Tag: Calcio estero

  • Passi falsi per le big europee. Tutta colpa della Champions?

    Passi falsi per le big europee. Tutta colpa della Champions?

    Il week end calcistico europeo appena concluso ha portato grossissime novità riguardanti i risultati sul campo. Incredibili i tonfi di Manchester United e Chelsea in Premier League e del Paris Saint Germain in Ligue 1. Le due squadre  inglesi sono uscite sconfitte dalle insidiose trasferte contro Norwich e West Bromwich, rispettivamente per 1-0 e 2-1. Stessa sorte per i ricchi francesi che cadono in casa contro il Rennes ridotto in 9 uomini. Un disastro per la squadra di Ancelotti che dopo due sconfitte consecutive ha perso la prima posizione in classifica e si ritrova nuovamente ad inseguire. Invece in Germania, il Bayern Monaco non va oltre l’1-1 in casa del Norimberga, squadra che staziona nelle zone basse della Bundesliga. Ma la Champions incombe.

    COPPE EUROPEE – Proprio la Champions League potrebbe essere la causa principale di questi passi falsi delle big europee. L’unica squadra tra quelle citate, ad aver già in mano il pass per la prossima fase della competizione è il Manchester United, che ha semplicemente sottovalutato l’incontro di campionato contro una squadra che in casa ha messo in difficoltà parecchie big. Discorso diverso per il Psg, che si ritrova una formazione in gran parte nuova rispetto alla scorsa stagione e ha bisogno ancora di qualche mese per poter amalgamare il gruppo e trovare la mentalità vincente che permetterebbe di superare qualsiasi ostacolo. Ai parigini manca solamente un punto per qualificarsi al prossimo turno di Champions e fatico a pensare che la sconfitta casalinga sia dovuto a questo.

    West Bromwich-Chelsea
    Long, porta in vantaggio il Bromwich contro il Chelsea © Michael Regan/Getty Images

    Invece Chelsea e Bayern Monaco, che martedì sfideranno rispettivamente Juventus e Valencia (entrambe in trasferta), potrebbero aver accusato del turn over imposto dagli allenatori. La Champions è una competizione a cui gli allenatori non possono fare a meno e puntano sempre a portare i giocatori titolari nelle condizioni fisiche e mentali ottimali, spesso rinunciando a far risultato in campionato. Nel calcio moderno però, non puoi fare scelte e questi passi falsi potrebbero costare punti importanti per la conquista del titolo nazionale.

    NON SOLO TONFI – Tutto facile invece per Real Madrid e Barcellona che vincono rispettivamente contro Athletic Bilbao (5-1) e Real Saragozza (3-1). Le merengues non pensano al difficile impegno europeo di mercoledì in casa del Manchester City, così come i blaugrana che andranno alla ricerca del punto qualificazione contro lo Spartak Mosca (in Russia).

    IN ITALIA?Juventus e Milan hanno si pareggiato, ma hanno messo in campo l’artiglieria pesante. I bianconeri si sono dovuti arrendere davanti ad un immenso Marchetti, mentre i rossoneri hanno dovuto sprecare parecchie energie nervose per rimontare il doppio svantaggio in casa del Napoli.

  • Il Barcellona taglia le tradizioni, Qatar Airways sponsor dal 2013-2014

    Il Barcellona taglia le tradizioni, Qatar Airways sponsor dal 2013-2014

    La crisi economica non risparmia nessuno e anche il Barcellona, che pensa in grande con la costruzione di un nuovo stadio, ha “ceduto” la propria maglia agli sponsor. Dopo 107 anni, anche il club catalano macchia la casacca con una scritta che frutterà ben 170 milioni di euro per 5 anni. Parliamo del “Qatar Airways“, compagnia aerea nata 20 anni fa. Il tutto avverrà a partire dalla stagione 2013-2014. La società blaugrana dal 2006 al 2011 pagò l’Unicef per poter pubblicizzare l’associazione benefica, passando successivamente al marchio Qatar Foundation (organizzazione senza scopo di lucro). Dietro però quest’ultimo accordo, si celava un’intesa per il passaggio ad un contratto di tipo commerciale dopo due anni.

