Tag: Boxe

  • Joe Frazier, il campione gentiluomo combatte per la vita

    Joe Frazier, il campione gentiluomo combatte per la vita

    Nella sagra delle banalità e dei luoghi comuni si scriverà e si dirà che “è arrivato il match più importante da vincere contro l’avversario più duro”. Per una volta, però, è davvero così. Il leggendario Joe Frazier, dopo aver battuto e sconfitto i più grandi pugili della storia deve combattere per la vita. E’ affetto da un male tremendo, un tumore al fegato, ed in queste ore lotta tra la vita e la morte. «Le sue condizioni sono gravi, serve un miracolo», ha confidato una fonte vicina a Frazier al New York Post.

    Joe Frazier | Al Bello/Getty Images
    Come ha fatto in carriera, però, venderà cara la pelle e lotterà fino a quando il suo corpo conserverà l’ultima stilla di energia. Non si arrende mai ‘Smokin’ Joe’ come non si arrendeva mai sul quadrato. Una carriera costruita sulla classe infinita e sul talento diamantino che Madre Natura gli aveva donato. Dotato di una forza brutale, ed in particolare di un devastante gancio sinistro, portava a segno con eleganza e maestria i suoi colpi prima di chiudere la guardia ed incassare in attesa di sferrate una nuova raffica. Ne sa qualcosa l’altra leggenda dei suoi tempi, Muhammad Ali al secolo Cassius Clay. Gli incontri tra i due furono duelli epici, rivisitazioni moderne in chiave sportiva dello scontro finale tra gli omerici Achille ed Ettore, che rappresentano l’apice ineguagliato e forse ineguagliabile del pugilato. Dei tre incontri con Alì quello del 1975 a Manila è considerato il “match del secolo”: il cosiddetto “Thrilla in Manila”, più ancora del ‘Rumble in The Jungle’ tra lo stesso Alì e George Foreman, resta scolpito nella memoria come un match drammatico che vide i pugili combattere con enorme ardore e senza risparmiarsi un istante fornendo un affresco di rara bellezza tecnica per l’enorme coraggio dimostrato dai due immensi campioni. Un uomo contro un altro uomo sul ring dando l’impressione di essere disposti a morire pur di restare in piedi. Sarà questo lo spirito con il quale Joe combatterà anche l’ultima battaglia per conquistare l’alloro più importante. La scheda di Joe Frazier: – 32 vittorie (27 prima del limite), 4 sconfitte e 1 pareggio. Vinse il 73% dei suoi incontri per KO. – detentore del titolo di campione del mondo dei pesi massimi – oro olimpico a Tokyio 1964 – eletto Fighter of the year (pugile dell’anno) dalla rivista americana Ring Magazine nel 1967, 1970, 1971. L’incontro del 1973 tra Frazier e Foremann [jwplayer config=”180s” mediaid=”103731″]

  • Boxe, Klitschko conferma ed aggiunge, sua anche la cintura Wba

    Boxe, Klitschko conferma ed aggiunge, sua anche la cintura Wba

    Vladimir Klitschko batte ai punti il britannico Haye unificando le sigle dei massimi, infatti alle cinture Wbf ed Ibf possedute dall’ucraino, si aggiunge anche quella Wba strappata proprio al britannico. Match praticamente senza storia con l’ucraino superiore in tutto e che ha rischiato qualcosa solamente nel quarto round, ma troppo poco per il britannico che aveva propositi ben più bellicosi alla vigilia e che ha sicuramente deluso combattendo sempre sotto ritmo e non riuscendo mai a mettere in difficoltà il suo avversario.

    Wladimir Klitschko | ©Scott Heavey/Getty Images
    Il punteggio nei cartellini (Christodolou 116-110, Bird 117-109, Pernick 118-108) non lascia molto spazio all’immaginazione: Wladimir ha vinto nettamente, a modo suo, tenendo costantemente acceso il jab sinistro per non far avvicinare il suo avversario, doppiando sporadicamente con il potentissimo diretto destro. Adesso la famiglia Klitschko detiene ora tutti i più importanti titoli di sigla della categoria (la cintura Wbc è stretta alla vita di Vitali, che affronterà il polacco Tomasz Adamek, salito come Haye dai massimi-leggeri), peccato che la riunificazione di tutte le sigle non potrà mai avvenire in quanto per contratto, i due fratelli non potranno mai sfidarsi tra loro.

