Tag: Boston Celtics

  • NBA, Bargnani sbanca New York. OK Gallinari, cadono Heat e Thunder

    NBA, Bargnani sbanca New York. OK Gallinari, cadono Heat e Thunder

    10 le partite disputate nella notte NBA.

    I Suns battono i Warriors grazie alla buona prova di Steve Nash tornato sui suoi livelli standard. Per il playmaker canadese 21 punti e 9 assist, continua la crescita costante del rookie Morris autore di 16 punti e 9 rimbalzi. Decisivo il parziale di 11-3 nel quarto periodo che porta Phoenix a +11 a 2 minuti dal termine del match. Inutili i 18 punti ed 11 assist di Monta Ellis per gli ospiti.

    Andrea Bargnani | © JANEK SKARZYNSKI/AFP/Getty Images

    Seconda partita in 2 giorni tra Washington e Boston e seconda vittoria per i Celtics, questa volta sul parquet amico del Garden. Decisivi ai fini del risultato Ray Allen (27 punti di cui 11 nell’ultimo quarto con 6/7 da 3) e Paul Pierce che chiude a quota 21 punti. I Wizards, ancora a secco di vittorie in 5 gare giocate (unica squadra in NBA a non aver ancora ottenuto un successo) hanno 28 punti da Blatche ma non sono sufficienti.

    Un incredibile Paul George (21 punti con 5/5 da 3 punti) è il protagonista della vittoria dei Pacers sui Nets. Grande prova balistica di Indiana che infila 13 delle 21 triple tentate. Deron Williams segna 22 punti con 8 assist, il rookie Brooks ne aggiunge 21 (ottimo inizio di stagione per lui) ma non serve per portare a casa la vittoria.

    Andrea Bargnani con 21 punti, di cui 4 negli ultimi secondi di gioco, espugna il Madison Square Garden di New York. Ad aiutare l’italiano ci pensa DeMar DeRozan che infila 21 punti mentre i Knicks, sempre costretti ad inseguire i canadesi, trovano 35 punti di Carmelo Anthony ma pagano le defezioni di Stoudemire e Davis.

    Detroit ottiene la seconda vittoria di fila battendo a sorpresa i Magic. I Pistons tengono a soli 32 punti segnati nella ripresa gli avversari e trionfano grazie alla buona prova di Ben Gordon, autore di 26 punti e 6 assist. Per gli ospiti 19 punti e 7 rimbalzi di Dwight Howard.

    Dopo 5 vittorie consecutive termina l’imbattibilità dei Miami Heat che si arrendono sul parquet amico al grande quarto periodo degli Atlanta Hawks. Decisivo Tracy McGrady che segna 11 dei suoi 16 punti nell’ultimo quarto, ottima performance anche per Joe Johnson con 21 punti. Miami ha 28 punti da LeBron James ma deve fare i conti con la brutta serata al tiro di Wade che chiude con 4/17 al tiro per 12 punti totali anche se aggiunge 10 assist.

    Continua il buon periodo di forma di Minnesota che dopo aver messo paura a Miami ed Oklahoma City perdendo di misura nel finale, miete un’altra vittima illustre dopo aver battuto ieri Dallas. A cadere a Minneapolis è un’altra squadra texana, gli Spurs che si inchinano al duo Beasley Love che insieme combinano per 43 punti e 20 rimbalzi sotto l’attenta regia di Ridnour. Decisivo l’infortunio di Ginobili per i neroargento che nel secondo quarto si frattura il quinto metacarpo della mano sinistra. Senza di lui nelle prossime gare si farà dura per San Antonio.

    Oltre agli Heat cadono anche i Thunder ed ora nella Lega non ci sono più squadre imbattute. A Dallas il protagonista è Dirk Nowitzki con i suoi 26 punti e 6 rimbalzi. Inutili i 27 punti di Durant mentre Westbrook continua a fare più danni della grandine segnando 18 punti ma con 20 tiri presi di cui alcuni veramente scriteriati nel finale di gara con Oklahoma City in grande rimonta, utili solo a stroncare il tentativo di raggiungere nel punteggio gli avversari.

    La doppia doppia di Danilo Gallinari, da 21 punti e 10 rimbalzi, guida i Nuggets al successo sui Bucks. Ottimo Harrington uscendo dalla panchina con 17 punti ed 8 rimbalzi, mentre a Milwaukee non bastano i 17 punti di Stephen Jackson.

    Infine terzo KO di fila per gli Hornets di Marco Belinelli (deludente con soli 6 punti in 37 minuti di gioco). Pesa l’assenza di Eric Gordon, non bastano quindi i 27 punti ed 11 assist di Jarrett Jack. Utah si impone nel finale grazie a Millsap ed Harris (per lui 19 punti) mentre Al Jefferson si dimostra dominante in area con 22 punti.

    Risultati NBA 2 gennaio 2012

    Phoenix Suns-Golden State Warriors 102-91
    Pho: Nash 21, Morris 16, Dudley 15
    G.S.: Ellis 18, McGuire 14, Rush 13

    Boston Celtics-Washington Wizards 100-92
    Bos: Allen 28, Pierce 21, Bass 14
    Was: Blatche 28, McGee 17, Wall 11

    New Jersey Nets-Indiana Pacers 94-108
    N.J.: Williams 22,Brooks 21, Gaines 12
    Ind: George 21, Granger 15, West 13

    New York Knicks-Toronto Raptors 85-90
    N.Y.: Anthony 35, Douglas 22, Chandler 11
    Tor: Bargnani 21, DeRozan 21, Butler 13

    Miami Heat-Atlanta Hawks 92-100
    Mia: James 28, Bosh 19, Wade 12
    Atl: Johnson 21, McGrady 16, Horford 16

    Detroit Pistons-Orlando Magic 89-78
    Det: Gordon 26, Prince 14, Stuckey 14
    Orl: Howard 19, Turkoglu 13, Anderson 13

    Minnesota Timberwolves-San Antonio Spurs 106-96
    Min: Love 24, Beasley 19, Ridnour 19
    S.A.: Jefferson 16, Duncan 16, Splitter 12

    Dallas Mavericks-Oklahoma City Thunder 100-87
    Dal: Nowitzki 26, Marion 17, Terry 15
    Okl: Durant 27, Westbrook 18, Harden 16

    Denver Nuggets-Milwaukee Bucks 91-86
    Den: Gallinari 21, Harrington 17, Lawson 16
    Mil: Jackson 17, Delfino 14, Jennings 12, Bogut 12

    Utah Jazz-New Orleans Hornets 94-90
    Uta: Jefferson 22, Harris 19, Howard 13
    N.O.: Jack 27, Smith 16, Kaman 14

    LE CLASSIFICHE 

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA, riscatto Gallinari. Bargnani e Belinelli KO, vincono Heat e Bulls

    NBA, riscatto Gallinari. Bargnani e Belinelli KO, vincono Heat e Bulls

    9 le partite disputate nella notte NBA.

