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  • Europa League: Lazio ora si fa dura, che beffa per la Roma

    Europa League: Lazio ora si fa dura, che beffa per la Roma

    Serata amarissima in Europa League per le due compagini italiane impegnate nella competizione.

    Sia la Lazio che la Roma subiscono una sconfitta per 2-1 che rende difficilissima la corsa verso i sedicesimi per i biancocelesti e complica anche il cammino per i giallorossi.

    Gli uomini di Inzaghi non hanno saputo sfruttare il gol del solito Immobile e come già successo altre due volte nelle scorse tre partite di Europa League, si è fatta rimontare e sorpassare dal Celtic che ha trovato il pareggio nel primo tempo con Forrest e il gol vittoria al 95° con Ntcham, in entrambi i casi le reti sono state agevolate da errori dei calciatori della Lazio.

    Ora la qualificazione pare quasi impossibile, la Lazio dovrà vincere le restanti due gare con Cluj e Rennes e sperare che la squadra rumena perda anche contro il Celtic (già da oggi qualificato alla prossima fase).

    Se la Lazio piange la Roma certamente non ride.

    La squadra di Fonseca in casa del Borussia Mönchengladbach è andata sotto nel primo tempo per una sfortunata deviazione di Fazio ma con lo stesso difensore argentino ha saputo riportarla in parità nella ripresa.

    Trovato il pareggio i giallorossi hanno avuto tante potenziali occasioni in contropiede per vincere ma le hanno sprecate ed al 94° è arrivata la doccia gelata del gol di Thuram che permette ai tedeschi di agganciare al secondo posto la Roma a quota 5 ( Gladbach avanti per gli scontri diretti) alle spalle del Basaksehir a quota 7.

    La Roma ha ancora diverse chance per qualificarsi al prossimo turno di Europa League, i bonus però sono finiti, sbagliare d’ora in poi è vietato.

     

    Veniamo al racconto delle due gare delle italiane in Europa League partendo dalla sfida casalinga della Lazio contro il Celtic.

    La Lazio parte in maniera decisamente propositiva, con buon possesso e anche con una buona conclusione di Jony respinta da Forster. Al 7° cross di Lazzari, Caicedo la sfiora appena e sul secondo palo si fa trovare pronto Immobile che da due passi non sbaglia. I biancocelesti controllano la gara, gli scozzesi non riescono praticamente a creare alcun pericolo a Strakosha. Intorno alla mezz’ora il Celtic prova ad alzare un po’ il baricentro e al 38° gli ospiti sfruttano una palla persa da Milinkovic, e con la conclusione in diagonale di Forrest trovano il pareggio. La risposta della Lazio è immediata, calcio di punizione e colpo di testa di Milinkovic, ottimo l’intervento di Forster in corner, dal seguente calcio d’angolo il portiere pasticcia in uscita e la difesa del Celtic salva quasi sulla linea. Si va al riposo sul 1-1.

    Si riparte senza cambi per il secondo tempo. Partono meglio gli scozzesi che al 48° si rendono pericolosi col tiro di Edouard, para Strakosha. La Lazio pare in evidente difficoltà, il Celtic va un paio di volte vicino al gol del vantaggio, con un contropiede sprecato da Forrest ed una sponda di Jullien non sfruttata sottoporta. Pian piano la Lazio prova a riprendere campo e al 67° serve un riflesso straordinario di Forster per respingere il colpo di testa di Milinkovic-Savic. Al 74° Luis Alberto colpisce il palo direttamente da corner. Sull’altro fronte grande occasione per Edouard che con il diagonale sfiora il palo. Grandissima occasione per Berisha al 85°, Forster chiude bene e respinge. Passa un minuto ed il portiere del Celtic si supera nuovamente con una gran parata sul tiro di Luis Alberto. Al 95° beffa per la Lazio, Berisha perde un brutto pallone, Edouard serve Ntcham e l’ex Genoa col colpo sotto supera Strakosha per il gol del 2-1. Finisce così, il Celtic espugna l’Olimpico e si qualifica ai 16esimi di Europa League, per la Lazio rimane ancora una flebile speranza.

