Tag: Calcio estero

  • Real – Barcellona: il primo round del “Clasico”. Sfida di campo, ma non solo

    Real – Barcellona: il primo round del “Clasico”. Sfida di campo, ma non solo

    Alla fine dei quattro incontri, forse, la sensazione più comune sarà la noia, per una replica continua del Clasico dei Classici, proposta e riproosta in tutte le varianti. Questa sera, però, è la “prima”, e come ogni “prima” che si rispetti porta con se l’adrenalina del primo round, della grande sfida e degli incroci, in campo ed in panchina.

    Nel giro di 18 giorni circa, saranno per ben 4 volte l’una di fronte all’altra le due grandi del calcio spagnolo, oltre che le due grandi (insieme al Manchester United) del calcio Europeo e, dunque, Mondiale: Real Madrid – Barcellona.

    La partenza di questa sera è al Bernabeu, per lo scontro diretto di campionato: data la situazione di classifica, però, il match non pare realmente decisivo, in quanto in caso di vittoria, il Real Madrid si porterebbe a meno cinque dalla squadra blaugrana capoclassifica, con sole sei giornate al termine della Liga. Nonostante la situazione di classifica non consenta di etichettare questo match come “decisivo”, resta il fascino dell’incontro, e resta soprattutto la curiosità di vedere se le marengues riusciranno a riscattare in casa propria la terribile onta della “manita” della gara d’andata del 29 Novembre scorso al Camp Nou, un perentorio 5-0 che Mourinho di certo non ha ancora digerito, una delle sconfitte più pesanti della sua carriera.

    Inoltre, date le successive gare ravvicinate fra le due squadre, non bisogna sottovalutare l’aspetto psicologico che la gara potrà avere, in termini di risvolti emotivi, soprattutto per la vincente del primo confronto di questa sera. Una vittoria nella “prima”, infatti, darebbe uno slancio particolare per affrontare i successivi e decisivi incontri, ossia la finale di Coppa del Re (che si disputerà al Mestalla di Valencia Mercoledì 20 Aprile) e, soprattutto, il doppio confronto di Champions League, valido per le semifinali del torneo, che si disputerà il 27 Aprile ed il 3 Maggio e che consegnerà una delle due Big iberiche alla finalissima europea del prossimo 28 Maggio nella cornice di Wembley.

    Una sfida infinita, dunque, fra le due “Superbig”, diverse in tutto e per tutto. Il confronto, pertanto, va aldilà degli aspetti tecnici e di campo, ma attiene due città da sempre rivali, due mentalità differenti, due orientamenti politici contrapposti, due anime della stessa Nazione.

    Castilla contro Catalogna, Castigliano contro Catalano, la squadra del “potere”, storicamente vicina al regima franchista e quindi di destra, contro la squadra della Catalogna, ossia la regione che da sempre ha contrastato il regime franchista. Una contrapposizione totale, dunque, che divide il Paese anche nelle istituzioni politiche: il presidente socialista Zapatero non ha mai nascosto la sua fede blaugrana, il suo precedessore Aznàr, invece, tifa “blanco”. La regione Catalana con mire indipendentiste, in accordo con lo slogan “Catalogna is not Spain”, contro la città capitale, sede della famiglia reale, con in testa il re Juan Carlos, da sempre tifosissimo delle merengues.

    Finora lo scenario, il contesto, la cornice. Ma il contenuto della sfida non è da meno ed, anche in questo caso, non è difficile riscontrare i punti di contrapposizione fra le due squadre. In primis, la personalità dei due allenatori: l’imprevedibile egocentrismo e la spavalderia di Josè Mourinho contro la placida sicurezza, la calma e l’umiltà di Pep Guardiola.

    Entrambi vincenti, ma in modo totalmente differente, due filosofie contrapposte di interpretare il calcio, sia dentro che fuori dal campo. Il primo punta alla vittoria ad ogni costo, esclusivamente al risultato, senza badare a spese, alla ricerca del colpo ad effetto e dell’innesto in squadra solo di giocatori “già fatti”, grande motivatore ma anche grande polemizzatore. Il secondo, invece, in pieno accordo con la filosofia blaugrana, punta sulla coralità del gioco, e sulla valorizzazione della prolifica Cantera, che negli anni ha sfornato talenti di primissimo piano.

