Tag: Boston Celtics

  • NBA, Siena tenta Pierce. Per Belinelli c’è solo l’Italia

    NBA, Siena tenta Pierce. Per Belinelli c’è solo l’Italia

    A causa dell’interminabile lockout che blocca la NBA ormai da diversi mesi, alcuni dei migliori giocatori che ancora non hanno trovato una squadra per disputare la stagione 2011/2012 in un campionato diverso da quello americano stanno iniziando a guardarsi intorno per un’eventuale sistemazione.

    Paul Pierce, Boston Celtics | © Nick Laham/Getty Images

    Il nome più importante tra quelli fatti nelle ultime ore è quello di Paul Pierce, stella di prima grandezza dei Boston Celtics che avrebbe già ristretto il campo a 2 campionati in particolare, quello italiano e quello spagnolo (“se mi muovo sarà per giocare in Spagna o in Italia, sono stato in entrambi i Paesi e hanno i due migliori campionati d’Europa” le sue parole). In Spagna il numero 34 dei Celtics è conteso da Unicaja Malaga e Saragozza, in Italia invece la squadra più interessata a lui è la Montepaschi Siena dato che deve trovare rapidamente un sostituto di valore a DaJuan Summers, tagliato pochi giorni fa per scarso rendimento. In effetti il ruolo di ala piccola della formazione biancoverde risulta scoperto e coach Simone Pianigiani sarebbe felicissimo di poter lavorare con un campione del calibro di Pierce che in NBA ha condotto Boston alla conquista di un titolo giocando da assoluto protagonista le Finali del 2008 contro i Los Angeles Lakers essendo stato votato come migliore giocatore della serie. Il suo acquisto darebbe anche lustro al movimento cestistico italiano ancora un pò scosso dal rifiuto di Kobe Bryant che ha declinato l’offerta della Virtus Bologna che proponeva un contratto a tempo con lauta ricompensa.

    E proprio un giocatore italiano dalla NBA potrebbe ritornare a calcare i parquet del nostro campionato: stiamo parlando di Marco Belinelli che ha da poco rinnovato il suo contratto con i New Orleans Hornets ma che al momento con il persistere del lockout si sta allenando nella sua San Giovanni in Persiceto e da alcune voci che circolano tra poco potrebbe ricevere un’offerta da un’importante squadra italiana per poter giocare fino a quando non si troverà una soluzione per sbloccare lo stallo del massimo torneo di pallacanestro degli Stati Uniti.

  • NBA, Durant, Wade e Pierce pronti a giocare in Europa

    NBA, Durant, Wade e Pierce pronti a giocare in Europa

    Con il lockout NBA che rischia di restare in vigore per tutta l’annata 2011/2012, le Star della Lega si preparano allo sbarco in Europa per poter disputare qualche partita di alto livello e mantenere una forma fisica decente in vista del futuro.

    Kevin Durant | foto tratta dal web

    Dopo le dichiarazioni di Dirk Nowitzki, che ha fatto sapere di essere interessato ad un ingaggio nella sua Germania (il Bayern Monaco preme forte su di lui) ma che non disdegnerebbe neanche una eventuale esperienza in Spagna (Real Madrid favorito visto il rifiuto di Dwight Howard di muoversi dagli States), Turchia o Cina, arrivano novità importanti anche da altri 3 grandissimi giocatori: Kevin Durant, Dwyane Wade e Paul Pierce sono in trattativa con diverse squadre per poter giocare nel “Vecchio Continente”.

    Il più vicino allo sbarco è il fenomeno degli Oklahoma City Thunder, il suo agente Aaron Goodwin, ha confermato di aver avviato una trattativa con il Bayreuth, una più che modesta formazione teutonica che occupa attualmente il 14esimo posto nella Bundesliga con un record di 3 partite vinte e 5 perse. Il vincitore delle ultime 2 edizioni della classifica marcatori NBA darebbe lustro e prestigio ad un campionato ancora molto povero tecnicamente.

    • Non siamo in dirittura d’arrivo ma sono abbastanza ottimista!”

    Ha detto Goodwin in un’intervista nelle ultime ore. Anche se resta l’ostacolo assicurazione: infatti Durant ha altri 82,3 milioni di dollari garantiti con Oklahoma City, ed il 2% di quella cifra (necessaria per l’assicurazione) è superiore al milione e mezzo di dollari. Un pò la stessa situazione di Andrea Bargnani che ha influito notevolmente nel suo mancato accordo con la Virtus Roma di qualche settimana fa.

