Tag: Calcio estero

  • Carling Cup crolla il Chelsea. Avanti Liverpool e City

    Carling Cup crolla il Chelsea. Avanti Liverpool e City

    Serata di Coppa di Inghilterra, con i quarti di finale di Carling Cup. Il programma offriva due grandi match, come Chelsea-Liverpool e Arsenal-Manchester City. Il Chelsea di Villa Boas, dopo la vittoria di sabato contro il Wolverhampton aveva l’occasione di dare continuità ai propri risultati e di prendersi la rivincita sul Liverpool dopo la sconfitta in campionato di due settimane fa. Ma come nei peggiori incubi, i Blues cadono ancora in casa, offrendo una prova opaca, senza mai essere realmente pericolosi, e rischiando così di dire addio in modo precoce a quasi tutti gli obiettivi stagionali, stagnando a -12 dal City in Premier, ora fuori dalla Carling Cup e costretti a vincere contro il Valencia per accedere alla fase successiva di Champions League.

    Villas Boas crolla in Carling Cup | ©Getty Images

    Villa Boas presenta dal primo minuto una squadra rivoluzionato rispetto al campionato, con Torres e Lukaku in avanti, Romeu e Lampard in mezzo al campo e Alex al posto di Terry al centro della difesa. Il Liverpool da parte sua, continua i progressi delle ultime settimane, dimostrandosi squadra compatta. I primi undici dei Reds sono praticamente gli stessi di due settimane fa, ad eccezione di Carroll al posto di Suarez in attacco, e del giovane Henderson che rimpiazza Adam alla regia. Il primo tempo è lento e non succede praticamente niente per i primi 20 minuti; a risvegliare il pubblico di Stamford Bridge è Alex in versione portiere, che mura un colpo ti testa di Carroll in area procurando un rigore, che lo stesso Carroll si incarica di calciare, sparando però in bocca a Turnbull che salva il risultato. L’unico spunto del Chelsea dalle parti di Reina è al 40′, quando Lukaku colpisce di testa un bel cross di Bosingwa, ma la palla sfila al lato.

    Il secondo tempo parte con un ritmo più sostenuto rispetto alla prima frazione. Il Chelsea è pericoloso in apertura con un colpo ti testa di David Luiz a botta sicura, ma il centrale del Liverpool Coates salva clamorosamente sulla linea. Al 60′ i Reds passano in vantaggio, il Chelsea traballa dietro e Henderson manda nel corridoio sulla destra Bellamy che serve una palla in mezzo per Maxi che la deve solo spingere in rete. Come in campionato l’argentino su assist di Bellamy sblocca il risultato. Il Chelsea è tramortito e non reagisce, e il Liverpool colpisce ancora chiudendo il conto match e qualificazione. Bellamy calcia una punizione dalla sinistra, Turnbull è indeciso e non esce, e Kelly indisturbato sul secondo palo segna di testa. 0-2 e match chiuso. La partita finisce, i Blues sono in crisi nera e il 6 dicembre c’è la partita contro il Valencia, per dare un senso a questa stagione, fino ad ora troppo discontinua, e con il manager portoghese circondato da punti interrogativi.

    L’altro quarto di Carling Cup in campo a Londra era Arsenal-Manchester City, con la capolista che passa in semifinale con il solito gol del Kun Aguero all’84 minuto, su assist di Johnson. Passa in semifinale anche il Cardiff che stende 2-0 il Blackburn. Ora si attende il match di stasera all’Old Trafford tra Manchester United e Cristal Palace per decretare l’ultima semifinalista.

  • Adriano torna al gol, rinascita o ennesima illusione?

    Adriano torna al gol, rinascita o ennesima illusione?

    Il ritorno dell’Imperatore: Adriano torna al gol con la maglia del Corinthians, nell’importante vittoria contro l’Atletico Mineiro, fornendo un contributo essenziale alla sua squadra in vista della lotta per il titolo 2011, con il Corinthias che – grazie alla vittoria di ieri – riesce a mantenere la vetta della classifica con 67 punti, due in più del Vasco da Gama, prima inseguitrice.

