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  • Follia di Rajon Rondo su Kris Humpries nella notte NBA

    Follia di Rajon Rondo su Kris Humpries nella notte NBA

    Al Garden di Boston vincono i Brooklyn Nets ma la serata è segnata dalla reazione puramente folle di Rajon Rondo: sul finire del secondo quarto Kevin Garnett, nel tentativo di andare a canestro, ha impattato contro Humpries e finito a terra ha scatenato la reazione del playmaker biancoverde che ha spintonato duramente il lungo difensore dei Nets, il quale ha reagito senza troppi complimenti all’affronto. Ne è nato un parapiglia generale tra giocatori, arbitri e stewards, entrati in campo per sedare la zuffa, in cui proprio i due protagonisti sono stati espulsi insieme a Gerald Wallace, ma la reazione di Rondo è stata a dir poco sconcertante; in effetti Humpries ha nettamente commesso un fallo su Garnett, ma non tale da scatenare una reazione del genere, quasi surreale per il pubblico del Garden, incredulo per quanto accaduto. L’espulsione del numero 9 dei Celtics ha compromesso inoltre la gara di Boston, già sotto di 13 punti all’intervallo, che non è riuscita più ad impensierire i Nets i quali hanno amministrato agevolmente il vantaggio accumulato per ottenere così la loro decima vittoria in stagione su un campo tutt’altro che facile.

    Perde malamente Toronto sul campo dei Memphis Grizzlies, con Andrea Bargnani rimasto precauzionalmente a riposo dopo il dolore accusato alla caviglia nella sfida contro gli Houston Rockets. I Raptors vanno a riposo con un solo punto di vantaggio, ma nella ripresa la gara assume tutt’altra piega, con la squadra del Tennessee che limita i canadesi ad un 31% dal campo trascinata dalle giocate dei suoi lunghi (ottime le prestazioni di Gay, Randolph e Marc Gasol) e dalla sorpresa di serata Marreese Speights, autore di 18 punti e 12 rimbalzi, ma soprattutto top scorer dei suoi. Toronto non oppone resistenza e colleziona la 13esima sconfitta in 16 gare disputate: anche quest’anno i playoff restano un miraggio, ma stavolta Bargnani potrebbe cambiare aria.

    Lite Rajon Ronda e Kris Humpries
    Lite Rajon Ronda e Kris Humpries | © Jared Wickerham/Getty Images

    Grandiosa prestazione dei Chicago Bulls contro i Dallas Mavericks: la squadra di Marco Belinelli schianta i texani con un secco 101-78, riscattandosi dopo prestazioni deludenti e lanciando un chiaro messaggio alle rivali in chiave playoff. L’ex Fortitudo Bologna ha collezionato 16 minuti mettendo a segno 11 punti, importanti per la squadra ma soprattutto per il morale della guardia azzurra dopo l’esclusione nel match contro i Bucks perso sul filo del rasoio sempre allo United Center. Beli c’è e fa sentire la sua presenza in fase realizzativa ma anche in quella difensiva, giocando con una grande aggressività che ha impedito più volte agli avversari di trovare il giusto varco per andare a segno. La ripresa è solo ordinaria amministrazione per i “tori”, guidati da Luol Deng, 22 punti per lui, da Noah (doppia doppia) e Nate Robinson; Dallas chiude con un pessimo 28/81 dal campo in una serata da dimenticare dove è il solo Shawn Marion a salvarsi con i suoi 18 punti frutto di un 7/11 dal campo.

    James Harden ritorna ad Oklahoma per la prima volta dopo la trade che lo ha portato a Houston giocando una partita sottotono e tenuto a bada dalla difesa dei Thunder, brava a limitare la sua pericolosità offensiva. The Beard firma 17 punti tra cui 9 dalla lunetta, ma viene stoppato per ben sei volte dagli ex compagni che giocano un match spumeggiante e aggressivo. capitanati dalle prodezze dell’immenso Kevin Durant, autore di 37 punti, e dalla superlativa prestazione di Serge Ibaka che oltre ai 23 punti segnati ha messo a referto 9 rimbalzi e 6 stoppate. I ragazzi di Scott Brooks tengono a bada i Rockets per tutto l’arco del match, mantenendo sempre la doppia cifra di vantaggio per poi affondare il colpo nell’ultimo periodo, infliggendo una pesante sconfitta alla squadra texana nonostante l’ottimo Patterson (27 punti) e la doppia doppia di Omer Asik, autore di 17 punti e 12 rimbalzi.

    Questo il video della lite tra Rajon Rondo e Kris Humpries

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    Risultati NBA 28 Novembre 2012

    Washington Wizards – Portland Trail Blazers 84-82
    Was: Crawford 19, Ariza 14, Seraphin 10
    Por:  Lillard 20, Batum 20, Aldridge 17

    Orlando Magic – San Antonio Spurs 89-110
    Orl: Afflalo 16, Nelson 14, Davis 12
    Sas: Ginobili 20, Neal 19, Duncan 15

    Boston Celtics – Brooklyn Nets 83-95
    Bos: Bass 16, Garnett 16, Pierce 14
    Bro: Johnson 18, Blatche 17, Stackhouse 17

    Atlanta Hawks – Charlotte Bobcats 94-91
    Atl: Smith 17, Horford 17, Williams 17
    Cha: Gordon 26, Session 18, Walker 15

    Detroit Pistons – Phoenix Suns 117-77
    Det: Villanueva 19, Knight 19, Stuckey 18
    Phx: Scola 11, Dragic 10, Morris 10

    Chicago Bulls – Dallas Mavericks 101-78
    Chi: Deng 22, Robinson 14, Noah 13, Butler 13
    Dal: Marion 18, Kaman 10, Do.Jones 10, Carter 10

    Milwaukee Bucks – New York Knicks 88-102
    Mil: Udrih 18, Jennings 18, Ellis 17
    NY: Anthony 29, Novak 19, Chandler 17

    Memphis Grizzlies – Toronto Raptors 103-82
    Mem: Speights 18, Randolph 17, Gasol 17
    Tor: De Rozan 16, Lowry 12, Calderon 12

    New Orleans Hornets – Utah Jazz 84-96
    NO: Lopez 18, Vasquez 18, Roberts 11
    Uta: Jefferson 19, Millsap 16, Ma.Williams 16

    Oklahoma City Thunder – Houston Rockets 120-98
    Okc: Durant 37, Ibaka 23, Martin 17
    Hou: Patterson 27, Parsons 18, Harden 17, Asik 17