    L’ACCORDO – C’è da sottolineare che nessun nuovo contratto è stato firmato tra il Barcellona e QSI(Qatar Sports Investments). Un accordo dalla durata di 5 anni firmato l’estate 2011. Quindi, dopo aver portato avanti il marchio “Qatar Foundation”, si passerà al “Qatar Airways”, società che fa parte della stessa compagnia e che diventerà dalla prossima stagione sponsor ufficiale del club spagnolo. Porterà nelle casse della società circa 170 milioni, più premi a seconda delle vittorie nelle competizioni nazionali ed europee.

    Barcellona
    Dal 2013 sponsor commerciale per il Barcellona © David Ramos/Getty Images

    Una boccata d’ossigeno per le casse societarie, sempre più in passivo a causa della grossa crisi economica che colpisce tutto il mondo. L’accordo tra le due parti comprende anche la costruzione del quartier generale della Qatar Airways nel cuore della catalogna.

    LA SFIDA – Fly Emirates contro Qatar Airways. La sfida nei cieli è aperta. Le due grosse compagnie aeree a questo punto possono marchiare le due rivali di sempre in Spagna, Real Madrid e Barcellona. Infatti, le merengues hanno come sponsor principale la compagnia aerea Fly Emirates. Dalla prossima stagione la sfida sarà a 360 gradi, dal mercato al campo da gioco e per finire si passerà agli sponsor. Chi la spunterà?

    In un calcio, sempre più business, anche il Barcellona ha dovuto cedere alla tentazione del denaro. Soldi che potranno essere utilizzati per ripianare le casse societarie. La caduto dell’ultimo mito è avvenuta, era solo questione di tempo.

  • Nuovo Camp Nou, il Barcellona pensa allo stadio del futuro

    Nuovo Camp Nou, il Barcellona pensa allo stadio del futuro

    Lungimiranza, voglia di investire e idee chiare. Tre caratteristiche che la maggior parte dei club italiani sembra non conoscere e che invece ha permesso a varie squadre europee di non sentire la crisi e poter continuare a competere a grandi livelli. Uno di questi club è il Barcellona, società spagnola in grado di sfornare talenti dalla propria cantera con una facilità disarmante. Ma stavolta tratteremo su un altro tipo di investimento, riguardante lo stadio blaugrana. L’idea è di quelle che lascia basiti, vista la bellezze, l’efficienza e la capienza che offre l’attuale stadio del Barcellona. Un Nuovo Camp Nou è pronto a sorgere a pochi passi dall’attuale impianto, niente di ufficiale ancora. Ma le voci sono sempre più insistenti.

    LA DECISIONE – Un progetto ambizioso per il club catalano che ha indetto un referendum tra i soci della società per decidere la posizione in cui sorgerà il Nuovo Camp Nou, quando costruirlo e soprattutto come dev’essere fatto. L’idea che sembra raccogliere maggiori consensi è quella di costruire l’impianto con orientamento perpendicolare all’attuale stadio in modo tale da poter continuare a giocare fino alla fine dei lavori nella struttura che ospita attualmente i blaugrana, riducendo la capienza per via nel settore dove sorgerà parte del nuovo impianto. A breve verrà presa la decisione definitiva, non viene esclusa la ristrutturazione dello stadio attuale, ma per superare alcuni ostacoli architettonici e urbanistici, la costruzione da zero del nuovo impianto sembra la via più facile. I costi però sono differenti, infatti in caso di ristruttarazione si parla di un investimento intorno ai 300 milioni di euro, cifra che raddoppia per la costruzione totale del nuovo stadio.

    Nuovo Camp Nou
    Ecco come potrebbe essere il Nuovo Camp Nou © Internet

    IL VECCHIO-ATTUALE STADIO – Inaugurato nel 1957, dopo tre anni di lavori, il Camp Nou ha variato più volte la capienza, raggiungendo gli attuali 99354 posti a sedere. Questo stadio ha visto scendere in campo vere e proprie leggende e la scritta sulla tribuna “Mes que un club” (che tradotta significa “Più di un club“) testimonia la grandezza della società. All’interno dello stadio è presente il Museo, dove sono custodite le coppe vinte dal club blaugrana nel corso della sua storia. Il giro turistico nell’impianto permette di potersi affacciare a bordo campo. Migliaia di persone giornalmente visitano la struttura e il suo Museo.

