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  • NBA: Delude Belinelli, out Rose, esplode Lonzo Ball. I risultati del 20/10/2017

    NBA: Delude Belinelli, out Rose, esplode Lonzo Ball. I risultati del 20/10/2017

    Nella notte sono state 10 le partite NBA giocate, si è iniziato con il nostro Marco Belinelli in campo, si è inframezzato con la sfida tra Giannis Antetokounmpo e LeBron James di mezza serata e si è finito con l’exploit di Lonzo Ball.

    Charlotte Hornets – Atlanta Hawks 109-91

    Si sa, in NBA le partite che sembrano già chiuse possono cambiare ed in breve tempo, ed è quello che è accaduto a Charlotte, dove gli Hornets sotto per quasi tutti i primi tre quarti ed in svantaggio di 20 punti nei confronti degli Atlanta Hawks non solo hanno recuperato il divario, ma hanno anche vinto di 18 punti. Si trova ad affrontare la sua ultima squadra, nonchè anche se a New Orleans la squadra nel quale vanta più presenze, e delude, diversamente dalla gara di esordio di quest’annoMarco Belinelli realizzando solo 5 punti, ma soprattutto facendo registrare un 1/10 al tiro, con 1/3 al tiro da 3 punti. Dei suoi compagni alla fine spiccherà solo Dennis Schroder con 25 punti e 5 assist.
    Dal lato deglli Charlotte Hornets a dominare è soprattutto l’uomo dello scambio con Marco Belinelli, Dwight Howard che realizza 20 punti e prende 15 rimbalzi, dimostrando ancora di poter dire la sua. La vittoria della sua squadra è guidata oltre che da lui da un positivissimo Kemba Walker autore di 26 punti e 9 assist, in testa nella rincorsa dal parziale di 24-0 che ha praticamente cambiato il volto della partita.

    Milwaukee Bucks – Cleveland Cavaliers 97-116

    E’ una bella partita quella tra Milwaukee Bucks e Cleveland Cavaliers, ma soprattutto è una bella sfida quella tra Giannis Antetokounmpo, ormai pienamente una stella e serio candidato al titolo di MVP fin da subito, e LeBron James, su cui nulla si può più aggiungere.
    La partita è alquanto equilibrata nei primi due tempi, con le due squadre che si alternano nei vantaggi, se non che nel terzo quarto la compagine dell’Ohio mette il piede sull’acceleratore e con un LeBron James da 24 punti, 8 assist e 5 rimbalzi, una buona prova quella di Derrick Rose, 12 punti in 22 minuti, con 3 su 4 al tiro, purtroppo fermato dall’ennesimo infortunio. Sotto il ferro fa la differenza per gli ospiti Kevin Love con 12 rimbalzi e 17 punti. Si conferma una certezza dalla lunga distanza Kyle Korver, autore di 17 punti dati da un 5/6 al tiro da 3 punti.
    I padroni di casa sono stati trascinati da uno spettacolare Giannis Antetokounmpo, 34 punti, 8 rimbalzi, 8 assist, 3 palle rubate, ma soprattutto leader dei Milwaukee Bucks. Tra i suoi in attacco l’unico ad aiutare davvero è Malcolm Brogdon, autore di 16 punti, mentre sembra evidente che vi siano problemi nel reparto lunghi. Fallimentare Khris Middleton che fa 3/10 al tiro con 0/5 da tre punti.

    Phoenix Suns-Los Angeles Lakers 130-132

    E’ bastata la seconda partita dei Los Angeles Lakers affinchè Lonzo Ball realizzasse l’exploit, guidando la sua squadra nella vittoria contro i seppur non fortissimi Phoenix Suns. Lonzo Ball realizza 29 punti, prende 11 rimbalzi e serve 9 assist, una cosa che non accadeva dal 2005 e che lo fa fermare ad un passo dalla tripla doppia record per età di LeBron James. La prestazione dei Lakers è condita da Brandon Ingram autore di 25 punti, massimo in carriera per il sophomore, con 3/4 al tiro da 3 punti, e da Brook Lopez che realizza 19 punti e prende 11 rimbalzi.
    I Phoenix Suns riescono a incalzare i Lakers grazie al solito Eric Bledsoe autore di 28 punti, ma soprattutto grazie all’uomo dai 70 punti lo scorso anno contro i Boston Celtics,  Devin Booker che piazza 25 punti, 11 rimbalzi ed 8 assist, ed infine grazie alla buona prova di T.J. Warren che segna 24 punti e raccoglie 8 rimbalzi ma si macchia dei due errori finali ai tiri liberi che segnano la partita a due secondi dal termine.

    Indiana Pacers-Portland Trail Blazers 96-114

    Vincono facilmente i Portland Trail Blazers contro gli Indiana Pacers, lo fanno grazie al rientro di C.J. McCollum autore di 28 punti con 3/4 al tiro da 3 e 7 rimbalzi, assistito da un Damian Lillard (18 punti punti, 7 rimbalzi, 7 assist) che parte col botto e poi si rilassa, e da un solido Al-Farouq Aminu che segna 16 punti e prende 16 rimbalzi.
    Nulla hanno potuto i 17 punti e 6 rimbalzi di Victor Oladipo che fa registrare un pessimo 5/17 al tiro.

    Philadelphia 76ers-Boston Celtics 92-102

    Riescono finalmente a portare una vittoria a casa i Boston Celtics, lo fanno in una partita altelenante e in dubbio fino a pochi minuti dalla fine. Guida la carica Kyrie Irving con 21 punti, seppur non ancora completamente a suo agio in maglia bianco verde, mettono tanti punti a referto Al Horford (17 punti e 9 rimbalzi) e Jayson Tatum (15 punti e 8 rimbalzi), seppur con percentuali al tiro non proprio tra le migliori.
    I 76ers sono ancora la fermi senza avere il mordente giusto nel finale, riescono ad avere tutto il quintetto in doppia cifra ai punti realizzati, ma non hanno ancora l’esperienza. Proprio in termini di esperienza l’unico a poterla tirare fuori è J.J. Redick, autore di 19 punti con 4/7 al tiro da 3 punti, fa da baby sitter ai compagni giovani, a Ben Simmons che entra praticamente da playmaker e fa 11 punti ed 11 rimbalzi,  lo fa a Joel Embid, autore di 11 punti e 14 rimbalzi, che però fa solo 4/16 al tiro dal campo, lo fa al rookie Markelle Fultz che ancora non ha mostrato nulla.

    Washington Wizards-Detroit Pistons 115-111

    Partita tirata e vittoria finale dei Wizards contro i Pistons, grazie soprattutto alla prestazione di Otto Porter, per lui 28 punti, 9 rimbalzi e 4 recuperi, del compagno Bradley Beal (25 punti, 4 assist e 3 stoppate) e di colui che chiude la partita, John Wall, autore di 26 punti e 10 assist, ma soprattutto autore dei due tiri liberi e della stoppata che hanno dato la vittoria ai padroni di casa.
    I Pistons oltre a Reggie Jackson, realizzatore di 21 punti 5 assist e 5 palle rubate, non trovano lo stesso Tobias Harris della prima gara, il quale si ferma solo a 15 punti.

    Brooklyn Nets-Orlando Magic 126-121

    La partita che si risolve praticamente all’ultimo minuto vede vincere i Brooklyn Nets orfani di Jeremy Lin, ma con il trio D’Angelo Russell, DeMarre Carroll  e Trevor Booker, quest’ultimo dalla panchina e con anche 11 rimbalzi, autori di 17 punti cadauno.
    Gli Orlando Magic sono ancora una volta soprattutto Nikola Vucevic, dominante con 41 punti (12/22 al tiro) e 12 rimbalzi, al cui aiuto c’è un Evan Fournier da 22 punti e 9 rimbalzi che però fa solo 8/21 al tiro dal campo.

