Tag: Calcio estero

  • Cuore Red Devils, Chelsea Manchester United 3-3

    Cuore Red Devils, Chelsea Manchester United 3-3

    Pomeriggio freddo a Londra, temperatura vicina allo zero ma il clima partita e la posta in palio sono altissimi. Chelsea Manchester United sono scese in campo per il big match di giornata. Per i Blues le motivazioni  sono forti, sia per difendere il quarto posto in classifica e per non perdere troppo terreno dal Tottenham terzo in classifica, sia per dare un senso a questa stagione transitoria, mentre per i Red Devils fare punti era fondamentale per rimanere attaccati in vetta alla classifica ai cugini del Manchester City.

    Villa Boas mette in campo il solito 4-3-3, Sturridge, Torres e Malouda più Mata a centrocampo, con Essien e Raul Meireles a fare da schermo davanti alla difesa. Lo United si presenta con un 4-4-2 con Rooney e Welbeck in attacco, e Valencia e Young a supporto sugli esterni. Nella fase iniziale del primo tempo gli uomini di Ferguson controllano il gioco e si rendono pericolosi al 10′ con un contatto dubbio fra Cahill e Welbeck in area e al 28′ con Rooney che cerca con un gran passaggio in area  Welbeck che viene anticipato con un super intervento da parte di Ivanovic a un metro dalla porta . Passano alcuni minuti e il Chelsea va in vantaggio al primo affondo al 35′, con Sturridge che riesce ad arrivare sul fondo sulla destra, crossa teso in area andando a colpire Evans che mette la palla alle spalle di De Gea. Lo United sotto di un gol non si butta troppo giù di morale, e reagisce arrivando alla conclusione con Young e Welbeck entrambi bloccati in modo brillante da Cech.

    La prima frazione si conclude sull’1-0 e nella ripresa pronti via e il Chelsea raddoppia al 46′, Fernando Torres in versione uomo assist mette un cross al bacio dalla destra e Juan Mata al volo di sinistro piazza la palla sotto la traversa in modo imparabile per De Gea. Lo United stavolta è stordito e dopo appena 4′ al 50′ arriva addirittura il 3-0, Mata calcia una punizione dalla destra, David Luiz viene dimenticato dai difensori dello United e di testa infila De Gea per la terza volta, segnando il gol che chiude virtualmente la partita.

    Sul 3-0 il match sembra chiuso, ma lo United inizia a premere e a cercare il gol che potrebbe dare speranza, e al 57′ Evrà si avventura sulla sinistra, entra in area e Sturridge interviene in modo un po’ troppo irruento sul francese che si lascia cadere, per l’arbitro è calcio di rigore che Rooney trasforma con una botta sotto l’incrocio dei pali. Passano 10 minuti e lo United accorcia ulteriormente le distanze ancora su calcio di rigore, molto dubbio stavolta, con Sturridge che cerca nettamente il contatto con Ivanovic che ha fatto di tutto per evitare l’attaccante, ma per l’arbitro non ci sono dubbi e Rooney spiazza nuovamente Cech cambiando angolo. A questo punto il Manchester United ci crede veramente, e completa l’incredibile rimonta all’83’, quando Giggs pennella un cross in area dalla sinistra e Hernandez stacca fra Cahill e Luiz e trafigge Cech tra l’incredulità di Villa Boas e dei tifosi dei Blues. La partita termina senza troppi scossoni, con il Chelsea che esce veramente a testa bassa da questo match, consapevole di aver buttato al vento 3 punti fondamentali per la rincorsa al terzo posto del Tottenham, domani impegnato con il Liverpool nel monday night, e il Manchester ha dimostrato di essere veramente una grande squadra, non è una novità, dando un grosso segnale al City che dovrà veramente sudare tanto per vincere questo campionato.

    Video Chelsea Manchester United 3-3 highlights youtube
    [jwplayer config=”240s” mediaid=”122989″]