    Los Angeles Clippers – Minnesota Timberwolves 101-95
    Cli: Paul 23, Griffin 18, Jordan 15
    Min: Love 19, Shved 17, Ridnour 13

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  • Nba, Cadono i Bulls di Belinelli, il derby di New York ai Nets

    Nba, Cadono i Bulls di Belinelli, il derby di New York ai Nets

    Colpo a sorpresa dei Milwaukee Bucks che escono vittoriosi dallo United Center di Chicago contro i Bulls di Marco Belinelli. La guardia azzurra è rimasta in panchina per tutta la durata del match, assistendo alla sconfitta di misura dei suoi che così incassano il settimo risultato negativo in stagione. I “tori” nell’arco della gara hanno toccato il +27 ma hanno clamorosamente buttato al vento una vittoria che era solo da gestire: non è bastato un superbo Rip Hamilton che ha totalizzato 30 punti per archiviare una gara che almeno sulla carta non rappresentava un grosso pericolo, ma la reazione d’orgoglio dei Bucks è stata encomiabile. Mentre il match si avviava verso una facile vittoria per Chicago, ecco che dalla panchina rossoverde spuntano le giocate di Udrih che con Ilyasova è stato il vero artefice della rimonta: il tutto merito della coraggiosa mossa di Skiles, che ha richiamato in panchina gli spenti Jennings ed Ellis per dare spazio proprio a chi ha deciso il match a favore di Milwaukee. Dunleavy firma il pari e i Bucks passano addirittura in vantaggio, e allo scadere c’è ancora tempo per il mancato canestro di Hamilton che centra il ferro e chiude le ostilità.

    Perdono anche i Nuggets con un Danilo Gallinari acciaccato ma comunque autore di una buona prova con 12 punti all’attivo. La franchigia del Colorado chiude in vantaggio il primo tempo per poi subire la rimonta dei padroni di casa, trascinati da un Al Jefferson in stato di grazia, il quale chiude la serata con 28 punti decisivi per la vittoria dei suoi. L’equilibrio del match viene spezzato quando Andre Iguodala s’innervosisce e viene espulso per due falli tecnici lasciando così i suoi compagni in balia degli avversari. Finisce 105-103 per i Jazz che ringraziano i Nuggets per il pessimo possesso finale dettato dalla poca lucidità per trovare la conclusione del possibile sorpasso o quantomeno del pareggio che avrebbe permesso a Denver di prolungare la partita all’overtime.

    Kevin Durant
    Kevin Durant | © Jonathan Daniel/Getty Images

    Vince fin troppo facile Oklahoma City che impiega un tempo per sbarazzarsi dei Charlotte Bobcats. Kevin Durant segna 18 punti per poi accomodarsi in panchina e lasciare la scena ai suoi compagni che amministrano il vantaggio andando a centrare un buon risultato contro una squadra in forma ma evidentemente in serata no. Si esaltano Thabeet, autore di 13 punti e 10 rimbalzi, Thabo Sefolosha (14 punti) e Reggie Jackson (3 bombe su 3 messe a segno per lui), oltre al solito Westrbook che già nel primo tempo aveva collezionato la sua doppia doppia da 12 punti e 11 assist. Bobcats totalmente inesistenti e inguardabili, con il solo Jeff Taylor in doppia cifra, incassano la peggiore sconfitta della loro storia.

    L’atteso derby di New York, rimandato dopo l’uragano che ha colpito la città poche settimane fa, va ai Brooklyn Nets all’overtime. I Knicks dopo le brillanti prestazioni di inizio stagione, spariscono dal match contro i Nets, eccezion fatta per i soliti Anthony e Chandler, autori di una partita formidabile ma mal assistiti da tutti i loro compagni: Melo mette a segno 35 punti con 13 rimbalzi, il centro ex Hornets (quasi perfetto con un 12/13 dal campo), ne segna 28 aggiungendo 10 rimbalzi al suo tabellino personale. In vantaggio a pochi minuti dalla fine, i Knicks si fanno rimontare da Brooklyn con un parziale di 8-0 firmato Brooke Lopez che rimanda il verdetto all’overtime, dove Joe Johnson e Jerry Stackhouse firmano il definitivo allungo e la vittoria dei Nets per 96-89. Record uguale per entrambe (9-4), le due franchigie promettono scintille per il prosieguo del campionato, candidandosi come vere mine vaganti della lega anche nella post season.

    RISULTATI NBA 26 NOV 2012

    Brooklyn Nets – New York Knicks 96-89 (overtime)
    Bro: Lopez 22, Wallace 16, Williams 16
    NY: Anthony 35, Chandler 28, Felton 8

    Washington Wizards – San Antonio Spurs 92-118
    Was: Crawford 19, Seraphin 18, Webster 16
    SA: Diaw 16, Parker 15, Splitter 15

    Detroit Pistons – Portland Trail Blazers 108-101
    Det: Knight 26, Monroe 20, Singler 16
    Por: Aldridge 32, Matthews 19, Lillard 12, Barton 12

    Chicago Bulls – Milwaukee Bucks 92-93
    Chi: Hamilton 30, Boozer 19, Hinrich 17
    Mil: Ilyasova 18, Henson 11, Udrih 11, Udoh 11

    Memphis Grizzlies – Cleveland Cavaliers 84-78
    Mem: Gasol 19, Randolph 19, Gay 15
    Cle: Varejao 15, Waiters 15, Gibson 11

    Oklahoma City Thunder – Charlotte Bobcats 114-69
    Okl: Durant 18, Sefolosha 14, Thabeet 13
    Cha: Taylor 10, Mullens 9, Gordon 9, Williams 9

    Utah Jazz – Denver Nuggets 105-103
    Uta: Jefferson 28, Favors 19, Tinsley 15
    Den: Faried 21, Lawson 16, Gallinari 12, Brewer 12

    Los Angeles Clippers – New Orleans Hornets 98-105
    Cli: Butler 33, Paul 20, Green 10, Crawford 10
    NO: Vasquez 25, Anderson 17, Smith 17

  • NBA, i Lakers battono i Brooklyn Nets. Toronto non basta Bargnani

    NBA, i Lakers battono i Brooklyn Nets. Toronto non basta Bargnani

    I Los Angeles Lakers di Mike D’Antoni, per la prima volta sedutosi in panchina da quando ha assunto l’incarico di head coach della franchigia californiana dopo l’operazione al ginocchio, trovano contro i Brooklyn Nets la terza vittoria consecutiva dopo l’avvio di stagione disastroso che ha portato al licenziamento di Mike Brown. 95-90 per i gialloviola che hanno portato 4 giocatori in doppia cifra: 25 punti, 5 assist e 4 rimbalzi per Kobe Bryant, 23 punti e 15 rimbalzi per colui che in estate sarebbe dovuto andare ai Nets Dwight Howard, 17 punti, 11 rimbalzi e 7 assist per Pau Gasol e 17 punti e 8 rimbalzi per Metta World Peace. I Lakers vanno in record positivo (6-5). Ai Brooklyn Nets non bastano Deron Williams (22 punti e 10 assist), Brook Lopez (23 punti e 7 rimbalzi) e Joe Johnson (14 punti e 6 assist).