    E poi gli straordinari interpreti in campo, il patinato Cristiano Ronaldo contro il low profile di Lionel Messi: ben 88 gol in due in stagione. Basterebbe solo questo per giustificare il prezzo del biglietto. Ma Real Madrid – Barcellona è molto di più.

  • Mourinho per il dopo Ferguson sulla panchina dello United

    Mourinho per il dopo Ferguson sulla panchina dello United

    Che Mourinho ambisca a tornare in Premier League non è certo un segreto ma adesso quella che è stata la più classica delle “boutade” potrebbe concretizzarsi in tempi relativamente brevi. Il tabloid inglese “The Sun” pubblica oggi la notizia che lo “Special One” avrebbe già confidato ai suoi collaboratori più stretti che nel 2012 sbarcherà all’Old Trafford.

    Ma se Mou dovesse fallire in Europa e lo United dovesse centrare un clamoroso “‘Treeble” con Premier League, FA Cup e Champions League allora “Sir” Alex Ferguson potrebbe decidere di chiudere la sua ultradecennale carriera da allenatore dei “Red Devils” con un anno di anticipo e il tecnico portoghese potrebbe lasciare la panchina madridista per quella di Manchester. Ed intanto Mou inizia l’opera di “captatio benevolentiae”:”Io al City? Impossibile”.

  • I Red Devils ringraziano Magic Ryan

    I Red Devils ringraziano Magic Ryan

    Ryan Giggs
    GIGGS!! Tearing them apart since 1991 ! Giggs!! Li fai a pezzi dal 1991! Questo lo striscione che capeggia sugli spalti dell’ Old Trafford, tana del Manchester United e del mostruosamente splendido Ryan Joseph Giggs. Lo chiamano il Mago Gallese e a vederlo giocare a 37 anni suonati si capisce anche il perchè, 3 assist in due partite contro i blues e tanta qualità. Il suo mancino incanta le platee del mondo da 20 anni e sempre con la maglia rossa dei Diavoli di Manchester, giocatore dotato di un’intelligenza tattica superiore alla norma, oltre che di un gran dribbling e di uno scatto bruciante. Un’ala sinistra con il vizio del gol e che con il trascorrere delle primavere, il suo mentore Sir Alex Ferguson ha trasformato in un ottimo regista di centrocampo, capace di passaggi illuminanti e improvvisi cambi di passo, ideali per fornire ai compagni palloni facili da spingere in porta, chiedere a Rooney e al Chicharito. Recordman di presenze con lo United, 870, più del mito Sir Bobby Charlton, oltre 600 solo in campionato, ha vinto undici titoli nazionali (anche in questo caso è l’unico), quattro FA Cup, quattro Coppe di Lega, due Coppe dei Campioni, una Coppa delle Coppe e due Intercontinentali. Un palmarès che farebbe invidia a chiunque dei vari C. Ronaldo, Messi & Co., mai un comportamento fuori dalle righe, sia in campo, dove è stato espulso una sola volta in una partita con la maglia della nazionale del Galles e per somma di ammonizioni, sia fuori dal rettangolo verde, nella patria delle Wags e degli scandali sessuali. Il Mago Giggs è sempre stato ed è tuttora un esempio di professionalità e di dedizione al lavoro, amato e rispettato sia dai suoi tifosi che da quelli avversari, ha di recente prolungato il suo contratto con il Manchester (scadrà nel 2012), la sua unica maglia se si eccettua quella rossa della nazionale gallese, scelta per rispetto della madre: infatti, Ryan avrebbe potuto scorrazzare sulla fascia sinistra del team di sua Maestà, ma per incomprensioni con il padre decise di prendere il cognome della madre, Giggs appunto, e di rinunciare a giocare per i leoni d’Inghilterra, scelta che sicuramente gli ha proibito di partecipare a competizioni di più alto rango, ma che a maggior ragione evidenzia la caratura morale dell’uomo, prima che del calciatore. Ryan Giggs è quindi uno degli ultimi rappresentanti di quel calcio che non esiste più, fatto di rispetto e amore, di sudore e fatica, ma anche di tanta qualità, come dimenticare, infatti, la sua splendida cavalcate al White Hart Lane o lo spettacolare gol in semifinale di FA Cup contro l’Arsenal, nel 1999, quando intercettando un passaggio partì dalla propria trequarti e con serpentina superò 3 uomini per poi scaraventare il pallone sotto la traversa con uno spettacolare tiro partito dal suo mancino fatato e non ultimo il passaggio illuminante e vellutato a liberare il compagno Park davanti a Cech e consentirgli di siglare il gol del 2-1 finale che ha portato i Red Devils in semifinale di Champions, dove incontreranno la piacevole sorpresa Schalke, guidato da un altro vecchietto terribile, Raul, ieri alla sua 72ma rete nelle coppe. Se le premesse sono queste, gli amanti del calcio hanno di che godere, perchè il Mago pare non aver voglia di smettere di sorprendere e allora signore e signori che dire: “Chapeau, this is Ryan Giggs, this is Football” .

