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  • Bundesliga: il Bayern continua la fuga. Il Dortmund ne fa 5 a Brema

    Bundesliga: il Bayern continua la fuga. Il Dortmund ne fa 5 a Brema

    Si è conclusa ieri la diciottesima giornata della Bundesliga. Le big  che occupano le prime posizioni del campionato tedesco hanno vinto tutte eccezion fatta per l’Eintracht Francoforte, terza forza del torneo, sconfitta per 3-1 dal Bayer Leverkusen. La prima di ritorno dopo la sosta ha regalato molte emozioni e fiumi di gol a cominciare dall’anticipo di venerdì fra lo Schalkle 04 e l’Hannover: il risultato finale premia i padroni di casa per un tennistico 5-4 grazie alle reti messe a segno da Farfan, Draxler,  Hoger e Marica. Per gli ospiti doppietta di Huszti e gol di Pinto e Diouf.  Fra le altre sfide da segnalare nella vittoria per 2-0 del Wolfsburg ai danni dello Stoccarda il primo marcatore ovvero Diego, vecchia conoscenza del calcio italiano.

    Il Bayern Monaco vince ancora: doppietta di Mandzukic | &Copy; CHRISTOF STACHE/Staff / Getti Images
    Il Bayern Monaco vince ancora: doppietta di Mandzukic | &Copy; CHRISTOF STACHE/Staff / GettyImages

    FUGA BAYERN – Il Bayern Monaco, squadra del momento visto anche il nome del prossimo allenatore dei tedeschi, continua la sua marcia per la conquista del titolo. Per adesso sembra che niente e nessuno possano mettere i bastoni fra le ruote della corazzata Bayern. Nella diciottesima giornata facile successo per 2-0 contro il Greuther Furth con la doppietta del croato Mandzukic. I punti del Bayern Monaco sono adesso 45 e il distacco dalla seconda, il Bayer Leverkusen, è di +11. Titolo già in tasca quindi per la  futura squadra di Pep Guardiola a meno di clamorosi ribaltoni. Il Leverkusen, unica inseguitrice, si fa per dire, del Bayern Monaco, vince per 3-1 contro l’Eintracht Francoforte per 3-1: a segno i gioiellini Schurrle, Kiessling e Boenisch. Gol ospite della bandiera messo a segno da Meier a dieci minuti dalla fine.

    DORTMUND A VALANGA – Un po’ più distaccato in classifica, attualmente in terza posizione, staziona il Borussia Dortmund. La squadra di Klopp ha dimostrato un ottimo calcio in Champions League mettendo in crisi club come Real Madrid e Manchester City e qualificandosi per gli ottavi della competizione. In Bundesliga il passo dei gialloneri va a rilento con una magra terza posizione. Nonostante questo, sono cinque le reti messe a segno dal Dortmund in casa del Werder Brema. Fra i marcatori  Reus, Gotze, Santana, Lewandowski e Blaszczykowski: molti di questi giocatori sono ambiti da club di tutta europa. In particolare per Lewandowski tanti farebbero follie: si era parlato anche di un interessamento di Juventus e Milan per il polacco. Terminano invece a reti inviolate sia Mainz-Friburgo che Hoffenheim-Borussia Monchengladbach. 1-1 invece fra Norimberga e Amburgo: i gol di Pekhart per i padroni di casa e di Rudnevs per gli ospiti.  Infine da segnalare la vittoria dopo quattro mesi dell’Augsburg per 3-2 sul campo esterno del Fortuna Dusseldorf: la vittoria in campionato mancava dal 5 ottobre. Di seguito i risultati e la classifica dopo la diciottesima giornata di Bundesliga. Come detto il Bayern è in fuga solitaria e dietro si gioca una competizione parallela per l’accesso in Europa.

