Sebastian Vettel in pole nel Gran Premio degli Stati Uniti, penultimo appuntamento della stagione di Formula 1. Il campione del mondo dopo aver ottenuto i migliori tempi in tutte e tre le sessioni di prove libere si è ripetuto in qualifica facendo sua la sesta pole position stagionale, 36esima della carriera dando così un chiaro segnale al campionato e alla lotta al titolo Mondiale. Che intende mantenere all’interno del box Red Bull.
Il tedesco ha ottenuto la migliore prestazione grazie al tempo di 1:35.657, tempo inavvicinabile per tutti tranne che per Lewis Hamilton, con il quale ha dato vita ad un duello emozionante sul filo dei millesimi. L’inglese inaspettatamente ha tenuto alla grande il passo di Vettel ed è stato l’unico assieme al tedesco a scendere sotto il muro del minuto e 35, ma ha ha dovuto rinunciare alla pole per soli 109 millesimi di secondo accontentandosi di piazzare la sua McLaren tra le due Red Bull.
Mark Webber infatti è stato relegato in terza posizione ma non ha mai dato l’impressione di poter impensierire i primi due che oggi hanno praticamente fatto un altro sport. Così l’australiano si è dovuto accontentare della terza posizione e sarà affiancato in seconda fila da Kimi Raikkonen che comunque in qualifica ha ottenuto il quinto tempo. Il finlandese beneficerà dell’arretramento del compagno di squadra Romain Grosjean che dalla quarta posizione sarà arretrato di cinque posizioni per la sostituzione del cambio. Grande la prestazione delle due Lotus che anche qui ad Austin hanno dimostrato di essere competitive.
Così come grande è stata la prestazione di Michael Schumacher che con un guizzo è riuscito ad agguantare la sesta posizione, galavanizzato forse dalla possibilità domani di poter raggiungere un altro record, quello del pilota con il maggior numero di chilometri percorsi in carriera che attualmente spetta a Rubens Barrichello, e per farlo gli basterà compiere soltanto due giri. La prestazione del kaiser ottiene maggiore risalto considerando il fatto di aver tenuto dietro le due Ferrari, che hanno effettuato una qualifica davvero disastrosa.
Felipe Massa, che per la prima volta in stagione ha battuto il compagno di squadra Fernando Alonso, ha chiuso in settima posizione mentre lo spagnolo partirà in nona posizione, soltanto grazie alla penalità che dovrà scontare Grosjean che partirà alle sue spalle. Pesanti i distacchi dalla vetta, un secondo e quattro il brasiliano, un secondo e nove l’asturiano, ma soprattutto sono tantissimi i problemi sulla F2012, a partire dagli aggiornamenti portati per questo GP che non sembrano migliorare le prestazioni della Rossa, e a finire con il solito problema nel portare a temperatura gli pneumatici, problema che da tanti anni la Ferrari si porta dietro. Nell’ultima qualifica, per sopperire a questo problema, sulle vetture di Maranello sono state montate delle gomme medie già utilizzate nel tentativo di portare gli pneumatici prima in temperatura, mossa che però non ha pagato e che anzi ha relegato ancora più indietro la Ferrari rispetto alle ultime uscite.
Tra le due Rosse si è piazzata la Force India di Nico Hulkenberg mentre in decima posizione troviamo Pastor Maldonando che ha chiuso la top-ten con oltre due secondi di distacco. Delusione per Jenson Button che non è riuscito ad entrare nell’ultima qualifica per un problema all’acceleratore. Partirà alle spalle della seconda Williams di Bruno Senna. Soltanto 17esimo Nico Rosberg.
Il GP d’Ungheria sul tracciato dell’Hungaroring ha restituito al Mondiale uno dei suoi protagonisti assoluti, quel Lewis Hamilton che aveva totalizzato solamente quattro punti negli ultimi tre Gran Premi e che grazie alla vittoria di ieri torna prepotentemente in corsa per la lotta al titolo. Per l’inglese è la seconda vittoria stagionale davanti ad una Lotus in crescita gara dopo gara e che sta dimostrando con entrambi i suoi piloti di essere la vettura meglio bilanciata in questo campionato.
Chi può sorridere è Fernando Alonso, che nel giorno del suo 31esimo compleanno allunga in classifica Mondiale sul diretto inseguitore Mark Webber, che con l’ottava posizione passa da 34 a 40 punti di distacco dalla vetta, nonostante lo spagnolo non ha corso una delle sue gare più esaltanti. Ma è anche cosi che si vincono i campionati e quest’anno per il pilota della Ferrari sembra poter girare tutto per il meglio, ma il Mondiale è ancora lungo.
Le pagelle ai protagonisti del GP d’Ungheria
Hamilton 9,5: dopo un mese di luglio disastroso e tre gare praticamente all’asciutto di punti il campione inglese si riscatta alla grande dimostrando già dal venerdi di essere il favorito assoluto su uno dei suoi circuiti preferiti. Realizza una pole strepitosa, poi gestisce la gara da maestro restando praticamente in testa dall’inizio alla fine salvo nei momenti del valzer dei pit-stop. La seconda vittoria stagionale, terza sul circuito ungherese, lo rilancia anche in ottica Mondiale ma ora serve più continuità.