    Minnesota Timberwolves-Utah Jazz 100-97

    Si risolve a 27 secondi dalla fine la sfida tra Timberwolves e Jazz, la risolve Jamal Crawford con un tiro da 3 punti, lo stesso Jamal Crawford che segna 17 punti e li segna tutti nel quarto quarto. I suoi punti sono stato solo il coronamento di una partita in cui Karl-AnthonyTowns con 20 punti e 10 rimbalzi ha dettato legge, lo ha fatto affiancato da Andrew Wiggings che ha segnato a referto 21 punti e 5 rimbalzi.
    Prestazioni quelle dei Minnesota Timberwolves che sono servite a rimandare indietro l’assalto degli Utah Jazz che hanno più volta alzato la testa guidati da Ricky Rubio che va in doppia doppia co 19 punti e 10 assist, da quella di Rudy Gobert di 10 punti e 13 assist, ma anche da 20 punti di Rodney Hood.

    Dallas Mavericks-Sacramento Kings 88-93

    Dirk Nowitzki ed i suoi Dallas Mavericks sono stanchi e si vede, riescono a giocare bene e tenere la testa della partita per tutto il primo tempo, ma arrancano nel secondo. I padroni di casa devono affidarsi, causa leggero infortunio di Dennis Smith Jr., alle mani di J.J. Barea che serve 10 assist ai compagni, ma tira male facendo solo 4/14 dal campo. Dalla parte avversaria 10 assist li serve il rookie De Aaron Fox, che segna anche 9 punti e prende 6 rimbalzi, molto utile nel complesso a dare la vittoria ai suoi. Ancora bene il reparto lunghi dei Kings con la doppia doppia di Willie Cauley-Stein (10 punti ed 11 rimbalzi) ed i 13 punti e 6 rimbalzi di Zach Randolph (esattamente le stesse cifre di Buddy Hield), ma chi guida alla vittoria George Hill che segna 21 punti con un ottimo 9/12 al tiro dal campo, dato anche da un 3/3 al tiro da 3 punti.
    Dal lato Mavs sopra le righe solo Harrison Barnes che con 24 punti è il miglior realizzatore della serata, mentre Nerlens Noel con 7 punti e 6 rimbalzi non spicca, infine pessima la prova di Wesley Matthews che resta a 0 punti con 0/7 al tiro dal campo, tra l’altro tutti tentativi da 3 punti.

    New Orleans Pelicans-Golden State Warriors 120-128

    Ci sarà Kevin Durant, ci sarà Draymond Green, ma gli Splash Brothers sono sempre gli Splash Brothers, e sono loro a portare i Golden State Warriors alla vittoria contro i New Orleans Pelicans rientrando anche da un -15, e riuscendo anche ad andare +15.
    I Pelicans provano subito ad andarsene e ci riescono per un lungo periodo, con la forza delle due torri Anthony Davis (35 punti e 17 rimbalzi) e DeMarcus Cousins (35 punti e 15 rimbalzi) riescono a far paura, se non che manchi alla fine quella consistenza tale da portare a casa una vittoria che sembrava facile.  Sono concreti invece Klay Thompson autore di 35 punti con 7/12 al tiro da 3 punti, Stephen Curry 28 punti ed 8 assist con un meno preciso 4/11 da 3 punti, ed infine con un solidissimo Kevin Durant che oltre a realizzare 22 punti e prendere 8 rimbalzi piazza anche 7 stoppate.
    Si vede così la differenza tra le prospettive future e la certezza del presente.

     

  • NBA: ancora down i Celtics ed up i Rockets. Reportage delle partite del 18/10/2017

    NBA: ancora down i Celtics ed up i Rockets. Reportage delle partite del 18/10/2017

    Nella seconda giornata della Season Regular NBA 2017/18, in cui Belinelli e i suoi Atlanta Hawks hanno battuto i Dallas Mavericks, si sono disputate altre dieci partite.

    San Antonio Spurs – Minnesota Timberwolves 107-99

    I San Antonio Spurs, orfani degli infortunati Tony Parker e soprattutto di Kawhi Leonard, debuttano in casa con l’obiettivo stagionale di confermarsi ancora una volta tra i pretendenti al titolo. Lo fanno incontrando i giovanissimi Minnesota Timberwolves, che invece vogliono mostrare di essere ormai esplosi e pronti a fare qualcosa di più grande.

    La vittoria va ai San Antonio Spurs, non senza difficoltà, guidati da un LaMarcus Alridge che realizza 25 punti e prende 10 rimbalzi, sicuramente motivato dal fresco rinnovo contrattuale. Logicamente è il sistema di Gregg Popovich che funziona sempre bene, e lo fa grazie ad un Danny Green da 17 punti (3/7 al tiro da 3 punti), ad un ottimo  esordio da titolare di Dejounte Murray con 16 punti, ad un panchinaro di eccellenza come Rudy Gay (14 punti e 5 rimabalzi), infine grazie all’esperienza in campo di Pau Gasol.

    I Minnesota Timberwolves dimostrano di saperci fare, seppur mancando ancora di certezze. Andrew Wiggins realizza 26 punti, con un inaspettato 4 su 6 al tiro da 3, al quale accompagna 5 rimbalzi.  Karl-Anthony Towns è sempre la, pronto ad essere il Centro del futuro, per lui i punti sono 18 e 13 i rimbalzi. Discreto l’esordio di Jimmy Butler autore di 12 punti.

    Destroit Pistons – Charlotte Hornets 102-90

    Nella notte in cui viene inaugurato da Eminem, Kid Rock e Big Sean, la Little Ceasars Arena, il nuovo campo da gioco dei Detroit Pistons, i padroni di casa festeggiano con una facile vittoria. A guidare la vittoria è Tobias Harris, che parte col botto realizzando nel primo quarto ben 17 punti, su quelli che poi saranno 27 totali, a cui agigungerà 10 rimbalzi. Buona prestazione di Andre Drummond, da 8 punti e 13 rimbalzi, ma per i padroni di casa è stato anche decisivo, oltre ai 10 assist di Reggie Jackson, i 16 punti di Langston Galloway e i 13 di Henry Ellenson.

    Per gli Charlotte Hornets limitato in attacco ma positivo l’esordio di Dwight Howard, che registra 10 punti, 15 rimbalzi e 2 stoppate, anche se il leader della squadra è indubbiamente Kemba Wlaker, autore di 24 punti e 6 rimbalzi. Hanno molti nomi ancora da schierare, ma avranno anche molto da lavorare.

    Indiana Pacers – Brookyln Nets 140-131

    Ad Indianapolis inizia l’era del Post-George, lo fa nel migliore dei modi, con una vittoria a piene mani, in cui ben 8 giocatori vanno a referto in doppia cifra. Si segna tanto gli Indiana Pacers sono quasi sempre avanti, top scorer della squadra di casa, ma per un pelo, è Victor Oladipo, autore di 22 punti a cui accompagna tra l’altro 4 palle rubate. Le doppie doppie si sprecano, segnano 21 punti sia Darren Collison che Myles Turner, il primo con 11 assist, il secondo con 14 rimbalzi e 4 stoppate. 11 i rimbalzi di Thaddeus Young il quale realizza anche 17 punti. Ottima anche la panchina per la squadra di casa, a partire dal figlio di Arvydas Sabonis, Domantas Sabonis segna 16 punti, gli stessi di Lance Stephenson.