    IN ITALIA – Nel bel paese invece? Tutti sembrano voler costruire nuovi stadi, ma la situazione è sempre ai limiti del ridicolo, con impianti che vengono multati dall’Uefa per la loro inefficienze, altri che vengono aperti solo in parte. La situazione non sembra cambiare e chissà quanto dovremo aspettare per un nuovo stadio stile “Juventus Stadium“, l’unica stadio in Italia ad avere i comfort da Premier League.

  • Villa, Sanchez e Benzema scontenti. Juve in agguato

    Villa, Sanchez e Benzema scontenti. Juve in agguato

    Siamo solo agli inizi di novembre ed intorno alle due big spagnole, Real Madrid e Barcellona, girano diverse voci riguardanti dei giocatori non propriamente soddisfatti del loro utilizzo. Parliamo di tre attaccanti, che insieme potrebbero creare un trio da sogno, in grado di scardinare qualsiasi difesa. Infatti, abbiamo una prima punta di livello mondiale, una seconda punta che nonostante qualche problema fisico è ancora uno dei migliori in circolazione e un’ala vecchio stampo, tanta corsa e velocità lungo la corsia esterna. I loro nomi? Benzema, Villa e Sanchez. La Juventus studia la situazione.

    BENZEMA – L’attaccante francese, in forza al Real Madrid, al giornale francese “L’Equipe” ha rilasciato un’intervista che ha spiazzato un po tutti nel club madrileno. Infatti, il bomber ex Lione si sarebbe lamentato per lo scarso utilizzo, lanciando una frecciatina al tecnico Mourinho “se andiamo a vedere le statistiche di questo inizio di stagione ho passato più tempo in panchina che in campo” aggiungendo che continuerà a dare il massimo per conquistarsi la maglia da titolare. Benzemaè stato decisivo in Champions League, dove in tre partite disputate ha realizzato due reti e due assist. Qualche problema in più nella Liga, dove ha collezionato al momento 9 partite, di cui 6 partendo dalla panchina, totalizzando solamente 380 minuti (poco più della metà dei minuti giocati in Europa).

    David Villa
    Villa, potrebbe lasciare il Barcellona © Pierre-Philippe Marcou/Getty Images

    VILLA & SANCHEZ – Situazione diversa invece in casa blaugrana. Dove i due attaccanti, a quanto dicono, non sembrano compatibili con il modo di giocare di Leo Messi, che vorrebbe troppo spesso la palla sui piedi per poi partire in azione personale. Aggiungiamoci l’ormai certo acquisto di Neymar da parte del Barcellona ed ecco che troviamo le motivazioni per la quale il Barcellona starebbe pensando seriamente di cedere i due gioiellini. Prima di loro, i sacrificati furono Eto’o e Ibrahimovic, non due qualunque.

    MERCATO – A questo punto impazza il calciomercato, che riaprirà i battenti agli inizi di gennaio. Per il trio “spagnolo” è più probabile una cessione estiva, vista l’importanza che hanno attualmente nelle rispettive squadre. Da questa situazione potrebbe approfittare la Juventus, sempre alla ricerca di una punta di livello mondiale, che non comporti però un esborso economico importante. David Villa sembra proprio l’ideale per il gioco di Antonio Conte, fatto di fraseggi e gioco in rapidità. Nonostante i 30 anni e un grave infortunio alla tibia alle spalle, l’attaccante spagnolo sarebbe un’ottima soluzione per i bianconeri (i 5 gol in 8 partite nella Liga dimostrano che non ha dimenticato come si fanno i gol). Per Benzema e Sanchez invece, più difficile l’arrivo in Italia. Per loro si aprono le porte di Premier o Ligue 1, con Chelsea, Manchester City e Psg che potrebbero scatenare un’asta.

