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  • Mondiali 2014: rimonta Olanda, favola Costa Rica

    Mondiali 2014: rimonta Olanda, favola Costa Rica

    Una giornata piena di emozioni quella che è andata in scena ieri nei mondiali in Brasile. I due ottavi di finale hanno saputo tenere i tifosi sulle spine sino all’ultimo secondo in un’altalena di emozioni in cui la suspence l’ha fatta da padrona.

    Nel pomeriggio il Messico ha sfiorato l’impresa con l’Olanda, la Tricolor è arrivata a due minuti dalla qualificazione ma la rimonta Orange negli ultimi istanti della gara è stata incredibile e ai quarti si è qualificata la squadra europea.

    Nella serata Costa Rica è stata ad un passo dalla qualificazione, poi la Grecia l’ha riagganciata e alla fine è stata la lotteria dei rigori a stabilire che la favola sarebbe proseguita per i centramericani.

     

    Veniamo al racconto del match tra Olanda e Messico. Van Gaal sceglie il suo 3-5-2 (o 5-3-2 a seconda dei momenti) con l’inserimento di Kuyt e Wijnaldum al posto di Jaanmat e De Guzman. Herrera risponde con lo stesso modulo, con Hernandez costretto a partire dalla panchina anche in questa occasione.

    Il primo tempo non è certo indimenticabile, caldo tremendo e tensione la fanno da padrona, la gara la fa il Messico, l’Olanda soffre però poco e si limita a contenere.

    Klaas Jan Huntelaar
    Klaas Jan Huntelaar

    Ad inizio ripresa la prima, inaspettata svolta, al 48° Giovani Dos Santos dal limite lascia partire un tiro che supera il portiere Orange e da il vantaggio al Messico. A questo punto Van Gaal abbandona tutte le prudenze, inserisce Depay ed Huntelaar e l’Olanda inizia a premere, Ochoa però si dimostra la muraglia vista contro il Brasile e sfodera super interventi. Al 88° però il portiere del Messico deve arrendersi quando Snejider si avventa su una respinta e con la sua conclusione fa 1-1. Supplementari in arrivo? No perchè al 93° Robben cade dopo uno slalom in area, è rigore che Huntelaar con glaciale freddezza trasforma spedendo l’Olanda ai quarti.

    OLANDA-MESSICO 2-1 (0-0) (48° Dos Santos (M), 88° Sneijder (O), 93° rig. Huntelaar (O))

    OLANDA (3-5-2): Cillessen; Vlaar, De Vrij, Blind; Verhaegh (57° Depay), De Jong (9° Martins Indi), Sneijder, Wijnaldum, Kuyt; Van Persie (76° Huntelaar), Robben.

    Allenatore: Van Gaal.

    MESSICO (5-3-2): Ochoa; Aguilar, Marquez, Maza Rodriguez, Moreno (47° Reyes), Layun; Herrera, Salcido, Guardado; Dos Santos (62° Aquino), Peralta (75° Hernandez).

    Allenatore: Herrera.

    Arbitro: Proenca.

    Ammoniti: Aguilar (M), Guardado (M), Marquez (M)

     

    I mister di Costa Rica e Grecia scelgono le loro migliori formazioni con i centroamericani che scendono in campo col consueto 5-4-1 e gli europei che schierano un 4-3-3 con Samaris al posto dell’infortunato Kone.

    Il primo tempo è tutto fuorchè da ricordare, se si eccentua un’occasione per Salpingidis salvata da Navas al 37°.

    Nella ripresa la gara si vivacizza un pochino, al 52° Bolanos mette in mezzo per Ruiz che colpisce, la palla scivola via piano, piano, sembra innocua ma invece va ad infilarsi nell’angolo con Karnezis immobile. Al 67° altra svolta del match, Duarte commette un fallo ingenuo, prende il secondo giallo e lascia Costa Rica in 10. La Grecia a questo punto inserisce Gekas e Mitroglou e si butta in avanti, ma il fortino avversario resiste sino al 91° quando Papastathopoulos è rapido a ribadire in gol una respinta di Navas su tiro di Gekas, tutto da rifare. Nei supplementari Costa Rica resiste agli assalti greci e si va così ai calci di rigore.

    Keylor Navas
    Keylor Navas

    Dal dischetto le due squadre sono perfette sino al 4° rigore greco, Gekas va a calciare ma Navas sfodera la grande parata servendo il match point ad Umana che non fallisce e la favola Costa Rica prosegue sino ai quarti dove affronterà l’Olanda.

    COSTA RICA – GRECIA 6-4 d.c.r (1-1 al 120°) ( 52° Ruiz (C), 91° Papastathopoulos (G))

    COSTA RICA (5-4-1): Navas; Gamboa (77° Acosta), Duarte, Gonzalez, Umana, Diaz; Ruiz, Borges, Tejeda (66° Cubero), Bolanos (83° Brenes); Campbell.

    Allenatore: Pinto.

    GRECIA (4-3-3): Karnezis; Torosidis, Manolas, Papastathopoulos, Holebas; Karagounis, Maniatis (78° Katsouranis), Samaris (58° Mitroglou); Chirstodoulopolus, Salpingidis (69° Gekas), Samaras.

    Allenatore: Santos.

    Arbitro: Williams.

    Ammoniti: Granados (dalla panchina) (C), Navas (C), Ruiz (C), Tejeda (C), Manolas (G), Samaris (G).

    Espulso: Duarte.

