La notizia del deferimenti del procuratore federale Stefano Palazzi per Pepe, Conte e Bonucci potrebbe cambiare le strategie del mercato per la Juventus. I bianconeri infatti potrebbero tornare sul mercato in cerca di un difensore in vista del rischio squalifica fino a tre anni per illecito a cui potrebbe incorre Leonardo Bonucci. L’eventuale squalifica del difensore azzurro creerebbe non pochi problemi ai Campioni d’Italia specie nella prima parte del campionato, dato che Conte dovrà fare a meno già degli infortunati Caceres e Chiellini.
Diventa quasi d’obbligo allora rivedere i piani in ottica mercato per non rischiare di trovarsi scoperti in quella che è stata la miglior difesa del campionato appena passato. Marotta e soci starebbero pensando di trattare uno tra l’italiano Salvatore Bocchetti e il portoghese Bruno Alves che giocano entrambi in Russia e che già in passato erano stati oggetto dei desideri bianconeri. Altra alternativa potrebbe essere la decisione di puntare tutto sul giovane Masi che sicuramente resterà a Torino fino alla finale di Supercoppa Italiana e che ha già positivamente sorpreso gli addetti ai lavori nella prima uscita ufficiale durante il Torneo Tim.
In attesa di scoprire le mosse della Società piemontese sull’arrivo ipotetico di un difensore centrale, oggi finalmente sarà a Torino Paul Pogba, che in mattinata effettuerà l’iter delle visite mediche con tanto di firma. Per l’annuncio si dovrà attende la prossima settimana visto che la Juventus è quotata in borsa, ma il Francese sarà un giocatore bianconero a tutti gli effetti.
Per quanto riguarda invece il top player la Fiorentina avrebbe tolto dal mercato Jovetic e questo fa si che diventino più insitenti le voci di un passaggio a Torino di Van Persie. Piccola curiosità per quanto riguarda l’olandese, in giornata l’Arsenal ha assegnato ai giocatori numeri di maglia tranne al nuovo acquisto Podolsky lasciando supporre ai maligni che il giocatore sia in attesa di prendere proprio il numero 10 di Van Persie. Non dimentichiamo infine che nelle ultime ore sono anche salite le quotazioni di Edin Dzeko, altro vecchio desiderio della dirigenza bianconera.
Perfezionate le operazioni Isla e Asamoah e riportato alla casa madre Giovinco, la Juventus continua a lavorare a fari spenti sul top player anche se in questo momento è particolarmente attiva sul fronte giovani monitorando sempre Marco Verratti, non perdendo di vista Manolo Gabbiadini per il quale nelle ultime ore si è registrara un’accelerata nella trattativa con l’Atalanta, prelevando Omar El Kaddouri del Brescia e sempre dalle Rondinelle il portiere Nicola Leali e aspettando di ufficializzare Paul Pogba.
Ma l’attacco non è l’unico settore individuato dove intervenire in sede di calciomercato, Antonio Conte sa che per competere in campo internazionale in Champions League ha bisogno di elementi di qualità e rendere quella che lo scorso anno è stata la difesa meno perforata d’Italia e d’Europa ancora più impenetrabile. Barzagli e Chiellini sono una sicurezza in questo senso, Bonucci è il centrale che lascia più a desiderare anche se con Conte ha fatto notevoli progressi nel corso di questa stagione. Ragion per cui urge l’arrivo di un difensore che sappia offrire ancora più garanzie ad una reparto già ben collaudato. Il nome che circola con più insistenza in queste ore è quello di Bruno Alves, centrale dello Zenit San Pietroburgo fresco di eliminazione subita ieri ai rigori con la sua nazionale, il Portogallo, agli Europei di Polonia e Ucraina nella semifinale giocata a Donetsk ad opera dei campioni in carica e del mondo della Spagna. L’interesse per il lusitano, vecchio pallino del dg Marotta, non è nuovo dal momento che già la scorsa estate la dirigenza bianconera si era mossa per portare il gigante a Torino senza però riuscire a strappare il sì al club russo. Oggi però la situazione è cambiata e pare che il tecnico dello Zenit Luciano Spalletti abbia dato via libera per la sua cessione “accontentandosi” di uno scambio con Milos Krasic che non rientra più, da tempo, nei progetti del tecnico bianconero.