    Boston vince a Washington grazie alla 14esima tripla doppia in carriera del suo playmaker Rajon Rodo che infila 18 punti (con 7/10 al tiro), 11 rimbalzi e 14 assist, bene anche Garnett autore di 24 punti. Per i Wizards, sempre sotto nel punteggio e costretti a rincorrere per tutta la gara, ci sono i 19 punti di Wall, i 18 di Young e la doppia doppia di McGee da 16 punti e 14 rimbalzi (a cui aggiunge anche 5 stoppate).

    Danilo Gallinari | © Dilip Vishwanat/Getty Images

    Nonostante i 28 punti di un ottimo Andrea Bargnani i Raptors crollano negli ultimi 7 minuti di gioco, subiscono un parziale di 24-7 e buttano via una probabile vittoria ad Orlando. Per la squadra della Florida si conferma ancora una volta top scorer Ryan Anderson con 24 punti, Redick ne aggiunge 21 dalla panchina ed Howard contribuisce con la sua solita doppia doppia da 19 punti e 15 rimbalzi.

    Qualche giorno fa a Charlotte era stato Dwyane Wade ad evitare la sconfitta ai suoi Heat con un gran canestro nel finale di gara, nella partita di ieri a Miami invece non c’è stata storia con James e compagni che hanno ridicolizzato i Bobcats infliggendo 39 punti di scarto. Doppia doppia da 24 punti e 10 rimbalzi per Bosh, 22 per Wade e 16 a testa per James, Chalmers ed il rookie Cole che si conferma su livelli altissimi.

    Contro i disastrati Nets hanno la meglio anche i Cavaliers: la franchigia dell’Ohio si impone grazie alle ottime performance di Jamison (23 punti e 3/3 da oltre l’arco), Gibson (19 con 5 triple a referto) ed Irving autore di 13 punti. New Jersey ha 16 punti da Deron Williams (ma con 16 tentativi dal campo) e 15 da Morrow che esce dalla panchina.

    Prima vittoria stagionale per Minnesota che batte i campioni in carica dei Dallas Mavericks: i Timberwolves costruiscono un buon margine di vantaggio ma rischiano di buttarlo via quando i texani si rifanno sotto a 5 minuti dalla fine arrivando sul -2. Da quel momento in poi però i Mavs non segnano più e Minnesota può esultare. Solita doppia doppia per Love da 25 punti e 17 rimbalzi, ancora una grande gara per Rubio che chiude con 14 punti e 7 assist. Dallas ha in Nowitzki il miglior realizzatore (21 punti) ma deve trovare in fretta il bandolo della matassa per rimediare a questo brutto avvio di torneo.

    Severa lezione dei Chicago Bulls ai Memphis Grizzlies, annichiliti sotto 40 punti di gap. L’infortunio di Zach Randolph priva gli “Orsi” del loro leader e della prima opzione offensiva, i Bulls ne approfittano chiudendo il primo tempo in vantaggio per 54-28. Per Chicago quindi il match si trasforma in una passeggiata con ampio riposo per tutti i titolari. Alla fine del match Boozer chiude in doppia doppia (17 punti ed 11 rimbalzi), Brewer aggiunge 17 punti e Rose 16. I Grizzlies hanno in Young e Davis (dalla panchina) i top scorer con 10 punti e poco altro per una squadra che riesce a segnare a malapena 64 punti totali.

    Denver e Danilo Gallinari si prendono la rivincita sui Lakers: l’italiano dopo aver consegnato su un piatto d’argento la vittoria sabato ai gialloviola sbagliando un comodo contropiede nel finale di gara, si riscatta ed infila 20 punti. Buon apporto anche da Lawson (17 punti e 10 assist) mentre Harrington chiude in doppia doppia (12 punti ed 11rimbalzi). Orrenda prestazione di Bryant per i Lakers che per segnare 16 punti deve prendersi 28 tiri! inutili quindi le doppie doppie di Bynum (18 punti e 16 rimbalzi) e Gasol (20 punti ed 11 rimbalzi).

    Fulmine a ciel sereno a Sacramento con il centro Cousins (atleta dal potenziale notevole) che ha chiesto ufficialmente di essere ceduto. In attesa di sviluppi i Kings comunque hanno la meglio sugli Hornets guidati dai 25 punti di Thornton e dai 27 di Evans. New Orleans, ancora priva di Gordon, non segna neanche un canestro da 3 in 15 tentativi, delude Belinelli con 6 punti tirando ben 12 volte.

    Infine i Clippers battono i Blazers che ancora non avevano subìto sconfitte: decisivi Griffin (20 punti e 10 rimbalzi) e Paul (17 punti e 7 assist). Inutili per Portland i 23 punti di Crawford.

    Risultati NBA 1 gennaio 2012

    Washington Wizards-Boston Celtics 86-94
    Was: Wall 19, Young 18, McGee 16
    Bos: Garnett 24, Rondo 18, Allen 13

    Orlando Magic-Toronto Raptors 102-96
    Orl: Anderson 24, Redick 21, Howard 19
    Tor: Bargnani 28, Calderon 18, DeRozan 17

    Miami Heat-Charlotte Bobcats 129-90
    Mia: Bosh 24, Wade 22,James 16, Chalmers 16, Cole 16
    Cha: White 21, Walker 17, Brown 14

    Cleveland Cavaliers-New Jersey Nets 98-82
    Cle: Jamison 23, Gibson 19, Irving 13
    N.J.: Williams 16, Morrow 15, Humphries 11, Gaines 11

    Minnesota Timberwolves-Dallas Mavericks 99-82
    Min: Love 25, Rubio 14, Tolliver 13
    Dal: Nowitzki 21, West 13, Terry 10

    Chicago Bulls-Memphis Grizzlies 104-64
    Chi: Brewer 17, Boozer 17, Rose 16
    Mem: Young 10, Davis 10, Gasol 8

    Denver Nuggets-Los Angeles Lakers 99-90
    Den: Gallinari 20, Lawson 17, Nenè 13
    Lak: Gasol 20, Bynum 18, Bryant 16

    Sacramento Kings-New Orleans Hornets 96-80
    Sac: Evans 27, Thornton 25, Salmons 13
    N.O.: Ariza 17, Kaman 14, Okafor 13

    Los Angeles Clippers-Portland Trail Blazers 93-88
    Cli: Griffin 20, Butler 19, Paul 17
    Por: Crawford 23, Aldridge 19, Batum 15

    LE CLASSIFICHE 

     

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA: Rose schianta i Clippers, Wade salva ancora Miami. OK Mavs e Celtics

    NBA: Rose schianta i Clippers, Wade salva ancora Miami. OK Mavs e Celtics

    11 le partite giocate nella notte NBA.

