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  • Il ritorno di Brandon Roy, doppio colpo dei Warriors

    Il ritorno di Brandon Roy, doppio colpo dei Warriors

    Brandon Roy è ritornato nella NBA: ad un solo anno di distanza dal suo ritiro per i cronici problemi alle cartilagini di entrambe le ginocchia, l’ex guardia dei Portland Trail Blazers è stato presentato dai Minnesota Timberwolves, sua nuova squadra che però crede fermamente nelle sue capacità dato che lo scelse con il pick numero 6 al Draft del 2006 prima di girarlo proprio a Portland dove divenne in pochi anni uno dei cestisti più forti e completi della Lega.

    Reduce da 15 mesi di stop e 6 operazioni di fila, Roy è potuto ritornare a giocare grazie al cosiddetto intervento-Bryant (che inietta nel ginocchio plasma ricco di piastrine favorendo la guarigione di problemi degenerativi), e l’operazione ha avuto successo.

    Il contratto di Roy con Minnesota è di 2 anni a 10 milioni di dollari complessivi, in conferenza stampa ha espressamente dichiarato di aver scelto i Timberwolves per poter essere allenato da un coach come Rick Adelman. Roy ha precisato ieri di non aver mai considerato la sua assenza come un ritiro, ma solo come una pausa dal gioco che ha sempre amato, necessaria per capire se era ancora in grado di essere competitivo ai massimi livelli. Dopo uno stop di un paio di mesi per recuperare in modo naturale prima di sottoporsi al trattamento con il Regenokine, Roy ha iniziato a verificare se le sue capacità erano ancora intatte. Si è allenato a Los Angeles con Bill Bayno, assistente dei Wolves con il quale aveva lavorato anche ai tempi di Portland, che ha ammesso di essere rimasto assolutamente impressionato dalla qualità del gioco di Roy e di aver rivisto il “Brandon Roy di un tempo“. Del resto il cestista dei Wolves ha spiegato che è proprio questo l’obiettivo: Roy non sta cercando di tornare per essere solo il decimo giocatore in panchina, ma ha comunicato ufficialmente il suo rientro nella lega solo quando ha capito di essere ancora in grado di giocare agli stessi livelli del passato.

    Brandon Roy | © Ronald Martinez/Getty Images

    Minnesota diventa così una delle squadre più difficili da affrontare dato che il roster è stato notevolmente migliorato. Per competere per il titolo la strada è ancora lunga ma almeno si è presa la direzione giusta rispetto al recente passato che è stato pieno di errori.

    Per quanto riguarda gli altri movimenti: doppio colpo dei Golden State Warriors che rifirmano la guardia Brandon Rush (contratto biennale da 8 milioni di dollari) e prendono il lungo Carl Landry (anche per lui biennale da 8 milioni). I californiani rinforzano notevolmente la squadra con queste 2 aggiunte.

    Nate Robinson ha trovato un accordo con i Chicago Bulls del nostro Marco Belinelli: per la guardia, alta solo 175 centimetri ma vincitrice della gara delle schiacciate all’All Star Game quando militava nei Knicks, ancora non sono stati resi noti i termini dell’accordo. Chicago segue con attenzione anche Tracy McGrady, ex superstar della Lega ma tormentato da problemi fisici (alle ginocchia in particolare).

    Chiudiamo con Matt Barnes: l’ex giocatore dei Los Angeles Lakers (free agent al momento dopo che i gialloviola non gli hanno rinnovato il contratto) è stato arrestato e poi rilasciato (su pagamento di cauzione) per minacce ad un poliziotto.

  • NBA: Bargnani KO a Cleveland contro super James

    Risultati NBA del 19 gennaio 2010

    Buona prova degli italiani Andrea Bargnani e Marco Belinelli nella partita giocata da Toronto a Cleveland. Ma lo sforzo compiuto non è valso a nulla perchè i Cavaliers, guidati dal solito mostruoso LeBron James, si sono imposti 108-100. James ha messo a segno 28 punti, 9 rimbalzi e 11 assist, fermandosi ad un solo rimbalzo dalla tripla doppia. Bargnani ha lottato tutta la sera e ha chiuso la sua prova con 19 punti, Belinelli dalla panchina ne ha aggiunti 14 ma Cleveland in questo momento ha una marcia in più rispetto agli avversari. Peccato per la partenza di inizio stagione dove sono arrivate 3 sconfitte nelle prime 5 gare disputate, sconfitte arrivate con squadre sicuramente di livello non eccelso (ad eccezione di Boston), che pesano sul record dei Cavs che avrebbe potuto essere il migliore della lega.
    Nell’altra partita disputata i Miami Heat, con una prova super della loro stella Dwyane Wade da 32 punti, seppelliscono sotto 30 punti i poveri Indiana Pacers.

    • Cleveland Cavaliers – Toronto Raptors 108-100
      (Cle: James 28, Williams 22, O’Neal 16 – Tor: Bosh 21, Bargnani 19, Belinelli 14, DeRozan 14)
    • Miami Heat – Indiana Pacers 113-83
      (Mia: Wade 32, Beasley 21, O’Neal 10 – Ind: Rush 17, Jones 13, Hibbert 12)

    CLASSIFICHE NBA