    Adriano | © Nelson Almeida/Getty Images
    Condizioni ancora non ottimali per l’ex bomber interista, ma la rete segnata all’88’, dopo circa venti minuti dal su ingresso in campo – che fissa il risultato sul 2 a 1 definitivo – vale una grande iniezione di fiducia ed uno stimolo per continuare sulla strada del recupero, fisico e mentale, per ritrovare la forza necessaria. Non a caso, l’esultanza del brasiliano, dopo la rete segnata, è una lunga corsa liberatoria, mostrando i muscoli, togliendosi la maglia numero dieci, come a voler dire: “ci sono ancora”.

    Un gol che arriva dopo 17 mesi di digiuno, e ripaga Adriano dei sacrifici finora fatti per rimettersi in gioco, dopo gli anni precedenti trascorsi a disfare quanto di buono aveva costruito, fra serate all’insegna dell’eccesso, e scarsa attenzione alle responsabilità connesse al suo essere giocatore, prima che “Imperatore”, ossia personaggio.

    Questa nuova esperienza brasiliana, dunque, sembra esser nata sotto una stella migliore delle precendenti: già nel 2007, infatti, Adriano aveva deciso di tornare in patria, al San Paolo, per trovare una maggiore continuità di gioco, per poter acquisire uno stato di forma idoneo lontano dalle distrazioni milanesi. In quell’occasione, Adriano segnò ben 17 gol, ma il seguente ritorno all’Inter – nel 2008 – disattese le aspettative positive di chi gli aveva concesso fiducia, su tutti il presidente Massimo Moratti.

    Infatti, Adriano, dopo il ritorno all’Inter dal prestito alla formazione Paolista, comunicò di “non aver più la gioia di giocare a calcio”, preferendo prendersi una pausa dai campi, e risolvendo consensualmente il contratto con la squadra nerazzurra.

    La seconda esperienza brasiliana, nel 2009 al Flamengo, portò Adriano alla vittoria della classifica marcatori con ben 19 reti segante, ma la sua successiva esperienza italiana, alla Roma nel 2010, deluse le aspettative che la società giallorossa aveva riposto nella sua voglia di riscatto in Italia; troppi infortuni impedirono ad Adriano di trovare la giusta continuità e, a seguito delle difficoltà riscontrate, tornò alle cattive abitudini, vedendosi ritirare la patente dalla polizia brasiliana dopo essere stato sottoposto al test alcolemico.

    Per Adriano, ora, all’età di 29 anni, è tempo di non sprecare altre occasioni: per ora, sembra aver intrapreso la strada giusta.

    Il gol di Adriano
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  • Trionfano i LA Galaxy di Beckham. Adesso l’addio?

    Trionfano i LA Galaxy di Beckham. Adesso l’addio?

    Questa volta i pronostici sono stati rispettati, a vincere lo scudetto della Mls è stata la squadra più forte: i Los Angeles Lakers delle stelle David Beckham, Robbie Keane e sopratutto Landon Donovan. Il campionato americano infatti dopo la regular season prevede l’assegnazione del titolo finale attraverso i play-off azzerando praticamente i vantaggi di classifica e rimettendo il titolo in discussione.

    I Galaxy però hanno vinto con pieno merito il titolo arrivando ai play-off da capolista e con l’organico qualitativamente migliore. La partita contro i Houston Dynamo è terminata sull’1-0 e decisa da Landon Donovan a conclusione di una azione orchestrata dal trio delle meraviglie, intuizione di Beckham per Keane e cross dell’irlandese al bacio per la stella americana eletto poi Mpv dell’incontro.

    David Bekham trionfa con i Galaxy | ©Stephen Dunn/Getty Images

    Oltre che per il titolo il match contro i Houston Dynamo potrebbe segnare l’addio di David Beckham al calcio americano, lo Spice Boy infatti vorrebbe convincere Capello a dargli una nuova opportunità inserendolo nella lista dei 23 per gli Europei di Polonia e Ucraina del 2012. Come avvenne al tempo del Milan, Beckham potrebbe tornare in Europa per mettersi in luce e arrivare all’Europeo in buone condizione fisiche e mentali.