    Bundesliga, risultati diciottesima giornata

    Norimberga-Amburgo 1-1

    Fortuna Dusseldorf-Augsburg 2-3

    Schalke-Hannover 5-4

    Hoffenheim-Borussia Moenchengladbach 0-0

    Bayern Monaco-Greuther Furth 2-0

    Wolfsburg-Stoccarda 2-0

    Bayer Leverkusen-Eintracht Francoforte 3-1

    Mainz-Friburgo 0-0

    Werder Brema-Borussia Dortmund 0-5

     

    Bundesliga, classifica dopo diciotto giornate

    1. Bayern Monaco 45
    2. Bayer Leverkusen 36,
    3. Borussia Dortmund 33
    4. Eintracht Francoforte 30
    5. Schalke 28
    6. Friburgo 27
    7. Mainz 27
    8. Borussia Mpengengladbach 26
    9. Stoccarda 25
    10. Amburgo 25
    11. Hannover 23
    12. Werder Brema 22
    13. Wolfsburg 22
    14. Dusseldorf 21
    15. Norimberga 21
    16. Hoffenheim 13
    17. Augsburg 12
    18. Greuther Furth 9

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  • Ambizione, ricchezza e vivaio. Ecco perché Guardiola ha scelto il Bayern

    Ambizione, ricchezza e vivaio. Ecco perché Guardiola ha scelto il Bayern

    Con un contratto da 8 milioni di euro per tre anni, non può essere considerata una seconda scelta eppure farà discutere parecchio nelle prossime ore. Naturalmente parliamo della nuova avventura di Pep Guardiola al Bayern Monaco a partire dalla prossima stagione. Una volta messo nero su bianco e ufficializzato il tutto si possono andare a cercare le motivazioni che potrebbero aver spinto l’ex tecnico del Barcellona verso la Germania, in una squadra che nelle ultime stagioni ha raggiunto per due volte la finale di Champions League senza vincerla e conquista il titolo della Bundesliga un anno si e uno no. Il Chelsea e il Manchester City sono rimaste al palo, convinte di poter convincere lo spagnolo attraverso la faraonica offerta da 12 milioni annui e la ricchezza estrema dei due presidenti. Ma Pep non ha guardato il portafoglio (e comunque in Germania andrà a guadagnare 8 milioni…) e ha esaminato attentamente progetti, ambizioni e pazienza del club.

    Infatti, la paura più grande di Guardiola è quella di fallire al primo campionato lontano dalla sua amata Barcellona. I media non lo risparmieranno e ritrovarsi con due patron che mettono il risultato immediato prima di tutto, sarebbe stato davvero traumatico per l’ex centrocampista di Barcellona e Brescia.

    Guardiola al Bayern Monaco, perché? © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images
    Guardiola al Bayern Monaco, perché? © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Il vivaio – Uno dei punti che hanno pesato maggiormente per la scelta del Bayern è sicuramente le strutture a livello giovanile di un club che sforna periodicamente, giocatori che successivamente si affacciano alla prima squadra con ottimi risultati. Probabilmente non sarà ricco tecnicamente come quello blaugrana ma sarà compito proprio di Pep seguire attentamente la crescita dei giovani bavaresi.

    Ricchezza del club – La squadra tedesca, nonostante un prestito dalla banca ancora in corso per la costruzione del nuovo stadio (sempre sold out), vanta ogni anno un ritorno economico di circa 12 milioni di euro. Tanta roba per un club che non fa parte di un campionato importante come quello spagnolo o inglese. Secondo le ultime statistiche è in quarta posizione in tutta Europa tra le società più ricche (dietro Manchester United, Real Madrid e Barcellona). Grande attenzione ai particolari, oculatezza negli investimenti e nelle spese ed infine ottima gestione manageriale sono le caratteristiche principali dell’esponenziale crescita della squadra tedesca. Se poi, analizzando la situazione vediamo che i 160 milioni di euro spesi annualmente per gli ingaggi, corrispondono solamente al 45% del fatturato del club, è facile capire che ci ritroviamo davanti ad un club dagli enormi margini di miglioramento.

    Bundesliga – Vogliamo parlare del campionato tedesco? Il Bayern, tranne in alcuni casi, non ha rivali. Proprio questo permetterebbe a Guardiola di poter far crescere la squadra con calma secondo il suo credo tattico. Certo, non sarà una passeggiata, ma la pressione mediatica e di risultati sarà minore rispetto alla Premier, dove Chelsea e City l’avrebbe ingaggiato pretendendo da subito vittorie importanti. Il vero obiettivo dei bavaresi è sollevare la Champions League e il compito di Guardiola sarà di guidarli con un calcio spumeggiante e pratico.