  • Giallorosse le nuove maglie Barcellona  2013-2014

    Giallorosse le nuove maglie Barcellona 2013-2014

    Nonostante il campionato 2012-2013 sia appena iniziato, il Barcellona pensa al futuro. Tranquilli, non parliamo di calciomercato e di possibili colpi per la prossima stagione ma delle nuove maglie che il club spagnolo avrebbe preparato per l’anno prossimo. Un ritorno al passato per la prima maglia, che si presenta nuovamente con le strisce verticali rosso e blu e un ampio spazio al centro per lo sponsor. Proprio quest’ultimo cambiamento, risulta una grande novità per il club catalano che fino a pochi anni fa si vantava per l’assenza dalle proprie maglie della pubblicità. Ma, la crisi e le grandi spese hanno colpito anche il Barcellona, che ha ceduto uno spazio (sempre più grande) agli sponsor.

    Ma, la polemica potrebbe nascere dalla creazione della seconda maglia. Infatti, il club spagnolo avrebbe deciso di disegnare la casacca per le trasferte con i colori che ricordano la bandiera catalana (rosso e giallo), esaltando così i tifosi blaugrana che da tempo sognavano un kit che rimarcasse le origini del club e del territorio.

    Barcellona
    Il Barcellona cambia maglie per la prossima stagione © David Ramos/Getty Images

    Una scelta che rappresenterebbe una svolta per la società, dal punto di vista del marketing e dai ricchi significati politici che accenderebbe ancor di più la rivalità con Madrid. Il Barcellona non sarebbe però la prima e unica squadra ad attuare questo tipo di scelta, infatti prima del club blaugrana (nella prima divisione spagnola) hanno indossato le maglie con i colori della bandiera regionale il Valencia, il Levante, Malaga e l’Athletic Bilbao (quest’ultima per regolamento interno, acquista e fa giocare solo giocatori baschi, per rimarcare ancora di più l’attaccamento alla propria maglia e alla propria terra), senza dimenticare il Real Madrid.

    Laporta, nel recente passato presidente del Barcellona, riuscì ad inserire la bandiera della Catalogna nel colletto delle maglie ufficiali del club e dopo 113 anni di storia, la società blaugrana è pronta ad una svolta epocale.

    Ecco come dovrebbero essere le nuove maglie del Barcellona per la stagione 2013-2014

  • Reading-Arsenal, rimonta epica dei gunners da 4-0 a 5-7

    Reading-Arsenal, rimonta epica dei gunners da 4-0 a 5-7

    This is football! Che partita, che emozioni, che rimonta. Reading-Arsenal, match valevole per gli ottavi di finale della Coppa di Lega inglese, entra di diritto tra le più belle partite di tutti i tempi. Dal 4-1 del primo tempo, al 4-4 alla fine del secondo tempo ed infine 5-7 dopo i tempi supplementari. Alzi la mano chi si ricorda una partita simile. Questo è il calcio. I padroni di casa dopo poco più di mezzora avevano inflitto un pesante poker ai gunners che si presentava al Madejski Stadium con un ampio turn over ma che poteva contare sulla classe dei vari Walcott, Giroud, Arshavin e Koscielny. Che diventano croce e delizia di questa gara.

    L’Arsenal al 37′ si trova già sotto di quattro gol, decisivi gli errori difensivi, soprattutto del francese Koscielny che infila il proprio portiere con un tiro imparabile e poi lo stesso estremo difensore dei gunners Martinez, che non respinge una conclusione centrale di Leigertwood. I ragazzi di Wenger sono completamente sotto shock ma nella ripresa collezionano una rimonta storia con protagonista l’inglese Walcott, al centro di una trattativa per il rinnovo del contratto (in scadenza il prossimo giugno) che non decolla, autore di una tripletta che gli permette di portarsi a casa il pallone della gara.

    Theo Walcott
    Walcott, protagonista della rimonta dei gunners © Ben Stansall/Getty Images

    A pochi minuti dal termine del primo tempo, l’attaccante inglese accorcia le distanze con un ridicolo contropiede. I padroni di casa si ritrovano con la difesa altissima e un lancio lungo della difesa dell’Arsenal, permette a Walcott di ritrovarsi a tu per tu con il portiere avversario, facilmente freddato con un bel tocco sotto. Nella ripresa si completa la rimonta. Prima la coppia francese Giroud e Koscielny, entrambi su azione da calcio d’angolo, accorciano ulteriormente il risultato portando sul 4-3 poi sempre il solito Walcott termina la rimonta oltre il 90′ approfittando dell’ennesimo buco difensivo del Reading e sfruttando al meglio una sponda di Giroud.