     

    LAZIO – CELTIC 1-2 (7° Immobile (L), 37° Forrest (C), 95° Ntcham (C))

    Lazio (3-5-2): Strakosha; Luiz Felipe, Vavro (82° Berisha), Acerbi; Lazzari, Parolo, Lucas Leiva (58° Luis Alberto), Milinkovic-Savic, Jony (58° Lulic); Caicedo, Immobile.

    Allenatore: Inzaghi.

    Celtic (4-3-3): Forster; Elhamed (84° Bitton), Jullien, Ajer, Hayes; Christie (77° Ntcham), Brown, McGregor; Forrest (89° Bauer), Edouard, Elyounoussi.

    Allenatore: Lennon.

    Arbitro: Stieler.

    Ammoniti: Caicedo (L), Brown (C).

     

    Passiamo ora alla trasferta della Roma in casa del Borussia Mönchengladbach. 

    Inizio gara piuttosto equilibrato e con le squadre attente a non concedere il minimo spazio. Al 12° bel colpo di testa di Zaniolo su azione da corner, palla sopra la traversa. Al 16° risposta del Gladbach con un gran tiro di Zakaria che esce alto di poco dando l’illusione del gol. I tedeschi ci provano ancora da fuori con Benes, Pau Lopez in presa plastica fa suo il pallone. Alla mezz’ora Pastore cerca una bella azione personale e da dentro l’area va al tiro, bravo Sommer a respingere. Al 35° accelerata di Thuram che mette in mezzo, Fazio cerca di intervenire e causa uno sfortunato autogol. La reazione giallorossa è praticamente nulla, si va al riposo coi tedeschi avanti per 1-0.

    Si riparte senza cambi per il secondo tempo. La gara continuano a farla i tedeschi che paiono più reattivi anche sulle seconde palle. Al 57° gran tiro di Pastore, Sommer vola ed alza in corner. Al 64° Fazio rimedia all’errore fatto nel primo tempo e si fa trovare pronto su una punizione laterale di Kolarov, il suo tocco non lascia scampo a Sommer. Passano pochi minuti e Kluivert s’inserisce ma al momento decisivo scivola. Altro contropiede, ancora Kluivert, palla alta. Il Gladbach attacca, la Roma si difende e riparte. Al 94° doccia gelata per la Roma, cross in mezzo di Zakaria, sponda di Plea e colpo di testa vincente di Thuram. Finisce così, la Roma perde in casa del Borussia Mönchengladbach e vede complicarsi la corsa verso i sedicesimi di Europa League.

     

    BORUSSIA MÖNCHENGLADBACH – ROMA 2-1 (35° aut. Fazio (R), 64° Fazio (R), 94° Thuram (B))

    Borussia Mönchengladbach (4-2-3-1): Sommer; Lainer, Elvedi, Jantschke (29° Hofmann), Wendt (85° Bensebaini); Ginter, Zakaria; Neuhaus (74° Plea), Benes, Thuram; Stindl.

    Allenatore: Rose.

    Roma (4-2-3-1): Pau Lopez; Santon, Fazio, Smalling, Kolarov; Mancini (60° Diawara), Veretout; Zaniolo (77° Under), Pastore (80° Perotti), Kluivert; Dzeko.

    Allenatore: Fonseca.

    Arbitro: Manzano.

    Ammoniti: Mancini (R), Benes (B), Santon (R), Bensebaini (B), Diawara (R), Thuram (B), Neuhaus (B).

  • Europa League: rabbia Roma, Lazio sconfitta a Celtic Park

    Europa League: rabbia Roma, Lazio sconfitta a Celtic Park

    Serata amara per le due compagini romane in Europa League, la Roma esce arrabbiata dall’Olimpico per un pareggio subito su rigore inesistente al 93°. La Lazio invece si fa rimontare e sorpassare nel finale dal Celtic.

    Una Roma in emergenza per le tante assenze, passata in vantaggio nel primo tempo con Zaniolo e che sotto la pioggia battente aveva gestito abbastanza bene il risultato, ha subito la tremenda beffa del pareggio del Borussia Mönchengladbach nell’ultimo minuto di recupero ma sopratutto per il fatto che il pari è arrivato per la decisione dell’arbitro Collum di fischiare un calcio di rigore per un fallo di mano di Smalling che non c’è mai stato, il replay ha mostrato che la palla ha colpito il volto del difensore giallorosso ed in Europa League non c’è l’utilizzo del VAR.

