Tag: Calcio estero

  • Il Flamengo sorveglia Ronaldinho e le sue notti brave

    Il Flamengo sorveglia Ronaldinho e le sue notti brave

    AAA Ronaldinho cercasi: il Flamengo, attuale club brasiliano in cui milita l’ex milanista, ha installato un’apposita linea diretta telefonica riservata ai tifosi rossoneri del Flamengo, per segnalare al club eventuali avvistamenti del calciatore in serate “eccessive” o, meglio, in nottate o mattinate “brave” in locali della capitale brasilera.

    © ANTONIO SCORZA/AFP/Getty Images
    Un provvedimento sicuramente singolare ma che nasce dall’esasperazione del club per le eccessive scorribande del trequartista, che pare ormai dedito più alla movida che agli impegni sul campo con il club, anche perchè è lo stesso pubblico del Flamengo che, ormai, fatica a nascondere il suo malcontento per il rendimento del giocatore, spesso davvero imbarazzante. E’ di domenica scorsa, infatti, l’epidosio più eloquente in merito alla vicenda: con l’intero stadio che fischia sonoramente Ronaldinho al momento della sostituzione. Ma è lo stesso giocatore a non celare più la sua intenzione di voler dare l’addio anticipato al calcio giocato, nonostante il contratto con il Flamengo scada solo nel 2014, perchè non più motivato e perchè stanco della routine e della ripetitività dei ritmi di vita legati al mondo del pallone.

  • Razzismo in Russia: Roberto Carlos bersaglio principe di un fenomeno sociale

    Razzismo in Russia: Roberto Carlos bersaglio principe di un fenomeno sociale

    Il fenomeno razzismo resiste, sfortunatamente, a tutte le latitidini ed a tutte le temperature. Anche nella fredda Russia, anche se in questa stagione il clima è più temperato, non pare esservi limite alla indecenza di alcuni comportamenti da stadio che, come spesso si dice, riflettono ciò che accade nella società civile. In Russia, infatti, i fenomeni di discriminazione razziale, soprattutto nei confronti di asiatici ed africani sono una realtà tristemente attuale, così come testimonia l’inchiesta dell’inviato dell’ Onu, Diène, dalla quale è risultato che – dall’inizio di quest’ anno i crimini contro gli stranieri hanno fatto registrare un incremento del 33%. Spesso, infatti, gli esponenti di minoranze etniche sono bersaglio di fenomeni di violenza e pestaggio, soprattutto connessi a frange dell’ estrema destra neonazista, i cosiddetti skinheads.

    Roberto Carlos | © ladimir Pesnya/Epsilon/Getty Images
    In particolare, tali episodi si verificano al termine delle gare di calcio, soprattutto se la squadra di casa (soprattutto a Mosca ed a San Pietroburgo) perde a causa di un gol di un giocatore africano o asiatico. Un odio irrefrenabile e, naturalmente, assolutamente insensato e deprecabile, che ha avuto per la seconda volta come “vittima” sul campo di calcio, un campione come Roberto Carlos. Durante il match fra la sua squadra, il Anzhi Makhachkala, ed il Samara, valida per la 15 esima giornata del campionato russo, il brasiliano è stato colpito da una banana, tirata giù dagli spalti da parte di un esagitato tifoso del Samara: Roberto Carlos, indignato, ha subito rilanciato il frutto verso gli spalti ed ha poi deciso di abbandonare il terreno di gioco prima del finale di gara. Il club avversario, il Samara, ha presentato le scuse ufficiali al terzino e si è impegnato per rintracciare l’ autore del disgustoso gesto, per punirlo anche pecunariamente. Per Roberto Carlos, però, nonostante la solidarietà ricevuta, resta l’amarezza per essere stato nuovamente protagonista di un episodio del genere, dopo quello accaduto nel mese di Marzo durante una partita fra la sua squadra e lo Zenit San Pietroburgo. In quell’ occasione, il club di Spalletti fu multato ed al responsabile venne vietato di assistere a tutte le altre partite dello Zenit. In questa occasione, il brasiliano si augura, almeno, che si riesca a rintracciare lo sconsiderato autore del gesto, e che la punizione che gli verrà inflitta sia un monito per disincentivare comportamenti di tal genere in futuro. Si ha però l’ impressione che, purtroppo, sarebbe soltanto una piccola goccia in un mare di odio dilagante verso le minoranze razziali, un problema culturale che meriterebbe di essere affrontato dai vertici politici del Paese, concretamente: è sconcertante pensare, infatti, che il 60% dei russi dichiari – quasi con orgoglio – di essere xenofobo e che l’antisemitismo ed il razzismo siano visti quasi come un fenomeno folkroristico dai mass media russi e dalla satira televisiva. Un fenomeno che, però, di folkroristico ha davvero ben poco, soprattutto perchè in alcuni casi ha causato la morte di innocenti studenti ( l’ ultima, il 7 Aprile scorso ) o di una bambina di nove anni pugnalata al petto da una banda di minorenni, soltanto perchè “colpevole” di appartenere all’ etnia tajik. Un problema serio, dunque, e di portata molto vasta, che va al dilà della rivalità calcistica sugli spalti, e che, soprattutto, non può essere sminuito definendolo come un “fenomeno isolato”. [jwplayer config=”60s” mediaid=”83327″]