Raikkonen 9: è l’unico che prova ad animare una gara priva di emozioni. Nonostante una partenza non perfetta il finlandese non si scompone e giro dopo giro diminuisce il gap dai primi culminando la sua incredibile rimonta con il sorpasso da campione ai danni del suo più giovane compagno di squadra, come a dire “qui il più forte sono io”, se ancora ci fosse bisogno di dimostarlo. Fosse stato un altro circuito avrebbe anche potuto pensare al sorpasso su Hamilton e alla vittoria ma con una Lotus coìi manca davvero poco.
Grosjean 8: nella prima parte di gara è l’unico che tiene il passo di uno scatenato Hamilton e dopo i primo pit-stop, a differenza di pneumatici, si mette in testa la felice idea di provare a prenderlo. Peccato che all’ultima sosta subisce il sorpasso di Raikkonen che forse lo intimorisce un pochino e da quel momento si limita senza neanche troppi problemi a gestire gli attacchi di un mai pericoloso Vettel. Comunque più che positivo.
Lotus 9,5: chi se lo sarebbe mai aspettato a inizio stagione? Oltre ad essere molto bella la E20 è anche terribilmente efficace, velocissima in rettilineo e molto ben bilanciata in curva, inoltre è la vettura che tratta meglio le gomme. Manca soltanto la vittoria che potrebbe arrivare già nei prossimi GP sui velocissimi tracciati di Spa e Monza.
Vettel 7: la configurazione del tracciato non lo mette nelle condizioni di effettuare sorpassi anche perchè davanti a lui c’erano McLaren e Lotus, non proprio le ultime arrivate. Il tedesco comunque dimostra a pista libera di avere il passo per stare con i primi ma il gioco dei pit-stop lo penalizza. Prova a inventarsi una strategia nel finale che però non è efficace e porta a casa soltanto la magra consolazione del giro più veloce in gara e 2 punticini rosicchiati ai danni di Alonso.
Alonso 7: sa già dal venerdi che dovrà correre in difesa perchè gli avversari vanno forte. Detto fatto Nando svolge il suo compitino limitandosi a controllare Webber che per sua fortuna nelle qualifiche si classifica alle sue spalle. Non spinge più di tanto conoscendo i limiti della Ferrari su questo circuito e alla fine se ne va in vacanza con il vantaggio incrementato sui suoi diretti rivali. Non male.
Button 5,5: parte quarto, alla partenza si ritrova terzo e alla fine chiude sesto. Un mezzo passo indietro rispetto alla gara di una settimana fa ad Hockenheim, chiusa al secondo posto. Forse avrebbe potuto scavalcare Alonso che era più lento di lui, ma lui non fa nulla per provarci.
Webber 6,5: rispetto alle qualifiche disastrose del sabato rimedia in parte, recuperando dall11esima posizione fino all’ottava piazza finale. Ma non basta perchè Alonso, arrivato sesto, gli prende altri 6 punti, e se vuole puntare al Mondiale non può permettersi gare come queste.
Massa 5: all’Hungaroring la Ferrari ha faticato più del previsto ma lui come al solito ci ha messo del suo. Dopo la brillante gara a Silverstone si è nuovamente un pò perso, infatti proprio per questo la Ferrari è scesa al quarto posto nel mondiale costruttori.
Senna 7,5: nessuno ne parla ma zitto zitto il nipote di Ayrton si prende la soddisfazione di tenersi dietro i più quotati Webber e Massa che hanno mezzi meccanici sicuramente superiori ai suoi. Ma gara dopo gara accumula punti su punti portandosi in classifica Mondiale a ridosso di Massa, distante ora un solo punto e sul suo compagno di squadra Maldonado, che nonostante abbia vinto una gara è lontano ora solo 5 lunghezze.
Schumacher 4: da dimenticare la gara del Kaiser che prima resta fermo sulla griglia di partenza probabilmente per un suo errore, poi subisce un drive through per eccesso di velocità nella corsia box terminando la sua gara con l’ennesimo ritiro stagionale. Sicuramente non può essere solo questione di sfortuna e questa volta Michael ci ha messo molto del suo.
Hungaroring 2: semplicemente non se ne può più di tracciati dove è impossibile effettuare sorpassi. Una delle gare più noiose della stagione.
Alzi la mano chi avrebbe pronosticato una vittoria della Ferrari in questo week-end. Tutti vedevano come candidata al successo finale una McLaren, quella di Hamilton o quella di Button, qualcuno avrebbe puntato sul riscatto di Vettel che, dalla terza fila, avrebbe potuto emulare la gara di sette giorni fa in Australia quando riuscì a risalire fino alla seconda piazza forte dell’ottimo passo gara di cui gode la Red Bull a dispetto della non brillantezza sul giro secco, i “romantici” erano attrattati dall’idea di vedere Michael Schumacher, che scattava dalla terza piazza in griglia, di nuovo trionfatore in un GP di Formula 1 a distanza di 6 anni dall’ultima volta ma mai nessuno, a parte qualche sprovveduto, avrebbe potuto pensare ad un Fernando Alonso sul gradino più alto del podio oggi dopo la non confortante qualifica del sabato e i problemi di messa a punto con l’aerodinamica e lo scarso feeling con gli pneumatici Pirelli che si sono intravisti sette giorni fa a Melbourne.