    Un pareggio che lascia la squadra di Fonseca al primo posto del girone ma ora con un solo punto sulla coppia Basaksehir-Wolfsberger. 

    Decisamente più complicata la situazione della Lazio che nel bollente ambiente di Celtic Park ha disputato una buona gara trovando pure il vantaggio con la rete di Lazzari sul finire del primo tempo.

    Nella ripresa Correa ha avuto il match point ma l’ha spedito sul palo e poco dopo è arrivato il pari di Christie. 

    Come già successo nella trasferta di Cluj anche con il Celtic la squadra di Simone Inzaghi ha subito la beffa della rimonta, in questa occasione è stato il colpo di testa di Jullien ad un minuto dal 90° a segnare la sconfitta dei biancocelesti.

    Il cammino europeo ora si complica terribilmente, la Lazio si trova infatti al terzo posto con soli 3 punti, alle spalle di Celtic (7) e Cluj (6).

     

    Partiamo con l’analisi delle gare delle due italiane impegnate in Europa League iniziando dalla sfida dell’Olimpico con la Roma protagonista.

    Fonseca a causa delle molte assenze mette in campo i suoi con un 4-2-3-1 con Mancini nei due centrocampisti. La partenza migliore però è del Gladbach, al 8° Bensebaini è pronto a colpire su azione di punizione ma la sua conclusione incoccia la traversa. Subito dopo ci prova Embolo, palla fuori di poco. La Roma cresce ed al 22° con una gran giocata di Pastore va vicina al vantaggio, Sommer salva. Il vantaggio però arriva al 31° quando su corner di Veretout, Zaniolo si libera e di testa mette la palla alle spalle di Sommer. Al 35° Dzeko trova il raddoppio ma si alza la bandierina, gol annullato. Non c’è una vera e propria reazione da parte dei tedeschi e quindi si va al riposo con la Roma avanti per 1-0.

    Si rientra in campo senza sostituzioni e con il Borussia decisamente più intraprendente e pronto a creare insidiose ripartenze. La protagonista del secondo tempo è senza dubbio la pioggia che aumenta e rende complicata la vita alle due compagini. Al 67° Kluivert scatta sul filo del fuorigioco ma Sommer in uscita bassa è attento e lo anticipa. Il Gladbach si rivede al 78° con la conclusione di Stindl, troppo debole per preoccupare Pau Lopez. Al 89° occasione enorme per Florenzi, messo davanti alla porta da un gran assist di Dzeko, la conclusione però risulta troppo larga. Al 91° chance per Thuram che colpisce male. Al 93° l’arbitro Collum vede un tocco di braccio di Smalling, il replay dimostra che la palla ha colpito la faccia del difensore ma in Europa League non c’è VAR e la decisione non cambia, Stindl dal dischetto non sbaglia. Finisce così in parità, un pareggio che per come è arrivato lascia molto amaro in bocca ai giallorossi.

     

    ROMA – BORUSSIA MÖNCHENGLADBACH 1-1 (32° Zaniolo (R), 93° rig. Stindl (B))

    Roma (4-2-3-1): Lopez; Spinazzola, Smalling, Fazio, Kolarov; Mancini, Veretout; Pastore (62° Perotti), Zaniolo (77° Antonucci), Kluivert (84° Florenzi); Dzeko.

    Allenatore: Fonseca.

    Borussia Mönchengladbach (4-2-3-1): Sommer; Lainer, Jantschke, Elvedi, Bensebaini; Kramer (77° Benes), Zakaria; Herrmann (62° Hofmann), Neuhaus, Thuram; Embolo (77° Stindl).

    Allenatore: Rose.

    Arbitro: Collum.

    Ammoniti: Veretout (R), Bensebaini (B), Kluivert (R), Lainer (B), Antonucci (R), Smalling (R).

     

    Passiamo ora all’altra romana impegnata in Europa League, la Lazio in trasferta a Glasgow.