    Si vedono belle cose anche da parte dei Brooklyn Nets, in particolare un D’Angelo Russel autore di 30 punti, è quasi invisibile Timofey Mozgov, mentre Trevor Booker va in doppia doppia con 20 punti e 10 rimbalzi. Vicino alla doppia doppia anche Demarre Carrol con 10 punti e 9 rimbalzi. Brutta tegola infine per gli ospiti, Jeremy Lin, autore fino a quel momento di 18 punti, si infortuna nell’ultimo quarto.

    Orlando Magic – Miami Heat 116-109

    Partita a fase alternata quella tra gli Orlando Magic ed i Miami Heat, dopo un primo tempo quasi tutto dominato dagli ospiti, con un Hassan Whiteside in stato di graziea, da 26 punti e 22 rimbalzi, sembra così aver trovato il suo posto nella NBA. Nel secondo vi è il dominio dei padroni di casa, in una vittoria corale, tra cui spicca Nikola Vucevic con 19 punti e 13 rimbalzi, oltre al top scorer Evan Fournier autore di 23 punti, che rimanda indietro l’attacco degli Heat e da la vittoria ai Magic.

    Probabilmente due squadre che nel campionato NBA avranno poco da dire.

    Washington Wizards – Philadelphia 76ers 120-115

    A Washington si è giocata la prima partita della scommessa dei giovani, con in campo nella stessa squadra le prime due prime scelte degli ultimi due anni: Ben Simmons e Markelle Fultz, che insieme a Joel Embiid fanno probabilmente, in prospettiva, il trio più temibile del futuro. A parte ciò, i Wizards incassano la prima vittoria stagione, con il solito John Wall, da 28 punti, 8 assist e 5 rimbalzi, con un Breadly Beal da 25 punti ed un Marcin Gortat da 17 rimnbalzi oltre che 11 punti. I 76ers hanno dimostrato già di voler dire la loro, con un Ben Simmons da 18 punti e 10 assist, il rookie Markelle Fultz da soli 10 punti, un Joel Embiid da 18 punti e 13 rimbalzi, ma soprattutto con l’exploit di un Robert Covington da 29 punti ed un pauroso 7/11 al tiro da 3 punti. Bella partita, chiusa in realtà solo a 15 secondi dalla fine con l’errore da 3 di J.J. Redick.

    Boston Celtics – Milwaukee Bucks 100-108

    Il campionato è iniziato da meno di due giorni e già non è un buon momento per i Boston Celtics che dopo la sconfitta con i Cleveland Cavaliers e l’infortunio di Hayward, subiscono già la prima sconfitta casalinga.
    I Celtics reggono bene, dopo un -7 riescono a far segnare anche un +5, ma è un finale tutto a favore dei Milwaukee Bucks, che guidati da Giannis Antetokounmpo autore nel totale di 37 punti, di cui 16 solo nell’ultimo quarto,  accompagnati da 13 rimbalzi, piazzano un parziale di 11-1 e chiudono definitvamente con il tiro da tre punti di Matthew Dellavedova, autore di 15 punti. Ottimo anche l’apporto di Malcom Brogdon che realizza 19 punti e di Khris Middleton che con 15 punti e 9 rimbalzi non va in doppia doppia per un pelo.
    Dal lato dei Boston Celtics deve ancora ambientarsi Kyrie Irving, 17 punti e solo 4 assist per lui, ma soprattutto un pessimo 7/25 al tiro. Jayson Tatum si trova meno a suo agio della gara d’esordio, mentre a guidare ancora una volta le fila è Jaylen Brown, miglior realizzatore dei suoi con 18 punti. Infine sembra ancora non esplodere Al Horford.

    Memphis Grizzlies – New Orleans Pelicans 103-91

    A Memphis ieri notte è stata evidenziata una certezza, a parte le due torri in casa Pelicans c’è il vuoto e non basta dominare il primo quarto per vincere una partita. Non bastano i 33 punti e 18 rimbalzi di Anthony Davis, nè o 28 punti, 10 rimbalzi e 7 stoppate di DeMarcus Cousins, non bastano se in due si segna più del resto della squadra e se dalla panchina arrivano in totale 8 punti, specie se Jrue Holiday segna 4 punti in tutto facendo 2/11 dal campo.
    Lo dimostrano i Grizzlies che danno la squadra in mano a Mike Conley, realizzatore di 27 punti con un ottimo 9/15 al tiro, ma che lo fanno accompagnare da Marc Gasol che produce una doppia doppia da 14 punti ed 11 rimbalzi, e fanno uscire dalla panchina un rookie come Dillon Brooks esordisce scrivendo nel suo taccuino 19 punti.

    Utah Jazz – Denver Nuggets 106-96

    I Nuggets incassano subito una sconfitta e lo fanno dopo una partenza a razzo ed un dominio quasi perenne tra secondo e terzo quarto, con un +9, sul 49-58, alla fine del primo tempo.
    Chi è che cambia le sorti in campo è Alec Burks, che tra il terzo ed il quarto quarto segna 12 dei suoi 16 punti totali. Chi invece regge per tutta la partita è Rudy Gobert, che va in doppia doppia con 18 punti e 10 rimbalzi, mentre all’esordio in maglia Jazz Ricky Rubio si fa notare per i suoi 10 assist.
    Da Denver si è visto un Willie Burton, 23 punti,  che diventa miglior realizzatore partendo dalla panchina, Nikola Jokic che tira male realizzando solo 7 punti, ma contribuisce con 12 rimbalzi e 8 assist, mentre Paul Millsap realizza 19 punti e prende 6 rimbalzi seppur ancora debba adattarsi.

    Phoenix Suns – Portland Trail Blazers 76-124

    E’ un massacro quello subito dai Phoenix Suns per mano dei Portland Trail Blazers, lo dicono i numeri e le giocate nel campo, lo dicono i 48 punti di scarto tra le due compagini, nuovo record per una sconfitta nella gara di esordio stagionale, lo dice il libro dei record negativi dei Suns. Tutto ciò, corredato dall’assenza di C.J. McCollum tra gli avversari, fa presagire una brutta annata per i Suns, una squadra nella quale i giocatori non sembrano per nulla essere a proprio agio tra di loro. La chiara dimostrazione arriva guardano Eric Bledsoe, che con soli 15 punti e soli 3 assist è il migliore in entrambe le statistiche.
    Dal lato di Portland invece le cose sembrano facili, il leader Damian Lillard scrive 27 punti, 5 rimbalzi e 5 assist, dalla panchina esce Pat Connaughton e fa il record in carriera con 24 punti, Al-Farouq Aminu raccoglie 12 rimbalzi, 11 come i punti sono quelli di Jusuf Nurkic. Oltre questo non c’è altro da dire, il risultato finale dice tutto.

    Sacramento Kings – Houston Rockets 100-105

    Non poteva essere migliore l’avvio di stagione degli Houston Rockets che dopo aver battuto i Golden State Warrios fanno registrare già la loro seconda vittoria, nonostante Chris Paul non tocchi il campo da gioco.
    A pensarci è sempre James Harden, nuovamente a segno con 27 punti, ma soprattutto con 3 pesantissime triple nell’ultimo quarto. Ancora una volta lo segue bene Eric Gordon, che realizza 25 punti con 4 triple, ed infine esce fuori Clint Capela che segna 22 punti e prende 17 rimbalzi.
    Ai Kings è mancata la convinzione di potercela fare, ma i due lunghi Willie Cauley-Stein autore di 21 punti e 10 rimbalzi e Skal Labissiere (12 punti e 10 rimbalzi) hanno dimostrato che in ottica futura nel reparto avranno qualcosa da dire. Buona la prestazione di Buddy Hield con i suoi 19 punti, ma soprattutto ottimo l’esordio del rookie De’Aaron Fox che segna nel suo tabellino 14 punti partendo dalla panchina.
    Gli Houston Rockets quest’anno ce la metteranno tutta, e batterli non sembra sarà così facile.