  • River Plate all’inferno. Ko, aggressione e il pugno di Lamela

    River Plate all’inferno. Ko, aggressione e il pugno di Lamela

    Il River Plate è sempre più vicino al baratro della serie B, uno spettro che aleggia sempre con maggiore insistenza per uno dei più importanti club argentini, finora mai retrocesso così come Independiente e Boca Juniors, ma che – soprattutto dopo la gara di ieri con il Belgrano – rischia realmente la retrocessione.

    la disperazione di Lamela | © Juan Mabromata/Getty Images
    Nella gara di andata, disputata a Cordoba, il Belgrano si è imposto per 2 a 0, con reti di Mansanelli su rigore al 25′ del primo tempo ed il raddoppio di Pereyra nella ripresa. Un clima di grandissimo nervosismo ha accompagnato le squadre in campo, dall’inizio alla fine dell’ incontro, con Lamela che, nel finale del match, quando era già stato ammonito, ha colpito con un pugno Rodriguez del Belgrano, anche se il direttore di gara e gli assistenti non hanno punito l’ episodio perchè non lo hanno visto: potrebbe esserci una sanzione da prova-tv ma pare, comunque, un’ipotesi remota. Il pugno di Lamela a Rodriguez [jwplayer config=”15s” mediaid=”83289″] I tifosi del River, poi, nel nervosismo generale, si sono resi protagonisti di un’ invasione di campo – tutt’ altro che pacifica – all’ ottavo minuto della ripresa, con aggressione ai danni di Roman. L’arbitro è stato costretto a sospendere la gara per circa venti minuti: un clima rovente, dunque, che potrebbe ripetersi nella gara di ritorno di domenica prossima al Monumental di Buenos Aires. L’invasione dei tifosi e gli scontri in campo [jwplayer config=”120s” mediaid=”83287″] In tale occasione, inoltre, aggiungendo difficoltà alle già notevoli difficoltà, il River Plate dovrà fare a meno di una pedina fondamentale come Almeyda, che sarà squalificato perchè  ammonito nella gara di ieri, ed era diffidato, oltre che di Roman e Ferrari. A completare il quadro di totale caos e di difficoltà per la squadra, anche nei rapporti con i tifosi, l’episodio avvenuto nella notte dopo la gara e che ha coinvolto il portiere Carrizo, che si è scontrato fisicamente con un tifoso, mentre altri lo apostrofavano come “venduto”. Domenica sera sarà la sfida decisiva, ma con l’handicap di un risultato da ribaltare e con un clima infernale con cui fare i conti. L’impresa da compiere, per il River Plate, sarà davvero ardua.

  • La Liga al collasso. Non è tutto oro quello che luccica

    La Liga al collasso. Non è tutto oro quello che luccica

    Tutto il Mondo è Paese. Un detto un po’ qualunquista per fotografare una situazione difficile per il mondo del calcio, soprattutto in Europa. Se l’Italia deve fare i conti con lo scandalo scommessopoli, ed i litigi fra Lega Serie A e Assocalciatori, in Spagna non sorridono, nonostante l’allure che pareva avesse avvolto la Liga spagnola negli ultimi anni, anche e soprattutto sulla scia dei successi targati Barcellona e sui miliardi di Florentino Perez presidente del Real Madrid, capace di non porre limiti ai suoi esborsi di calcio mercato.