    Sequenza rigori: Borges (C) gol, Mitroglou (G) gol, Ruiz (C) gol, Christodoulopoulos (G) gol, Gonzalez (C) gol, Holebas (G) gol, Campbell (C) gol, Gekas (G) parato, Umana (C) gol.

  • Il commento di Chiellini: “La squalifica di Suarez è eccessiva”

    Il commento di Chiellini: “La squalifica di Suarez è eccessiva”

    Il giorno dopo la decisione della Commissione Disciplinare della FIFA che ha inflitto a Luis Suarez, per il morso rifilato a Chiellini durante Italia-Uruguay, una squalifica di 9 gare ufficiali con la maglia della Celeste e 4 mesi di inibizione dai campi da calcio con il ritiro dell’accredito che non consentirà all’attaccante di stare vicino ai compagni di squadra nel proseguimento del Mondiale, cominciano arrivare le reazioni dal mondo del calcio, uno di questi è proprio l’altro protagonista della vicenda, ovvero Giorgio Chiellini.

    Giorgio Chiellini
    Giorgio Chiellini

    Il difensore della Nazionale italiana e della Juventus ha voluto affidare al proprio sito ufficiale le sue opinioni sulla vicenda Suarez:

    Dentro di me ora non ci sono sentimenti di gioia, di vendetta o di rabbia contro Suarez per un incidente che è accaduto in campo ed è finito lì. Rimangono solo la rabbia e delusione per la partita persa. Al momento il mio unico pensiero è per Luis e la sua famiglia, perché si troveranno ad affrontare un periodo molto difficile. Ho sempre considerato inequivocabili gli interventi disciplinari da parte degli organi competenti, ma allo stesso tempo credo che la formula proposta sia eccessiva. Spero sinceramente che gli sarà consentito, almeno, di stare vicino ai suoi compagni di squadra durante le partite perché tale divieto è davvero alienante per un giocatore.

    Dunque Chiellini, colui che ha subito il morso dal Pistolero, perdona l’avversario e ritiene pesante il provvedimento per Suarez, ma quella del difensore toscano non è stata l’unica reazione, c’è stata anche quella più pesante del presidente dell’Uruguay José Mujica che ha voluto esprimere la propria opinione sulla vicenda e come riporta “La Gazzetta dello Sport”, lo ha fatto tramite i microfoni della trasmissione “De Zurda” condotta da Diego Armando Maradona e Victor Hugo Morales:

    Siamo furiosi perché la Fifa usa due pesi e due misure. Sono anziano e ne ho viste tante in vita mia, ma questa volta si è passato il limite. Si vedono di continuo falli e gesti ben più gravi, ma si permettono di trattarci con i piedi solo perché siamo un Paese piccolo e contiamo poco.

    Diego Armando Maradona
    Diego Armando Maradona

    La stessa Gazzetta riporta anche le parole di Maradona, il Pibe de Oro ha chiaramente mostrato il suo appoggio a Suarez, indossando anche una maglietta con su scritto “Luisito estamos con vos” (Luis siamo con te):

    Non capiscono nulla, si sono voluti accanire contro Luis in maniera spietata. E’ chiaro che la Fifa abbia voluto penalizzare l’Uruguay perché se usasse lo stesso metro di giudizio con tutti le partite terminerebbero cinque contro cinque.

    Per Suarez però i problemi non si limiteranno alla squalifica, l’Adidas ha deciso di sospendere gli spot con Luis Suarez, e come riporta l’Ansa, la società tedesca ha fatto sapere riconsidererà il rapporto con il giocatore al termine del mondiale.

     

  • Brasile 2014: agli ottavi passano Belgio e Algeria

    Brasile 2014: agli ottavi passano Belgio e Algeria

    Nella terza giornata del gruppo H di Brasile 2014 si qualificano agli ottavi di finale Belgio e Algeria. A Curitiba l’Algeria mette a segno un’impresa storica conquistando la qualificazione agli ottavi di finale di un Mondiale di calcio. La squadra africana troverà la Germania nella rivincita del Mondiale 1982. A condannare la squadra di Fabio Capello è stata una incredibile papera di Igor Akinfeev. Kokorin illude la Russia ma Islam Slimani nel secondo tempo centra il pareggio.

    Al 6′ è la Russia a passare in vantaggio con il gol di Kokorin il quale stacca di testa su cross di Kombarov. Al 14′ Akinfeev anticipa Slimani in area piccola, ma che rischio per la Russia sull’incursione dalla destra di Brahimi. Al 27′ destro di Shatov a un soffio dall’incrocio, dalla lunga distanza e in corsa. Al 29′ pericolosa l’Algeria: Akinfeev vola sul colpo di testa di Slimani togliendo la palla dall’incrocio.

    Gol AlgeriaAl 47′ M’Bohli: intervento provvidenziale sulla conclusione da due passi di Samedov. Al 59′ arriva il pari dell’Algeria: gol di Slimani: Akinfeev esce a vuoto e Slimani lo punisce con il colpo di testa preciso. Al 61′ rasioata di Denisov ma blocca in due tempi M’Bohli. Al 69′ M’bohli blocca il diagonale secco di Kerzhakov. Al 73′ parata di Akinfeev che blocca con affanno il destro di Feghouli.

    Algeria (4-3-3): Mbolhi, Belkalem, Halliche, Mesbah, Feghouli, Brahimi (70′ Yebda), Medjani, Slimani (90′ Soudani), Bentaleb, Djabou, Mandi. All.: Vahid Halilhodžić.

