Tag: brasile 2014

  • Ufficiale: James Rodriguez è un calciatore del Real Madrid

    Ufficiale: James Rodriguez è un calciatore del Real Madrid

    Nel primo pomeriggio è arrivata l’ufficialità che si attendeva da qualche giorno, il capocannoniere dei mondiali di Brasile 2014, il talento colombiano James Rodriguez è un calciatore del Real Madrid.

    Carlo Ancelotti potrà contare su un ulteriore campione che va ad inserirsi nella rosa delle Merengues già abbondantemente piena di talento.

    James Rodriguez
    James Rodriguez

    James Rodriguez è stato protagonista di un mondiale eccezionale con la sua Colombia: vincitore della Scarpa d’Oro del Mondiale con 6 reti realizzate (tutte di pregevole fattura) e premiato dagli utenti del sito della FIFA con il premio del gol più bello di Brasile 2014 (la rete dell’uno a zero contro l’Uruguay negli ottavi di finale). Il colombiano arriva dal Monaco senza alcuna contropartita partita tecnica e con un esborso cash da parte dei Blancos di 80 milioni di euro, una bella plusvalenza per la squadra del Principato che lo aveva acquistato dal Porto nel 2013 per 40 milioni di euro. Rodriguez ha messo la firma su un contratto di 6 anni con un ingaggio da 7 milioni di euro.

    El sueño ya es REAL. Feliz de hacer parte del mejor club del mundo. #HalaMadrid @realmadrid

    Questo il messaggio pubblicato da Rodriguez sul proprio profilo Twitter per manifestare la propria gioia per il trasferimento al Real Madrid. Il giovane campione colombiano ha già svolto le visite mediche e sarà presentato questa sera al Santiago Bernabeu indossando la maglia Merengues numero 10.

    James Rodriguez è il secondo grande colpo estivo del Real Madrid, qualche giorno fa era arrivata l’ufficialità dell’acquisto dal Bayern Monaco del fresco campione del mondo Toni Kroos. 

    Questo ennesimo acquisto dalle cifre faraoniche (il terzo più costoso nella storia del Real Madrid dopo quelli di Gareth Bale dal Tottenham e Cristiano Ronaldo dal Manchester United) ha fatto storcere il naso a molti per quanto riguarda la questione del tanto pubblicizzato Fair Play Finanziario.

    Effettivamente le spese sono molte come fanno notare i detrattori dei madrileni, ma in difesa del Real arriva il fatto che i Blancos hanno parecchi introiti e che con la cessione di Morata alla Juventus hanno già incassato 18 milioni e che paiono ormai prossimi gli addii di Khedira, destinato alla Premier League e molto probabilmente con la maglia dell’Arsenal, e di Di Maria che è corteggiato da tempo dal Paris Saint Germain.

     

     

     

  • I flop di Brasile 2014, ecco chi ha deluso ai Mondiali

    I flop di Brasile 2014, ecco chi ha deluso ai Mondiali

    In tanti prima dell’inizio del Mondiale avevano puntato su di loro, ma durante il torneo brasiliano hanno ampiamente deluso le aspettative: ecco la formazione flop di Brasile 2014.

    Iker Casillas: dopo il trionfo di quattro anni fa in Sudafrica quello brasiliano è stato sicuramente un Mondiale da incubo per il portiere spagnolo; la nazionale campione in carica abbandona la manifestazione al primo turno dopo aver perso contro Olanda e Cile. Protagonista in negativo il suo capitano che, dopo aver vinto la Champions League con il Real Madrid, arriva in Brasile scarico e fuori condizione. I suoi errori sono stati gravi e hanno condannato le furie rosse a una cocente eliminazione che brucia e sembra suonare come la fine del ciclo della nazionale spagnola.

    Un'immagine della sfida dello scorso anno
    Un’immagine della sfida dello scorso anno

    David Luiz: il difensore pagato poche settimane fa 50 milioni di euro dal Psg vive l’incubo di un Mondiale che i brasiliani sognavano come un possibile trionfo. Il 7-1 subito dalla Germania rimarrà come uno dei risultati più umilianti della storia del Brasile e l’ex mediano del Chelsea ha non poche colpe. Anche nella finale per il terzo posto con l’Olanda offre una prestazione da dimenticare: 3-0 e neanche la soddisfazione della medaglia di bronzo.