E invece a transitare per primo sotto la bandiera a scacchi è stato proprio il pilota spagnolo che si è aggiudicato il Gran Premio della Malesia, secondo appuntamento del Mondiale 2012 di Formula 1, per la prima inaspettata affermazione stagionale e la 28esima in carriera. Certo, non ci fossero state le bizzarie del meteo difficilmente Alonso avrebbe potuto gioire con le McLaren che al semaforo verde erano riuscite a conservare le prime due posizioni prima che l’acquazzone abbattutosi sul circuito di Sepang rovinasse i piani della scuderia di Woking costringendo Charlie Whiting (il direttore di gara, ndr) a far entrare in pista prima la safety car e qualche minuto dopo a far esporre la bandiera rossa interrompendo la gara annullando così tutto il vantaggio accumulato dalle Frecce d’Argento in 9 giri di corsa.
Interruzione di gara durata quasi un’ora in attesa che il meteo concedesse una tregua, a quel punto il pericolo maggiore era rappresentato dal buio dal momento che erano state già oltrepassate le cinque del pomeriggio ora locale e le nuvole che nascondevano i raggi del sole non giocavano a favore di una conclusione naturale della gara potendo rendere la visibilità dei piloti molto ridotta. Alla ripartenza, avvenuta in regime di safety car, le posizioni si sono consolidate fino a quando Button non ha deciso di aprire le danze dei pit-stop seguito al giro successivo da Hamilton e Alonso e progressivamente tutti gli altri. E questa sarà la chiave di svolta, il leader della gara ha perso secondi preziosi ai box venendo scavalcato dallo spagnolo che si è ritrovato in testa al Gran Premio rientrando davanti alla Sauber di Sergio Perez mentre le due McLaren si sono ritrovate leggermente più indietro, con Button davanti all’anglo-caraibico. Il trionfatore di Melbourne però non è stato perfetto come una settimana fa e commette una leggerezza tamponando alla curva 9 Karthikeyan: la fermata ai box per sostituire l’ala anteriore danneggiata è obbligatoria compromettendo così la sua gara.
Alonso, passato in testa, con pista libera e bagnata si è esaltato e ha inanellato 4 giri veloci consecutivi rifilando 7 secondi a Perez, 14 ad Hamilton e oltre 20 a Vettel che nel frattempo era riuscito a risalire fino alla quarta posizione superando il compagno di squadra Webber mentre le due Mercedes di Schumacher e Rosberg hanno sofferto di mancanza di grip perdendo posizioni così come Massa che è scivolato nelle retrovie. Ma la gara vive le sue fasi più entusiasmanti negli ultimi 15 giri, con la pista che è andata progressivamente asciugandosi Perez si è trovato a proprio agio con le nuove condizioni del tracciato imponendo un ritmo impressionante e recuperando addirittura un secondo al giro sullo spagnolo, ai -5 dal traguardo è partito l’assalto del giovane pilota messicano oramai giunto negli scarichi di Alonso ma l’inesperienza ha giocato un brutto scherzo a “Chejo” che è andato lungo alla curva 14 perdendo tutto quello che aveva guadagnato in precedenza. Nonostante dal muretto gli ingegneri cerchino di convincerlo di accontentarsi della straordinaria seconda piazza (sarebbe il suo primo podio in Formula 1), Perez, pilota in orbita Ferrari, si è ributtato con ardore all’inseguimento di Fernando mettendolo di nuovo nel mirino. Ma è troppo tardi, Alonso transita primo sotto la bandiera a scacchi facendo commuovere ingegneri e tecnici e balzando in vetta alla classifica del Mondiale.
Dato più che confortante, considerate le premesse, per gli uomini di Maranello è quello di aver girato sugli stessi tempi di McLaren e Red Bull, lo spagnolo poi ci ha messo del suo quando si è trattato di effettuare lo strappo decisivo sui rivali con la sua guida pulita. Sul gradino più basso del podio è salito Hamilton che ha replicato il terzo posto dell’Australia dopo essere partito entrambe le volte dalla pole position, mentre Vettel nei giri finali ha forato lo pneumatico posteriore sinistro mentre si trovava in quarta posizione che lo ha costretto ad un’ulteriore sosta ai box giungendo fuori dalla zona punti in 11esima posizione. Quarto posto per Webber seguito dall’ottimo Kimi Raikkonen, il finlandese, autore di una buona qualifica ma retrocesso di 5 posizioni per aver sostituito il cambio sulla sua Lotus il sabato, ha guidato come se i due anni lontani dalla Formula 1 non fossero mai esistiti, portando a casa un meritato quinto posto. Straordinaria anche la gara di Bruno Senna che ha portato la Williams al sesto posto dimostrando di avere buone qualità al di là del cognome pesante che porta. A chiudere la top ten le due Force India di Paul di Resta (settimo) e Nico Hulkenberg (nono) divise dalla Toro Rosso di Jean Eric Vergne che ha conquistato i suoi primi punti iridati e Michael Schumacher in decima mentre Button e Massa sono giunti in 14esima e 15esima posizione.