  • Leggerezza di Spalletti, multa e sconfitta a tavolino per lo Zenit

    Quando si parla dell’intransigenza della mentalità dell’Est rispetto alla maggiore “flessibilità”, o “leggerezza” Italiana, non si tratta di un banale luogo comune, nè di uno stereotipo ormai superato dai tempi.

    In Russia il rispetto delle regole, nella fattispecie nel calcio, è assicurato con rigore estremo, senza attenuanti o ricorsi che reggano, nè possibilità di appello o di alibi. Anche se ad esser punita, nel caso specifico, è la squadra campione in carica, detentrice del campionato: lo Zenit San Pietroburgo dell’Italianissimo Luciano Spalletti.

    Il fatto incriminato non ha di per se una gravità tale da far giustificare – nella mentalità italiana – una tale punizione. Rappresenta, però, la violazione di una regola scritta e ben nota, ergo non ci sono attenuanti che tengano secondo la Federazione calcistica Russa.

    Nella partita di domenica scorsa contro il Cska di Mosca, valida per la quarta giornata del campionato russo, Spalletti ed il suo staff non hanno inserito, nè in campo nè in panchina, nemmeno un giocatore under 21, nato dopo il 1 Gennaio del 1990 e cresciuto nel settore giovanile dello Zenit, violando, così, tale rigidissima regola finalizzata alla valorizzazione dei vivai delle squadre di club.

    La punizione inflitta è stata estremamente severa: partita persa per 3-0 a tavolino, nonostante sul campo fosse terminata per 1-1, che determina una situazione di classifica non esattamente entusiasmante: dopo 4 giornate lo Zenit ha 7 punti, in quarta posizione, a 2 lunghezze di distanza dalla vetta occupata dal Nizhny Novgorod.

    Oltre alla sanzione della partita persa a tavolino, è stata, poi, comminata una multa di 200.000 rubli (pari a circa 5 mila euro) che lo Zenit ha immediatamente addebitato sul conto di Luciano Spalletti, oltre che un’ ulteriore multa di 200.000 rubli rivolta alla società per il comportamento non consono dei tifosi, colpevoli di aver lanciato fumogeni dagli spalti (azione reiterata che, finora in sole 4 giornate di campionato, ha costretto lo Zenit a sborsare circa 900.000 rubli, circa 22.000 euro).

    Dal canto suo, mister Spalletti ha dichiarato di aver ordinato lui stesso l’esclusione dei giovani dal big match contro il Cska di Mosca, ritenendo che la violazione della regola in questione comportasse soltanto una punizione monetaria, con il pagamento di una multa, non considerando l’eventualità – ritenuta eccessiva – di una penalità in termini di risultato. La “leggerezza” del tecnico toscano, oltre alla sconfitta a tavolino, ha avuto delle conseguenze all’interno del suo staff, con il licenziamento immediato di Vladislav Radimov, ossia il responsabile della compilazione dell’elenco con i nomi dei giocatori convocati, in qualità di responsabile “esecutivo” della violazione della regola.