    Anche Paul Pierce dei Boston Celtics ha fatto sapere al suo agente di essere disposto a giocare in Europa e su di lui si sono subito fiondate Saragozza ed Unicaja Malaga (favorita quest’ultima visto che può disputare l’Eurolega). Il problema nell’eventuale accordo risiede sempre nella polizza assicurativa ma con un pò di sacrificio da entrambe le parti niente può essere escluso a priori. Intanto Thiago Splitter dei San Antonio Spurs ha trovato un’intesa temporanea con il Valencia che ha battuto la concorrenza dell’Olimpia Milano e del Caja Laboral che spingeva forte sul ritorno del suo ex giocatore. E sempre per restare in Spagna, a Barcellona, assieme ai fratelli Gasol, si allena ora anche Ricky Rubio. Presto i 3 giocatori potrebbero apporre le loro firme su contratti a tempo con i blaugrana per giocare nella Liga fino alla fine del lockout NBA.

    Interessato all’esperienza oltreoceano è anche Dwyane Wade: l’asso dei Miami Heat non ha ancora in mente una destinazione precisa ma in questi giorni valuterà il da farsi con il suo agente:

    • Nell’eventualità che la stagione NBA salti del tutto voglio capire se sia possibile giocare a pallacanestro ad alto livello da qualche altra parte. Ho già perso un anno in passato e non voglio perderne un altro, perché non mi rimane ancora tantissimo tempo per giocare a basket

    Si attendono, quindi, importanti novità nei prossimi giorni.

  • NBA: Nonostante il lockout ecco il calendario 2011/2012

    NBA: Nonostante il lockout ecco il calendario 2011/2012

    La NBA ha reso noto il calendario per la stagione 2011/2012 che prenderà (in teoria) il via il primo novembre. Il tutto è condizionato però dal lockout che sta bloccando completamente ogni movimento delle squadre da circa un mese e che secondo molti esperti non avrà una fine breve, con l’alto rischio di far saltare tutto il prossimo campionato. Per scongiurare questo rischio e far partire la regular season nei tempi previsti i proprietari ed i giocatori dovranno trovare un accordo entro i primi giorni di settembre (molto difficile comunque che ciò accada). Altrimenti si potrà trovare un accordo non oltre l’inizio di gennaio 2012 (ovviamente la stagione sarà ridotta quasi della metà come successe nel 1998/1999). Il termine ultimo è fissato quindi per il 7 di gennaio, senza accordo per quella data la stagione verrà cancellata completamente.  

    nba.com
    La Lega ha tuttavia diramato il calendario ufficiale, 82 partite per ogni team per un complessivo di 1230 match. Come già detto l’apertura è prevista l’1 novembre ed in campo scenderanno 6 squadre per 3 partite con i campioni in carica dei Mavericks impegnati nella difficile sfida con i Bulls. A completamento del primo giorno altri 2 incontri molto interessanti con i Rockets che faranno visita ai Jazz ed i giovani e promettenti Thunder in trasferta sul parquet dei Lakers chiamati a riscattare la deludente ultima annata.   Sfide da non perdere il giorno di Natale con una classica come New York Knicks-Boston Celtics, la rivincita della finale 2011 Dallas-Miami e Lakers-Chicago. Per il “Martin Luther King Day” del 16 gennaio lo spettacolo è assicurato: si inizia con Bulls-Grizzlies, per poi continuare con Thunder-Celtics e finire con Lakers-Mavericks. Per quanto riguarda i derby italiani il programma è questo: Belinelli sfiderà Gallinari per 4 volte (27 novembre e 9 marzo a Denver, 6 gennaio e 1 febbraio a New Orleans), mentre il “Gallo” incontrerà Bargnani il 27 gennaio in Colorado e il 30 marzo a Toronto, l’ultimo derby tricolore, quello tra il “Mago” e Belinelli è fissato per il 18 dicembre (a New Orleans) e per il 29 febbraio (in Canada). La stagione regolare terminerà, secondo il calendario appena uscito, il 18 aprile: dopo pochi giorni il via ai playoff, ovviamente il tutto sotto stretta condizione di trovare un accordo al più presto tra le parti in causa.

  • NBA: I voti della stagione. Atlantic Division

    NBA: I voti della stagione. Atlantic Division

    Diamo i voti della stagione alle 30 squadre della NBA, partendo dalla Eastern Conference, più precisamente dall’Atlantic Division (nei prossimi giorni verranno prese in considerazione, via via, anche le altre 5 divisioni).