    Per Beckham ovviamente le offerte non mancano e seppur più fermo di un tempo anche nel calcio americano ha confermato di aver ancora un particolare feeling con il pallone creando pericoli ogni volta in cui il suo prezioso destro veniva innescato dai compagni ma anche per gli introiti che il suo arrivo genererebbe nella gestione del marketing. Dalla Premier League alla Bundesliga in molti sono pronti ad investire sulle sue qualità ma la proposta più concreta e fattibile sembra quella del Paris Saint Germain di Leonardo che gli consentirebbe di far un esperienza in un campionato nuovo.

    In molti pensano che questa sia l’ultima stagione di Beckham che vorrebbe dire l’addio al campionato americano che nella prossima stagione però potrebbe acquistare una nuova stella, i rumors vogliono infatti Alex Del Piero pronto a sbarcare nel torneo a stelle e strisce.

    LA Galaxy – Houston Dynamo 1-0 video highlights Youtube
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    LA Galaxy campioni, la cerimonia di premiazione
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  • Sir Alex Ferguson, 25 anni di storia e Manchester United

    Sir Alex Ferguson, 25 anni di storia e Manchester United

    Sir Alex Ferguson ha festeggiato i suoi 25 anni alla guida del Manchester United. Per il momento il manager scozzese risulta essere il terzo allenatore per anni di permanenza sulla stessa panchina, preceduto solo da David Calderhead, che ha allenato il Chelsea per 26 anni, dal 1907 al 1933 e da Guy Roux che allenò l’Auxerre per 44 anni.

    Dopo 1410 partite giocate, 837 vittorie, 326 pareggi e 247 sconfitte Sir Alex Ferguson diventa, anche se già lo era, una leggenda per i Red Devils. Una carriera iniziata con i primi calci al pallone nella sua Scozia, con i dilettanti del Queen’s Park, per poi essere ingaggiato dal Dumferline a livello professionistico, dove esprime il suo miglior calcio da attaccante diventando anche capocannoniere della massima serie nel 1966 realizzando 31 reti. Ma le soddisfazioni più grandi Ferguson le raccoglie una volta diventato allenatore. Il primo incarico è sulla panchina del Saint Mirren, con cui riesce a centrare la promozione nella massima serie e poi ad ottenere la salvezza venendo comunque esonerato. L’anno successivo, nel 1978, viene ingaggiato dall’Aberdeen, con cui vince tutto quello che poteva vincere, 3 campionati nazionali, 4 coppe di Scozia, 1 Coppa di lega scozzese, 1 Coppa delle Coppe vinta in finale contro il Real Madrid e una Supercoppa Europea.

    Nel 1986 il Manchester United riesce ad ingaggiarlo e dopo 3 anni vince il primo trofeo, la Coppa d’Inghilterra, iniziando un ciclo di vittorie impressionante, con 37 trofei. Ferguson, nel corso di questi 25 anni è sempre riuscito ad adattarsi ai progressi del calcio moderno, facendo esprimere alle proprie formazioni un calcio spettacolare ma concreto, trasmettendo una mentalità vincente, spesso lavorando anche con giovani, che ha plasmato e ha fatto crescere in prima squadra facendoli diventare uomini chiave, sia nel club sia in nazionale. Famosa è la classe del 1992, dove dallo youth team fece salire in prima squadra giovani di talento ma ancora completamente da formare. Erano gli allora sconosciuti Giggs, Scholes, Beckham, Gary e Phill Neville e Butt. Proprio con loro ha costruito i maggiori successi, facendoli diventare campioni a livello mondiale e creando un mix con giocatori pescati sul mercato, come i Calypso Boys, Yorke e Cole che hanno segnato gol a grappoli con la maglia dello United, Ole Gunnar Solskjaer, calciatore che ha risolto tantissime partite entrando dalla panchina, storico il gol realizzato in finale di Champions League contro il Bayern Monaco. E ancora oggi Ferguson a livello manageriale non sbaglia un colpo, facendo sempre un mercato “giovane”, prendendo dopo il mondiale in Sud Africa il Chicharito Hernandez, che ha segnato 20 reti alla prima stagione in Premier, questa stagione Jones, talento che può giocare sia in difesa sia a centrocampo, Young dall’Aston Villa, già perno dello United e della nazionale di Capello.

