Tag: calcio femminile

  • Luana Fracassi: “Voglio essere bandiera della Res Roma”

    Luana Fracassi: “Voglio essere bandiera della Res Roma”

    Nata attaccante, diventata mediano grintoso sino ad essere terzino di ottima qualità e quantità, questo il percorso fatto da Luana Fracassi calciatrice duttile e di personalità della Res Roma.

    Nata a Campobasso il 27 maggio 1989, Luana dall’estate 2010 veste la maglia della società della capitale, con la quale ha disputato quasi 100 gare con un ottimo bottino di 10 gol realizzati.

    Abbiamo fatto una chiacchierata con lei per conoscere come è nata la sua passione, quali sono i suoi obiettivi personali e di squadra.

    Per iniziare vogliamo chiederti come ti sei avvicinata al calcio, come è nata in te la passione per questo sport?

    Gioco a calcio da quando ero piccola. A 10 anni quello che era il mio capo Scout era anche un allenatore di calcio e vedendomi decise di farmi provare a giocare a calcio e così ho iniziato.

    Hai un calciatore a cui ti ispiri, un idolo?

    Da tifosa della Roma sarebbe scontato dire Totti, però io dico Perrotta che è uno di quei calciatori che in campo non si nota quasi mai ma che è fondamentale per la squadra.

    Se invece dovessi scegliere una calciatrice, proveniente da un campionato straniero, con cui vorresti giocare, quale nome faresti?

    Ho avuto modo di vederla solo in video però direi l’attaccante brasiliana Marta, è una calciatrice incredibile.

    Veniamo ad una nota dolente, come anche tu avrai notato le nostre formazioni di club purtroppo subiscono pesanti sconfitte quando oltrepassano i confini nazionali, cosa manca secondo te al calcio italiano per potersi avvicinare alle altre nazione?

    Purtroppo c’è un’evidente mancanza di disponibilità economica, tutto questo porta a mancanza di strutture e di mezzi adatti che invece hanno negli altri paesi.

    Veniamo all’attualità, qual è il tuo rapporto con i tifosi della Res Roma?

    Sono fantastici, mai visto un tifo simile, sono ragazzi giovani che spendono di tasca propria per poter realizzare coreografie e sostenerci. Ripeto sono persone fantastiche e c’è un rapporto bellissimo.

    Come abbiamo già detto hai realizzato 10 gol con la maglia della Res Roma, ce n’è uno in particolare che ricordi con piacere?

    In realtà sono due, uno nella vittoria contro le Aquile Bagheria che si rivelò importante per ottenere i playoff per la promozione e l’altro a Fiano Romano, che non ha un importanza particolare per il risultato, ma è speciale per me, per una mia dedica personale.

    Qual è il tuo punto di forza e dove invece vorresti migliorare?

    Sicuramente il mio punto di forza è il fatto di non avere mai mollato, di aver sempre pensato di poter diventare la migliore, insomma una bella dose di autostima. Vorrei migliorare nel riuscire a fare sempre la scelta giusta in campo. So di non essere una calciatrice dotata di un piede raffinato o di grande tecnica, per questo cerco sempre di metterci molta grinta.

    Quest’anno con la Res Roma siete partite molto forte, per poi avere l’attuale calo che vi ha fatto scendere in classifica. Quali sono adesso gli obiettivi della tua squadra ed i tuoi personali?

    Luana Fracassi | © www.romafemminile.it
    Luana Fracassi | © www.romafemminile.it

    Siamo partite benissimo, poi purtroppo un po’ per sfortuna, un po’ per colpa nostra abbiamo perso punti con squadre che, classifica alla mano, erano inferiori a noi. L’obiettivo della Res Roma rimane quello di cercare di ottenere la salvezza immediata evitando i playout. Con impegno e grinta penso sia un obiettivo alla nostra portata. Per quanto riguarda il lato personale voglio dare il mio contributo per ottenere la salvezza e cercare di diventare una bandiera di questa società.

     

     

    La vostra è una squadra che ha in rosa molte giovani, ce n’è qualcuna in particolare che secondo te ha talento e possibilità di avere un futuro brillante?

    In squadra ci sono molte giovani valide, ce n’è una che seguo molto e alla quale cerco di dare consigli perchè penso possa fare molto bene, si tratta di Flaminia Simonetti che a mio parere è dotata di grande tecnica ed intelligenza calcistica.

    Prima di salutarti ti poniamo un’ultima domanda, perché, secondo te, i nostri lettori dovrebbero avvicinarsi e appassionarsi al calcio femminile?

    Il nostro è un calcio genuino, dove non comandano i soldi come accade nel maschile. Siamo ragazze che giocano per passione e credo sia bello potersi avvicinare ad un mondo che porta i giusti valori. Tra l’altro non c’è grande differenza dal punto di vista tecnico rispetto al calcio maschile.

     

     

     

  • Calcio Femminile: il maltempo “dimezza” la Serie A

    Calcio Femminile: il maltempo “dimezza” la Serie A

    Il protagonista assoluto di questo 15° turno di Serie A di Calcio Femminile, non è stato ne un portiere, ne un bomber ma è stato sicuramente il maltempo che ha costretto al rinvio di 4 gare e allo spostamento di Cuneo-Tavagnacco a domani. In sostanza in questo sabato 7 febbraio si sono disputate solo 2 gare, Res Roma-Torres e Pordenone-Orobica entrambe concluse con il risultato di parità.

    Veniamo al racconto delle due partite di questo pomeriggio.

    RES ROMA – TORRES

    Al “Raimondo Vianello” di Roma si sono sfidate due squadre provenienti da due opposti momenti di forma: la Torres arrivava nella capitale da un periodo decisamente positivo mentre le padrone di casa negli ultimi due turni di campionato avevano subito due sconfitte. La rete sul termine della prima frazione di Piacezzi sembrava confermare le premesse. Nella ripresa però la Res Roma è riuscita a trovare la parità al 68° con Ciccotti. Alla fine è uscito un 1-1 che per quanto riguarda la classifica non è servito a niente, le sarde hanno perso l’occasione di agganciare momentaneamente il terzo posto, ma che fa bene al morale della Res che torna a far punti.

    PORDENONE – OROBICA 0-0

    La sfida salvezza tra Pordenone ed Orobica non ha ne vinti ne vincitori e si conclude a reti bianche. Anche in questo caso, come per l’altra gara, il pareggio non serve a nessuna delle due compagini, il Pordenone perde l’occasione di avvicinarsi al quintultimo posto mentre l’Orobica conquista il quinto punto stagionale che però non serve a lasciare l’ultimo posto.