    Buoni ritmi nei primi minuti e primo spavento per la Lazio al 16° quando la conclusione da fuori di Christie scheggia il palo con Strakosha che sembrava fuori causa. La Lazio prova anche buone giocate a metà campo che però poi non si concretizzano. Il Celtic si mostra molto aggressivo con una pressione molto alta che lascia poco tempo per ragionare ai biancocelesti. La Lazio sembra in difficoltà ma al 40° una grande ripartenza permette a Lazzari di arrivare davanti a Forster, l’esterno di Inzaghi calcia forte e beffa il portiere. Nonostante la reazione scozzese il primo tempo si chiude 1-0 per la Lazio.

    Si riparte senza cambi per il secondo tempo. Il Celtic parte cercando di alzare i ritmi ma la Lazio con buona dose di personalità riesce a respingere ogni tentativo. Al 60° pasticcio clamoroso in area laziale, la palla giunge a Christie che calcia a botta sicura ma sulla sua traiettoria c’è Vavro, la palla poi dopo una serie di rimpalli finisce in mano a Strakosha. Risposta Lazio con una gran contropiede, Milinkovic imbecca Correa che entra in area e cerca di battere Forster, il palo gli nega il gol. A 67° il Celtic trova il pareggio con una girata di Christie che non lascia scampo a Strakosha. Al 75° è Milinkovic-Savic ad avere la palla per il nuovo vantaggio ma la conclusione del serbo viene murata. Altra fiammata Lazio al 79°, Parolo calcia a colpo sicuro su bell’assist di Lazzari ma Forster c’è e respinge. Passano 5 minuti ed è Immobile ad avere una chance enorme, il suo tiro però, da dentro l’area, finisce lontanissimo dalla porta del Celtic. Al 89° Jullien svetta, liberissimo, su azione da corner e con il colpo di testa infila alle spalle di Strakosha. Al 95° missile di Cataldi da fuori, Forster con un intervento prodigioso salva la propria porta. Finisce così, al Celtic Park la Lazio incassa la seconda sconfitta, ancora in rimonta, in questa stagione di Europa League.

     

    CELTIC – LAZIO 2-1 (40° Lazzari (L), 67° Christie (C), 89° Jullien (C))

    Celtic (4-3-3): Forster; Elhamed (84° Bitton), Ajer, Jullien, Bolingoli-Mbombo (85° Hayes); Forrest, Brown, McGregor; Christie, Edouard, Elyounoussi (66° Rogic).

    Allenatore: Lennon.

    Lazio (3-5-2): Strakosha; Bastos, Vavro, Acerbi; Lazzari, Parolo, Lucas Leiva, Milinkovic-Savic, Jony (69° Lulic); Correa (73° Immobile), Caicedo (85° Cataldi).

    Allenatore: Inzaghi.

    Arbitro: Bebek.

    Ammoniti: Elyounoussi (C), Bastos (L), Jullien (C), Cataldi (L), Ajer (C).

     

     

     

     

     

     

     

     

  • Juventus-Borussia: lo 0-0 della sterilità offensiva

    Juventus-Borussia: lo 0-0 della sterilità offensiva

    Juventus-Borussia Monchegladbach, terza giornata del girone D è terminata con il punteggio di 0-0, permettendo ai bianconeri di confermarsi al vertice del gruppo. Un pari giusto per quello che si è visto in  campo, la Juventus ha fatto qualcosa in più del Borussia, ci ha provato ma i tedeschi sono stati ben messi in campo e non hanno dato modo ai giocatori di Allegri di trovare grossi spazi, i vice-campioni d’Europa hanno commesso diversi errori tecnici, specialmente nel secondo tempo quando al 48′ è arrivato il primo tiro nello specchio della porta del nazionale svizzero Sommer. Sono apparsi evidenti i problemi di finalizzazione della manovra: parlando dei singoli, Pogba è apparso in crescita, ma non ancora sui livelli delle passate stagioni, grande prestazione di Andrea Barzagli il quale non ha sbagliato un intervento ed è apparso propositivo in fase offensiva, Zaza da rivedere e Dybala non giudicabile per i pochi minuti giocati. Il Borussia esce con il punto da Torino dimostrando di aver invertito il trand delle prime partite di campionato, squadra corta, attenta e senza particolari sbavature.