    In questo lungo periodo di “regno” tanti sono stati gli avversari che hanno provato a scalfire la supremazia del Manchester, talvolta riuscendo pure a vincere campionati. Primo su tutti l’Arsenal di Arsene Wenger, che ha portato in Premier un calcio spettacolare e basato sul gioco palla a terra, sotterrando il Boring Arsenal degli anni ’80. Il manager francese è riuscito a mettere in difficoltà Ferguson e a batterlo, con i vari Henry, Pires, Wiltord, ecc., poi c’è stato il Chelsea di Mourinho e il Chelsea di Ancelotti, anche loro hanno vinto, hanno festeggiato, ma alla fine poco contano cicli di 2-3 anni, quando poi il Manchester United, una volta prese le misure e passato il mal di testa della novità, torna a vincere campionati e coppe nazionali.

    Adesso è il turno del Manchester City. La squadra di Mancini è attrezzata per vincere tutto, e per il momento sta dominando la Premier, dopo anche aver umiliato lo United all’Old Trafford per 1-6, ma con questo “mostro” del calcio inglese non è mai detta l’ultima parola, ed è certo che Ferguson non mollerà un centimetro da ora alla fine della stagione. Il City vuole costruire un ciclo, ma prima deve fare i conti con il vero padrone di Manchester, Sir Alex Ferguson.

    TITOLI CON LO UNITED:

    CAMPIONATI. 12                                                            
    CHARITY SHIELD. 10
    COPPA D’INGHILTERRA. 5                                         
    CHAMPIONS LEAGUE. 2
    COPPA DI LEGA. 4             
    COPPA DELLE COPPE. 1
    SUPERCOPPA EUROPEA. 1                                          
    COPPA INTERCONTINENTALE. 1
    MONDIALE PER CLUB. 1

    Le immagini del tributo all’Old Trafford

  • “Guardiola, uomo senza palle” Ibra fa infuriare il popolo blaugrana

    “Guardiola, uomo senza palle” Ibra fa infuriare il popolo blaugrana

    In molti credono che il mondo del calcio sia fatto di frasi e interviste preconfezionate, di luoghi comuni e di una sorta di buonismo generale che contribuisce a renderlo surreale. In linea di massima è tutto vero ci sono però delle eccezioni ed una di questa è sicuramente Zlatan Ibrahimovic freddo, schietto e glaciale da esser considerato dai più un mercenario. Quest’oggi Aftonbladet, il principale quotidiano di Svezia, ha pubblicato in esclusiva il primo capitolo del libro autobiografico del fuoriclasse del Milan e le sue dichiarazioni ovviamente si sono divulgate in un batter d’occhio venendo riportate dalle maggiori testate giornaliste di tutta Europa.

    Lo scontro tra Ibra e Guardiola | ©LLUIS GENE/Getty Images
    Ibra si scaglia contro il Barcellona e sopratutto contro l’odiato Pep Guardiola reo, a suo dire, di avergli fatto passare la voglia di giocare tanto da meditare il ritiro. Lo svedese racconta l’annus horribilis in blaugrana con i vari passi del deterioramento del rapporto con Guardiola fino all’ultima lite subito dopo l’eliminazione subita dall’Inter di Mourinho. Sin dall’avvio in blaugrana Ibrahimovic ha subito capito che qualcosa non andasse, gli obblighi di tener un basso profilo, di arrivare agli allenamenti con utilitarie piuttosto che a bordo di lussuose Porsche o Ferrari. Nello spogliatoio tutti, anche i quotatissimi Xavi e Messi si comportavano come burattini nelle mani del tecnico. La rottura però racconta Ibra è avvenuta quando Messi ha chiesto di giocare in posizione più centrale togliendo spazio e palloni giocabili proprio ad Ibra. Lo scontro definitivo come dicevamo, è arrivato subito dopo la sconfitta con l’Inter in Champions ”Sei senza coglioni. Ti caghi addosso davanti a Mourinho! Vaffa…!”. Ovviamente il popolo blaugrana si è mobilitato in difesa del suo allenatore scrivendo ogni tipo d’insulto nei confronti dello svedese e per fortuna l’incontro tra Milan e Barcellona si terrà a San Siro.