    Dani Alves: il terzino del Barcellona ha toppato partendo titolare ma finendo, con il passare delle partite a fare la riserva di Maicon. Da un difensore come lui ci si aspetta sempre di più sia in termini difensivi sia in termini di spinta sulla fascia destra.

    Gerard Pique: un altro artefice del flop spagnolo. Il centrale del Barcellona nel match contro l’Olanda non ci ha capito davvero nulla, offrendo una prestazione irriconoscibile per un difensore del suo livello internazionale, arrivando a perdere il posto nelle gare successive.

    Pepe: ha pagato la sua fama di calciatore cattivo lasciando, nel match contro la Germania, il suo Portogallo in dieci uomini.

    Steven Gerrard: il centrocampista del Liverpool, nonchè capitano della nazionale inglese, è l’emblema del fatto che la nazionale della regina ai Mondiali proprio non riesce a indovinare la competizione. A dir poco deludente il Mondiale degli inglesi eliminati in malo modo da Costa Rica e Uruguay. Il centrocampista ha sulla coscienza l’errore decisivo nella sconfitta patita ai danni dell’Uruguay.

     

    Thiago Motta: un Mondiale penoso e non aggiungiamo altro. Il centrocampista del Psg non è mai stato all’altezza della situazione.

    Kevin Prince Boateng: allontanato dal ritiro a poche ore dalla sfida contro il Portogallo per motivi disciplinari. Questa è stata la decisione presa dal C.t. Appiah dopo alcuni litigi verificatesi durante gli allenamenti, seguiti anche da alcuni diverbi fra i due calciatori da una parte  e il commissario tecnico e i dirigenti sportivi africani dall’altra.

    Fred: se i suoi connazionali lo hanno soprannominato l’inutile, ci sarà pure un motivo valido. Viene difficile pensare che in tutto il Brasile non ci sia un centravanti migliore. Lento, impacciato, mai pericoloso in area di rigore. Il crollo dei padroni di casa non è solamente colpa sua ma lui ci ha messo molto del suo.

    Mario Balotelli: tra le peggiori delusioni del Mondiale brasiliano: la nazionale azzurra esce ai gironi e il suo talento, dopo la rete decisiva all’Inghilterra, evapora in sudamerica. Nella sfida contro l’Uruguay Prandelli lo ha sostituito alla fine del primo tempo dopo un litigio avvenuto nello spogliatoio. I compagni di squadra lo hanno escluso smettendo di giustificarlo e pochi giorni dopo l’ex C.t. azzurro aumenta il carico: “ha i colpi ma non è un campione”.

    Diego Costa: il traditore, agli occhi del popolo brasiliano, ha scelto di vestire la maglia della Spagna. E, con il senno di poi, visto il finale della nazionale del dimissionario Scolari, ha quasi fatto bene. Forse ha pagato l’infortunio occorso alla fine della stagione con l’Atletico Madrid, ma dell’attaccante devastante, apprezzato con i colchoneros, non ne abbiamo visto nemmeno l’ombra.

     

     

     

  • Brasile 2014: Mustafi e la sua favola divenuta realtà

    Brasile 2014: Mustafi e la sua favola divenuta realtà

    Il calcio riesce spesso a raccontare storie che hanno dell’incredibile, vere e proprie favole che capitano così all’improvviso e si concretizzano con il lieto fine, una di queste l’abbiamo vissuta proprio ieri sera, stiamo parlando di ciò che è accaduto al difensore tedesco della Sampdoria Shkordan Mustafi.

    Mustafi, dopo un buon campionato in maglia blucerchiata, si era meritato l’inserimento nella lista dei preconvocati del Ct Low ed aveva svolto la prima parte del ritiro insieme ai connazionali. Giunti però al momento delle scelte il selezionatore tedesco aveva deciso di scartare il giovane Shkordan che quindi non avrebbe dovuto far parte della spedizione della Germania a Brasile 2014.

    Il giovane difensore quindi si prepara per partire per le vacanze ma ecco che il destino ci mette lo zampino: nell’ultima amichevole di preparazione al mondiale contro l’Armenia Marco Reus si infortuna gravemente e deve dire addio alla manifestazione iridata e a questo punto la ruota decide di girare in favore di Mustafi.

