Tag: Brasile

  • Brasile-Venezuela probabili formazioni

    Brasile-Venezuela probabili formazioni

    Dopo le due partite che hanno viste impegnate le squadre del girone A, tra cui la deludente Argentina padrona di casa. Stasera alle 21.00, ora

    Pato | © JUAN MABROMATA/AFP/Getty Images
    italiana, toccherà ai fenomeni del Brasile, che saranno impegnati nel match non proibitivo contro il Venezuela del talentino Orozco. La formazione che il tecnico Mano Menezes dovrebbe essere quella tipo, il classico 4-3-3, con l’interista Julio Cesar in porta, difesa a quattro che prevede Dani Alves sulla destra, con Maicon relegato in panchina, la coppia centrale contrariamente a quanto pronosticato in precedenza, sarà composta da Thiago Silva e Lucio, che pare aver vinto il ballottaggio con David Luiz, a sinistra agirà André Santos. Il terzetto di centrocampo vedrà all’opera il talento purissimo di Lucas del Sao Paolo, affiancato da Ramires ed Elano, fresco vincitore della coppa Libertadores con il suo Santos, così come uno dei tre tenori dell’attacco Carioca, Neymar, patrimonio della squadra che fu di Pelè e desiderio non troppo segreto di quasi tutta la nobiltà calcistica europea. Il talentino molto atteso sarà affiancato da un duo che in Italia conosciamo molto bene, ovvero sia Pato e Robinho, che dopo essere stati protagonisti con il Milan, vogliono continuare la loro annata magica con la conquista di un trofeo internazionale. Il Papero rossonero specialmente è chiamato a dare risposte positive dopo gli elogi che il suo Ct gli ha riservato, paragonandolo alla vigilia di questa manifestazione addirittura al Fenomeno Ronaldo.   Brasile (4-3-3): Julio Cesar; Daniel Alves, Thiago Silva, Lucio, André Santos; Lucas Leiva, Ramires, Elano;  Pato, Robinho, Neymar. In casa vinotinta, il tecnico Farias dal canto suo cercherà di arginare la corazzata verdeoro affidandosi all’estro del suo giocatore più rappresentativo, Yohandry Orozco, già acquistato dal Wolfsburg, il giovane attaccante sarà chiamato ad un compito di certo non facile. Modulo più coperto quello venezuelano, che prevede, a protezione del portiere Reny Vega, una linea difensiva con quattro uomini in linea che verosimilmente dovrebbero essere i terzini Rosales e Alexander Gonzalez, a tamponare al centro ( o quantomeno a provarci) gli attacchi brasiliani sarà la coppia centrale formata da Gabriel Cichero E Grenddy Perozo. In mediana, invece, Lucena e Arango sugli esterni dovranno spingere e accompagnare molto la manovra del già citato Orozco e del puntero Maldonado, mentre al centro a copertura dei “quattro” d’attacco giostreranno Tomas Rincon e Luis Manuel Seijas, un nome quest’ultimo da ricordare, perchè potrebbe essere tra i protagonisti non attesi di questa edizione della Coppa America. Venezuela (4-4-1-1): Reny Vega; Roberto Rosales, Gabriel Cichero, Grenddy Perozo, Alexander González; Franklin Lucena, Tomás Rincón, Luis Manuel Seijas, Juan Arango; Yohandry Orozco; Giancarlo Maldonado. Speciale Coppa America 2011

  • Brasile sale la febbre dei ’90. I convocati

    Brasile sale la febbre dei ’90. I convocati

    Se l’Argentina, padrona di casa ed eterna rivale è costretta a vincere per sfruttare al meglio il fattore casalingo, il Brasile per sua indole e natura è costretto a vincere sempre e comunque, e non c’è competizione internazionale che non si rispetti che non lo vede partire come favorito per il titolo finale, d’altronde è la storia a parlare, 5 mondiali vinti, 8 Coppa America (4 delle ultime 5 edizioni) e 3 Confederation Cup.  