    Logo femminile

    RISULTATI 15 GIORNATA

    Pordenone – Orobica 0-0

    Res Roma – Torres 1-1 (45° Piacezzi (T), 68° Ciccotti (R))

    Cuneo – Tavagnacco rinviata a domenica 8/2 

    Como – Verona rinviata a data da destinarsi

    Firenze – Pink Sport Time Bari rinviata a data da destinarsi

    Mozzanica – San Zaccaria rinviata a data da destinarsi

    Riviera di Romagna – Brescia rinviata a data da destinarsi

     

    CLASSIFICA DOPO 15 GIORNATE

    Brescia 35, Verona 34, Firenze e Mozzanica 29, Torres* 27, Tavagnacco 24, Res Roma* e Riviera di Romagna 22, San Zaccaria 13, Cuneo 12, Pink Sport Time Bari 11, Pordenone* 9, Como 8, Orobica* 6

    * una  partita in più.

     

     

     

  • Federica Di Criscio: “Sogno di vincere con il Verona”

    Federica Di Criscio: “Sogno di vincere con il Verona”

    Difensore con l’abilità di trovare il gol, giovane ma già con esperienza internazionale, stiamo parlando di Federica Di Criscio.

    Nata a Lanciano il 12 maggio 1993, Federica ha vestito le maglie del Roseto, del Cervia e dal 2010 indossa la casacca del Verona.

    Abbiamo fatto una chiacchierata con Federica Di Criscio per conoscere come si è avvicinata al calcio, quali sono le sua ambizioni per questa stagione e per il futuro.

    Come ti sei avvicinata al calcio? Perchè hai deciso di praticare questo sport?

    E’ una passione che è nata sin da piccolissima, mia madre mi raccontava che prendevo a calci qualsiasi oggetto. La passione è cresciuta in famiglia, mio zio è un allenatore. Ho praticato altri sport come il basket, la pallavolo, la ginnastica artistica ma poi ho scelto il calcio. A 5 anni ho iniziato a giocare a Lanciano con la squadra maschile. A 13 anni sono passata alla squadra femminile del Roseto, poi a 16 anni mi sono trasferita a Cervia e l’anno dopo, nel 2010, sono diventata una calciatrice del Verona.

    Federica Di Criscio | © Foto Damiano Buffo
    Federica Di Criscio | © Foto Damiano Buffo

    Hai un idolo, un calciatore che ti ha ispirato?

    Da piccola mi piaceva Shevchenko. Se devo scegliere un difensore come me, direi Thiago Silva che mi piace per il suo stile, per la sue eleganza e per la forza fisica.

    Se tu potessi scegliere una calciatrice straniera con cui vorresti giocare?

    Come difensore direi la francese Laura Georges ma mi piacciono anche la svedese Lotta Schelin ed un’altra francese, Camille Abily.

    E per quanto riguarda lo stadio, ce n’è uno in particolare in cui ti piacerebbe giocare?

    No, non ce n’è uno in particolare.

    Federica Di Criscio | © Foto Damiano Buffo
    Federica Di Criscio | © Foto Damiano Buffo

    Veniamo al capitolo nazionale, tu hai fatto parte della squadra che ha giocato il Mondiale U-20 in Giappone nel 2012, purtroppo subendo l’espulsione nella gara d’esordio con il Brasile, tralasciando quel cartellino, cosa ti è rimasto di quell’esperienza?

    Quello in Giappone è stato un mondiale particolare, iniziato con una rincorsa alla migliore condizione visto che mi ero operata da poco per una borsite al ginocchio. E’ stata comunque un’emozione che non andrà via. Le persone, l’accoglienza, i campi, le strutture, tutto è stato fantastico. E’ stato un vero e proprio amore per il Giappone, una delle esperienze più belle della mia vita.

    Rimanendo in tema azzurro, il 2014 è stato l’anno del mondiale sfiorato e perso nella finale playoff dalla nazionale maggiore contro l’Olanda, come si riparte da questa delusione?

    Si riparte con la consapevolezza di dover migliorare, dobbiamo alzare l’asticella per raggiungere gli obiettivi. L’Olanda c’è stata d’esempio. Dobbiamo lavorare e migliorare ogni giorno cercando di creare un gruppo.

    Cosa manca, secondo te, al calcio italiano per poter competere a livello europeo anche con i nostri club?

    Manca la preparazione, sia fisica, sia a livello tattico. Manca anche quel qualcosa in più che hanno all’estero. Noi siamo dilettanti che però proviamo a fare professionismo, ci mancano però le strutture, i piani d’allenamento.

    Federica Di Criscio | © Foto Damiano Buffo
    Federica Di Criscio | © Foto Damiano Buffo

    Tu sei un difensore che nella propria carriera ha dimostrato di avere buona confidenza con il gol, andando a raggiungere 10 reti segnate, quale ritieni sia il tuo punto di forza nel tuo ruolo e dove pensi di dover migliorare?

    Come punto di forza direi il senso dell’anticipo ed il tempo nell’intervento. Dovrei migliorare invece nella personalità nell’interpretare un ruolo in cui serve tanta responsabilità, penso di dover maturare per poter gestire ed indirizzare la difesa.

     

    Veniamo all’attualità, con il Verona avete conquistato il titolo di campionesse d’inverno poi lo stop di sabato scorso con il Firenze ha permesso al Brescia di sorpassarvi, quali sono adesso gli obiettivi della tua squadra?

    L’obiettivo rimane lo stesso, quello di puntare a conquistare lo scudetto o come minimo raggiungere il posto che vale la Champions. Per riuscire nel nostro intento, dovremo cercare di maturare nella gestione del risultato e di trovare quell’equilibrio tra difesa ed attacco che a volte ci è mancato.

    C’è nel Verona una tua giovane compagna che a tuo parere ha il talento per emergere in futuro?

    Direi Veronica Pasini, è una classe 2000 che tecnicamente ha ottime qualità.

    Hai un tuo sogno, un obiettivo personale?

    Vorrei vincere qualcosa d’importante con il Verona, far bene con questa squadra e cercare di portare a casa qualche trofeo. Vorrei anche crescere e migliorare cercando di apprendere da due grandi calciatrici come Melania Gabbiadini e Patrizia Panico.

    Un’ultima domanda prima di salutarti, perché consiglieresti ai nostri lettori di seguire il calcio femminile?