Il brasiliano era già stato messo in discussione e il suo avvio di stagione tutt’altro che confortante di certo non lo aiuterà ad evitare un avvicendamento a fine stagione, se non addirittura prima, al volante della Ferrari, magari con quello stesso Sergio Perez che oggi ha compiuto una vera e propria impresa con una vettura, la Sauber, che non è il massimo della competitività portandola ad uno storico traguardo. A dimostrazione che l’exploit è tutto frutto della bravura del pilota, la deludente prestazione del compagno di squadra Kobayashi. La Formula 1 potrebbe aver trovato nel messicano una nuova stella.
Tutti i piloti e i team sono già arrivati al Melbourne, manca ormai poco all’inizio dell’attesissimo Mondiale 2012 di Formula 1, soltanto 24 ore alle prime libere sul circuito dell’Albert Park in Australia che apriranno la 63esima edizione del campionato del mondo, quello che sarà infatti il più lungo mondiale della storia della F1. Da quest’anno saranno infatti ben 20 i Gran Premi su cui i piloti dovranno confrontarsi, uno in più rispetto allo scorso anno quando venne cancellato dal calendario il GP del Barhain per gli ormai noti disordini del paese.
Le new-entry quest’anno saranno proprio il rientro del Bahrain e il nuovo GP di Austin sui quali però aleggiano ancora molti dubbi, mentre di sicuro non avremo più il Gran Premio della Turchia sul circuito di Istanbul, che saluta la competizione dopo 7 anni. Per il resto tutto confermato, con il rientro del Nurburgring a discapito di Hockenheim per l’alternanza ogni anno per il GP della Germania, e i due suggestivi Gran Premi in notturna di Singapore e Abu Dhabi.
Si riparte da Melbourne, che come nella maggior parte delle volte sarà teatro della gara inaugurale del Mondiale. Circuito cittadino ma da sempre uno dei più veloci considerando le medie sul giro tra le più alte della Formula 1, è da tradizione favorevole alla vettura meglio bilanciata in conseguenza dell’alto carico aerodinamico che le vetture necessitano per percorrere le sue 16 curve. Il punto in cui i piloti potranno maggiormante tentare il soprpasso sarà sul rettilineo del traguardo, favoriti dal dispositivo DRS introdotto la scorsa stagione, che da quest’anno potrà essere attivato ben due volte su questo circuito, sia sul rettilineo principale che in quello successivo tra la le curve 2 e 3. Il punto di detection point invece sarà solo uno, e sarà posto alla curva prima del traguardo.
Sarà un GP molto importante perchè da molti anni resiste la tradizione che vede campione del Mondo il pilota che riesce a vincere su questa pista. Il favorito numero uno in questione è sicuramente Sebastian Vettel, forte della sua consacrazione negli ultimi due anni e voglioso di eguagliare il record di Micheal Schumacher e Fangio di conquistare tre titoli mondiali consecutivi. Riuscendoci riuscirebbe sicuramente a smentire tutti coloro (più dai colleghi stessi che dall’esterno) che lo etichettano come “pilota che vince perchè ha la macchina più forte”. Anche perchè da quest’anno si riparte da una sorta di anno zero, in cui sono state tantissime le limitazioni e le innovazioni imposte dalla Fia.
A partire dall’abolizione dei tanto discussi scarichi soffiati introdotti dal genio Adrian Newey, che da quest’anno saranno posizionati più in alto sulla vettura come ai vecchi tempi e non potranno generare più tanto carico aerodinamico. Proprio per questo motivo la Pirelli che anche quest’anno sarà il fornitore ufficiale degli pneumatici fornirà gomme che consentiranno al pilota una maggiore aderenza al posteriore.
Ma la novità più importante a livello visivo sarà sicuramente l’antiestetico muso a becco d’anatra che sarà presente su tutte le vetture ad eccezione della sola McLaren che ha preferito optare per una soluzione lineare in controtendenza rispetto al resto della compagnia. Questa soluzione aerodinamica sarà caratterizzata dalla divisione per via di uno scalino della parte dell’abitacolo con la parte anteriore del muso stesso per via delle nuove regolamentzioni che vincolano l’altezza massima della vettura nella parte anteriore, per diminuire la pericolosità dell’impatto in caso di urto con la parte laterale della vettura che è stata appositamente rialzata.
C’è chi ha fatto quindi di necessità virtù, neanche a dirlo Newey si è subito adoperato per trovare uno stratagemma per trasformare un semlice scalino in un’arma micidiale: vi ha infatti posto una fessura per il passaggio dell’aria che non si è ancora riuscita a decifrare ma si è pronti a scommettere su un’altra invenzione aerodinamica (simile all’F-duct) e non ad un semplice passaggio d’aria per refrigerare i piloti come lui stesso ha dichiarato. Anche la Sauber ha presentato una soluzione analoga posta però al di sopra dello scalino.
Dalle varie Gallerie del Vento si è passati poi alla pista e i test pre-stagionali hanno mostrato che per forza di cose la macchina da battere sarà ancora la Red Bull campione del mondo in carica ma la lotta si preannuncia molto serrata: la macchina più in forma è stata sicuramente la Lotus, dominatrice nella maggior parte delle giornate di test, che quest’anno schiera una coppia tutta nuova quanto ambiziosa. Il campione del mondo 2007 Kimi Raikkonen fa il suo ritorno dopo due anni passati nel Rally, e Romain Grosjean, campione iridato GP2, ansioso di riscattare la mezza stagione nel 2009 con la Renault in cui venne ingaggiato per sostituire Nelsinho Piquè e nella quale non si mise certo in luce per i risultati in pista, abbastanza deludenti.