     

     

  • NBA Opening Night 2017: i Cavs battono i Celtics

    NBA Opening Night 2017: i Cavs battono i Celtics

    E’ la NBA Opening Night 2017, torna con essa lo spettacolo del Basket americano, le star a stelle e strisce come di consueto tornano sui parquet e nella prima giornata sul campo ci saranno i campioni in carica Golden States Warriors, che affronteranno gli Houston Rockets, e dall’altro lato, nella partita di apertura della stagione, i Cleveland Cavaliers che affrontano i Boston Celtics. Nemmeno a dirlo quattro delle più forti squadre del campionato.

    Cleveland Cavs – Boston Celtics 102-99: Il Re è sempre LeBron James

    C’è una certezza nella NBA, LeBron James è sempre l’uomo da battere, e lo dimostra nella partita di apertura trascinando i suoi Cavs ad una vittoria che nel finale non sembrava tanto certa, lo fa con i suoi numeri, sia sul campo che nelle statistiche, essendo il leader della sua squadra in tutte le cifre che contano con 29 punti, 16 rimbalzi, 9 assist e 2 stoppate, sfiorando così già la prima tripla doppia della stagione.

    L’Infortunio di Gordon Hayward e la fuga dei Cavaliers

    La partita inizia con il classico gol dell’ex, infatti è Kyrie Irving, alla sua prima apparizione con la maglia biancoverde dei Celtics, a realizzare un canestro, tra l’incredulità della TV USA TNT che i due punti li segna ai Cavaliers. L’inizio di partita è equilibriato, se non al quinto minuto del primo quarto l’altro volto nuovo di Boston Gordon Hayward si infortuna (frattura della tibia e della caviglia) rischiando di perdere l’intera stagione. Praticamente in un solo momento potrebbero essere finiti i sogni di gloria di quest’anno per i Boston Celtics.

    Da quel momento è iniziato un lungo periodo buio per gli ospiti, dominati dai Cleveland Cavaliers guidati da un indomabile LeBron James, nonostante anche esso fosse stato in dubbio per un leggero infortunio alla caviglia. I Cavs chiudono con un +10 il primo quarto (29-19) ed addirittura con un +16 il primo tempo (54-38), arrivando anche ad un vantaggio di 18 punti nel corso della partita, tutto questo condito da un redivivo Derrick Rose autore di 14 punti seppur con percentuali bassissime, da un eccellente Jae Crowder autore di 11 punti e da un altalenante J.R. Smith autore di 10 punti, infine a completare per diritto di cronaca Dwayne Wade molto sottotono con solo 8 punti e 4 palle perse.

    La Combattività dei Boston Celtics

    Ad ogni modo Boston Celtics non hanno perso lo spirito dello scorso anno ed hanno combattuto fino alla fine recuperando con un parziale di 33-18 nel terzo quarto ben 15 punti (72-71). A trainare gli ospiti sono stati soprattutto Jaylen Brown autore di 25 punti, che si è posto a leader della squadra in diversi momenti, e l’atteso Kyrie Irving che ha segnato 22 punti e distribuito 10 assist, oltre ad aver recuperato 3 palloni. Da notare l’ottimo esordio del rookie Jayson Tatum, terza scelta assoluta allo scorso draft, che ha debuttato con una doppia doppia segnando 14 punti e prendendo 10 rimbalzi, sopperendo anche in diversi momenti alle mancanze di Al Horford. Infine sempre sul fronte Celtics si conferma una certezza Marcus Smart che copre ogni area del campo e lotta sempre producendo 12 punti, 9 rimbalzi e sfiorando la doppia doppia.

    La vittoria in volata dei Cavs

    Gli stessi Celtics nel quarto quarto hanno recuperato tutto lo svantaggio e sono andati in vantaggio di 4 punti, con un finale deciso dalla tripla di Kevin Love, autore di una doppia doppia con 15 punti ed 11 rimbalzi, che ha fermato il parziale dei Celtics e ha segnato l’esito della partita. Ferma quello che è stato il quarto caldo di Irving (quasi metà dei suoi punti segnati nell’ultima frazione di gioco), ma che alla fine lo ha visto sbagliare il tiro decisivo.

    Finisce così Cleveland Cavaliers – Boston Celtics 102-99, finisce con un abbraccio tra Irving e James, finisce la partita, ma la stagione NBA è appena iniziata e le premesse di un grande campionato ci sono tutte.

  • Diario di un tifoso a Brooklyn: Nets-Celtics

    Diario di un tifoso a Brooklyn: Nets-Celtics

    Qualche giorno per riprendersi dalle emozioni del Madison e siamo già pronti ad affrontare un altro episodio di questo sogno americano.

    Prendiamo la metro, fermata: Atlantic Avenue/Barclays Center. Pochi gradini e ci troviamo di fronte a questo gioiellino architettonico aperto nel 2012 e da quel giorno casa dei Brooklyn Nets.

    L’interno è uno spettacolo, appena entrati  un gruppo di cheerleader mi chiede di fare una foto con loro (dopo il permesso della fidanzata presente al campo insieme a me) si corre a fare la foto, voi non lo avreste fatto? Se al Madison si respira la storia qui si vede la voglia della proprietà di creare qualcosa di unico in modo tale da far avvicinare tifosi a questa squadra da sempre considerata la formazione B rispetto ai Knicks.

    Questa voglia di rivalsa è dimostrata anche dalla presentazione delle squadre, niente di spettacolare, nessun laser o fumogeno ma un video. Un video in cui vengono mostrate immagini di campetti di periferia, immagini di Brooklyn vista come una città e una classe sociale diversa dalla più ricca Manhattan. Il messaggio è chiaro “Rappresentiamo Brooklyn”, un video che punta a stimolare l’orgoglio di una società spesso maltrattata mediaticamente dal mondo dell’Nba. Una società che dall’arrivo della nuova dirigenza targata Prokhorov sta cercando di salire di livello con investimenti importanti soprattutto nelle prime stagioni (Pierce, Garnett e Terry su tutti), ma che nelle ultime due annate sta costruendo una squadra basata su un progetto più a lungo termine magari non puntando su nomi di primo livello ma su giocatori che ben si adattano al gioco del loro allenatore Lionel Hollins.

    Dopo la cessione a Dallas di Deron Williams, le stelle della squadra sono Brook Lopez, Joe Johnson e Jarret Jack con alcuni buoni giocatori in panchina come Young, Hollis-Jefferson ma soprattutto il nostro Andrea Bargnani. Naturalmente il mio tifo di stasera è tutto per lui, il Mago, che dopo alcuni stagioni incolore passate tra Toronto e i Knicks ha rifiutato in estate un contratto da parte dei Kings (dove avrebbe ritrovato Belinelli) per accasarsi ai Nets. In cerca di rivalsa sperando che gli infortuni diano tregua ad un giocatore che ha dimostrato in questi anni di possedere una mano delicata e grandi capacità offensive, purtroppo poco accompagnate da una dedizione difensiva e al rimbalzo idonea al livello.

    foto nets

    Avversario di giornata per i Nets sono i Boston Celtics, squadra leggendaria che ha visto nel suo roster alcuni tra i più grandi giocatori dell’Nba su tutti Larry Bird e Bill Russell.