    Stavo portando la macchina dal meccanico per alcuni lavoretti di manutenzione, sento squillare il telefono ed è Low, così scopro che sono il primo degli esclusi e che mi vuole portare ai Mondiali. Una sorpresa stupenda. Mi ha confessato che è stata dura lasciarmi fuori dall’elenco definitivo e mi ha detto che ha preferito portare me, un difensore, rispetto ad altri in altri ruoli perché sono pronto e perché si fiderebbe nel caso ci fosse necessità.

    Queste le parole piene di gioia e stupore pronunciate da Mustafi che quindi si trova così sul volo che porta la Germania in Brasile, con la speranza di giocare ma con la convinzione concreta di poter far parte del gruppo senza mai vedere il campo, così non è.

    Nella gara d’esordio contro il Portogallo, vinta dalla Germania per 4-0, al 72° Mats Hummels è costretto a lasciare il campo per infortunio e Shkordan ha così la sua chance di esordire al Mondiale. Il difensore della Sampdoria disputa un buono spezzone e nella gara successiva contro il Ghana gioca tutto il secondo tempo in sostituzione a Boateng. Con gli Usa di nuovo panchina mentre con l’Algeria, negli ottavi, arriva la chance da titolare per sostituire l’influenzato Hummels. La partita di Mustafi dura però solo 70 minuti in quanto un infortunio muscolare mette fine alla sua partita e al suo mondiale.

    Il selfie di Mustafi con Angela Merkel e la coppa
    Il selfie di Mustafi con Angela Merkel e la coppa

    A questo punto Mustafi può solo sostenere i suoi compagni che sconfiggono di misura nei quarti la Francia, distruggono 7-1 in semifinale il Brasile e arrivano alla grande finale di ieri sera contro l’Argentina.

    Una finale tesa, equilibrata che rimane in bilico sino al 113° quando Gotze tira fuori dal cilindro una magia e regala alla Germania la Coppa del Mondo.

    Mustafi può esultare, la favola ha avuto il lieto fine e lui, che nemmeno doveva esserci, può festeggiare a suon di Selfies, uno dei quali con la Cancelliera Angela Merkel, un trionfo tanto bello quanto inaspettato fino ad un mese fa.

  • Mondiali 2014: medaglia di bronzo all’Olanda, battuto il Brasile

    Mondiali 2014: medaglia di bronzo all’Olanda, battuto il Brasile

    L’Olanda sconfigge il Brasile con il punteggio di 3-0 nella finale per il terzo posto di Brasile 2014. Gli oranje portano a casa la vittoria già nel primo quarto d’ora con i gol di Robin Van Persie e Daley Blind, poi il sigillo nel recupero di Georginio Gregion Emile Wijnaldum. Il Brasile, padrone di casa, chiude al quarto posto.

    Doveva essere reazione o crollo totale, segnale di orgoglio o resa definitiva. Per il Brasile di Felipe Scolari ancora una volta a manifestarsi sono state le seconde ipotesi. Finisce in maniera tragica, la peggiore, la più negativa: un’esperienza di una squadra che, dopo avere preso sette reti dalla Germania, riesce a subirne tre anche dall’Olanda, scrivendo il peggior risultato di sempre in un Mondiale in termini di gol subiti. Dieci reti in due partite per una squadre completamente allo sbando sotto ogni punto di vista – tattico, psicologico, tecnico e fisico che è scesa in campo con la spina staccata e la testa già in vacanza.
    olanda - van persieNon è un miracolo invece l’Olanda che anche in una partita snobbata alla vigilia dal suo allenatore, conferma la buona qualità di base del collettivo, la grande dedizione sotto la guida di Luis Van Gaal e saluta il mondiale brasiliano regalando il terzo posto dopo il secondo di Sudafrica 2010. Meglio di cosi nella loro storia gli oranje erano riusciti solo nei mitici anni 70′ con Cruyff.

    Al 2′ calcio di rigore per l’Olanda: scappa Robben e Thiago Silva lo stende: ma abbaglio clamoroso dell’arbitro in quanto il fallo è fuori area. Thiago Silva inspiegabilmente viene solo ammonito. Rigore realizzato da Van Persie che porta in vantaggio l’Olanda. Incredibile l’errore di David Luiz che, nell’occasione del rigore, è andato da solo ad accorciare lasciando Thiago Silva solo nell’1 contro 1 con Robben. Al 16′ altro errore di David Luiz  che non mette la palla in calcio d’angolo e di testa appoggia il pallone a Blid che a centro area non può fallire: raddoppio dell’Olanda. Brasile ancora molto deludente; non un’idea tattica, lento folle nelle scelte di certi singoli. Olanda padrona anche quando non ha palla.