Dalle premesse la scuderia francese sicuramente potrebbe essere la sorpresa della stagione, anche se le gerarchie là davanti non sembrano essere cambiate. La McLaren si presenta sicuramente come anti Red Bull visto che nei test collettivi è stata una delle scuderie più convincenti. Hamilton e Button sono due piloti di sicuro affidamento e che possono puntare entrambi al Mondiale, ma l’anglo-caraibico dovrà dimostrare di saper gestire meglio la sua vita al di fuori della pit-lane. Per il resto la scelta del team di andare in controtendenza nella progettazione della nuova vettura è stata molto coraggiosa e bisognerà aspettare ancora poco per sapere se porterà un vantaggio o uno svantaggio.
E poi c’è la Ferrari che nonostante i problemi annunciati da Domenicali ci si aspetta di trovarla sempre lassù a lottare per la vittoria. E’ vero che i test non sono andati nel modo in cui si sperava ma la progettazione di un’auto innovativa rispetto allo scorso anno richiede tempo per migliorare. Anche la McLaren lo scorso anno partì malissimo ma finì per diventare l’anti Red Bull. E se su Alonso si può fare sicuro affidamento, Massa deve dimostare di meritare la Ferrari riscattando la stagione deludente dello scorso anno, portando più risultati utili possibili al team.
Alle spalle delle prime tre big, la Mercedes sembra essere nata sotto i migliori auspici, e come al solito il team tedesco, sotto la direzione dell’ex Ferrari Ross Brawn, è stato uno dei miglior a livello di innovazione. Basti pensare al W-duct, fratello di quell’ F-duct bandito dalla FIA, che migliora l’aerodinamica della vettura e incrementa la velocità in rettilineo mandando in stallo l’ala anteriore. Non è un caso che il dispositivo sia stato copiato subito dalla McLaren, ma essendo stato considerato un sistema legale le vetture ad utilizzarlo non potranno che aumentare. Sicuramente all’interno del team si punterà sulla voglia di riscatto del vecchio leone Micheal Schumacher che vuole dimostare di non essere un pilota finito e per questo ripartirà dal record di sorpassi ottenuto lo scorso campionato, e sulla bravura di Nico Rosberg, pilota mai sbocciato completamente ed in attesa della prima vittoria.
Posibili outsider sicuramente la Force India che punta a migliorare il campionato dello scorso anno già di ottimo livello. Per farlo potrà contare su Nico Hulkenberg che ha dimostrato il suo valore già in Williams conquistando anche una pole position nel GP del Brasile 2010, e su Paul Di Resta. Fatto fuori invece Adrian Sutil a seguito della vicenda che lo ha coinvolto nel caso Lux. Desta molta sorpresa la coppia tutta nuova in Toro Rosso con Daniel Ricciardo e Jean-Eric Vergne che hanno sostituito Alguersuari e Buemi che comunque non demeritavano affatto. Se per lo svizzero c’è stata la promozione se pur come terzo pilota in Red Bull per lo spagnolo è stata una vera è propria bocciatura. Sicuramente dalla nuova coppia ci si aspetta di più dal team, staremo a vedere.
Da non sottovalutare anche la Sauber spinta dal propulsore Ferrari e che potrà contare su un pilota sempre di scuola “Rossa” come Sergio Perez e dal samurai giapponese Kamui Kobayashi, capace come pochi di rifilare sorpassi in un fazzoletto di pista. Molte aspettative anche sul fronte Williams, la grande decaduta ormai da un pò (troppi) anni, abbandonata anche dai suoi sponsor principali. Così per mantenere il suo grande appeal ha richiamato un binomio affscinante, quello con Senna che ricalca le orme dello zio Ayrton, affiancato dal venezuelano Pastor Maldonado sperando che in questi anno arrivino risultati più convincenti.
Partono in ultima posizione sia la Marussia, exVirgin, che ha totalizzato pochi chilometri con Timo Glock e Charles Pic tra l’altro con la vecchia vettura, e la HRT di Pedro de La Rosa e Narain Karthikeyan, che si apprestano ad iniziare il Mondiale con zero chilometri sulle spalle. Davanti a loro la comunque migliorata Catehram, che ha perso la battaglia legale con la Renault per il nome Lotus, schiererà Heikki Kovalainen e Vitaly Petrov, che grazie ai suoi sponsor ha scalzato all’ultimo momento Jarno Trulli.
Per questo motivo il Mondiale partirà dopo moltissimi anni senza nessun portabandiera a difendere il nostro tricolore, ma in compenso potremo contare sullo spettacolo che si spera i ben 6 campioni del Mondo daranno nell’arco della stagione. In pista contemporaneamente ci saranno 12 titoli iridati, con Michael Schumacher, re assoluto con 7 titoli all’attivo, seguito dalla coppia Vettel e Alonso che inseguono a quota 2. Un titolo a testa per la coppia McLaren Hamilton e Button e l’ex Raikkonen.
