Tag: Calcio estero

  • Stangata per Suarez. Il morso gli costa 7 giornate

    Stangata per Suarez. Il morso gli costa 7 giornate

    E’ arrivata oggi la decisione della Federcalcio olandese di fermare con una pena severa ed esemplare l’attaccante dell’Ajax Luis Suarez, reo di aver azzannato al collo, senza provocare conseguenze, un avversario, il centrocampista del Psv Eindhoven Otman Bakkal, in occasione dell’ultimo match di Eredivisie disputato domenica scorsa.

    Il gesto, degno di un vampiro, gli costerà ben sette giornate di squalifica: il capitano dei Lancieri era stato fermato dalla stessa società per 2 giornate ma ha accettato la proposta della federcacalcio di aggiungerne altre 5 per evitare che la disciplinare avesse potuto infliggergli una pena molto più severa. L’attaccante uruguagio resterà fermo quindi fino al 4 febbraio del prossimo anno.

  • Ancelotti – Chelsea, prove di addio?

    Ancelotti – Chelsea, prove di addio?

    Tempi duri per gli allenatori di tutta Europa, specialmente quando si tratta di avere tra le mani una squadra altamente competitiva che però non rende come ci si aspettava. E’ il caso di Benitez, che con l’Inter vinci tutto dell’anno passato si ritrova sull’orlo dell’esonero, ma anche quello di Ancelotti che oltremanica con il suo Chelsea ha rimediato due sconfitte consecutive in Premier League che lo hanno messo in discussione per la prima volta da quando è a Londra.

    Ad aggravare la situazione è il malcontento dell’allenatore emiliano che si è visto privare del suo vice Ray Wilkins (licenziato ndr) per far posto in quel ruolo ad un uomo di fiducia di paperon Abramovic, Michael Emenalo, e che sperava di aumentare il suo potere decisionale e andare oltre l’area tecnica come conferma lo stesso Ancelotti:

    • Mi paragonate a Sir Alex Ferguson ma io sono in una posizione differente. Ferguson ha il controllo totale sul team, io ne ho solo la direzione tecnica“.

    Nonostante abbia gettato il sasso ma nascosto la mano, Ancelotti smentisce categoricamente le dimissioni come invece era trapelato da ambienti vicini al club londinese:

    • Non penso alle dimissioni. Tutte le voci degli ultimi giorni sono completamente false. Ho un contratto fino al 2012 con questo club e come ho detto tante volte, voglio restare. Ho la massima fiducia in questo gruppo di giocatori, e non c’è ragione per cambiare idea“.

    Ma i sintomi di una rottura con la dirigenza del Chelsea ci sono tutti e le recenti dichiarazioni fatte qualche settimana fa da Ancelotti di voler esaudire il suo sogno nel cassetto di allenare la Roma hanno messo solo peperoncino su un piatto che era già piccante di suo.

  • Premier League: il Manchester United aggancia il Chelsea

    Premier League: il Manchester United aggancia il Chelsea

    La seconda sconfitta consecutiva del Chelsea e il ko nel derby londinese del’Arsenal consentono l’aggancio in vetta alla classifica del Manchester United ai danni della squadra guidata da Carlo Ancelotti. I Red Devils liquidano 2-0 il Wigan (Evra ed Hernandez i marcatori) e rimangono ancora l’unica squadra imbattuta della Premier.
    Gongola anche l’altra squadra di Manchester, il City di Mancini, che travolge 4-1 il Fulham grazie alla doppietta di Tevez che apre e chiude le marcature dei Citizens, di Gera il gol della bandiera dei londinesi.
    Sorride anche il Liverpool che sta risalendo pian pianino la classifica: se qualche giornata addietro i Reds erano nei bassifondi, oggi la squadra di Hodgson si trova al nono posto a 6 punti dal quarto posto occupato dal City. Ad Anfield il West Ham è domato 3-0.
    Dicevamo delle sconfitte di Chelsea e Arsenal: a bruciare maggiormente è sicuramente il ko dei Gunners che in casa all’Emirates Stadium soccombono dinanzi agli acerrimi rivali del Tottenham che riescono a rimontare due reti di svantaggio e a chiudere sul 3-2 con le reti di Bale, Van der Vaart e Kaboul. I Blues di Ancelotti cadono a Birmingham per 1-0.
    La doppietta di Pedersen consente al Blackburn di superare l’Aston Villa, goleada del Bolton al Newcastle (5-1) e vittorie per Stoke City (3-0 al West Bromwich) e Blackpool (2-1 al Wolverhampton). Domani monday night tra Sunderland ed Everton.