    Non c’è storia tra New Orleans e New York (80-102): dopo un primo tempo equilibrato i Knicks dominano la seconda metà di gara spegnendo le speranze di successo della franchigia della Louisiana ancora orfana di Anthony Davis e Eric Gordon. New York trascinata dal solito Carmelo Anthony (29 punti, 6 rimbalzi e 4 assist) tocca quota 8 successi (e una sola sconfitta), miglior record della Lega. Da segnalare anche le belle giocate di Raymond Felton e di J.R. Smith.

    Mike D'Antoni, Kobe Bryant e Pau Gasol
    Mike D’Antoni, Kobe Bryant e Pau Gasol © Stephen Dunn/Getty Images

    Non bastano i 22 punti di Andrea Bargnani ad evitare ai suoi Toronto Raptors l’ottava sconfitta stagionale: la franchigia canadese cade sul parquet dei Philadelphia 76ers per 106-98. Per il Mago anche 7 rimbalzi, bene anche DeRozan (24 punti) e Calderon (13+12 assist). Protagonisti per i padroni di casa il trio Thaddeus Young, Jason Richardson e Jrue Holiday che hanno messo a referto rispettivamente 23, 21 e 19 con l’ultimo citato che ha anche condito la sua prestazione con 12 assist. Philadelphia con questo successo raggiunge il quinto posto nella Eastern Conference prenotando un posto nei playoff.

    RISULTATI NBA 20 NOV 2012

    Philadelphia 76ers – Toronto Raptors 106-98
    Phi: Young 23, Richardson 21, Holiday 19
    Tor: DeRozan 24, Bargnani 22, Calderon 13, Lowry 13

    New Orleans Hornets – New York Knicks 80-102
    NO: Anderson 15, Rivers 14, Roberts 13
    NY: Anthony 29, Felton 15, Smith 15

    Los Angeles Lakers – Brooklyn Nets 95-90
    Lak: Bryant 25, Howard 23, Gasol 17, World Peace 17
    Bro: Lopez 23, Williams 22, Johnson 14

  • NBA, esordio amaro per D’Antoni. Lakers ko con gli Spurs

    NBA, esordio amaro per D’Antoni. Lakers ko con gli Spurs

    Anche se non ancora in panchina, Mike D’Antoni bagna la sua prima da head coach dei Los Angeles Lakers con una sconfitta interna. Gli Spurs infatti sbancano lo Staples Center per 84-82 grazie ai soliti Tony Parker, autore di 19 punti e 7 assist a referto, e Tim Duncan (18 punti e 9 rimbalzi). Ma il canestro decisivo a pochi secondi dalla sirena lo mette Danny Green, una tripla che consente a San Antonio di superare i gialloviola e di incrementare il proprio record stagionale arrivato a 7 vittorie e una sola sconfitta con una striscia di 3 successi consecutivi. Non bastano i 28 punti di Kobe Bryant e i 13 di Dwight Howard (15 i rimbalzi per il centro ex Magic).

    Continuano a macinare vittorie su vittorie i New York Knicks di Mike Woodson, giunti ad un record nell’Atlantic Division della Eastern Conference di 5 successi unica franchigia NBA a non aver ancora perso, che battono sul parquet dell’Amway Center i padroni di casa degli Orlando Magic 99-89. Sugli scudi ancora una volta Carmelo Anthony con 25 punti e 8 rimbalzi, decisivi anche gli apporti di Raymond Felton e J.R. Smith con 21 punti a testa. Per i Magic buona la prestazione di J.J. Redick che mette 18 punti.

    Ottimo l’avvio dei Brooklyn Nets che nel nuovissimo Barclays Center portano a casa la quarta W stagionale trascinati da Deron Williams. L’ex play degli Utah Jazz mette a referto 26 punti conditi da 10 assist, cifre che permettono di battere i Cleveland Cavaliers. Ottimi gli apporti di Joe Johnson (25 punti e 6 assist) e di Brook Lopez (23 punti e 7 rimbalzi). Per la franchigia dell’Ohio a nulla servono le prestazioni eccellenti di Anderson Varejao (35 punti e 18 rimbalzi) e Kyle Irving (34 punti e 8 assist).

    San Antonio Spurs v Los Angeles Lakers
    Bryant in azione © Harry How/Getty Images

    Vincono per un soffio i Toronto Raptors di Andrea Bargnani che si fanno rimontare il cospicuo vantaggio di 11 punti accumulato nella gara nell’ultimo periodo dagli Indiana Pacers che poi mancano del sorpasso definitivo: 74-72 per la franchigia canadese in una gara segnata dalle basse percentuali al tiro di entrambe le squadre (36.1% per i Raptors, 32% per i Pacers). Bargani non brilla e chiude con soli 8 punti e 2 rimbalzi in quasi mezzora di gara.

    Infine vittorie agevoli per Portland e Charlotte: i Trail Blazers espugnano il parquet dei Sacramento Kings 103-86 mandando 5 uomini in doppia cifra per quanti riguarda la realizzazione di punti mentre i Bobcats battono i Washington Wizards per 92-76 grazie a Ramon Sessions autore di 21 punti. Lo strappo decisivo alla gara nel secondo periodo che consente alla franchigia di Michael Jordan di portare il proprio record in parità (3-3).