    BOSTON CELTICS: 7. Pronosticati ad inizio anno come la squadra possibile finalista della Eastern Conference per dare vita all’ennesimo scontro con gli acerrimi rivali dei Los Angeles Lakers (super favoriti ad Ovest), i Celtics hanno dovuto combattere fin dall’inizio della stagione con tanti infortuni che alla lunga hanno inciso pesantemente sul rendimento nella post season. La grande partenza (con 3 vittorie in altrettante partite contro i Miami Heat dei nuovi “Big Three” LeBron James-Dwyane Wade-Chris Bosh che poi si sono ripresi tutto con gli interessi nello scontro playoff) ha lasciato spazio ad una seconda parte di campionato un pò sottotono. Per molte partite i Celtics si sono ritrovati a giocare senza un vero centro vista la contemporanea assenza di Shaquille O’Neal, Jermaine O’Neal e Kendrick Perkins, tutti out per problemi fisici più o meno gravi. Il voto abbastanza alto è dovuto al fatto che tra le formazioni di punta i “Verdi” sono stati quelli più falcidiati dagli infortuni, ed anche se l’approdo in Finale non si è verificato resta tuttavia la buona impressione lasciata agli addetti ai lavori, con un ottimo gioco di squadra ed una super difesa. L’età avanzata dei giocatori chiave non lascia molte speranze per il futuro anche se non sarà facile riuscire ad affondarli, l’orgoglio dei Celtics è rinomato ed il prossimo anno saranno ancora una volta lì a dare battaglia. Mezzo voto in meno per la mossa della dirigenza (nella persona di Danny Ainge) di dare via troppo facilmente Kendrick Perkins alla fine del marcato a febbraio: a ringraziare sono stati i Thunder che hanno fatto molta più strada, in post season, rispetto a Boston.

    nba.com

    NEW JERSEY NETS: 4. Stagione disastrosa per i Nets (24 vittorie e 58 sconfitte) che si affacciavano al campionato con propositi di playoff. Invece la squadra è andata alla deriva fin da subito, non riuscendo a competere mai ad alti livelli. Il miliardario russo Prokhorov, owner della franchigia, aveva promesso grandi colpi per formare un grande team ma tutto ciò non si è realizzato, ed il russo ha subito anche lo smacco da parte di Carmelo Anthony che ai suoi Nets ha preferito i cugini dei Knicks. Preso per il collo il proprietario ha chiuso l’affare per Deron Williams dagli Utah Jazz, giocatore di valore assoluto che però a fine stagione 2011-2012 sarà free agent e se non verrà trovato un accordo lascerà New Jersey nei guai perchè per prenderlo i Nets hanno sacrificato 2 giocatori come Harris e Favors più la scelta che quest’anno sarà utilizzata da Utah per prendere il terzo giocatore del Draft. Una mossa che, considerato il contratto in scadenza, forse non vale il prezzo del giocatore. La strada per la dirigenza è ancora tutta in salita perchè per arrivare ad alti livelli urge un completo restyling anche per dare un supporting cast adeguato a Williams ed invogliarlo a rimanere. Ma la situazione dei Nets resta in bilico sull’orlo del baratro.

    NEW YORK KNICKS: 6,5. Se New Jersey piange, New York può iniziare a sorridere. Dopo tanti anni di attesa finalmente i Knickerbockers sono riusciti a fare i playoff, merito dei 2 grandi acquisti (uno estivo, l’altro in chiusura di mercato a febbraio) ovvero Amar’è Stoudemire, preso dai Phoenix Suns, e Carmelo Anthony, arrivato sacrificando Danilo Gallinari (ed altri 3 giocatori importanti) da Denver. Con loro 2 i Knicks diventano potenzialmente una delle prime 3 squadre della Eastern Conference e l’opera di rinforzamento potrebbe anche non essere chiusa visto l’interesse per altri grandi nomi (in primis Chris Paul e Dwight Howard). Il record di 42 vittorie e 40 sconfitte non è stato esaltante (tuttavia erano diversi anni che a New York si chiudeva sempre con un record perdente e questo rappresenta già un primo miglioramento) ma New York ha fatto intravedere le grandi potenzialità che potrebbe esprimere il prossimo anno (lockout permettendo). Il secco 4-0 subito dai Celtics al primo turno playoff è anche un pò bugiardo perchè nelle prime 2 partite della serie, giocate in trasferta, i Knicks hanno rischiato di vincerle tutte e 2, e solo delle chiamate arbitrali piuttosto discutibili nei minuti finali, hanno condannato la squadra di Mike D’Antoni. E’ anche per questo che comunque il team della “Grande Mela” merita un voto positivo, in attesa del solito mercato che potrebbe regalare un playmaker di primissimo piano come Chris Paul agli arancioblu. La trattativa con gli Hornets non sarà semplice ma il giocatore pare deciso a lasciare New Orleans, ora oppure il prossimo anno gratis dato che andrà in scadenza ed i Knicks hanno tutto il suo gradimento visto che lì giocano i suoi 2 amici Stoudemire e Paul. Se si completasse questo fantastico trio avremmo i rivali dei Miami Heat nei prossimi anni della NBA.