    L’accaduto, dunque, sembra aver deteriorato notevolmente i rapporti fra l’allenatore toscano e la dirigenza dello Zenit, anche perchè – agli occhi del presidente multimiliardario Alexey Miller – l’accaduto risulta essere una distrazione imperdonabile, una svista clamorosa ma non involontaria, frutto di disinteresse e di scarsa responsabilità del tecnico nei confronti della sua squadra.

    L’episodo, comunque, va ad aggiungersi ad altri screzi e dissapori fra il presidente e Luciano Spalletti che, sommatisi, potrebbero portare al termine dell’avventura nella terra dei cosacchi per il tecnico toscano. Un divorzio che non dispiacerebbe affatto a molte squadre italiane, interessate ad ingaggiare Spalletti per la prossima stagione: su tutte, la Juventus. Infatti, se al termine del campionato si decidesse di sollevare Gigi Del Neri dal suo incarico, la panchina bianconera potrebbe passare all’ex Roma, tecnico da sempre molto gradito a Beppe Marotta.

  • Tracollo City, il Liverpool umilia Mancini

    Tracollo City, il Liverpool umilia Mancini

    Il Liverpool di Kenny Dalglish si conferma una macchina perfetta in versione casalinga superando nettamente il Manchester City di Roberto Mancini. La gara è subito in salita per i Citizens: dopo appena 13′ Tevez va ko e sostituito dal “nostro” Balotelli senza però che quest’ultimo lasci la sua imprnta sulla partita.

    L’eroe della serata è Andy Carroll, mister 35 milioni di sterline, riesce finalmente a dar una gioia ai suoi nuovi tifosi dimostrando il suo valore. Doppietta per l’inglese e gol di Kuyt per un tre a zero che non ammette repliche e permette al Liverpool di consolidare un posto in zona Europa League.

    Il Manchester non riesce a superare il Chelsea al terzo posto e adesso deve guardarsi le spalle dal ritorno del Tottenham e per Mancini il futuro è sempre più incerto.

    LA CLASSIFICA
    Manchester Utd 69; Arsenal 62; Chelsea 58; Manchester City 57; Tottenham 53; Liverpool 46; Everton 44; Bolton 43; Newcastle 39; West Bromwich 39; Fulham 38; Stoke City 38; Sunderland 38; Aston Villa 37; Birmingham 35; Blackburn 35; Blackpool 33; West Ham 32; Wolverhampton 32; Wigan 31

  • L’Arsenal cambia proprietà: l’americano Kroenke azionista di maggioranza

    L’Arsenal cambia proprietà: l’americano Kroenke azionista di maggioranza

    Dopo la positiva vittoria ottenuta dall’Arsenal nel primo posticipo della 32ª giornata di Premier League, passando a Bloomfield Road e superando per 3-1 il Blackpool con gol di Diaby ed Eboue tra il 18′ e il 21′, che proietta i Gunners a meno sette punti dal Manchester United capolista (con una partita ancora da recuperare), questa mattina in casa Gunners è stata comunicata ufficialmente la notizia della composizione di una  nuova formazione societaria dell’Arsenal FC.

    La nuova compagine societaria vede ora il gruppo di Kroenke, che precedentemente deteneva il 26% delle quote, salire al 62,89% delle azioni possedute – per una cifra intorno ai 730 milioni di sterline – con il miliardario americano Stan Kroenke nel ruolo del maggior azionista. Kroenke, a tal proposito, ha voluto esprimere la piena soddisfazione per l’operazione eseguita esponendo i propositi per la gestione futura della squadra: “Sono felice di avere l’opportunitá di aumentare il mio coinvolgimento e il mio impegno con l’Arsenal, che è una squadra fantastica con una storia e una tradizione speciale e uno splendido allenatore, Arsene Wenger. Vogliamo consolidare questa ricca tradizione e portare la squadra a nuovi successi”.