    RISULTATI NBA 14 novembre 2012

    Charlotte Bobcats – Washington Wizards 92-76
    Cha: Sessions 21, Walker 17, Kidd-Gilchrist 15
    Was: Ariza 19, Booker 8, Okafor 8, Beal 8

    Orlando Magic – New York Knicks 89-99
    Orl: Redick 18, Afflalo 13, Vucevic 12, Moore 12
    NY: Anthony 25, Felton 21, Smith 21

    Indiana Pacers – Toronto Raptors 72-74
    Ind: Hill 18, George 12, West 11
    Tor: DeRozan 15, Calderon 13, Kleiza 10

    Brooklyn Nets –  Cleveland Cavaliers 114-101
    Bro: Williams 26, Johnson 25, Lopez 23
    Cle: Varejao 35, Irving 34, Thompson 14

    Sacramento Kings – Portland Trail Blazers 86-103
    Sac: Johnson 16, Thornton 14, Fredette 13
    Por: Lillard 22, Aldridge 19, Matthews 18

    Los Angeles Lakers – San Antonio Spurs 82-84
    Lak: Bryant 28, Howard 13, World Peace 12
    SA: Parker 19, Duncan 18, Green 11

  • NBA Eastern Conference, Miami in pole per il titolo

    NBA Eastern Conference, Miami in pole per il titolo

    Tra circa una settimana prenderà il via la stagione NBA 2012. Questa è una breve analisi del nuovo campionato che si preannuncia molto combattuto e come al solito molto emozionante. Iniziamo il nostro viaggio NBA partendo dalla Eastern Conference.

    ATLANTIC DIVISION

    Boston Celtics: Sarà una stagione dal doppio obiettivo per Boston, ovvero tentare l’ultimo assalto al titolo (ipotesi comunque difficile) ed al tempo stesso far crescere i giovani acquisiti tra Draft e mercato nelle ultime 2 annate, che saranno la colonna portante dei Celtics del futuro. In particolare occhi puntati su Jeff Green (che ritorna in campo dopo un anno di stop per problemi cardiaci) e Jared Sullinger che guideranno la truppa biancoverde nel prossimo decennio assieme al fenomenale playmaker Rajon Rondo. Importante sarà l’esperienza che porteranno Garnett e Pierce ma la perdita di Ray Allen, volato ai rivali degli Heat, è pesante nonostante l’acquisizione di un altro cecchino dal perimetro come Jason Terry.

    Brooklyn Nets: L’obiettivo per la prima stagione a Brooklyn è di migliorare il rendimento dello scorso anno e magari entrare nel novero delle 8 squadre che prenderanno parte ai playoff. Sfumato il sogno estivo Dwight Howard (che avrebbe reso i Nets una corazzata) le armi principali saranno Deron Williams e Joe Johnson (preso dagli Hawks), ma per puntare in alto il centro Brook Lopez sarà chiamato ad elevare e di molto il suo rendimento. Le speranze a Brooklyn passano dai suoi miglioramenti.

    New York Knicks: New York ha puntato decisamente sull’esperienza, molti veterani hanno deciso di accasarsi ai Knicks e proprio per questo ora New York ha uno dei roster più “anziani” della storia NBA. Gli acquisti di Camby, Thomas e Wallace rendono i Knicks una delle migliori squadre sotto canestro (si aggiungono a Stoudemire e Chandler), Carmelo Anthony dovrà trascinare i suoi compagni ai traguardi più alti e dimostrare di essere allo stesso livello delle “Stelle” LeBron James e Kevin Durant. Potrebbe pesare la perdita di Jeremy Lin, eroe della scorsa stagione, lasciato partire verso Houston. Al suo posto in cabina di regia il cavallo di ritorno Felton.

    Philadelphia 76ers: Perso Andre Iguodala (andato a Denver) è arrivato Andrew Bynum il che rende i Sixers una delle migliori squadre sotto canestro (al suo fianco giocherà Spencer Hawes capace di punire anche dalla distanza). L’assenza dell’ex capitano “A.I.”sarà mitigata da Evan Turner, decisamente in rampa di lancio. Holiday pronto a diventare uno dei migliori playmaker della lega. Con un pò di fortuna Philadelphia potrebbe togliersi tante soddisfazioni quest’anno.

    Toronto Raptors: Prosegue la ricostruzione graduale in Canada, Bargnani e compagni in questo torneo devono necessariamente migliorare il record dell’anno scorso. Le basi ci sono tutte, ma sembra improbabile un loro approdo alla post season, a meno che il nostro “Mago” non diventi un giocatore dominante su entrambi i lati del campo, in quel caso non sono escluse sorprese.

    CENTRAL DIVISION

    Chicago Bulls: Il punto focale della nuova stagione dei Bulls sarà il recupero di Derrick Rose, reduce da un grave infortunio al ginocchio negli scorsi playoff. Con il playmaker in piena forma Chicago sarà decisamente una delle più serie candidate al titolo, le fortune del team dell’Illinois passano dalle sue mani e dalle sue giocate. Sarà interessante vedere anche l’inserimento del nostro Marco Belinelli (dopo lungo corteggiamento finalmente approdato nella squadra che fu del grande Michael Jordan) nel sistema offensivo dei “Tori”. A meno di clamorosi crolli i Bulls non dovrebbero scendere dai primi 4 posti nella Eastern Conference.

    Cleveland Cavaliers: “errare umanum est, perseverare autem diabolicum” è un brocardo latino che evidentemente non conoscono in Ohio. Dopo aver sprecato la quarta scelta assoluta nello scorso Draft per un giocatore assolutamente normale come Tristan Thompson (dopo aver selezionato al numero 1 il fenomeno Irving) ecco che i Cavs ci sono ricascati. La quarta scelta del 2012 ha portato a Cleveland Dion Waiters (guardia di riserva a Syracuse in NCAA), chiamata incomprensibile vista l’abbondanza di talento presente nel Draft (forse uno dei migliori degli ultimi 25/30 anni). Il giocatore, sia chiaro, non è un brocco, ma neanche quell’atleta che sposta gli equilibri, come dovrebbe essere chi viene selezionato così in alto. Altra stagione perdente per i Cavaliers, sperando che poi nel prossimo Draft non vengano commessi i soliti vecchi errori.

    Detroit Pistons: Il processo di ricostruzione e di crescita dei Pistons procede decisamente bene. Il reparto lunghi ora è completo e annovera il talentuoso Greg Monroe ed il potentissimo rookie Andre Drummond un centro che può fare la differenza in partita ma che tira i liberi peggio di Shaq O’Neal. Buono anche il reparto di guardie/playmaker (da tenere d’occhio soprattutto Brandon Knight), mentre per fare il definitivo step verso l’alto serve un’ala piccola di livello assoluto, che probabilmente verrà selezionata al Draft dell’anno prossimo. Detroit potrebbe essere la mina vagante ad Est, in attesa di completare la squadra e ritornare nei piani alti della Lega.