    Russia (4-2-3-1): Akinfeev, Kozlov, Ignashevich, Glushakov ( 46′ Denisov), Kokorin, Kerzhakov (80′ Kanunnikov), Berezutskiy, Shatov (68′ Dzagoev), Samedov, Fayzulin, Kombarov. All.: Fabio Capello.

    Arbitro: Cuneyt Cakir (Turchia).

    Ammoniti: 39′ Mesbah; 54′ Kombarov; 55′ Kozlov; 86′ Ghilas;

    All’Arena Corinthias di San Paolo il Belgio sconfigge per 1-0 la Corea del sud conquistando la qualificazione agli ottavi di finale da prima del girone H. Pur in 10 uomini per 45 minuti la squadra di Wilmots piega anche gli asiatici grazie alla rete del difensore Vertonghen nella ripresa. Ora agli ottavi di finale, ad attendere il Belgio ci saranno gli Stati Uniti. Buono l’ingresso del talentuoso Origi, ottima prova del portiere Courtois.

    download (3)Al 10′ prova Kim, difensore centrale, con il sinistro da fuori ma la palla va alta. Al 18′ prova Vertonghen con una punizione velenosa ma la palla è alta.  Al 25′ errore di Mertens: rimpallo in area e lui, a due metri, dalla porta spara altissimo. Al 30′ grande parata di Courtous sul tiro di Ki. Al 31′ Defour salva sulla linea dopo una mischia: altra occasione della Corea.

    Al 51′ conclusione di Ki ma la palla è alta. Al 59′ prova con il destro da fuori Mertens, para S G Kim. Al 60′ Son colpisce la traversa. Al 70′ colpo di testa di Origi ma la palla è alta. Al 78′ vantaggio del Belgio con Vertonghen: tiro di Origi, respinge il portiere coreano e Vertonghen arriva perfetto sul tap-in. Al 92′ due grandi parate di Courtois.

    Corea del Sud (4-2-3-1): Kim Seung-gyu; Lee Yong, Yun Suk-young, Hong Jeong-ho, Kim Young-gwon; Ki Sung-yueng, Han Kook-young ( 46′ K H Lee); Lee Chung-yong, Koo Ja-cheol, Son Heung-min (73′ D W Ji); Kim Shin-wook (66′ B K Kim)

    Belgio (4-3-2-1): Courtois; Vanden Borre, van Buyten, Lombaerts, Vertonghen; Defour, Fellaini, Dembélé; Mertens (60′ Chadli), Januzaj (60′ Origi); Mirallas (88′ Hazard)

    Arbitro: Benjamin Williams (Australia).

    Ammoniti: 35′ Hong; 49′ Dembele

    Espulsi: 44′ Defour

  • Nell’intervallo di Italia-Uruguay lite tra Bonucci e Balotelli

    Nell’intervallo di Italia-Uruguay lite tra Bonucci e Balotelli

    Il caos scaturito nell’ambiente azzurro all’indomani della pessima figuraccia rimediata ai Mondiali, fa emergere situazioni che ci aiutano a capire il malumore dei “senatori” azzurri della spedizione in Brasile.  Ciò che è emerso oggi è quanto è avvenuto nell’intervallo di Italia-Uruguay e che avrebbe portato ad una lite tra Leonardo Bonucci e Daniele De Rossi uniti contro Mario Balotelli, sempre più isolato nel gruppo azzurro. Anche Cassano avrebbe litigato con Gianluigi Buffon: anche per questo Cesare Prandelli ha deciso di dimettersi.

    Già nel dopo partita si erano manifestati i primi indizi del malumore con le roventi dichiarazioni di Buffon e De Rossi: i due campioni del mondo pur non facendo nessun nome avevano chiaramente fatto intuire che il riferimento fosse a Balotelli.

    bonucci e balotelliLo stesso Prandelli, temendo che il comportamento in campo del suo ex, ormai, pupillo rischiava di danneggiare le sorti dell’intera squadra, aveva esortato l’attaccante a cambiare atteggiamento pena la sostituzione. Sostituzione puntualmente avvenuta a fine tempo e qui si inserisce la reazione di Bonucci.

    Secondo il giornalista Giampiero Timossi del Secolo XIX, infatti  Balotelli sarebbe stato “aggredito” da Bonucci mentre ancora protestava per la sostituzione. “Imbecille, esci da qua e stai zitto“, le presunte parole del difensore juventino appoggiato da De Rossi.

    Un altro atteggiamento che non è piaciuto ai senatori è stato proprio quello di prima donna di Balotelli. Vip, isolato insieme a Fanny e ai suoi amici durante tutto il ritiro, e poi quell’album dei Mondiali alla pagina Italia con 23 Balotelli pubblicato su Istangram. Il gruppo, insomma, non l’avrebbe presa bene.

    Passiamo ad analizzare il caso Cassano. L’attaccante barese, pare essersi lamentato nei giorni scorsi per il poco spazio avuto fino alla sfida con l’Uruguay, lamenti che a Buffon non erano andati molto a genio. Sempre secondo il giornalista del Secolo XIX, il capitano della Nazionale  avrebbe avuto un secondo litigio con Cassano, colpevole di aver sbuffato durante il discorso di Pirlo: “Non volevo chiudere cosi, è colpa di tutti, certo,  ma ai giovani dico che serve più amore per questa maglia e meno protagonismo”. Non pensate che questa maglia sia solo due eliminazione”. Buffon si è scagliato contro l’attaccante, ma è stato fermato all’ultimo.