  • Coppa del Re, Barcellona Real Madrid, Mou rinuncia a Di Maria

    Coppa del Re, Barcellona Real Madrid, Mou rinuncia a Di Maria

    Si giocherà stasera alle 22 al Camp Nou il quinto confronto stagionale tra Barcellona e Real Madrid. Il match, valevole per il ritorno dei quarti di finale di Coppa del Re, vedrà di fronte due squadre che arrivano con stati d’animo differenti. Tanta tensione in casa madridista dove il tecnico portoghese Jose Mourinho, nelle ultime ore accostato nuovamente all’Inter in vista della prossima stagione, è finito sotto accusa della stampa e non solo, visto che dopo la lite con Sergio Ramos anche parte dello spogliatoio è contro lo Special One. Una vittoria nel match più atteso dai tifosi potrebbe essere la chiave per la risoluzione di tutti questi problemi, considerando che nei quattro precedenti stagionali il bilancio è tutto dalla parte dei blaugrana che hanno vinto per tre volte concludendo un solo match in parità. Ma servirà un’impresa per centrare il passaggio del turno visto il 2-1 targato Puyol e Abidal venuto fuori dal confronti di andata al Bernabeu. Sarà necessario dunque vincere con due gol di scarto. Molto più tranquillo invece il clima in casa Barcellona. La qualificazione alla semifinale ad un passo ha favorito il lavoro di Guardiola che però punta al successo pieno davanti al pubblico amico.

    Jose Mourinho e Josep Guardiola | © JOSEP LAGO/AFP/Getty Images

    Consueto 4-3-3 per Guardiola che davanti al portiere Pinto schiererà una difesa formata da Dani Alves e Abidal laterali con Piquè e Puyol al centro. In mezzo al campo spazio a Xavi, Busquets e Fabregas mentre Iniesta e Sanchez agiranno accanto al Pallone d’oro Leo Messi.

    Mou dovrebbe schierare una formazione per buona parte simile a quella dell’andata. Davanti a Casillas difesa a quattro con Sergio Ramos e Pepe, protagonista nel match di andata per i diversi comportamenti antisportivi, centrali, mentre sugli esterni agiranno Arbeloa e Marcelo. Diarra, Xabi Alonso e Coentrao saranno i tre di centrocampo mentre in avanti toccherà a Ozil e Cristiano Ronaldo, quest’ultimo in gol nel confronto del Bernabeu, assistere la punta centrale Benzema. Fuori Kakà, Di Maria e Higuain.

    PROBABILI FORMAZIONI BARCELLONA REAL MADRID

    BARCELLONA (4-3-3) Pinto; Dani Alves, Piquè, Puyol, Abidal; Xavi, Busquets, Fabregas; Iniesta, Messi, Sanchez. A disp: Valdes, Mascherano, Adriano, Cuenca, Thiago, Pedro. All. Guardiola
    REAL MADRID (4-3-3) Casillas; Arbeloa, Sergio Ramos, Pepe, Marcelo; Diarra, Xabi Alonso, Coentrao, Ozil, Benzema, C. Ronaldo. A disp: Adan, Varane, Callejon, Kakà, Di Maria, Higuain. All. Mourinho

  • FA Cup, Di Canio che impresa. Lo Swindon elimina il Wigan

    FA Cup, Di Canio che impresa. Lo Swindon elimina il Wigan

    Si è giocato il terzo turno di FA Cup con ben 25 incontri. Molte le squadre di Premier League impegnate, con il Tottenham che si qualifica al prossimo turno grazie a una vittoria per 3-0 in casa contro il Cheltenham, con reti di Defoe, Pavlyuchenko e Santos.

    Paolo Di Canio | © Scott Heavey/Getty Images

    Vincono anche Fulham, 4-0 al Charlton con tripletta di Dempsey, l’Everton, l’Aston Villa, il Norwich, lo Stoke e lo Swansea. L’unico match che vedeva di fronte squadre della massima serie era Newcastle – Blackburn, con i Magpies che passano il turno con una vittoria per 2-1, andando a segno con Gutierrez e B. Arfà.

    La vera sorpresa di giornata è la vittoria dello Swindow Town di Di Canio, partecipante al campionato di quarta divisione, che ha steso per 2-1 il favorito Wigan. La squadra di Di Canio si qualifica al quarto turno con una vera e propria impresa, essendo anche passata in svantaggio con la rete di McManaman per il Wigan nel primo tempo al 35′, ma pareggiando dopo appena 5 minuti con Connell, la rete della storica vittoria arriva al 76′ con Benson.

