Tag: Brasile

  • Maradona fallisce! Il grande giocatore spesso non coincide con il grande allenatore

    Maradona fallisce! Il grande giocatore spesso non coincide con il grande allenatore

    diego-armando-maradonaL’Argentina rischia di non qualificarsi per i mondiali di Sud Africa 2010. Il prossimo incontro con il Paraguay sarà decisivo ai fini dell’accesso alla fase finale. L’Argentina è attualmente quarta nel proprio girone e una mancata vittoria nel prossimo match potrebbe mettere la parola fine alla speranze di Maradona. Oltre che costargli materialmente la panchina.

    A memoria, non ricordo una nazionale Argentina che possa contare sul numero di giocatori di primissimo livello che può vantare quella odierna, eppure si ritrova ad affrontare il Brasile con tale Datolo, che per carità, ha messo a segno due gol nelle due ultime partite, ma se un panchinaro di una squadra di media classifica italiana dev’essere il fiore all’occhiello dei sudamericani…
    Voci dal Sudamerica parlano di un Dieguito più motivatore che allenatore, che segue spesso gli allenamenti dalla panchina dando qualche consiglio sparso qua e là. D’altronde, non vedo come potrebbe dare lezioni di tattica uno che non si è mai allenato moltissimo e che comunque in campo si faceva notare più per l’infinito estro personale, piuttosto che per la dedizione agli schemi della squadra. Lungi da me la volontà di sminuire il calibro del Maradona campione, non vorrei che qualcuno mi desse del blasfemo.

    Ma non c’è un teorema secondo il quale un grande campione deve gioco forza diventare un grande allenatore. Anzi, spesso, i più grandi allenatori sono stati mediocri calciatori.  Si potrebbero citare tanti esempi in merito: Van Basten, che dopo un discreto avvio come allenatore, ha fatto vivere ai tifosi dell’Ajax più di una delusione; lo stesso Gullit, non è stato grande profeta in patria nella sua esperienza al Feyoonord; e ancora i “bianconeri” Marco Tardelli e Michel Platini, più bravi dietro una scrivania che con fischietto e paletti in mano. Il calcio moderno è qualcosa di molto complesso e spesso il carisma di un leader non basta a garantire i risultati: puntare “sull’eroe del  popolo” può inizialmente inebriare le folle. Fino al triste e doloroso risveglio.
    [via Uccellino di Del Piero]

  • Kaka accende il derby del Sud America: “Io piu completo di Maradona”

    Kaka accende il derby del Sud America: “Io piu completo di Maradona”

    Sfida dei sogni domani a sera a Rosario tra l’Argentina di Maradona e il Brasile di Dunga, albiceleste e verdeoro rivali da sempre si affrontano per la qualificazione ai mondiali in Sud Africa 2010. Lo stato d’animo delle due squadre è completamente diverso: Kaka e compagni si godono il primato e la qualificazione ormai ad un passo, il Pide de Oro invece è chiamato ad una reazione dopo la sciagurata sconfitta in Bolivia (6-1) che ha pregiudicato il cammino dell’Argentina trascinandola al quarto posto del girone. Il quarto posto infatti è l’ultimo posto utile per accedere al mondiale senza ulteriori spareggi, ma l’Ecuador è solo a due punti ed con un eventuale sconfitta contro il Brasile potrebbe operare il sorpasso.

    KakàMaradona è consapevole dell’importanza dell’incontro e a suo modo cerca di metter ancor più pepe all’incontro, come al solito ottimista e fiducioso è sicuro che la potenza del suo attacco affogherà la manovra verdeoro. Indirettamente a rispondergli è l’ex milanista Kaka: “L’Argentina ha piu pressioni rispetto a noi e questo potrebbe favorirci sopratutto in avvio”, l’ex pallone d’oro poi si definisce piu completo di Maradona “Diego era magico come trequartista io sono piu completo ed ho piu colpi” .

    In campo sin dal primo minuto nell’Argentina ci dovrebbe esser il napoletano Datolo, coppia d’attacco Messi Tevez in panchina Lavezzi e il Principe Milito, nel Brasile tridente Kaka, Robinho e Luis Fabiano.