Ma il sogno di Conte ha un nome e cognome, Mats Hummels. Il giocatore del Borussia Dortmund e della nazionale tedesca si sta rivelando uno dei migliori centrali al mondo nonostante la sua giovane età, è un classe ’88, e vanta già due Meisterschale in bacheca vinti e una Coppa di Germania. Sempre pulito nei suoi interventi in marcatura, difficilmente commette fallo sull’avversario, ha anche eccellenti doti tecniche, non a caso all’occorrenza può essere impiegato anche a centrocampo. Difensore dai piedi buoni, è anche rigorista. Stasera Hummels potrà essere visionato con più attenzione poichè impegnato con la Germania proprio contro l’Italia nell’altra semifinale che decreterà la seconda finalista di questi Europei.
Unica controindicazione il prezzo: se prima per strapparlo al Borussia Dortmund non sarebbero bastati 20 milioni, è dato per certo che al termine dell’Europeo la sua valutazione schizzi verso l’alto incrementandosi di almeno altri 10 milioni toccando i 30. Una spesa che solo gli sceicchi potrebbero permettersi. A queste condizioni difficilmente Marotta accontenterà Conte e per questo il dg spinge per un’operazione meno onerosa come lo è quella di Bruno Alves. Si arriverà allo scontro frontale o dg e allenatore troveranno un punto d’incontro?
E’ la Spagna la prima finalista di Euro 2012. Le Furie Rosse, nonostante una prova incolore, riescono a piegare il Portogallo ai calci di rigore e quindi ottenere il pass per l’atto conclusivo di domenica sera a Kiev. Si tratta della terza finale di fila per gli spagnoli dopo quelle vittoriose ad Euro 2008 e ai Mondiali 2010, eguagliando cosi il record della Germania Ovest negli anni ’70. Dopo lo 0-0 al termine dei 120’ regolamentari sono decisivi dal dischetto gli errori di Moutinho e Bruno Alves che consentono cosi alla Spagna, che per prima aveva sbagliata per prima dagli undici metri con Xabi Alonso, di trionfare ed aspettare cosi in finale una tra Germania e Italia.
Un match tutt’altro che entusiasmante quello visto a Donetsk, con una Spagna che appare stanca e molto concentrata sulle sortite di Cristiano Ronaldo mentre il Portogallo sembra fare qualcosa in più, specie dopo aver preso coraggio nei minuti iniziali. Tutto questo nei 90’, visto che nei supplementari è la Spagna a venir fuori ma le porte rimangono inviolate. Non una novità tra due delle migliori difese della competizione. Fioccano anche i cartellini: l’aver tolto la diffida dalle semifinali forse non si è rivelata una mossa azzeccata in tal senso. Dagli undici metri poi la Spagna è più precisa e al Portogallo non resta che il rammarico.
SORPRESE INIZIALI – Non mancano le sorprese nell’undici iniziale spagnolo. Del Bosque non decide di schierare una punta vera e propria lasciando fuori Fabregas. Il prescelto tuttavia non è Torres bensì Negredo. Mossa che si rivelerà infelice vista la pochezza del “Tiburon” nel corso del match. Dall’altra parte tutto come previsto, con Hugo Almeida al posto di Helder Postiga.
AVVIO SOPORIFERO – Chi spera in una gara tutta velocità e ripartenze rimane presto deluso: sembra più che altro una partita a scacchi, con un Portogallo che inizialmente appare attendista e pronto a colpire di rimessa, ma che invece prenderà coraggio molto presto. La prima chance capita ad Arbeloa che però non sfrutta una buona palla servitagli da Iniesta sparando alta. Poco dopo però il giocatore del Barcellona si mette in proprio ma anche la sua mira è difettosa. Il Portogallo invece punta tutto su Ronaldo che però è ingabbiato da una stretta marcatura di almeno due o tre uomini.