    Risultati delle squadre di Premier

    Everton – Tamworth 2-0

    Fulham – Charlton 4-0

    Newcastle – Blackburn 2-1

    Norwich – Burnley 4-1

    Tottenham – Cheltenham 3-0

    Bristol – Aston Villa 1-3

    Swindow Town – Wigan 2-1

    West Bromwich – Cardiff 4-2

    Barnsley – Swansea 2-4

    Macclesfield – Bolton 2-2

    Milton Keynes Dons – Queens Park Rangers 1-1

  • Neymar su Eduardo Vargas Pallone d’Oro Sudamericano

    Neymar su Eduardo Vargas Pallone d’Oro Sudamericano

    Se in Europa è praticamente scontato l’assegnazione del Pallone d’Oro a Lionel Messi in Sud America si era quasi certi della vittoria di Neymar, nuovo fenomeno del calcio brasiliano che dopo aver trascinato il Santos alla Libertadores e di conseguenza nell’infelice trasferta nipponica per il Mondiale per Club sembra pronto a sbarcare in Europa. Neymar ha vinto l’ambito e prestigioso premio assegnato dal quotidiano uruguaiano El Pais succedendo a Andres D’Alessandro. Sul podio alle sue spalle al seguito di una stagione travolgente si è piazzato Eduardo Vargas, fiore all’occhiello dell’Universidad de Chile e pezzo pregiato nella campagna invernale del Napoli del patron De Laurentiis.

    Neymar Pallone d'Oro 2011 | ©KAZUHIRO NOGI/AFP/Getty Images
    Il piazzamento di Edu Vargas è prestigioso anche perchè il cileno non ha avuto il clamore mediatico di Neymar ma si è guadagnato i galloni di suo principale antagonista sul campo, grazie ad una tecnica sopraffina e numeri che gli possono permettersi di imporsi anche in Europa. Il duello Neymar Vargas infatti sembra debba continuare ad infiammare il Sud America ancor dopo il Pallone d’Oro sono molti infatti a scommettere che l’impatto del cileno sul Napoli possa far ricredere in molti conquistando in Europa i galloni di uno dei giocatori più forti al mondo.

    Alle spalle di Neymar e Eduardo Vargas si è piazzato Ganso altro talento del Santos che nelle scorse estati ha infiammato il mercato ma che adesso ha ha perso un pò del suo appeal per i tantissimi problemi fisici ma anche per le caratteristiche che lo rendono apparentemente non adattabile ai ritmi del nostro calcio. Per quanto riguardo Eduardo Vargas fa ancora il giro del mondo il gol con cui ha salutato i suoi tifosi, un delizioso pallonetto che ha sancito la vittoria dell’Universidad de Chile del Torneo di Clausura. Il cileno dovrebbe arrivare a Napoli giorno 3 gennaio e dall’entusiasmo che i tifosi partenopei stanno dimostrando attraverso la rete non è escluso un bagno di folla ad accoglierlo.

  • Il Psg esonera Kombouarè. Ancelotti in pole

    Il Psg esonera Kombouarè. Ancelotti in pole

    Vince in casa del Sant Etienne, squadra in piena corsa per l’Europa e dietro di appena 6 punti, vola solitario in vetta alla classifica con il suo Paris Saint Germain staccando il Montpellier che nel frattempo cade in casa dell’Evian, conquistando così il titolo di “campione d’autunno”. In teoria Natale migliore non poteva passare l’allenatore Antoine Kombouarè.

    Psg | © PHILIPPE MERLE/AFP/Getty Images

    In teoria appunto perché in pratica, ed un po’ a sorpresa, la società pare gli abbia dato il benservito. Se ne parlava da tempo, in particolare dopo qualche passo falso in Francia ed in Europa che più volte aveva fatto traballare la panchina del Psg, in particolare dopo l’eliminazione in Europa League arrivata appena qualche giorno fa. Ed invece l’esonero è arrivato dopo un’importante vittoria. A comunicarglielo il direttore generale Leonardo.
    Adesso ovviamente c’è grande curiosità su chi sarà il sostituto. In cima alla lista c’è Carlo Ancelotti. L’ex tecnico di Milan e Chelsea già da quest’estate è stato accostato ai transalpini, ma non se ne è fatto mai nulla. Adesso però sembra arrivato il momento giusto, anche se ci sarebbe da battere la concorrenza di un’altra vecchia gloria del Milan: Frank Rijkaard. Terzo candidato, ma indietro rispetto agli altri, l’ex centrocampista Claude Makelele, unico francese tra i tre.

    Qualunque sia la scelta del nuovo tecnico però a gennaio sono previsti importanti colpi di mercato. In primis quello concernente David Beckham, il quale si sarebbe già accordato con i francesi per una cifra intorno agli 800mila euro mensili per una durata totale di 18 mesi. Ma l’obiettivo numero del mercato di metà stagione è quello relativo all’arrivo di un attaccante. Lo sceicco Thamim Al Thani, proprietario del club, sogna Tevez, ma l’affare come ben si sa difficilmente si concluderà poiché manca l’ok del giocatore nonostante ci sià da tempo quello del Chelsea. Marco Borriello non è in cima ai pensieri del presidente parigino che sogna un top player. Così come non sembra facile arrivare a Pato, anche perché il Milan pare abbia intenzione di tenerlo. Proprio per questo il nome nuovo che circola nelle ultime ore è quello di Roberto Soldado.