    PHILADELPHIA 76ERS: 7,5. La vera sorpresa ad Est assieme ai Chicago Bulls. La squadra non era sicuramente di primo piano per accedere alla post season (lo scorso anno finirono tra gli ultimi e il Draft regalò loro al seconda scelta assoluta materializzatasi in Evan Turner), ma i Sixers, condotti da un grandissimo allenatore come Doug Collins, hanno dimostrato il loro valore, in una stagione che doveva essere di transizione in vista di un futuro migliore. Philadelphia è riuscita a bruciare le tappe ma dal prossimo anno ci si aspetta un ulteriore passo in avanti ed infatti lo staff manageriale sta lavorando per migliorare l’organico. La chiave del successo dei Sixers è stata la freschezza atletica dei tanti giovani a roster (unita comunque ad un’ottima organizzazione sia difensiva che offensiva) che ha permesso di poter giocare un basket senza soste nei 48 minuti sul parquet che ha messo in crisi le squadre che avevano un’età media relativamente avanzata. Su queste basi si dovrà continuare a lavorare in futuro, per migliorare il record di 41 vittorie ed altrettante sconfitte dovuto comunque alla piccola flessione avuta sul finire di stagione dopo aver giocato per 3 quarti di campionato a 1000 all’ora. La fortuna non ha neanche aiutato Philadelphia che ha subito un pesante 4-1 in post season dai Miami Heat, squadra poi finalista nella Lega ed uno dei pochi team che atleticamente poteva contenere i giovani Sixers, sarebbe andata meglio contro Boston, squadra più vecchia e lenta anche se sempre talentuosa. Le basi però ci sono e sembrano buone, bisogna solo lavorare nel contorno.

    TORONTO RAPTORS: 3. Secondo peggior record della Eastern Conference (22 vittorie contro ben 60 sconfitte), terza peggiore squadra della NBA dietro solo ai Minnesota Timberwolves ed ai Cleveland Cavaliers. Un disastro completo, una squadra senza capo nè coda, situazione determinata non solo dai giocatori ma soprattutto dallo staff tecnico e dirigenziale (coach Jay Triano, General manager Maurizio Gherardini e Presidente Bryan Colangelo) che non ha saputo capire i mali della squadra e non ha posto rimedio a difficili situazioni interne (condizioni viste e riviste già nel corso degli ultimi anni). Non si è salvato neanche il nostro Andrea Bargnani che ha messo sì in mostra numeri interessanti nelle cifre (21.4 punti di media a partita) ma non è riuscito a prendere la leadership di un gruppo che ne aveva un bisogno disperato dopo l’addio del capitano Chris Bosh andato in Estate a Miami a far compagnia ai 2 amici Wade e James. Toronto non è stata fortunata nella Draft Lottery che ha relegato i canadesi dal terzo posto virtuale (in funzione del terz’ultimo posto della regular season) al quinto per ordine di chiamata dei prospetti delle Università d’America, sopravanzata da Utah e dalla scelta dei Clippers acquisita da Cleveland. Tuttavia la dirigenza è decisa a dare una svolta al team e vorrebbe ricostruire partendo proprio dalla cessione di Bargnani per poter acquisire qualcosa di buono, in termini di giocatori e prossimi pick al Draft, dato che l’italiano sembra l’unico giocatore dei Raptors ad avere mercato.
    In definitiva il futuro di Toronto è un’incognita, posto il fatto che saranno DeMar DeRozan ed Ed Davis gli unici punti fermi della squadra. Il resto sarà in continua evoluzione e sviluppo, sperando che una volta ogni tanto nella città canadese riescano a capire come comportarsi.

    LEGGI I VOTI DELLA CENTRAL DIVISION

    LEGGI I VOTI DELLA SOUTHEAST DIVISION

    LEGGI I VOTI DELLA SOUTHWEST DIVISION

    LEGGI I VOTI DELLA PACIFIC DIVISION

    LEGGI I VOTI DELLA NORTHWEST DIVISION

  • NBA: Shaquille O’Neal si ritira

    NBA: Shaquille O’Neal si ritira

    Un piccolo messaggio sul suo profilo personale di Twitter, così Shaquille O’Neal ha deciso di dire basta al basket giocato e ringraziare i tifosi di tutto il mondo.

    • Ragazzi, è andata. Dopo 19 anni ho deciso di smettere. Lo voglio comunicare prima a voi tifosi perchè mi avete sempre sostenuto e ci tengo a ringraziarvi

    Queste le parole del centro dei Boston Celtics che chiudono 19 anni di una carriera straordinaria ed a tratti irripetibile. Per molti Shaq ha rappresentato il primo vero centro dominante dopo l’era Jabbar, unico nei suoi modi di fare e come comunicatore.

    L’ultima parola però potrebbe anche non essere scritta dato che la sua attuale squadra, i Celtics, non hanno nè confermato, nè smentito le intenzioni di O’Neal.