    Risultati e marcatori 14 Giornata Premier League

    Arsenal – Tottenham 2-3
    9′ Nasri (A), 27′ Chamakh (A), 51′ Bale (T), 68′ rig Van der Vaart (T), 87′ Kaboul (T)
    Birmingham – Chelsea 1-0
    17′ Bowyer
    Blackburn – Aston Villa 2-0
    45′ Pedersen, 66′ Pedersen
    Blackpool – Wolverhampton 2-1
    3′ Varney (B), 44′ Harewood (B), 88′ Doyle (W)
    Bolton – Newcastle 5-1
    18′ rig Davies (B), 39′ Lee (B), 50′ Elmander (B), 52′ Carroll (N), 72′ Elmander (B), 92′ rig Davies (B)
    Fulham – Manchester City 1-4
    6′ Tevez (M), 32′ Zabaleta (M), 35′ Tourè (M), 57′ Tevez (M), 72′ Gera (F)
    Liverpool – West Ham 3-0
    18′ Johnson, 27′ rig Kuyt, 38′ Maxi Rodriguez
    Manchester United – Wigan 2-0
    45′ Evra, 78′ Hernandez
    West Bromwich – Stoke City 0-3
    56′ rig Etherington, 86′ rig Walters, 91′ Walters

    Domani

    Sunderland – Everton

    Classifica

    1. CHELSEA 28 14
    2. MANCHESTER UNITED 28 14
    3. ARSENAL 26 14
    4. MANCHESTER CITY 25 14
    5. BOLTON 22 14
    6. TOTTENHAM 22 14
    7. SUNDERLAND 19 13
    8. STOKE CITY 19 14
    9. LIVERPOOL 19 14
    10. NEWCASTLE 18 14
    11. BLACKBURN 18 14
    12. BLACKPOOL 18 14
    13. ASTON VILLA 17 14
    14. BIRMINGHAM 16 14
    15. WEST BROMWICH 16 14
    16. EVERTON 15 13
    17. FULHAM 14 14
    18. WIGAN 14 14
    19. WOLVERHAMPTON 9 14
    20. WEST HAM 9 14
  • Maidana decide il Superclasico. Il River batte il Boca

    Maidana decide il Superclasico. Il River batte il Boca

    In attesa del “Clasico” contro il Brasile di questa sera, l’Argentina si è fermata per assistere al match tra River Plate e Boca Juniors l’affascinante match tra due nobili adesso un pò decadute del calcio Albiceleste.

    Il Superclasico non è stato un match esaltante per di più rovinato da numerosi tafferugli pre e post match ma ha permesso al River Plate di rilanciarsi e abbandonare le posizioni scottanti della classifica. Senza le stelle Buonanotte e Funes Mori l’eroe della serata è stato l’ex Maidana con un colpo di testa ad inizio ripresa.

    Borghi al termine della partita ha deciso di rassegnare le dimissioni consapevole del flop della sua gestione  ma anche senatori come Palermo e Riquelme iniziano ad esser messo in discussione.