    Per il ventiseienne spagnolo a quanto pare il Paris Saint Germain sarebbe pronto a sborsare circa 30 milioni ma il Valencia, società proprietaria del cartellino del giocatore, potrebbe non privarsi del proprio capitano visto che con ogni probabilità cedere già Aduriz all’Athletic Bilbao e fare così cassa. Smentita invece la possibile cessione del difensore centrale Diego Lugano, dato per vicino ad un ritorno al Fenerbahce, squadra dove ha militato sino alla passata primavera. Lo stesso uruguayano infatti ha negato tutto, giurando fedeltà alla compagine francese. In ogni caso è lecito attendersi un mese di gennaio molto caldo a Parigi: il cambio di allenatore dopo una giornata di campionato apparentemente tranquilla e positiva lascia presagire una serie di colpi di scena importanti in tal senso.

  • Suarez, 8 giornate di squalifica per insulti razzisti

    Suarez, 8 giornate di squalifica per insulti razzisti

    Luis Suarez ha ricevuto una squalifica di otto turni, da scontare nelle partite di Premier League, dopo aver insultato Evra dello United nel match giocato lo scorso 15 ottobre ad Anfield.

    L’attaccante del Liverpool paga a caro prezzo le offese razziali rivolte al terzino sinistro del Manchester United durante la sfida di due mesi fa fra i due club inglesi. La decisione presa dalla FA (la Federazione calcistica inglese) è durissima nei confronti del calciatore Reds, che dovrà assistere da casa ai prossimi 8 match dei suoi compagni di squadra. Oltre alla squalifica Luis Suarez dovrà versare nelle casse della Federazione 40 mila sterline (circa 48 mila euro). Già in passato Suarez aveva ricevuto una maxi-squalifica ai tempi dell’Ajax, dopo il famoso morso che gli costò 7 giornate di stop.

    Luis Suarez |© Clive Brunskill/Getty Images

    La Football Association ha lavorato congiuntamente con una commissione indipendente. L’indagine si è conclusa con una stangata che ha pochi precedenti nel football d’oltremanica. Per una squalifica di tale portata si deve tornare indietro di 14 anni,  quando Di Canio, che in quell’anno vestiva la maglia dello Sheffield Wednesday, spinse a terra l’arbitro durante un match di campionato e venne sanzionato con 11 giornate lontano dai campi di gioco. Una vicenda per la quale l’italiano si riscattò qualche anno più tardi, nel 2000. L’allora attaccante degli Hammers fermò un’azione da gol per la sua squadra afferrando il pallone con le mani. Unanime il consenso ricevuto dall’italiano per quel gesto: infatti la Fifa gli consegnò il premio Fair Play per la stagione 2000/2001.

    Riuscirà Luis Suarez a ripetere la carriera dell’ex attaccante romano? Di certo l’uruguaiano, classe ’87, ha dimostrato di essere una pedina fondamentale per il Liverpool fin da quando è approdato ad Anfield nel gennaio scorso, segnando 13 reti in 27 presenze con la maglia dei Reds.

    Il 24 enne attaccante ha ancora a disposizione due settimane per presentare ricorso alla squalifica inflittagli dalla Football Association. Appare improbabile un ripensamento della Federazione inglese, che nel corso degli anni si è dimostrata ferma in ogni sua decisione.

  • Liga, il Real Madrid termina il 2011 in vetta

    Liga, il Real Madrid termina il 2011 in vetta

    Con la 17esima giornata cala il sipario sul 2011 della Liga che va in vacanza. Il campionato spagnolo infatti si ferma per la pausa natalizia con il Real Madrid capolista e il Barcellona, appena laureatosi campione del mondo in Giappone, che segue a 3 punti.

    Cristiano Ronaldo | © CRISTINA QUICLER/AFP/Getty Images

    I bianchi di Spagna si riprendono dalla batosta interna di una settimana fa con i blaugrana e si “sfogano” a Siviglia battendo i biancorossi padroni di casa con un 6-2 tennistico trascinati da Cristiano Ronaldo, incolore nel Clasico e autore di una tripletta al Pizjuan. Arrotondano il punteggio Callejon, Di Maria e Altintop nonostante l’inferiorità numerica decretata dall’espulsione a fine primo tempo di Pepe poi ritornata in parità con il rosso diretto rifilato a Manu ad un quarto d’ora dal termine del match.