    Al 49′ Robben fa un 1-2 velocissimo con Blind dopo che i brasiliani si sono fatti sorprendere da una punizione battuta velocemente. Tackle e salvataggio di Thiago Silva. Al 59′ Vllar dal limite dell’area respinta di Julio Cesar. Al 63′ tiro centrale di David Luiz blocca facilmente Cillessen. Al 75′  ci prova Hulk di prepotenza con il sinistro pallone alto. Al 91′ terzo gol dell’Olanda: palla laterale, cross da destra, tutti i brasiliani guardano, Wijnaldum mette dentro.

    BRASILE-OLANDA (0-2) 0-3

    BRASILE (4-3-3): Julio Cesar; Maxwell, David Luiz, Thiago Silva, Maicon; Luiz Gustavo (46′ Fernandinho), Paulinho (57′ Hernanes), Ramires (73′ Hulk); Oscar, Willian, Jo. Allenatore: Scolari

    OLANDA (3-5-2): Cillessen (90′ Vorm); De Vrij, Vlaar, Martins Indi; Blind (70′ Jaanmat), Clasie (89′ Veltman), De Guzman, Wijnaldum, Kuyt; Van Persie, Robben.

    AMMONITI: 2′ Thiago Silva; 8′ Robben;  37′ De Guzman; 54′ Fernandinho; 70′ Oscar

  • Brasile 2014: Gotze regala la coppa del mondo alla Germania

    Brasile 2014: Gotze regala la coppa del mondo alla Germania

    Una partita tesissima, equilibrata, decisa da un gran gol nel secondo tempo supplementare di un giocatore entrato dalla panchina e molto criticato in patria per le prestazioni nelle gare precedenti: Mario Gotze.

    Il giovane attaccante del Bayern Monaco ha trovato, al 113°, il guizzo vincente sul gran cross di Schurrle, per superare Romero spezzando l’equilibrio e permettendo alla Germania di diventare per la quarta volta campione del mondo.

    Il capitano Lahm solleva la coppa
    Il capitano Lahm solleva la coppa

    Una nota di merito va a Schweinsteiger, giocatore indistruttibile, che nonostante una stanchezza dovuta ad una partita a tutto campo ed una ferita sotto l’occhio nel secondo tempo supplementare è voluto rimanere in campo e continuare a combattere.

    La delusione di questa finale ha un nome e cognome: Leo Messi.

    Il numero 10 argentino ha avuto l’occasione di diventare ancora più grande, di incidere il suo nome nella storia del calcio ma ha fallito, giocando una partita decisamente sottotono e fallendo una grande occasione ad inizio secondo tempo.

    Per quanto riguarda le formazioni, non ci sono novità, Low schiera il suo 4-3-3 con Klose centravanti appoggiato da Ozil e Muller, perde però Khedira che viene sostituito da Kramer.

    Sabella mette in campo i suoi con un 4-3-3 che si trasforma in 4-4-2 con Lavezzi che può agire sulla fascia ma anche appoggiare le due punte.

    Si parte e come prevedibile è la Germania a far la gara con l’Argentina pronta a colpire in contropiede. Al 20° gravissimo errore di Kroos nel retropassaggio di testa ma Higuain, dopo aver controllato bene il pallone, fallisce incredibilmente. Passano 10 minuti e Higuain segna ma il gol è annullato per fuorigioco dell’attaccante. E’sempre la Germania a fare la gara ma l’Argentina con le ripartenze veloci prova a spaventare i tedeschi. Low al 31° è costretto al cambio con Kramer stordito da un violento contrasto con Garay, che lascia il campo per Schurrle. Nel recupero del primo tempo Howedes colpisce un palo a Romero battuto con un colpo di testa su corner di Kroos, si va al riposo sullo 0-0.

    Si riparte con la sostituzione a sorpresa di Lavezzi, autore di un ottimo primo tempo, lasciato negli spogliatoi per far spazio ad Aguero. Al 47° subito occasione per Messi ma il suo diagonale è largo non di molto. 60°, la partita si mantiene in equilibrio senza grosse occasioni. Passa qualche minuto e la gara si accende a fiammate con i contrasti che si fanno anche più rudi. Niente da fare le due squadre non riescono a superarsi, si va ai supplementari.