    Lo consiglio perché è un calcio pulito, fatto con tanta passione e sacrificio, cercando di trasmettere il tutto con grande naturalezza.

     

     

     

     

     

     

     

     

  • Calcio Femminile: Brescia ringrazia Firenze e vola in vetta

    Calcio Femminile: Brescia ringrazia Firenze e vola in vetta

    Il Brescia campione d’Italia ritrova la vetta della Serie A. Le Leonesse battono 2-0 il Cuneo e sfruttando il pareggio imposto dal Firenze in casa del Verona, sorpassano le venete in testa alla classifica.

    Il Mozzanica vince in trasferta ed in rimonta il big match con il Tavagnacco. Bene la Torres che prosegue nel momento positivo battendo nettamente il Pordenone. Decisamente opposto invece il cammino della Res Roma che cade sul campo del Bari e viene scavalcata dal Riviera di Romagna corsaro sul campo dell’Orobica. Finisce in parità la sfida tra San Zaccaria e Como.

    Veniamo al racconto delle sfide di questa prima giornata del girone di ritorno.

    VERONA – FIRENZE

    Partita bellissima quella andata in scena a Verona, le due squadre hanno giocato assolutamente per vincere ed alla fine si può dire che il pareggio sia il risultato più giusto, anche se le padrone di casa possono recriminare per aver sprecato il doppio vantaggio. Pronti via e su azione da corner il Verona passa con Bonetti brava a girare e superare Matsubayashi. A questo punto la partita si vivacizza ed i due portieri salgono in cattedra con Matsubayashi decisiva in almeno tre occasioni e Öhrström chiude bene su una scatenata Guagni. Quando il Firenze sembra prossimo al pareggio ecco che arriva la zampata di Bomber Panico che al 38° trova il tap-in vincente del 2-0. Le viola però non mollano e riaprono il match con Guagni che piazza il tiro vincente al 41°. Questo gol a fine primo tempo riaccende le toscane anche se è il Verona a tenere le redini della gara ad inizio ripresa con Panico che centra una traversa. Al 76° però arriva la parità con la giovanissima Tortelli abile a trovare la porta dopo un rimpallo tra Del Prete e la difesa di casa. C’è tempo anche per una protesta del Firenze per un contatto in area tra Razzolini e Di Criscio, l’arbitro non fischia e la gara si chiude sul 2-2 con Verona che perde il primo posto e Firenze che si mantiene al 3°.

    BRESCIA – CUNEO

    Daniela Sabatino | Foto Twitter
    Daniela Sabatino | Foto Twitter

    Il Brescia contro il Cuneo fa la gara, ci mette 80 minuti prima di sbloccarla ma poi riesce a conquistare i tre punti che valgono la vetta della classifica. Nel primo tempo le Leonesse gestiscono il match e creano alcune occasioni ma il Cuneo non cede e anzi per alcuni tratti riesce a gestire il pallone tentando di rendersi pericolose. Nella ripresa il Brescia parte fortissimo ma il gol sembra non voler arrivare. Al 81° però il match si sblocca grazie a Sabatino che gira in rete un cross di Cernoia. Il raddoppio lo firma la stessa Cernoia che a 2 minuti dal termine con un tiro, deviato, da dentro l’area fissa il risultato sul definitivo 2-0.

    TAVAGNACCO – MOZZANICA

    Colpaccio del Mozzanica in casa del Tavagnacco. Le friulane dopo un primo tempo giocato sostanzialmente in avanti, riescono a sbloccare la gara al 56° con Tuttino brava a girare in rete un passaggio di Sardu. Il Mozzanica pian piano cresce e sfrutta un momento di blackout del Tavagnacco tra il minuto 79° e 80° quando una scatenata Giacinti piazza la doppietta che regala il successo e l’aggancio al terzo posto per le bergamasche.

    TORRES – PORDENONE

    Prosegue l’ottimo 2015 della Torres che dopo il pari di Firenze ed il netto successo dello scorso turno contro il Como, infilano un altra vittoria casalinga. Contro il Pordenone la gara si chiude sostanzialmente nel primo tempo grazie alla doppietta di Pinna, al 15° e 28°, e al gol di Piacezzi che ha chiuso la prima frazione sul 3-0. Nel secondo tempo c’è gloria anche per Charette che al 71° cala il Poker siglando il suo primo gol in maglia rossoblu.

    OROBICA – RIVIERA DI ROMAGNA

    Prima vittoria in trasferta del Riviera di Romagna che con un netto 3-0 espugna il campo dell’Orobica. Protagonista assoluta è stata Tucceri Cimini che al 21° ha imbeccato Mastrovincenzo per il gol del 1-0 e nel finale della frazione ha trovato il raddoppio con un perfetto calcio di punizione e lo 0-3 con un gran sinistro dopo una bella azione di squadra. L’Orobica rimane così sul fondo della classifica mentre il Riviera scavalca la Res Roma e si porta al 7° posto.

    PINK SPORT TIME BARI – RES ROMA

    Il risultato a sorpresa di giornata arriva da Bari dove le padrone di casa hanno sconfitto la Res Roma. A decidere la gara è stata Clelland che al 33° ha trovato il gol vittoria. Per le padrone di casa tre punti pesantissimi nella corsa salvezza, per le giallorosse, che hanno anche fallito il calcio di rigore del possibile pareggio, invece prosegue il momento no.

    SAN ZACCARIA – COMO

    Tra San Zaccaria e Como esce un pareggio che serve a poco ad entrambe e che vede le padrone di casa uscire con qualche rimpianto in più per le diverse occasioni sprecate. Le ospiti invece sono state più ciniche e al 22° hanno trovato il vantaggio con Mazzola. A rimettere a posto le cose per il San Zaccaria ci ha pensato la solita Martina Piemonte che con un colpo di testa al 37° ha impattato la gara. Nella ripresa il Como rimane in 10 per il rosso al portiere Presutti ma il San Zaccaria non riesce ad approfittarne.