    Juventus-Borussia
    Juventus-Borussia

    Il primo tiro in porta è dei tedeschi all’8 con Rafael, da fuori area, palla che esce a lato. Al 15′ Morata riceve palla da Marchisio, tenta il tiro sul secondo palo, da posizione defilata e la sfera esce; al 22′ destro da fuori area di Cuadrado, tutto spostato alla destra del portiere, palla fuori.  Al 29′ destro di Pogba, dal limite dell’area, palla fuori di poco; al 34′ Morata, riceve palla da Cuadrado, si sposta la palla sul sinistro, tira, ma è fuori. Al 57′ punizione di Pogba dal limite dell’area, deviazione di Sommer. Al 48′ destro di Pogba da fuori area respinta laterale di Sommer.

    JUVENTUS – BORUSSIA MONCHEGLADBACH (0-0)

    JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Chiellini, Bonucci; Cuadrado [60. Pereyra], Khedira, Marchisio, Pogba, Alex Sandro; Morata [80. Dybala], Mandzukic [69′ Zaza], A disp: Neto, Evra, Hernanes, Rugani All: Allegri

    BORUSSIA MONCHENGLADBACH (4-4-2): Sommer; Korb, Christensen, Dominguez, Wendt; Dahoud [87. Nordtveit], Xhaka, Traore [81. Hahn], Johnson; Stindl, Rafael [73. Hazard]. A disp: Jantschke, Drmic, Sippel, Hrgota All: Schubert

    ARBITRO: Thompson (Scozia)

    Ammoniti: 41. Dominguez [B]; 61. Wendt [B]; 76. Xhaka [B]; 92. Chiellini [J]

    Angoli: 11-5   Recupero: 0 + 3

  • Lazio-Borussia 2-0, Petkovic conquista gli ottavi di Europa League

    Lazio-Borussia 2-0, Petkovic conquista gli ottavi di Europa League

    All’indomani della pesante scoppola patita a Siena, dove la retroguardia allestita da Petkovic è stata disarcionata e messa in evidente difficoltà dall’esuberanza fisica del virgulto Emeghara, la Lazio ritrova i propri standard europei, sbrigando in poco più di mezz’ora la non facile pratica tedesca. I capitolini, dopo il pirotecnico 3-3 dell’andata, liquidano con un classico ed irreprensibile 2-0 il Borussia Moenchengladbach, esaltando le qualità e la dinamicità del gruppo. Oltretutto la squadra di Petkovic conserva la propria imbattibilità stagionale nelle competizioni continentali. Dal turno preliminare al cospetto del Mura fino alla gara di ieri sera dell’Olimpico contro i tedeschi la Lazio ha ottenuto una striscia di risultati utili consecutivi che si allunga a ben 10 partite.

    Petkovic ha forgiato una squadra nella tattica e nel morale di indubbio spessore, capace di sopperire all’assenza per infortunio di Klose e di Mauri e di ritrovare sempre nuove energie e nuovi stimoli in un organico di assoluto valore, ma allestito in economia in linea con i parametri finanziari attualmente messi a disposizione da Lotito. Nella Lazio si esaltano gregari di lusso che farebbero però la loro parte anche in altre squadre del nostro campionato, scovati in ogni angolo d’Europa se non del mondo.

    Alvaro Gonzales festeggia il gol al Borussia | ©Paolo Bruno/Getty Images
    Alvaro Gonzales festeggia il gol al Borussia | ©Paolo Bruno/Getty Images

    L’ossatura di questa Lazio porta il nome del ruvido rumeno Stefan Radu, dell’albanese Cana, della dinamicità dell’uruguagio Gonzalez e dello spirito di sacrificio di Floccari e Kozak, capaci di salire alla ribalta con i loro gol ma anche di sacrificarsi in lungo ed in largo su tutto il terreno di gioco. Anche se nella zona nevralgica del campo Petkovic può contare sul fosforo e sulle qualità tecniche di Ledesma, Hernanes e Candreva, giocatori forse un po’ troppo in fretta dimenticati dalle big del campionato.

    La Lazio si affaccia, quindi, in punta di piedi agli ottavi di finale dell’Europa League, dopo aver centrato la finale di Coppa Italia e nel momento in cui rivendica ancora legittime ambizioni in campionato. Petkovic inizia a visionare e studiare i prossimi avversari europei, ancora una volta tedeschi e cioè quelli dello Stoccarda, squadra un tantino in crisi in Bundesliga, ma di sicura esperienza internazionale.