    © IAN KINGTON/AFP/Getty Images
    Insomma si dice Brasile ma si legge Calcio, con la C maiuscola. La rosa che si presenta ai blocchi di partenza di questa manifestazione è ricca di talenti purissimi, come sempre del resto, ma che ha in Pato, Neymar, Lucas e Ganso i suoi interpreti più eccellenti, la cosiddetta geraçao noventa. Se del Papero rossonero sappiamo quasi tutto e abbiamo ammirato le sue gesta vedendolo giocare nel nostro campionato, insieme ad altri fenomeni che fanno parte della lista di Mano Menezes, vedi Thiago Silva, Robinho, Maicon, Lucio e Julio Cesar, degli altri 3 abbiamo imparato a conoscere vita e miracoli, calcistici s’intende, nella stagione appena trascorsa. Neymar e Ganso gioiellini del Santos, fresco vincitore della Libertadores e desiderio non tanto nascosto di quasi tutte le grandi d’Europa, il primo predestinato e quanto di più vicino a Ronaldo è stato espresso dalla fucina carioca, il secondo condizionato da un infortunio muscolare patito ad inizio maggio dovrebbe comunque essere tra i protagonisti dei verdeoro. Per quanto riguarda Lucas, invece, il Sao Paulo squadra di appartenenza lo ho blindato con una clausola rescissoria vertiginosa ma c’è da star certi che presto vedremo il centrocampista calcare qualche stadio di prestigio del vecchio continente. Alle spalle di questa generazione di possibili fenomeni, giostrerà qualche “anziano” veterano come Robinho, rinato all’ombra della Madunina, Thiago Silva e David Luiz probabilmente la coppia di centrali più forti in circolazione e Dani Alves che ha ormai scalzato Maicon, mica uno qualsiasi, dalle gerarchie dei titolari. Paradossalmente il meno esperto in campo internazionale è proprio il mister Mano Menezes che dovrà dimostrare al popolo verdeoro che sa vincere e che la sua squadra sarà pronta per il vero appuntamento atteso dalla torçida carioca, ovvero il Mondiale casalingo del 2014.   Il modulo che adotterà il selezionatore sarà sicuramente il 4-2-3-1, con il pacchetto difensivo formato da Julio Cesar tra i pali, Dani Alves e Andrè Santos a spingere sulle fasce e come detto il milanista Silva e il blues Luiz a fare da muro centrale, con Lucio pronto a subentrare. Lo scudo centrale dovrebbe essere formato da Lucas e da un altro blue Ramires, con il terzetto delle meraviglie Neymar, Ganso e Robinho ad agire alle spalle del papero Pato. Che dire, gli ingredienti ci sono tutti. E allora Samba….

    I CONVOCATI

    N Portieri Club
    1 JULIO CESAR INTER
    12 VICTOR GREMIO
    23 JEFFERSON BOTAFOGO
    N Difensori Club
    2 DANI ALVES BARCELLONA
    3 LUCIO INTER
    4 THIAGO SILVA MILAN
    6 Andrè SANTOS FENERBAHCE
    13 MAICON INTER
    14 LUISAO BENFICA
    15 DAVID LUIZ CHELSEA
    16 ADRIANO BARCELLONA
    N Centrocampisti Club
    5 LUCAS L. LIVERPOOL
    8 RAMIRES CHELSEA
    10 GANSO SANTOS
    17 SANDRO TOTTNEHAM
    18 ELIAS ATLETICO MADRID
    19 ELANO SANTOS
    20 JADSON SHAKHTAR DONETSK
    21 LUCAS R. SAN PAOLO
    N Attaccanti Club
    7 ROBINHO MILAN
    9 Alexandre PATO MILAN
    11 NEYMAR SANTOS
    22 FRED FLUMINENSE
    C.T.
    Mano MENEZES

    .