     

    RISULTATI 14° GIORNATA

    Brescia – Cuneo 2-0 (81° Sabatino, 88° Cernoia)

    Orobica – Riviera di Romagna 0-3 (21° Mastrovincenzo, 39°, 44° Tucceri Cimini)

    Pink Sport Time Bari – Res Roma 1-0 (33° Clelland)

    San Zaccaria – Como 1-1 (21° Mazzola (C), 37° Piemonte (S))

    Tavagnacco – Mozzanica 1-2 (56° Tuttino (T), 79° 80° Giacinti (M))

    Torres – Pordenone 4-0 (15°, 28° Pinna, 46° Piacezzi, 71° Charette)

    Verona – Firenze 2-2 (8° Bonetti (V), 38° Panico (V), 42° Guagni (F), 76° Tortelli (F))

     

    CLASSIFICA DOPO 14 GIORNATE

    Brescia 35, Verona 34, Firenze e Mozzanica 29, Torres 26, Tavagnacco 24, Riviera di Romagna 22, Res Roma 21, San Zaccaria 13, Cuneo 12, Pink Sport Time Bari 11, Pordenone e Como 8, Orobica 5

  • Michela Franco, la “Guerriera” del Cuneo

    Michela Franco, la “Guerriera” del Cuneo

    Mediano di gran fisico, abile all’interdizione e al contrasto ma anche con la duttilità e l’abilità di potersi spostare dal centrocampo al centro della difesa. Questa è la descrizione del centrocampista del Cuneo Michela Franco. 

    Michela, classe 1992, nativa di Ciriè in provincia di Torino, ha esordito in Serie A giovanissima, a 16 anni nel 2008 infatti ha disputato la prima gara nella massima serie con la maglia del Torino. Con i granata è rimasta sino al 2012. Poi ha giocato una stagione a Napoli, una al Riviera di Romagna e da quest’anno si è accasata alla neopromossa Cuneo. 

    Nel giorno del suo 23° compleanno abbiamo avuto modo di poter scambiare qualche parola con lei per conoscerla meglio, dagli inizi all’attuale stagione, passando per le emozioni provate in maglia azzurra nei mondiali U-20 del 2012.

    Come ti sei avvicinata al calcio? Come è nata la passione per questo sport?

    E’ una passione nata in famiglia, mio padre ed i miei fratelli hanno giocato a calcio. C’è da dire che ho praticato danza sino a 10 anni poi ho fatto un provino per giocare a calcio e mi sono innamorata di questo sport.

    C’è un calciatore che ti è stato d’ispirazione, quello che possiamo definire un tuo idolo?

    Mi è sempre piaciuto Gattuso e mi piace molto anche Daniele De Rossi, per la grinta che mettono sul campo da gioco.

    Veniamo all’esperienza del Mondiale U-20 del 2012 in Giappone, cosa ci puoi dire di quell’esperienza? Quali sono state le sensazioni che hai provato?

    E’ stata un esperienza indimenticabile, giocare un mondiale a 20 anni non è da tutti. Purtroppo ho giocato solo due partite perchè poi mi sono infortunata. Comunque c’è stato tutto in quell’avventura, dalle sensazioni positive, all’adrenalina ma anche la paura di sbagliare. I giapponesi ci hanno accolto benissimo, ci chiedevano gli autografi, insomma posso dire che è stata l’esperienza più bella della mia vita.

    Veniamo alle caratteristiche tecniche, qual è il tuo punto di forza, dove invece vorresti migliorare?

    Come punto di forza certamente il fisico e la mentalità da guerriera. Dovrei migliorare invece nella velocità, palla al piede sono ancora troppo lenta.

    C’è una calciatrice straniera con cui ti piacerebbe giocare?

    L’attaccante del Brasile Marta.

    Se tu potessi scegliere uno stadio in tutto il mondo in cui vorresti giocare, quale sceglieresti? 

    Senza dubbio il Santiago Bernabeu.

    Venendo all’attualità, il calcio italiano purtroppo quando attraversa i confini nazionali rimedia brutti risultati, cosa manca all’Italia per poter salire ai livelli delle altre nazioni?

    Nell’ultimo raduno a Coverciano ho notato quanto è cambiata Raffaella Manieri, che gioca al Bayern Monaco, ha tutta un’altra mentalità, la mentalità da atleta. In Italia purtroppo mancano le strutture, mancano i soldi e manca anche la giusta mentalità.

    Veniamo a questa stagione, dopo le esperienze a Napoli e Cervia, hai deciso di tornare in Piemonte, come mai hai optato per questa scelta?

    Michela Franco | © Cuneo Calcio Femminile

    Avevo l’esigenza di tornare vicino casa. A Napoli a causa d’infortuni ho giocato poco, poi dopo l’esperienza al Riviera di Romagna ho deciso di voler ritornare verso casa. C’è stata la possibilità di scegliere Cuneo, squadra neopromossa che mi ha dato nuovi stimoli, mi ha dato la possibilità di rimettermi in gioco, sono contenta della mia scelta.

    Obiettivo di questa stagione per la matricola Cuneo?

    Sicuramente cercare di stare dal quintultimo posto in su, insomma in Zona Playout. Siamo un gruppo giovane, con qualità ma che difetta di esperienza, in fondo con me ci sono solo altre due ragazze, Sodini e Belfanti, che hanno già esperienza in Serie A.

    C’è tra le tue compagne di squadra una giovane che ha, secondo te, il talento per poter far bene in futuro?

    Emma Errico, è una centrocampista classe 94 che ha buoni piedi, la mentalità giusta e la capacità di apprendere subito le indicazioni del mister.

    Un’ultima domanda prima di salutarti, per quale motivo consiglieresti ai nostri lettori di seguire il calcio femminile?

    Per appassionarsi a questo che è un calcio pulito, genuino. Un calcio che noi facciamo per passione.

     

     

     

     

     

     

     

     

  • Calcio Femminile: Verona campione d’inverno

    Calcio Femminile: Verona campione d’inverno

    Nel campionato di Serie A femminile va in archivio il girone d’andata e a conquistare il titolo di campione d’inverno è il Verona che sconfiggendo nettamente il San Zaccaria, mantiene un punto di vantaggio sul Brescia, vittorioso sulla Res Roma.

    Torna al successo anche il Firenze che si trova da sola al terzo posto visto che il Mozzanica non va oltre allo 0-0 sul campo del Bari. Paola Brumana consegna il successo al Tavagnacco sul Riviera di Romagna mentre la Torres fa cinquina contro il Como. Lo scontro salvezza tra Cuneo e Pordenone se lo aggiudicano di misura le ospiti.

    Veniamo al racconto delle gare di questa giornata.