    Nel frattempo Balotelli era salito sul pullman ignorando Pirlo e il suo saluto. To nel resort, solo, si è sfogato con l’ormai celebre messaggio su Twitter, e anche al suo ritorno in Italia è schizzato via da Malpensa sempre e solo accompagnato da Fanny.

     

  • Mondiali 2014: Germania ed Usa avanti, Cr7 saluta il Brasile

    Mondiali 2014: Germania ed Usa avanti, Cr7 saluta il Brasile

    Il tanto temuto biscotto tra Germania e Stati Uniti non c’è stato, comunque alla fine sono stati i tedeschi e gli americani a passare il turno a danno del Ghana e del Portogallo con il Pallone d’Oro Cristiano Ronaldo costretto a lasciare il mondiale dopo la fase a gironi.

    Come detto si temeva il pareggio scontato tra Usa e Germania, Klinsmann non modifica l’assetto, sempre il 4-5-1 ma lascia in panchina Bedoya per Davis e affida l’attacco al solito Dempsey. Low da parte sua mantiene il 4-3-3 con Schweinstieger e Podolski dall’inizio e Khedira e Gotze in panchina.

    Il primo tempo non è certo indimenticabile, a fare gioco è la Germania che prova qualche spinta e qualche cross dalle fasce con l’ottimo Gonzalez a chiudere. La prima occasione degli Usa capita al 21° a Zusi con un bel tiro a giro fuori di poco. La Germania continua a condurre la gara ed il primo tempo si chiude sullo 0-0 con una buona occasione di Ozil neutralizzata da Howard.

    Thomas Muller
    Thomas Muller

    Nella ripresa la Germania al 55° trova il vantaggio con un gran tiro di Muller dal limite dopo una gran parata di Howard su Mertesacker. I tedeschi continuano a controllare il ritmo con gli Usa un po’ preoccupati per le notizie provenienti da Brasilia. Ci sarebbe nel recupero una grossa chance per Bedoya ma Lahm chiude in scivolata. Non c’è più tempo ma al fischio finale è festa per entrambe, la Germania vince il Gruppo G e gli Usa si piazzano al secondo posto per miglior differenza reti con il Portogallo.

    USA – GERMANIA 0-1 (0-0) (54° Muller)

    USA (4-5-1): Howard; Beasley, Besler, Gonzalez, Johnson; Davis (59° Bedoya), Jones, Bradley, Beckerman, Zusi (84° Yedlin); Dempsey

    Allenatore: Klinsmann.

    GERMANIA (4-3-3): Neuer; Boateng, Mertesacker, Hummels, Hoewedes; Schweinsteiger (76° Gotze), Lahm, Kroos; Ozil (89° Schurrle), Muller, Podolski (46° Klose).

    Allenatore: Low.

    Arbitro: Irmatov.

    Ammoniti: Howedes (G), Gonzalez (U), Beckerman (U).

     

    Nell’altra gara Bento schiera il suo 4-3-3 recuperando Pepe in difesa ed inserendo Veloso sulla fascia ed Eder al centro dell’attacco. Appiah risponde con un 4-2-3-1 nel quale deve rinunciare ai due cacciati dalla rosa Muntari e Boateng (anche se il primo era comunque squalificato) puntando anche sull’Udinese Badu.

    Parte forte il Portogallo con la traversa colpita da Ronaldo con un tiro cross, ancora al Cr7 al 19° ha la chance enorme ma il suo colpo di testa viene respinto da Dauda con un bel riflesso. Il Ghana reagisce ma fallisce due occasioni con Gyan ed ecco che al 30° passa il Portogallo: cross di Veloso, palla goffamente deviata da Boye che finisce nella propria porta per un beffardo autogol. Il primo tempo si chiude sul 1-0 per i lusitani.

    La delusione di Cristiano Ronaldo
    La delusione di Cristiano Ronaldo

    Nella ripresa il Ghana sembra più grintoso e voglioso ed al 57° su perfetto cross di Asamoah, arriva il colpo di testa vincente di Gyan. A questo punto gli africani ci credono ma falliscono clamorosamente la palla del 2-1, che sarebbe valsa la qualificazione, con Waris. Il Ghana ci prova ma viene punito dal suo portiere che al 80° rinvia malamente in area proprio sui piedi di Ronaldo che non può fallire il 2-1. Negli ultimi minuti Cr7 ha altri due palloni per provare a centrare la clamorosa rimonta sugli Usa ma non concretizza e il risultato finale non cambia.

    PORTOGALLO – GHANA 2-1 (1-0) (30° aut. Boye (G), 56° Gyan (G), 80° Cristiano Ronaldo (P))

    PORTOGALLO (4-3-3): Beto (89° Eduardo); J.Pereira (61° Varela), Bruno Alves, Pepe, Veloso; Moutinho, William, Amorim; Nani, Eder (69° Vieirinha), Ronaldo.

    Allenatore: Bento.

    GHANA (4-2-3-1): Dauda; Afful, Mensah, Boye, Asamoah; Rabiu (76° Acquah), Badu; Atsu, Waris (70° J. Ayew), A. Ayew (81° Wakaso); Gyan.

    Allenatore: Appiah.

    Arbitro: Shukralla.