    Probabile Formazione (4-2-3-1)
    1 JULIO CESAR
    2 DANI ALVES     4 THIAGO SILVA     15 DAVID LUIZ     6 SANTOS
    8 RAMIRES          7 LUCAS
    11 NEYMAR          10 GANSO          7 ROBINHO
    9 PATO

    SPECIALE COPPA AMERICA 2011: NEWS, CALENDARIO, PROGRAMMA, CURIOSITA’

  • Copa America, inizia lo spettacolo

    Copa America, inizia lo spettacolo

    Mancano solo pochi giorni al via della 43ma edizione della Copa America, il più antico torneo continentale per squadre nazionali. Dodici le squadre ai blocchi di partenza, le 10 fisse che fanno parte della CONMEBOL, la UEFA sudamericana, e le due invitate che quest’anno sono: la Costa Rica, in sostituzione del Giappone fresco vincitore della Coppa d’Asia, ma che ha dovuto rinunciare per la sventura che l’ha colpito l’11 marzo 2011, e il Messico. La competizione continentale seguirà il solito regolamento adottato dal 1993, 3 gironi da 4 squadre che vedranno qualificate alla fase ad eliminazione diretta le prime due, più le migliori terze.    

    Gilberto Silva e Juan alzano la Coppa nel 2007
    © ANDERLEI ALMEIDA/AFP/Getty Images
    Quest’anno toccherà all’Argentina ospitare la Copa e i padroni di casa, vogliono più che mai vincere un trofeo che manca dalla loro bacheca dal lontano 1993, le ultime due edizioni hanno visto la Selecciòn arrivare in finale e perdere in entrambe le occasioni con gli odiati rivali brasiliani, che si sono imposti per ben 4 volte nelle ultime 5 disputate.     Come detto la Coppa America è la più antica manifestazione per rappresentative nazionali, le sue radici sono agli albori del secolo scorso e una controversia fa risalire la prima edizione al 1910, anche se la Conmebol non la reputa quella ufficiale e fissa la data d’inizio del torneo al 1916. Quando in concomitanza del centenario della loro indipendenza, gli argentini invitarono i 4 paesi confinanti, Brasile, Cile e Uruguay, per giocare un torneo internazionale, dando così i natali al Campeonato Sudamericano de Selecciones. La prima edizione se l’aggiudicò l’Uruguay che fino a metà del secolo rappresentava l’esponente di maggior spicco del calcio sudamericano, a confermarlo oltre alle 8 vittorie in Copa, anche i due mondiali vinti nel 1930 e nel 1950. Le prime 10 edizioni del Campeonato, hanno visto sfidarsi tra loro solo 5 squadre, oltre alle 4 già citate della prima edizione, si aggiunse nel 1921 il Paraguay che sostituì in quell’occasione il rinunciatario Cile, successivamente il numero delle partecipanti venne ampliato a 5. Nel 1927 fu la prima volta che si giocò fuori dai confini del quadrilatero delle squadre fondatrici del torneo, fu, infatti, il Perù ad ospitare la manifestazione che in quell’anno vide il trionfo dell’Argentina, che sollevò la coppa per la terza volta nella sua storia. Dopo una sospensione di 6 anni, la Copa tornò nel ’35 sempre in Perù, un’edizione storica perchè sancisce la prima sostituzione della sua storia, altre novità si hanno anche nell’edizione successiva con la prima espulsione, la prima partita in notturna e il maggior numero di partecipanti al torneo (6).   Se per anni le vittorie furono divise tra Argentina, Uruguay e Brasile, il 1939 sancì la vittoria del Perù di Lolo Fernandenz, idolo locale, anche se c’è da dire che i padroni di casa furono favoriti anche dal forfait delle due potenze Argentina e Brasile. I partecipanti arrivarono ad essere 7, nell’edizione del 1942 in Uruguay, che confermando i pronostici che lo vedevano sempre vincitore in casa, si aggiudicò la sua ottava coppa.  