    L’evento non prevede alcuna rivoluzione del progetto Arsenal fin qui intrapreso, che continuerà sull’attuale linea. Conferme, dunque, per la storica guida tecnica, Arsene Wenger, e per il presidente  Peter Hill Wood. Il progetto mirerà a rafforzare ed a sostenere la politica Societaria fino ad oggi portata avanti, investendo sempre più verso il settore giovanile, uno dei migliori del mondo per qualità e numero di talenti sfornati e preservando il ruolo dell’Arsenal Trust, ossia il gruppo di azionisti tifosi, come importante punto di riferimento nelle sedute della Società.

    Il gruppo di tifosi, inoltre, ha dichiarato il suo benestare all’operazione, evidenziando come l’americano Kroenke abbia un serio e reale interesse sportivo oltre che all’investimento finanziario.

    Altra nota positiva riguarda la modalità di acquisizione, che è avvenuta in contanti, evitando così di oberare di debiti la squadra come, invece, è successo in passato nel caso del Manchester United da parte della famiglia americana Glazer, o del Liverpool da parte di George Gillett e Tom Hicks, e nella modalità di gestione, con Kroenke che non assumerà i connotati di “padrone-Paperone” in stile Abramovic al Chelsea, lasciando spazio all’attuale gestione tecnica.

    Ottimista e soddisfatto anche il commento dell’allenatore Wenger: “Sono convinto che voglia fare l’interesse dell’Arsenal, poichè comprende le tradizioni e la storia della squadra e la nostra ambizione di gestire la squadra per garantirne il futuro sul lungo termine”.

  • Clamoroso Bayern, esonerato Van Gaal

    Clamoroso Bayern, esonerato Van Gaal

    Il Bayern Monaco ha comunicato ufficialmente la decisione di esonerare il tecnico olandese Van Gaal, dopo il deludente pareggio interno per 1-1 contro il Norimberga, che ha allontanato ulteriormente il Bayern dalla testa della classifica, posizionandolo al quarto posto della Bundesliga con 52 punti, a ben 14 punti dalla capolista Borussia Dortmund, scavalcato anche da Bayer Leverkusen ed Hannover.

    La decisione è frutto di una stagione molto sottotono, con i bavaresi fuori da ogni competizione: eliminati dalla coppa nazionale  per mano dello Shalke 04 in semifinale, fuori dalla Champions League agli ottavi eliminati dall’Inter, fuori dalla lotta per il titolo. Unico obiettivo rimasto è la corsa alla qualificazione in Champions, non impossibile ma neppure scontato.

    L’ambiente necessitava, dunque, di una scossa e – come sempre accade – paga l’allenatore, che verrà sostituito nell’immediato da Andries Jonker, tecnico in seconda dei bavaresi, che taghetterà la squadra per le ultime 5 giornate di campionato. Nella prossima stagione, invece, sarebbe Jupp Heynckes il candidato con maggiori probabilità di sedere sulla panchina bavarese, lasciando quella del Bayer Leverkusen. In alternativa, rimane aperta anche la soluzione che porta a Guus Hiddink, attuale commissario tecnico della nazionale turca, gradito alla dirigenza dei bavaresi.

    L’obiettivo di breve periodo, però, resta assolutamente prioritario: il Bayern deve qualificarsi alla Champions League, anche in virtù del fatto che la prossima finale di Champions si disputerà proprio all’Allianz Arena di Monaco.

  • Liga: Kakà trascina il Real, Messi risponde. Il Barça resta a +8

    Liga: Kakà trascina il Real, Messi risponde. Il Barça resta a +8

    Il Barcellona risponde al tris del Real Madrid ottenuto in casa dell’Athletic Bilbao e si presentarà al Clasico di sabato prossimo mantenendo gli 8 punti di vantaggio in classifica sulle merengues. I blaugrana di Guardiola dapprima soffrono al Camp Nou con il fanalino di coda Almeria e si trovano costretti a dover rimontare l’1-0 di svantaggio siglato da Corona al 50′. Poi Messi ristabilisce la parità dopo appena 3 minuti su calcio di rigore prima che il giovane prodotto della cantera catalana Thiago Alcantera realizzi il 2-1. Match chiuso poi definitivamente dalla Pulce che fissa il risultato finale sul 3-1.