    VERONA – SAN ZACCARIA

    Federica Di Criscio | Foto Twitter
    Federica Di Criscio | Foto Twitter

    Prosegue la marcia del Verona che sul proprio campo batte con punteggio tennistico il San Zaccaria. La partita si mette subito bene per le gialloblu che passano in vantaggio al 11° con Sipos. Le ospiti non mollano e al 17° pervengono al pareggio con Santoro. Un minuto dopo però il San Zaccaria rimane in 10 e il Verona ne approfitta praticamente subito con il nuovo vantaggio firmato da Panico al 22°. Al 36° è ancora il bomber del Verona a chiudere sostanzialmente la gara firmando il 3-1. Nella riprese c’è gloria per il difensore Di Criscio, ancora per Panico che completa la tripletta e per Sipos che a 10 dal termine segna il 6-1 che vale la doppietta per lei. Verona campione d’inverno.

    BRESCIA – RES ROMA

    Il Brescia continua la sua rincorsa al Verona. Nell’ultima gara del girone d’andata le Leonesse hanno ottenuto i 3 punti ai danni della Res Roma. I gol che hanno deciso l’incontro sono giunti nella ripresa con Rosucci ad aprire le marcature al 52° e Tarenzi a chiudere la gara al 68°. Per le giallorosse prosegue il momento no, un solo punto nelle ultime 3 gare.

    OROBICA – FIRENZE 

    Il Firenze ritorna al successo e lo fa con una rimonta sul campo dell’Orobica. Le bergamasche infatti non sono riuscite a gestire il vantaggio maturato dopo solo 4 minuti con Riva ma sono state prima agganciate al 40° da Razzolini e poi sorpassate ad un quarto d’ora dal termine della gara sempre dalla stessa attaccante viola. Per il Firenze l’andata si chiude al terzo posto mentre l’Orobica rimane sul fondo della classifica.

    PINK SPORT TIME BARI – MOZZANICA

    Il Mozzanica perde il passo delle prime tre e, sul campo del Pink Sport Time Bari, non riesce a trovare il gol chiudendo la gara sullo 0-0, risultato che sostanzialmente non serve a nessuna delle due compagini.

    TAVAGNACCO – RIVIERA DI ROMAGNA

    Una magia di Paola Brumana al 78°, un pallonetto dalla trequarti, permette al Tavagnacco di conquistare 3 punti preziosissimi contro un Riviera di Romagna che, nonostante diverse atlete in pessime condizioni, ha opposto un’ottima resistenza.

    TORRES – COMO 

    Partita sostanzialmente a senso unico e che si è praticamente chiusa dopo soli 3 minuti. Tanti ne sono bastati infatti alla Torres per trovare il doppio vantaggio, contro il Como, con le reti di Serrano e Marchese. Il Como ha accusato il colpo e la Torres ha dilagato già nel finale di primo tempo con le reti di Marchese e Domenichetti. Nel finale di gara ancora in rete Domenichetti per il definitivo 5-0.

    CUNEO – PORDENONE

    Colpaccio del Pordenone in casa del Cuneo. In una sfida che vale per la zona salvezza, le friulane rimontano il vantaggio delle piemontesi firmato da Sodini al 36°, ribaltando la situazione nella ripresa con i gol di Da Val, Tommasella ed il rigore di Paroni. Inutile la rete di Sodini che trova la personale doppietta in pieno recupero.

     

    RISULTATI 13° GIORNATA

    Brescia – Res Roma 2-0 (52° Rosucci, 68° Tarenzi)

    Cuneo – Pordenone 2-3 (36°, 92° Sodini (C), 59° Da Val (P), 71° Tommasella (P) ,88° rig. Paroni (P)

    Orobica – Firenze 1-2 (4° Riva (O), 40°, 76° Razzolini (F))

    Pink Sport Time Bari – Mozzanica 0-0

    Tavagnacco – Riviera di Romagna 1-0 (78° Brumana)

    Torres – Como 5-0 (2° Serrano, 3°, 42° Marchese, 45°, 87° Domenichetti)

    Verona – San Zaccaria 6-1 (11°, 79° Sipos (V), 17° Santoro (S), 22°, 36°, 73° Panico (V), 48° Di Criscio (V))

     

    CLASSIFICA DOPO 13 GIORNATE

    Verona 33, Brescia 32, Firenze 28, Mozzanica 26, Tavagnacco 24, Torres 23, Res Roma 21, Riviera di Romagna 19, San Zaccaria e Cuneo 12, Pink Sport Time Bari e Pordenone 8, Como 7, Orobica 5

     

  • Elena Linari il “Thiago Silva” del Brescia

    Elena Linari il “Thiago Silva” del Brescia

    Classe 1994 ma già buona esperienza, grinta, abilità, temperamento ed un titolo di campionessa d’Italia che porta orgogliosamente del petto. Stiamo parlando del giovane difensore del Brescia e della nazionale italiana Elena Linari.

    Toscana, della provincia di Firenze, Elena ha saputo mettersi in luce in Serie A, dopo un passato con la maglia del Firenze, con il Brescia ed è salita alle cronache per un gol stupendo, su calcio di punizione, realizzato contro il Brasile nel Mondiale U20 in Giappone nel 2012.

    Abbiamo fatto una chiacchierata con lei per conoscerla meglio, dai suoi inizi, sino all’attualità.

    Elena Linari | © Acf Brescia Calcio Femminile
    Elena Linari | © Acf Brescia Calcio Femminile

    Come ti sei avvicinata al calcio? Perchè hai scelto di praticare questo sport?

    Diciamo che ho iniziato per caso, a 5 anni giocavo con gli amici ai giardinetti, non sapevo esistessero società di calcio per le bambine, mia mamma mi aveva iscritto a nuoto. Poi un amico mi disse che c’era un provino con l’Atletico Castello, squadre del mio paese. Ho fatto quel provino, mi hanno accolta benissimo, tutt’ora sono in ottimi rapporti con loro, mi sono appassionata e alla fine ho dovuto fare una scelta ed ho scartato il nuoto per il calcio.

    C’è un calciatore a cui ti sei ispirata o che puoi definire tuo idolo?

    Inizialmente, in nazionale, avevo il numero 13 quindi direi Alessandro Nesta. Anche Fabio Cannavaro mi piace, poi lui ha conquistato anche il Pallone d’Oro e non è semplice per un difensore. Uno che mi piace moltissimo è Thiago Silva, alcuni mi hanno paragonata anche a lui, del difensore brasiliano mi piace molto il suo stile in campo, il suo temperamento.

    Come abbiamo già anticipato, sei stata protagonista del Mondiale U20 del 2012 con la nazionale italiana, cosa ti ricordi di quell’evento, le tue sensazioni, cos’hai provato quando hai segnato quel super gol al Brasile?