  • Hopkins nella storia: mondiale a 46 anni

    Hopkins nella storia: mondiale a 46 anni

    Quarantasei anni e non sentirli affatto, soprattutto in un sport dispendioso in termini di energie fisiche, e logorante per il suo essere “duro” come la boxe. Bernard Hopkins è riuscito in tutto questo, in un’ impresa da record, laureandosi campione del mondo nei mediomassimi WBC a 46 anni e 126 giorni, a ben sedici anni di distanza dall’ ultimo titolo vinto.

    Così, Hopkins ha battuto di 24 giorni il record detenuto da George Foreman che conquistò il titolo dei massimi nel 1995 all’ età di 45 anni e 299 giorni

    In un Bell Centre di Montreal gremito in ogni ordine di posti, alla presenza di 18 mila spettatori,  dunque, Hopkins è entrato nella storia della boxe, oltre che nel Guinness dei primati, battendo un ostico avversario come Jean Pascal, nel match di rivincita dopo il pari del 2010 e conquistando il titolo mondiale.

    Bernard Hopkins, ora, intende continuare per almeno altri quattro anni l’attività agonistica, fin quando avrà almeno 50 anni. Intanto, a breve dovrà  preoccuparsi di difendere il titolo appena conquistato dall’ assalto di Chad Dawson, vittorioso nelle eliminatorie.

  • “Tatanka” al cinema, il film con Clemente Russo

    “Tatanka” al cinema, il film con Clemente Russo

    E’ in uscita oggi nelle sale cinematografiche  il film “Tatanka”, per la regia di Giuseppe Gagliardi, tratto dal libro “La Bellezza e l’Inferno” di Roberto Saviano, che vede protagonista il pugile campano Clemente Russo, oro mondiale nel 2007 ed argento olimpico nel 2008.

    Una storia forte e cruda, che racconta la realtà difficile delle periferie Casertane, intrise di Camorra e di povertà, in cui il destino di ogni giovane ragazzo appare già segnato, in un percorso già scritto verso il “male”.

    La boxe, però, incontrata per caso, rifuggiandosi in una palestra fornisce una possibilità per sfuggire alla criminalità, una via di fuga che conduce al riscatto, permettendo al giovane protagonista Michele – interpretato da Clemente Russo – di scoprire il suo talento con i guantoni e di guadagnarsi, combattimento dopo combattimento, il soprannome di Tatanka, ossia bisonte, evadendo ritrovare la speranza di una vita migliore.

  • Manny Pacquiao, la boxe ed il suo fenomeno

    Manny Pacquiao, la boxe ed il suo fenomeno

    Pochi sport possono vantare di avere un autentico fenomeno in attività, sicuramente uno di questi è la boxe con Manny Pacquiao, pugile filippino capace di vincere otto titoli mondiali in otto categorie diverse, primo in assoluto nella storia della nobile arte a centrare simile primato.

    Pacquiao ha vinto in otto delle dieci classi tra pesi mosca (limite massimo di peso 112 libbre, 50,80 kg) e superwelter (massimo 154 libbre, 69,85 kg), dal 1998 al novembre 2010 riuscendo una volta tanto, a mettere insieme le quattro “sigle” della boxe e cioè le federazioni sportive WBA, WBC, IBF e WBO, dalle quali Pacquiao ha avuto certificati sei dei suoi otto titoli. Caratteristica unica del pugile filippino è la capacità di mantenere invariate le sue caratteristiche di velocità e potenza, mentre prendeva progressivamente peso e passava attraverso le categorie.

    Ma il pugile filippino non si occupa solo di sudore e guantoni, infatti nella sua terra è un vero e proprio idolo, attore in una decina di film e in parecchi sceneggiati televisivi, ha inciso due album come cantante ed è attualmente un deputato del suo paese molto attivo tanto da rendersi promotore di un importantissima legge sul divorzio.

    Manny Pacquiao combattera’ sabato notte a Las Vegas (in Italia domenica) contro il potente Shane Mosley nel match valido per il mondiale Wbo dei pesi welters, è ovvio considerare il pugile filippino il favorito principale per un match che potrebbe prolungare ancora la sua fantastica striscia personale in uno sport orfano ormai da molto tempo, e cioè dall’ addio di “Iron Mike” Tyson di un pugile capace di catalizzare l’ attenzione degli addetti ai lavori e non solo.

