Alejandro Valverde del team Movistar ha vinto la 17 esima tappa del Tour de France grazie ad una splendida impresa partita da lontano. Piccola crisi per Vincenzo Nibali che non è riuscito a fare la differenza in salita nei confronti dello splendido duo del team Sky composto da Froome e Wiggins.
Ultima occasione per poter vincere una tappa per i colori azzurri con Vincenzo Nibali che però ha faticato per tutta la tappa anche a causa di un problema muscolare al polpaccio che gli ha impedito di poter lottare per la maglia gialla.
Tappa corta la 17esima con i suoi 143 km che vengono iniziati subito a tutta dal gruppo, la fuga buona viene formata dopo lo scollinamento del primo Gran premio di montagna del Col de Mentè vinto da Voeckler che consolida il suo primato per la conquista della maglia a Pois. In discesa si avvantaggiano in sette: Martinez, Rui Costa, Valverde, Casar, Voeckler, Kessiakoff e Peraud. La Liquigas dietro tenta di mantenere il vantaggio sotto i due minuti per tentare la vittoria con Nibali e nella salita più dura di giornata, il Port de Bales, Valverde produce l’allungo decisivo per la vittoria finale di tappa. Dietro tutti attendono lo scatto di Nibali ma ad accelerare è invece Froome che se non avesse avuto l’ordine di attendere Wiggins, avrebbe vinto anche la tappa.
Una tappa che è andata diversamente da quanto tutti i tifosi italiani si aspettavano dallo squalo dello stretto soprattutto per il lavoro fatto dalla Liquigas per tutta la tappa e per la facilità mostrata da Nibali in salita, ma purtroppo contro il duo britannico oggi, c’era veramente poco da fare.
Il team Sky mette in cassaforte il Tour e la maglia gialla grazie alla splendida dimostrazione di forza di Wiggins e soprattutto di Froome che ha scortato alla grande il suo capitano sino al traguardo. VincenzoNibali comunque si è difeso alla grande consolidando il terzo posto nella classifica generale.
Pierrick Fedrigo, corridore francese della Français Deux Jeux è il vincitore della 15esima tappa con arrivo a Bagnerés – de – Luchon. Al secondo posto si è piazzato l’americano Vandevelde mentre Thomas Voeckler vince la volata per il terzo posto.
Altra tappa di trasferimento alla Grande Boucle con i grandi della classifica generale che hanno ricaricato le pile in attesa del tappone pirenaico di mercoledì con domani in programma il secondo e l’ultimo giorno di riposo.
Prima di iniziare il resoconto della tappa un accenno va ovviamente alla procura di Foix che ha aperto un’indagine sul lancio di chiodi che ha sconvolto la tappa di ieri, provocando anche il grave infortunio di Kiserlovski, costretto al ritiro per la frattura della clavicola. Gli inquirenti stanno visionando foto e filmati nel tentativo di risalire ai responsabili. La tappa è breve e come al solito sin dai primi metri è battaglia vera per tentare di andare in fuga, il gruppo è stanco e quindi gli attaccanti di giornata sono consapevoli che la fuga con ogni probabilità può andare in porto. Dopo innumerevoli tentativi ce la fanno, a 92 km dal traguardo, Voeckler, Fedrigo, Vandevelde, Devenyns e Dumoulin.
Fino ai meno 7 km dal traguardo i cinque viaggiano spediti tutti insieme con il gruppo che ha alzato bandiera bianca già dai meno 70 km. Ai meno 6600m ecco l’allungo decisivo di Fedrigo con il solo Vandevelde capace di stargli a ruota, il francese è molto più forte dell’americano allo sprint e come da pronostico è lui ad alzare le braccia al cielo.
Come detto gli uomini di classifica si sono presi un’ altra giornata di relax attivo in attesa del tappone verità di mercoledì sui Pirenei dove si scaleranno vette prestigiose come l’ Aubisque, il Tourmalet, l’Aspin e il Peyresourde, quest’ultimo a 16 km dall’arrivo.
Bradley Wiggins, britannico del team Sky, vince l’edizione numero 70 della Parigi – Nizza grazie alla vittoria nella crono dell’ultima tappa – al fotofinish – nei confronti di Lieuwe Westra, vera rivelazione della corsa a tappe francese alla soglia dei trent’anni.