  • Ranking Fifa: l’Italia perde una posizione

    Ranking Fifa: l’Italia perde una posizione

    FifaLa brutta parentesi alla Confederation Cup costa all’Italia la quarta posizione nel Ranking Fifa, la classifica per nazioni stilata dal massimo organismo mondiale del calcio: la Nazionale allenata da Marcello Lippi perde una posizione a favore della Germania. In testa si conferma sempre il Brasile con 1642 punti seguito dai campioni d’Europa della Spagna con 1590 punti mentre l’Olanda mantiene il gradino più basso del podio con 1379 punti.

    Questa la top ten del Ranking Fifa

    1 – Brasile (1) 1642 punti
    2 – Spagna (2) 1590 punti
    3 – Olanda (3) 1379 punti
    4 – Germania (5) 1195 punti
    5 – Italia (4) 1181 punti
    6 – Russia (6) 1161 punti
    7 – Inghilterra (7) 1135 punti
    8 – Argentina (8) 1080 punti
    9 – Francia (9) 1059 punti
    10 – Croazia (10) 1031 punti

  • Confederations Cup: scopriamo chi si è messo in evidenza

    La Confederations Cup appena conclusa è stata un ottima vetrina per quei giocatori che per diverse ragioni non hanno tantissima visibilità oppure ancora non erano esplosi definitvamente: se per Spagna, Italia e in gran parte per il Brasile erano presenti giocatori gia affermati per le altre nazioni non si può certo dire la stessa cosa. Come collettivo è palese la crescita che il calcio americano e quello africano sono riusciti ad ottenere riducendo di molto il gap dai paesi piu evoluti calcisticamente. Adesso vi proporremo i giocatori che sono riusciti ad emergere in questa breve competizione e il loro potenziale mercato:

    • Brasile:

    Andre Santos: il terzino sinistro della Selecao sembra il clone di Maicon negli inserimenti lungo la corsia esterna, è del 1983 e gioca nel Corinthians. E’ meno dotato tecnicamente dell’interista ma in compenso è piu abile in copertura. Su di lui sembra ci sia l’interesse del Milan per sopperire al mancato arrivo di Cissokho ma anche Juventus e Fiorentina sembrano interessare alle sue prestazioni. Il suo costo prima dell’exploit durante la Confederations era abbastanza contenuto (6 milioni di euro) adesso sembra che le richieste del club brasiliano siano almeno raddoppiate.

    Ramires: centrocampista offensivo, classe ’87, è ormai un punto di riferimento per il centrocampo verdeoro di Dunga che lo preferisce quasi sempre al piu conosciuto Elano. Messosi in luce con la maglia del Cruzeiro entusiasma sin da subito il ct della Selecao che lo convoca per l’Olimpiadi di Pechino dove i verdeoro conquistano il bronzo. E’ stato acquistato dal Benfica che punta molto su di lui sopratutto dopo essersi confermato ad alti livelli in terra d’Africa

    • Sud Africa:

    Siboniso Gaxa: terzino destro, attualmente gioca nella squadra sud africana del Mamelodi Sundowns allenato dall’ex stella Hristo Stoichkov, è un ’84 ed ha impressionato per il giusto tra la dirompente forza fisica africana e il buon livello tecnico delle sue giocate. Sono interessate a lui la Fiornentina, Cagliari e Lazio è un operazione a basso costo (circa un milione di euro) e potrebbe rivelarsi un affare, l’unica pecca potrebbe esser la scarsa esperienza internazionale.

    Tsepo Masilela:
    terzino sinistro, vale lo stesso discorso fatto per Gaxa anche se tecnicamente Masilela sembra avere piu proprietà di palleggio, è ’85 e gioca nel Maccabi Haifa, potrebbe esser utile a squadre di medio alta classifica che prediliggono giocare sulle fasce e fanno affidamento sulla spinta dei terzini.

    Katlego Mphela: è l’eroe della finalina contro la Spagna per il terzo posto, classe ’84, gioca come Gaxa nel Mamelodi Sundowns, attaccante dotato di un buon tiro dalla distanza e portato al sacrificio per aiutare la squadra. Come dimostrano i due straordinari gol contro le Furie Rosse vede bene anche la porta.

