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  • Cagliari, Delio Rossi o Reja se salta Ficcadenti

    Cagliari, Delio Rossi o Reja se salta Ficcadenti

    Si sarà pure dimesso dalla carica di Presidente del Cagliari, ma Massimo Cellino continua ad osservare da vicino la squadra e nei giocatori non vede la cattiveria giusta e la voglia di lottare su ogni pallone, caratteristica che il patron sardo vuole dai ragazzi per centrare una difficile salvezza. Per questo motivo avrebbe messo in discussione la posizione del mister Ficcadenti, concedendogli ancora due settimane di tempo per dare una sterzata netta alla stagione dei rossoblu che si ritrovano in piena zona retrocessione avendo guadagnato due punti in cinque partite senza neanche convincere sull’aspetto del gioco. Chi sta peggio del Cagliari è il Palermo dell’amico Zamparini, ultimo con un solo punto in classifica e con il cambio della guida tecnica già effettuato.

    I DUBBI – Cellino non è convinto pienamente sul modulo tattico utilizzato da Massimo Ficcadenti, che manda in campo la squadra con il 4-3-3, ma in squadra l’unico esterno di ruolo è Victor Ibarbo, che è alla sua seconda stagione in Italia e non fa della saggezza tattica il suo cavallo di battaglia, limitando ulteriormente il modo di giocare dei rossoblu che spesso si affidano più all’estro di Pinilla che alla costruzione di una manovra corale. C’è da aggiungere che il colombiano non è tra i titolari, infatti l’ex allenatore del Cesena preferisce due esterni non di ruolo come Cossu e Thiago Ribeiro, che devono sobbarcarsi anche tutta la fase difensiva, limitando notevolmente le loro caratteristiche offensive. Altra nota dolente è la difesa. Pisano esterno sinistro costa gol subiti e poca spinta sul quella fascia e preferirlo ad Avelar (terzino sinistro di ruolo) o ad Ariaudo (che ha giocato più volte in quella posizione con buoni risultati) sembra quasi una mossa da kamikaze. La coppia difensiva non è più solida come negli ultimi anni, e Astori senza il compagno di una vita Canini, sta inanellando una serie di prestazioni molto sotto la sufficienza.

    Ficcadenti, due settimane per tenersi la panchina sarda © Enrico Locci/Getty Images

    FIDUCIA A TEMPO – L’attuale mister del Cagliari ha le ore contate. Avrà occasione di far cambiare idea al patron rossoblu vincendo e convincendo nella doppia sfida salvezza contro Pescara e Torino. La prima in casa, finalmente in uno stadio aperto parzialmente al pubblico e la seconda in trasferta, contro l’ex Ventura che sta entusiasmando per il gioco offerto, meno per i risultati raccolti. I tifosi vorrebbe l’esonero di Ficcadenti immediatamente, già contrari la stagione scorsa al suo richiamo dopo l’allontanamento di Davide Ballardini. Non resta che aspettare, domenica in caso di sconfitta il tecnico cagliaritano dovrà chiudere la valigia e salutare l’isola.

    I SOSTITUTI – Circolano già i primi nomi. In rigoroso ordine alfabetico troviamo Marino, Reja e Delio Rossi. Il primo, pallino del presidente da qualche anno non convince sotto l’aspetto tattico visto che utilizzerebbe un modulo simile a quello attuale. Invece Reja, ex rossoblu (autore dell’ultima promozione in A del Cagliari), è il classico tecnico che si adatta ai ragazzi a disposizione e avrebbe l’esperienza necessaria per uscire da questa brutta situazione. L’ultimo nome è quello dell’ex tecnico di Lazio e Fiorentina, apprezzato notevolmente dal pubblico sardo che vedono in lui l’allenatore ideale per aprire un ciclo importante. Rossi ultimamente ha sempre rilasciato dichiarazioni pro-Cagliari e questo fa ben sperare sul suo arrivo. I tifosi ci sperano. Ora non resta che aspettare.

  • Stadio Is Arenas, si va verso l’apertura parziale dell’impianto

    Stadio Is Arenas, si va verso l’apertura parziale dell’impianto

    In tre giorni è cambiato tutto. Miracolo o semplice burocrazia italiana? Questo non è dato a sapere, ma siamo davanti ad un qualcosa di eccezionale. Si è passati dall’inagibilità dello stadio Is Arenas di Quartu Sant’Elena all’apertura per soli abbonati (circa 4 mila spettatori) in poche ore. Non è ancora ufficiale, ma le voci parlano di un esito positivo dell’incontro che andrà di scena quest’oggi nel palazzo della prefettura, che dovrà dare per ultimo il via libera in accordo con la Commissione di Vigilanza e con l’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive.