    Tiki Taki – Osserviamo le statistiche e notiamo che il Bayern Monaco è la seconda squadra, dopo il Barcellona per numero di passaggi completati e percentuale di possesso palla. Un buon punto a favore per la scelta dei tedeschi, che possono contare su giocatori tecnici come Muller, Ribery, Robben (infortuni permettendo), Schweinsteigen e Kroos, in grado di garantire tanto palleggio, se poi aggiungiamo la presenza di Javi Martinez, pagato 40 milioni sei mesi fa che può occupare la posizione che fu di Busquets al Barça, ci ritroviamo una formazione dalle potenzialità immense. Guardiola dovrà inculcare da subito la sua mentalità. L’unica posizione a rischio è quella di Mario Gomez. Infatti, lo spagnolo non ama tanto gli attaccanti di stazza importante (vedi conflitto con Ibrahimovic in Spagna) e preferirebbe giocatori rapidi e tecnici pronti a buttarsi negli spazi. C’è tempo per pensarci…

    Guardiola può garantire 14 titoli vinti sulla panchina del Barcellona e la capacità di superare al meglio le pesanti eredità, come è capitato proprio al Barça subentrando a Rijkaard. Stavolta dovrà prendere il posto di Jupp Heynckes, tecnico con contratto in scadenza a fine anno e pronto a ritirarsi. Lo spagnolo, dedicherà questi mesi prima del suo arrivo in Germania allo studio del tedesco, e conoscendo la sua precisione e la cura dei dettagli, siamo sicuri che in estate avrà imparato la lingua. Adesso non resta che attendere luglio, e la prima tappa italiana del buon Pep che effettuerà il ritiro estivo in Trentino.

  • Pep Guardiola ha scelto il Bayern Monaco

    Pep Guardiola ha scelto il Bayern Monaco

    Dopo l’anno sabbatico newyorkese, Pep Guardiola ha spesso dichiarato di sognare l’Inghilterra, ossia la Premier League, suo sogno “proibito” da calciatore, facendo leva proprio sul fascino indiscutibile di quell’ambiente, del contesto e dei tifosi a ridosso del campo che creano un’atmosfera unica. Nonostante questo intento dichiarato, però, continuano a circolare in maniera più che insistente le voci connesse al fatto che Guardiola “sarà al 99 per cento l’allenatore del Bayern Monaco per la prossima stagione“, andando ad intraprendere un’esperienza in Bundesliga che potrebbe consentirgli di compiere un drastico cambiamento rispetto alla precedente ed entusiasmante esperienza al Barcellona, che lo ha consacrato in panchina.

    Due mondi tanto diversi, quello spagnolo e quello tedesco, che si riflettono ovviamente su una concezione del calcio diametralmente opposta, anche sotto un profilo prettamente organizzativo. Nonostante il Barcellona sia uno dei più importanti club al mondo, per Guardiola sembra sia scattata la volontà di intraprendere un’esperienza in panchina in un club di primo livello che, oltre alla solidità gestionale, alla serietà ed all’efficienza tipicamente teutoniche, cerchi proprio quel brio e quel marchio tattico tipico del gioco di Guardiola, che con i blaugrana (e le caratteristiche di quei giocatori) ha incantato il mondo intero: al Bayern, dunque, Guardiola potrebbe avere carta bianca nel plasmare la squadra, oltre che avere la possibilità di scoprire una realtà per lui totalmente nuova.

    Guardiola: sognando la Premier sceglierà il Bayern | ©  Christof Koepsel/Getty Images
    Guardiola: sognando la Premier sceglierà il Bayern | © Christof Koepsel/Getty Images

    Ovviamente, sulla buona riuscita dell’accordo pesa anche un altro fattore molto importante, ossia l’ingaggio che il Bayern Monaco corrisponderà a Guardiola, “da nababbi” secondo quanto trapela dalla stampa tedesca, anche con il benestare dell‘Adidas, lo sponsor tecnico del club bavarese.

    Nei giorni scorsi erano giunte le smentite da ambo le parti interessate ma, ora, sembra che l’accordo sia realmente vicino, con il benservito a fine stagione al tecnico attuale Jupp Heynckes, che finora ha comunque ben gestito la squadra, portandola a giocarsi la finale della scorsa Champions League (poi persa contro il Chelsea, ndr), ed in questa stagione a condurre con solidità la classifica della Bundesliga (attualmente a più nove sul Bayer Leverkusen secondo in classifica ed a più dodici sui campioni uscenti del Borussia Dortmund) approdando anche agli ottavi di Champions League, da disputare contro l’Arsenal.

    Tutto questo, però, non basterà a conservare il posto se in arrivo c’è la possibilità di affidarsi a Pep Guardiola.