    Dopo l’iniziale sconfitta ad Oklahoma City arriva il terzo successo di fila per gli Orlando Magic che ringraziano i 23 punti (con 5 triple) di Ryan Anderson e la sontuosa doppia doppia di Dwight Howard da 20 punti e ben 24 rimbalzi. Per Charlotte ci sono i 20 punti di Corey Maggette.

    Derrick Rose, Chicago Bulls | © Mike Ehrmann/Getty Images

    Fatica più del necessario Indiana per avere la meglio dei Cavaliers ma alla fine arriva la vittoria in overtime (il primo della nuova stagione NBA): Granger è il top scorer con 22 punti ma sono importanti le doppie doppie di Hibbert (17 punti e 13 rimbalzi), di West (14 punti e 10 rimbalzi) e di Hansbrough (11 punti e 12 rimbalzi). Iutili i 20 punti della prima scelta assoluta Irving per Cleveland che sbaglia il comodo canestro del successo sulla sirena finale dei tempi regolamentari.

    Prima affermazione stagionale per i Boston Celtics che non hanno problemi nel prevalere su Detroit: Paul Pierce torna in campo e per lui ci sono 12 punti, 19 sono di Jermaine O’Neal e 17 di Allen e Bass. I Pistons trovano la grande serata di Greg Monroe autore di 22 punti e 9 rimbalzi ma poco altro dai rimanenti giocatori.

    Atlanta conquista il terzo successo stagionale battendo per la seconda volta in pochi giorni i Nets: protagonisti della sfida la guardia Joe Johnson con 22 punti ed il playmaker Teague con 21.Per gli ospiti 23 punti della stella Deron Williams, doppia doppia per Humphries da 10 punti e 13 rimbalzi e 21 punti dalla sorpresa di questo inizio di campionato MarShon Brooks.

    I Grizzlies massacrano i Rockets: nel +20 finale da sottolineare la grande performance della coppia di lunghi di Memphis con Randolph che è autore di 23 punti e 9 rimbalzi e Gasol che ne aggiunge 20 con 8 rimbalzi e 5 stoppate. Serve a poco quindi la discreta serata di Kevin Martin per Houston che infila 21 punti sbagliando solo 4 tiri.

    I Phoenix Suns beffano gli Hornets di Marco Belinelli: serata negativa al tiro per New Orleans che alla fine non va oltre al misero 26/90 che equivale ad un orrendo 28% pagando oltremodo l’assenza di Eric Gordon. Phoenix ne approfitta con Warrick e Dudley autori rispettivamente di 18 e 16 punti. Doppia doppia per Frye da 10 punti e 16 rimbalzi e 7 punti conditi da 12 assist per Nash. Belinelli acchiappa 10 rimbalzi ma si ferma a soli 8 punti con un brutto 3/13 al tiro.

    Ancora una volta è Dwyane Wade a salvare i Miami Heat, precisamente sul campo di Minnesota: l’asso del team della Florida segna i punti decisivi a 4 secondi dalla fine del match come già successo qualche giorno fa a Charlotte.Per lui 19 punti alla fine ma il merito del canestro vincente è tutto di LeBron James che alza sopra il ferro una palla comoda comoda da schiacciare dentro. Per James serata monstre da 34 punti, 10 assist, 8 rimbalzi e 4 recuperi. Bene anche Bosh che mette a referto 20 punti (complessivamente i Big Three mettono assieme 73 punti sui 103 totali di squadra). Per i generosi Timberwolves non basta la solita doppia doppia di Kevin Love (25 punti e 12 rimbalzi) e la convincente prova di Ricky Rubio con 12 punti, 12 assist (prima doppia doppia in NBA) e 6 rimbalzi.

    Altra pesante sconfitta per Washington, questa volta a Milwaukee: Brandon Jennings segna 22 punti con 5 assist ed è coadiuvato da un buon Ilyasova (16 punti) e dalla doppia doppia di Bogut (13 punti e 15 rimbalzi). Washington ha in Jordan Crawford (24 punti) il top scorer ma poi poco altro dai suoi giocatori di spicco.

    Primo sorriso stagionale per i Dallas Mavericks che hanno la meglio sui Raptors di Andrea Bargnani (autore di 30 punti). Per i texani gran partita di Mahinmi con 19 punti mentre Nowitzki chiude a quota 18 e Terry ne aggiunge 17.

    Utah batte Philadelphia grazie ai canestri di Favors (20 punti ed 11 rimbalzi) ed Hayward (15 punti) nel finale. Buona prova anche per Millsap con 14 punti e 14 rimbalzi mentre Harris guida in cabina di regia la sua squadra mettendo a referto anche 19 punti. Philadelphia spreca la palla del possibile overtime con Louis Williams (per lui 20 punti), Holiday ne aggiunge 22 ed è inutile la doppia doppia di Spencer Hawes con 15 punti e 13 rimbalzi.

    Infine un maestoso Derrick Rose affonda i Los Angeles Clippers: i padroni di casa californiani danno spettacolo in ogni giocata grazie alla coppia Griffin (34 punti e 13 rimbalzi) e Paul (15 punti e 14 assist), ma devono fare i conti con la sostanza della point guard di Chicago autore di 29 punti, 16 assist ed 8 rimbalzi. Tutto il quintetto dei Bulls va in doppia cifra (Deng e Noah segnano 19 punti a testa, Boozer ne aggiunge 10 ed Hamilton 16) e per i Clips è notte fonda.

    Risultati NBA 30 dicembre 2011

    Charlotte Bobcats-Orlando Magic 79-100
    Cha: Maggette 20, Augustin 14, Mullens 12
    Orl: Anderson 23, Howard 20, Jason Richardson 16

    Indiana Pacers-Cleveland Cavaliers 98-91 (overtime)
    Ind: Granger 22, Hibbert 17, Hill 15
    Cle: Irving 20, Varejao 14, Jamison 12, Parker 12

    Boston Celtics-Detroit Pistons 96-85
    Bos: O’Neal 19, Bass 17, Allen 17
    Det: Monroe 22, Daye 11, Prince 10, Jerebko 10, Knight 10

    Atlanta Hawks-New Jersey Nets 105-98
    Atl: Johnson 22, Teague 21, Horford 12
    N.J.: Williams 23, Brooks 21, Okur 15

    Memphis Grizzlies-Houston Rockets 113-93
    Mem: Randolph 23, Gasol 20, Pargo 14
    Hou: Martin 21, Lowry 15, Budinger 11