    Oltretutto in un periodo di introiti non proprio esaltanti, Lotito e la sua dirigenza si coccolano e privilegiano quelli messi a disposizione dall’Europa League, che saranno di gran lunga inferiori a quelli elargiti dalla Champions, ma che fanno sempre comodo ed anzi alimentano un bilancio oculato come quello della Lazio. In attesa degli ottavi di finale contro lo Stoccarda la Lazio celebra questo grande risultato. Era dalla stagione del 2002/2003 che i biancocelesti non si allontanavano così tanto in una coppa europea. In quella stagione la squadra di Mancini arrivò fino alla semifinale della Coppa UEFA, eliminato poi dal Porto di un certo Josè Mourinho.

  • Bundesliga, si salva il Wolfsburg di Diego. La classifica finale

    Bundesliga, si salva il Wolfsburg di Diego. La classifica finale

    Con la 34esima giornata giocata oggi pomeriggio cala il sipario sulla Bundesliga edizione 2010-2011. Con il Borussia Dortmund campione di Germania già da due giornate, oggi sono arrivati gli ultimi verdetti: oltre ai gialloneri, in Champions League vanno Bayer Leverkusen e Bayern Monaco, i bavaresi dovranno disputare i preliminari. In Europa League accedono l’Hannover e il Magonza mentre l’ultimo posto disponibile verrà decretato dalla vincitrice della Coppa di Germania tra Duisburg e Schalke. Retrocedono direttamente nella seconda divisione tedesca St. Pauli ed Eintracht Francoforte, al loro posto le neo promosse Herta Berlino, si tratta di un ritorno, e l’Augusta, alla sua prima apparizione in Bundesliga, mentre il Borussia Monchengladbach, arrivato terz’ultimo, dovrà disputare uno spareggio con la terza classificata della 2. Fußball-Bundesliga, il Bochum.

    Aggiornamento: lo Schalke vince 5-0 la finale di Coppa di Germania contro il Duisburg e ottiene l’ultimo posto disponibile per l’Europa League.

    L’ultima giornata ha visto le vittorie delle prime 5 classificate: il Borussia Dortmund ha battuto al Signal Iduna Park l’Eintracht Francoforte per 3-1, doppietta per Barrios, blitz del Bayer Leverkusen a Friburgo (1-0), il Bayern Monaco vince 2-1 contro lo Stoccarda con rimonta firmata Mario Gomez, il capocannoniere della Bundesliga al suo 28esimo centro stagionale in campionato, e Bastian Schweinsteiger, l’Hannover liquida 3-1 il Norimberga e il Magonza batte il fanalino di coda St. Pauli per 2-1. Infine lo Schalke viene sconfitto dal Colonia per 2-1, inutile la rete per la squadra di Gelsenkirchen di Raul, il Wolfsburg dell’ex Juventus Diego si salva grazie al 3-1 a Sinsheim all’Hoffenheim, il Werder Brema cade a Kaiserslautern e infine pari tra Amburgo e Borussia Monchengladbach.

    Risultati e marcatori 34 Giornata Bundesliga

    AMBURGO – BORUSSIA MONCHENGLADBACH 1-1
    41′ Arango (B), 72′ Ben Hatira (A)
    BAYERN MONACO – STOCCARDA 2-1
    24′ Okazaki (S), 37′ Gomez (B), 72′ Schweinsteiger (B)
    BORUSSIA DORTMUND – EINTRACHT FRANCOFORTE 3-1
    47′ Rode (E), 69′ Barrios (B), 73′ aut Russ (E), 90′ Barrios (B)
    COLONIA – SCHALKE 2-1
    25′ Novakovic (C), 61′ Jajalo (C), 87′ Raul (S)
    FRIBURGO – BAYER LEVERKUSEN 0-1
    45′ Balitsch
    HANNOVER – NORIMBERGA 3-1
    25′ Wiessmeier (N), 30′ Haggui (H), 61′ Rausch (H), 79′ rig Konan (H)
    HOFFENHEIM – WOLFSBURG 1-3
    50′ Firmino (H), 61′ Mandzukic (W), 74′ Mandzukic (W), 79′ Grafite (W)
    KAISERSLAUTERN – WERDER BREMA 3-2
    7′ Nemec (K), 9′ Rodnei (K), 30′ Lakic (K), 43′ Frings (W), 56′ Arnautovic (W)
    MAGONZA – ST. PAULI 2-1
    42′ Lehamnn (S), 59′ rig Schurrle (M), 83′ Allagui (M)