    Shaq fu scelto al draft del 1992 dagli Orlando Magic. Nel 1996 passò ai Los Angeles Lakers, squadra in cui rimase fino al 2006 e con cui vinse 3 titoli. Furono i litigi con l’altra star gialloviola Kobe Bryant ad indurre il centro a cambiare aria e a passare nel 2004 ai Miami Heat. Nel 2006 O’Neal vinse il suo quarto ed ultimo anello. Le ultime squadre con cui ha giocato sono state i Phoenix Suns, i Cleveland Cavaliers e i Boston Celtics.

  • NBA: Rivers resta a Boston per 5 anni! I dubbi di Phil Jackson sul suo futuro.

    NBA: Rivers resta a Boston per 5 anni! I dubbi di Phil Jackson sul suo futuro.

    Dal mondo NBA arrivano 2 notizie molto importanti: la prima è che Doc Rivers, coach dei Boston Celtics, ha prolungato il suo contratto per altri 5 anni. Il nuovo contratto ancora non è stato firmato dato che c’è ancora qualche piccolo dettaglio da sistemare ma pare proprio che l’attuale allenatore abbia preso la decisione di proseguire l’avventura con i “Verdi”. Sarebbero 7 i milioni di dollari all’anno garantiti a Rivers, cifra che lo ha fatto desistere dai suoi propositi di lasciare Boston e dedicarsi alla famiglia come inizialmente sembrava dovesse fare.
    A proposito del futuro dei Celtics ha parlato il G.M. Danny Ainge dopo l’eliminazione subìta dai Miami Heat:

    • Dobbiamo sicuramente fare dei cambiamenti, dato che con questo roster non riusciremmo a competere per il titolo il prossimo anno. Saremo infatti un anno più anziani, mentre squadre come Miami possiedono delle stelle più giovani delle nostre. Se dovesse arrivare una giusta offerta, potrei anche prendere in considerazione l’ipotesi di vendere uno tra Pierce, Allen e Garnett, mentre non è nei nostri piani cedere Rondo. Sicuramente offriremo a Jeff Green un nuovo contratto, perchè vogliamo tenerlo con noi e crediamo che ci potrà dare un ottimo contributo! Se ho qualche rimpianto per la stagione appena passata? Sì, dovevo fare di più per trattenere Tony Allen!

    La seconda riguarda sempre il mondo degli allenatori: in molti davano il grande Phil Jackson sulla via del ritiro. Ma da quanto emerge dalle sue ultime dichiarazioni la storia potrebbe anche non essere così:

    • Oggi vi dico che sono sicuro della mia decisione, e che la partita di domenica contro i Dallas Mavericks è stata l’ultima della mia carriera. Ma non so cosa potrà succedere da qui a sei mesi. Riguardo all’ultima stagione, non mi era mai capitato di allenare una squadra così. I miei giocatori hanno talento, ma sono entrati in un momento di difficoltà e non sono stati capaci di uscirne. Non hanno imparato dai loro errori, non sono riusciti a cambiare, ed è una cosa che non mi era mai capitata nella mia carriera

    E sempre a proposito di allenatori, i Lakers intanto guardano avanti e, come abbiamo già riportato qualche tempo fa, anticipando le indiscrezioni attuali, potrebbe essere Rick Adelman a prendere il posto di Jackson sulla panchina gialloviola (leggi l’articolo). Una mossa ottima per la dirigenza dei Lakers dato che Adelman è uno dei migliori coach in giro per la NBA.

  • NBA, playoff: Miami elimina Boston, Thunder avanti 3-2 sui Grizzlies

    NBA, playoff: Miami elimina Boston, Thunder avanti 3-2 sui Grizzlies

    2 le partite disputate nella notte NBA valide per le semifinali di Conference.

    I Miami Heat vincono gara 5 e spediscono a casa i campioni in carica della Eastern Conference, i Boston Celtics. Gli ospiti partono bene e toccano la doppia cifra di vantaggio ma Miami riesce a ricucire il gap grazie alla serata magica di James e Wade. Si arriva al quarto quarto con le squadre punto a punto, i Celtics a 5 minuti dalla fine sembrano poter andare via e vincere l’incontro ma qui entra in scena LeBron James con la sua vendetta: il numero 6 degli Heat, che negli ultimi anni era stato eliminato da Boston, squadra diventata la sua “bestia nera”, prende per mano i suoi compagni e con 2 triple importantissime, inserite in un parziale di 16-0, ribalta completamente l’esito del match regalando partita e serie al suo team.
    Wade è il top scorer con 34 punti, a cui aggiunge 10 rimbalzi, 5 assist e 4 recuperi, James lo segue a ruota con 33 (5/7 da 3 punti) e Bosh firma la consueta doppia doppia da 14 punti e 11 rimbalzi (81 dei 97 punti totali di Miami provengono come al solito da loro). Per Boston eliminazione molto amara, probabilmente come per gli acerrimi rivali dei Lakers si chiude qui il ciclo vincente (che in 3 anni ha portato a 2 finali NBA e ad un titolo). Si dovrà pensare a rendere migliore la squadra senza smantellare ma la cosa è molto più facile a dirsi che a farsi.