    New Orleans Hornets-Phoenix Suns 78-93
    N.O.: Landry 17,Jack 12, Okafor 10
    Pho: Warrick 18, Dudley 16,Gortat 12

    Minnesota Timberwolves-Miami Heat 101-103
    Min: Love 25, Randolph 14, Rubio 12
    Mia: James 34, Bosh 20, Wade 19

    Milwaukee Bucks-Washington Wizards 102-81
    Mil: Jennings 22, Ilyasova 16, Delfino 15
    Was: Crawford 24, Lewis 14, McGee 10

    Dallas Mavericks-Toronto Raptors 99-86
    Dal: Mahinmi 19, Nowitzki 18, Terry 17
    Tor Bargnani 30, Barbosa 20, DeRozan 11, Calderon 11

    Utah Jazz-Philadelphia 76ers 102-99
    Uta: Favors 20, Harris 19, Hayward 15
    Phi: Holiday 22, Williams 20, Iguodala 16

    Los Angeles Clippers-Chicago Bulls 101-114
    Cli: Griffin 34, Butler 16, Paul 15
    Chi: Rose 29, Noah 19, Deng 19

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • Kevin Garnett nuovo azionista della Roma

    Kevin Garnett nuovo azionista della Roma

    Kevin Garnett, stella del campionato NBA che milita nei Boston Celtics, è diventato un nuovo azionista di minoranza della Roma. Lo ha reso noto l’Associated Press con la conferma della società italiana di calcio. L’ufficializzazione dovrebbe avvenire nei prossimi giorni. Oltre che socio minoritario, per Garnett, ala grande dei “Verdi”, si prospetterà anche il ruolo di testimonial d’eccezione della squadra giallorossa.

    Kevin Garnett, Boston Celtics | © Christopher Pasatieri/Getty Images

    L’ingresso di “The Revolution” nella squadra capitolina sarebbe un’operazione pubblicitaria ideata dallo staff di James Pallotta, azionista dei Boston Celtics dei quali possiede una quota societaria e azionista di maggioranza anche dei Boston Red Sox, una delle più gloriose franchigie della Major League Baseball.

    Garnett avrebbe accettato con entusiasmo la proposta del proprietario della Roma James Pallotta di acquistare alcuni azioni della società capitolina. Ovviamente non è il primo giocatore di basket NBA ad entrare in una società di calcio come azionista di minoranza dato che il pioniere è stato LeBron James, star dei Miami Heat e da molti ritenuto il giocatore più forte in assoluto, che qualche mese fa è entrato a far parte dello storico club di calcio inglese del Liverpool attraverso il gruppo sportivo della Fenway Sports Group, società proprietaria dei Boston Red Sox di baseball di cui è partner proprio lo stesso Thomas Di Benedetto.

    Kevin Garnett, nato nel 1976 in Sud Carolina, atleta simbolo della NBA da ormai 15 anni che ha scritto pagine importanti nella storia della Lega (per lui il premio di M.V.P. stagionale nel 2004 quando ancora era il leader dei Minnesota Timberwolves ed un titolo vinto nella stagione 2007/2008 con i Boston Celtics al primo anno in Massachusetts) segue dunque le orme di LeBron, in attesa di conoscere meglio gli sviluppi futuri di questa partnership con la Roma. E prova a consolarsi in questo modo visto il brutto avvio di torneo dei suoi Celtics che hanno perso tutte le prime 3 partite stagionali.

  • NBA, vincono Knicks, Heat, Bulls, Thunder e Clippers

    NBA, vincono Knicks, Heat, Bulls, Thunder e Clippers

    Prima giornata entusiasmante in NBA, con le vittorie sul filo di lana per i New York Knicks ed i Chicago Bulls rispettivamente contro Boston Celtics e Los Angeles Lakers. Miami domina la rivincita delle ultime Finals infliggendo una dura lezione ai campioni dei Dallas Mavericks, i Thunder guidati dal solito Kevin Durant si impongono facilmente sugli Orlando Magic mentre nel derby californiano i nuovi Clippers vincono agevolmente contro i Golden State Warriors.

    Carmelo Anthony, New York Knicks | © Christopher Pasatieri/Getty Images

    Gara molto emozionante a New York dove i Knicks battono di misura i Boston Celtics: l’assenza di capitan Paul Pierce pesa nel primo tempo per i “Verdi” che non riescono a trovare contromisure adeguate all’attacco dei padroni di casa e faticano più del dovuto in attacco. Knicks anche a +17 nel secondo quarto. La musica cambia nettamente nella ripresa, al ritorno in campo c’è un primo parziale di 16-2 per Boston che ribalta il punteggio, Rondo e compagni continuano a spingere (approfittando anche dell’assenza di Carmelo Anthony sul parquet) e trovano in Brandon Bass la chiave per scardinare la difesa di New York volando anche a +8. Nell’ultimo quarto però il fenomeno dei Knicks torna in campo e cambia il volto della partita, segnando un canestro dopo l’altro. Il neo acquisto Chandler blocca le giocate a centro area e ad 1 minuto dalla fine il match è in parità. A decidere tutto sono i tiri liberi di Anthony e gli errori nei secondi conclusivi prima di Daniels e poi di Garnett. 37 punti per Anthony, 21 per Stoudemire e 19 sono di Douglas per i Knicks. Ai Celtics non basta la super prova di Rondo con 31 punti, 13 assist, 5 rimbalzi e 5 recuperi, bene anche Bass con 20 punti ed 11 rimbalzi.

    Il match forse più atteso tra tutti dura solo pochi minuti, il tempo per i Miami Heat di prendere il largo e non voltarsi più indietro. Dallas viene nettamente battuta nella rivincita delle scorse Finals. Non basta il tentativo di Terry di riportare in partita i texani nel quarto periodo (da -35 a -11), Miami controlla la situazione e si prende la vittoria. Grande James che chiude con 37 punti, 10 rimbalzi e 6 assist, ben coadiuvato da Wade (26 punti). Per i Mavs si salvano Terry (23 punti) e Nowitzki (21 punti ma autore di un brutto primo tempo).

    Partita dai 2 volti a Los Angeles dove i Bulls hanno la meglio nel finale sui Lakers. Primo tempo marcato Chicago, secondo tutto per i Lakers che raggiungono anche la doppia cifra di vantaggio a 4 minuti dalla fine. La difesa gialloviola però si addormenta sul più bello e permette a Rose e Deng di ribaltare il risultato: Deng ruba palla e la consegna al suo playmaker per il vantaggio (88-87) a 5 secondi dalla fine, poi stoppa Bryant sull’ultima azione ed i Bulls espugnano lo Staples Center. Kobe Bryant chiude alla fine con 28 punti ma nulla può contro la coppia dei “Tori” con Rose che ne infila 22 e Deng 21.