    Classifica finale

    Pos Squadra Pt G
    1. BORUSSIA DORTMUND 75 34
    2. BAYER LEVERKUSEN 68 34
    3. BAYERN MONACO 65 34
    4. HANNOVER 60 34
    5. MAGONZA 58 34
    6. NORIMBERGA 47 34
    7. KAISERSLAUTERN 46 34
    8. AMBURGO 45 34
    9. FRIBURGO 44 34
    10. COLONIA 44 34
    11. HOFFENHEIM 43 34
    12. STOCCARDA 42 34
    13. WERDER BREMA 41 34
    14. SCHALKE 40 34
    15. WOLFSBURG 38 34
    16. BORUSSIA MONCHENGLADBACH 36 34
    17. EINTRACHT FRANCOFORTE 34 34
    18. ST. PAULI 29 34
  • Bundesliga: Bayern campione di Germania sotto gli occhi di Mourinho

    Il Bayern Monaco ora è ufficialmente campione di Germania, per la 22esima volta nella sua storia, dopo la vittoria per 3-1 a Berlino nella 34esima e ultima giornata di campionato. La squadra che affronterà l’Inter nella finale di Champions League, in programma il 22 maggio prossimo a Madrid, ha terminato la stagione con 70 punti, cinque in più dello Schalke 04, che oggi ha pareggiato 0-0 a Magonza. Alla partita del club bavarese ha assistito l’allenatore dell’Inter Josè Mourinho, in visita lampo a Berlino per vedere i prossimi avversari.

    Un trionfo già deciso da una settimana e conquistato ufficialmente con la vittoria in casa dell’Hertha, visto che la differenza reti tra Bavaresi e Schalke 04 era abissale e quasi impossibile da colmare con una sola giornata da giocare.
    Sabato prossimo, i nuovi padroni del calcio tedesco cercheranno di portare a casa il secondo trofeo: per farlo, dovranno battere il Werder Brema nella finale della coppa nazionale. E poi, naturalmente, partirà la rincorsa all’eventuale “tripletta”, cercando di conquistare la Champions League.

    Anche l’Inter è a caccia della storica tripletta che proietterebbe i nerazzurri nella storia del calcio italiano e per la partita degli avversari tedeschi in tribuna c’era Josè Mourinho per raccogliere qualche preziosa informazione in vista dell’attesissima finale di Madrid.
    Difficilmente Mou avrà annotato sul suo taccuino i nomi di Olic e Robben, personaggi fin troppo noti in questa stagione straordinaria per il club bavarese. Sono ancora il croato e l’olandese a entrare nel tabellino dei marcatori e ad affondare l’Hertha. Olic sblocca il risultato con un perfetto diagonale rasoterra, servito da Robben. Poi, dopo il momentaneo pareggio di Ramos (solita dormita della difesa del Bayern), il giustiziere di Fiorentina, Manchester Utd e Lione si mette in proprio: prima segna il 2-1 con una botta dal limite, poi trova anche il 3-1 ribadendo in rete un tiro deviato di Contento, respinto dalla traversa per 15 gol in campionato, veramente un bel bottino per un centrocampista.
    L’Hertha, ultima e già retrocessa, non oppone molta resistenza. Al fischio finale, partono dunque i festeggiamenti bavaresi. Van Gaal, che si mette in tasca il secondo campionato vinto consecutivamente (l’anno scorso regalò l’Eredivisie all’AZ Alkmaar), fa la doccia con la birra. Una scena davvero impensabile solo qualche mese fa: prima della sfida di Champions con la Juve, disputata a Torino nell’ultima giornata della fase a gironi, il tecnico olandese sembrava sull’orlo dell’esonero, perché la squadra stentava in campionato ed era sull’orlo dell’eliminazione in Europa. Vinto quel match, la stagione del Bayern ha avuto una svolta inaspettata quanto inesorabile per quanto riguarda i successi. In Bundesliga, il testa a testa con lo Schalke si è risolto positivamente, mentre in Champions sono arrivati alcuni colpi di fortuna, che hanno agevolato il cammino verso la finale di Madrid, raggiunta comunque con merito.