    Purtroppo per tutti i tifosi bianco-verdi i tempi di gloria sono lontani, il roster è giovane e ha come punte di diamante due “piccoletti” come Thomas e Bradley coppia da 20 punti a serata ciascuno che potrebbe bastare per centrare l’obiettivo playoff.

    La partita è gradevole  i protagonisti in campo mettono in mostra grandi gesti atletici e tecnici. Hollis-Jefferson gioca da rookie corre e salta su ogni pallone, volando a canestro su ogni alzata di Jack mentre per Johnson  gli anni passano ma dal perimetro è sempre una sentenza. Boston risponde con i due piccoletti terribili e rimane in partita; ma la mia attenzione si accende quando entra il numero 9 dei Nets il nostro portacolori: Bargnani.

    Pronti via e Bargnani va già a segno le sue azioni sono semplici e remunerative; blocco sulla linea dei tre punti taglio verso l’interno e tiro morbido che si adagia lento lento nel canestro. Magari non sarà un mostro nel gioco spalle a canestro o non avrà la potenza di andare a schiacciare sfondando le difese avversarie, ma nel tiro piazzato è probabilmente uno dei migliori giocatori della lega.

    Davanti a me due omoni  lo insultano per tutto il tempo che è sul parquet, non riuscendo a far finta di niente da buon patriottico mi muovo in difesa del mago e ad ogni canestro esulto come fosse la finale dei Mondiali.

    I Celtics cercano di stare in partita ma i Nets stasera sono carichi grazie anche all’ottima prestazione di Lopez che oltre ad una dose massiccia di rimbalzi mette insieme una strabiliante doppia-doppia segnando sul personale tabellino venti-tre punti.

    Strano come i fratelli Lopez si siano ritrovati nella stessa città ma con casacche differenti (Robin gioca nei New York Knicks). Tra i due è la stella dei Nets il più talentuoso anche se, come Bargnani, spesso vittima di infortuni.

    Nelle pause del gioco mi guardo intorno e ammiro le maglie ritirate, due su tutte mi emozionano: quelle di Jason Kidd e Julius Erving. Due nomi che non avrebbero bisogno di presentazione ma per chi non li conoscesse Jason Kidd (attuale allenatore dei Milwaukee Bucks) è stato uno dei più grandi playmaker degli ultimi 20 anni vincendo il titolo con i Dallas Mavericks. Il secondo, per tutti Doctor J, è l’uomo che ha rivoluzionato il basket volando letteralmente sopra gli avversari, influenzando il gioco degli anni successivi a lui (Jordan ne è stato un grande ammiratore) e, anche per lui, un titolo solo in Nba con Philadelphia ma l’immortalità della Hall of Fame.

    doctor j

    Il clima al Barclays è una vera festa, lo speaker urla ed esalta la folla per tutti e quattro i tempi. Qui la gente viene invitata ad urlare –“Make some noise“- e i giocatori dei Nets in campo ricambiano l’affetto dei tifosi arrivando alla vittoria finale con relatività facilità.

    Anche questa esperienza è finita è il momento di andare, non prima di aver svaligiato l’official store del palazzetto; un esperienza diversa rispetto a quella del Madison, dove l’emozione e la sacralità aveva toccato punti altissimi, qui la partita è stata più vissuta, più chiassosa ma senza ombra di dubbio uno spettacolo meraviglioso come quello del MSG.

    Per un tifoso come me sono state due partite che rimarranno sempre nella mia mente, qualcosa di magico che sicuramente non scorderò mai.

    Grazie Nba … See you soon.

  • Boston Celtics senza Garnett, Pierce e Terry

    Boston Celtics senza Garnett, Pierce e Terry

    E’ ufficilamente terminata l’era dei big Three a Boston, dopo la dipartita della passata stagione di Ray Allen finito con un anello a Miami, i Boston Celtics hanno deciso di lasciar andare anche “The Captain and the Truth” Paul Pierce e “The Revoluton” Kevin Garnett con i due senatori finiti alla corte del miliardario russo Mikhail Prokhorov ai Brooklyn Nets assieme al “Jet” Jason Terry con la franchigia di New York decisa più che mai a puntare al titolo già dalla prossima stagione con l’eccentrico russo disposto a pagare una luxury tax (la tassa applicata dal Nba per chi sfora il tetto d’ingaggi) di 80 milioni oltre che un monte salari superiore ai 100 per inseguire l’anelloche oggi più che mai è saldamente nel dito del padrone della lega americana Lebron James. Ai Celtics che ripartiranno da Rajon Rondo sono finiti nella maxi trade Gerald Wallace, il contratto in scadenza di Kris Humphries, Reggie Evans, Keith Bogans e Kris Joseph. Più le scelte al primo giro dei Nets nel forte draft 2014, nel 2016 e nel 2018 inoltre nel 2017 Boston potrà ottenere la scelta di Brooklyn se più alta della propria.

    Pierce e Garnett salutano i Celtics ed approdano ai Nets ©Jim Rogash/Getty Images
    Pierce e Garnett salutano i Celtics ed approdano ai Nets ©Jim Rogash/Getty Images

    Tutto ruotava nella decisione di Kevin Garnett che aveva nel suo contratto ai Celtics la possibilità di rifiutare qualsiasi trade che lo riguardasse ma la garanzia dei 12 milioni del suo contratto che finiranno nelle sue tasche hanno convinto l’ex numero 5 del Boston Garden al trasferimento al Barclays Center di Brooklyn. Stessa sorte anche per Paul Pierce che percepirà ai Nets 15 milioni di dollari formando con Brooke Lopez, Deron Williams ed appunto Jason Terry e Kevin Garnett, una squadra ricca d’esperienza e talento che dovrebbe mettere sin da subito in difficoltà Lebron James e soci.

    Intanto nella notte di ieri si è chiuso il Draft 2013, l’ultimo della trentennale carriera del Commissioner David Stern, la prima scelta dei Cleveland Cavaliers è andata con qualche sorpresa sul canadese di UNLV Anthony Bennett mentre Nerlens Noel, da tutti accreditato come la prima scelta assoluta finisce invece alla sesta chiamata venendo selezionato dai Pelicans ma indossando il cappellino di New Orleans per pochi minuti, visto che la franchigia della Louisiana lo spedisce subito a Philadelphia, insieme a una prima scelta al prossimo draft, ricevendo in cambio Jrue Holiday e il 42° pick, Pierre Jackson di Baylor.

  • NBA: ai Lakers il classico, a James Harden la gloria

    NBA: ai Lakers il classico, a James Harden la gloria

    Perdonateci, ma oggi parleremo soltanto di due partite. Lo so, rischiamo di perdere tutti i nostri fedeli lettori, ma difronte a due storie del genere ci sono restate pochissime parole. Partiamo dal grande classico, Lakers-Boston. Da tempo ci si interroga se Bryant e Paul Pierce siano più vicini all’ospizio che altro. A volte fatichiamo a capire se queste persone siano davvero competenti del basket, oppure accendano la televisione soltanto quando gli fa più comodo. La partita di stanotte però dovrebbe mettere tutti d’accordo, sempre che si abbiano due occhi per guardare e un cervello per raccogliere e rielaborare le informazioni visualizzate con la vista. Lakers-Boston è stato il primo match senza Jerry Buss, il patron dei giallo-viola scomparso tre giorni fa all’età di 80 anni.