    Nei supplementari una rete per parte portano il risultato sul 5-5 e i rigori sembrano il modo più corretto per decidere questa partita, ma al 120′ arriva, prima la tripletta di Walcott che approfitta di una goffa respinta sulla linea di porta della difesa casalinga e successivamente il marocchino Chamakh chiude i conti in contropiede, ancora su un disimpegno scandaloso del Reading (l’ultimo difensore, sulla linea di centrocampo, tenta un difficilissimo colpo di testa all’indietro verso il portiere).

    La partita finisce 5-7. Il tecnico dell’Arsenal la considera una delle sue più grandi vittorie, ringraziando i tifosi per il sostegno dato anche sul 4-0 per gli avversari. Tutto molto bello, grande rimonta e partita che entra di diritto tra le più belle del calcio inglese. Ma, se fosse successo in Italia tutto questo? Si sarebbe parlato semplicemente di difesa del Reading scandalosa o di partita truccata?

    I gol di Reading-Arsenal
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  • Botte da orbi tra Under 13 brasiliani. Maxi-rissa in Bahia-Vitoria

    Botte da orbi tra Under 13 brasiliani. Maxi-rissa in Bahia-Vitoria

    Che in Sud America ci sia il sangue caliente lo si sapeva, ma che dei tredicenni potessero scatenare una mega rissa in campo non lo immaginava nessuno. E’ accaduto esattamente in Brasile, una sfida Under 13 tra Bahia-Vitoria con i padroni di casa in vantaggio per 2-1. Tutto parte dal portiere del Bahia che compisce con un pugno alla nuca un giovane attaccante avversario che cade a terra (un po in ritardo, ma il colpo c’è stato). Da quel momento il caos più totale in campo, una caccia all’uomo da far west. Tutti contro tutti, senza nessun obiettivo principale. Giocatori che prendono a calci avversari a terra, gente che rincorre l’uomo e cerca di colpirli con mosse da karate, ragazzini che sferrano pugni a caso

    L’arbitro è costretto naturalmente a sospendere l’incontro e per sedare la maxi rissa è dovuta intervenire la polizia locale. Molti giocatori sono stati medicati sul posto, altri hanno dovuto passare la notte in ospedali per accertamenti. Ad avere la peggio è stato il numero cinque del Vitoria che cercando di scappare dal caos, viene preso a pugni e calcio da almeno 8 ragazzini della squadra avversaria, finendo la sua fuga a bordo campo senza più le forse per rialzarsi, nonostante l’aiuto dei compagni di squadra.

    Bandiera Brasile
    Bandiera brasiliana © Antonio Scorza/Getty Images

    Scene che non dovrebbero mai verificarsi su un campo da calcio, soprattutto trattandosi di bambini di 12-13 anni d’età. In quel periodo della loro “carriera” calcistica dovrebbero giocare spensierati, divertendosi e sportivamente, con il massimo rispetto per l’avversario. Invece no, spesso a causa di genitori che pressano oltre modo il proprio figlio (a volte alla ricerca della “gallina dalle uova d’oro“), i ragazzini in campo non riescono a godersi pienamente il gioco del calcio. Naturalmente, nessuno vuole dire che questa rissa sia stata causata da una scarsa educazione alla cultura calcistica, ma è giusto sottolineare che queste scene non sono poi così tanto rare nel calcio a livello giovanile.

    Ecco il video della maxi rissa in terra brasiliana nella sfida Bahia-Vitoria che sta facendo il giro del mondo

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  • Anfield Road salvo, aumenterà la capienza di 15 mila posti

    Anfield Road salvo, aumenterà la capienza di 15 mila posti

    Lo storico stadio che ospita le partite interne del Liverpool è salvo. A causa dei limiti di espansione dell’impianto, negli ultimi anni si è valutata l’opportunità di costruire un nuovo stadio nella zona di Stanley Park, salvo poi sviluppare un progetto in grado di ampliare la capienza dell’Anfield che passerà così dagli attuali 45 mila posti a sedere ai 60 mila. Un aumento di circa 15 mila unità che permetterà alla squadra inglese di uniformarsi ai miglior club d’Inghilterra, aumentando i ricavi provenienti dallo stadio. Il costo di questo ampliamento è di circa 185 milioni di euro e si andrà anche ad intervenire anche nel quartiere Anfield, con la demolizione di qualche casa troppo vicina all’impianto dei Reds.