  • Lucio sogna la Germania: “alla Juve non sono felice”

    Lucio sogna la Germania: “alla Juve non sono felice”

    Nel mercato estivo, il passaggio di Lucio dall’Inter alla Juventus era stato letto come uno sgarbo del club bianconero ai rivali nerazzurri, “soffiando” il difensore che era stato uno dei cardini della retroguardia dell’Inter di Mourinho, in particolare con una “mossa” simile a quella che nella precedente stagione aveva caratterizzato il passaggio di Andrea Pirlo dal Milan: anche nel caso di Lucio, infatti, si è trattato di un arrivo a parametro zero, con conseguente accordo biennale da due milioni di euro a stagione.

    In realtà, però, l’esperienza del difensore brasiliano a Torino, per ora non ha avuto spunti positivi, sia alla luce dell’infortunio che ne ha condizionato l’impiego e la condizione ottimale, sia alla luce della sua posizione nelle gerarchie di squadra. La difesa bianconera, finora la meno battuta del campionato, può contare sui tre inamovibili, gli Azzurri Leonardo Bonucci, Giorgio Chiellini e Andrea Barzagli, un terzetto che non lascia spazio ad alternative. L’aspetto più frustrante per Lucio, però, è caratterizzato dalla frustrazione per il mancato impiego anche in occasione dell’assenza di uno dei titolari, così come accaduto proprio nell’ ultimo match di campionato disputato contro il Milan a San Siro, in cui Chiellini ha dato forfait per infortunio e mister Conte ha deciso di sostituirlo con Martin Caceres, lasciando Lucio sempre ai margini. Questo episodio è stato l’ulteriore conferma di un trend molto chiaro in merito all’impiego di Lucio: finora, soltanto quattro presenze, per un totale di soli 307 minuti, in cui l’ultima presenza risale alla gara in casa contro il Nordsjaelland in Champions League, in cui entrò in campo ad un quarto d’ora dal fischio finale e con i giochi già chiusi da tempo dato l’ampio vantaggio della Juventus.

    Lucio esprime la sua volontà di lasciare la Juventus
    Lucio esprime la sua volontà di lasciare la Juventus | ©Claudio Villa/Getty Images

    Pertanto, il difensore ha deciso di parlare rilasciando un’intervista al quotidiano sportivo tedesco “Sport Bild” esprimendo il proprio punto di vista ed il proprio malcontento: “Alla Juventus non sono felice perchè non gioco”. La fotografia della situazione attuale è, dunque, di disagio per il difensore sia per l’infortunio che lo ha condizionato in precedenza sia, ora, per la poca considerazione da parte del mister, che – come lui stesso afferma – “ha poca considerazione nei miei confronti”, al punto da indurre Lucio a sperare in un trasferimento nel mercato di Gennaio per “trovare una squadra che mi faccia giocare”.

    In tal senso, non è casuale che Lucio abbia scelto proprio il principale quotidiano tedesco per questa intervista, considerando che la destinazione più probabile resta proprio il ritorno in Bundesliga dove ha giocato per lungo tempo nel Bayer Leverkusen e nel Bayern Monaco, ed in Germania potrebbe esservi l’interessamento da parte del Wolfsburg, che potrebbe proporgli un ingaggio in linea con le sue richieste e con quello attualmente percepito dalla Juventus, ossia circa 2,5 milioni di euro a stagione. Pertanto, è lo stesso difensore ad aprire a questa opzione, che non nasconde di gradire particolarmente: “Sarebbe un’ottima possibilità, con Leverkusen e Bayern ho trascorso otto anni fantastici”, avvalorando il tutto con il benestare della sua famiglia e dei suoi figli che, a detta di Lucio, “festeggiano all’idea di poter tornare in Germania”.

    Le valige sono già pronte.

  • Premier League regina degli sponsor. Barca club più pagato

    Premier League regina degli sponsor. Barca club più pagato

    La Premier League è il campionato nazionale che più guadagna dagli sponsor commerciali, quelli che campeggiano sulle maglie per intenderci. Il dominio della Premier è emerso da uno studio condotto da Sport+Markt che ha preso in considerazione i 6 campionati più rappresentativi in Europa ovvero Premier League, Liga, Ligue 1, Serie A, Bundesliga ed Eredivisie. Come detto il campionato nazionale che guadagna di più dagli sponsor sulle maglie è quello inglese che con le sue 20 squadre totalizza un ricavo complessivo di 148,7 milioni, una media di quasi 7,5 milioni per club molto significativa. Tuttavia il club più pagato non è inglese ma spagnolo dato che il Barcellona, riceve dal suo sponsor (Qatar Foundation) 30 milioni a stagione, un pò di più rispetto ai top club inglesi come Manchester United e Liverpool i quali percepiscono dai loro rispettivi sponsor (Aon e Standard Chartered) circa 25 milioni all’anno.