    Ieri mattina, intorno all’impianto, oltre ai soliti curiosi che assistono quotidianamente all’evolversi della costruzione dello stadio, erano presenti i funzionari della Prefettura insieme al presidente della Lega di serie A, Marco Brunelli e al vice presidente dell’Osservatorio nazionale, Roberto Massucci. Quest’ultimo dovrà dare stilare un rapporto da inviare al Prefetto che a sua volta deciderà se aprire parzialmente lo stadio Is Arenas, confrontandosi con la relazione scritta da Massucci. Si attende in serata la decisione definitiva, che potrebbe dare una svolta al campionato del Cagliari, che si ritrova in zona retrocessione e non ha avuto ancora modo di poter giocare davanti ai propri tifosi.

    Cellino, proprietario del Cagliari © Enrico Locci/Getty Images

    GLI ABBONATI – I tifosi cagliaritani che hanno sottoscritto regolare abbonamento (tessera del tifoso inclusa) avranno quindi la possibilità di sedersi finalmente nelle seggioline del nuovo stadio rossoblu già da domenica nella difficile sfida salvezza contro il Pescara

    LO STADIO – Non ci sono stati grandi passi avanti nei lavori intorno all’impianto di Is Arenas a Quartu Sant’Elena, ma stavolta tutto sembra finire per il meglio, tanto da lasciare stupiti anche gli stessi tifosi sardi che ormai non credevano più nella sua apertura. Resta da capire se, lo sfogo di Cellino e le successive dimissioni da Presidente della società abbiano smosso l’ambiente, perché resta inspiegabile come in 3-4 giorni sia cambiata radicalmente la valutazione sullo stadio. Per il tifo cagliaritano si va verso la normalità, l’ingresso per i soli abbonati (anche se non è escluso che possano dare l’agibilità per 5 mila spettatori) è un primo passo importante verso l’apertura totale dello stadio che spingerà i giocatori verso una difficile salvezza.

     

  • El Shaarawy battezza San Siro, il Milan e Allegri respirano

    El Shaarawy battezza San Siro, il Milan e Allegri respirano

    E fu luce. Sì, si doveva attendere Milan-Cagliari, quinta giornata di Serie A, per ritrovare 3 punti e sfatare il tabù di San Siro. Il Divino Otelma non deve più disturbarsi, ci ha pensato El Shaarawy a scacciare la maledizione con una doppietta da capogiro, fissando il risultato finale sul 2-0 in favore dei padroni di casa. Proprio lui, il Faraone, che al momento (Pato e Robinho a mezzo servizio, Bojan fantasma) rappresenta l’uomo con più classe all’interno dello spogliatoio del Milan. Parliamo di un classe ’92, pagato 7 milioni dai rossoneri quest’estate e che Galliani ha paragonato ad Eto’o per il senso di sacrificio dimostrato ieri sera, quando i pochi tifosi presenti allo stadio lo hanno visto andare su e giù per la fascia sinistra come se fosse tarantolato. Costanza, quella invocata da Tassotti e Allegri per lui e per la squadra. Sono arrivati i tre punti, soffrendo ma sono ugualmente arrivati. E di questi tempi è già una notizia dalle parti di Milanello.

    PRIMO GOL A SAN SIRO – Con Allegri squalificato, è Mauro Tassotti a guidare il Milan. Dopo 30 anni spesi tra campo e panchina una bella soddisfazione per l’eterno rossonero. Lì davanti confermato lo stesso tridente visto a Udine, mentre a centrocampo da registrare la sorpresa Traorè. In difesa De Sciglio compie un altro step importante, venendo schierato sulla corsia di sinistra, dove non fa rimpiangere Antonini. Pronti-via ed è subito un Milan in palla, che difende alto e pressa con raziocinio. Il gol arriva subito. E’ il 13′ minuto quando Montolivo serve un ottimo assist per il taglio da sinistra di El Shaarawyche davanti ad Agazzi non sbaglia. Dopo 180′ minuti e due sconfitte, quello del Faraone è il primo gol del Milan a San Siro in questa stagione, il secondo personale per l’ex Padova (dopo quello firmato a Udine domenica).

    Stephan El Shaarawy, prima doppietta in carriera per il rossonero | ©Claudio Villa/Getty Images

    PAURA – A questo punto la squadra rossonera ricade nella paura. I tifosi hanno la fortuna nel vedere i primi numeri di Traorè. Il maliano, al suo debutto da titolare, conferma quanto il suo acquisto rimanga ad oggi un grosso punto interrogativo per tutti gli addetti ai lavori e non. E fa specie vederlo nell’undici iniziale. Tutto però si spiega quando nella ripresa entra il suo sostituto: Constant. Ad inizio secondo tempo il Milan soffre parecchio. I sardi arrivano ad un soffio dal pareggio con Pinilla e Ibarbo, gli uomini più pericolosi tra gli ospiti. Solo un grande Abbiati e Bonera dicono no alla rimonta rossoblu.