    Indiana Pacers: Indiana ha mantenuto invariata l’ossatura della squadra che ha ben figurato lo scorso campionato. Proprio per questo i Pacers guardano alla nuova stagione con speranza, sarà difficile arrivare al titolo, ma per diventare campioni NBA tutti dovranno fare i conti con il team di Danny Granger, Roy Hibbert, David West e Paul George.

    Milwaukee Bucks: Ultima chiamata per la squadra del Wisconsin, un altro fallimento (lo scorso anno non furono raggiunti i playoff) non sarà più tollerato dalla dirigenza che eventualmente provvederà, in caso di ulteriori delusioni, a ricominciare da zero. Nel back court il punto forte dei Bucks con la coppia Jennings-Ellis potenzialmente da 50/60 punti a partita e 15/20 assist in combinata. Da valutare il settore lunghi, che con la perdita di Bogut (andato ai Warriors proprio per avere Monta Ellis) potrebbe essere il settore meno competitivo della franchigia. Importante aver rifirmato Ilyasova ma non può essere il turco il sostituto di Bogut, dovranno essere trovate valide alternative. Incombe sui Bucks anche il rischio trasferimento da Milwaukee con Seattle pronta ad accogliere la franchigia per ricreare i SuperSonics, una stagione perdente darebbe modo di far pensare proprio in questa direzione.

    Nba | foto tratta dal web

    SOUTHEAST DIVISION

    Atlanta Hawks: Scambiato volutamente il leader Joe Johnson (per abbassare il monte ingaggi) per gli Hawks la nuova stagione non dovrebbe essere ricca di soddisfazioni. Il team pare indebolito dal mercato anche se potenzialmente i playoff potrebbero essere raggiunti. Punto di forza della squadra il front court con Josh Smit ed Al Hordford. Ma quanto peserà ora la mancanza di un gran tiratore e giocatore talentuoso come lo era Johnson nel sistema offensivo di Atlanta? La risposta l’avremo sicuramente tra pochi mesi.

    Charlotte Bobcats: Dopo l’orrendo campionato 2011/2012, culminato con la peggiore percentuale di vittorie della storia NBA, i Bobcats guardano al futuro con un pò più di fiducia grazie all’acquisizione di Michael Kidd-Gilchrist, seconda scelta assoluta al Draft 2012, ala piccola con potenziale devastante sui 2 lati del campo, in grado di elevarsi ai livelli di Anthony, Durant e James (se tutto andrà per il verso giusto). Ovvio che il processo di crescita a Charlotte sia solo agli inizi, le “Linci” saranno una delle squadre più deboli della stagione, ma l’importante sarà far dimenticare l’ultimo torneo e porre le basi per un grande futuro (da valutare i progressi del lungo Biyombo). Jordan guarda al mercato di Seattle per aumentare gli introiti visto che in North Carolina il team non riscuote molto successo.

    Miami Heat: Sono ancora loro i favoriti di questo torneo, dopo aver vinto il campionato 2011/2012. La squadra è rimasta invariata con l’aggiunta di un fenomeno come Ray Allen che potrà dare un gran contributo con i suoi tiri da 3 punti (migliore cecchino della storia NBA). Resta un pò corto il reparto lunghi, con Bosh che probabilmente partirà da centro pur preferendo giocare da ala grande. In questo caso sono da valutare le voci che vorrebbero il centro Oden vicino agli Heat, con l’ex prima scelta assoluta al Draft del 2007 che ha recuperato dai milioni di guai fisici che lo hanno tormentato negli ultimi 5 anni. Sarebbe un innesto importante sotto canestro perchè se Oden riuscisse ad esprime almeno la metà del suo vero potenziale Miami diventerebbe imbattibile, considerando che in squadra ci sono 2 dei migliori 10 giocatori della Lega come Wade e James (che ormai è il numero uno indiscusso della NBA). Heat favoriti per il titolo ma non con così grande distacco dalle altre pretendenti.

    Orlando Magic: E’ facile pronosticare una stagione perdente per i Magic che dopo la cessione di Dwight Howard (ai Lakers, così come era successo una quindicina di anni fa con Shaquille O’Neal), centro leader indiscusso ad Orlando, hanno accumulato tantissime scelte nei prossimi Draft per ricostruire una squadra vincente. Saranno tempi durissimi nei prossimi 3 anni per i tifosi dei Magic, il team non appare in grado di superare, al momento, le 25 vittorie stagionali.

    Washington Wizards: Neanche il tempo di iniziare che per Washington arrivano subito brutte notizie con l’infortunio di John Wall. I Wizards non saranno una squadra competitiva e i playoff restano un miraggio, la ricostruzione ancora è nel pieno del suo svolgimento. Probabile che i capitolini saranno una delle peggiori 4-5 squadre della stagione, l’importante sarà far crescere i tanti giovani presenti nel roster e puntare a ritornare nei pian alti nei prossimi 2 anni.

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    Andrei Kirilenko torna in NBA, accordo con i Minnesota Timberwolves

    Andrei Kirilenko torna a giocare nella NBA: la stella russa, dopo un anno al CSKA Mosca, ha trovato un accordo con i Minnesota Timberwolves. L’operazione è stata resa possibile dalla trade che il team di Minneapolis ha portato a termine qualche giorno fa con i Phoenix Suns ed i New Orleans Hornets, scambio che ha liberato parecchio spazio salariale nel cap di Minnesota e di cui parleremo tra un attimo. Kirilenko, 31 anni, ha firmato un contratto per 2 stagioni a 20 milioni di dollari complessivi. Il russo sta disputando le Olimpiadi con la sua Nazionale ed ha giocato in NBA per 10 stagioni con gli Utah Jazz, con una media di 12.4 punti e 5.6 rimbalzi a partita, ma nella stagione 2011-12 ha indossato la maglia del CSKA Mosca (complice il lockout NBA che ha tenuto ferma la Lega fino a Natale), vincendo il premio di M.V.P. e di miglior difensore dell’Eurolega. Kirilenko ha dichiarato che è impaziente di giocare per il coach Rick Adelman e che crede che il suo stile di gioco si adatti alla perfezione a quello dell’allenatore dei Timberwolves.

    Torniamo alla trade a 3 squadre di cui parlavamo poco fa: il centro Robin Lopez e l’ala Hakim Warrick si trasferiscono da Phoenix a New Orleans, mentre la guardia-ala Wesley Johnson passa da Minnesota a Phoenix insieme a una scelta al primo giro del Draft, i Timberwolves invece liberano spazio nel cap per poter firmare il free agent Kirilenko. La franchigia di Minneapolis riceve inoltre dagli Hornets 2 scelte da secondo giro al prossimo Draft.