    Maglia Barcellona
    Qatar Foundation sponsor ufficiale Barcellona © JOSEP LAGO/AFP/Getty Images

    Nella speciale classifica dei campionati comandata dalla Premier, al secondo posto vi è la Bundesliga che totalizza con gli sponsor circa 120 milioni di euro, 30 in meno della Premier ma considerando che il numero di squadre tedesche è 18 e non 20 come oltremanica, possiamo dire che la media tedesca (6,67 milioni per club) non è troppo distante da quella inglese. Dopo Premier e Bundesliga, troviamo la nostra cara Serie A con 82,8 milioni complessivi e una media di poco più di 4 milioni di euro per club. In particolare il club italiano che riceve il maggior compenso dallo sponsor ufficiale è la Juventus legata alla Jeep da un contratto di 13 milioni annui. Segue l’Inter che dalla Pirelli percepisce poco meno della Juve ovvero 12,5 milioni mentre a chiudere il podio dei club italiani troviamo il Milan, il cui sodalizio con la Fly Emirates frutta 12 milioni di euro all’anno.

    La Liga spagnola si trova al quarto posto di questa speciale classifica con un totale complessivo di 78,7 milioni. Considerando che 30 li percepisce il Barça e che la Bwin ne garantisce 23 al Real Madrid possiamo intuire che quasi il 70% dei ricavi complessivi della Liga proviene dai 2 top club sopra citati. Chiudono la classifica rispettivamente al quinto e al sesto posto la Ligue 1 con 53,2 milioni e il campionato olandese, meglio conosciuto come Eredivisie, con i suoi 39,8 milioni.

     

  • Giocatore Bundesliga fa outing: “Sono gay ma non posso dirlo”

    Giocatore Bundesliga fa outing: “Sono gay ma non posso dirlo”

    Gli omosessuali non hanno certo vita facile in Italia ma sembra proprio che il problema sia esteso anche all’estero e precisamente in Germania: nella giornata di ieri infatti un giocatore che milita in Bundesliga avrebbe dichiarato di essere costretto a condurre una vita praticamente doppia dove a casa sta con il suo fidanzato mentre in campo deve mantenere la figura di maschio eterosessuale.

    “Sono omosessuale, ma sono costretto a recitare ogni giorno. Se la mia sessualità diventasse pubblica non sarei al sicuro, ma non so se sarò in grado di mantenere per tutta la carriera questa continua tensione fra il modello di giocatore eterosessuale e la possibile scoperta”.

    Dichiarazioni che lasciano pensare che si tratta di un calciatore giovane e ben noto al pubblico, il quale mette sul piatto una realtà purtroppo amara: gli omosessuali sono ancora visti male da gran parte della popolazione mondiale, nonostante il numero di coloro che sono riusciti a venire allo scoperto sia elevato.

    Angela Merkel © ODD ANDERSEN/AFP/GettyImages

    “Chi potrebbe mai spiegare alla folla indignata prima della partita che i gay in realtà sono uomini assolutamente normali e poi scendere tranquillamente in campo? Inimmaginabile. Se non devi andare allo stadio il giorno dopo puoi dire tutto. Forse se tutti uscissero allo scoperto la portata del problema sarebbe minore, ma ho poche speranze che accada. Un po’ di normalità mi renderebbe felice, potere semplicemente andare con un partner futuro in un ristorante pubblico: sarebbe un sogno”.

    Il problema quindi non sono ne i compagni di squadra ne i famigliari ma purtroppo sono i tifosi, ancora una volta grandi protagonisti di questo sport. A rassicurare i giocatori è però intervenuta la Merkel, la quale ha voluto tranquillizzare tutti coloro che hanno paura del giudizio, invitandoli a fregarsene e ad uscire allo scoperto per vivere una vita serena:

    “Tutti coloro che si assumono il rischio e che hanno il coraggio devono sapere che vivono in un paese dove non c’è nulla da temere. È il mio messaggio politico. Possiamo dare un segnale forte: non abbiate paura”.