    Il video:
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  • Bundesliga: vola il Borussia Dortmund, pari tra Wolfsburg e Schalke

    Bundesliga: vola il Borussia Dortmund, pari tra Wolfsburg e Schalke

    La terza vittoria consecutiva e la decima nelle 12 gare disputate fino ad ora proiettano il Borussia Dortmund al vertice della Bundesliga. I gialloneri sono un rullo compressore e vanno in fuga (+7 sulle seconde) grazie al successo sull’Amburgo firmato Kagawa e Barrios. Pari pirotecnici tra Kaiserslautern – Stoccarda e Wolfsburg – Schalke: nella prima gli svevi vanno avanti 3-0 per poi farsi rimontare dai padroni di casa nell’ultima mezz’ora di gioco, i Lupi di Diego e Dzeko (autore del secondo gol) alla Volkswagen Arena vengono fermati sul 2-2 dopo essere stati avanti di due gol.
    Vince il Bayer Leverkusen (1-0 ad Amburgo contro il St. Pauli), Colonia travolto dal Borussia Monchengladbach (4-0) mentre fanno 0-0 Werder Brema ed Eintracht Francoforte. Domani Bayern Monaco – Norimberga e Hoffenheim – Friburgo.

    Risultati e marcatori 12 Giornata Bundesliga

    Borussia Dortmund – Amburgo 2-0
    49′ Kagawa, 70′ Barrios
    Colonia – Borussia Monchengladbach 0-4
    51′ Bobadilla, 70′ Bradley, 82′ De Camargo, 90′ Bobadilla
    Kaiserslautern – Stoccarda 3-3
    19′ Boka (S), 32′ Cacau (S), 51′ rig Gentner (S), 58′ Micanski (K), 76′ Ilicevic (K), 77′ Abel (K)
    St. Pauli – Bayer Leverkusen 0-1
    81′ Renato
    Werder Brema – Eintracht Francoforte 0-0
    Wolfsburg – Schalke 2-2
    11′ Grafite (W), 33′ Dzeko (W), 39′ Edu (S), 75′ Huntelaar (S)
    Magonza – Hannover 0-1
    44′ Pinto

    Domani

    Hoffenheim – Friburgo
    Bayern Monaco – Norimberga

    Classifica

    1. BORUSSIA DORTMUND 31 12
    2. BAYER LEVERKUSEN 24 12
    3. MAGONZA 24 12
    4. EINTRACHT FRANCOFORTE 20 12
    5. HANNOVER 19 12
    6. HOFFENHEIM 18 11
    7. NORIMBERGA 18 11
    8. AMBURGO 18 12
    9. FRIBURGO 18 11
    10. BAYERN MONACO 16 11
    11. WERDER BREMA 15 12
    12. WOLFSBURG 14 12
    13. ST. PAULI 13 12
    14. STOCCARDA 11 12
    15. KAISERSLAUTERN 11 12
    16. SCHALKE 10 12
    17. BORUSSIA MONCHENGLADBACH 9 12
    18. COLONIA 8 12
  • Liga: Messi spinge il Barcellona a +2 sul Real Madrid

    Liga: Messi spinge il Barcellona a +2 sul Real Madrid

    Un super Messi regala il successo al Barcellona nel big match dell’11esima giornata della Liga giocato contro il Villarreal. Al Camp Nou, dopo il vantaggio di Villa e il momentaneo pareggio di Nilmar, La Pulce sale in cattedra e realizza la doppietta nel 3-1 finale che consente di superare in classifica i rivali di Real Madrid portandosi a +2. Ma domani le merengues di Mourinho possono effettuare il controsorpasso dovendo ancora disputare la propria partita, domani sera alle 19:00 a Gijon.
    Nelle altre due partite giocate oggi, l’Atletico Madrid ha travolto l’Osasuna 3-0 (doppietta di Forlan e di Aguero) mentre l’Athletic Bilbao, gol di Llorente, coglie il successo contro l’Almeria (1-0).