    Poche difficoltà per i Thunder contro i Magic: l’inizio è però tutto di Dwight Howard e compagni (a segno ripetutamente in avvio di match) ma i padroni di casa prendono le misure, ed alla fine Orlando viene tenuta al 30%dal campo. In attacco ci pensano invece Durant (30 punti e 6 assist) ed Harden (19 punti) a scavare il divario che permette di annientare la squadra della Florida. Male Howard per i Magic (11 punti e nervoso nei confronti del rivale Perkins), Nelson infila 18 punti ma è Anderson il top scorer di Orlando con 25 punti (6 triple a referto) a cui aggiunge anche 10 rimbalzi.

    Partita senza storia anche ad Oakland dove i nuovi Clippers della coppia Paul-Griffin sbancano la Oracle Arena, campo di casa dei Warriors. Alla fine 20 punti per il playmaker con 9 assist, Griffin ne aggiunge 22 con 7 rimbalzi. Per Golden State doppia doppia inutile per David Lee (21 punti e 12 rimbalzi), in difesa si erge protagonista assoluto il centro DeAndre Jordan dei Clippers autore di ben 8 stoppate in 30 minuti di utilizzo.

    Risultati NBA 25 dicembre 2011

    New York Knicks-Boston Celtics 106-104
    N.Y.: Anthony 37, Stoudemire 21, Douglas 19
    Bos: Rondo 31, Bass 20, Allen 20

    Dallas Mavericks-Miami Heat 105-94
    Dal: Terry 23, Nowitzki 21, Marion 12
    Mia: James 37, Wade 26, Haslem 9, Jones 9

    Los Angeles Lakers-Chicago Bulls 87-88
    Lak: Bryant 28, Gasol 14, Blake 12
    Chi: Rose 22. Deng 21, Boozer 15

    Oklahoma City Thunder-Orlando Magic 97-89
    Okl: Durant 30, Harden 19, Westbrrok 14
    Orl: Anderson 25, Nelson 18, Howard 11

    Golden State Warriors-Los Angeles Clippers 86-105
    G.S.: Lee 21, Ellis 15. Rush 12
    Cli: Griffin 22, Billups 21, Paul 20

    LE CLASSIFICHE

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA si parte, il programma di Natale. Miami a Dallas per la rivincita

    NBA si parte, il programma di Natale. Miami a Dallas per la rivincita

    Tra poco più di 24 ore prenderà il via la stagione NBA 2011/2012. Dopo mesi e mesi di lockout, che ha bloccato la Lega di basket più seguita al Mondo, finalmente si torna a giocare, e tutte le frizioni tra Lega, proprietari e giocatori, tutti i dubbi susseguitisi incessantemente da luglio in poi, tutto ciò che si è detto negli ultimi tempi, lasceranno spazio all’unica cosa che alla fine veramente conta, ovvero la parola del campo!

    Dallas Mavericks-Miami Heat, Finals NBA 2011 | © MARK RALSTON/AFP/Getty Images

    Il programma del giorno di Natale è ricco ed interessante in quanto scenderanno sul parquet alcune tra le squadre più forti del campionato: la prima palla a 2 della nuova stagione (ore 18 in Italia, diretta su Sportitalia) vedrà come team protagonisti i rinnovati ed ambiziosi New York Knicks delle Star Carmelo Anthony ed Amar’è Stoudemire (ai quali la dirigenza bluarancio ha aggiunto il centro Tyson Chandler ed il fortissimo playmaker Baron Davis) che riceveranno la visita dei Boston Celtics di Kevin Garnett, Ray Allen, Rajon Rondo e Paul Pierce (in dubbio però per un infortunio dell’ultima ora), per la prima sfida divisionale tra le 2 maggiori pretendenti alla conquista dell’Atlantic Division. Niente male come inizio, ma il prosieguo della serata non sarà da meno!

    Infatti alle ore 20.30 si sfideranno a Dallas i campioni in carica dei Mavericks di Dirk Nowitzki (in cerca della riconferma sul gradino più alto del podio) ed i vicecampioni dei Miami Heat del fantastico trio LeBron James-Dwyane Wade-Chris Bosh, che cercheranno la vendetta nei confronti dei texani in una riedizione delle ultime Finals. Gli Heat si presentano ai nastri di partenza come i veri favoriti nella corsa al titolo, staremo a vedere se manterranno le promesse. Una partita comunque da non perdere!

    Le emozioni proseguiranno nella notte italiana: a partire dalle 23, tre sfide che si preannunciano combattute e tiratissime fino alla fine. Innanzitutto a Los Angeles andranno in scena i Chicago Bulls di Derrick Rose, squadra dal grande potenziale ed in grado di arrivare fino alla Finale di Conference nello scorso torneo (battuta solo dagli Heat dei “Big Three”) nonostante le straordinarie performance proprio dell’ultimo vincitore del premio di M.V.P. della regular season. A fare gli onori di casa gli ex campioni NBA dei Los Angeles Lakers dell’asso Kobe Bryant, in dubbio però per un infortunio al polso. I gialloviola pur non essendosi rinforzati molto puntano a riscattare i brutti playoff 2011, dove sono stati umiliati e sbattuti fuori dai Mavericks con un inequivocabile 4-0.

    Subito dopo (alle ore 2) i talentuosi e giovani Oklahoma City Thunder riceveranno la visita degli Orlando Magic dello scontento Dwight Howard, alla ricerca di una squadra ambiziosa e da titolo. Kevin Durant, astro nascente del firmamento NBA, secondo alcuni il futuro dominatore della Lega per i prossimi anni, dovrà dimostrare di poter portare la sua squadra verso i traguardi più ambiziosi e prestigiosi. Il vincitore delle ultime 2 classifiche marcatori possiede infatti un talento offensivo che raramente si può vedere in un giocatore di basket, un repertorio così vario e completo che risulta difficile da arginare per chiunque. Vedremo cosa saprà fare, per iniziare, contro il miglior difensore del campionato, proprio il centro Howard, sperando che quest’ultimo non sia demotivato dalla mancata cessione (ai Lakers o ai Nets) nella finestra di mercato.

    Infine alle 4.30 i nuovi Los Angeles Clippers del neo acquisto Chris Paul (probabilmente il miglior playmaker in circolazione) e del sensazionale e spettacolare rookie of the year 2011 Blake Griffin (ala grande dalle giocate esplosive) faranno visita ai Golden State Warriors, per il primo derby californiano della stagione. La franchigia di Oakland quest’anno dovrà dimostrare di essere pronta ad entrare nell’Olimpo delle migliori squadre e staccare così il pass per la post season. Gli occhi saranno tutti puntati su Paul e Griffin, ma attenzione ai Warriors che potrebbero essere la sorpresa di giornata!