    Il Barcellona, che ieri battendo nella finale di Yokohama il Santos di Neymar ha alzato al cielo il secondo Mondiale per Club della sua storia dopo il successo nel 2009, aveva anticipato il suo turno di campionato il 29 novembre appunto per consentire alla squadra di Pep Guardiola di giocare il Mondiale. I blaugrana si erano imposti per 4-0 sul Rayo Vallecano con doppio sigillo dell’ex Udinese Sanchez, rete di David Villa, che nella semifinale giocata giovedì con l’Al Sadd si era fratturato la tibia della gamba sinistra che lo costringerà ad uno stop di almeno 5 mesi rischiando di saltare l’Europeo che inizierà il prossimo 8 giugno, e sigillo finale del quasi certo Pallone d’Oro 2011, il terzo della sua carriera, dopo la doppietta di ieri in finale di Lionel Messi.

    Soldado porta altri 3 punti importanti al Valencia che con il 2-0 sul Malaga resta a -7 dalla vetta e resta la prima delle “squadre terrestri” subisce invece una battuta d’arresto l’altra squadra di Valencia, il Levante che va ko a Granada 2-1 rimanendo comunque al quarto posto in classifica.
    Continua il periodo no, oltre al Siviglia, per Atletico Madrid alla seconda sconfitta consecutiva avvenuta tra le mura amiche del Vicente Calderon per mano del Betis Siviglia, e Villarreal ancora orfano di Giuseppe Rossi che perdendo ieri a Pamplona in casa dell’Osasuna 2-1 rimedia il terzo stop nelle ultime quattro gare e scivola in zona retrocessione. La Liga riprenderà l’8 gennaio con la prima del 2012.

    RISULTATI E MARCATORI 17 GIORNATA LIGA 2011-2012

    ATHLETIC BILBAO – SARAGOZZA 2-1
    7′ Susaeta (A), 22′ rig Ponzio (S), 88′ Toquero (A)
    ATLETICO MADRID – BETIS SIVIGLIA 0-2
    56′ Pozuelo, 91′ Santa Cruz
    BARCELLONA – RAYO VALLECANO 4-0
    29′ Sanchez, 41′ Sanchez, 44′ Villa, 50′ Messi
    GRANADA – LEVANTE 2-1
    35′ rig Siqueira (G), 45′ Abel Gomez (G), 61′ Konè (L)
    MAIORCA – GETAFE 1-2
    10′ Ramis (M), 28′ Barrada (G), 44′ Barrada (G)
    OSASUNA – VILLARREAL 2-1
    65′ Ruben (V), 76′ Baldè (O), 84′ Sergio (O)
    RACING SANTANDER – REAL SOCIEDAD 0-0
    SIVIGLIA – REAL MADRID 2-6
    10′ Ronaldo (R), 37′ Callejon (R), 41′ Ronaldo (R), 68′ Di Maria (R), 71′ Jesus Navas (S), 87′ rig Ronaldo (R), 91′ Altintop (R), 93′ Negredo (S)
    SPORTING GIJON – ESPANYOL 1-2
    2′ Thievy (E), 61′ David Barral (S), 85′ Sergio Garcia (E)
    VALENCIA – MALAGA 2-0
    36′ Soldado, 63′ Soldado

    CLASSIFICA LIGA

    Pos Squadre Pt G
    1. REAL MADRID 40 16
    2. BARCELLONA 37 16
    3. VALENCIA 33 16
    4. LEVANTE 29 16
    5. OSASUNA 25 16
    6. SIVIGLIA 24 16
    7. MALAGA 24 16
    8. ESPANYOL
    23 16
    9. ATHLETIC BILBAO 22 16
    10. ATLETICO MADRID 19 16
    11. BETIS SIVIGLIA 19 16
    12. GETAFE
    19 16
    13. GRANADA 19 16
    14. MAIORCA 18 16
    15. REAL SOCIEDAD
    17 16
    16. RAYO VALLECANO
    16 16
    17. VILLARREAL 15 16
    18. SPORTING GIJON 15 16
    19. RACING SANTANDER 14 16
    20. SARAGOZZA
    10 16
  • Real Madrid Barcellona 1-3, le pagelle. Stelle blaugrana al Bernabeu

    Real Madrid Barcellona 1-3, le pagelle. Stelle blaugrana al Bernabeu

    Le pagelle ai protagonisti di REAL MADRID – BARCELLONA 1-3

    REAL MADRID

    Casillas 6: il capitano evita al Real un passivo che poteva essere più pesante, incolpevole sul secondo gol tradito dalla deviazione di Marcelo.