    “Il Liverpool Football Club ha celebrato quest’anno il suo 120esimo anniversario ad Anfield e non c’è alcun dubbio che Anfield rappresenti la casa spirituale del club. E’ per questo che la nostra preferenza è sempre stata quella di rimanere ad Anfield” queste sono le dichiarazioni di Ian Ayre, general manager del Liverpool, che si dice entusiasta per la possibilità di rimanere nel loro storico stadio che tanti successi ha portato. La società visionerà da vicino anche la ristrutturazione di alcune abitazioni situate nell’area, investendo circa 50 milioni di euro.

    Anfield Road
    Anfield Road aumenterà la sua capienza, arrivando a 60 mila posti a sedere © Michael Regan/Getty Images

    Soddisfatto anche il sindaco della città, Joe Anderson, che ringrazia la dirigenza inglese per aver rinunciato alla costruzione di un nuovo impianto in un’altra zona, punta a riqualificare la zona Anfield, dandogli un nuovo futuro. Circa i tempi, cerca di mettere un po di pressione, anche se capisce il periodo economicamente non brillantissimo che sta passando il mondo del calcio e si limita ad augurarsi che tutto venga svolto il prima possibile. Secondo le prime stime, i lavori dovrebbero iniziare nel 2014.

    I giocatori potranno ancora osservare la targhetta posta all’inizio della scalinata che porta al campo da gioco, con la scritta “This is Anfield“, fatta mettere dal tecnico inglese degli anni 80 Bill Shankly, per ricordare ai proprio giocatori per quale maglia giocano e per creare pressione agli avversari. Esultano invece i sostenitori del Liverpool, che temevano di dover lasciare la Kop, la famosa curva che mette i brividi solo a vederla, soprattutto quando con le braccia in aria e sciarpe in mano i tifosi cantano l’inno della squadra “You’ll Never Walk Alone”.

  • Ibrahimovic salva Ancelotti. Tris per Van Persie

    Ibrahimovic salva Ancelotti. Tris per Van Persie

    Un fine settimana calcistico ricco di spunti quello appena conclusosi nella serata di ieri, con la strabiliante vittoria della Roma a San Siro contro l’Inter. Oltre i confini nazionali lo spettacolo non è stato da meno. Diversi calciatori hanno esaltato le platee ai margini del terreno di gioco. Ciascun Paese d’Europa ha offerto un contributo importante al fine di stilare una speciale classifica dove decretare il numero uno risulta impresa quantomeno ardua. Se il venerdì rientrasse weekend non avremmo dubbi, assegnando  il premio al colombiano Falcao, la cui tripletta contro il Chelsea nella finale della Supercoppa Europea ha riscritto le pagine degli almanacchi sportivi. Se il sabato è stato segnato inevitabilmente dalla tripletta di Pazzini, la domenica non è stata da meno.

    Van Persie superUno strepitoso Van Persie ha consentito al Manchester United di conquistare tre punti importantissimi sul campo del Southampton (nuova squadra dell’ex Bologna Ramirez), dopo che lo United erano stati sotto 2-1 fino tre minuti dal termine. L’olandese ha realizzato una tripletta, intervallata da un calcio di rigore fallito al 70′. Il gol vittoria è giunto allo scadere, quando ormai le speranze dei fan Red Devils andavano spegnendosi. Gli uomini di Ferguson rispondono così al successo casalingo del City (3-1 contro il Qpr) e la vittoria del Chelsea di martedì scorso.

    zlatan ibrahimovic | ©FRANCOIS LO PRESTI/AFP/GettyImages

    Ci pensa Ibra In Francia intanto si sblocca il Psg, impegnato nella trasferta di Lille. L’avversario non era dei più semplici, ma se in squadra hai un giocatore come Zlatan Ibrahimovic, tutto diventa più semplice. Pronti-via e lo svedese realizza il terzo gol con la maglia del Paris Saint Germain. Chedjoui spaventa gli ospiti al 12′, trovando l’immediato pareggio. E’ ancora Zlatan però a togliere le castagne dal fuoco, raddoppiando nove minuti più tardi. Dopo quattro partite il Psg è ottavo in classifica, al cui comando troviamo il sorprendente Marsiglia (percorso netto fin qui dei fratelli Ajew e compagni).