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    NBA, analisi Atlantic Division. New York insidia Boston

    Iniziamo la nostra analisi della stagione NBA, dopo mesi e mesi di un estenuante lockout, dall’Atlantic Division. Negli ultimi anni i Boston Celtics hanno avuto il predominio di questo raggruppamento, riuscendo sempre a prevalere con relativa facilità. Ma in questo campionato dovranno guardarsi molto bene le spalle dall’attacco dei rinnovati New York Knicks che da febbraio, tra scambi ed acquisizioni di free agent, hanno completamente rivoluzionato il roster, ponendo delle ottime basi per arrivare a primeggiare nella Lega. Più staccati i Philadelphia 76ers, che si aspettano risposte importanti dai tanti giovani presenti in squadra, ed i New Jersey Nets, che proveranno a convincere Deron Williams (la stella della squadra) a prolungare il contratto in scadenza a giugno, con l’acquisizione di qualche giocatore importante (Dwight Howard?) dato che il playmaker ha fatto presente che resterà solo se avrà una squadra pronta a competere per il titolo. Chiude la divisione Toronto, in fase di ricostruzione dopo l’addio di Chris Bosh nell’Estate 2010. Per Andrea Bargnani si prospettano tempi duri, dovrà essere il leader emotivo di una squadra che dovrà crescere con il passare dei mesi.

    Amar

    BOSTON CELTICS: Il ruolo di favoriti nella Division è ancora appannaggio dei “Verdi” del Massachusetts. Il quintetto, sebbene un pò anziano, regala ancora ampie garanzie a coach Doc Rivers che punterà tutto sulla fame di vittorie dei suoi Big. Rajon Rondo in cabina di regia sarà affiancato dal solito Ray Allen, diventato nell’ultima stagione il miglior tiratore da 3 punti nella storia della NBA. Paul Pierce, il capitano, sarà l’anima della squadra, l’uomo dei momenti decisivi, mentre sotto i tabelloni Kevin Garnett dovrà tenere a bada i lunghi avversari. Il ruolo di centro sarà affidato a Jermaine O’Neal ed è qui che potrebbero sorgere grossi punti di domanda. Peserà tanto l’assenza di Jeff Green, il probabile sesto uomo dei Celtics, che dovrà sottoporsi ad un delicato intervento al cuore e salterà tutta la stagione. Per arrivare a lui lo scorso febbraio era stato sacrificato il centro Kendrick Perkins, mossa che al momento, per  i problemi fisici di Green, non ha pagato. Il suo posto nelle rotazioni sarà preso da Brandon Bass, arrivato dai Magic in cambio di Glen Davis, beniamino del Boston Garden. Occhio anche alla tenuta atletica dei giocatori nelle partite ravvicinate data l’età non più verdissima. L’obiettivo resta comunque quello di vincere il titolo NBA.

    ROSTER BOSTON CELTICS

    NEW JERSEY NETS: Tutto ruoterà sull’asse Deron Williams-Brook Lopez. I risultati dei Nets saranno legati necessariamente alla buona intesa tra i 2 giocatori. Per il resto la formazione di coach Avery Johnson presenta molti punti interrogativi: dati per certi i posti in quintetto a Williams (playmaker) e Lopez (centro), il resto appare poco definito con tanti giocatori a giocarsi il posto in squadra. La guardia titolare comunque dovrebbe essere Anthony Morrow, mentre l’ala piccola Damion Jones. A completare il tutto il neo arrivato Shelden Williams (strappato ai cugini dei Knicks), atleta che però potrebbe soffrire a giocare come ala grande non avendo i chili necessari per il ruolo. Sarebbe importante per questo la riconferma di Kris Humpries ma ancora il giocatore non è stato rinnovato. Poca roba dalla panchina, da cui emergono gli ex Lakers Vujacic e Farmar. Tutto però potrebbe cambiare se i Nets riuscissero ad arrivare a Dwight Howard nei prossimi mesi: il team potrebbe in quel caso anche pensare ai playoff!

    ROSTER NEW JERSEY NETS 

    NEW YORK KNICKS: Al momento la franchigia più interessante in NBA. Della squadra che ha iniziato il campionato 2010/2011 sono rimasti in 3 (Fields, Douglas e Stoudemire che era appena arrivato dai Suns come free agent). In 12 mesi a New York hanno smantellato il roster e lo hanno ricostruito tramite scambi e giocatori liberi acquisiti nell’ultimo mercato. Ed il risultato finale non è niente male. I Knicks hanno 2 dei migliori lunghi della Lega con Tyson Chandler ed Amar’è Stoudemire, una superstar come Carmelo Anthony capace di segnare da qualsiasi posizione e cambiare l’esito di un incontro ed in più hanno aggiunto il tassello mancante, quello del playmaker, con l’acquisizione di Baron Davis. Ecco perchè New York appare ora completa sotto ogni punto di vista, anche in panchina dove ci sono giocatori capaci di entrare subito nel vivo del match. Nelle prime partite il play titolare sarà comunque l’ottimo Toney Douglas, dato che Davis deve recuperare da alcuni problemi alla schiena. Da tenere in considerazione il rookie Iman Shumpert. Dopo 8 anni di assenza il team bluarancio nello scorso torneo è tornato ai playoff venendo eliminato al primo turno dai Celtics. Ora l’obiettivo è migliorarsi, con la speranza che riuscendo in tempi brevi a trovare il giusto gioco di squadra, si possa arrivare anche al titolo.

    ROSTER NEW YORK KNICKS

    PHILADELPHIA 76ERS: La concorrenza nella Eastern Conference è aumentata ma i giovani Sixers proveranno lo stesso a farsi strada. Il quintetto di partenza è uno dei più atletici della Lega, il playmaker sarà Holiday, affiancato dalla seconda scelta assoluta al Draft del 2010 Evan Turner. Iguodala sarà il leader della squadra e giocherà in ala piccola, mentre Elton Brand in ala grande. Centro il possente Spencer Hawes capace di segnare anche dalla distanza. Dalla panchina sarà importante il contributo di Louis Williams e di Thaddeus Young. Difficilmente però Philadelphia riuscirà a migliorare il risultato della scorsa stagione, ovvero l’approdo al primo turno della post season. Per risultati migliori serve che i giovani maturino un pò di esperienza in più ed i frutti potrebbero essere raccolti tra un paio di stagioni.