    CHIAVE – Ci pensa poi Conti a ridare ossigeno alla banda Tassotti, ricevendo due cartellini gialli nello spazio di due minuti. Cagliari in 10 quando ancora manca mezzora al triplice fischio dell’arbitro De Marco. Di fatto l’espulsione rappresenta la fine del match. I rossoneri riprendono fiducia, anche grazie al prezioso contributo di Ambrosini (entrato al posto di Montolivo) che veste i panni di assist-man e manda in porta El Shaarawy per due volte. Alla seconda il Faraone non fallisce, trovando la rete del 2-0. Allegri scaccia le streghe, San Siro ridiventa amico, la classifica non fa più paura come quattro giorni fa.

    Milan-Cagliari 2-0, le pagelle
    De Sciglio 6,5: in panchina c’è il suo mentore, nel divano di casa la leggenda. A 20 anni De Sciglio sta facendo innamorare il pubblico di San Siro ripercorrendo le orme di un certo Paolo Maldini. Ieri la svolta a sinistra (definitiva?). E’ lui il terzino che il Milan cerca da 3 anni?
    Ambrosini 6,5: quando entra in campo fa luce su molti aspetti: De Jong con un centrocampo a due migliora il proprio rendimento; l’equilibrio della squadra trova da subito nuova linfa; è ora di passare al 4-4-2.
    El Shaarawy 8: serata magica per il Faraone. Prima doppietta in carriera, primo gol contro una squadra che non sia l’Udinese, dimostrazione di continuità per 90′ minuti. Dopo un brutto inizio di stagione El prende per mano il Milan.

    HIGHLIGHTS MILAN-CAGLIARI 2-0
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  • Milan-Cagliari, Allegri sceglie Traorè

    Milan-Cagliari, Allegri sceglie Traorè

    Stasera a San Siro si gioca Milan-Cagliari, match valido per la 5 giornata di Serie A. I rossoneri devono sfatare il tabù San Siro. Occasione ghiotta quella che capiterà tra i piedi della squadra di Allegri contro una formazione, quella dei sardi, che a Milano non vincono dalla stagione ’96-97. Era l’ultima partita della stagione, l’annus horribilis del Sacchi-bis, l’ultima panchina del maestro, l’ultima di Baresi e Tassotti, oggi alla guida della Prima squadra per la squalifica di Allegri decisa dal giudice sportivo dopo i fatti di Udine. Corsi e ricorsi storici, otto incontri (gli ultimi) che hanno sempre visto i rossoneri vittoriosi. In tre stagioni, da Leonardo ad Allegri, sono 11 i gol rifilati ai rossoblu. Sarà anche il duello tra Ficcadenti e il tecnico livornese, il cui bilancio è tuttora in parità (una vittoria a testa per entrambi). Milan-Cagliari, crisi messa all’angolo?

    L’ex tecnico rossoblu contro la sua ex squadra propone un 4-3-3 con la novità a centrocampo di Bakaye Traorè. Il giocatore maliano ha superato il ballottaggio con Nocerino e andrà a formare il trio di centrocampo insieme a De Jong che si posizionerà davanti alla difesa e a Montolivo che ricoprirà il ruolo di mezzala sinistra. Grande occasione per l’ex mediano di Nancy, che potrà così esordire nella massimo campionato italiano con la maglia del Milan. In attacco confermati Pazzini prima punta, supportato da Emanuelson ed El Shaarawy che cercheranno di fornire i cross giusti per la testa dell’ex punta interista. In difesa, la coppia centrale sarà formata da Bonera e Mexes, come terzini il giovane De Sciglio sostituisce Abate sulla destra mentre a sinistra spazio ad Antonini.

    Traorè, oggi partirà titolare contro il Cagliari © Valerio Pennicino/Getty Images

    Probabili formazioni Milan-Cagliari

    Milan (4-3-3): Abbiati; De Sciglio, Bonera, Mexes, Antonini; Traorè, De Jong, Montolivo; Emanuelson, Pazzini, El Shaarawy.
    A disposizione: Amelia, Gabriel, Yepes, Acerbi, Mesbah, Constant, Traoré, Ambrosini, Robinho, Bojan, Niang. Allenatore: Mauro Tassotti (Allegri squalificato).
    Cagliari (4-3-3): Agazzi; Perico, Rossettini, Astori, Pisano; Ekdal, Conti, Naingollan; Ribeiro, Pinilla, Ibarbo.
    A disposizione: Avramov, Avelar, Ariaudo, Dessena, Casarini, Eriksson, Sau, Nenè, Larrivey. Allenatore: Massimo Ficcadenti.