    Andrei Kirilenko | © Christian Petersen/Getty Images

    Situazione Orlando Magic: il general manager Hennigan ha scelto come nuovo head coach Jacque Vaughn, 37 anni ed alla prima esperienza su una panchina NBA (ora l’unica squadra senza allenatore sono i Portland Trail Blazers che comunque dovranno comunicare la oro scelta a breve). Negli ultimi 2 anni Vaughn è stato assistente di Gregg Popovich ai San Antonio Spurs e l’esperienza maturata con un genio del basket come è notoriamente conosciuto l’allenatore degli Spurs non potrà fare altro che avvantaggiarlo nella sua carriera. Il nuovo coach dovrà gestire una squadra che probabilmente perderà la stella Dwight Howard e dovrà essere abile ad avviare il processo di ricostruzione e a favorire la crescita dei giovani.

    Dwight Howard infatti è sempre intenzionato a lasciare Orlando, il centro dopo l’incontro avvenuto a Los Angeles con lo staff dirigenziale dei Magic (che voleva convincerlo a tornare sui suoi passi) ha confermato la sua volontà: la superstar chiede o la cessione immediata ai Los Angeles Lakers (che però hanno parecchie difficoltà ad imbastire uno scambio con i Magic visto il rifiuto di Bynum di giocare ad Orlando e l’assenza di prime scelte al Draft da offire alla squadra della Florida dato che sono state cedute quasi tutte interamente a Phoenix nell’affare Nash), o la cessione a gennaio ai Brooklyn Nets (che solo nel nuovo anno potranno inserire Brook Lopez nella trattativa visto che il giocatore è stato rinnovato da qualche settimana ed occorrono circa 6 mesi per poterlo scambiare) oppure in casi estremi andrà via a giugno 2013 gratis (via free agency) a Dallas, dato che i Mavericks possono offrire un super contratto al centro. La palla ora passa di nuovo ad Hennigan che dovrà sbrogliare la difficile situazione.

  • Houston prova a prendere Howard, Kaman firma con Dallas

    Houston prova a prendere Howard, Kaman firma con Dallas

    Sembra sfumata la trattativa tra Nets e Magic che avrebbe portato il centro Dwight Howard a Brooklyn e nella corsa al centro di Orlando si inseriscono a sorpresa gli Houston Rockets che fino a poche ore fa dovevano solo essere i partner dei Los Angeles Lakers per far quadrare lo scambio con il team della Florida. Il pacchetto offerto dai texani al neo general manager dei Magic Hennigan prevede soluzioni interessanti come quello di accollarsi i pesanti contratti di Hedo Turkoglu (2 anni rimanenti a 23.8 milioni), di Chris Duhon (anche lui 2 anni, 7.5 milioni) e di Jason Richardson (3 anni per 18.6 milioni). Orlando in questo modo otterrebbe ciò che vuole, ovvero azzerare il cap in vista della rifondazione che partirà a breve. Houston però per fare spazio nel salary cap dovrà necessariamente usare la clausola Amnesty per tagliare qualcuno dei contratti più sostanziosi a bilancio. L’indiziato prinicipale per il taglio è Luis Scola che nei prossimi 3 anni percepirà 21 milioni di dollari. Nel fine settimana non mancheranno gli sviluppi anche perchè i Lakers e forse anche i Nets (che secondo alcuni stanno cercando di forzare la mano alla dirigenza dei Magic tirandosi fuori dalla trattativa) potrebbero non essere tagliate fuori. Proprio la franchigia di Brooklyn per cautelarsi da ogni scherzo mette rinnova per 4 anni (a 60 milioni di dollari complessivi) il centro Brook Lopez.

    Fonti molto attendibili riferiscono che nelle prossime ore i New York Knicks pareggeranno l’offerta degli Houston Rockets per Jeremy Lin e tratteranno il playmaker.

    Ufficiali gli ingaggi di Ray Allen e Rashard Lewis (ex compagni ai Seattle SuperSonics) che vestiranno la maglia dei Miami Heat per i prossimi 3 anni. Entrambi si inseriscono alla perfezione nel piano di Miami per aiutare James, Wade e Bosh con tiratori dalla distanza che possano far allargare le maglie delle difese avversarie. I 2.718 canestri da 3 punti messi a segno da Allen rappresentano il record NBA di tutti i tempi (superato il grande Reggie Miller), mentre Lewis è al quinto posto della classifica dei giocatori in attività con 1.690 centri da oltre l’arco.

    Dwight Howard | &© Chris Trotman/Getty Images

    Presentazione ufficiale anche per Steve Nash con la maglia dei Lakers. Il playmaker canadese, grande appassionato di calcio, indosserà la maglia numero 10 (la numero 13 gialloviola è ritirata dato che è appartenuta al grande Wilt Chamberlain) ed ha dichiarato che è un omaggio ai grandi “10” del calcio degli ultimi anni quali Zinedine Zidane ed Alessandro Del Piero, che furono compagni di squadra nella Juventus.

    Dallas taglia il centro Haywood con la Amnesty Rule (27 i milioni dovuti nei prossimi 3 anni) e trova l’accordo con Chris Kaman. L’ex Hornets così ritrova il suo amico e compagno di nazionale tedesca Dirk Nowitzki. I Mavericks rinnovano completamente il reparto lunghi con Elton Brand, nelle prossime ore dovrebbe arrivare l’ufficialità. Texani scatenati: mettono anche in piedi l’operazione di mercato che porta ai Pacers, via sign and trade, Ian Mahinmi e Dallas il playmaker Darren Collison più la guardia Dahntay Jones. Per quanto riguarda proprio gli Indiana Pacers, news dell’ultim’ora dato che sono vicinissimi a mettere sotto contratto Gerald Green (triennale da 10 milioni) reduce da una buona stagione con i Nets.