    Giocare il mondiale è già un emozione unica, è impossibile descrivere la sensazione, è stato un mese fantastico, sia per il gruppo che si è venuto a creare, sia per l’ambiente e per l’organizzazione giapponese. Per quanto riguarda il gol, ogni volta che lo vedo non riesco a realizzare. Quando sono andata sul pallone ho cercato di calciare il più forte possibile, cercando di trovare lo specchio, quando ho colpito la palla ho sentito che era partito un buon tiro, però non avrei immaginato che sarebbe finita lì, in quel punto imparabile.

    Rimanendo al capitolo Nazionale, in questo 2014 c’è stata la grande delusione dell’eliminazione ad un passo dai Mondiali del 2015, come si riparte?

    E’ stata una bella batosta, ci tenevamo, poteva essere un punto di partenza importante. Da ciò che ho visto anche nell’ultimo ritrovo di Coverciano, sembra che siamo ripartiti con il piede giusto, con le convocazioni di giovani interessanti. Possiamo progettare così l’Europeo e magari creare un gruppo che può far bene per almeno una decina di anni.

    C’è una calciatrice dei campionati esteri con cui vorresti giocare? 

    Anche se non sono nel mio ruolo, giocano in avanti, direi le due tedesche Dzsenifer Marozsan e Lena Lotzen.

    Quest’anno hai avuto modo di affrontare l’esperienza della Champions League, se pur con due sconfitte molto pesanti contro un’avversaria di altissimo livello come il Lione. Cosa ti è rimasto di questa nuova avventura e cosa manca alle squadre italiane per cercare di competere a livello europeo?

    Il Lione è una grande squadra, è una società che ha fatto un grande lavoro e che ha portato le calciatrici a livello dei colleghi maschi. In Italia purtroppo manca un progetto serio, ma non deve essere un qualcosa di rapido e veloce, deve essere sviluppato con le giuste tempistiche, deve essere un progetto a lungo termine.

    Qual è il tuo punto di forza, dove vorresti migliorare?

    Punti di forza sicuramente la tecnica ed il lancio lungo. Vorrei migliorare in rapidità e velocità, sono ancora lenta nei movimenti nello stretto e magari ai ritmi della Serie A non si nota mentre è molto più evidente quando gioco all’estero con altri ritmi.

    Elena Linari | © Acf Brescia Calcio Femminile
    Elena Linari | © Acf Brescia Calcio Femminile

    Veniamo all’attualità, con il Brescia non siete partite fortissimo, ma ora siete in netta crescita e ad un passo dal Verona capoclassifica, l’obiettivo rimane sempre lo scudetto?

    L’obiettivo è riconfermarsi, un unico anno di vittorie non avrebbe alcun senso, potrebbe sembrare una casualità. La società ha creduto in noi giovani e noi vogliamo continuare a vincere, vogliamo aprire un ciclo di vittorie.

     C’è uno stadio in cui vorresti giocare? 

    Mi è piaciuto molto giocare al Rigamonti, è stata una bella esperienza. Da fiorentina per me sarebbe il top giocare allo Stadio Franchi di Firenze. Mi piacerebbe anche uno stadio all’inglese, con i tifosi vicini al campo.

    Veniamo all’ultima domanda, secondo te perchè i nostri lettori dovrebbero seguire il calcio femminile?

    Perchè è un calcio molto più vero. Anche con il pubblico c’è un rapporto diverso da quello distaccato che hanno i colleghi maschi. Le calciatrici si trovano a contatto diretto con i tifosi.

     

     

     

     

     

     

  • Calcio Femminile: frenata Verona, goleada Brescia

    Calcio Femminile: frenata Verona, goleada Brescia

    La 12°, e penultima giornata d’andata, della Serie A di calcio femminile ha sorriso al Brescia che ha approfittato del pari del Verona a Mozzanica e ha rifilato, dopo quella dello scorso turno, sei gol in casa del Pordenone. 

    Pareggiano Firenze e Torres, rallentano anche Tavagnacco, 2-2 in casa del San Zaccaria, e Res Roma in casa contro l’Orobica. Vittorie importanti per Riviera di Romagna e Como rispettivamente su Cuneo e Pink Sport Time Bari. 

    Veniamo al racconto di questa 12° giornata.

    MOZZANICA – VERONA

    Il Mozzanica assapora il colpaccio ma alla fine riesce solo nell’impresa di rallentare la capolista Verona. Le padroni di casa partono forte ma a trovare il vantaggio sono le venete con Bonetti al 11°. Ad inizio ripresa si scatena Giacinti che prima trova il gol del pari e poi agevola, grazie ad un suo tiro respinto, il vantaggio siglato da Iannella. Quando tutto sembra finito, al 86° arriva la solita eterna Panico che trova il gol del definitivo 2-2.

    PORDENONE – BRESCIA 

    La corsa del Brescia non conosce freni e le Leonesse anche in questa giornata realizzano un punteggio tennistico. La “Vittima” designata di questo turno è il Pordenone che sul campo amico incassa un netto 6-0. 11 minuti e le reti di Bonansea e Sabatino indirizzano la gara. Al 25° Girelli trova il 3-0 e prima che la frazione si chiuda va a segno anche Costi al 40°. Nella ripresa ancora Sabatino al 48° e Rosucci a 10 dal termine arrotondano il risultato.

     

    Firenze e Torres prima del calcio d'inizio
    Firenze e Torres prima del calcio d’inizio

    FIRENZE – TORRES

    Finisce in parità la sfida tra Firenze e Torres ma entrambe le squadre avrebbero potuto fare bottino pieno. Si parte e sono le padrone di casa a costruire diverse potenziali occasioni nei primi minuti. Pian piano cresce anche la Torres e la squadra sarda, con pressing ed una difesa molto alta, mettono in difficoltà le gigliate che finiscono parecchie volte in fuorigioco. I due portieri però non vengono quasi mai impegnate e di conseguenza il primo tempo si chiude sullo 0-0. Si riparte ed il Firenze trova praticamente subito il vantaggio con Vigilucci abile ad inserirsi e a sfruttare un errore del portiere ospite che le permette di calciare a porta spalancata. La Torres cerca una reazione che va a concretizzarsi al 68° quando Giugliano lascia partire un gran tiro, su calcio di punizione, che non lascia scampo a Matsubayashi. Al 75° Vigilucci avrebbe la chance di fare doppietta con un azione sostanzialmente fotocopia, ma dopo aver superato il portiere calcia incredibilmente sul fondo. Passano solo 3 minuti e Fusini commette fallo di reazione che le costa il rosso diretto, Firenze in 10. A questo punto la Torres cerca di sfruttare la superiorità numerica ma Matsubayashi si dimostra insuperabile e la gara si chiude sul 1-1.