    Bryant lo conosceva bene, essendo da 17 stagioni in California, e sa cosa più piacesse al presidente: vincere. Ma non ottenere una vittoria qualsiasi, battere i più forti per arrivare fino in fondo, fino all’anello. Spesso e volentieri il “nemico” da battere era proprio Boston. Missione compiuta anche oggi, grazie ad un ritrovato Howard (24 punti e 12 rimbalzi), ed un illuminante Steve Nash (14 punti e 7 assist), che supera Magic Johnson nella speciale classifica dei migliori assist-man della storia della pallacanestro americana, raggiungendo il quarto posto assoluto. Black Mamba aggiunge 16 punti. Il migliore degli ospiti senza farlo apposta è Paul Pierce con 26 punti, 4 rimbalzi e 5 assist.

    James Harden firma la storia contro i Thunder

    James Harden | ©Scott Halleran/Getty Images
    James Harden | ©Scott Halleran/Getty Images

    Ai Lakers il classico, a James Harden la storia. Il giocatore dei Rockets fa qualcosa di assolutamente fuori dal normale proprio contro Oklahoma City, la sua ex squadra, dove fare il sesto uomo gli stava stretto. E ieri Barbanera si è preso una di quelle rivincite che difficilmente si possono scordare: 46 punti segnati (career-hig) in faccia a Kevin Durant(tripla doppia da 16 punti, 12 rimbalzi e 11 assist) e Russell Westbrook, sedici dei quali nell’ultimo quarto. A questi si aggiungono i 29 punti di Jeremy Lin, anche lui eccezionale stanotte.

    Tutti i risultati

    Raptors-Grizzlies 82-88
    Bobcats-Pistons 99-105
    Pacers-Knicks 125-91
    Cavaliers-Hornets 105-100
    Hawks-Heat 90-103
    Bucks-Nets 94-97
    Rockets-Thunder 122-119
    Timberwolves-Sixers 94-87
    Mavericks-Magic 111-96
    Lakers-Celtics 113-99
    Warriors-Suns 108-98

    Classifica Eastern Conference

    1. Heat 37-14
    2. Knicks 32-19
    3. Pacers 33-21
    4. Nets 33-22
    5. Bulls 31-22
    6. Hawks 29-23
    7. Celtics 28-26
    8. Bucks 26-27
    9. Sixers 22-30
    10. Raptors 22-33
    11. Pistons 22-34
    12. Cavaliers 17-37
    13. Wizards 15-37
    14. Magic 15-39
    15. Bobcats 13-41

    Classifica Western Conference

    1. Spurs 43-12
    2. Thunder 39-15
    3. Clippers 39-17
    4. Grizzlies 35-18
    5. Nuggets 34-21
    6. Warriors 31-23
    7. Jazz 31-24
    8. Rockets 30-26
    9. Lakers 26-29
    10. Blazers 25-29
    11. Mavericks 24-29
    12. Timberwolvers 20-31
    13. Hornets 19-36
    14. Kings 19-36
    15. Suns 18-37

    NBA: la grande notte di James Harden

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  • NBA: Belinelli non basta, Chicago ko a Boston

    NBA: Belinelli non basta, Chicago ko a Boston

    Dodici le partite Nba giocate nella notte italiana. La copertina di oggi la dedichiamo al nostro Marco Belinelli, uno dei protagonisti nel match del TD Garden che ha visto Boston superare 71-69 Chicago. L’azzurro è stato il miglior realizzatore dei Bulls con 12 punti in appena 19 minuti giocati. In questa partita dallo score decisamente basso, a fare la differenza sono stati gli 8 punti segnati da Kevin Garnett nell’ultimo periodo, e sopratutto il canestro da due a 20″ dal termine quando il punteggio vedeva i Celtics avanti di una sola lunghezza (67-66). Gli ospiti hanno però avuto la possibilità nei secondi finali di compiere il sorpasso con la tripla tentata da Boozer, che però ha raggiunto a fatica il ferro. Per Boston è l’ottava vittoria in nove partite, tutte disputate senza RR.

    No Belinelli, no Denver

    Kevin Garnett sa fare ancora la differenza | ©Jared Wickerham/Getty Images
    Kevin Garnett sa fare ancora la differenza | ©Jared Wickerham/Getty Images

    Continua la striscia negativa dei Nuggets, che lontano dal Pepsi Center non sanno più vincere. Contro Brooklyn (119-108), Denver perde la terza partita consecutiva. Assente per la seconda serata di fila Danilo Gallinari, frenato da una fastidiosa sinusite. I Nets possono sorridere per la grande prestazione di Joe Johnson (26), il migliore dei suoi insieme C.J Watson (25), che non hanno fatto rimpiangere l’assenza di Deron Williams. Tra gli ospiti Ty Lawson si conferma top scorer con i suoi 26 punti.

    Sempre ad Est si registrano le facili vittorie di Atlanta (76-108 sul campo di Orlando, Josh Smith da 30 punti), e Indiana, che umilia Charlotte 101-77, nella notte della tripla-doppia di Paul George, autore di 23 punti, 12 rimbalzi e 12 assist. Vincono anche i Bucks, che battono Philadelphia 94-92, con un grandissimo Monta Ellis, che mette a referto 27 punti, fra cui i due tiri liberi decisivi nel finale di gara. Grossa sorpresa poi al Garden di New York, dove i Knicks si son visti superare da Toronto, una delle squadre più in forma al momento. Con quella di stanotte sono ormai quattro le vittorie consecutive dei Raptors, che oggi devono ringraziare i 26 punti di Alan Anderson, partito dalla panchina. Per Bargnani invece solo due punti in dodici minuti. Giornata da dimenticare per Carmelo Anthony, che si ferma a 12 punti ed un imbarazzante 5/24 da due.

    Non sono mancate le sorprese nemmeno ad Ovest, dove Portland è stata letteralmente spazzata via da New Orleans (99-63). Anthony Davis è il migliore dei suoi con 21 punti e 11 rimbalzi. Meno sorprendente invece la sconfitta di Washington in trasferta a Detroit (96-85), con i Pistons che hanno beneficiato della fantasia di Will Bynum (8 assist) e Jose Calderon (24 punti), per avere ragione dei Wizards. A Dallas i Mavs si sbarazzano facilmente dei Kings (123-100), festeggiando lo storico traguardo di Vince Carter, che supera Larry Bird nella speciale classifica dei migliori marcatori di tutti i tempi (21,769, cinque in più della leggenda Bird). Prosegue nel frattempo la silenziosa marcia di San Antonio, anche stanotte vincente (95-96 a Cleveland), aiutata dalla tripla di Kawhi Leonard nel finale e dal rientro delle sue stelle (Tim, Tony, Manu). In chiave play-off si registrano infine da una parte la vittoria dei Jazz nella terra dei laghi (93-97 su Minnesota, 20 punti per Al Jefferson, dall’altra il ko dei Rockets allo Staples Center, dove i Clippers si sono imposti per 106-96 grazie ai 20 punti di Griffin e gli 11 assist di Chris Paul.