    Pronti via e chance enorme per Schurrle ma Romero si salva d’istinto, al 97° risponde Palacio ma il suo pallonetto su Neuer esce. La Germania fa la gara ma l’Argentina è sempre pronta con il lancio lungo e contropiede ma nessuna delle due riesce a sbloccare la gara ed il primo tempo supplementare si chiude sullo 0-0.

    Mario Gotze
    Mario Gotze

    Nel secondo tempo supplementare la fatica sembra farla da padrona, i tedeschi si arrabbiano per due mancati gialli (che sarebbero diventati rossi) non sventolati da Rizzoli a Mascherano ed Aguero. Al 113° arriva la svolta della gara con Schurrle che dal fondo piazza la palla per Gotze che controlla e batte Romero per il vantaggio tedesco. L’Argentina si butta in avanti a testa bassa ma non produce nulla, l’ultima chance ce l’ha Messi ma la punizione calciata dalla Pulce finisce altissima. Dopo quasi 3 minuti di recupero Rizzoli fischia la fine certificando così il trionfo della Germania.

    In Germania si fa festa,è la vittoria di un gruppo compatto, di una nazionale che ha espresso buon gioco, guidata dall’ottimo tecnico Joachim Low.

     

    GERMANIA – ARGENTINA 1-0 (0-0 al 90°) (113° Gotze)

    GERMANIA (4-3-3): Neuer; Lahm, Boateng, Hummels, Howedes; Schweinsteiger, Kramer (31° Schurrle), Kroos; Muller, Klose (88° Gotze), Ozil (120° Mertesacker).

    Allenatore: Low.

    ARGENTINA (4-3-3): Romero; Zabaleta, Demichelis, Garay, Rojo; Perez (86° Gago), Mascherano, Biglia; Lavezzi (46° Aguero), Messi, Higuain (77° Palacio).

    Allenatore: Sabella.

    Arbitro: Rizzoli.

    Ammoniti: Schweinsteiger (G), Howedes (G), Mascherano (A), Aguero (A).

     

  • Brasile 2014: le precedenti sfide tra Germania ed Argentina

    Brasile 2014: le precedenti sfide tra Germania ed Argentina

    Domenica sera, per la terza volta nella storia, a disputarsi la finale di un mondiale di calcio saranno Germania ed Argentina.

    Dopo Messico 1986 ed Italia 90, anche Brasile 2014 vedrà tedeschi ed argentini lottare nell’ultimo atto per alzare al cielo del Maracanà l’ambito trofeo.

    Le due finali che abbiamo citato però non sono gli unici precedenti tra le due nazionali, Germania-Argentina è una sfida che nella storia dei mondiali si è riproposta per ben sei volte, ci sarebbe anche Germania Est-Argentina del 1974 che porterebbe a 7 i precedenti, andiamo a ricordare queste sei partite.

    La prima volta che vide Germania, ai tempi era ancora denominata Germania Ovest, ed Argentina affrontarsi ai mondiali fu nei gironi eliminatori del torneo di Svezia 1958. Ad imporsi furono 3-1 i tedeschi che rimontarono l’iniziale vantaggio di Carbatta per l’Albiceleste dopo pochi minuti, grazie alla doppietta di Rahan e al gol di Seeler.

    Il 16 luglio 1966 in Inghilterra le due nazionali si ritrovarono nuovamente di fronte nei gironi ma non andarono oltre ad uno 0-0.

    Germania-Argentina 1986
    Germania-Argentina 1986

    20 anni dopo, in Messico, le due nazionali si trovarono nella finale, la Seleccion guidata da un super Maradona si portò avanti per 2-0 con le reti di Brown e Valdano. I tedeschi reagirono e a riuscirono a trovare la parità con le reti di Rumenigge e Voeller a dieci minuti dal termine. Passarono pochi minuti e Burruchaga imbeccato dal Pibe de Oro trovò il gol che permise all’Argentina di sollevare al cielo la coppa.

    Germania-Argentina 1990
    Germania-Argentina 1990

    Per vendicarsi i tedeschi dovettero attendere solo 4 anni, ad Italia 90 infatti si ripropose in finale nuovamente il duello tra tedeschi ed argentini e  a festeggiare stavolta fu la Germania, alla quale, in una partita molto brutta, bastò il rigore trasformato da Brehme per conquistare il trofeo nella notte di Roma.