    SAN ZACCARIA – TAVAGNACCO

    Il San Zaccaria compie un impresa andando a rimontare due gol a Tavagnacco e conquistando un punto che sembrava ormai perso. Parte bene il Tavagnacco che al 10°, grazie ad una gran giocata di Brumana, trova il vantaggio. Le ospiti non si accontentano e carcano il raddoppio che arriva al 40° con il colpo di testa di Zuliani. Nella ripresa inizia la rimonta delle padrone di casa che al 65° accorciano le distanze con Piemonte. A tre minuti dal termine Fratini sigla la rete del 2-2, non c’è più tempo, finisce in parità.

    RES ROMA – MOZZANICA 

    La Res Roma ci prova, cerca di costruire, subisce un po’ nel secondo tempo le azioni dell’Orobica, sfiora il gol vittoria con Pittaccio che colpisce il palo a 5 minuti dal termine ma alla fine non riesce a superare la difesa delle bergamasche ed il match finisce a reti bianche.

    RIVIERA DI ROMAGNA – CUNEO 

    Il Riviera di Romagna conquista 3 punti importantissimi per il proseguimento del campionato e per la corsa ad evitare i playout. Contro il Cuneo la gara si accende praticamente subito con le ospiti in vantaggio dopo un minuto con Pesce servita da Sodini. Neanche il tempo di esultare che Pugnali trova la parità per le padrone di casa. La gara scorre sul filo dell’equilibrio sino al 82° quando ancora Pugnali entra in area e trova il gol vittoria.

    COMO – PINK SPORT TIME BARI

    Il match salvezza tra Como e Pink Sport Time Bari va alle padrone di casa. La gara si sblocca nella ripresa con le lariane che trovano un uno-due micidiale firmato da Cama e Cortesi tra il 61° e il 71°. Le pugliesi provano a rientrare in partita e la riaprono al 81° con Clelland ma non basta, vince il Como.

    RISULTATI 12° GIORNATA

    Como – Pink Sport Time Bari 2-1 (61° Cama (C), 71° Cortesi (C), 81° Clelland (P))

    Firenze – Torres 1-1 (49° Vigilucci (F), Giugliano)

    Mozzanica – Verona 2-2 (11° Bonetti (V), 49° Giacinti (M), 54° Iannella (M), 82° Panico (V))

    Pordenone – Brescia 0-6 (5° Bonansea, 11°, 48° Sabatino, 25° Girelli, 40° Costi, 80° Rosucci)

    Res Roma – Orobica 0-0

    Riviera di Romagna – Cuneo 2-1 (1° Pesce (C), 2°, 82° Pugnali (R))

    San Zaccaria – Tavagnacco 2-2 (10° Brumana (T), 40° Zuliani (T), 65° Piemonte (S), 87° Fratini (S))

     

    CLASSIFICA DOPO 12 GIORNATE

    Verona 30, Brescia 29, Firenze e Mozzanica 25, Res Roma e Tavagnacco 21, Torres 20, Riviera di Romagna 19, Cuneo e San Zaccaria 12, Como e Pink Sport Time Bari 7, Pordenone e Orobica 5.

     

     

  • Paola Brumana, il bomber del Tavagnacco si racconta

    Paola Brumana, il bomber del Tavagnacco si racconta

    Negli ultimi anni Patrizia Panico è stata regina indiscussa del titolo di capocannoniere della Serie A di calcio femminile, in un occasione lo ha vinto in coabitazione con Daniela Sabatino nel 2010/11, ma nel 2009/10 l’eterna Patrizia si era dovuta inchinare ad un piccolo Bomber, alta solo 1.59, che con 24 reti segnate l’ha preceduta. Stiamo parlando dell’attuale attaccante del Tavagnacco Paola Brumana. 

    Brumana, nata a Como il 26 novembre 1982, dopo gli inizi con il Como 2000 ha indossato la maglia del Foroni Verona, poi quella del Bardolino e dal 2006 è al Tavagnacco, squadra con la quale ha conquistato le ultime due coppe Italia che si vanno a sommare a 2 scudetti, una coppa Italia ed una Supercoppa conquistata con le altre casacche, del quale è ormai divenuta una colonna.

    Paola Brumana in azione | &Copy; www.upctavagnacco.com
    Paola Brumana in azione | © www.upctavagnacco.com

    Conosciamo meglio questo prolifico attaccante partendo dai suoi inizi sino alle ambizioni di questa stagione.

    Come ti sei avvicinata al calcio? Perchè hai scelto di praticare questo sport?

    Quando ero piccola andavo all’oratorio con mia sorella e mi mettevo da sola a calciare il pallone contro il muretto. Un giorno ho potuto allenarmi e giocare con i maschi e da lì ho iniziato. Diciamo che il calcio è una passione che mi è stata trasmessa da mio padre e mio zio.

    C’è un calciatore a cui ti sei ispirata o che puoi definire tuo idolo?

    Nonostante il mio tifo milanista, sono cresciuta con Van Basten, posso dire che adoro Alex Del Piero.

    Il 2014 è stato l’anno che ha visto la cavalcata della nazionale maggiore fermarsi contro l’Olanda, visto che comunque tu hai qualche esperienza in azzurro, secondo te cosa ci è mancato per raggiungere l’obiettivo e come si riparte da questa delusione?

    Quello che è mancato e quello che sostanzialmente manca nel calcio femminile in Italia. Manca un progetto alla base, mancano le attrezzature, se le altre squadre sono cresciute, come il caso dell’Olanda, noi siamo rimasti fermi. Per ripartire è necessario ridimensionare la squadra e far crescere le giovani permettendo loro di allenarsi a certi ritmi che nei club non è sempre possibile.

    Paola Brumana | © www.upctavagnacco.com
    Paola Brumana | © www.upctavagnacco.com

    Sei un’attaccante dai grandi numeri, quali sono la posizione che preferisci, il tuo punto di forza e dove vorresti migliorare?

    Mi piace giocare come trequartista o come seconda punta, partendo quindi alle spalle della prima punta e sfruttando i miei inserimenti. Come punti di forza direi il mio dribbling nel breve. dovrei migliorare dal punto di vista fisico, essendo io piccolina faccio fatica, quindi devo allenarmi sulla corsa, sul fiato e cercare di non dare mai punti di riferimento.