  • Giappone, in gol di testa da 58 metri. Video

    Giappone, in gol di testa da 58 metri. Video

    A vedere le immagini mi è subito tornato in mente il fantasioso calcio disegnato dalle avventure di Holly e Benji e adesso forse capisco il perchè sia stato ideato in Giappone. L’eroe di giornata si chiama Ryujiro Ueda autore di un gol rocambolesco che oltre a conquistare il web lo farà entrare nel guinness dei primati.

    Ueda
    Ueda in gol da 58 metri
    Il difensore del Fagiano Okayama è riuscito nell’impresa di segnare di testa dalla sua metà campo respingendo un rinvio del portiere avversario. Il pallone, tutt’altro che regolamentare, ha preso una strana traiettoria andandosi a depositare in rete dopo aver scavalcato il disattendo portiere. La beffa è ancora più cocente perchè il gol è servito a vincere la partita per 1-0. [jwplayer config=”120s” mediaid=”103193″]

  • Neymar sempre più fenomeno, poker all’Atletico. Video

    Neymar sempre più fenomeno, poker all’Atletico. Video

    Pelè lo ha consacrato come sue erede e in molti credono che sia l’unico giocatore al mondo capace di contrastare lo strapotere di Lionel Messi. Neymar, pronto a sbarcare in Europa è stato ieri protagonista assoluto nel match tra il suo Santos e l’Atletico Paranaense mettendo a segno quattro reti, due su rigore e vedendosene annullare altri due per fuorigioco dubbio.

    La gioia di Neymar |©© Vanderlei Almeida/Getty Images
    A dicembre in occasione del Mondiale per Club il brasiliano avrà un incontro ravvicinato con la stella argentina e pare che proprio questa sfida lo abbia convinto a rimandare il suo addio al Santos. Per il futuro sarà ovviamente asta anche se il Real Madrid pare conservare un vantaggio sulle concorrenti con Perez pronto a sborsare ben 60 milioni di euro per accontentare i brasiliani e formare una coppia atomica in attacco con Cristiano Ronaldo. Il poker di Neymar (Video youtube) [jwplayer config=”240s” mediaid=”102580″]

  • Mancini, rinnovo faraonico 25 milioni in 4 anni

    Mancini, rinnovo faraonico 25 milioni in 4 anni

    Secondo le ultime indiscrezioni del giornale “The Sun”, lo sceicco Mansour avrebbe già pronto il rinnovo de contratto del suo tecnico Roberto Mancini, per blindare definitivamente il legame tra l’allenatore ex Inter e la panchina del Manchester City. L’ultimo risultato ottenuto contro il Manchester United (il 6 a 1 a Old Trafford) ha decisamente convinto lo sceicco Mansour delle qualità, delle potenzialità e del buon lavoro sin qui svolto da Mancini, portando a mettere sul piatto un rinnovo a suon di milioni, dove secondo i rumors si vocifera di un quadriennale da 22 milioni di sterline (circa 25 milioni di euro), aumentando l’ingaggio attuale, stimato intorno ai 3 milioni e mezzo, verso un notevole ritocco che lo innalzerebbe sui 6 milioni e duecento mila euro netti annui. Cifre da capogiro che lo renderebbero il tecnico più pagato della Premier League, scavalcando un ‘mostro sacro’ come Sir Alex Ferguson, che in questa speciale classifica degli allenatori paperoni si accomoderebbe alle spalle del tecnico jesino.

    Roberto Mancini | ©Laurence Griffiths/Getty Images
    Nonostante il tecnico italiano abbia ancora 18 mesi di contratto questo rinnovo potrebbe supportare l’ipotesi di una blindatura forte e decisa, per un allenatore che ha iniziato un progetto con il City, conquistando in due anni una qualificazione alla Champions League entrando nella fase a gironi senza passare per i preliminari, e proprio nella passata stagione il suo primo trofeo british con la vittoria della F.A. Cup. L’ottimo andamento in campionato e la testa della classifica saldamente conquistata hanno convinto lo sceicco Mansour a togliere ogni ipotesi di un plausibile addio del Mancio dalla panchina dei Citizens. Soprattutto in vista di una possibile tentazione relativa ad una chiamata ad allenare la Nazionale Azzurra nella peggior ipotesi di un Cesare Prandelli che naufraghi ai prossimi Europei.