    ROSTER PHILADELPHIA 76ERS

    TORONTO RAPTORS: I Raptors al momento sono una squadra in forte ricostruzione e lo spettro di un’altro campionato perdente aleggia pericolosamente in Canada. Il roster di Toronto presenta tanti giocatori di talento (ma ancora troppo acerbi) ad iniziare dal nostro Andrea Bargnani, reduce dalla sua migliore stagione in NBA ad oltre 21 punti di media. DeMar DeRozan, guardia dai numeri pazzeschi, potrebbe essere la sorpresa del campionato, Amir Johnson ed Ed Davis 2 giocatori pronti all’esplosione. C’è però da coprire un buco in ala piccola, dove Kleiza non offre le necessarie garanzie. Calderon in cabina di regia è chiamato a smentire gli scettici. Il nuovo coach Dwane Casey baserà tutto sulla difesa (punto dolente nelle ultime stagioni). Tuttavia per i Raptors è probabile una nuova stagione da Draft Lottery.

    ROSTER TORONTO RAPTORS 

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    NBA, Baron Davis ai Knicks. Jeff Green stagione finita

    Grande colpo di mercato per i New York Knicks che si aggiudicano le prestazioni di Baron Davis. Il playmaker, uno dei miglior atleti della NBA prima degli ultimi 2 sfortunati campionati in cui è stato tormentato da numerosi guai fisici, completa la formazione di coach Mike D’Antoni che ora può essere annoverata tra le legittime pretendenti al titolo. Davis, tagliato qualche giorno fa dai Cleveland Cavaliers con la nuova clausola “Amnesty” firma per un anno a 2,5 milioni di dollari, ma prima dovrà recuperare da un infortunio alla schiena che lo terrà fuori causa per circa 4 settimane. Considerato uno dei migliori interpreti nel suo ruolo, il 32 enne nativo di Los Angeles ha rifiutato proprio un’offerta dalla squadra della sua città, i Lakers, per poter dare l’assalto al titolo con New York. Scelto come terzo assoluto al draft del 1999 dai Charlotte Hornets ha dispensato magìe per 6 anni con i “Calabroni” prima di passare ai Golden State Warriors che ha condotto da vero leader alle Semifinali della Western Conference nei playoff del 2006/2007, quando al primo turno della post season la franchigia di Oakland (qualificatasi nella giornata conclusiva della regular season come ultima delle 8 squadre ammesse) guidata magistralmente proprio da Davis in cabina di regìa riuscì ad eliminare la testa di serie numero 1, i Dallas Mavericks di Dirk Nowitzki, team trita-sassi reduce da un record di 67 vittorie e 15 sconfitte nella stagione regolare. Nel 2008 passa ai Clippers ma la fortuna gli volta le spalle minando costantemente la sua salute e per questo viene scambiato con Cleveland per Mo Williams nello scorso torneo. Ora la grande occasione con i Knicks, dove dovrà saper distribuire assist per le bocche da fuoco Stoudemire ed Anthony. Molto soddisfatto del suo acquisto proprio Carmelo Anthony che ha così commentato:

    Tutti sanno cosa può dare Baron quando è concentrato in campo e sano fisicamente! lui e Tyson Chandler sono 2 grandi acquisti per i Knicks e ci daranno una grossa mano per raggiungere i nostri obiettivi. Il “Barone” soprattutto è uno dei migliori giocatori della NBA.

    Baron Davis | © Ronald Martinez/Getty Images

    Brutte notizie invece per Jeff Green ed i Boston Celtics: l’ala arrivata a febbraio dai Thunder dovrà saltare tutto il campionato per problemi al cuore. Il giocatore dovrà sottoporsi ad un delicato intervento per un aneurisma all’aorta che gli è stato diagnosticato dopo alcuni esami di routine. I medici hanno fatto sapere che tutto si risolverà in tempo per preparare la stagione 2012/2013. L’intervento avverrà il 9 gennaio, poi la riabilitazione. Un vero peccato per i Celtics e Green che avevano trovato pochi giorni fa un accordo per prolungare di un anno a 9 milioni di dollari la sua permanenza a Boston.

    Per quanto riguarda gli altri “affari” conclusi in queste ore è ufficiale l’acquisto di Josè Barea da parte dei Minnesota Timberwolves (contratto di 4 anni per 19 milioni di dollari complessivi), Jamal Crawford si accasa ai Blazers (biennale da 5 milioni a stagione) mentre i Lakers rafforzano la front line con l’ingaggio di Josh McRoberts e Troy Murphy entrambi ex Indiana Pacers, Jason Kapono invece porta pericolosità dall’arco e tanta esperienza per i gialloviola. Ufficiale anche Rip Hamilton a Chicago, Brandan Wright e Delonte West trovano a Dallas la loro nuova casa, Chris Wilcox sostituirà Jeff Green tra le fila dei Boston Celtics.

    Travis Outlaw, indiziato numero 1 per sostituire Shawne Williams ai Knicks (passato ai New Jersey Nets) si trasferisce invece a Sacramento, Indiana e Golden State chiudono uno scambio vantaggioso per entrambe con l’ala Louis Amundson che passa ai Pacers e la guardia Brandon Rush che va in california.

    Per ciò che concerne i rinnovi contrattuali i più importanti delle ultime ore sono quello di Rodney Stuckey con i Detroit Pistons e di Thaddeus Young con Philadelphia (per entrambi si parla di 5 anni di contratto a 42 milioni di dollari complessivi), Marcus Thornton resta ai Kings e Carl Landry agli Hornets (dove avrà nuovamente Belinelli come compagno di squadra). Mario Chalmers resta agli Heat, i Thunder trattengono a cifre forse troppo alte il tiratore Daequan Cook.

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    NBA, il calendario definitivo. Italiani in campo il 26 dicembre

    La NBA ha ufficializzato per intero il calendario per la regular season 2011/2012. Finora era stato reso noto solo il primo turno che prevedeva (e tutt’ora prevede) 5 gare nella sera del 25 dicembre, giorno di Natale. Il primissimo match della nuova stagione metterà di fronte al Madison Square Garden di New York i padroni di casa dei Knicks contro gli eterni rivali dei Boston Celtics (squadra che tra l’altro ha eliminato la franchigia della “Grande Mela” negli ultimi playoff, precisamente al primo turno).

    Nba | foto tratta dal web

    Il via è fissato per le ore 12.30 negli Stati Uniti, le 18.30 in Italia quindi sarà una sfida che visto l’orario permetterà a molti appassionati di seguirla interamente in diretta. A seguire (ore 14.40 in America, le 20.30 in Italia) la tanto attesa rivincita delle ultime Finals NBA tra i padroni di casa dei Dallas Mavericks campioni in carica ed i vice campioni dei Miami Heat del fantastico trio LeBron James-Dwyane Wade-Chris Bosh che proverà anche quest’anno un nuovo attacco al titolo. Poi si passerà alle 3 gare notturne con i Los Angeles Lakers del pluricampione Kobe Bryant che ricevono i Chicago Bulls dell’ultimo M.V.P. stagione Derrick Rose alle ore 23.00 italiane, gli Oklahoma City Thunder dell’asso Kevin Durant che attendono la visita degli Orlando Magic dell’uomo mercato Dwight Howard (ore 2.00 in Italia) e per finire il derby californiano tra Golden State Warriors e Los Angeles Clippers (orario 4.30 di notte), 2 formazioni in rampa di lancia dopo aver “accumulato” tantissimo talento negli ultimi Draft. Una prima giornata dunque molto interessante e con tanti spunti tecnici, da seguire molto attentamente per capire i nuovi rapporti di forza all’interno della Lega.