  • Is Arenas Cellino non molla. Gli ultimi sviluppi

    Is Arenas Cellino non molla. Gli ultimi sviluppi

    Mentre Ficcadenti cerca di tenere alto il morale della squadra e pensa solo alla partita di San Siro, la situazione intorno al Cagliari e all’Is Arenas di Quartu Sant’Elena è davvero complessa. La follia del patron Massimo Cellino ha di fatto aperto gli occhi a tutta Italia (e anche in Europa) sulla condizione stadio in casa rossoblu, che si ritrova senza impianto per la disputa delle partite dalla fine della scorsa stagione quando venne dichiarato inagibile il Sant’Elia costringendo la squadra sarda ad un lungo trasloco a Trieste. Dopo il comunicato stampa della società e il conseguente rinvio della partita con sconfitta a tavolino, il presidente della Lega Calcio ha infatti rispolverato la legge sugli stadi, invitando il Senato a portarla a termine.

    CELLINO – Il presidente del Cagliari, che si trova a Miami dalla fine della scorsa settimana, ha lasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport, sfogandosi sulla situazione stadio, sulla burocrazia e sulle dichiarazioni di Abate, reo di aver definito lo stesso Cellino la vergogna del calcio italiano. Sull’impianto sportivo, il massimo dirigente sardo, prima ha subito un brusco stop sulla costruzione definitiva a Elmas (vicino all’aeroporto) e successivamente, quando ha trovato come sistemazione provvisoria Quartu Sant’Elena, dopo alcuni mesi senza ostacoli, sono arrivati i problemi, impedendogli di ultimare la tribuna centrale (che secondo il patron, potrebbe essere terminata in pochi giorni se non venissero bloccato i lavori). Sulle parole di Abate invece ha risposta a tono “non ho mai avuto un deferimento in 21 anni, mentre altri fanno i passaporti, le scommesse, doping, falsi in bilancio, calciopoli”. Cellino è carico e combatterà questa battaglia e alla domanda se fosse disposto a lascia la società, lui risponde che il Cagliari è la sua vita e che se si rendesse conto che la sua presenza risultasse nociva per la squadra allora potrebbe mollare.

    Cellino, continua la sua battaglia sullo stadio Is Arenas © Enrico Locci/Getty Images

    IL RICORSO – Gli avvocati della società cagliaritana, con in prima fila Grassani, hanno già preparato la lettere per il ricorso contro la sconfitta a tavolino, che potrà essere inviata entro tre giorni (a partire da ieri) ma si attende l’ultima parola del presidente Cellino.

    LE CONSEGUENZE – Intanto in Regione, si studia il caso per poter ritirare lo sponsor Sardegna che campeggia nelle maglie rossoblu. Il governatore Ugo Cappellacci attende nuovi sviluppi e ai microfoni del Tg1 ha dichiarato “Nel momento in cui verrà accertata la responsabilità si potranno prendere delle decisioni“.

    IS ARENAS – Intanto continuano i lavori all’esterno dello stadio e si attende l’ultimazione della tribuna oggetto di critiche in questo periodo. Il sindaco di Quartu Sant’Elena continua ad appoggiare Cellino e ha dichiarato che inizialmente la fine dei lavori e quindi la possibilità di ospitare la squadra rossoblu era stata fissata nel mese di novembre. Con il grande sacrificio di tutti si è potuto aprire lo stadio, anche se a porte chiuse, per la prima di campionato e ciò fa ben sperare per l’agibilità definitiva da qui a poco tempo.

    Difficilmente per la sfida contro il Pescara si avrà l’agibilità e si prospetta un altro triste fine settimana per i tifosi del Cagliari che saranno costretti a vedere i propri beniamini in televisione.

  • Cagliari-Roma ufficiale lo 0-3 a tavolino

    Cagliari-Roma ufficiale lo 0-3 a tavolino

    Dopo il rinvio a data da destinarsi disposto dalla Prefettura per Cagliari-Roma, prevista per la quarta giornata di serie A, e le conseguenti ipotesi connesse al “se, come, quando e dove” far giocare il match, è giunta la notizia ufficiale della sconfitta a tavolino per la squadra rossoblu con punteggio di 0-3 a seguito della decisione del giudice sportivo. In tal senso, Tosel ha motivato il suo provvedimento definendo come “provocatoria” l’iniziativa assunta dalla società Cagliari, che ha costituito una “palese violazione” delle norme che impongono alle Società l’osservanza delle disposizioni emanate in materia di pubblica sicurezza.

    Quanto stabilito dalla giustizia sportiva, dunque, risulta come la diretta punizione del club sardo che paga le colpe del suo presidente Massimo Cellino, il quale con la sua condotta ha influito in maniera “diretta ed esclusiva” sull’impossibilità di far disputare regolarmente il match. Infatti, nonostante l‘inagibilità dello stadio Sant’Elia accertata da diversi sopralluoghi delle forze dell’ordine e dei Vigili del fuoco, il presidente rossoblu aveva invitato i tifosi abbonati a recarsi ugualmente allo stadio, contravvenendo alla decisione di far disputare la partita a porte chiuse e, di fatto, tale circostanza ha indotto al rinvio della gara, danneggiando gli stessi tifosi ma anche la squadra ospite.