    © Denis Doyle/Getty Images
    Come sostiene il quotidiano Marca, dietro al Real Madrid ed al Barcellona, però, emergono difficoltà finanziarie molto serie per l’intero campionato, sul baratro di una crisi finanziaria con oltre 4 miliardi di euro di debiti complessivi: Hercules, Saragozza, Rayo Vallecano, Betis Siviglia, Granada e Maiorca le più in difficoltà. Ma nel complesso 21 società, fra prima e seconda divisione, sono state costrette a ricorrere alla cosiddetta Ley Concursal, la legge che consente di sospendere i pagamenti dei debiti senza essere però dichiarati formalmente in bancarotta, e ciò gli consente di “galleggiare”, senza incorrere in punizioni in termini di punteggi in classifica o di retrocessioni. Inoltre, oltre 300 calciatori hanno denunciato di essere in arretrato con gli stipendi ed il sindacato di categoria minaccia uno sciopero – che potrebbe causare il blocco del campionato – se la questione degli stipendi non venisse regolarizzata. La fotografia della Liga è, quindi, ben differente dall’immagine patinata degli stadi sempre pieni, della giocate ad effetto, del calcio spettacolo: dietro Real e Barca che, seppur con un debito di circa 1 miliardo ottengono introiti superiori, esiste un baratro in cui l’intero movimento calcistico spagnolo rischia di cadere, anche perchè – a causa della crisi – non si può più contare su aiuti esterni degli enti locali. Le norme Fifa sul fair play finanziario potrebbero, in qualche modo, essere un incentivo per risolvere la situazione ma intanto si profila un’ “estate molto calda”.

  • River Plate a rischio retrocessione

    River Plate a rischio retrocessione

    Nessuno avrebbe mai potuto immaginarlo ad inizio stagione, il River Plate rischia la retrocessione nella seconda divisione argentina. Il club più titolato d’Argentina con 33 titoli nazionali ha perso l’ultima gara di campionato del torneo Clausura 2-1 con il Lanus e per centrare la salvezza dovrà vincere lo spareggio con il la squadra di seconda divisione del Belgrano con gara d’andata mercoledì prossimo a Cordoba e ritorno domenica a al Monumental di Buenos Aires.  

    © ALEJANDRO PAGNI/AFP/Getty Images
    A fine gara i giocatori, contestatissimi dai tifosi, sono stati scortati negli spogliatoi dalle forze dell’ordine. Il River Plate, che annovera nelle proprie fila l’ex portiere della Lazio Carrizo, il centrocampista ex Lazio, Parma, Inter e Brescia Matis Almeyda e il talento sul quale hanno messo gli occhi Roma e Napoli Erik Lamela, nella sua lunghissima e gloriosa storia non è mai retrocessa in seconda divisione. Oltre ai 33 titoli nazionali, il River Plate può vantare anche 2 Coppe Libertadores, 1 Coppa Intercontinentale e 1 Supercoppa Sudamericana.  

  • Premier League, definiti i calendari per la stagione 2011-2012

    Premier League, definiti i calendari per la stagione 2011-2012

    Siamo ancora al 17 Giugno, i calciatori sono nel pieno delle loro vacanze patinate, fra le Baleari, Ibiza e Formentera su tutte, le mete esotiche o l’italianissima Sardegna, ma è già tempo di calendari per definire la struttura della prossima stagione. In Italia, verranno definiti nelle prossime settimane, anche se è stato stabilito che il campionato di Serie A prenderà il via il 28 Agosto, con anticipi il 27 Agosto, per terminare il 13 Maggio.