    Risultati e marcatori 11 Giornata Liga

    Athletic Bilbao – Almeria 1-0
    10′ Llorente
    Atletico Madrid – Osasuna 3-0
    26′ Forlan, 41′ Aguero, 71′ Forlan
    Barcellona – Villarreal 3-1
    22′ Villa (B), 27′ Nilmar (V), 59′ Messi (B), 84′ Messi (B)

    Domani

    Racing Santander – Espanyol
    Real Saragozza – Siviglia
    Malaga – Levante
    Maiorca – Deportivo La Coruna
    Hercules – Real Sociedad
    Sporting Gijon – Real Madrid
    Valencia – Getafe

    Classifica

    1. BARCELLONA 28 11
    2. REAL MADRID 26 10
    3. VILLARREAL 23 11
    4. ESPANYOL 18 10
    5. ATLETICO MADRID 17 11
    6. VALENCIA 17 10
    7. SIVIGLIA 17 10
    8. ATHLETIC BILBAO 16 11
    9. REAL SOCIEDAD 16 10
    10. MAIORCA 14 10
    11. GETAFE 13 10
    12. OSASUNA 12 11
    13. SPORTING GIJON 10 10
    14. RACING SANTANDER 10 10
    15. DEPORTIVO LA CORUNA 10 10
    16. ALMERIA 9 11
    17. HERCULES 9 10
    18. LEVANTE 8 10
    19. REAL SARAGOZZA 7 10
    20. MALAGA 7 10
  • Premier League: pari per United e City, ko del Liverpool

    Premier League: pari per United e City, ko del Liverpool

    Dopo il derby della settimana scorsa chiuso a reti inviolate, arrivano due pareggi per le squadre di Manchester nelle sfide incrociate con le due squadre di Birmingham e valide per la 13esima giornata di Premier League: i Red Devils faticano più del previsto contro l’Aston Villa e vanno addirittura sotto di due reti, equilibrio ristabilito poi dalle reti di Macheda e Vidic per un 2-2 finale e 4 gol realizzati tutti negli ultimi 20 minuti di gioco; la squadra di Mancini invece fa 0-0 in casa contro il Birmingham City.
    Tottenham travolgente con un Bale ancor più travolgente: 4-2 per la squadra londinese (doppietta per l’esterno gallese che ha fatto impazzire l’Inter) rifilato al Blackburn. Va ko invece il Liverpool contro lo Stoke City dopo aver mostrato segnali di ripresa. Domani in campo il Chelsea impegnato allo Stamford Bridge con il Sunderland per tentare la fuga, e Arsenal che vola a Liverpool in casa dell‘Everton.

    Risultati e marcatori 13 Giornata Premier League

    Aston Villa – Manchester United 2-2
    73′ rig Young (A), 77′ Albrighton (A), 82′ Macheda (M), 86′ Vidic (M)
    Manchester City – Birmingham 0-0
    Newcastle – Fulham 0-0
    Tottenham – Blackburn 4-2
    16′ Bale (T), 42′ Pavlyuchenko (T), 70′ Crouch (T), 77′ Bale (T), 81′ Nelsen (B), 91′ Givet (B)
    West Ham – Blackpool 0-0
    Wigan – West Bromwich 1-0
    71′ Moses
    Wolverhampton – Bolton 2-3
    1′ aut Stearman (W), 63′ Elmander (B), 68′ Holden (B), 70′ Foley (W), 78′ Fletcher (W)
    Stoke City – Liverpool 2-0
    57′ Fuller, 91′ Jones