    Gli spalti dell’inagibile Sant’Elia di Cagliari | © Enrico Locci/Getty Images

    Proprio il tal senso, la stessa As Roma aveva subito deciso di definirsi “parte lesa”  presentando reclamo alle autorità sportive competenti al fine di ottenere la vittoria a tavolino, con il direttore generale giallorosso Franco Baldini che ha definito tale decisione “non come una scelta ma come un obbligo” per tutelare gli interessi della società, della squadra e dei suoi tifosi.

    Alla posizione assunta dalla Roma e dal dg Baldini aveva replicato lo stesso presidente Cellino, apostrofando come “avvoltoio” il dirigente giallorosso ed accusandolo di voler approfittare della situazione di difficoltà del suo club per ottenere una vittoria “non sul campo”, rigettando al mittente le accuse di aver causato il rinvio della partita e, per tal motivo, il Cagliari presenterà ricorso nei prossimi tre giorni a disposizione, come già annunciato dal suo legale l’avvocato Mattia Grassani. La posizione del Cagliari, infatti, era già ben delineata dalla giornata di ieri, quando il club ha diramato un comunicato ufficiale per affermare come fosse contrario all’intervento della giustizia sportiva nel merito della questione – “perchè la gara non è mai stata giocata per ordine del Prefetto”.

    Tuttavia, non era pensabile che tale situazione potesse venir risolta diversamente da quanto avvenuto proprio a causa del comportamento irresponsabile di Cellino: mai prima d’ora era accaduto che un dirigente di un club intervenisse, direttamente o indirettamente, nel rendere impossibile lo svolgimento di un match e, dunque, la decisione di Tosel va anche nella direzione di una dura stigmatizzazione di simili atteggiamenti, punendo la squadra per punire il suo “numero uno”, oltre che per evitare di creare un pericolosissimo precedente.

    Inoltre, proprio per approfondire la posizione di Massimo Cellino, lo stesso giudice sportivo Tosel ha deciso di trasmettere copia degli atti al Procuratore Federale Stefano Palazzi, affinchè possa analizzare e valutare per quanto di sua competenza la posizione assunta dal presidente cagliaritano nella vicenda: il presidente rossoblu, in tal senso, rischierebbe di essere deferito oltre che di vedersi comminare altri provvedimenti disciplinari da parte della giustizia sportiva.

  • Cagliari-Roma 0-3 a tavolino? Cellino attacca Baldini

    Cagliari-Roma 0-3 a tavolino? Cellino attacca Baldini

    Chi è la parte lesa nella vicenda di Cagliari-Roma rinviata dal prefetto del capoluogo sardo per inagibilità dello stadio Sant’Elia? Domanda scontata, ma risposta non banale soprattutto considerando le aspre polemiche montate a seguito della decisione di non far disputare la gara nel pomeriggio di ieri. Polemiche strumentali, probabilmente, a cui seguono scenari complessi ed articolati che fanno riferimento ai necessari provvedimenti da prendere sulla questione.

    In un panorama tanto intricato, dunque, è bene far chiarezza analizzando le diverse posizioni. In primis, quella dello stadio Sant’Elia, dove – prima dell’orario previsto per il fischio d’inizio – è stato svolto un sopralluogo da parte dei Vigili del Fuoco che hanno rilevato la non conformità alle norme di sicurezza previste dal decreto Pisanu in termini di “impianti antincendio, strutture in cemento armato e in metallo”, che non lo renderebbero sicuro a tutelare la pubblica incolumità. La questione, però, non è nuova considerando che già nello scorso campionato il Cagliari è stato costretto a “traslocare” allo Stadio Nereo Rocco di Trieste per ovviare all’inagibilità del suo impianto: non si tratta di un problema nuovo, dunque, ma di una questione non risolta in cui a rimetterci maggiormente sono i tifosi e la squadra.

    Su Cagliari-Roma rischio 0-3 a tavolino, Cellino attacca Baldini | © Claudio Villa/Getty Images)

    Per quanto riguarda i tifosi, il Codacons ha presentato un esposto contro il presidente Massimo Cellino che, nonostante la partita dovesse esser giocata a porte chiuse, ha invitato i tifosi a recarsi ugualmente allo stadio, trattandoli come “carne da macello” secondo quanto sostenuto dallo stesso presidente del Codacons Rienzi: in tal senso, verrà lanciata una class action per far sì che chi ha pagato il biglietto per recarsi allo stadio possa far causa al club ed essere risarcito.