    I Thunder per la prima volta si portano avanti nella serie contro Memphis (3-2) ed ora sono ad un passo dalla qualificazione alla finale di Conference. Dominio totale per la squadra di Kevin Durant che non lascia scampo agli avversari, scendendo sul parquet più concentrata e determinata a prendersi la vittoria dopo aver ritrovato la fiducia grazie al successo in gara 4 a Memphis ottenuto dopo una partita che resterà nella storia con ben 3 overtime. Poco da dire sul match, il miglior realizzatore per i Thunder è Durant con 19 punti in soli 30 minuti di gioco, ottima la prestazione di Cook che infila 18 punti con 4/5 dalla lunga distanza, ma tutti i 12 giocatori di casa vanno a segno (cosa abbastanza rara in NBA), per i Grizzlies (con il morale sotto i piedi dopo gara 4 e forse ancor di più dopo questa gara 5) si salva il solo Marc Gasol con 15 punti, mentre Zach Randolph è un fantasma (solo 9 punti per il leader di Memphis). Per gara 6 si torna in Tennessee, i Grizzlies saranno chiamati all’impresa.

    Risultati playoff NBA dell’11 maggio 2011

    Miami Heat-Boston Celtics 97-87
    Mia Wade 34, James 33, Bosh 14
    Bos Allen 18, Garnett 15, Pierce 12

    Oklahoma City Thunder-Memphis Grizzlies 99-72
    Okl Durant 19, Cook 18, Westbrook 11
    Mem Gasol 15, Arthur 9, Conley 9, Randolph 9

    LE SERIE DEI PLAYOFF

    EASTERN CONFERENCE:

    Miami Heat (2)-Boston Celtics (3) serie 4-1 Heat (Heat qualificati)
    Chicago Bulls (1)-Atlanta Hawks (5) serie 3-2 Bulls

    WESTERN CONFERENCE:

    Los Angeles Lakers (2)- Dallas Mavericks (3) serie 0-4 Mavericks (Mavericks qualificati)
    Oklahoma City Thunder (4)-Memphis Grizzlies (8) serie 3-2 Thunder

  • NBA: Annunciati i migliori quintetti difensivi

    NBA: Annunciati i migliori quintetti difensivi

    La NBA ha reso noti i 2 migliori quintetti difensivi della stagione.

    Il voto era riservato ai 30 allenatori della Lega. Ogni coach aveva l’obbligo di votare 2 guardie (un playmaker ed una guardia tiratrice), 2 ali (ala piccola ed ala grande) ed un centro per il primo quintetto ed altrettanti giocatori per il secondo quintetto. Non c’era facoltà, però, di assegnare il voto per i giocatori della propria squadra.
    Ecco i risultati (tra parentesi i punti ottenuti dai giocatori e la squadra di appartenenza):

    PRIMO QUINTETTO DIFENSIVO

    Rajon Rondo (Boston Celtics – 39)
    Kobe Bryant (Los Angeles Lakers – 33)
    LeBron James (Miami Heat – 38)
    Kevin Garnett (Boston Celtics – 33)
    Dwight Howard (Orlando Magic – 56)

    SECONDO QUINTETTO DIFENSIVO

    Chris Paul (New Orleans Hornets – 18)
    Tony Allen (Memphis Grizzlies – 23)
    Andre Iguodala (Philadelphia 76ers – 15)
    Joakim Noah (Chicago Bulls – 15)
    Tyson Chandler (Dallas Mavericks – 17)

    Da notare che per Kobe Bryant e Kevin Garnett si tratta della nona elezione nel miglior quintetto difensivo, risultato che li porta ad eguagliare i record fissati da Michael Jordan (Chicago Bulls) e Gary Payton (Seattle Sonics).
    Non poche polemiche si sono scatenate alla notizia, dato che secondo molti addetti ai lavori il ruolo di guardia difensiva dato a Bryant non sarebbe meritato. In effetti da qualche stagione (e soprattutto nell’ultima regular season) il numero 24 gialloviola non brilla per intensità ed efficacia difensiva, cosa che invece è stata notata in altri pariruolo, ad esempio Tony Allen, finito nel secondo quintetto. Come al solito le polemiche non sono mancate e non mancheranno, ma la NBA resta bella anche per questo

  • NBA, playoff: E’ la notte degli overtime, sorridono Heat e Thunder

    NBA, playoff: E’ la notte degli overtime, sorridono Heat e Thunder

    Notte ricca di emozioni e di overtime, ben 4 (1 a Boston, 3 a Memphis), quella appena trascorsa in NBA. Alla fine sorridono Miami Heat ed Oklahoma City Thunder, 2 importantissime vittorie in trasferta che potrebbero segnare l’esito delle rispettive serie.