Chi avrà la meglio quest’anno? Allacciate le cinture, il responso, come al solito, lo darà la pista.
E’ stata la Williams l’ultima monoposto di Formula 1 ad essere stata svelata prima dei test di Jerez de la Frontera, che si terranno da oggi fino a giovedi sul circuito spagnolo. All’appello ora mancano solo la Marussia, ex Virgin, la HRT e la attesissima Mercedes di Michael Schumacher e Nico Rosberg che presenteranno la loro livrea definitiva soltanto dopo il 21 febbraio.
La nuova vettura, progettata dal nuovo staff tecnico composto da Mark Gillan e Mike Coughlan, l’ex ingegnere McLaren protagonista della spy story insieme al ferrarista Nigel Stepney, dopo l’addio di Patrick Head e Sam Michael, quest’ultimo accasatosi alla Mclaren dopo tanti anni di collaborazione con il patron Frank Williams, è stata svelata sulla pit-lane di Jerez pochi minuti prima dell’inizio della prima sessione di test-prestagionali dai due piloti ufficiali Bruno Senna, che ripercorre le orme dello zio Ayrton approdando alla corte di Frank Williams, e Pastor Maldonado. La nuova creatura si chiamerà Williams FW34, e riprende una tradizione storica che in passato l’ha vista macchina vincente e campione del mondo con Jacques Villeneuve e Damon Hill. Stiamo parlando del ritorno del motore Reanault che sostituisce la Cosworth nella fornitura dei motori V8. Sicuramente un sacrificio in più in termini di costi considerando l’addio di molti sponsor, sopra tutti quello dell’ AT&T, sponsor ufficiale da molti anni, ma un passo in avanti in termini di prestazioni che nel team si augurano possa portare la vettura a lottare per le prime posizioni, cosa che in una scuderia vincente come la Williams manca da molti anni.
Dalle primisime immagini non sembrano esserci molte novità con l’auto che l’ha preceduta, la FW33, a parte l’ormai noto scalino sul muso adottato da tutti i team ad eccezione della sola McLaren, e le pance, che per effetto del nuovo regolamento sugli impatti laterali, sono state ristrette e di molto accorciate. Molto accentuata anche la pinna sul cofano motore, che non presenta la famosa “tromba” stile Red Bull, mentre gli scarichi per il momento sono stati nascosti.
Si saprà e si vedrà di più durante l’inizio dei test, ai quali prenderà parte per primo Pastor Maldonado che lascerà spazio nei giorni successivi a Bruno Senna. L’obiettivo è migliorare il deludente risultato della scora stagione, il team si aspetta molto dai due piloti ufficilai che oltretutto avranno il difficile compito di non far rimpiangere l’addio di Rubens Barrichello passato alla Indy Car.
Diciotto anni dopo un Senna torna al volante di una Williams motorizzata Renault, diciotto anni dopo quell’incidente maledetto del primo maggio 1994 a Imola ancora impresso nella mente di molti, un’immagine che non potrà mai sbiadire, che si portò via l’indiscusso miglior pilota di sempre, la leggenda della Formula 1 Ayrton Senna.
La scuderia di Grove ha reso ufficiale l’ingaggio di Bruno Senna, nipote dell’indimenticato Ayrton, per la prossima stagione affiancandolo al confermato pilota venezuelano Pastor Maldonado. A farne le spese, lo si sapeva già, Rubens Barrichello che resta così, almeno per il momento, appiedato e senza sedile per il Mondiale 2012 avendo tutte le scuderie già provveduto a completare il proprio reparto piloti eccezion fatta per la Hispania che attualmente è l’unico team a dover scegliere il secondo driver che dovrà dividere il box con lo spagnolo Pedro de La Rosa.
Bruno Senna, che nella passata stagione era stato promosso a metà stagione dalla Renault da collaudatore a pilota titolare in sostituzione del silurato Nick Heidfeld portando a casa discreti risultati in qualche occasione, è alla sua terza esperienza in Formula 1 dopo l’annata appunto con la scuderia anglo-francese e quella precedente da esordiente al volante della Hispania rimanendo senza team al termine di questa stagione dopo la decisione della Renault, divenuta a tutti gli effetti Lotus, di puntare su Kimi Raikkonen.
Il brasiliano ha vinto la concorrenza di Adrian Sutil, incredibilmente non confermato dalla Force India che gli ha preferito Niko Hulkenberg nonostante una grande seconda parte di stagione rimanendo così senza scuderia. Il tedesco, che offriva maggiori garanzie tecniche rispetto a Bruno, sembrava il candidato numero uno al volante della Williams ma i guai giudiziari che lo coinvolgono ne hanno frenato le trattative: Sutil è infatti in attesa del processo per aggressione a Eric Lux, amministratore delegato della Genii Capital, il fondo d’investimento lussemburghese che controlla il team Lotus Renault, ferendolo alla gola con un vetro rotto dopo un acceso diverbio al party post Gran Premio della Cina, e rischia fino ad un anno di prigione. Per tale motivo il boss della scuderia di Grove Frank Williams ha preferito evitare brutte sorprese mettendo sotto contratto Senna, magari rimandando l’ingaggio di Sutil in futuro prossimo. Ma bisognerà fare i conti con la Ferrari che pare molto interessata al pilota tedesco nel 2013 nonostante le smentite di rito del suo agente Manfred Zimmermann, Montezemolo infatti avrebbe intenzione di affidargli la vettura di Felipe Massa al quale a fine anno scadrà il contratto con la scuderia di Maranello.