Nel 1947 il Campeonato viene allargato ad 8 squadre e debutta in Ecuador, senza però il Brasile, questa edizione vede ancora il terzo trionfo di fila dell’Argentina, in cui comincia a brillare la stella dell’allora 22enne Alfredo Di Stefano. Il 1953 è l’anno del Paraguay che si aggiudica la Copa per la prima volta nella sua storia, anche grazie alle prestazione di un nome che diventerà noto in Italia quello di Heriberto Herrera (Hh2) futuro allenatore della Juve. Il ’57 è l’anno della 25ma edizione, quella che si disputa per la quinta volta in Perù e che vede il trionfo del calcio-tango del trio degli angeli dalla faccia sporca Maschio-Sivori-Angelillo.  L’edizione successiva è ancora albiceleste, neanche i campeao di Svezia ’58, guidati da ‘O Rei Pelè, riescono a fermare gli argentini che conquistano in casa la 12ma Copa della loro storia.  Nelle 4 edizioni che vanno dal 1967 al 1983 non vi sarà una sede fissa e cambierà anche la formula del torneo, non più un girone all’italiana, sostituito da una fase preliminare con partite di andata e ritorno. L’edizione del 1975 vede per la prima volta la partecipazione di tutte e dieci le nazioni della Conmebol e vedrà il trionfo del Perù.   Nel 1979, invece, sono tanti i nomi importanti presenti alla manifestazione, il Brasile schiera tra le sue fila Zico, Socrates e Falcao, mentre l’Argentina, fresca campione del Mondo in Messico, comincia a fare la conoscenza di un giocatore destinato a diventare leggenda, Diego Armando Maradona. Nel 1987 si ritorna alla sede fissa e s’introduce la presenza obbligatoria dei dieci membri della Conmebol, a trionfare sarà ancora l’Uruguay, 13° titolo continentale, che supererà in finale il sorprendente Cile di quell’anno. La federazione brasiliana ottiene di poter organizzare l’edizione del 1989, in occasione del suo 75° anniversario e le aspettative dei tifosi verdeoro non vengono deluse, i carioca tornano al successo dopo 40 anni di digiuno. Il torneo del 1991 è quello che vede brillare la stella di Gabriel Omar Batistuta capocannoniere con 6 reti e trascinatore dell’imbattuta squadra argentina campione per la 13ma volta. La 36ma edizione, quella di Ecuador ’93, vede allargarsi il numero a 12 squadre, vengono, infatti, invitate due nazioni membri della Concacaf (Confederazione Centro e Nord Americana): Stati Uniti e Messico, numero più ampio vuol dire nuovo formato, con una prima fase a tre gruppi e successiva eliminazione diretta ai quarti, a trionfare saranno ancora i colori biancoazzurro dell’Argentina, che arriveranno a quota 14 successi, raggiunti nell’edizione successiva dall’Uruguay che conferma la legge secondo cui, quando la Celeste gioca in casa è destinata alla vittoria. Le ultime 5 edizioni come detto sono un affare tutto verdeoro fatta eccezione per il 2001, quando a trionfare è la Colombia padrona di casa che con sei vittorie su sei e senza subire gol si laurea campeon. Quella di quest’anno è sicuramente tra le edizioni più attese, soprattutto per la qualità tecnica che si vedrà in campo, oltre ai vari Messi, Aguero, Tevez, Neymar, Pato e Sanchez, gli osservatori sono pronti a scovare qualche nome nuovo da lanciare nel calcio che conta, perchè come si sa, da sempre il Sud America è fucina di talenti smisurati. Perciò si prega gli spettatori di mettersi comodi e di godersi lo spettacolo. CALENDARIO, PROGRAMMA, RISULTATI, CLASSIFICHE

  • Arrestato Edmundo per un incidente causato nel 1995

    Arrestato Edmundo per un incidente causato nel 1995

    A San Paolo del Brasile, l’ex attaccante di Napoli e Fiorentina, Edmundo – oggi commentatore sportivo per la Tv di San Paolo Bandeirantes è stato arrestato dalla polizia per l’ esecuzione del mandato d’ arresto emesso martedì scorso dal giudice Carvalho de Figueiredo, della sezione penale di Rio, e condotto nella stazione di polizia di San Paolo, a Pinheiros.