  • Marco Belinelli verso i Clippers. I Lakers insidiano i Nets per Howard

    Marco Belinelli verso i Clippers. I Lakers insidiano i Nets per Howard

    Marco Belinelli è finito nel mirino dei Los Angeles Clippers: a sponsorizzare l’arrivo della guardia Azzurra sarebbe stato il suo ex compagno di squadra, ai New Orleans Hornets, Chris Paul. Belinelli tornerebbe in California (è stato scelto dai Golden State Warriors nel Draft del 2007) per colmare il vuoto lasciato da Nick Young accasatosi ai Philadelphia 76ers. I losangelini vorrebbero offrire a Belinelli un contratto con la “mid level exception”. L’altro scenario prevede invece un sign and trade con gli Hornets con il coinvolgimento dell’ala Ryan Gomes. In attesa di vedere se si concretizzerà il passaggio del “Beli” a Los Angeles, i Clippers stanno costruendo una grande squadra per la prossima stagione: rinnovato il fenomeno Blake Griffin (la prima scelta assoluta al Draft 2009 si metterà in tasca 95 milioni di dollari nelle prossime 5 stagioni), sono arrivati a dare man forte a Chris Paul (in attesa anche lui di firmare il rinnovo contrattuale) Lamar Odom e Jamal Crawford.

    Tim Duncan, 36 anni, ha trovato l’accordo per giocare altre 3 stagioni nei San Antonio Spurs: per lui 36 milioni di dollari complessivi che lo terranno alla corte di coach Gregg Popovich probabilmente fino a fine carriera. Duncan è arrivato a San Antonio nel 1997 come prima scelta assoluta al Draft. I movimenti degli Spurs non finiscono qui, infatti è stato anche raggiunto l’accordo per il ritorno di Boris Diaw (biennale da oltre 9 milioni) e Danny Green (triennale da 12 milioni). San Antonio pesca anche in Spagna: il 25enne francese Nando De Colo, negli ultimi 3 anni al Valencia, ha annunciato attraverso il sito del club spagnolo che giocherà negli Spurs le prossime 2 stagioni.

    L’altra notizia di giornata è la complicazione dell’affare Dwight Howard tra Brooklyn Nets e Orlando Magic. L’affare sembrava in dirittura d’arrivo, la trade doveva essere la seguente con 4 squadre coinvolte (oltre a Magic e Nets anche Cavaliers e Clippers): a Brooklyn sarebbero finiti, oltre ad Howard, anche Jason Richardson ed Earl Clark. Ai Magic sarebbero andati Brook Lopez, Damion Jones, Shelden Williams (dai Nets), Luke Walton (da Cleveland) e ben 3 scelte future (tutte da primo giro). Per i Cavaliers pacchetto composto da Quentin Richardson (in arrivo da Orlando) da Kris Humpries, da Sundiata Gaines (provenienti da Brooklyn), oltre ad una prima scelta e 3 milioni di dollari dai Nets. I Clippers invece avrebbero rilevato il contratto della guardia MarShon Brooks. Cleveland però ora si sarebbe tirata indietro, Brooklyn ha provato a convincere Orlando a mandare lo scambio in porto anche senza i Cavs ma non c’è stato nulla da fare. Ed allora sono entrati in gioco i Los Angeles Lakers che hanno inserito come terza parte dell’accordo gli Houston Rockets. In breve Howard finirebbe ai Lakers, Bynum a Houston (visto che il centro non vuole andare assolutamente ad Orlando) e i Magic riceverebbero una miriade di scelte future al Draft per poter ricostruire la squadra. In più pare che i pesanti contratti di Turkoglu e Jason Richardson, che gravano nel monte salari del team della Florida, potrebbero essere assorbiti proprio dai californiani e dai texani che prenderebbero un giocatore ciascuno. Tuttavia lo scambio appare ancora molto “fumoso”, alcuni analisti dicono addirittura che comunque la strada che porterebbe Howard ai gialloviola sia morta, dato che il giocatore firmerà il nuovo contratto (in scadenza a giugno 2013) solo quando approderà ai Brooklyn Nets, voluti fortemente dal centro. Staremo a vedere l’evoluzione della trattativa.

    Marco Belinelli © Doug Pensinger/Getty Images

    Secondo fonti ben informate i New York Knicks nelle prossime ore pareggeranno l’offerta dei Rockets fatta a Jeremy Lin (restricted free agent) e tratterranno il playmaker nella Grande Mela.

    Rashard Lewis firma un biennale con i Miami Heat: Lewis raggiunge in Florida l’ex compagno di squadra Ray Allen ai Seattle Supersonics.

    Atlanta sostituisce Joe Johnson (andato a Brooklyn) con Louis Williams, in uscita da Philadelphia. Il corteggiatissimo Courtney Lee (nell’ultimo anno agli Houston Rockets) vuole andare a Boston (per il grande rapporto di amicizia che lo lega a coach Doc Rivers ed alla sua famiglia) ma su di lui c’è l’interesse di almeno altre 7-8 squadre.

    Il 39 enne Grant Hill è pronto a raggiungere l’amico Steve Nash ai Lakers, il russo Shved approda ai Minnesota Timberwolves (triennale da 10 milioni complessivi), Dorell Wright va dai Golden State Warriors ai Philadelphia Sixers. Bayless, lasciato libero dai Raptors, trova la sua  nuova casa ai Grizzlies.

  • NBA, Howard-Nets accordo vicino. Camby ai Knicks, Hibbert resta a Indy

    NBA, Howard-Nets accordo vicino. Camby ai Knicks, Hibbert resta a Indy

    Si scalda il mercato NBA, mancherebbero solo gli ultimi dettagli e poi “Superman” Dwight Howard  diventerà un giocatore dei Nets a tutti gli effetti: i dirigenti di Orlando e Brooklyn infatti starebbero visionando le cartelle mediche di Howard e Brook Lopez (il centro che prenderà il posto di Dwight ai Magic) per assicurarsi che tutto sia a posto visto che i 2 giocatori sono reduci da infortuni piuttosto lunghi.

    Nel maxi scambio, oltre ai Cleveland Cavaliers, dovrebbero entratre anche i Los Angeles Clippers: la trade, a dir poco imponente, vedrebbe arrivare alla corte di Deron Williams, a Brooklyn, oltre ad Howard anche Jason Richardson ed Earl Clark. Ai Magic andrebbero Brook Lopez, Damion Jones, Shelden Williams (dai Nets), Luke Walton (da Cleveland) e ben 3 scelte future (dovrebbero essere tutte da primo giro). Per i Cavaliers sarebbe pronto il pacchetto composto da Quentin Richardson (in arrivo da Orlando) da Kris Humpries, da Sundiata Gaines (provenienti da Brooklyn), oltre ad una prima scelta e 3 milioni di dollari dai Nets. I Clippers invece rileverebbero il contratto della guardia MarShon Brooks. Sono 2 però le questioni sul tavolo che sino ad ora hanno provocato lo stallo della trattativa: le condizioni di Brook Lopez, fermo spesso durante l’ultimo anno, che preoccupano non poco i Magic (come abbiamo già detto in precedenza la dirigenza del team della Florida sta visionando le cartelle mediche per assicurarsi che sia tutto a posto), oltre alle richieste contrattuali di Kris Humpries che potrebbero complicare il “sign and trade” con i Cavaliers. Alla fine però tutti i tasselli dovrebbero andare al posto giusto per un affare che in fin dei conti conviene un pò a tutte le squadre coinvolte.