    © MICHAEL JONES/AFP/Getty Images
    In Premier League, invece, i calendari sono stati già comunicati nella giornata odierna, con un inizio della stagione anticipato al 13 Agosto anche per lasciare spazio, nel finale di stagione, alla preparazione degli Europei 2012 in Polonia ed Ucraina. La stagione 2011- 2012 in Premier League prenderà il via e metà agosto e vedrà i campioni in carica del Manchester United impegnati sul campo del West Bromwich nell’anticipo del sabato; il Chelsea giocherà contro lo Stoke City, l’Arsenal contro il Newcastle e il Manchester City di Mancini contro il neo promosso Swansea, il Liverpool contro il Sunderland. Il 27 Agosto, già alla terza giornata, è in programma un primo big match, fra Manchester utd ed Arsenal, ed alla quinta Manchester Utd – Chelsea, rivincita fra le due principali big inglesi. Il 22 Ottobre l’andata del derby di Manchester, fra United e City. Un inizio di campionato sicuramente in salita per i Red Devils di Sir Alex Ferguson, che incontreranno, prima del derby con la squadra di Roberto Mancini, oltre al West Bromwich, anche il Tottenham, l’Arsenal, il Bolton, Chelsea, Liverpool ad Anfield Road. La sfida ai diavoli rossi, dunque, in Inghilterra è già lanciata.      

  • Calciomercato: asse Roma-Barcellona

    Calciomercato: asse Roma-Barcellona

    Dopo l’approdo di Luis Enrique nella capitale continuano le trattative per portare i giovani pupilli del tecnico asturiano dal Barcellona B alla Roma.

    Luis Enrique | © David Ramos/Getty Images
    Il primo nome è quello di Jhonatan Soriano Casas, attaccante classe 1985. Sulla posizione del calciatore ha fatto chiarezza il suo procuratore, Josè Maria Orobitg : “voglio innanzitutto precisare una cosa. Sono io l’agente del giocatore e chi sta parlando in queste ore non ha alcun contatto e alcun diritto su Jonathan. Zubizarreta è un mio amico e non mi ha mai parlato di queste persone. Per quanto riguarda la Roma, non c’è ancora alcun contatto, nemmeno con il club”. Della punta spagnola ha parlato anche l’agente FIFA Stefano Caira“venire a Roma sarebbe per lui un traguardo importantissimo. Parlare di trattativa mi sembra esagerato, c’è stato un contatto. Certo, la Roma non può iniziare il mercato con Soriano, lo dico da romanista. Ci sono giocatori che la Roma di oggi non li deve prendere adesso, basta che dica ‘ci interessi’ e quelli aspettano. Io credo sia comunque un giocatore importante”. Caira ha poi descritto le qualità tecniche di Soriano dicendo che “è un pò un Di Vaio, è un giocatore d’area, che fa movimento”. Capitolo Martín Montoya. Anch’egli è assistito da Orobitg, il quale ha delineato per il difensore spagnolo lo stesso stato della trattativa di Soriano: “lo stesso discorso vale per Montoya, altro mio assistito”. “Per ora – ha aggiunto il manager – nada de nada”. “La squadra capitolina – continua Orbitg – è un grande club, allenato dal mio caro amico Luis Enriuqe, ma nessun dirigente romanista mi ha contattato per chiedermi il giocatore”. In definitiva il procuratore dichiara che “non sono squillati i telefoni della sede blaugrana, perché mi avrebbero avvertito. E’ ovvio che Luis vorrebbe portarselo a Roma, perché il giocatore con lui si è trovato benissimo. Ripeto, però, prima di tutto occorre fare una richiesta formale al Barcà e poi al sottoscritto”. Per ora, non c’è nulla di nulla. In ogni  caso, credo che sia difficile che il Barcà se ne privi, perché Pep ha un’alta considerazione del ragazzo – conclude lo spagnolo – e lo sta facendo inserire pian piano nella formazione A”.

  • Spalletti sbrocca in conferenza stampa. Video

    Spalletti sbrocca in conferenza stampa. Video

    La Dinamo Mosca è riuscita a pareggiare a tempo abbondantemente scaduto e Luciano Spalletti, allenatore dello Zenit, non riesce a mantenere la rabbia sfogandosi a microfoni nel post partita e accusando l’arbitro di averlo fatto di proposito per una antipatia nei suoi confronti.