     

     

    Nei quarti di finale del mondiale casalingo del 2006 la Germania ottenne un altro successo sull’Argentina. Una vittoria tutt’altro che semplice ottenuta prima con la rete di Klose al 80° che andò a pareggiare il vantaggio siglato da Ayala al 49°, e poi con un super Lehmann che nella sfida dagli undici metri andò a respingere le conclusioni di Ayala e Cambiasso.

    Altri 4 anni e a Sudafrica 2010 le due compagini si ritrovarono di fronte sempre nei quarti di finale ed in quell’occasione fu trionfo della Germania di Low che battè nettamente l’Argentina guidata da Maradona per 4-0, con tre gol nella prima mezz’ora di Muller, Klose e Friedrich e la rete al 89° ancora di Klose.

    Al Maracanà quindi sarà  settima sfida che varrà anche come “bella” visto il successo a testa ottenuto nelle precedenti finali, con la Germania che proverà a tenere aperta la striscia di 3 successi sull’Albiceleste che invece cercherà di interrompere la serie negativa ottenendo così il successo nella casa dei “nemici” brasiliani.

     

  • Brasile 2014: i precedenti tra Olanda e Argentina

    Brasile 2014: i precedenti tra Olanda e Argentina

    Questa sera, alle ore 22 italiane, Olanda e Argentina si affronteranno nella seconda semifinale dei Mondiali di Brasile 2014 per stabilire chi domenica dovrà affrontare la Germania nella finale della Coppa del Mondo. Una sfida dal grande passato e che si è già disputata per quattro volte in un Mondiale: due vittorie ad una per l’Olanda ed un pareggio.

    I precedenti sono a favore della formazione olandese che si è imposta quattro volte rispetto ai tre pareggi e all’unica, ma importantissima, vittoria dei sudamericani. L’Argentina non vince la Coppa del Mondo dal 1986 mentre l’Olanda è specializzata in beffe: è arrivata tre volte in finale ed è sempre stata sconfitta.

    1833Nel Campionato del Mondo 1978 disputato in Argentina la finale mise di fronte i padroni di casa all’Olanda, a Buenos Aires, e si concluse con il punteggio di 3-1 a favore dei sudamericani dopo i tempi supplementari. La doppietta di Mario Kempes e il gol di Daniel Bertoni diedero all’Argentina il titolo mondiale, mentre all’Olanda non bastò il gol del momentaneo pareggio di Dirk Jacobus Willem Nanninga.

    L’ultimo precedente giocato in un Mondiale è il pareggio senza reti, 0-0, nella fase a gironi dei Mondiali del 2006 che permise ad entrambe le squadre di superare il turno.

    Per risalire ad una vittoria olandese dobbiamo andare con la macchina del tempo al Mondiale disputato in Francia nel 1998 nei quarti di finale; allo stadio “Velodrome” di Marsiglia fu Dennis Bergkamp a permettere all’Olanda di sconfiggere l’Argentina per 2-1, dopo le reti di Patrick Kluivert e del “piojo” Lopez, staccando il biglietto per la semifinale poi persa contro il Brasile di Ronaldo.

    Nella storia delle sfide tra le due compagine c’è anche un roboante 4-0 inflitto dall’Olanda. Era una sfida valida per il secondo girone valevole per l’accesso alla finale. Era l’epoca del calcio totale olandese, con una nazionale meravigliosa e che aveva fatto innamorare tutti gli appassionati per il suo gioco roboante; fu decisiva la doppietta di Joan Cruiff e i gol di Rep e Krol. Qell’anno, in finale, l’Olanda fu sconfitta dalla Germania e domenica, i ragazzi di Van Gaal, sperano di prendersi una storica rivincita al Maracanà.

  • Brasile 2014: Settebello Germania è finale, Brasile distrutto

    Brasile 2014: Settebello Germania è finale, Brasile distrutto

    Una partita senza storia, una sfida che per le proporzioni del risultato rimarrà sicuramente negli annali del calcio, che la Germania partisse avvantaggiata nella semifinale di Brasile 2014, lo sapevamo già prima della gara anche viste le assenze nel Brasile di Thiago Silva e Neymar, ma che i tedeschi potessero arrivare a distruggere con un netto 7-1 i padroni di casa, era tutt’altro che pronosticabile.

    Una partita che non ha praticamente avuto mai storia, il Brasile ha aggredito i primi minuti poi i tedeschi hanno preso il largo e di lì in poi è stato un dominio teutonico ed un naufragio sudamericano.