Quale futuro ora per Rubens Barrichello “fatto fuori” proprio dal suo connazionale Senna? Per Rubinho si prospetta o un anno sabbatico oppure si accaserà alla Hispania. Ipotesi da non scartare è un ritiro dal Grande Circus per colui che è il pilota che detiene il maggior numero di Gran Premi disputati nella storia della Formula 1, ben 323.
La Lotus Renault ha scelto, sarà Romain Grosjean ad affiancare Kimi Raikkonen nel Mondiale 2012 di Formula 1. Il pilota svizzero, che faceva parte della scuderia di piloti della Renault, è stato promosso nel ruolo di seconda guida soffiando il volante sia a Vitaly Petrov che a Bruno Senna, entrambi appiedati per il prossimo campionato e che sperano di trovare ingaggio presso un altro team.
Grosjean aveva già gareggiato in Formula 1 avendo preso parte agli ultimi 7 Gran Premi della stagione 2009 quando fu chiamato a sostituire Nelsinho Piquet, licenziato anzitempo dal team anglo-francese, senza però ottenere risultati significativi (13esimo posto in Brasile il miglior piazzamento). Poi la consacrazione in GP2 dove al volante della DAMS, nell’anno appena conclusosi, ha conquistato il suo primo titolo Mondiale.
“Sono entusiasta di essere uno dei piloti titolari del team nel 2012. Correre a fianco di un ex campione del mondo e di qualcuno che ha fame di successi nel suo ritorno in Formula 1 sarà una grande esperienza, e sono sicuro che contribuirà ad aumentare il mio livello di prestazioni. La mia stagione in GP2 dove mi sono laureato campione del mondo mi ha aiutato a maturare molto, e sono un pilota molto più completo da quello che ero l’ultima volta in cui ho gareggiato in F1. Tornare a Enstone è molto bello, non deluderò le persone che mi hanno concesso questa grande opportunità“.
Dopo i top team, Red Bull, McLaren, Ferrari e Mercedes, anche la Lotus Renault completa il suo parco piloti per la prossima stagione. Vedremo se la decisione del team principal Eric Boullier di affidarsi ad un giovane e ad un ex campione del mondo, seppur del talento di Raikkonen, lontano dalle corse di F1 da due anni si rivelerà esatta e vincente oppure sarà controproducente. Dalla Lotus quest’anno ci si aspetta un passo in avanti e ridurre il gap con i top team dopo un 2011 al di sotto di ogni aspettativa dopo le buone prestazioni fatte registrare nei test invernali e i primi buoni risultati ad inizio anno con i podi conquistati da Petrov nel primo GP della stagione in Australia e da Heidfeld in quello successivo della Malesia.
Il Mondiale 2011 è appena finito da due giorni con la vittoria di Mark Webber in Brasile ma il mercato piloti è già entrato nel vivo. Il primo colpo – e che colpo – lo ha messo a segno la Lotus Renault che di recente ha vinto il contenzioso con la Lotus del malese Tony Fernandes per l’uso esclusivo dello storico marchio britannico con Renault che rimarrà nel team solo come fornitore motoristico della scuderia: si tratta di Kimi Raikkonen.
La scuderia capeggiata da Eric Boullier ha infatti reso noto di aver ingaggiato per le prossime due stagioni fino alla fine del 2013 il pilota finlandese ex McLaren e Ferrari che torna così in Formula 1 a due anni di distanza quando, al termine del contratto con la Ferrari, aveva preferito dedicarsi ad una sua grande passione, il Rally, partecipando al campionato del mondo WRC però con scarsi risultati, anzichè gareggiare con un team che non gli avrebbe potuto garantire di lottare per le posizioni di vertice. Raikkonen, dopo essere stato per diverso tempo in trattativa con la Williams per prendere il posto presumibilmente di Rubens Barrichello, ha preferito firmare con la scuderia di Enstone un biennale per rilanciarsi e rilanciare la scuderia anglo-francese in F1 nonostante lo scorso anno vi erano stati dei veleni dopo una presunta trattativa tra il pilota finlandese, che accusava il team di essersi fatto pubblicità con il suo nome, ed il team principal Boullier, che invece sosteneva di essere stato contattato dal manager di Kimi, Steve Robertson, che aveva offerto il suo assistito voglioso di rientrare in Formula 1 dopo l’anno sabbatico.
Il tutto arriva dopo il “divorzio annunciato” tra Robert Kubica e la Lotus Renault che, dopo le belle parole spese e la vicinanza, almeno a parole, dimostrata verso il pilota polacco in tutti questi mesi di riabilitazione dopo l’incidente nel Rally di Andora dello scorso mese di febbraio che poteva causare conseguenze ben peggiori e drammatiche, gli è stato dato il “benservito” dopo la decisione di Robert di non prendere parte almeno alla prima parte del Mondiale 2012 con Boullier che aveva tuonato “Noi non alleniamo i nostri piloti per altri team” alludendo al fatto di un possibile ingaggio, tempo fa dato per scontato prima che avesse l’incidente, di Kubica in Ferrari a partire dal 2013 al posto di Felipe Massa.