    Ammoniti: Afful (G), Waris (G), Moutinho (P), J. Ayew (G).

  • La FIFA ha deciso, 9 giornate di stop per Suarez

    La FIFA ha deciso, 9 giornate di stop per Suarez

    La decisione tanto attesa sul caso Suarez-Chiellini è arrivata pochi minuti fa, il morso di Suarez sulla spalla del difensore della nazionale italiana è costata molto all’Uruguay, la commissione della FIFA ha deciso di punire l’attaccante con una squalifica di 9 turni nelle gare con la maglia della nazionale e lo ha bandito per 4 mesi da qualsiasi altra attività calcistica.

    Tale comportamento non può essere tollerato in qualsiasi campo di calcio, e in particolare non ad una Coppa del Mondo FIFA quando gli occhi di milioni di persone sono sulle stelle in campo. La Commissione Disciplinare ha tenuto conto di tutti i fattori del caso e del grado di colpevolezza del signor Suárez in conformità delle pertinenti disposizioni del Codice.

    Queste sono le parole di Claudio Sulser, presidente della Commissione Disciplinare della FIFA riportate dal sito ufficiale del massimo organo del calcio mondiale.

    Luis Suarez ha violato l’articolo 48 par. 1 del Codice Disciplinare della FIFA e anche l’art. 57 relativamente al comportamento antisportivo tenuto nell’occasione.

    Il Morso di Suarez a Chiellini
    Il Morso di Suarez a Chiellini

    Ricordiamo il fatto, al minuto 80 della gara valevole come terza giornata del Gruppo D tra Italia ed Uruguay, dopo un contrasto di gioco Suarez si avventava sulla spalla di Chiellini mordendolo. Gli ufficiali di gara non vedevano il fatto e nonostante le proteste del difensore azzurro, che mostrava anche il segno dei denti, decidevano di non prendere provvedimenti. Per questo motivo al termine della gara la FIFA ha aperto un inchiesta che ha portato poi a questa squalifica per Suarez di 9 gare ufficiali con la maglia della Celeste e a 4 mesi lontano da qualsiasi attività calcistica ufficiale, oltre ad una multa di centomila Franchi svizzeri.

    Molo probabilmente sulla pesantezza del provvedimento hanno influito anche i precedenti del Pistolero, soprannominato anche il Cannibale o il vampiro, che già in passato ai tempi dell’Ajax aveva morso Bakkal del Psv nel novembre 2010, venendo squalificato per 7 turni, poi si era ripetuto nell’aprile 2013 con la maglia del Liverpool ai danni del difensore del Chelsea Ivanovic subendo una squalifica di 10 giornate.

    Questa decisione peserà anche sul calciomercato, Suarez era ambito da diverse squadre tra le quali Barcellona e Real Madrid, adesso ci sarà da capire se le pretendenti saranno disposte ad un grande investimento per un calciatore di grande talento che non solo sarà fermo sino a fine ottobre, ma che ha dimostrato anche di non riuscire a controllare i propri istinti.

  • Mondiali 2014: Gruppo E, Francia e Svizzera agli ottavi di finale

    Mondiali 2014: Gruppo E, Francia e Svizzera agli ottavi di finale

    Nessuna sorpresa nelle gare dell’ultima giornata del Gruppo E dei mondiali in Brasile, le due squadre favorite alla vigilia di quest’ultimo turno, ovvero Francia e Svizzera, non hanno deluso le aspettative qualificandosi agli ottavi di finale della manifestazione.

    L’Ecuador non è riuscito nell’impresa di battere la Francia, i transalpini hanno portato a casa uno 0-0 che gli garantisce il primo posto, nell’altra gara invece un super Shaqiri ha guidato i suoi al successo che è valso la promozione al turno successivo.

    Veniamo all’analisi della gara tra Ecuador e Francia. Il Ct dei sudamericani Rueda schiera un 4-4-2 rinunciando in avanti a Caceido ed affiancando Arroyo al bomber Enner Valencia. Deschamps invece effettua un mini turnover con Giroud e Valbuena in panchina con GriezmannSissoko ad affiancare Benzema in avanti.Ecu-Fra

    Il primo episodio importante ci sarebbe al 11° quando Sakho, su azione di corner per i suoi, colpisce con una gomitata Enner Valencia, l’arbitro però non vede niente e le due squadre mantengono la parità numerica. Nel primo tempo l’Ecuador, che ha l’obbligo di vincere fa troppo poco per spaventare gli avversari e così la Francia porta agevolmente lo 0-0 all’intervallo.

    Nella ripresa ci si aspetta un assalto dei sudamericani ma non è così, prima Griezmann colpisce il palo, anche grazie allo splendido riflesso del portiere Dominguez e al 50° arriva l’episodio che probabilmente spegne le speranze dell’Ecuador: Antonio Valencia va in contrasto ruvido con Digne, la pericolosità dell’intervento è accentuata dal fatto che il calciatore dello United scivola sul pallone, sarebbe forse da giallo ma l’arbitro estrae il rosso. La speranza qualificazione per l’Ecuador finisce qua con la Francia che ha più volte la chance di trovare il vantaggio e con i sudamericani che con l’orgoglio cercano nel finale di gara di cambiare il copione del match, ma non è così la gara si chiude sullo 0-0 con la Francia che va avanti vincendo il Gruppo E e conquistando l’ottavo di finale con la Nigeria.