    Per quanto riguarda le formazioni Scolari inserisce Dante al posto dello squalificato Thiago Silva e non volendo cambiare modulo (errore che sarà pagato caro) inserisce Bernard al posto di Neymar.

    Low non cambia modulo e schiera nuovamente Klose in attacco supportato da Ozil e Muller.

    Miroslav Klose
    Miroslav Klose

    Partenza aggressiva del Brasile nei primissimi minuti, anche se la Germania con alcune accelerazioni prova a spaventare i verdeoro. Al 11° la Germania passa in vantaggio, corner di Kroos, i difensori del Brasile vanno tutti al centro dell’area e sul secondo palo si trova solo Muller che di piatto deposita alle spalle di Julio Cesar. Il Brasile abbozza una reazione ma senza mai impensierire seriamente Neuer. Al 22° arriva il raddoppio della Germania con Klose che si fa respingere la prima conclusione da Julio Cesar ma si ritrova la palla li e fa gol, un gol storico che gli vale il record solitario nella storia dei gol mondiali. Passano solo due minuti e Kroos riceve un cross rasoterra di Lahm, con Muller che buca la conclusione, e trova il 3-0. Un minuto, solo un minuto, e Kroos ruba un pallone su un errore della difesa e dopo un uno-due con Khedira realizza la doppietta. Al 29° la Germania, che entra nella difesa brasiliana come il coltello caldo nel burro, trova anche la cinquina con Khedira che con facilità realizza. Il Brasile è a terra e non costruisce nulla sino al 45°, anzi sono i tedeschi a sfiorare più volte il 6-0.

    Si riparte con Scolari che inserisce Paulinho e Ramires per Fernandinho ed Hulk, Low da riposo ad Hummels per Mertesacker. Il Brasile riparte con la grinta con l’orgoglio e nei primi 10 minuti impensierisce Neuer che però è attento e respinge sfoderando un paio di interventi prodigiosi. Nonostante gli assalti del Brasile è Muller che sfiora il gol con un tiro a giro che viene salvato da Julio Cesar in corner. Al 69° arriva il sesto gol tedesco, Lahm entra in area e mette palla rasoterra per Schurrle che realizza la rete con un tocco facile facile. Dieci minuti di niente ed ecco che arriva la doppietta per Schurrle, palla scodellata in mezzo per il calciatore del Chelsea che calcia di prima, la palla sbatte sotto la traversa e si infila in gol. Nel finale, al 90° Oscar con una bella giocata in area si libera e batte Neuer per il gol della bandiera del definitivo 1-7.

    Low può così festeggiare e puntare dritto al Maracanà, mentre Scolari dovrà riflettere sugli errori commessi nelle scelte fatte che hanno causato per il Brasile una sconfitta storica che servirà da lezione per provare a rialzarsi.

     

    BRASILE – GERMANIA 1-7 (0-5) (11° Muller (G), 22° Klose (G), 24°, 25° Kroos (G), 29° Khedira (G), 69°, 79° Schurrle (G), 90° Oscar (B))

    BRASILE (4-2-3-1): Julio César; Maicon, David Luiz, Dante, Marcelo; Luiz Gustavo, Fernandinho (46° Paulinho); Bernard, Oscar, Hulk (46° Ramires); Fred (69° Willian).

    Allenatore: Scolari.

    GERMANIA (4-3-3): Neuer; Lahm, Boateng, Hummels (46° Mertesacker), Howedes; Schweinsteiger, Kroos, Khedira (76° Draxler); Muller, Klose (58° Schurrle), Ozil.

    Allenatore: Low.

    Arbitro: Rodriguez.

    Ammonito: Dante (B)

  • Lo sfogo di Cesare Prandelli dopo la presentazione al Galatasaray

    Lo sfogo di Cesare Prandelli dopo la presentazione al Galatasaray

    Le sue parole erano attese da giorni, ed oggi dopo la presentazione e la firma con il Galatasaray, l’ex Ct della nazionale italiana Cesare Prandelli ha voluto dire la sua dei fatti relativi al fallimento della spedizione azzurra dei mondiale in Brasile, un vero e proprio sfogo che sicuramente era atteso e non può lasciare indifferenti:

    Cesare Prandelli
    Cesare Prandelli

    Io non sono scappato, nessuno di noi è scappato. Io e la mia famiglia riceviamo lettere di minacce dai tifosi. Potevo chiedere la buonuscita come fanno tutti gli italiani e invece mi sono dimesso con la volontà di non accettare proposte dall’Italia. A due giorni dal ritorno in Italia ho ricevuto la telefonata del Galatasaray. Lì per lì non mi sentivo pronto per nessuna scelta, poi loro hanno insistito e la loro voglia di vincere mi ha convinto.Era l’unico modo per uscire da un momento non facile. In questo momento non so nemmeno se avrei accettato una proposta dall’Italia.