    A Boston gli Heat riescono ad avere la meglio dopo una gara molto equilibrata e giocata quasi sempre punto a punto. LeBron James segna 13 punti nei primi 12 minuti e tiene in partita la sua squadra, i Celtics provano ad allungare all’inizio del secondo periodo con Davis e West (+10 provvisorio) ma Wade (sempre in collaborazione con James) riporta il match in equilibrio: LeBron arriva a fine primo tempo già a quota 20 punti.
    Nel secondo tempo i botta e risposta neache si contano, si arriva nei secondi finali con il solito James che deposita il +2 Miami a 48 secondi dalla fine, Pierce risponde da vero campione pochi secondi dopo e ristabilisce la parità. Nell’azione seguente gli ospiti perdono palla, ne approfitta Boston che potrebbe vincere il match segnando il canestro ma il tiro di Pierce, marcato impeccabilmente dal solito James, non trova la retina sulla sirena finale. Si va così al supplementare, Miami costruisce un mini-vantaggio che viene mantenuto fino alla fine, decisivo il tap-in di Bosh su un tiro sbagliato che firma il 95-90 a 24 secondi dal termine dell’incontro. Boston non segna più e gli Heat chiudono il conto dalla linea del tiro libero. Ennesima super prestazione del trio Heat con James che mette a referto 35 punti e 14 rimbalzi, Wade ne aggiunge 28 (con 9 rimbalzi) e Bosh firma la doppia doppia da 20 punti e 12 rimbalzi: ben 83 dei 98 punti totali provengono dalle mani di loro 3, così come 35 dei 45 rimbalzi della squadra della Florida. I padroni di casa hanno in Pierce il top scorer con 27 punti, discreto Allen che ne piazza 17 ma è la brutta giornata di Garnett (1/10 dal campo, solo 7 punti dopo la spettacolare gara 3) ed in parte di Rondo a condannare i “Verdi” alla sconfitta. Gli Heat si prendono il punto del 3-1 nella serie ed hanno l’opportunità di chiudere i giochi in gara 5 sul proprio parquet. Per i Celtics serve ora un miracolo, il tanto famoso “Pride” ovvero l’orgoglio biancoverde, potrebbe non bastare più.

    Partita ancora più spettacolare invece a Memphis, dove l’altalena di emozioni ha dato vita ad un incontro memorabile. Trionfano i Thunder alla fine dopo 3 overtime (non è la prima volta in stagione dato che già in regular season Oklahoma City vinse sul campo dei Nets dopo 3 prolungamenti e pur dovendo fare a meno di Durant infortunato).
    Partono fortissimo i Grizzlies che dopo un quarto e mezzo di partita arrivano addirittura a doppiare gli avversari nel punteggio (37-19). Potrebbe sembrare una passeggiata per la squadra del Tennessee, ma gli ospiti iniziano a prendere le misure e già dopo 3 minuti del terzo periodo arrivano ad un solo possesso di distanza (55-57). Da quel momento la gara torna in equilibrio fino a 5 minuti dalla fine del match quando con un paio di giocate i giovani Thunder arrivano sul 90-80. Tutto ciò non scoraggia i Grizzlies che come già accaduto in gara 3 operano una clamorosa rimonta fino ad impattare l’incontro sul 96 pari con una incredibile tripla a 3 secondi dalla fine di Conley. L’ultimo tiro di Westbrook non va a bersaglio e si arriva così al primo overtime. Gli ospiti non si fanno abbattere ed allungano subito sul +9, ma 3 bombe in fila di Mayo (2 per lui) e Vasquez riportano il risultato in perfetta parità (109-109). Questa volta è Durant, sulla sirena finale a sbagliare il tiro della possibile vittoria. Si va al secondo overtime, Memphis ha la possibilità di chiudere tutto ma sul 119 pari non converte 3 lay-up, ultimo tiro per Westbrook che sbaglia ancora una volta e si va al terzo supplementare dove Oklahoma City prende subito il largo con un parziale di 8-4. Memphis continua a sbagliare e Durant infila altri 4 punti per il 131-123 a 29 secondi dal termine. E’ la mazzata finale per gli “Orsi” che devono arrendersi per 133-131. Favoloso Kevin Durant che segna 35 punti (con 13 rimbalzi e 4 recuperi) con soli 20 tiri presi, Westbrook ne aggiunge 40, prezioso Harden dalla panchina con 19 punti, 7 rimbalzi, altrettanti assist e 3 stoppate. Per Memphis grandi prove di Randolph (34 punti e 16 rimbalzi) e Marc Gasol (26 punti e 21 rimbalzi), bene anche Mayo e Conley (rispettivamente 18 e 16 punti), ma contro la determinazione di questi Thunder ieri sera c’era poco da scherzare e poco da fare, partita che resterà nella storia di questo gioco, una delle più belle degli ultimi anni. La serie, ora sul 2-2, si trasferisce in Oklahoma per gara 5: chi vince ha la possibilità di prendersi il punto che sarà quasi sicuramente decisivo per le sorti della serie. Una cosa è sicura, questi sono i playoff NBA più belli ed avvincenti che si siano visti nelle ultime stagioni!