  • Il Bayern frena in casa, il Borussia Dortmund ipoteca la Bundesliga

    Il Bayern frena in casa, il Borussia Dortmund ipoteca la Bundesliga

    Campionato avvincente sull’asse Borussia Dortmund – Bayern Monaco, ma la Bundesliga ha oramai il suo potenziale vincitore. Dopo il passo falso interno dei Bavaresi, 0-0 contro il Mainz, i gialloneri volano a +8 sugli inseguitori, ipotecando così la vittoria finale a sole tre giornate dalla conclusione del torneo.

    Il Borussia Dortmund, supera, se pur con grande difficoltà, l’ostacolo Schalke nel “Revierderby” della quartultima giornata della Bundesliga. Gialloneri brillanti fin da subito, vicini al goal dopo appena 30 secondi. Ma è lo Schalke a passare in vantaggio. Farfan riceve palla al limite dell’area, controllo in corsa e destro ad incrociare, detrminate la deviazione di Kagawa, che spiazza il proprio portiere, portando così il risultato sull’1-0 in favore dei padroni di casa! La risposta ospite non si fa attendere, Piszczek trova il jolly della “domenica” (seppur si giochi di sabato), calciando dalla media distanza; sinistro in controbalzo e palla nel sacco, per il pareggio dei gialloneri! Il primo tempo va così in archivio. La ripresa vede le due formazioni affrontarsi a viso aperto. Parte meglio lo Schalke, ma è ancora il Borussia a passare. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Kehl si avventa sulla sfera siglando così il 2-1 ospite al minuto 63′. Il finale di gara è ad altissima tensione. I gialloneri soffrono, ma riescono comunque a portare a casa il risultato, ipotecando così il successo finale nel torneo.

    Schalke – Borussia Dortmund © PATRIK STOLLARZ/AFP/Getty Images

    Nell’altro big match, il Bayern Monaco non va oltre lo 0-0 in casa contro il Mainz, consegnando di fatto il titolo ai rivali gialloneri. Baveresi in campo dopo la vittoria dei gialloneri,  virtualmente a +9 dopo il successo in trasferta per 2-1 contro lo Schalke. Robben e compagni appaiono fin da subito stanchi, demotivati e privi di quella carica agonista, fondamentale per questo finale di stagione. Praticamente nulle le occasioni nella prima frazione di gioco. Bayern lento e macchinoso, Mainz guardingo e bel allacciato in difesa. Nella ripresa il ct Heynckes prova il tutto per tutto affidandosi all’artiglieria pesante. Dentro, Gomez, Ribery e Kroos, ma la musica non cambia. Il Bayern scivola a -8 dalla capolista, chiudendo di fatto la Bundesliga e catapultandosi già al doppio confronto di Champions League contro il Real Madrid. Grande merito al Borussia Dortmund e Bayern Monaco, le quali hanno dato vita ad una Bundesliga intensa e avvincente.

    Risultati della 31^ giornata della Bundesliga:

    Amburgo-Hannover 1-0
    Leverkusen-Hertha Berlino 3-3
    Kaiserslautern-Norimberga 0-2
    Schalke 04-Dortmund 1-2
    Wolfsburg-Augsburg 1-2
    Bayern Monaco-Mainz 0-0

     

  • Guerrero video entrata killer, 8 turni di squalifica

    Guerrero video entrata killer, 8 turni di squalifica

    Stangata per l’attaccante peruviano dell’Amburgo Josè Paulo Guerrero dopo l’entrata killer di cui si è reso protagonista sabato nel corso del match di Bundesliga contro lo Stoccarda. Guerrero, non a caso soprannominato “il Barbaro”, con la sua squadra sotto di quattro reti tra le mure amiche ha pensato bene di sfogare la sua frustrazione sul portiere ospite Ulreich, uscito dall’area fino alla baniderina del calcio d’angolo per proteggere l’uscita del pallone e conquistare una rimessa.

    L’entrata assassina è costata a Guerrero ben 8 giornate di squalifica e rivendendo il video bisogna ammettere che questa volta sono tutte meritate. Qualche mese fa una mega stangata era stata inflitta anche all’attaccante del Liverpool Luis Suarez avuta però per gli insulti razzisti ad Evra.