Intanto Raikkonen ha già rilasciato la sua prima dichiarazione dicendosi entusiasta del fatto di poter ritornare nel suo “mondo”:
“Sono felice di tornare in Formula 1 dopo due anni di pausa e sono grato alla Lotus Renault per avermi offerto questa opportunità. E’ stata una scelta facile, perchè sono veramente rimasto sorpreso dalla grande ambizione che regna all’interno del team. Ora però so che mi aspetta un compito importante perchè devo lavorare duramente per riportarlo nella parte che conta della griglia di partenza“.
Un grande ritorno quello per Iceman che in Formula 1 conta attualmente 18 vittorie, 16 pole position, 35 giri veloci, 62 podi in 157 Gran Premi disputati al volante di Sauber, McLaren e Ferrari.
Ora resta da capire quale pilota vorrà affiancare la scuderia anglo-francese al finnico, se confermare ancora una volta il russo Vitaly Petrov o Bruno Senna, il nipote di Ayrton, che da quando è stato promosso dal team da collaudatore a pilota titolare ha fatto vedere buone cose terminando spesso davanti al suo compagno di squadra.
Inoltre l’anno prossimo Raikkonen porterà a 6 il numero dei campioni del mondo che parteciperanno alla stessa edizione di un Mondiale di F1: oltre a sè stesso (campione del mondo nel 2007 con la Ferrari), ci saranno infatti Michael Schumacher, Sebastian Vettel, Fernando Alonso, Lewis Hamilton e Jenson Button per un totale di 13 titoli iridati in pista, un numero mai visto prima. Bentornato Kimi!
Nella terza giornata di test ufficiali di Formula 1 in svolgimento a Jerez de la Frontera, è stato di Nick Heidfeld il miglior giro della sessione (1’20”361). Il pilota tedesco, al volante della Lotus Renault di Kubica, ha strappato il primato dalle mani di Fernando Alonso per soli 132 millesimi candidandosi seriamente per prendere il posto dello sfortunato pilota polacco rimasto vittima di un incidente, che poteva essergli fatale, nel Rally di Andora che lo ha messo ko per l’intera stagione.
Lo spagnolo della Ferrari è stato il pilota ad effettuare più giri, ben 131, a dimostrazione di come la scuderia di Maranello stia lavorando maggiormente sull’affidabilità della F150th Italia, nuova denominazione della Rossa 2011 dopo la causa minacciata dalla Ford per il marchio F150, e sul lavoro di degrado degli pneumatici Pirelli.
Terzo tempo per un ottimo Schumacher, che sembra aver trovato l’alchimia giusta con la sua Mercedes, seguito da Hamilton con una McLaren ancora in fase di rodaggio; più indietro la Red Bull del campione del mondo in carica Vettel (sesto) ad un secondo e due decimi di ritardo dal miglior crono.
Domani ultimo giorno di prove sul circuito di Jerez: in pista per la Ferrari ancora Alonso, Button per la McLaren mentre per la Lotus Renault ci sarà il collaudatore Bruno Senna in lizza con Hedifeld per sostituire Kubica nel Mondiale 2011.
Poi il Circus si sposterà a Barcellona per l’ultima sessione di test prevista (18 – 21 febbraio) prima dell’inizio del campionato che prenderà il via il 13 marzo da Sakir per il Gran Premio del Bahrain.
Continuano a migliore giorno dopo giorno le condizioni di Robert Kubica, rimasto vittima di un grave incidente domenica scorsa durante una prova del Rally di Andora. Il pilota polacco, trasportato e operato d’urgenza all’ospedale di Pietra Ligure dove i medici sono interventuti tempestivamente per arrestare la forte emorragia interna, ridurre le numerose fratture riportate e salvare la mano destra che ha rischiato di essere amputata, ha lasciato questa mattina il reparto di terapia intensiva del nosocomio savonese per essere trasferito in quello d’ortopedia dove domani Robert dovrà essere sottoposto ad un ulteriore intervento alla spalla e al piede.
I progressi della mano operata sono evidenti: il pilota ha cominciato a compiere piccoli movimenti con le dita che fanno ben sperare per una sua completa guarigione, che avverrà non prima di aver affrontato un periodo molto lungo di riabilitazione (circa un anno).
Intanto oggi sulla pista spagnola di Jerez de la Frontera riprenderanno i test ufficiali F1 che proseguono dopo quelli di una settimana fa disputati sul circuito Ricardo Tomo di Valencia nei quali proprio Kubica aveva fatto registrare il miglior tempo al volante della sua Lotus Renault nell’ultimo giorno disponibile.
Per l’occasione colleghi e team hanno voluto esprimere tutta la loro vicinanza allo sfortunato pilota polacco augurandosi di rivederlo presto in pista: su tutte le vetture infatti comparirà la scritta d’incoraggiamento “Szybkiego powrotu do zdrowia Robert” che tradotto dal polacco significa “Guarisci presto Robert“.
In pista la Lotus Renault proverà in questi giorni sia Nick Heidfeld che il collaudatore del team Bruno Senna, entrambi in lizza per sostituire Kubica nel Mondiale 2011.