    Risultati playoff NBA del 9 maggio 2011

    Boston Celtics-Miami Heat 90-98 (overtime)
    Bos Pierce 27, Allen 17, Rondo 10, West 10
    Mia James 35, Wade 28, Bosh 20

    Memphis Grizzlies-Oklahoma City Thunder 123-133 (3 overtime)
    Mem Randolph 34, Gasol 26, Mayo 18
    Okl Westbrook 40, Durant 35, Harden 19

    LE SERIE DEI PLAYOFF

    EASTERN CONFERENCE:

    Miami Heat (2)-Boston Celtics (3) serie 3-1 Heat
    Chicago Bulls (1)-Atlanta Hawks (5) serie 2-2

    WESTERN CONFERENCE:

    Los Angeles Lakers (2)- Dallas Mavericks (3) serie 0-4 Mavericks (Mavericks qualificati)
    Oklahoma City Thunder (4)-Memphis Grizzlies (8) serie 2-2

  • NBA, playoff: Boston batte Miami, Thunder beffati da Memphis

    NBA, playoff: Boston batte Miami, Thunder beffati da Memphis

    2 le partite disputate nella notte NBA valide per le semifinali di Conference.

    Boston batte nettamente Miami e vince la prima partita della serie portandosi sul 2-1. Celtics molto concentrati fin dall’inizio, gli avversari reggono il ritmo solo per un tempo, poi si scatenano Kevin Garnett e Paul Pierce: il numero 5 guida i suoi nel terzo periodo con 14 punti segnati, mentre il “capitano” mantiene la doppia cifra di vantaggio nell’ultimo quarto. Per Garnett ci sono alla fine 28 punti e 18 rimbalzi, mentre per Pierce 27 punti, 5 rimbalzi e 5 assist. Miami non trova la solita efficacia, delude Bosh (6 punti con 6 tentativi dal campo), giornata non molto brillante anche per James autore di 15 punti e 5 stoppate, si salvano Wade (23 punti, 6 rimbalzi e 7 assist), Chalmers (17 punti) e Joel Anthony (doppia doppia da 12 punti ed 11 rimbalzi). Gara 4 sarà probabilmente decisiva, l’eventuale 3-1 di Miami chiuderebbe in pratica i conti, mentre un pareggio di Boston darebbe ai “Verdi” l’inerzia nella serie.

    Rimonta vincente per i Grizzlies (erano 16 i punti di divario a fine terzo periodo) che beffano i Thunder, autori di una gran partita per 3 quarti di gara ma crollati nell’ultimo parziale. Nel finale errori di Durant e poi di Randolph che non riescono a bucare la retina, si va così in overtime dove la maggior freschezza fisica dei padroni di casa fa la differenza. Durant segna 22 punti ed aggiunge 12 rimbalzi, Westbrook arriva a quota 23 con 12 assist ma le percentuali dal campo del fantastico duo dei Thunder sono da rivedere, bene Ibaka (14 punti, 8 rimbalzi e 6 stoppate) nonostante Randolph usi spesso e volentieri le maniere forti per fermarlo. A proposito di Randolph super prestazione per l’ala di Memphis che chiude con 21 punti e 21 rimbalzi (sui 55 totali di squadra), buona partita anche per Conley e Mayo (18 punti a testa) e Marc Gasol ne aggiunge 16. Si prospetta una interessantissima e caldissima gara 4. Per ora Grizzlies avanti 2-1.

    Risultati playoff NBA del 7 maggio 2011

    Boston Celtics-Miami Heat 97-81
    Bos Garnett 28, Pierce 27, Allen 15
    Mia Wade 23, Chalmers 17, James 15

    Memphis Grizzlies-Oklahoma City Thunder 101-93 (overtime)
    Mem Randolph 21, Mayo 18, Conley 18
    Okl Westbrook 23, Durant 22, Ibaka 14

    LE SERIE DEI PLAYOFF

    EASTERN CONFERENCE:

    Miami Heat (2)-Boston Celtics (3) serie 2-1 Heat
    Chicago Bulls (1)-Atlanta Hawks (5) serie 2-1 Bulls

    WESTERN CONFERENCE:

    Los Angeles Lakers (2)- Dallas Mavericks (3) serie 0-3 Mavericks
    Oklahoma City Thunder (4)-Memphis Grizzlies (8) serie 2-1 Grizzlies