    Oltre a quello che è stato, è necessario guardare a quello che sarà, sia per quanto riguarda Cagliari-Roma nello specifico che per quanto concerne le prossime gara casalinghe della società sarda, considerando che lo stesso Maurizio Beretta, presidente della Lega Calcio, ha reso noto che – allo stato dei fatti – si è trovato il modo di evitare di giocare a Trieste, decidendo dopo le opportune verifiche di disputare le gare al Sant’Elia, dove il campo di gioco è agibile, ma a porte chiuse. E, nella specifica fattispecie della vicenda Cagliari-Roma, il presidente Beretta ha “passato la palla” alla giustizia sportiva per quanto concerne le dovute valutazioni in merito lasciando più che aperta la possibilità dello 0-3 a tavolino.

    Tali dichiarazioni hanno immediatamente suscitato la furente reazione della società cagliaritana. Il club rossoblu ha, così, diramato un comunicato ufficiale in cui rigetta l’eventualità di una sconfitta a tavolino e di un intervento in tal senso della giustizia sportiva facendo leva sul fatto che si tratta di una partita rinviata dall’autorità prefettizia e, dunque, cancellata dal calendario delle gare in programma per la quarta giornata. Il Cagliari, dunque, sostiene che “nessun pronunciamento è possibile da parte del giudice sportivo” ed ha, così, attaccato le parole del presidente Beretta, definendole “fuori luogo e fuori tempo, atte ad anticipare e sostituirsi al giudice sportivo che è organo terzo rispetto alla Lega”.

    Lo stesso presidente Massimo Cellino, in merito all’ipotesi di sconfitta a tavolino per il Cagliari, ha attaccato il direttore generale della Roma Franco Baldini – che aveva definito la “Roma parte lesa della vicenda” invocando lo 0-3 – paragonandolo ad un “avvoltoio” che spera di avvantaggiarsi dalle disgrazie altrui. Parole forti che contribuiscono a creare un clima ancor più teso ed incandescente attorno ad una vicenda che è tutto fuorchè edificante per l’immagine del calcio italiano.

    Occorrono certezze: urge trovare una soluzione definitiva ed in tempi celeri al “problema stadio”, per evitare che il Cagliari debba giocare tutte le partite in casa a porte chiuse; urge tutelare i tifosi e la squadra che deve scendere in campo, urge decidere quale sarà il destino di Cagliari-Roma rinviata a data da destinarsi. Ma, almeno su quest’ultimo punto, la decisione sarà celere considerando che già domani la serie A torna in campo, anche se potrebbe assumere le connotazioni di una vera e propria stangata per il Cagliari: la sconfitta a tavolino per 0-3 potrebbe essere decisa in virtù dell’articolo 17 del Codice di Giustizia Sportiva, per “responsabilità oggettiva in situazioni che abbiano impedito lo svolgimento della gara” , con l’ulteriore possibilità di una squalifica del campo. 

  • Cellino sfida la prefettura. Cagliari-Roma rinviata

    Cellino sfida la prefettura. Cagliari-Roma rinviata

    Ennesima puntata sulla stadio Is Arenas di Quartu Sant’Elena. Questo pomeriggio si sarebbe dovuta giocare la partita Cagliari-Roma a porte chiuse ma il presidente Massimo Cellino ha voluto sfidare la prefettura rilasciando un comunicato stampa che non lascia spazio a commenti “La Società Cagliari Calcio, rappresentata dal Presidente Massimo Cellino, i tesserati e tutti coloro che lavorano per essa, visto il perdurare della situazione che porta a non vedere più un futuro per via delle difficoltà burocratiche ed il disinteresse collettivo delle istituzioni, invita e chiede a tutti i suoi tifosi, titolari di biglietto e abbonamento, di recarsi allo stadio per assistere alla partita Cagliari-Roma nel rispetto dell’ordine e della civiltà. La Società Cagliari Calcio e i suoi ingegneri reputano infatti la struttura agibile e sicura. Questo atto, assolutamente pacifico, spinto dal dolore e dalla frustrazione, per difendere il diritto di esistere. Viceversa è giusto prenderne atto“.

    Il patron del club rossoblu ha cercato di mettere alle strette la prefettura, invitando gli abbonati e tutti coloro in possesso del biglietto per la partita (venduti prima della decisione di giocare a porte chiuse) a presentarsi allo stadio per assistere alla partita. Una mossa da Cellinoche ha causato il rinvio del match tra le due squadre e l’altissima possibilità di decretare la sconfitta per 3-0 a tavolino per responsabilità oggettiva. La prefettura ha preso questa decisione per evitare problemi di ordine pubblico visto che i tifosi si sarebbero accalcati in prossimità dello stadio pur giocandosi ufficialmente a porte chiuse.