    Bayern caterpillar Ennesima prestazione monstre dei vice campioni d’Europa, che nella seconda giornata di Bundesliga abbattono per 6-1 lo Stoccarda. Muller si conferma leader dei bavaresi, realizzando una doppietta. Ripete l’esordio più che positivo anche il neo acquisto Mandzukic (due gol in due partite per l’ex Wolsburg). Il Bayern viaggia a punteggio pieno, con 6 punti conquistati nelle prime due partite, e può vantare già due punti di vantaggio sui campioni in carica del Borussia, fermato sull’1-1 sabato pomeriggio dal modesto Norimberga.

    Bravo Longo! Esordio col botto per Samuele Longo, trasferitosi in prestito all’Espanyol negli ultimi giorni di calciomercato. L’ex stella della Primavera interista va subito in gol con la sua nuova squadra. Longo ha firmato il momentaneo 2-0 contro il Levante, che poi ha compiuto una rimonta strepitosa nel corso del secondo tempo chiusa dal gol del 3-2 di Michel al 90′. I dodici mesi in Spagna serviranno al baby talento nerazzurro per crescere dal punto di vista tecnico e professionale. Se Longo confermerà  le sue potenzialità,  non sarà difficile vederlo nei prossimi anni vestire la maglia dell’Inter. Quella dei grandi si intende. Ad aspettarlo, salvo ribaltamenti dell’ultim’ora, ci sarà ancora il “maestro” Andrea Stramaccioni.

  • Community Shield al Manchetser City di Mancini. Chelsea battuto 3-2

    Community Shield al Manchetser City di Mancini. Chelsea battuto 3-2

    Grazie ad uno splendido secondo tempo il Manchester City di Roberto Mancini batte il Chelsea per 3 a 2 e si aggiudica la Community Shield. Un match dai due volti: non eccezionale nel primo tempo, ricco di gol ed emozioni nella ripresa. A pesare tantissimo sull’economia della gara il rosso rimediato da Ivanovic, difensore del Chelsea, quando mancavano pochi minuti alla fine del primo tempo con i suoi avanti di un gol messo a segno da Torres. Nella ripresa infatti i ragazzi di Mancini si scatenano e nel giro di un amen Tourè, Tevez e Nasri ribaltano il punteggio.

    Tocca a Bertrand riaprire i giochi quando ormai però è troppo tardi. Privo di alcuni elementi importanti, Balotelli su tutti, il City sembra avere la gara in mano ma non riesce a pungere. Ed è cosi che al 39’ il Chelsea di Di Matteo ne approfitta portandosi in vantaggio con Torres, il quale si presenta a tu per tu con il portiere avversario Pantilimon e lo supera con un bel tocco di precisione. Ivanovic appena 3’ dopo fa un brutto fallo e l’arbitro lo espelle anche se in questo caso, a differenza di quanto accaduto ieri nella Supercoppa Italiana, non si vedono sceneggiate, con il solo Terry che va a protestare con l’arbitro Friend.

    Manchester City alza la Community Shield © David Rogers/Getty Images

    Ramires occupa lo spazio lasciato vuoto da Ivanovic ma al 9’ della ripresa ecco il pareggio ad opera di Tourè il quale con un gran tiro mette fine ad una azione insistita. Passano altri 5’ e si concretizza il sorpasso: Tevez ammattisce la difesa dei londinesi e a centro area lascia partire un gran tiro che beffa Cech sotto l’incrocio dei pali. Pochi giri di lancette e Nasri chiude i conti approfittando di un cross dal fondo di Kolarov. Il Chelsea tira fuori l’orgoglio e Bertrand riapre i conti grazie ad un tiro senza pretese che Pantilimon respinge corto proprio sui piedi del marcatore. Non accade più nulla con il Chelsea che non ha le forze di pareggiare i conti: la Community Shield va al Manchester City.

    Video Manchester City-Chelsea highlights
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