    Andres Iniesta | © PIERRE-PHILIPPE MARCOU/AFP/Getty Images

    Coentrao 5: gioca fuori ruolo, a destra, e non ne azzecca una. Poca anche la spinta offensiva.

    Pepe 5: riesce solo a prendere a calci il povero Sanchez che gli sguscia da tutte le parti. Per una volta, termina il Clasico senza essere espulso.

    Sergio Ramos 5.5: schierato al centro della difesa, è spesso impreciso ma tiene meglio rispetto al suo compagno di reparto.

    Marcelo 5.5: bene nel primo tempo quando annulla Dani Alves su quella corsia ma nel secondo tempo non riesce più a spingere come vorrebbe per merito del laterale del Barcellona che lo mette sistematicamente in difficoltà.

    Diarra 5.5: in mezzo al campo se la deve vedere contro i palleggiatori blaugrana, inizia bene ma finisce progressivamente con il cedere. Richiamato in panchina. (dal 62′ Khedira 5 cerca in qualche modo di darsi da fare ma oltre a qualche fallo in mezzo al campo fa poco).

    Xabi Alonso 5.5: al geometra del centrocampo del Real viene dato incarico di tenere palla più possibile per togliere al Barcellona la sua arma vincente, il possesso palla. Compito arduo anche per uno come lui.

    Di Maria 6.5: il migliore dei suoi insieme a Benzema, fa un primo tempo eccezionale rincorrendo ovunque gli avversari e mettendo in difficoltà Abidal ma esce sfinito a 20 minuti dal termine (dal 68′ Higuain sv).

    Ozil 4.5: il peggiore in campo, il tedesco è un fantasma tant’è che Mourinho preferisce toglierlo. La sua partita dura solo un’ora (dal 58′ Kakà 6 tanto impegno per l’ex Milan che va anche vicino alla rete, non è facile entrare a partita in corso contro il Barça ed essere decisivo).

    Ronaldo 5: stecca ancora la partita più importante della stagione, dopo la prestazione di ieri sera sarà dura battere Messi nella corsa al Pallone d’Oro. Non basta segnare caterve di gol alle cosidette piccole, bisogna che cominci a trascinare il Real anche nel Clasico. Fallisce di testa da due passi il possibile 2-2, non è da lui.

    Benzema 6.5: a parte il gol che sblocca la gara dopo appena 23 secondi, porta sulle sue spalle tutto il peso del reparto avanzato del Real. E’ sicuramente l’ultimo ad alzare bandiera bianca.

    Mourinho 4.5: il grande condottiero, simbolo del Triplete nerazzurro e della rivalsa del Real sui nemici storici blaugrana, si dimostra ancora una volta piccolo piccolo dinanzi a sua maestà il Barcellona. Alla vigilia diserta la conferenza stampa, diventata ormai un habituè del Clasico, per dare un segnale forte e per trasmettere quella carica agonistica ai suoi giocatori. Evidentemente il messaggio non è stato recepito, o meglio, è il Barça che è al di sopra di qualsiasi motivazione. Il Real con una vittoria poteva ipotecare già ieri sera la Liga interrompendo il dominio dei catalani ma la sconfitta pesante dei bianchi di Spagna tra le mura amiche del Bernabeu contro i marziani del Barça riapre tutti i giochi. Per Mou il Clasico sta diventando un ossessione, il Barcellona è il suo peggiore incubo.

    BARCELLONA

    Valdes 4.5: voto pesante per il portiere blaugrana perchè è suo l’errore che poteva compromettere l’esito della gara servendo con un disimpegno sbagliato l’avversario Di Maria che poi porterà al gol di Benzema. Per sua fortuna gioca nel Barcellona.

    Dani Alves 6.5: meno brillante del solito, nel primo tempo viene impensierito da Marcelo. Si riprende nella seconda frazione di gioco quando sfonda sulla destra.

    Puyol 7: un gigante, il capitano del Barcellona guida la difesa con esperienza. Dalla sua zona di campo Ozil e Ronaldo non passano.

    Piquè 6.5: dopo la sbandata di inizio match (vedi la sua posizione incomprensibile che tiene in gioco Benzema) ritorna sui suoi livelli e contribuisce a limitare gli attacchi avversari.

    Abidal 5.5: corre troppi rischi in fase difensiva, gigioneggia troppo. In difficoltà su Di Maria, esce alla distanza quando l’argentino viene sostituito.

    Xavi 7: solito faro del centrocampo blaugrana, tra i 3 candidati alla conquista del Pallone d’Oro probabilmente non lo vincerà ma solo perchè si ritrova due come Messi e Cristiano Ronaldo che fanno la differenza con i gol, cosa che non compete a lui. Però lo meriterrebbe per quello che da 4-5 anni, e anche di più, sta facendo vedere.