    Edmundo ai tempi del Vasco da Gama | © Shaun Botterill/ Getty Images
    Tale provvedimento giudiziario fa riferimento ad un incidente causato nel 1995 a Rio de Janeiro, in cui la sua vettura si schiantò contro un’ altra causando la morte di tre persone e ferendone altrettante. Nel 1999, quando giocava nella Fiorentina, ci fu il provvedimento di condanna  per omicidio colposo e lesioni a quattro anni e mezzo di semilibertà,

  • Coppa America, il Brasile con Pato e Ganso

    Coppa America, il Brasile con Pato e Ganso

    Due sorprese nei 22 convocati da Mano Menezes per la Coppa America che si disputerà il mese prossimo in Argentina. Il Brasile potrà contare infatti anche dell’apporto di Pato e Ganso, entrambi infortunati illustri ma recuperabili secondo lo staff della Selecao.

    dal web
    Gli “italiani” convocati sono in totale 6, i milanisti Thiago Silva, Robinho e appunto Pato e i nerazzurri Maicon, Lucio e Julio Cesar. Oltre a Ganso ci sono anche Lucas e Neymar ultime stelle del florido mondo carioca. Ecco i convocati. Portieri: Julio Cesar (Inter), Victor (Gremio). Difensori: Andre Santos (Fenerbahce, Tur), Daniel Alves (Barcellona, Spa), Maicon (Inter), Adriano (Barcellona, Spa), David Luiz (Chelsea, Ing), Lucio (Inter), Luisao (Benfica, Por), Thiago Silva (Milan). Centrocampisti: Sandro (Tottenham, Ing), Lucas Leiva (Liverpool, Ing), Elano (Santos), Elias (Atletico Madrid, Spa), Jadson (Shaktar Donetsk, Ucr), Lucas (San Paolo), Paulo Henrique Ganso (Santos), Ramires (Chelsea, Ing) Attaccanti: Alexandre Pato (Milan), Fred (Fluminense), Neymar (Santos), Robinho (Milan).

  • L’ultima di Ronaldo. Il Fenomeno da l’addio al Brasile e al calcio

    L’ultima di Ronaldo. Il Fenomeno da l’addio al Brasile e al calcio

     

    Sportmediaset
    L’addio al calcio dei campioni è sempre un momento triste, di passaggio fra una fase della loro vita in cui tutto è concesso con i riflettori puntati costantemente addosso ed una fase di crepuscolo, in cui reinventarsi, per non finire ad intraprendere strade sbagliate come l’attualità dello scandalo scommessopoli ci insegna.   Per il Fenomeno, Ronaldo, gli ultimi anni di carriera sono stati già alquanto tribolati, fra scandali nascosti sotto la sabbia, infortuni e chili di troppo ma il suo mito non potrà essere oscurato da tutto ciò, ora che la sua carriera è definitivamente conclusa. Ieri, dopo aver chiuso la sua carriera con il Corinthians, ha dato l’addio anche alla maglia della Nazionale brasiliana, in uno scampolo di partita contro la Romania durato quindici minuti nel quale non è però riuscito a segnare per suggellare al meglio questo passo d’addio, anche se al suo ingresso in campo il pubblico lo ha salutato con un’ovazione. Un saluto doveroso alla Nazionale che gli ha regalato nel 1994 e nel 2002 due titoli mondiali, con la quale ha segnato ben 67 reti in 104 partite disputate: emozionante e commovente il giro di campo finale per salutare il pubblico di San Paolo, sulle note di una canzone composta appositamente per lui dal cantante Marcelo D2. Per la cronaca, la partita è finita 1-0 per il Brasile, ma ieri il risultato è passato in secondo piano. [jwplayer config=”120s” mediaid=”79325″]

  • Juve, Neymar resta al Santos. Sfuma il sogno brasiliano

    Juve, Neymar resta al Santos. Sfuma il sogno brasiliano

    Si allontana forse definitivamente il sogno, per i tanti tifosi bianconeri, di vedere il gioiellino del Santos Neymar in maglia bianconera.