    Dwight Howard, Orlando Magic | © Kevin C. Cox/Getty Images

    Buone notizie anche per i New York Knicks: la franchigia della Grande Mela si assicura per i prossimi 3 anni le prestazioni del centro Marcus Camby (contratto da 13 milioni di dollari complessivi). Il 38enne lungo ritorna così a New York, nel “sign and trade” con Houston arrivano in Texas 3 giocatori bluarancio ovvero Toney Douglas, Josh Harrellson, Jerome Jordan più 2 seconde scelte (nel 2014 e nel 2015). La dirigenza dei Knicks, in attesa della risoluzione del caso Jeremy Lin (offerta dai Rockets che deve essere pareggiata per trattenere il playmaker), ha concluso la trattativa con un altro free agent ovvero Steve Novak. Per lui, specialista assoluto dal perimetro, quadriennale da 15 milioni di dollari. In dirittura d’arrivo anche la trattativa con J.R. Smith, per la guardia contratto biennale da 2,8 milioni di dollari.

    Roy Hibbert, centro in piena esplosione, è stato un giocatore importante per Indiana nell’ultima stagione ed i Pacers ovviamente non hanno nessuna intenzione di perderlo. Secondo fonti ben informate l’offerta di 58 milioni di dollari (il massimo possibile) fatta da Portland all’ex Georgetown University verrà pareggiata e il giocatore non si muoverà da Indianapolis.

    Triennale per Danny Green che dopo una grande stagione a San Antonio, ha deciso di rinnovare con gli Spurs e di rimanere in Texas.

    Infine i Rockets provano a strappare alla concorrenza Aaron Brooks, reduce da una stagione in Cina. Il 27enne playmaker è già stato ai Rockets dal 2007 al febbraio 2011, quando venne ceduto ai Phoenix Suns in cambio di Dragic. Le alternative per Houston sono Ramon Sessions (ma Dallas è in netto vantaggio) e Raymond Felton.

  • NBA, Howard vicinissimo ai Nets. New York ci prova per Camby

    NBA, Howard vicinissimo ai Nets. New York ci prova per Camby

    Sono ore di trepidazione in NBA per i tifosi dei Nets: ad Orlando è in corso una riunione tra i dirigenti dei Magic per dare il via libero allo scambio che porterà Dwight Howard a Brooklyn. I 2 team avrebbero trovato l’accordo per un maxi scambio che coinvolgerebbe ben 14 giocatori, almeno 3 squadre nella trade e tantissime scelte al Draft tra primo e secondo giro. I Magic hanno intensficato i contatti con Billy King, general manager dei Nets, ieri sera, dopo aver appreso che Andrew Bynum, il centro dei Los Angeles Lakers su cui volevano costruire la squadra del futuro, non è interessato a rimanere a Orlando dopo la scadenza del suo contratto nel 2013 (Bynum ha fatto sapere che preferirebbe Dallas, Houston o Cleveland). Brooklyn intanto ha coinvolto nell’affare Howard anche Cleveland, a cui vorrebbe scaricare il nuovo contratto di Kris Humphries. I Cavs però oltre al lungo vorrebbero anche una scelta al primo giro: avendone già promesse ben 3 a Orlando. I Nets inoltre stanno cercando una quarta squadra interessata allo scambio pronta a farsi carico della promettente guardia MarShon Brooks (sotto contratto nel 2012-13 per 1,2 milioni) in cambio di una scelta al primo giro. I Nets in cambio di Howard (e probabilmente di Jason Richardson ed Hedo Turkoglu, 2 giocatori con il contratto pesantissimo nel monte salari dei Magic) spedirebbero ad Orlando un pacchetto incentrato su Brook Lopez, con cui stanno trattando il rinnovo per utilizzarlo in un sign and trade, e almeno 3 scelte al primo giro. Ma i Lakers restano alla finestra, pronti ad intervenire nel caso la trattativa fallisca. Staremo a vedere gli sviluppi nelle prossime ore.

    Orlando ha inoltre ufficilizzato la cessione di Ryan Anderson, giocatore più migliorato dell’ultima stagione NBA, ai New Orleans Hornets. Anderson, 16 punti di media nella stagione appena conclusa con 166 triple a bersaglio (più di tutti nella Lega) firmerà un quadriennale da 36 milioni. Gli Hornets hanno abbastanza spazio salariale per farsene carico e spediranno in cambio il lungo Gustavo Ayon (un anno di contratto a 1,5 milioni) ai Magic, che proseguono così nella loro rifondazione.

    Dwight Howard, Orlando Magic | © Sam Greenwood Getty Images

    Intanto si muove anche New York: la dirigenza si è incontrata con il centro Marcus Camby ed i Knicks ora sono favoriti per prendere il 38enne che piace, e molto, anche a Miami, Dallas, Houston e San Antonio. New York ha già avviato i contratti con i Rockets per un sign and trade che consentirà a Camby di guadagnare almeno 3 milioni il prossimo anno e ai texani di ottenere in cambio almeno uno tra ToneyDouglas, Josh Harrellson, Dan Gadzuric e Jerome Jordan.

    Kirk Hinrich ritorna ai Bulls: il 31enne playmaker firmerà un biennale da 6 milioni e fino a gennaio (o febbraio) dovrà sostituire l’infortunato Derrick Rose.

    Ersan Ilyasova ha deciso di rimanere a Milwaukee. L’agente del giocatore ha confermato che il turco ha accettato la proposta di rinnovo quinquennale (45 milioni di dollari) che gli hanno proposto i Bucks. Ilyasova, 25 anni, è reduce dalla miglior stagione della sua carriera: 13 punti e 8,8 rimbalzi di media.

    Boston pensa al sostituto di Ray Allen (volato a Miami): in lizza Courtney Lee ed O.J. Mayo, entrambi restricted free agent e quindi teoricamente rifirmabili in seguito dalle loro squadre di appartenenza (Houston e Memphis) pareggiando l’offerta dei Celtics.