    Busquets 6: fa legna a centrocampo, sufficiente.

    Iniesta 9: che gran giocatore che è don Andres. Fa tutto, recupera una quantità enorme di palloni, quando la sfera è tra i suoi piedi non la perde mai ed è imprendibile quando parte in velocità. I suoi dribbling sono ubriacanti, anche se non ha messo la sua firma al match è lui il vero artefice del trionfo nel “El Partido” di ieri al Bernabeu. Da solo vale il prezzo del biglietto. Come Xavi, sfortunato a coesistere insieme a due campioni come Messi e Ronaldo. Anche lui meriterebbe il Pallone d’Oro. Ci illumina d’immenso. Chapeau don Andres (dall’89’ Pedro sv).

    Fabregas 7: Guardiola lo riprone in attacco per non dare punti di riferimento al Real, l’ex Arsenal rientrato alla casa madre quest’estate dopo gli anni felici trascorsi a Londra, non delude il suo tecnico e mette il sigillo alla partita siglando il gol del 3-1 del definitivo ko (dal 78′ Keita sv).

    Messi 7.5: a chi si chiede perchè Leo vince il Pallone d’Oro e Cristiano Ronaldo no, vedere il Clasico di ieri, troverete la risposta. La Pulce non brilla come al suo solito perchè Mourinho gli costruisce attorno una gabbia dalla quale è difficile uscire ma Leo è di un altro pianeta e quello che fa nell’azione che porta al pareggio del Barcellona è meraviglioso.

    Sanchez 7.5: fa girare la testa a Pepe che su di lui è costretto ad utilizzare le maniere forti. Preciso il diagonale con il quale fulmina Casillas per l’1-1, ha avuto bisogno di tempo per trovare il giusto affiatamento con i nuovi compagni ma l’ex Udinese è ormai pronto per spiccare il volo (dall’84’ Villa sv).

    Guardiola 7.5: è uno stratega nato, con le sue direttive il Barcellona si riprende dallo sbandamento iniziale. Da quando lo Special One è sulla panchina delle merengues i precedenti sono nettamente in suo favore, Pep batte Josè 4-1 (e 3 pareggi).

    REAL MADRID (4-2-3-1): Casillas 6; Coentrao 5, Pepe 5, Sergio Ramos 5.5, Marcelo 5.5; Diarra 5.5 (62′ Khedira 5), Xabi Alonso 5.5; Di Maria 6.5 (68′ Higuain sv), Ozil 4.5 (58′ Kakà 6), Ronaldo 5 ; Benzema 6.5.
    Allenatore: Mourinho 4.5.

    BARCELLONA (4-3-3): Valdes 4.5; Dani Alves 6.5, Puyol 7, Piquè 6.5, Abidal 5.5; Xavi 7, Busquets 6, Iniesta 9 (89′ Pedro sv); Fabregas 7 (78′ Keita sv), Messi 7.5, Sanchez 7.5 (84′ Villa sv).
    Allenatore: Guardiola 7.5.

    IL VIDEO DI REAL MADRID – BARCELLONA 1-3

    [jwplayer config=”60s” mediaid=”114145″]

  • Corinthians penta campione nel segno di Socrates

    Corinthians penta campione nel segno di Socrates

    Mi piace pensare che ci sia un disegno divino, un qualcosa che renda il calcio almeno per una volta meno materiale di quello che è diventato, una casualità per chi non è fatalista o un segno magico per chi non lo è. Il Corinthians dopo aver fallito più volte nelle domeniche precedenti il match ball per vincere il quinto Brasilerao della sua storia c’è riuscita ieri, nel giorno in cui si è spento Socrates, giocatore simbolo del Timao e leader indiscusso di una repubblica che si dichiarava libera e indipendente negli anni a cavallo tra il 70 e l’80 quando il Brasile era sotto dittatura.

    Corinthias penta campione | ©NELSON ALMEIDA/Getty Images
    Emozionante il ricordo tributato a Socrates su tutti i campi ma sopratutto su quello del Corinthians dove i tifosi all’unisono e in maniera spontanea durante il minuto di silenzio hanno alzato il pugno al cielo, proprio come faceva Socrates ad ogni suo gol attribuendogli un chiaro e netto significato politico e di libertà. La partita iniziata in maniera vibrante è proseguita all’insegno della paura e dell’incertezza con la Timao incapace di chiudere la contesa e attenta ai risultati che arrivano dagli altri campi. La sfida contro il Palmeiras non si riesce a sbloccare e quando il Flamengo di Ronaldinho va sotto in casa contro i rivali per il titolo del Vasco da Gama si inizia a pensare al peggio.