  • Gomez come Tyson, morde l’orecchio dell’avversario. Video

    Gomez come Tyson, morde l’orecchio dell’avversario. Video

    L’argentino Alejandro Gomez emula Mike Tyson addentando l’orecchio del suo sfidante, Martin Rodriguez, in un match valido per i pesi superpiuma disputatosi lo scorso sabato a Buenos Aires.

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  • Boxe, Clemente Russo sospeso dalla Polizia. A rischio Londra 2012

    Boxe, Clemente Russo sospeso dalla Polizia. A rischio Londra 2012

    Clamorosa decisione della Polizia di Stato che ha deciso di sospendere Clemente Russo, uno dei pugili dilettanti più forti al mondo, iridato nel 2007 e medaglia d’ argento agli giochi olimpici di Pechino 2008.

    La decisione è stata presa in seguito alla partecipazione del pugile al film “Tatanka” tratto dalle pagine del romanzo di Roberto Saviano “Bellezza e l’Inferno” nelle sale dal 6 maggio in cui Russo interpreta il personaggio principale, Tatanka appunto. Il film narra la storia di un ragazzo di Marcianise a cui lo sport, la boxe, ha permesso di scappare dalle terre di Gomorra, di affrancarsi da una realtà pericolosa e di prendere le distanze da un futuro  che sembrava già scritto.

    La richiesta della Polizia è stata chiara, cambiare alcune scene del film, nella convinzione che avrebbero offerto un’immagine distorta di quella che è la realtà di Gomorra, della vita di coloro che contro Gomorra lottano ogni giorno. Ma il pugile di Marcianise si è rifiutato andando avanti per la sua strada senza cambiare la sceneggiatura iniziale, scatenando l’ inevitabile reazione dei suoi capi.

    Al rifiuto del pugile, la Polizia di Stato ha risposto quindi con la sospensione di 6 mesi, una decisione che si è resa necessaria, per ricordare che “Lui, come ogni poliziotto – spiega il Dipartimento di pubblica sicurezza- è tenuto al rispetto delle regole. Se non lo fa, da esempio positivo si trasforma in negativo”.

    Con la sospensione Clemente Russo è fuori dalla Fiamme Gialle e quindi corre seriamente il rischio di compromettere le qualificazioni alle Olimpiadi di Londra 2012, come si suol dire, oltre al danno la beffa per chi cerca di trasmettere segnali positivi senza nessun tipo di compromessi e andando diritto per la propria strada.

  • Boxe, compie 35 anni il match Alì-Frazier di Manila

    Boxe, compie 35 anni il match Alì-Frazier di Manila

    Sono passati 35 anni da quel 1 Ottobre 1975 che segnò una data storica nel mondo del pugilato: in quel giorno, infatti, venne disputato uno dei più importanti match nella storia della disciplina, per alcuni il più importante in assoluto, il “Thrilla in Manila” tra Joe Frazier e Muhammad Alì, il terzo incontro-scontro tra i due.

    I due più grandi pesi massimi della storia della noble art (insieme a Rocky Marciano, imbattuto campione del mondo dei pesi massimi di origini italiane), diedero vita ad un match cruento e spettacolare un anno dopo un altro incontro che ha indelebilmente segnato la storia di questo sport, il “Rumble in jungle” di Kinshasa tra lo stesso Alì e George Foreman (vittoria di Alì contro i pronostici).

    La battaglia di Manila tra due ori olimpici (Foreman a Tokyo ed Alì a Roma), venne definita “quanto più vicino alla morte “ nella carriera dei due grandissimi pugili, diversi in tutto ma uguali nella grandezza. Quindici riprese di sangue e cazzotti, quindici riprese di lotta e sudore. Vinse Alì e mise un altro mattone alla costruzione della sua imperitura leggenda.

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  • Il video di un incredibile doppio Knock down in un match di boxe inglese

    Qualcuno forse avrà pensato di vedere doppio durante l’incontro di Boxe tra Paul Samuels e Cello Renda di venerdì sera a Stoke On Trent. I due pugili sono infatti caduti al tappeto contemporaneamente dopo essersi colpiti nello stesso istante con il gancio sinistro. I due si sono rialzati anche se Samuels ci metterà qualche secondo in più rispetto all’avversario, ma alla fine sarà proprio lui a chiudere l’incontro nel terzo round.

    Di seguito vi lasciamo il video dell’incredibile doppio knock-down