    Tutti i risultati

    Magic-Hawks 76-108
    Cavaliers-Spurs 95-96
    Pacers-Bobcats 101-77
    Pistons-Wizards 96-85
    Knicks-Raptors 88-92
    Nets-Nuggets 119-108
    Celtics-Bulls 71-69
    Hornets-Blazers 99-63
    Timberwolves-Jazz 93-97
    Bucks-Sixers 94-92
    Mavericks-Kings 123-100
    Clippers-Rockets 106-96

    Classifica Eastern Conference

    1. Heat 35-14
    2. Knicks 32-18
    3. Pacers 32-21
    4. Nets 31-22
    5. Bulls 30-22
    6. Hawks 29-22
    7. Celtics 28-24
    8. Bucks 26-25
    9. Sixers 22-29
    10. Raptors 21-32
    11. Pistons 21-33
    12. Cavaliers 16-37
    13. Wizards 15-36
    14. Magic 15-37
    15. Bobcats 12-40

    Classifica Western Conference

    1. Spurs 42-12
    2. Thunder 39-13
    3. Clippers 38-17
    4. Grizzlies 33-18
    5. Nuggets 33-21
    6. Warriors 30-22
    7. Jazz 30-24
    8. Rockets 29-26
    9. Lakers 25-28
    10. Blazers 25-28
    11. Mavericks 23-29
    12. Timberwolves 19-31
    13. Hornets 19-34
    14. Kings 19-35
    15. Suns 17-36
  • NBA: Belinelli ko in casa, male Boston. Clippers in ripresa

    NBA: Belinelli ko in casa, male Boston. Clippers in ripresa

    Otto le partite Nba giocate nella notte. Una delle sorprese maggiori si è registrata a Charlotte, dove i Bobcats si sono imposti 94-91 su Boston, ponendo così fine alla serie di sette vittorie consecutive degli ospiti, reduci dalla bella vittoria contro Denver. Byron Mullens è l’eroe di giornata per i padroni di casa, autore di 25 punti e 18 rimbalzi. Quella di oggi è la prima sconfitta dei Celtics dopo l’infortunio di Rajon Rondo. Agli ospiti non è dunque bastata la doppia-doppia da 16 punti e 13 rimbalzi di Kevin Garnett, e la tripla-doppia stavolta sfiorata da Paul Pierce, che chiude la serata con 13 punti, 8 rimbalzi e 8 assist.

    Vincono e convincono (finalmente) i Clippers, galvanizzati dal rientro sul parquet di Chris Paul, anche stanotte fondamentale nella vittoria dei rosso-blu al Wells Fargo Center di Philadelphia (90-107). Per Cp3 21 punti e 11 assist (oltre a 5 palle recuperate), con Blake Griffin che tocca quota 20 punti insieme a Jamal Crawford. Ottime percentuali al tiro da due per i californiani (44-75), che hanno sfiorato il 60% di realizzazione da due.

    Belinelli e Chicago ko contro le riserve di San Antonio

    Se c’è un gruppo forte, che se ne infischia delle assenze, è quello di San Antonio. Gli Spurs si regalano un altro successo, prestigioso, allo United Center di Chicago, dove i Bulls vengono travolti 89-103. Senza Tony Parker, Manu Ginobili e Tim Duncan, la squadra ospite trova in Kawhi Leonard il protagonista più importante. Leonard realizza 26 punti per il suo career-high, a cui si aggiungono i 18 di Danny Green. Tra i Tori Rossi altra prestazione confortante di Robinson (20) e Hamilton (16). Belinelli gioca 19 minuti segnando 6 punti e confezionando due assist.

    Blake Griffin e Chris Paul si riprendono i Clippers | ©Ezra Shaw/Getty Images
    Blake Griffin e Chris Paul si riprendono i Clippers | ©Ezra Shaw/Getty Images

    Ko interno per Cleveland, sorpresa da Minnesota (92-100). La squadra di Kyrie Irving incassa la quindicesima sconfitta casalinga, nonostante i 20 punti e 7 assist della sua stella. I Timberwolves ringraziano invece Luke Ridnour (21) e la doppia-doppia di Ricky Rubio (13 punti e 10 assist).

    Perde in casa anche Indiana, sconfitta all’overtime da Brooklyn (84-89). In stagione i gialli avevano perso soltanto quattro volte prima del match di stanotte. I Nets trovano prima il pareggio (74-74) a 13″ dalla sirena grazie al canestro di Joe Johnson, per poi scappare all’extra-time grazie ad un ottimo Brook Lopez, top scorer con i suoi 25 punti.

    Il segno due ricorre anche nelle ultime tre sfide della serata. Detroit cede difronte ai 31 punti di Ryan Anderson contro New Orleans (86-105), tornando quindi con i piedi per terra dopo due vittorie (specialmente quella contro San Antonio) che avevano fatto gridare al miracolo.

    Ko anche Milwaukee, che in casa viene battuta da Washington per 90-102. Ritorno fondamentale tra i Wizards quello di Bradley Beal. Dopo aver saltato le ultime cinque partite, Bradley realizza 28 punti nella difficile trasferta sul parquet dei Bucks.

    E per non farci mancare nulla, si registra infine la sconfitta dei Mavs, messi ko da Atlanta (101-105) in Texas. Josh Smith ispira la vittoria degli ospiti mettendo a referto 26 punti. Anche Al Horford (21) e Jeff Teague (20) danno il loro prezioso contributo agli Hawks, che vincono la loro sesta gara nelle ultime 10 partite.

    Tutti i risultati

    Bobcats-Celtics 94-91
    Cavaliers-Timberwolves 92-100
    Pacers-Nets 84-89
    Pistons-Hornets 86-105
    Bucks-Wizards 90-102
    Bulls-Spurs 89-103
    Mavericks-Hawks 101-105

    Classifica Eastern Conference

    1. Heat 34-14
    2. Knicks 32-17
    3. Pacers 31-21
    4. Bulls 30-21
    5. Nets 30-22
    6. Hawks 28-22
    7. Celtics 27-24
    8. Bucks 25-25
    9. Sixers 22-28
    10. Pistons 20-33
    11. Raptors 19-32
    12. Cavaliers 16-36
    13. Wizards 15-35
    14. Magic 15-36
    15. Bobcats 12-39

    Classifica Western Conference

    1. Spurs 41-12
    2. Thunder 39-12
    3. Clippers 37-17
    4. Grizzlies 32-18
    5. Nuggets 33-19
    6. Warriors 30-21
    7. Jazz 28-24
    8. Rockets 28-25
    9. Blazers 25-26
    10. Lakers 24-28
    11. Mavericks 22-29
    12. Timberwolves 19-30
    13. Kings 19-33
    14. Hornets 18-34
    15. Suns 17-35

    NBA Top 10 di giornata

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  • NBA: Gallinari vince ancora, Chicago ko. Celtics super

    NBA: Gallinari vince ancora, Chicago ko. Celtics super

    Il derby Nba tutto italiano tra Gallinari e Belinelli (per la verità assente quest’ultimo) se lo aggiudica il Gallo. Denver infatti stravince l’incontro infliggendo un pesantissimo 128-96 ai Bulls. Il Pepsi Center continua ad essere tabù per tutte le squadre ospiti: soltanto tre i ko subiti dai Nuggets davanti al loro pubblico, contro i ventidue successi collezionati fin qui, compreso l’ultimo di stanotte contro Chicago. Bisogna comunque fare una doverosa premessa, analizzando i reparti letto dell’infermeria ospite: se fate un rapido giro, difficilmente troverete un letto disponibile, altresì potrete chiedere un autografo ai vari Joakim Noah (sì ha giocato ieri, ma era come se fosse a letto), Hinrich, Marco Belinelli e Derrick Rose. L’mvp della scorsa stagione ha firmato tanti di quegli autografi negli ultimi mesi che ormai sta pensando seriamente a riallacciarsi le scarpe per tornare sul parquet. Terminata la sbornia dell’All-Star Game in quel del Toyota Center, Rose dovrebbe definitivamente fare il suo rientro in campo. Paradossalmente il rischio è quello che, proprio quando tutti lo aspettavano per rendere ancora più perfetta la macchina di Chicago, si ritrovi a giocare da solo. Nelle ultime ore infine il nome di Chicago è stato al centro di un ipotetico scambio di giocatori, con il nostro Andrea Bargnani che approderebbe ai Bulls, raggiungendo dunque Belinelli, in cambio di Carlos Boozer, dirottato all’Air Canada Center. Nei prossimi giorni vi daremo altri aggiornamenti in merito.