Vittoria al cardiopalma quindi per il capitano del team Sky che ha preceduto l’olandese Westra per soli 8”, chiude il podio, lo spagnolo della Movistar Alejandro Valverde, al rientro dopo le note vicissitudini legate al doping.
Il tre volte campione olimpico su pista, vince la corsa francese 45 anni dopo il suo connazionale Tom Simpson, ed è al suo illustre predecessore, che BradleyWiggins dedica la vittoria finale. Una vittoria che non è stata per nulla scontata grazie alla tenacia dell’olandese della Vacansoleil Westrache ha reso incerta la vittoria di Wiggins, sino agli ultimi metri della cronometro finale vinta dal britannico, per soli 2″. Tuttavia la vittoria è ampiamente meritata per il 31enne capitano del team Sky che ha indossato la maglia gialla di leader nel corso della seconda tappa, riuscendo a mantenere il primato sino alla fine.
Queste le dichiarazioni di Bradley Wiggins dopo la crono : “Conosco molto bene la storia del ciclismo, e so che la Parigi-Nizza è una corsa storica, anche il mio idolo Tom Simpson ha vinto qui”, ha ricordato il britannico, che quindi si iscrive di diritto alla lista dei pretendenti al Tour de France che partirà nel luglio prossimo. “Ho fatto un quarto posto al Tour nel 2009, ho vinto il Delfinato nel 2011 e ora la Parigi-Nizza: sono lì con i migliori, spero di essere tra i cinque che possono vincere il Tour“.
Assolutamente non pervenuti per tutto l’arco della corsa a tappe, i fratelli lussemburghesi Schleck, ma si sa, per loro conta un’altra maglia gialla che dovrà essere conquistata durante il mese di luglio. In casa Italia tutto sommato buona la prestazione di Damiano Cunego che è riuscito a difendersi egregiamente in salita dando ottimi segnali per le future classiche sulle Ardenne. Sfortunato invece Ivan Basso, vittima di una caduta nel corso della seconda tappa, che ha costretto il varesino al ritiro nella tappa di Sisteron.
Secondo arrivo in salita per la corsa a tappe spagnola, a La Covatilla e verdetti abbastanza pesanti per la vittoria finale. Ottimi segnali da parte di Vincenzo Nibali mentre crolla Michele Scarponi.
La tappa ed un pezzo di classifica generale, si giocano negli ultimi 18 km con l’erta finale con pendenze vicine al 10%. A scandire il passo ad inizio salita è la Lampre di Michele Scarponi, ed è proprio il marchigianio che tenta un allungo ai meno 8.
Dietro non stanno sicuramente a guardare con il team Sky pronto a ricucire lo strappo per un Bradley Wiggins decisamente in palla ed un fido scudiero, rappresentato da Froome continuamente accanto. Scarponi viene ripreso e, quando l’erta si fa decisamente dura a meno 3 km dall’arrivo, ecco il forcing di Nibali e Martin con Froome che si mette subito davanti al gruppo ad un ritmo altissimo. L’andatura del britannico 26enne del team Sky, produce delle vittime illustri con Scarponi che crolla, pagando lo sforzo di inizio salita e la maglia rossa Rodriguez che piano piano, perde il contatto con il gruppo dei migliori.
Davanti Martin è inarrestabile conquistando la vittoria di tappa davanti a Mollema che, anche in virtù dei 12″ di abbuono, conquista la maglia rossa in testa con 1″ di vantaggio su Rodriguez. Terzo sulla linea del traguardo Cobo a 3″ da Martin; poi Wiggins a 4″, Froome a 7″, Nibali a 11″ che ha pagato il cambio di ritmo negli ultimissimi metri, Menchov e Kessiakoff a 12″, Van den Broeck a 19″, Nieve a 41″, Fuglsang, Bruseghin e Joaquim Rodriguez a 50″. Abbandonano qualsiasi proposito di vittoria finale, Scarponi ed Igor Anton che tagliano il traguardo con 1’50″ di ritardo, uscendo definitivamente dalla classifica generale.