    Il duello avvincente tra Corinthians e Vasco che ha animato e reso ancor più spettacolare il Brasilerao si decide quando il Flamengo trova la rete del pari con Renato Abreu. Le partite cosi diventano tattiche e si incattiviscono con gli arbitri del duello a distanza costretti a far uso ripetuto del cartellino rosso. Passano i novanta minuti e il popolo del Timao può esplodere regalando il saluto migliore al dottore Socrates.

    Gli altri verdetti del Brasilerao sono l’ingresso del Flamengo di Ronaldinho tra le partecipanti alla Libertadores insieme al Fluminense e all’International. Lucas, segna il gol numero 1000 per il San Paolo, mentre il Cruzeiro festeggia la salvezza.

    Il video dell’emozionante minuto di silenzio in ricordo di Socrates
    [jwplayer config=”60s” mediaid=”112994″]

    I festeggiamenti dei tifosi e giocatori del Corinthians
    [jwplayer config=”120s” mediaid=”112995″]

  • Carling Cup, tonfo casalingo del Manchester United eliminato dal Criystal Palace

    Carling Cup, tonfo casalingo del Manchester United eliminato dal Criystal Palace

    Il Crystal Palace passa contro tutti i pronostici all’Old Trafford battendo nei quarti di finale di Carling Cup per 2-1 il Manchester United. Ferguson cambia per 10/11 la formazione che ha pareggiato 1-1 sabato con il Newcastle, confermando solo Fabio sull’out di destra. Dal primo minuto si rivede Macheda, affiancato dal bulgaro Berbatov.

    Manchester United | © Alex Livesey/Getty Images

    Il primo tempo è bloccato con rare sortite offensive da parte dei padroni di casa che dovrebbero fare la partita, ma il Crystal Palace è messo bene in campo e chiude ogni spazio, giocando con una grinta e una determinazione degne dell’Old Trafford. Bisogna attendere il 20′ per vedere i Red Devils in avanti, con due iniziative di Valencia, che prima serve perfettamente Berbatov che spreca al volo, e poi sempre l’esterno del Manchester serve Diouf, che in semirovesciata spara alto. Primo tempo condito soprattutto da infortuni, Fabio e Berbatov per il Manchester e Scannell e Moxey per il Palace.

    La ripresa si apre con il gol degli ospiti, con un vero e proprio eurogol di Ambrose, che dopo una percussione centrale calcia un missile da trenta metri all’incrocio dei pali, imparabile per Amos. Ma dopo appena 3′ Macheda si guadagna un calcio di rigore, giusto dopo la netta tirata di maglia del capitano del Palace McCarthy; dal dischetto va lo stesso attaccante e trasforma spiazzando il portiere. Gol importante per il giovane azzurro, che non riesce a trovare troppo spazio con tutti i fenomeni che gli stanno davanti, e soprattutto dopo il non gran rendimento avuto alla Samp.
    Dopo il pareggio, la partita non ha più molto da offrire, solo attacchi confusi e giocatori che iniziano ad accusare la stanchezza, e senza troppi brividi si arriva al 90′, con i supplementari da giocare.

    In apertura di primo tempo supplementare arriva il gol vittoria del Crystal Palace. Punizione calciata dalla sinistra e il nuovo entrato Murray nel cuore dell’area riesce a girare di testa la palla in rete trafiggendo Amos per la seconda volta e facendo esplodere il settore ospiti. Lo United avrebbe ancora il tempo per un disperato pareggio, ma il Palace si difende bene, chiude tutti gli spazi e soprattutto i ragazzi di Ferguson non riescono mai a costruire qualcosa di pericoloso, cercando troppo l’ultimo passaggio senza andare concretamente al tiro.
    Arriva il triplice fischio dell’arbitro e per il Crystal Palace continua il sogno, con una finale a questo punto possibile, visto che incontrerà il Cardiff in semifinale. L’altra semifinale vede di fronte Manchester City e Liverpool.

    Nel Manchester ha giocato uno spezzone di partita Paul Pogba, giovane talento francese, centrocampista di contenimento, che in scadenza di contratto potrebbe essere un obiettivo appetibile per il Milan. Il giovane centrocampista di nazionalità francese, è un classe 1993, dotato di un gran fisico e di un gran tiro dalla distanza, è anche obiettivo di altre big d’Europa, come il Manchester City.