    Cellino, presidente del Cagliari © Claudio Villa/Getty Images

    I TIFOSI – A Cagliari continuano a dividersi sulle decisioni del presidente sardo (in primis sulla costruzione dello stadio a Quartu Sant’Elena), ma quest’azione contro la prefettura ha diminuito notevolmente lo schieramento dei pro-Cellino viste le conseguenze che questa mossa causerà alla società. Oltre alla sconfitta a tavolino infatti potrebbe esserci il sequestro giudiziario per lo stadio di Is Arenas, rallentando notevolmente i lavori per completare l’impianto e per ricevere definitivamente la documentazione utile per avere l’agibilità degli spalti.

    LO STADIO – Operai ancora a lavoro durante questi giorni per ultimare l’installazione del maxi schermo sopra i distinti e per terminare la costruzione della tribuna centrale.

    IL PREFETTO – Intervistato da Sky Sport, il prefetto di Cagliari Giovanni Balsamo ha aperto alla società rossoblu una possibilità per poter risolvere questi problemi il prima possibile “il Cagliari si trascina problemi irrisolti. Sulla questione stadio cercheremo di superare il problema in tempi brevi e di lavorare senza limiti di orario“.

    Tutta Italia guarda la situazione con stupore mentre a Cagliari regna ormai la rassegnazione davanti ad un progetto stadio nato tra mille ostacoli, aumentati durante questi mesi, e non si vede la fine del tunnel.

  • Cagliari-Roma, Zeman senza Osvaldo e Totti si affida a Destro

    Cagliari-Roma, Zeman senza Osvaldo e Totti si affida a Destro

    Nonostante gli sforzi di Cellino, la sfida tra Cagliari e Roma si giocherà a porte chiuse nello stadio di Is Arenas di Quartu Sant’Elena. La Roma e soprattutto Zeman cercano riscatto, dopo il tonfo di Bologna riuscendo a perdere una partita già in cassaforte sul 2 a 0. Le statistiche non sono a favore dei giallorossi considerando come l’ultima vittoria dei capitolini in terra sarda risale addirittura al 29 ottobre 1995. Ovviamente il tecnico boemo (che dovrà fare a meno di diversi infortunati) dovrà puntare moltissimo sull’aspetto mentale e psicologico per risollevare il morale di una squadra che solo due settimane dopo la strepitosa vittoria di San Siro contro l’Inter, sembrava realmente essersi guadagnata il titolo di Anti Juve. Il Cagliari guidato da Ficcadenti, dal canto suo cercherà di confermarsi come la bestia nera della Roma, riuscendo magari a staccarsi dal fondo della classifica e concedendo qualche settimana di permanenza in più al tecnico già traballante.

    Mattia Destro © Claudio Villa Getty Images Sport

    CAGLIARI- Ficcadenti dovrà fare a meno del suo giocatore migliore, considerando come Cossu è fermo ai box per un elongazione dell’adduttore sinistro. A questo punto ci sono ulteriori chance di vedere davanti l’autore dell’ultimo gol Sau, nonostante la tenuta fisica non sia ancora perfetta. Recuperato Astori al centro della difesa il tecnico dei rossoblu dovrebbe schierare un 4-3-3 con Agazzi tra i pali, linea a quattro con al centro l’ex Siena Rossettini e proprio Astori; agiranno larghi da terzini Pisano e Perico. In mediana Conti giocheràal centro l’ennesima partita della vita contro i giallorossi, supportato da Ekdal e Nainggolan più larghi sugli esterni. Davanti senza Cossu, spazio al tridente con Sau, Pinilla e Thiago Ribeiro.

    ROMA- Zeman deve fare i conti con l’infermeria, e la lunga lista degli indisponibili. Out pezzi da 90 come Totti, Osvaldo e De Rossi, toccherà alla ‘Roma baby’ fare la partita. Il capitano è ancora alla prese con un lieve risentimento alla coscia destra, De Rossi accusa ancora il problema patito in Nazionale e Osvaldo patisce i dolori di un trauma distorsivo al ginocchio. Non bastasse mancherà anche Bradley in mediana, lasciando ulteriori possibilità di giocare alla linea verde di Trigoria. Insomma cambiano gli interpreti ma non cambia il modulo: 4-3-3 spregiudicato e votato all’attacco con l’olandese Stekelenburg a difendere i pali e Piris, Burdisso, Castan e Balzaretti a comporre la retroguardia difensiva. In mediana visti gli indisponibili giocheranno dal primo minuto Pjanic, il greco Tachtsidis e il pupillo del boemo Florenzi, fresco di rinnovo contrattuale. Davanti mancando praticamente tutti i big, si gioca l’occasione della vita Mattia Destro, giocando da punta centrale, alla ricerca del suo primo gol giallorosso, e della sicurezza che quest’anno ancora non ha trovato. Ad affiancare l’ex attaccante del Siena ci saranno Lamela e il baby Nico Lopez.