    • USA:

    Oguchi Onyewu: il mastino che ha ingabbiato Torres e Villa, è uno dei pezzi forti del mercato sia per le ottime prestazioni in terra africana e sia per il fatto che si libera a parametro zero dallo Standard Liegi, ha estimatori in tutti i campionati in Italia sembrano aver quache interesse il Genoa, Livorno, Fiorentina e Palermo. Classe ’82, abile nel gioco aereo può far bene nel nostro campionato.

    Landon Donovan: ventisettenne centrocampista dai piedi buoni, gioca con Beckham nei Los Angeles Galaxy. Ha confermato durante la Confederations Cup di aver un ottima proprietà di palleggio e una grande visione di gioco, meriterebbe un altra chance in Europa dopo i mesi in chiaro scuro con il Bayer Monaco.

    Tim Howard portierone dell’Everton ha vinto la palma di miglior portiere della competizione dimostrandosi ancora una volta affidabile in un ruolo delicato. Non piu giovanissimo (classe ’79) meriterebbe la vetrina di una grande squadra sopratutto in un ruolo dove l’eccellenze si contano sulle dita di una mano.

  • Ranking FIFA: Il Brasile si riprende la vetta

    La straordinaria vittoria in rimonta contro gli USA nella Confederations Cup in Sud Africa fa balzare il Brasile in vetta alla classifica del ranking Fifa soffiando il primo posto alla Spagna eliminata clamorosamente in semifinale dagli americani. L’Italia resta sempre stabile in quarta posizione scivola in terza posizione l’Olanda.

    • La top ten Fifa:

    1. (5) Brasile 1672 punti;
    2. (1) Spagna 1590;
    3. (2) Olanda 1379;
    4. (4) Italia 1229;
    5. (3) Germania 1207;
    6. (9) Russia 1161;
    7. (6) Inghilterra 1135;
    8. (7) Argentina 1091;
    9. (10) Francia 1082;
    10. (8) Croazia 1031.

  • Finale Confederations Cup: strapotere verdeoro, la Spagna arriva terza. Ma USA e Sud Africa non demeritano

    Finale Confederations Cup: strapotere verdeoro, la Spagna arriva terza. Ma USA e Sud Africa non demeritano

    La Confederations Cup 2009 ha emesso il verdetto il Brasile è la squadra da battere in vista del prossimo mondiale previsto in Sud Africa per la prossima estate. I verdeoro regalano il primo tempo agli americani che dimostrano ancora una volta di aver preso confidenza anche nel tirar calci ad un pallone e che il loro movimento calcistico è in continua evoluzione facendo diventare la nazionale a stelle e strisce sempre piu competitiva.lucio I gol sono due capolavori: il primo porta il marchio della Premier inglese il difensore del West Ham di Zola Spector crossa e Dempsey del Fulham mette alla spalle di Julio Cesar con una bella girata al volo. Il raddoppio arriva con un contropiede da manuale gli americani con 5 tocchi mettono Donovan davanti al portierone interista che lo spiazza magistralmente. La reazione brasiliana è confusionaria anche se Howard (il portierone degli USA ha vinto il premio fair-play) è spesso impegnato con tiri dalla distanza di Robinho e Maicon. La ripresa è tutta un altra storia i brasiliani entrano convinti di poter costruire l’ennessima pagina di successi della loro storia: Luis Fabiano (capocannoniere della competizione) si inventa il gol del due a uno, è un assedio verdeoro tra giocate spettacolari ed accellerazioni dei soliti Maicon e Kaka(eletto miglior giocatore). L’ex milanista prende in mano il Brasile seminando il panico nella difesa degli Usa e riesce a segnare anche il gol del pari ma arbitro e guardalinee non si accorgono che la palla aveva superato la linea. Il Brasile continua a macinare e trova il meritato pareggio ancora con Luis Fabiano abile a farsi trovare pronto per il tap-in vincente. Recuperata la partita adesso i verdeoro cercano l’impresa che arriva grazie ad un incornata del capitano Lucio.
    Nella finalina per il terzo e quarto posto Spagna e Sud Africa si annoiano per 70 minuti, poi i padroni di casa riescono a trovar il vantaggio con Mphelae la partita si ravviva. Le Furie Rosse tirano fuori l’orgoglio e con Guiza in due minuti ribalta il risultato, quando la partita sembra destinata a concludersi sul 2-1 ancora Mphela trova il gol del pari su calcio piazzato. Ai supplementari è il piede vellutato di Xabi Alonso su punizione a regalare il terzo posto agli uomini di Del Bosque.