    In un intervista concessa a Sky sport 24 il talento verdeoro dimostra di non pensare per ora al prossimo calciomercato ma di essere concentrato esclusivamente sulla prossima Coppa America dove vuole recitare il ruolo di assoluto protagonista. “Non so cosa mi riserverà il futuro, è nella mani di Dio, e non so cosa succederà in giugno. Io devo lavorare duro per essere convocato per la Coppa America”. Queste le parole di Neymar che fanno seguito alle intenzioni del Santos che non vuole privarsi del giovane brasiliano dopo aver rinunciato ormai a Ganso per la prossima stagione, rinuncia sicuramente più indolore visto che in casa è già pronto il suo erede. Si tratta della stella delle giovanili Jean Chera, che a maggio compirà 16 anni e firmerà il suo primo contratto da professionista, avendo deciso di declinare le offerte del Barcellona e di alcuni club inglesi. Il Santos gli ha già prenotato la prestigiosa maglia di Ganso, ovvero la numero 10.

    Comunque se la Juventus volesse partecipare seriamente alla trattativa per Neymar deve assolutamente chiudere prima dell’ inizio della Coppa America perché, con ogni probabilità, il prezzo del brasiliano a conclusione della competizione sudamericana, salirà alle stelle e con il Chelsea in pole position, sicuramente la partita dal punto di vista economico sarebbe praticamente persa in partenza.

  • Adriano, rotto il tendine d’Achille. Stop di 5 mesi per l’imperatore

    Adriano, rotto il tendine d’Achille. Stop di 5 mesi per l’imperatore

    Come si sa, la fortuna è cieca ma la sfortuna ci vede benissimo e con Adriano la vista sembra essere quella di un falco. L’ imperatore che tentava l’ ennesima operazione rilancio al Corinthians dovrà stare fermo per 5 mesi a causa della rottura del tendine d’ Achille.

    Non lo sapremo mai, ma forse è il suo eccessivo peso abbinato ad una stazza imponente che forse ha fatto fare crack al tendine in una normale seduta di allenamento con semplici esercizi fisici. Il Corinthians stava provando a far rientrare in forma l’ ex Roma e Inter, imponendogli una strana dieta, composta da sei giorni di digiuno ed uno senza limiti, anche se, con uno come Adriano la parola senza limiti è alquanto pericolosa.

    Con l’ infortunio di Adriano saltano anche tutti i festeggiamenti preparati dalla società per la sua presentazione, una vera sfortuna per il Corinthians che aveva preparato l’ operazione Adriano, forse a solo scopo di marketing, anche perché, per quello sportivo si dovrà attendere ancora a lungo.

  • Neymar show, il Brasile supera il Galles. Video

    Neymar show, il Brasile supera il Galles. Video

    In Inghilterra si consacra l’ennesima stella del florido vivaio brasiliano: Neymar con una doppietta regala la vittoria al Brasile sul modesto Galles presentandosi all’Europa pronta a far follie per averlo.

    L’attaccante del Santos segna sul finale del primo tempo con un perfetto destro che non da speranze al portiere gallese e raddoppia nella ripresa dagli undici metri dopo essersi conquistato un calcio di rigore ubriacando il diretto avversario.

    Parataci in tribuna per osservalo da vicino sarà rimasto sicuramente soddisfatto ma ha destato interesse anche Leandro Damiao anch’esso sul taccuino dell’uomo mercato bianconero.