    Domani

    Everton – Arsenal
    Chelsea – Sunderland

    Classifica

    1. CHELSEA 28 12
    2. MANCHESTER UNITED 25 13
    3. ARSENAL 23 12
    4. MANCHESTER CITY 22 13
    5. BOLTON 19 13
    6. TOTTENHAM 19 13
    7. NEWCASTLE 18 13
    8. ASTON VILLA 17 13
    9. SUNDERLAND 16 12
    10. STOKE CITY 16 13
    11. LIVERPOOL 16 13
    12. WEST BROMWICH 16 13
    13. EVERTON 15 12
    14. BLACKBURN 15 13
    15. BLACKPOOL 15 13
    16. FULHAM 14 13
    17. WIGAN 14 13
    18. BIRMINGHAM 13 13
    19. WOLVERHAMPTON 9 13
    20. WEST HAM 9 13
  • Campionato che vai, Mourinho che trovi: lo Special One espulso per proteste

    Campionato che vai, Mourinho che trovi: lo Special One espulso per proteste

    Non fa differenza tra le competizioni, anche in coppa del Re Mourinho si conferma personaggio fuori dalle righe e protagonista assoluto della scena calcistica, ancor più dei giocatori. Durante la partita contro il Real Murcia, Mourinho si è lasciato andare in veementi proteste contro la quaterna arbitrale, per le quattro ammonizioni comminate ai suoi in pochissimi minuti. Tutto questo è avvenuto in 39 minuti scarsi. Ma sono bastati per assistere allo show dello Special One. Da lì in poi Mourinho si è accomodato comodamente in tribuna.

    Il Real ha poi vinto la gara per 5 -1 accedendo di diritto agli ottavi di finale della competizione. Ma per Mourinho era più importante continuare a stupire. The Mou’s show must go on.

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  • Da “Nuovi Maradona” a “Nuovi Borghi”: Pablo Aimar

    Da “Nuovi Maradona” a “Nuovi Borghi”: Pablo Aimar

    El Payaso“, il pagliaccio. Questo soprannome dice già molto sulle qualità di Pablo César Aimar Giordano, nato a Buenos Aires il 3 Novembre 1979.L’esordio nel campionato argentino arriva prestissimo, a soli 16 anni, dopo una breve trafila nelle giovanili del River Plate.

    Dotato di classe sopraffina, ha nel dribbling e nell’ultimo passaggio le sue maggiori qualità. Salta avversari come birilli, con la palla sempre attaccata ai piedi; specializzato nella rabona con la quale effettua splendidi passaggi smarcanti e riesce addirittura a segnare. Sul finire degli anni novanta è, insieme a Riquelme, tra i più forti giovani intercontinentali e mezzo mondo si mette sulle sue tracce. Durante i 6 anni in Argentina realizza 21 gol in 83 presenze, non poche per “un dieci” classico.

    Nel Gennaio 2001 il Valencia di Hector Cuper, si aggiudica le sue prestazioni, ritenendolo il giocatore ideale per regalare qualità al centrocampo valenciano. Diventa subito un titolare fisso, componendo un trio stellare con Rubén Baraja e David Albelda. E’ in campo anche durante la finale di Champions League persa dal Valencia ai rigori contro il Bayern Monaco.

    E’ titolare anche nel Valencia di Rafa Benitez e contribuirà fortemente ai successi della squadra, nella prima metà degli anni 2000. Ma il fisico di Aimar non è forse adatto ad un calcio a così alti livelli. Iniziano infortuni a catena e la pubalgia ne limita l’esplosione. In seguito, una forma di meningite lo allontanerà per parecchio tempo dai campi di gioco. Viste le continue defezioni e nonostante le 162 partite quasi sempre da protagonista, il Valencia decide di sbarazzarsi del payaso, che viene ceduto al Real Saragozza per la stagione 2006/07 dove non riesce ad imporsi come in passato. Nelle due stagioni trascorse in maglia bianco-blu totalizza 53 partite realizzando solamente 5 reti.

    Successivamente viene ceduto per soli 6,5 milioni di euro al Benfica, dove incrocerà nuovamente il suo destino con quello di un altro ex bambino prodigio: Javier Saviola. Anche in terra lusitana, dove attualmente gioca, non riuscirà a tornare ai livelli che competono alla sua classe. Avesse avuto un fisico più resistente, forse adesso racconteremmo un’ altra storia. Per molti della mia generazione, rimarrà comunque un grandissimo. El Payaso ci ha fatto davvero divertire.