    ALBO D’ORO CONFEDERATIONS CUP:
    1992 in Arabia Saudita – vincente: Argentina
    1995 in Arabia Saudita – vincente: Danimarca
    1997 in Arabia Saudita – vincente: Brasile
    1999 in Messico – vincente: Messico
    2001 in Corea del Sud e Giappone – vincente: Francia
    2003 in Francia – vincente: Francia
    2005 in Germania – vincente: Brasile
    2009 in Sud Africa – vincente: Brasile

  • Confederations Cup: Dani Alves regala la finale al Brasile ma che fatica

    Confederations Cup: Dani Alves regala la finale al Brasile ma che fatica

    kakaDopo l’inaspettata eliminazione della Spagna per mano di un USA coriaceo nella seconda semifinale solo grazie ad uno straordinario Julio Cesar non si è consumata l’ennesima sorpresa. Il Sud Africa di Joel Santana ha messo piu volte alle corde lo stellare Brasile di Dunga e Kaka ma la sfortuna e la bravura del portierone interista sono riusciti a non far capitolare il Brasile che nel finale ha beffato gli africani con un perfetto calcio di punizione di Dani Alves. Nel Sud Africa si vede il lavoro di Santana, tanto possesso palla e accellerazioni alle spalle dei cursori verdeoro: Modise e Masilela sono imprendibili sulle fasce e Pienaar da fastidio tra le linee di difesa e centrocampo dei Sud Americani, Parker dimostra di poter giocare ad alti livelli per come sgomita con Lucio e Luisao anticipandoli sempre nel gioco aereo. Il Brasile non si vede quasi mai, Kaka e Luis Fabiano non entrano in partita Robinho cerca di strafare ma senza mai impesierire la difesa africana; le uniche occasioni degne di nota capitano sui piedi di Ramires nel primo tempo e il destro a giro Daniel Alves insacca magistralmente una punizione dal limite dell’area. Il Brasile grazie al suo superiore tasso tecnico e alla dea bendata conquista la quarta finale della Confederations Cup nella quale affronterà la sorpresa USA.

    TABELLINO:
    BRASILE-SUDAFRICA 1-0 (87′ Daniel Alves)

    BRASILE (4-2-3-1) – Julio Cesar; Maicon, Lucio, Luisao, Andre Santos (dal 36’ s.t. Daniel Alves); Gilberto Silva, Felipe Melo; Ramires, Kakà, Robinho; Luis Fabiano (dal 45’ s.t. Kleberson).
    Panchina: Gomes, Victor, Miranda, Kleber, Josue, Elano, Julio Baptista, Nilmar, Pato. CT: Dunga
    SUD AFRICA (4-2-3-1) – Khune; Gaxa, Booth, Mokoena, Masilela; Dikgacoi, Mhlongo; Modise (dal 46’ s.t. Mashego), Pienaar, Tshabalala (dal 45’s.t. Mphela); Parker.
    Panchina: Fernandez, Baloyi, Gould, Mdledle, Moon, Khumalo, Van Heerden, Davids, Fanteni. CT: Santana.
    ARBITRO – Busacca (Svi).
    AMMONITI – Felipe Melo (B), Andre Santos (B), Masilela (S).