    ECUADOR – FRANCIA 0-0

    ECUADOR (4-4-2): Dominguez; Paredes, Guagua, Erazo, W. Ayowi; A. Valencia, Noboa (89° Caicedo sv), Minda, Montero (63° Ibarra); Arroyo (82° Achilier sv), E. Valencia.

    Allenatore: Rueda.

    FRANCIA (4-3-3): Lloris; Sagna, Koscielny, Sakho (61° Varane), Digne; Pogba, Schneiderlin, Matuidi (67°  Giroud); Sissoko, Benzema, Griezmann (79° Remy).

    Allenatore: Deschamps.

    Arbitro: Doue.

    Ammonito: Erazo (E).

    Espulso: A. Valencia (E).

     

    Nell’altra gara l’Honduras cercava un successo per alimentare una minima speranza di qualificazione ed il Ct Suarez schierava il classico 4-4-2 con Bengtson e Costly coppia d’attacco. Hitzfield invece mandava in campo la sua Svizzera con il 4-2-3-1 scegliendo in avanti Drmic al posto di Seferovic. Partenza super degli elvetici che al 5° sono già in vantaggio grazie ad un gran tiro a giro di Shaqiri. Non arriva una forte reazione dell’Honduras anzi al 31° è doppietta per Shaqiri che ben imbeccato da Drmic fa 2-0, risultato con il quale si va al riposo.

    Xherdan Shaqiri e Gokhan Inler
    Xherdan Shaqiri e Gokhan Inler

    Nella ripresa l’Honduras pare più convinto e va diverse volte vicino al gol che avrebbe riaperto la gara, ma un pizzico di imprecisione, salvataggi all’ultimo momento degli svizzeri e qualche decisione arbitrale dubbia non cambiano il risultato. Al 71° Shaqiri ancora servito da Drmic segna la personale tripletta che chiude il match. L’Honduras prova fino alla fine a trovare un meritato gol che però non arriva, la gara si chiude sul 3-0 con la Svizzera che negli ottavi sfiderà l’Argentina.

    HONDURAS – SVIZZERA 0-3 (0-2) (5°, 31°, 71° Shaqiri)

    HONDURAS (4-4-2): Valladares; Figueroa, Bernardez, J.C.Garcìa, Beckeles; Claros, W. Palacios, Boniek (77° Najar), Espinoza (46° Chavez); Bengtson, Costly (40° J.Palacios).

    Allenatore: Suarez.

    SVIZZERA (4-2-3-1): Benaglio; Lichtsteiner, Djourou, Schaer, Rodriguez; Behrami, Inler; Shaqiri (87° Dzemaili), Xhaka (77° Lang), Mehmedi; Drmic (73° Seferovic)

    Allenatore: Hizfield.

    Arbitro: Pitana

    Ammonito: J. Palacios (H)

     

  • Brasile 2014: super Messi porta avanti l’Argentina, passa anche la Nigeria

    Brasile 2014: super Messi porta avanti l’Argentina, passa anche la Nigeria

    Nella terza giornata del gruppo F di Brasile 2014 si qualificano agli ottavi di finale Argentina e Nigeria; eliminate Iran e  Bosnia.

    Finisce 3-2 l’incontro tra Argentina e Nigeria a Porto Alegre. Una bellissima partita con due grandi protagonisti: Messi da una parte e Musa dall’altra, autori di una doppietta. Gol della vittoria di Rojo, che da all’Argentina il primato del girone a punteggio pieno. La Nigeria passa comunque agli ottavi con quattro punti.

    L’Argentina cince, chiude da prima il girone F ma non convince in toto. La seleccion si dimostra sempre più dipendente dai gol di Lionel Messi, anche oggi autore di una fantastica doppietta, ma denota diversi problemi in difesa. Gli ottimi Emenike e Musa, quest ultimo a segno con due gol, passano tranquillamente tra Garay e Fernandez, e solo la rete nella ripresa di Rojo regala la vittoria alla banda di Sabella.

    La partita è ottima e vibrante con ottimi colpi da ambe le parti. L’Argentina nonostante la qualificazione già in tasca, scende in campo con i titolari, ma gli africani rispondono a tutti gli attacchi degli avversari. Quando la qualificazione è diventata certezza, l’incontro si conclude molto prima del 90′.

    MessiAl 3′ l’Argentina sblocca subito la partita: accellerazione di Di Maria che trova una voragine sulla sinistra, prova il diagonale ma Eneyama di fortuna respinge. Palla vagante e Messi di sinistro batte il portiere nigeriano. al 4′ il pareggio della Nigeria: Musa avanza sulla sinistra, rientra sul destro e la mette dentro a giro: 1-1. Al 8′ occasione Higuain: Messi serve la punta perfettamente ma il giocatore del Napoli la mette sull’esterno della rete. al 26′ botta da fuori area di Odemwingie palla alta. Al 28′ botta di Di Maria, Eneyama fa il miracolo in tuffo e la mette in corner. Al 42′ punizione di Messi, grandissimo Eneyama a respingere la palla all’incrocio dei pali. Al 46′ vantaggio Argentina con una grandissima punizione di Messi.