  • Camoranesi, calcio in faccia ad un avversario. Video

    Camoranesi, calcio in faccia ad un avversario. Video

    Il carattere è sempre stato un suo grande limite anche se in Italia i tifosi bianconeri e della Nazionale avevano imparato ad apprezzarlo lo stesso per le sue qualità in campo di ritorno in Argentina però Mauro German Camoranesi più che per le sue prodezze in campo si è fatto “apprezzare” per il suo comportamento. Dopo la mega rissa in estate nella partita tra il suo Lanus e il Racing di Diego Simeone si è reso protagonista di un fallaccio su Daniel Toranzo che gli è valso il rosso diretto, ma poi, non contento ha rifilato un calcione in faccia prima di lasciare il campo.

    Camoranesi | ©ALEJANDRO PAGNI/AFP/Getty Images
    L’ex bianconero poi è stato suo malgrado protagonista di un acceso battibecco con Simenone prima dall’uscita dal campo e adesso sicuramente arriverà la stangata del giudice sportivo. Per la cronaca, la partita, terminata sull’1-1 era valida per 12ª giornata del Torneo Apertura argentino. L’espulsione di Camoranesi non è stata comunque l’unica a dimostrazione di una partita accesa che ha coinvolto lo stesso Toranzo e Izquierdoz. [jwplayer config=”120s” mediaid=”102364″]

  • Manchester United-Manchester City, probabili formazioni

    Manchester United-Manchester City, probabili formazioni

    Oggi pomeriggio all’Old Trafford andrà in scena la “Partita”. Non solo per l’orgoglio della supremazia cittadina, ma anche perchè Red Devils e Citizens si stanno contendendo il primo posto in classifica, con il Chelsea in agguato al terzo posto. Il City è sulle ali dell’entusiasmo, reduce dalla prima vittoria in Champions League e forte del primato in classifica, e domani avrà il vero esame di maturità, trovandosi a fronteggiare lo United, rivale di sempre.

    Ferguson e Mancini | © ANDREW YATES/AFP/Getty Images
    Sir Alex Ferguson e Mancini sembrano aver già scelto l’undici che scenderà in campo per il derby. I padroni di casa dello United si presenteranno con un 4-4-2, con David De Gea tra i pali, che sta prendendo sempre più confidenza con la nuova maglia dopo le papere di inizio stagione, la linea difensiva sarà composta da Smalling, Rio Ferdinand, Vidic e Evra. Nel mezzo del campo probabile l’utilizzo della coppia centrale Anderson-Fletcher, a destra Nani e a sinistra Young e in avanti Wayne Rooney rivitalizzato dalla doppietta in Champions e Hernandez. Il Mancio, opterà per il solito 4-2-3-1, con Hart in porta, Richards a destra, coppia centrale Lescott e capitan Kompany e Clichy sulla sinistra. Yaya Toure e Barry davanti alla difesa a supporto di Aguero-Nasri-Silva, in avanti Dzeko, che dovrà riscattare l’opaca prova fornita in Champions, soprattutto sotto porta. In questa stagione le due squadre si sono già affrontate, ad agosto in Community Shield, con i Red Devils vincenti dopo un’incredibile rimonta, da 2-0 a 2-3, con doppietta decisiva di Nani. Sicuramente il City avrà imparato la lezione, ma di fronte ai 75.000 dell’Old Trafford domani servirà una partita perfetta, soprattutto dal punto di vista della concentrazione e della personalità. Calciatori da seguire nel derby. Sicuramente Rooney per lo United, che vorrà riscattare la figuraccia in nazionale, dopo l’espulsione e la squalifica di tre giornate che gli costeranno il primo girone agli europei e per il City sarà David Silva, che sta esprimendo un gran gioco e sta mettendo in mostra tutto il suo talento, con assist decisivi e risultando spesso imprendibile per gli avversari.