  • Nazionale: la rivincita di Donadoni

    Nazionale: la rivincita di Donadoni

    Roberto DonadoniDopo l’irripetibile sogno tedesco che a distanza di 24 anni ci permise di tornare sul tetto del mondo e consegnare alla storia i nuovi gladiatori ci fu il passaggio di consegne tra il tecnico vincente Marcello Lippi e Roberto Donadoni messo li a caso per metter la faccia ad un evitabile crollo. Lippi sapeva benissimo che mantenere alta la concentrazione dopo una vittoria del genere per noi italiani era umanamente impossibile e allora andar via da vincitore oltre ad esser una rivalsa del post calciopoli era un modo saggio per esser ricordato come il vincente. Roberto Donadoni invece ci mise la faccia e portò gli azzurri agli europei  di Austria e Svizzera a differenza di quanto accadde nell’europeo francese dell’84 che non ci vide nemmeno tra i partecipanti. L’Italia di Donadoni inserita in un girone di ferro con Olanda, Francia e Romania riuscì con un colpo d’orgoglio ad aver la meglio sulla Francia e passare il primo turno. L’avventura azzurra finì ai quarti contro la Spagna poi vincitore del torneo ma gli uomini di Donadoni senza il capitano Cannavaro fermato da un infortunio vendettero cara la pelle cedendo il passo a chi adesso viene definita la squadra piu forte al mondo soltanto ai rigori. L’ombra Lippi incombe si Roberto Donadoni, lo skipper di Viareggio si ripropone ai vertici federali come Messia e questi per riconoscenza gli affidano il timone della nazionale. Ma la seconda avventura azzurra dell’ex tecnico juventino è tutt’altro che con  i piedi per terra, Lippi gonfia il petto godendo per le scelte impopolari e evitando i giornalisti nei momenti piu neri. La differenza piu netta tra Donadoni e Lippi sta proprio in questo: Donadoni per educazione ma anche inesperienza è stato vittima della stampa facendo perdergli fiducia nei suoi schemi e costringendolo a cambiare piu volte il suo undici titolare, Lippi invece sa tener testa alla stampa ma fa le formazioni per provare a vincere non oscurando il suo marchio. Adesso c’è da sperare che la figuraccia fatta contro il Brasile ed in generale durante questa Confederations Cup faccia riportare i piedi per terra al nostro commissario tecnico e che gli ritorni la consapevolezza che la vittoria sotto il cielo di Berlino non è merito suo se non in parte ma dello straordinario stato di grazia di giocatori come Cannavaro, Grosso, Pirlo e Gattuso del gladiatore De Rossi e di Materazzi. Per questo bisogna che ci sia a furor popolare la spinta che provochi la convocazione di Cassano, l’unico che può far vibrare l’attacco azzurro ed esser decisivo.

  • Verso Italia-Brasile: gli azzurri con tre opzioni per approdare in semifinale

    Dopo il passo falso contro l’Egitto la strada per il passaggio del turno per gli azzurri si è complicata ma le speranze non si sono perse del tutto le speranze esistono infatti almeno tre chances per l’Italia di Marcello Lippi di approdare alle semifinali e la prima è al piu gustosa in quanto prevede la vittoria contro i verdeoro con due gol di scarto, risultato che ci qualificherebbe per primi e in caso di vittoria dell’Egitto eliminerebbe proprio il Brasile di Dunga.

    Ecco le 3 opzioni:
    1) Vittoria con almeno due goal di scarto contro il Brasile (per via della differenza reti gli azzurri scavalcherebbero i verdeoro in caso di mini classifica avulsa con Egitto, Brasile e Italia. Qualora invece l’Egitto non vincesse con gli USA, l’Italia arriverebbe prima superando il Brasile per via dello contro diretto)

    2) Ottenere contro il Brasile un risultato migliore o uguale (e quindi con scarto migliore o uguale) dell’Egitto contro gli USA. In questo caso quindi sia Italia che Egitto devono vincere.

    3) Sperare in una non vittoria dell’Egitto: a quel punto all’Italia basterebbe pure un pareggio. (Se gli azzurri dovessero perdere però, l’Italia sarebbe matematicamente fuori, con la labile speranza degli USA i quali a quel punto potrebbero passare solamente battendo con uno scarto di 4 goal l’Egitto).

    Formazioni:
    Italia (4-3-3): Buffon; Zambrotta, Cannavaro, Chiellini, Dossena; Montolivo, De Rossi, Pirlo; Camoranesi, Toni, Rossi. A disp: Amelia, De Sanctis, Santon, Grosso, Legrottaglie, Pepe, Gattuso, Gilardino, Gamberini, Iaquinta, Palombo, Quagliarella. Ct: Lippi
    Brasile (4-2-3-1): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Juan, Andre Santos; Gilberto Silva, Felipe Melo; Ramires, Kakà, Robinho; Luis Fabiano. A disp: Victor, Gomes, Kleber, Daniel Alves, Luisao, Miranda, Josue, Elano, Julio Baptista, Kleberson, Pato, Nilmar. Ct: Dunga