    A questo punto Cesare Prandelli ha proseguito raccontando le sue verità sui fatti accaduti in Brasile e sulle polemiche per un gruppo che al termine dell’avventura è sembrato totalmente spaccato e su certe reazioni di stampa e tifosi che non gli sono piaciute:

    Qualcuno dei miei giocatori è stato tradito dalla paura, ma non è vero che il gruppo era diviso. La presenza delle famiglie nel ritiro è stato un aspetto positivo della nostra spedizione, ma tra le gente che mi accusa c’è qualcuno sporco dentro. Mi ha fatto molto male sentirmi paragonato a Schettino, ma questo è il cinismo del nostro calcio. Le parole di Buffon non mi hanno sorpreso, lui non si riferiva a un giocatore in particolare, ma a una generazione che deve imparare a dare tutto per la maglia della nazionale.

    Il nuovo tecnico del Galatasaray ha voluto anche parlare delle sue scelte e di due calciatori in particolare di cui si è parlato molto prima e dopo la spedizione in Brasile, ovvero Mario Balotelli e Giuseppe Rossi:

    Cassano l’ho convocato per quello che aveva dimostrato durante la stagione e non sono pentito. Giuseppe Rossi? Preferirei non parlarne. Le sue parole mi fanno ancora male. Lui sapeva benissimo, fin dal primo giorno, che non avrebbe fatto parte dei 23. Per me lui è stato una grande delusione dal punto di vista umano. Per quanto riguarda Balotelli, quello che ho letto sullo spogliatoio nell’intervallo con l’Uruguay è vero in parte. Mario era nervoso ma non ha avuto nessuna reazione particolare. Prima di salutarlo con lui sono stato chiaro e gli ho detto. “La nazionale avrà ancora bisogno di te, ma tu devi incominciare a vivere nella realtà e non nel tuo mondo virtuale se vuoi diventare quello che sogni, cioè un campione. Ma un campione sa affrontare ogni situazione. Tu in questo momento sei un giocatore che ha i colpi. Ma un campione è un’altra cosa”.

  • Mundial Edition, l’avventura ai Mondiali di Better

    Mundial Edition, l’avventura ai Mondiali di Better

    Siamo ufficialmente entrati nell’ultima settimana dei Mondiali Brasile 2014, quella che precede la finalissima al Maracanà di Rio De Janeiro del Mondiale dei Mondiali. Certo rimane per noi azzurri la delusione di aver abbandonato anzitempo il Brasile, ma per alcuni resta la speranza di veder trionfare i “rivali” che nel frattempo ci sono diventati più simpatici: Olanda, Germania, Brasile e Argentina. Sono queste infatti le quattro squadre che si daranno battaglia per raggiungere il sogno di alzare la coppa del Mondo.
    I padroni di casa, i verdeoro, dovranno vedersela con la Germania mentre gli Orange non avranno vita facile con l’Argentina. E’ subito caccia alla scommessa, quale sarà la finalissima di Brasile 2014?
    Per l’occasione Better ha proposto una vera e propria avventura per i suoi giocatori e a dimostrarlo ci pensa il nuovo spot che va in onda anche in TV.
    Lo spot è ambientato su un’isola misteriosa, dove 4 amici sono protagonisti di un’avvincnete esperienza che li vede affrontare delle scelte, sulla base delle loro capacità e competenze. Questa è la scommessa secondo Better: un’esperienza di gioco vissuta con gli amici in cui il confronto con gli altri arricchisce le abilità del singolo e lo aiuta ad orientarsi nelle scelte.
    E cosa sono i mondiali di calcio 2014 se non una nuova avventura da vivere fino alla finalissima del Maracanà?
    Non è tutto perchè per chi intendesse intraprendere questo viaggio con Better riceverà uno speciale Bonus di benvenuto Mundial Edition .
    Cosa aspettate? Bastano pochi click

    Attenzione “Giocare può creare dipendenza patologica. Il gioco è vietato ai minori di 18 anni”

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