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  • Gli Yankees hanno il miglior marchio al mondo, il Milan è solo nono

    Gli Yankees hanno il miglior marchio al mondo, il Milan è solo nono

    I New York Yankees, squadra che milita nella Major League Baseball, hanno il marchio più redditizio attualmente al Mondo. La celebre rivista Forbes, che si occupa appunto tra le altre cose anche di classificare i marchi sportivi più importanti del Mondo per giro d’affari e fatturato, ha decretato che gli Yankees sono al primo posto in assoluto con un ricavo di 340 milioni di dollari netti.

    MLB.com
    Al secondo posto, con 70 milioni di dollari in meno di ricavo, si trova il Manchester United, terzo posto per il Real Madrid che occupa quindi il gradino più basso del podio con 264 milioni di guadagno. Staccate le altre squadre con i Dallas Cowboys, la più prestigiosa franchigia della NFL, la squadra che ogni americano sognerebbe di possedere, in quarta posizione a quota 193 milioni di dollari di ricavo, poi quinto il Bayern Monaco (179 milioni) e sesti i Boston Red Sox, altra squadra di MLB. Barcellona solo settimo con circa 100 milioni in meno rispetto agli odiati rivali del Real (165 milioni il ricavato nell’ultimo anno), sorprende invece l’ottava posizione dell’Arsenal davanti a marchi forse più prestigiosi ma meno remunerativi, solo nono invece il Milan con 147 milioni di dollari di ricavo, unica squadra italiana presente nella Top 10. Chiudono la classifica, staccati di un solo milione dai rossoneri, i New England Patriots, una delle squadre della NFL che ha fatto la storia degli ultimi anni della Lega.

  • Fattore Inter per Mou e Mancio, Pastore contento a metà e super Ribery

    Fattore Inter per Mou e Mancio, Pastore contento a metà e super Ribery

    Il fine settimana negativo di alcune squadre della nostra Serie A sembra aver contagiato anche alcuni ex-protagonisti del campionato del Belpaese. Prendete Mourinho per esempio, che affonda sul campo del modesto Levante e deve abbandonare la vetta della Liga. Le “merengues” si complicano la vita con l’espulsione di Khedira al 40′ e subiscono l’1-0 per colpa di un errore difensivo di Marcelo. Insomma, una solidarietà col mondo nerazzurro che forse lo Special One avrebbe volentieri evitato. Si rimette in marcia il Barcellona che dopo il pareggio della scorsa settimana rifila ben 8 reti al povero Osasuna, di cui 3 messe a segno da Messi. Chi si illudeva che lo strapotere blaugrana potesse finire dovrà mettersi l’anima in pace.

    Altra vecchia conoscenza nerazzurra che conclude il week-end con l’amaro in bocca è Roberto Mancini al quale non bastano le ennesime reti del Kun” Aguero per portare via i 3 punti dal Craven Cottage di Fulham. In vantaggio di due reti i “citizens” si fanno rimontare nel secondo tempo da Zamora e Murphy. Ne approfittano i cugini dello United con Ferguson che infligge la prima lezione al neo-tecnico dei Blues Villas Boas. A trascinare i Red Devils ci pensano Nani (forse valeva la pena fare uno sforzo in più quest’estate per strapparlo agli inglesi) ed il solito Rooney. I rossi di Manchester sono adesso soli al comando.

    La “nouvelle vie” di Pastore sotto la Tour Eiffel continua ad essere un pò luci ed ombre. Il talento argentino va a segno nel pareggio contro l’Evian e da il via alla rimonta dei parigini, sino a quel momento sotto di due reti. Il progetto di Leonardo necessita di tempo e soprattutto di difensori all’altezza dei giocatori presi in attacco. Se il PSG riuscirà a centrare la zona Champions, la prossima campagna acquista sarà ancora più consistente dell’ultima. Per la panchina si pensa a due grandi nomi: Ancelotti e Wenger.

    Chi sembra invece aver ritrovato l’antico spirito vincente è il Bayer Monaco, che dopo l’ultima deludente stagione, ha cominciato la Bundesliga nel migliore dei modi: 5 vittorie in 6 giornate. L’ultima è arrivata contro lo Shalke 04 di Raul, sconfitto per 2-0 grazie alle reti di Petersen e Mueller. Nonostante l’assenza del bomber Gomez, i bavaresi riescono a portare a casa il match grazie ad uno straripante Ribery. Con la finale di Champions da disputare a Monaco, sognare è lecito.