FINALE GIALLOROSSO – Ai supplementari la Spagna è più convinta. Iniesta spreca una grande palla gol grazie anche all’abilità di Rui Patricio, ma si fanno pericolosi anche Ramos e Navas. Si va cosi ai rigori dove Xabi Alonso e Moutinho si fanno subito fermare da Rui Patricio e Casillas. Da li in poi segnano tutti tranne Bruno Alves che centra la traversa, con Fabregas che sigla il rigore del decisivo 4-2. Le Furie Rosse faticano ma portano a casa la finale. Il Portogallo però esce a testa alta.
Le pagelle di Portogallo-Spagna: Cristiano Ronaldo 6: E’ l’unico che sembra in grado di portare pericoli alla Spagna che però lo conosce e lo marca molto bene. Lui ci mette tanto impegno, ma non trova mai la porta. Ai rigori poteva calciare prima: probabilmente meglio lui di un difensore. Pepe 7: Bene durante la partita quando non ha problemi a fermare le incursioni avversarie. Calcia un bel rigore. Hugo Almeida 5: Gira a vuoto dimostrandosi il classico attaccante portoghese, ovvero allergico alla porta avversaria.
Iniesta 6,5: Tra i suoi si dimostra uno dei pochi in palla, con idee, giocate e conclusioni. A tratti sembra predicare nel deserto, ma dimostra ancora una volta la classe che ha. Silva 5: Si aggira come un’anima in pena sulla fascia e Del Bosque forse ci mette anche troppo per capire che quel posto spetta a Jesus Navas. Negredo 5: A sorpresa tra gli undici titolari, si dimostra quasi come un oggetto estraneo. Una delle mosse, e sono tante, sbagliate da Del Bosque.
PORTOGALLO (4-3-3): Rui Patricio 7; Pereira 5,5, Pepe 7, Alves 6,5, Coentrao 6,5; Moutinho 7, Veloso 6 (1′ sts Custodio sv), Meireles 6 (7′ sts Varela sv); Ronaldo 6, Almeida 5 (37′ st Nelson Oliveira 6), Nani 6. In panchina: Eduardo, Beto, Quaresma, Ricardo Costa, Rolando, Ruben Micael, Miguel Lopes, Hugo Viana. Allenatore: Paulo Bento 6,5 SPAGNA (4-2-3-1): Casillas 7; Arbeloa 6, Ramos 6,5, Piquè 6, J.Alba 6,5; Busquets 6, Xabi Alonso 5,5; Silva 5 (16′ st Jesus Navas 6), Xavi 5,5 (42′ st Pedro 6,5), Iniesta 6,5; Negredo 5 (9′ st Fabregas 6,5). In panchina: Valdes, Reina, Albiol, Javi Martinez, Juanfran, Torres, Mata, Llorente, Cazorla. Allenatore: Del Bosque 5,5
LE IMMAGINI DI PORTOGALLO-SPAGNA:
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Il Milan vuol anticipare i tempi per non arrivare impreparata all’avvio della prossima stagione e la testimonianza più evidente è il continuo peregrinare del dg Ariedo Braida. Il dirigente rossonero domenica pomeriggio era in missione al Ferraris a visionare il giovane difensore Astori ma anche il funambolico Cossu, poi è volato in Portogallo e in una intervista rilasciata al quotidiano record ha confessato: “In Portogallo ci sono tanti giocatori di talento. Noi stiamo valutando alcuni di questi giocatori. Ci sono giocatori interessanti come Hulk e Bruno Alves del Porto, Di Maria del Benfica e Miguel Veloso dello Sporting. Quest’ultimo è un giocatore di assoluto talento e non c’è da meravigliarsi se il suo nome è stato accostato a noi molte volte”.