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  • Da “Nuovi Maradona” a “Nuovi Borghi”: Andrés D’Alessandro

    Da “Nuovi Maradona” a “Nuovi Borghi”: Andrés D’Alessandro

    Di Andrés Nicolás D’Alessandro si iniziò a parlare un gran bene verso la fine degli anni ’90, quando con la sua “Boba” – finta di suola che culminava con un tunnel – irrideva gli avversari del suo River Plate. Abile calciatore di punizioni a giro e ottimo rifinitore, già a 18 anni era l’idolo del Monumental.

    Nato il 15 aprile 1981 a La Paternal, ma con chiare origini italiane, ha fatto tutta la trafila delle giovanili del River, esordendo in prima squadra a soli 17 anni. Nel 2002 arrivò l’investitura di Diego Armando Maradona: “È il giocatore che più mi assomiglia, l’unico che mi fa divertire guardando una partita di calcio“. Andrés aveva ancora 21 anni e una carriera che si prospettava luminosa.

    Come sempre accade ai giovani che si impongono in Sud America, iniziano a fioccare offerte dalle più prestigiose squadre d’Europa, con in testa la Juventus che, in più di una sessione di mercato, ha tentato di acquisire le sue prestazioni. Nell’estate del 2003 la spunta a sorpresa il Wolfsburg che, con soli 9 milioni di euro, si porta a casa il pezzo più pregiato del mercato sudamericano.

    Ma nel freddo della Wolkswagen Arena le sue immense qualità sembrano congelate. Nei tre anni passati in Germania El cabezón, questo il suo soprannome, disputa 61 partite, condite da soli 8 gol. Nonostante questo viene ricordato dai tifosi tedeschi per aver siglato, il 21 settembre 2005, il gol n° 4000 dalla creazione della Bundesliga. Memorabili sono anche i numerosi litigi avuti con gli allenatori che si sono susseguiti alla guida del Wolfsburg, su tutti l’ex milanista Gerets.

    D’Alessandro decide di provare nuove esperienze nel calcio europeo, prima al Portsmouth, dove rimase meno di un anno senza lasciare il segno, e successivamente al Real Saragozza. Neanche in Spagna riuscì a dimostrare le sue qualità e il calcio ormai aveva messo nel dimenticatoio la sua “Boba” e questo piccolo genio.

    Stanco ormai di girovagare per il mondo, Andrés torna in Argentina, dove gli estimatori non mancavano di certo. Nella stagione 2008 si accasa al San Lorenzo de Almagro, ma neanche il ritorno in patria rende giustizia al suo talento. 14 le presenze e 3 gol, senza mai essere decisivo.

    Sembrava ormai un giocatore finito, quando l’International di Porto Alegre, squadra brasiliana, decide di dargli un’altra chance. D’Alessandro, dopo un avvio difficile, torna a brillare e con lui i suoi dribbling, le sue punizioni e i suoi assist con il conta-giri, tanto da rientrare nel giro della Nazionale Maggiore, allenata proprio da Maradona. Con la squadra brasiliana riuscirà a vincere due Campionati Gaucho (2008 e 2009), una Copa Sudamericana (2008) ed una Copa Libertadores (2010) e sfiderà l’altra Internazionale, quella di Milano, nel prossimo Dicembre durante il Mondiale per Club.

    Molti ritengono che se non fosse mai andato nella fredda Wolfsburg, avrebbe avuto maggiori chance di sfondare nel calcio europeo. Non sempre le cose vanno come dovrebbero. Di lui rimangono sprazzi di immenso talento e quella particolare finta, rimasta il suo marchio di fabbrica. Chissà che non la riproponga ad Abu Dhabi in dicembre, tornando a colmarci gli occhi di meraviglia.

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