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  • Ultime in casa Inter: Lucio e Pazzini

    Ultime in casa Inter: Lucio e Pazzini

    LUCIO – Il difensore nerazzurro brasiliano Lucio Ferreira da Silva meglio noto come Lucio, dopo aver manifestato la volontà e il desiderio di chiudere la sua carriera con un ritorno al Bayern Monaco mette chiarezza sul suo futuro, tranquillizzando i tifosi nerazzurri, poiché come riporta la Gazzetta dello Sport in mattinata sarebbe pronto per lui un rinnovo contrattuale. La trattativa condotta da Marco Branca prevede un rinnovo con firma del giocatore fino al 2013 con l’opzione per un altro anno. Il giocatore come riporta la Gazzetta avrebbe già accettato, e mancherebbe solo l’ufficialità che arriverà in settimana. La società di Massimo Moratti nonostante l’età (33 anni per Lucio) conta ancora molto sul difensore brasiliano, in grado di offrire ottime prestazioni e soprattutto di fare da tutor a una giovane promessa come Ranocchia. Buone notizie arrivano anche dal ritiro verdeoro dove il giocatore interista ha ritrovato il posto da titolare e farà coppia in difesa con il rossonero Thiago Silva, formando una difesa stellare. Il grande rimpianto sarà saltare il derby per la squalifica rimediata in un modo davvero poco intelligente. Curioso invece che l’altro difensore nerazzurro Maicon sempre titolare con Dunga, stia lottando per un posto in squadra, da quando la nazionale Verdeoro è guidata da Menezes, attuale tecnico brasiliano. Il nuovo allenatore gli preferisce Dani Alves e il terzino nerazzurro dovrà dimostrare sul campo se meriterà una maglia da titolare. Infatti contro la Scozia è previsto un subentro a partita in corsa, magari nel secondo tempo, con una staffetta tra i due terzini.

    PAZZINI – Buone notizie arrivano anche dal ritiro di Coverciano, dove dopo la partita tra Italia e Slovenia in casa interista c’era molta paura per l’infortunio rimediato da Giampaolo Pazzini. la punta nerazzurra si era fatto male praticamente da solo, cadendo sopra il polso destro. Il dolore si era acutizzato nel post partita, consigliando al giocatore un controllo accurato per escludere eventuali fratture. L’apprensione in casa Inter era salita e non poco nella giornata di ieri. Solo le visite alla clinica Fanfani e le parole dello stesso giocatore hanno tranquillizzato l’ambiente della Pinetina: “ Tutto ok, era solo un controllo, nessuna frattura è una contusione. Tranquillizzate anche il mister.”

    Ulteriori garanzie sono arrivate dalle parole di Enrico Castellacci, responsabile medico della Nazionale Italiana: “Tac e risonanza magnetica hanno escluso lesioni ossee allo scafoide: è un normale versamento, nulla di preoccupante. Per noi è già a disposizione, in teoria può giocare già a Kiev, e dunque anche il derby: dopodiché, non spetta a me stabilire se resta o meno qui con noi”.

    In questo caso le strade sono due, o il giocatore potrebbe seguire lo stesso percorso di Ranocchia, facendo la felicità di Leonardo, oppure sempre con la dovuta diplomazia con il club nerazzurro, Pazzini si aggregherà al gruppo in direzione Ucraina, ma in vista di un ampio turn-over potrebbe accomodarsi in panchina.

     

    CAMBIASSO – Un’altra voce nerazzurra arriva direttamente dal ritiro della nazionale argentina, dove Esteban Cambiasso in un’intervista al quotidiano Olè ribadisce il concetto di un’Inter che crede nello scudetto, e soprattutto di una squadra che ha voglia di rivincere tutto e bissare l’impresa dell’anno appena passato: “In Italia e nell’Inter non abbiamo mai la pancia piena. Abbiamo vinto cinque scudetti e desideriamo il sesto, abbiamo vinto la Champions e ne vogliamo un’altra. Vincendo non passa mai la fame di successi”.

    L’intervista continua e Cambiasso parla del suo futuro in maglia nerazzurra: “All’Inter mi diverto, mi sento a mio agio e felice: ho ancora tre anni di contratto e le vittorie ti danno costante voglia di continuare a vincere!”.

    Chiusura nel finale con un commento sull’evergreen Zanetti: “Il capitano? Una bandiera!”