     

    Il tuo gol più bello?

    Ci devo pensare ma direi una rovesciata contro il Chiasellis di qualche anno fa.

    C’è una calciatrice dei campionati esteri con cui vorresti giocare? 

    Mi piace molto la svedese Lotta Schelin.

    Veniamo all’attualità, la stagione del Tavagnacco è un po’ altalenante, con la vetta che dista nove punti ma con il settimo posto alle vostre spalle di solo un punto. Quali sono adesso gli obiettivi per questa stagione?

    Siamo partite consapevoli di un ridimensionamento per diversi motivi: cambio di società, nuova presidenza, diverse calciatrici che hanno lasciato la squadra. Sappiamo che questo è l’inizio di un nuovo progetto, stiamo cercando di fare gruppo e di far crescere le giovani. Cercheremo di ripetere il 3° posto ma sappiamo che sarà difficile, se non ci riusciremo l’obiettivo minimo sarà evitare i playout.

    A proposito di giovani, c’è tra le tue compagne qualche giovane talento con potenzialità future?

    Sicuramente Nicole Peressotti che però già è conosciuta avendo già fatto bene con la nazionale U17. A lei aggiungo Sofia Del Stabile giovane attaccante di 15 anni  che viene dal nostro settore giovanile e che dopo aver esordito qualche settimana fa, sta facendo bene.

    Veniamo all’ultima domanda, secondo te perchè i nostri lettori dovrebbero seguire il calcio femminile?

    E’ ancora la parte sana di questo sport. Noi siamo persone normali, che lavorano o studiano, che giocano per passione e per cercare di far divertire il pubblico.

     

     

     

     

     

     

  • Giulia Domenichetti, colonna della Torres, si racconta

    Giulia Domenichetti, colonna della Torres, si racconta

    Quando si parla di Torres femminile non si può non pensare a quella che è una vera e propria colonna della compagine rossoblù sarda, ovvero Giulia Domenichetti.

    Nata ad Ancona, il centrocampista classe ’84, è alla undicesima stagione con la casacca della Torres, maglia che ha lasciato per un’unica parentesi, nel 2011/12 quando ha giocato nel Chiasellis. 

    Veniamo a conoscere meglio questa calciatrice che ha vestito anche la maglia della nazionale maggiore femminile disputando anche tre edizioni dei campionati europei.

    Giulia Domenichetti | © Alessandro Sanna
    Giulia Domenichetti | © Alessandro Sanna

    Come ti sei avvicinata al calcio? Perchè hai deciso di praticare questo sport?

    Ho due fratelli con i quali da piccola giocavo a calcio. Ho praticato anche altri sport ma poi ho iniziato a giocare nei tornei scolastici. Crescendo sono passata a giocare con la Vigor Senigaglia in Serie B prima di essere acquistata dalla Torres.

     

    Hai un calciatore a cui ti ispiri, un Idolo?

    Mi piaceva molto Henry.

    Giulia Domenichetti | © Alessandro Sanna
    Giulia Domenichetti | © Alessandro Sanna

    Sei una centrocampista molto duttile, ti abbiamo visto ricoprire diversi ruoli, qual è il tuo preferito?

    Questa per me è una domanda molto difficile a cui rispondere, ho giocato in diversi ruoli, dal terzino destro, all’attuale ruolo di ala destra. Diciamo che mi piace molto giocare sul lato destro del centrocampo, magari anche in una posizione meno esterna, comunque come detto preferisco agire in quella zona del campo.

     

    Hai tanta esperienza in Champions League, anche quest’anno con la Torres avete superato il primo turno prima di venire eliminate nettamente dal Francoforte, cosa manca secondo te alle squadre italiane per poter competere a livello europeo?

    La più grande differenza è sicuramente il livello d’intensità e di fisicità che si trova in campo europeo, il livello della Serie A purtroppo è basso e non c’è l’abitudine a certi ritmi. Per cercare di competere c’è bisogno di un lavoro alla base, c’è bisogno di riforme, non basta più ridurre il numero delle squadre come accaduto in passato. Le altre nazioni hanno fatto passi avanti, noi indietro.

    Le ragazze della Torres | © Alessandro Sanna
    Le ragazze della Torres | © Alessandro Sanna

    Rimanendo in tema internazionale, c’è una calciatrice di un campionato estero con la quale ti piacerebbe giocare?

    Direi Simone Laudehr, l’avevo già affrontata durante gli Europei ed ho avuto modo di sfidarla nuovamente quest’anno in Champions League nello scontro con il Francoforte.

    Capitolo Nazionale, della quale sei stata protagonista per anni, come si supera la delusione per la mancata qualificazione al mondiale?

    Si deve ripartire, come farlo starà a chi ci lavora. Bisogna inserire le giovani talentuose in un contesto di gruppo esperto che abbia una base solida per poter guidare le giovani che, anche se di talento e di prospettiva, devono essere orientate dalle compagne più esperte in modo che non rimangano spaesate.

    Veniamo all’attualità, la Torres nell’ultimo mercato ha perso diverse calciatrici, la squadra è stata ampiamente modificata, qual è adesso il vostro obiettivo stagionale?

    L’obiettivo è quello di cercare di creare “una squadra” i cambiamenti sia di organico sia a livello societario sono stati molti, per questo servirà tempo e tanto lavoro per cercare di creare il gruppo. Quest’anno con l’allargamento della lotta retrocessione, con i playout che andranno a coinvolgere le squadre sin dal 7° posto, l’obiettivo è quello di piazzarsi tra le prime 6. In questa prima parte di stagione abbiamo fornito ottime prestazioni, talvolta però non sono servite a portare a casa punti. C’è da migliorare in questo, essere magari più ciniche e concrete perchè le grandi squadre riescono a far punti anche nelle giornate in cui non giocano il miglior calcio.

    Tra le tue giovani compagne della Torres ce n’è qualcuna che a tuo parere ha il futuro davanti a sè?

    Sicuramente Manuela Giugliano ha talento, ma non basta solo quello. Glielo dico sempre, c’è bisogno di unire la testa al talento.

    Prima di salutarti e ringraziarti, vorremmo porti l’ultima domanda: secondo te per quale motivo i lettori de “Il Pallonaro” dovrebbero avvicinarsi al calcio femminile?

    E’ uno sport genuino, in un ambiente genuino che non è stato contaminato dalle brutte sfumature che spesso si vedono nel calcio maschile.