    Per quanto riguarda i 3 italiani che giocano oltreoceano l’esordio in vista del nuovo campionato è fissato per il giorno seguente, il 26 dicembre: all’una di notte nel nostro Paese i Toronto Raptors di Andrea Bargnani sfideranno a Cleveland i rinnovati Cavaliers dei rookie Irving e Thompson (rispettivamente prima e quarta scelta assoluta all’ultimo Draft), poche ore più tardi (alle 2.30) Danilo Gallinari ed i suoi Denver Nuggets faranno visita ai campioni in carica dei Dallas Mavericks e del fenomenale Dirk Nowitzki. A mezz’ora di distanza poi il via alla gara tra i Phoenix Suns ed i New Orleans Hornets di Marco Belinelli (che dovrebbe essere riconfermato in queste ore dal team della Louisiana). Il primo “derby italiano” della stagione andrà in scena a New Orleans il giorno dell’Epifania, 6 gennaio 2012, con gli Hornets di Belinelli che ospiteranno i Nuggets di Gallinari. Il primo confronto invece tra Danilo Gallinari ed Andrea Bargnani si terrà a Denver il 27 gennaio mentre Belinelli sfiderà Bargnani il 29 febbraio quando i Raptors giocheranno a New Orleans. In tutto i “derby Azzurri” programmati per la stagione 2011/2012 saranno 7 e saranno ovviamente tutti da seguire.

    Per completare il discorso sul calendario c’è da ricordare che ogni team deve disputare 48 incontri con squadre della propria Conference e solamente 18 con avversarie della Conference opposta. L’unico momento nel quale i giocatori potranno per così dire “tirare il fiato” sarà durante l’All Star week end, che quest’anno si giocherà ad Orlando (All Star Game il 26 di febbraio).

    QUI IL CALENDARIO NBA 2011/2012 

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    NBA: Calendario pronto, poche modifiche nelle 66 partite in programma

    Saranno pochissime le modifiche che verranno apportate al calendario NBA. Il programma resta così sostanzialmente invariato e chi sperava in una riformulazione per equilibrare, per ogni squadra, i match sulla carta più facili e quelli più difficili (a causa delle 16 gare cancellate) è rimasto un pò deluso. La stagione regolare sarà di 66 partite, prenderà il via il 25 dicembre, giorno di Natale, con 3 sfide stellari come New York Knicks-Boston Celtics, Los Angeles Lakers-Chicago Bulls e la rivincita dell’ultima Finale NBA Dallas Mavericks-Miami Heat. La fine è fissata invece per il 26 aprile, 2 giorni dopo si apriranno i playoff che termineranno al massimo il 26 giugno (giorno in cui è stata programmata gara 7 di finale).  L’All Star Game si disputerà ad Orlando (come nelle previsioni), ma la data è ancora incerta e potrebbe essere spostata, rispetto al già programmato 26 febbraio.

    Nba | foto tratta dal web

    Ogni squadra dovrà scendere in campo 2 volte in più al mese rispetto a quanto disposto precedentemente, si apre la possibilità di avere i “back to back to back” ovvero una serie di 3 partite in 3 giorni per ogni team, uno sforzo notevole per i giocatori che non avranno neanche il tempo per rifiatare e recuperare dagli sforzi delle gare precedenti. Ovviamente a causa delle sfide cancellate non tutte le squadre si affronteranno almeno una volta nell’arco della stagione (era questo il punto che spingeva alcuni addetti ai lavori ad una riformulazione del calendario per avere incontri tra tutte le 30 franchigie). Ogni formazione giocherà 48 partite contro avversarie della stessa Conference: 2 volte in casa e 2 in trasferta contro 6 squadre (sicuramente con le altre 4 della stessa Division di appartenenza), una volta in casa e 2 in trasferta contro 4 squadre e 2 in casa e una in trasferta contro altre 4. Le altre 18 partite saranno contro squadre della Conference opposta: contro 3 squadre è prevista doppia sfida con una gara in casa ed una in trasferta, contro altre 6 squadre ci sarà solo il match casalingo e contro altre 6 invece solo quello in trasferta. Si aspetta la ratifica dell’accordo raggiunto qualche giorno fa tra associazione dei giocatori e proprietari, poi il 9 dicembre si apriranno i training camp e ci sarà l’inizio del mercato (con almeno 2 gare di preseason per team).

    Intanto arrivano le prime indiscrezioni sui dettagli dell’intesa che ha portato come logica conseguenza la cancellazione del lockout: i giocatori nella prossima stagione riceveranno il 51,15% dei proventi ovvero i guadagni della Lega che nella scorsa annata hanno superato i 4 miliardi di dollari, e riceveranno i 66/82 dello stipendio fissato nei loro contratti. Ad esempio Kobe Bryant, il giocatore più pagato con 25,2 milioni di dollari, vedrà il suo salario ridursi a 20,3 milioni. Il salary cap, il tetto salariale, resterà invariato fino al 2013 sui livelli della passata stagione (58 milioni), ma i team saranno molto più scoraggiati ad entrare nella luxury tax (la tassa che obbliga qualsiasi squadra che sfori quota 70 milioni in stipendi ai giocatori di pagare un dollaro aggiuntivo alla NBA per ogni dollaro che superi quella cifra). Ma la clausola che potrebbe cambiare sin da subito il mercato si chiama “Amnesty”: i team potranno scaricare (nel vero senso della parola) un atleta a loro scelta (sotto contratto nella stagione 2010-11) senza far pesare il suo ingaggio nel monte salari e liberando quindi denaro per inseguire i free agent. Una scelta innovativa che permetterà alle franchigie enormi risparmi ed ai giocatori di non sedersi sugli allori una volta ottenuto il contratto della vita (come è spesso successo in questi ultimi anni): Washington ad esempio, che ha sotto contratto Rashard Lewis e i suoi oltre 22 milioni di dollari di stipendio (attualmente è il secondo atleta più pagato della Lega, una sproporzione abnorme tra rendimento e salario), potrebbe tranquillamente tagliare l’ala ex Seattle Sonics e risparmiare interamente tutta quella montagna di soldi senza gravare sul bilancio cosa che prima non era possibile.