    Al 48′ arriva il 2-2 Nigeria: grandissimo gol di Musa, sponda di Emenike per l’inserimento di Musa che davanti a Romero segna. Al 50′ tiro di Di Maria dal limite, esterno ma il portiere nigeriano la mette in corner. Al 51′ gol dell’Argentina con Rojo: dal corner sfiora Garay  e la sfera va sul ginocchio di Rojo che la mette dentro. Al 52′ Eneyama salva ancora tutto in uscita su Higuain. Al 58′ Messi va vicino alla tripletta: cross basso sulla fascia sinistra, Messi appoggia verso la porta ma non trova lo specchio. Al 72′ botta di Musa dal limite dell’area al volo, non esce di molto la sfera. Al 76′ occasione per Lavezzi su bell’assist di Di Maria che illumina per la punta del PSG che va al volo, ma ancora Enyeama salva tutto in corner. Al 77′ salvataggio di Zabaleta: ancora un grande Musa rientra e va di destro, stavolta il terzino lo mura perfettamente. All 79′ è Garay a sfiorare la rete con un gran colpo di testa del difensore che sfiora il palo. All 84′ botta di Emenike da fermo: palla non lontano dal palo. All’87’ Ambrose sull’esterno, bel diagonale, che trova una deviazione che la mette sull’esterno della rete.

    NIGERIA-ARGENTINA (1-2) 2-3

    Nigeria (4-2-3-1): Enyeama; Ambrose, Omeruo, Yobo, Oshaniwa; Onazi, Obi-Mikel; Musa, Babatunude (64′ Uchebo), Odemwingie (80′ Nwofor); Emenike

    Argentina (4-3-3): Romero; Zabaleta, Garay, Fernandez, Rojo; Gago, Mascherano, Di Maria; Messi (62′ Alvarez), Higuain (90′ Biglia), Aguero (38′ Lavezzi)

    AMMONITI: 49′ Omeruo, 51′ Oshaniwa

    Per la Bosnia arriva il primo successo Mondiale. Iran battuto 3-1  e cosi privato del sogno ottavi di finale.

    Il Mondiale può essere anche l’atmosfera del fischio finale tra Bosnia e Iran: nessuna gioia  e tutti ognuno a modo proprio, sconfitti. Da una parte ci sono quelli veri, ovvero gli iraniani, che con le reti di Dzeko, Pjanic, e Versajevic sprecano la chance di centrare uno storico ottavo di finale, subendo una sconfitta quando 3 punti avrebbero potuto coronare un sogno grazie al contemporaneo successo dell’Argentina sulla Nigeria; e dall’altro invece c’è la Bosnia, che nonostante centri il primo successo storico in un Mondiale, torna a casa con il rammarico che, con qualcosa in più proprio contro la Nigeria si sarebbe potuti restare in Brasile ancora un po’. A Salvador non esulta nessuno.

    Al 4′ occasione di Edin Dzeko,  splendida girata del bosniaco ma grandissima parata di Haghighi che devia cosi in corner. Al 23′ vantaggio Bosnia grazie a Dzeko che con un gran sinistro rasoterra dalla distanza buca Haghighi. Al 25′ traversa di Shojaei, reazione immediata dell’Iran, che occasione per l’Iran che con il destro dal limite coglie il legno superiore  dopo la conclusione di Shojaei. Al 42′ grande palla filtrante di Dzeko che mette in porta il terzino bosniaco: palla calciata malissimo da Vrsajevic e chance che sfuma.

    Al 59′ arriva il raddoppio di Pjanic: palla suicida persa da Sadeqi, bella palla di Ibisevic in profondità, tocco fantastico di Pjanic per il controllo e destro perfetto sul secondo palo. Al 82′ accorcia le distanze l’Iran con Ghoochannejad. Al 83′ la Bosnia si porta sul 3-1: primo gol in nazionale per Vrsajevic che in contropiede  con uno splendido diagonale incrociato chiude i discorsi.

    BOSNIA-IRAN 

    BOSNIA (4-4-2): Begovic; Vrsajevic, Spahic, Kolasinac, Sunjic (78′ Salihovic); Besic, Susic Hadzic (61′ Vranjes), Pjanic; Ibisevic Dzeko (85′ Visca)

    IRAN (4-5-1): Haghighi; Montarezi, Hosseini, Sadeghi, Pooladi, Nekounam, Timotian, Shojaei (46′ Heydari), Haji Safi (62′ Alireza), Dejagah (67′ Karim); Ghoochannejad

    AMMONITI: Besic, Karim

  • Tutti contro Mario Balotelli e lui replica su Twitter

    Tutti contro Mario Balotelli e lui replica su Twitter

    Mario Balotelli e’ sempre stato osannato, fin troppo coccolato e messo al centro del progetto azzurro. Doveva rappresentare il futuro del calcio italiano, la stella, parole sue, a livello dei fenomenali Messi e Ronaldo. Crescerà, maturerà, prima o poi farà quel salto di qualità tanto sperato. E invece quel poi sta diventando pian piano un mai.

    Ha ancora una volta deluso tutti. Poteva essere il suo Mondiale: non lo è stato. Anzi, ne esce ridimensionato, isolato, ferito, anche dalle frecciate dei veterani Gianluigi Buffon e Daniele  De Rossi.

    Prandelli chiama alla calma Balotelli
    Prandelli chiama alla calma Balotelli

    A 24 anni c’è l’obbligo di tirare un bilancio. E l’analisi, chiara e lucida, ci dice che Balotelli non è un campione. Vero, sono stati soprattutto i media che lo hanno elevato a simbolo di ridimensionamento del calcio italiano. Ma lui ci ha giocato e grazie alla visibilità che i mezzi di comunicazione gli hanno fornito, si è arricchito ed è diventato un personaggio di fama mondiale. E quindi ora è giusto che si prenda le sue responsabilità e capisca che gli anni buttati cominciano a essere troppi. E che chi ha provato con pazienza ad aspettarlo, ora si è veramente stancato.