    Lo Schalke 04 (fermato sul campo del Mainz sullo 0-0 come già accennato in precedenza) è secondo a cinque lunghezze dal Bayern e va in Champions League, mentre il Werder Brema pareggia contro l’Amburgo (1-1, Van Nistelrooy risponde al verdearancio Pizarro) e si assicura i preliminari.
    Bayer Leverkusen (1-1 sul campo del Borussia Mönchengladbach), Borussia Dortmund (battuto 3-1 a Friburgo) e Stoccarda (1-1 a Hoffenheim) sono invece le squadre che si giocheranno la prossima Europa League. Il Wolfsburg, campione lo scorso anno, chiude ottavo e resta fuori dalle competizioni europee del prossimo anno.
    La vittoria dell’Hannover (3-0 contro il Bochum) condanna il Norimberga a giocarsi il playout con l’Augsbourg (terzo in seconda divisione) il 14 e 16 maggio prossimi; Hertha Berlino e Bochum salutano la Bundesliga e fanno spazio a Kaiserslautern e St Pauli.
    Dicevamo del pareggio dell’Amburgo contro il Werder: ebbene, avrebbe dovuto essere la squadra rivelazione della Bundesliga, e la vincitrice dell’Europa League, visto che aveva la possibilità di giocare la finale in casa: invece gli anseatici si sono trasformati nella grande delusione stagionale e chiudono il campionato fuori dall’Europa. Il pareggio a Brema esclude infatti la squadra (che nel 1983 ad Atene sconfisse la Juventus in finale di Coppa dei campioni con gol di Felix Magath) dai tornei continentali 2010-2011, dal momento che la relega al settimo posto in classifica.
    Edin Dzeko, bosniaco del Wolfsburg sogno proibito delle squadre di mezza Europa, vince il titolo di capocannoniere con 22 reti (succedendo al suo compagno di squadra Grafite vincitore nello scorso anno), l’ultima delle quali nel 3-1 all’Eintracht Francoforte; precede Stefan Kiessling del Bayer Leverkusen a quota 21 e l’argentino Lucas Barrios del Borussia Dortmund a 19.

    Una curiosità per chiudere: il St. Pauli, quartiere un pò “particolare”di Amburgo il prossimo anno potrà cimentarsi in un derby molto sentito contro i più rinomati rivali. Dopo tanti anni di attesa finalmente è arrivata la grande occasione!

    • CLASSIFICA
    Pos Squadra G. V. T S. Goals Diff Pti
    1 Bayern Monaco 34 20 10 4 72 – 31 41 70
    2 Schalke 34 19 8 7 53 – 31 22 65
    3 Werder Brema 34 17 10 7 71 – 40 31 61
    4 Bayer Leverkusen 34 15 14 5 65 – 38 27 59
    5 Borussia Dortmund 34 16 9 9 54 – 42 12 57
    6 Stoccarda 34 15 10 9 51 – 41 10 55
    7 Amburgo 34 13 13 8 56 – 41 15 52
    8 Wolfsburg 34 14 8 12 64 – 58 6 50
    9 Magonza 34 12 11 11 36 – 42 -6 47
    10 Eintracht Francoforte 34 12 10 12 47 – 54 -7 46
    11 Hoffenheim 34 11 9 14 44 – 42 2 42
    12 Borussia Moenchengladbach 34 10 9 15 43 – 60 -17 39
    13 Colonia 34 9 11 14 33 – 42 -9 38
    14 Friburgo 34 9 8 17 35 – 59 -24 35
    15 Hannover 34 9 6 19 43 – 67 -24 33
    16 Norimberga 34 8 7 19 32 – 58 -26 31
    17 Bochum 34 6 10 18 33 – 64 -31 28
    18 Herta Berlino 34 5 9 20 34 – 56 -22 24