    PROBABILI FORMAZIONI CAGLIARI-ROMA:

    CAGLIARI (4-3-3) – Agazzi; Perico Rossettini Astori Pisano; Ekdal Conti Nainggolan; Sau Pinilla Thiago Ribeiro. A disposizione: Avramov, Avelar, Ariaudo, Dessena, Ibarbo, Casarini, Nené. Allenatore: Ficcadenti.

    ROMA (4-3-3) –Stekelenburg; Piris Burdisso Castan Balzaretti; Pjanic Tachtsidis Florenzi; Lamela Destro Lopez. A disposizione: Goicoechea, Svedkauskas, Romagnoli, Taddei, Marquinhos, Lucca, Marquinho, Osvaldo, Tallo. Allenatore: Zeman.

  • Stadio Is Arenas, il Cagliari ancora senza pubblico?

    Stadio Is Arenas, il Cagliari ancora senza pubblico?

    Non c’è pace per il Cagliari Calcio che dopo ben tre giornate si ritrova ancora senza stadio e senza pubblico. Un vero dramma per la società rossoblu che ha già dovuto affrontare l’Atalanta a porte chiuse in un clima surreale, con la tribuna centrale in costruzione e un faro posizionato proprio in mezzo al cantiere per migliorare la visibilità notturna del campo. La sosta per gli impegni con le nazionali ha portato tempo utile agli operai per completare la costruzione dello stadio Is Arenas e per fornire l’impianto di ogni garanzia sul piano della sicurezza. Ma, ieri sera c’è stata la doccia gelata. Infatti, il campo di Quartu Sant’Elena non è risultato idoneo e la commissione provinciale di vigilanza ha invitato la società sarda a chiudere immediatamente la vendita dei biglietti per la sfida Cagliari-Roma.

    LE ORIGINI – Vista l’inagibilità del Sant’Elia, il Cagliari ha dovuto disputare le ultime partite casalinghe della stagione 2010-2011 a Trieste, subendo una forte perdita sia dal punto di vista economico che di immagine. Per questi motivi, il presidente Cellino, onde evitare spiacevoli sorprese per l’anno successivo, si accordò con il sindaco di Quartu Sant’Elena, Mauro Contini, per la concessione dello stadio Is Arenasper minimo 3 anni. Fin lì tutto bene, iniziano i lavori e a tempo di record (3 mesi di lavoro giorno e notte, festivi compresi) viene terminato parzialmente l’impianto che dovrebbe (il condizionale a questo punto è d’obbligo) ospitare i rossoblu per le partite in casa.

    Massimo Cellino, presidente del Cagliari © Enrico Locci/Getty Images

    I PRIMI PROBLEMI – Cellino si sa, non ha un carattere semplice e nel corso degli anni si è fatto parecchi nemici che non vedono l’ora di ostacolarlo. E quale miglior momento se non questo? Gli operai continuano nella costruzione del nuovo impianto ma iniziano a qualche settimana dall’inizio del campionato, iniziano a circolare voci pessimistiche da prefettura e Lega Calcio, con questi ultimi che confermano lo stadio triestino come “casa” dei rossoblu. I distinti e le curve vengono montate (stessi tubi innocenti presenti al Sant’Elia) e il Cagliari chiede di poter disputare la prima partita in Sardegna con l’utilizzo parziale della capienza.

    INIZIO DEL CAMPIONATO – Per Cagliari-Atalanta, la società rossoblu ottiene il permesso di poter disputare la gara nello stadio Is Arenas ma a porte chiuse, nella speranza che il tutto si possa concludere per la sfida contro la Roma. E invece, niente. La prefettura ha rilasciato il seguente comunicato: “la commissione ha espresso un parere di non conformità al progetto, mancando alcuni elementi di rilievo per la sicurezza e la tutela della pubblica incolumità che riguardano in particolare gli impianti antincendio, le strutture in cemento armato e in metallo e la sicurezza delle aree esterne” mettendo a rischio addirittura la disputa della partita a porte chiuse.

    TUTTI CONTRO – Una decina di giorni fa era stato il WWF a chiedere addirittura la chiusura del campo perché l’illuminazione recava danni ai fenicotteri presenti nello stagno di Molentargius, a pochi passi dallo stadio. Non calcolando che l’impianto è costruito al centro della città e che non saranno solo le luci di Is Arenas a disturbare gli animali.

    Il presidente rossoblu Massimo Cellino, è pronto a rimborsare tutti i tifosi che hanno acquistato il biglietto per Cagliari-Roma però, resta un dubbio. Come è stato possibile far disputare la sfida contro i bergamaschi 20 giorni fa a porte chiuse e ora mettere in dubbio (nonostante l’avanzamento dei lavori intorno allo stadio) lo svolgimento anche senza pubblico della partita contro la formazione di Zeman?

    Conti e compagni aspettano e sperano che questa situazione possa concludersi a breve.