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  • Luis Enrique porta con se 4 gioielli dalla Spagna

    Luis Enrique porta con se 4 gioielli dalla Spagna

     

    world of akane football
    Luis Enrique sta per diventare il nuovo tecnico della Roma e potrebbe pescare alcuni giovani talenti dallo straordinario serbatoio blaugrana. Si tratta di Jeffren Suarez, Oriol Romeu, Jonathan Soriano e Martin Montoya. Rispettivamente due centrocampisti, un attaccante e un difensore. L’indiscrezione arriva da mondodepurtivo.com. Il tecnico asturiano, che sarà sustituito sulla panchina catalana da Eusebio Sacristán, conosce bene i suoi ragazzi e li ritiene pronti per calcare un palcoscenico di livello come quello dello Stadio Olimpico.   Il più noto dei quattro è Jeffren. Classe ’88 e di originario del Venezuela, la cui nazionale ha rifiutato per giocare con la maglia della Spagna. L’esterno alto vanta 18 presenze con il Barça A in cui ha messo a segno 3 reti. Una di queste l’ha siglata nel clasico contro il Real Madrid, era il goal del 5-0. Le spiccate qualità offensive e l’ottima velocità gli hanno permesso di firmare 3 reti in 8 partite con la Nazionale under 21 spagnola. Il secondo nome è quello di Oriol Romeu. Centrocampista di 20anni. Un metro e 83 centimetri di altezza, tanta corsa e buona qualità per quello che si presenta come un mediano dai piedi buoni. Da segnalare la gara di Supercoppa di Spagna giocata da titolare e per tutti i 90 minuti contro il Siviglia, il 14 agosto 2010. Veniamo a Jonathan Soriano. Ventisei anni, attaccante è il più ‘anziano’ della compagnia dei quattro. Nato nelle giovanili dei cugini dell’Esapanyol, dopo qualche stagione in prestito, ha raccolto la palla dalla rete col Barcellona B 48 volte in 62 presenze dal 2009 a oggi. Otto le reti con l’under 21 in  4 partite disputate. La media goal/presenze sembra essere promettente. L’ultimo giovane asso di Enrique è appunto Montoya. Difensore nato nel 1991. E’ forse il meno esperto dal momento che le sue presenze col Barça dei grandi sono solo due come quelle in under 21 spagnola. Questi i calciatori che fanno sognare i tifosi della Roma e che rendono ancor più stimolante l’avvento di Luis Enrique. La capacità della cantera catalana di sfornare campioni e l’abilità di relazione coi giovani del tecnico spagnolo sono una garanzia per qualche bella sorpresa nella nuova era romano-americana.

  • Neymar trascina il Santos in finale di Libertadores

    Neymar trascina il Santos in finale di Libertadores

    Il Santos è la prima finalista della Coppa Libertadores edizione 2011. I brasiliani hanno pareggiato ad Asuncion contro i paraguaiani del Cerro Porteno 3-3 e forti dell’1-0 conquistato all’andata accedono alla finalissima dove attenderanno la vincente dell’altra semifinale in programma nella notte italiana tra Velez Sarsfield – Penarol (andata giocata a Montevideo terminata 1-0 per gli uruguagi).

    La gara si mette subito in discesa per il Santos che passa in vantaggio con il colpo di testa vincente al 2′ di Ze Eduardo e raddoppia qualche minuto più tardi con un’autorete dopo un pasticcio del portiere Barreto. Il difensore del Cerro Porteno Pedro Benitez accorcia le distanze sugli sviluppi di un corner ma Neymar fa 3-1 a fine primo tempo poco prima che le squadre rientrassero negli spogliatoi.

    Nella ripresa i padroni di casa, nonostante si trovino costretti a segnare altre 4 reti per passare il turno, non mollano e si rifanno sotto con il gol del nuovo entrato Lucero e a 10 minuti dal termine trovano il pareggio con Fabbro. Finisce 3-3 una gara che ha regalato tanti gol e tante emozioni. Il Santos, orfano di Ganso, torna così in finale di Libertadores a distanza di 8 anni per cercare il terzo successo nella sua storia.

    Risultati e marcatori semifinale Libertadores

    CERRO PORTENO – SANTOS 3-3 (and. 0-1)
    2′ Ze Eduardo (S), 28′ aut Barreto (C), 31′ Benitez (C), 45′ Neymar (S), 60′ Lucero (C), 80′ Fabbro (C)

    stanotte
    VELEZ SARSFIELD – PENAROL (and. 0-1)