    Tutto in discesa invece la gara del Real di Mourinho che trova nel ritrovato Kakà il match winner: il fantasista brasiliano guida i suoi con la doppietta realizzata su calcio di rigore, di Ronaldo il definitivo 3-0. Nell’altro match giocato stasera Maiorca e Siviglia fanno 2-2.

    Risultati e marcatori 31 Giornata Liga

    ATHLETIC BILBAO – REAL MADRID 0-3
    14′ rig Kakà, 55′ rig Kakà, 71′ Ronaldo
    BARCELLONA – ALMERIA 3-1
    50′ Corona (A), 53′ rig Messi (B), 64′ Thiago Alcantara (B), 91′ Messi (B)
    MAIORCA – SIVIGLIA 2-2
    16′ Ienaga (M), 31′ rig Negredo (S), 43′ De Guzman (M), 68′ Rakitic (S)

    domani
    HERCULES – ESPANYOL
    MALAGA – DEPORTIVO LA CORUNA
    RACING SANTANDER – LEVANTE
    SPORTING GIJON – OSASUNA
    ATLETICO MADRID – REAL SOCIEDAD
    VALENCIA – VILLARREAL

    lunedì
    SARAGOZZA – GETAFE

    Classifica

    1. BARCELLONA 84 31
    2. REAL MADRID 76 31
    3. VALENCIA 57 30
    4. VILLARREAL 54 30
    5. SIVIGLIA 46 31
    6. ATHLETIC BILBAO 45 31
    7. ESPANYOL 43 30
    8. ATLETICO MADRID 42 30
    9. MAIORCA 39 31
    10. LEVANTE 38 30
    11. SANTANDER 36 30
    12. OSASUNA 35 30
    13. SPORTING GIJON 35 30
    14. REAL SOCIEDAD 35 30
    15. GETAFE 34 30
    16. DEPORTIVO LA CORUNA 34 30
    17. SARAGOZZA 30 30
    18. HERCULES 29 30
    19. MALAGA 29 30
    20. ALMERIA 26 31
  • Bundesliga: pari per Bayern Monaco e Borussia Dortmund

    Bundesliga: pari per Bayern Monaco e Borussia Dortmund

    Una rete di Blaszczykowski al 92′ salva il Borussia Dortmund da una pericolosa sconfitta ad Amburgo, andati in vantaggio con Van Nisterlrooy. Di questo passo falso dei gialloneri potrebbe approfittarne domani il Bayer Leverkusen che con il modesto St. Pauli ha l’opportunità di riaprire il campionato, che fino a qualche settimana fa sembrava già chiuso, e portarsi a -5 dalla vetta quando mancano 5 giornate al termine della Bundesliga.

    Il Bayern Monaco non decolla a Norimberga e impatta per 1-1: al gol in apertura di Muller risponde Eigler. L’Hannover può effettuare così con il successo sul Magonza il controsorpasso sui bavaresi al terzo posto che al momento estrometterebbe la squadra di Van Gaal dalla Champions League.

    Crolla in casa lo Stoccarda (4-2 dal Kaiserslautern) mentre lo Schalke, artefice qualche giorno fa dell’impresa in Champions a San Siro contro l’Inter, regola il Wolfsburg 1-0 e lo relega in zona retrocessione. Chiude la vittoria del Friburgo (3-2) con l’Hoffenheim.

    Risultati e marcatori 29 Giornata Bundesliga

    AMBURGO – BORUSSIA DORTMUND 1-1
    39′ rig Van Nistelrooy (A), 92′ Blaszczykowski
    EINTRACHT FRANCOFORTE – WERDER BREMA 1-1
    59′ aut Altintop (B), 84′ Fenin (B)
    FRIBURGO – HOFFENHEIM 3-2
    24′ Schuster (F), 34′ rig Ibisevic (H), 42′ Babel (H), 62′ rig Cissè (F), 79′ Butscher (F)
    HANNOVER – MAGONZA 2-0
    45′ rig Konan, 61′ Pinto
    NORIMBERGA – BAYERN MONACO 1-1
    5′ Muller (B), 62′ Eigler (N)
    SCHALKE – WOLFSBURG 1-0
    77′ Jurado
    STOCCARDA – KAISERSLAUTERN 2-4
    17′ Lakic (K), 26′ rig Kuzmanovic (S), 39′ Pogrebnyak (S), 71′ Hoffer (K), 82′ Lakic (K), 89′ Rivic (K)