    Danilo Gallinari vince ancora | ©Ezra Shaw/Getty Images
    Danilo Gallinari vince ancora | ©Ezra Shaw/Getty Images

    Tornando brevemente alla partita, Denver ha passeggiato per tutta la durata dell’incontro sul velluto. The Manimal Kenneth Faried ha deliziato il proprio pubblico con 21 punti e 13 rimbalzi, risultando essere il migliore dell’incontro insieme a Wilson Chandlet, top scorer con 24 punti (season-high ndr). Per Gallinari 15 punti in trenta minuti giocati. Per Denver è l’ottava vittoria consecutiva. Da quando è iniziato il nuovo anno, i montanari hanno vinto quindici delle diciotto partite disputate. I play-off ormai sono scontati.

    Scontati non sembrano invece per i Lakers, sconfitti platealmente al TD Garden dai Celtics. La grande sfida della notte si è risolta a favore di Boston, che non ha avuto particolari problemi a sbarazzarsi dei giallo-viola, nonostante l’assenza forse più pesante con cui una squadra possa convivere, quella di Rajon Rondo. Eppure, sembrerà strano, Boston da quel momento sta giocando forse la migliore pallacanestro di questa stagione. Vai a fidarti di quei due, Paul Pierce e KG. Solo loro conoscono la truth e l’elisir di lunga vita. Come ti spieghi altrimenti che la squadra di coach Rivers inizia ad avere regolarmente sei giocatori che chiudono la partita con almeno tre assist a referto? Come te lo spieghi che Kevin Garnett giochi sempre a questi livelli (a proposito, ha raggiunto 25 mila punti stanotte)? Come te lo spieghi che Paul Pierce (24 punti, 7 rimbalzi e 6 assist) avvicini fatalmente la tripla-doppia ogni volta? Nel frattempo dall’altra parte i Lakers hanno riacquistato due giocatori: Howard (9 punti e 9 rimbalzi), e top scorer Bryant (27 punti, zero assist). A vedere il risultato e l’andamento generale della partita non si direbbe che Mike D’Antoni ci abbia guadagnato.

    Classifica Eastern Conference

    1. Heat 32-14
    2. Knicks 31-16
    3. Pacers 31-19
    4. Bulls 29-20
    5. Nets 29-20
    6. Hawks 27-21
    7. Celtics 26-23
    8. Bucks 25-23
    9. Sixers 21-27
    10. Pistons 18-32
    11. Raptors 17-32
    12. Cavaliers 15-34
    13. Magic 14-35
    14. Wizards 13-35
    15. Bobcats 11-37

    Classifica Western Conference

    1. Spurs 39-11
    2. Thunder 37-12
    3. Clippers 35-16
    4. Nuggets 32-18
    5. Grizzlies 30-18
    6. Warriors 30-19
    7. Jazz 28-22
    8. Rockets 27-24
    9. Blazers 25-24
    10. Lakers 23-27
    11. Mavericks 21-28
    12. Timberwolves 18-28
    13. Suns 17-33
    14. Kings 17-33
    15. Hornets 16-33

    NBA Top 5 plays 7 febbraio

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  • Pronostici Nba: Gallinari contro Belinelli, Lakers all’esame Boston

    Pronostici Nba: Gallinari contro Belinelli, Lakers all’esame Boston

    Soltanto due le partite Nba in programma nella notte italiana. Ma che partite però. Si inizia al TD Garden, dove Boston sfida i Lakers. Una partita dal grande fascino, tra le due squadre più blasonate di tutta la lega. I giallo-viola non arrivano nel migliore dei modi a questa partita, forse cruciale per il proseguo della grande rimonta iniziata nelle ultime giornate. Nella trasferta di Brooklyn infatti, Pau Gasol ha accusato un seria fascite plantare, infortunio che lo aveva costretto ad un breve stop già a fine dicembre. Gli esami a cui si è sottoposto lo spagnolo certificano lo stop in 6/7 settimane. Non è escluso che Pau si faccia addirittura operare. La contemporanea assenza sul perimetro di Dwight Howard e Gasol, potrebbe causare ai Lakers diversi problemi a rimbalzo, fondamentale dove in questa stagione i californiani non hanno mai brillato. Detto questo, bisogna però fare sempre i conti con Kobe Bryant, che ha ampiamente dimostrato nel corso della sua carriera di sapersi esaltare come pochi in partite del genere. Di Black Mamba quest’anno ricordiamo la sfida giocata allo Staples Center di Los Angeles contro Oklahoma City, nella quale ha sfoderato tutta la propria classe conducendo i Lakers ad una vittoria fondamentale, che di fatto ha avuto il merito di “svoltare” la stagione degli angeli giallo-viola.

    Boston-Lakers di un anno fa | ©Jeff Gross/Getty Images
    Boston-Lakers di un anno fa | ©Jeff Gross/Getty Images

    C’è però anche un altro problema. Boston stessa si esalta in queste serate, e di recente ricordiamo ancora la maxi sfida giocata nel Sunday Night contro Miami, partita conclusasi con l’eccezionale vittoria dei padroni di casa, nonostante l’assenza (la prima di una sequenza infinita) di Rajon Rondo, che fino a quel momento era stato tra i giocatori più importanti, se non l’asso, per coach Rivers. Da quella domenica Boston non ha più perso, collezionando cinque vittorie di fila, compresa quella dell’Air Canada Centre contro i Raptors che riabbracciavano il nostro Andrea Bargnani. E se Paul Pierce e Kevin Garnett sono in giornata, da soli potrebbero bastare per avere la meglio sui Lakers short-handed.

    L’altro match in programma questa notte è quello tra Denver e Chicago. I Nuggets di Danilo Gallinari attraversando uno stato di forma eccezionale. D’altronde tredici vittorie in quindici partite non si fanno a caso. Come non è un caso che al Pepsi Center abbiano vinto 21 incontri, venendo battuti soltanto in tre occasioni. L’impresa per i Bulls si presenta al limite dell’impossibile, dato che anche oggi dovranno fare a meno di Joakim Noah, senza contare anche quella di Hinrich. E con un Carlos Boozer non in perfette condizioni (10 punti in 23 minuti al suo rientro contro Indiana),  Chicago farà ancora più fatica. In Italia l’attesa sarà tutta per lo scontro tra Gallinari e Belinelli. Quest’ultimo però potrebbe anche dare forfait qualora la caviglia infortunatasi a Indianapolis continuasse a farsi sentire. Fra i due italiani, quello che sta raccogliendo il maggior consenso mediatico è sicuramente il Gallo, protagonista nella partita contro i Bucks di uno spettacolare shot-circus, bollato come uno dei canestri migliori della storia (definizione che a noi ci sembra comunque un tantino esagerata). Domani mattina Gallinari riuscirà a rubare ancora una volta le prime pagine dei giornali al suo collega/compagno di Nazionale?

    Pronostici Nba di oggi 7 febbraio

    Celtics-Lakers 1
    Nuggets-Bulls 1