    La fotografia che racconta il Mondiale di Mario Balotelli è impietosa: lui solo, seduto in panchina con lo sguardo perso. Ha finito abbandonato da tutti, dal C.t. che lo ha sostituito evitandogli l’espulsione; dai veterani De Rossi e Buffon che, nel post, lo hanno, nemmeno troppo velatamente, massacrato. Abbandonato anche dal suo presunto talento.

    I tifosi, tanti, che hanno sostenuto la Nazionale in queste tre partite hanno individuato due capi espiatori: Cesare Prandelli e Mario Balotelli. A 24 anni doveva essere l’età giusta per spaccare il mondo; e invece il mondo ha spaccato Mario e, con lui, anche l’ormai ex C.t.

    L’etichetta di sbruffone sopravvalutato dovrà levarsela sul campo perchè ora, nessuno lo potrà più difendere. Nemmeno quel C.t. che ci aveva sempre provato.

    Dal suo lato, Supermario, non ha accettato le critiche mosse dai suoi compagni e dai sui canali social scrive:

    Sono Mario Balotelli ho 23 anni e non ho scelto di essere italiano . L ho voluto fortemente perché sono nato in ITALIA e ho sempre vissuto in ITALIA. Ci tenevo fortemente a questo mondiale e sono triste arrabbiato deluso con me stesso . Si magari potevo fare gol con la costa rica avete ragione ma poi? Poi qual’è il problema? Forse quello che vorreste dire tutti è questo? La colpa non la faccio scaricare a me solo questa volta perché Mario Balotelli ha dato tutto per la nazionale e non ha sbagliato niente.( a livello caratteriale) quindi cercate un’altra scusa perché Mario Balotelli ha la coscienza a posto ed è pronto ad andare avanti più forte di prima e con la testa alta. Fiero di aver dato tutto per il Suo paese. O forse, come dite voi, non sono Italiano. Gli africani non scaricherebbero mai un loro ” fratello” . MAI. In questo noi negri, come ci chiamate voi, siamo anni luce avanti. VERGOGNA non è chi può sbagliare un gol o correre di meno o di più. VERGOGNOSE SONO QUESTE COSE. Italiani veri! Vero?

  • Ancora un morso, l’Uruguay passa ma Suarez no

    Ancora un morso, l’Uruguay passa ma Suarez no

    Lo chiamano el conejo per i suoi denti sporgenti e lui non esita mai a usarli. Quando però si è su un campo di calcio in cui si sta disputando una partita della Coppa del Mondo o qualsiasi altra competizione un calciatore dovrebbe dimenticarsi di avere bocca (per non protestare), mani e, nel caso di Luis Suarez, i denti. E’ risaputo che lui sia un personaggio di certo non calmo, tanto che in Inghilterra è seguito da vari psicologi che lo aiutano a controllare le reazioni. Evidentemente o non sanno fare il loro lavoro (cosa che escludiamo), o è l’attaccante uruguayano che non si sa controllare.

    I tre morsi di Suarez, dall' alto Bakkal, Ivanovic e Chiellini, foto di Facebook / Il Pallonaro
    I tre morsi di Suarez, dall’ alto Bakkal, Ivanovic e Chiellini, foto di Facebook

    E’ abituato ad essere squalificato Suarez: all’Ajax arrivò il primo morso, contro il PSV. La vittima fu Bakkal. Fu subito messo fuori rosa e poi squalificato dal giudice sportivo per sole 5 partite. Passato al Chelsea per 25 milioni, si fa squalificare per insulti razzisti a Patrice Evra del Manchester United. E ancora, il secondo morso della carriera, l’anno scorso, a Ivanovic contro il Chelsea. Dopo questo fatto aveva scritto su twitter “sono triste per quanto successo oggi pomeriggio. Chiedo scusa a Ivanovic e a tutto il mondo del calcio per il mio imperdonabile comportamento. Mi dispiace davvero di questo!”. 

    Nonostante le sue scuse, la FA non gli risparmiò 10 giornate di squalifica. E ieri ancora un morso, stavolta a Chiellini, che ha anche mostrato i segni degli incisivi di Suarez all’arbitro, mentre el pistolero si toccava i denti doloranti che, evidentemente, avevano preso un osso e non la carne del centrale bianconero. Strano che un arbitro che viene chiamato Dracula non abbia visto un collega all’opera…

    Stavolta la FIFA sarà durissima o così si dice. E’ stata aperta un’inchiesta e senza dubbio il mondiale di Suarez è finito ieri, ma rischia mesi (si parla anche di anni) di squalifica, che se dovessero essere confermati sicuramente porteranno Barcellona e Real  Madrid, da sempre interessate a lui, a cambiare attaccante nel mirino.

    Inevitabile la risposta e le prese in giro del web, con foto che raffigurano Suarez con la museruola o battute del genere “sì, Suarez è un attaccante molto incisivo..”, oppure Fiorello che fa finta di mordere Jovanotti  simulando l’accaduto di ieri. Questi alcuni dei fotomontaggi su Suarez:

    Suarez come un cane, "Stay hungry, stay Suarez", foto da Facebook / Il Pallonaro
    Suarez come un cane, “Stay hungry, stay Suarez”, foto da Facebook