    domani
    BORUSSIA MONCHENGLADBACH – COLONIA
    BAYER LEVERKUSEN – ST. PAULI

    Classifica

    1. BORUSSIA DORTMUND 66 29
    2. BAYER LEVERKUSEN 58 28
    3. HANNOVER 53 29
    4. BAYERN MONACO 52 29
    5. MAGONZA 45 29
    6. NORIMBERGA 43 29
    7. AMBURGO 42 29
    8. FRIBURGO 41 29
    9. SCHALKE 39 29
    10. HOFFENHEIM 37 29
    11. COLONIA 35 28
    12. KAISERSLAUTERN 34 29
    13. WERDER BREMA 34 29
    14. EINTRACHT FRANCOFORTE 33 29
    15. STOCCARDA 30 29
    16. WOLFSBURG 28 29
    17. ST. PAULI 28 28
    18. BORUSSIA MONCHENGLADBACH 23 28
  • Premier League: Il Manchester Utd è lanciato verso il titolo

    Premier League: Il Manchester Utd è lanciato verso il titolo

    Non conosce ostacoli il Manchester United. La squadra di Sir Alex Ferguson liquida il Fulham all’Old Trafford per 2-0 e si avvicina sempre di più alla conquista del suo 19esimo titolo inglese: quando mancano infatti 6 giornate i punti di vantaggio sull’Arsenal sono 10, anche se i Gunners devono recuperare ancora due partite. Intanto il Chelsea rafforza la sua terza posizione battendo il Wigan 1-0 (rete di Malouda) ai danni del Manchester City che sarà impegnato domani nella difficilissima trasferta di Liverpool.

    Il Tottenham, guidato da un ottimo Crouch (doppietta), supera l’ostacolo Stoke City (3-2), il Bolton travolge 3-0 il West Ham mentre trovano un importante successo esterno il West Bromwich (3-2 aSunderland) e l’Everton (3-0 aWolverhampton). Unico pareggio della giornata tra Blackburn e Wigan (1-1).

    Risultati e marcatori 32 Giornata Premier League

    BLACKBURN – WIGAN 1-1
    32′ Bowyer (W), 52′ Hoilett (B)
    BOLTON – WEST HAM 3-0
    14′ Sturridge, 20′ Lee, 53′ Sturridge
    CHELSEA – WIGAN 1-0
    68′ Malouda
    MANCHESTER UNITED – FULHAM 2-0
    12′ Berbatov, 32′ Valencia
    SUNDERLAND – WEST BROMWICH 2-3
    10′ aut Shorey (W), 29′ Odemwingie (W), 31′ Bardsley (S), 59′ Mulumbu (W), 77′ Scharner (W)
    TOTTENHAM – STOKE CITY 3-2
    11′ Crouch (T), 18′ Modric (T), 27′ Etherington (S), 34′ Crouch (T), 41′ Jones (S)
    WOLVERHAMPTON – EVERTON 0-3
    21′ Beckford, 38′ Neville, 45′ Bilyaletdinov

    domani
    BLACKPOOL – ARSENAL
    ASTON VILLA – NEWCASTLE

    lunedì
    LIVERPOOL – MANCHESTER CITY

    Classifica

    1. MANCHESTER UNITED 69 32
    2. ARSENAL 59 30
    3. CHELSEA 58 31
    4. MANCHESTER CITY 56 31
    5. TOTTENHAM 53 31
    6. LIVERPOOL 45 31
    7. EVERTON 44 32
    8. BOLTON 43 32
    9. NEWCASTLE 39 31
    10. WEST BROMWICH 39 32
    11. FULHAM 38 32
    12. STOKE CITY 38 32
    13. SUNDERLAND 38 32
    14. BLACKBURN 35 32
    15. BIRMINGHAM 35 31
    16. ASTON VILLA 34 31
    17. BLACKPOOL 33 31
    18. WEST HAM 32 32
    19. WOLVERHAMPTON 32 32
    20. WIGAN 31 32