Tag: bortolo mutti

  • Mangia non mangia il panettone. Esonerato, Palermo a Mutti

    Mangia non mangia il panettone. Esonerato, Palermo a Mutti

    Il Natale è alle porte, ed il panettone – si sa – è il dolce tipico, il simbolo culinario della festività: nel mondo del calcio, nel gergo adoperato maggiormente, “mangiare il panettone” è divenuto un modo per definire lo status degli allenatori sulle proprie panchine, un modo per testare il rapporto fra tecnico e società, ed il livello di solidità della panchina.

    Devis Mangia | © Tullio M. Puglia/ Getty Images

    Nel caso di Devis Mangia, la conferenza stampa pre-derby con il Catania, si era aperta in modo ironico e provocatorio, divertente, con in bella mostra proprio un panettone, portato dallo stesso tecnico, per esorcizzare il rischio esonero, e dimostrare che – nonostante appena arrivato nessuno credesse sulla sua possibile permanenza sulla panchina del Palermo fino a Natale – “il panettone lui lo avrebbe mangiato”, proprio a Palermo, con tanti canditi di agrumi siciliani, “comunque vada”, rassicurando tutti sulla sua serenità sulla panchina rosanero, sulla sua corretta alimentazione ed, in particolare sulla sua “assunzione di zuccheri”, connessa proprio all’eventualità di mangiare il panettone o il pandoro.

    Il derby con il Catania di ieri pomeriggio, però, ha rimescolato le carte, con una sconfitta tanto pesante soprattutto per i risvolti campanilistici sempre molto importanti in Sicilia, che ha messo in crisi il suo rapporto – finora quasi idilliaco – con il vulcanico presidente Maurizio Zamparini, proprio colui che lo ha lanciato dandogli fiducia ad inizio stagione, dopo l’esonero shock di Stefano Pioli avvenuto a fine Agosto dopo la sconfitta in amichevole contro il Napoli.

    Zamparini aveva rimproverato in alcune occasioni Devis Mangia, chiedendogli un atteggiamento maggiormente prudente in occasione delle gare in trasferta, dove il Palermo ha spesso evidenziato seri problemi difensivi, ma non ci si attendeva una rottura, perlomeno nel breve termine. Invece, è giunta la notizia dell’esonero con effetto immediato, senza neppure il tempo di chiudere l’anno solare 2011, con l’ultima partita in programma contro il Novara mercoledì sera: Devis Mangia il panettone probabilmente lo mangerà comunque, ma soltanto a casa sua.
    Una decisione che appare quasi come un fulmine a ciel sereno, ma con Maurizio Zamparini non esistono acque tranquille, nonostante la squadra non stia andando così male, con 20 punti all’attivo e la decima posizione in classifica.

    Il principale difetto della formazione rosanero, come noto, è stato finora il rendimento in trasferta, con soli due punti conquistati fuori dal Barbera, a fronte di 18 punti conquistati in casa, ma la decisione dell’esonero pare sia maturata proprio nell’ultima settimana, in cui il Palermo ha collezionato tre sconfitte consecutive, due in casa, contro il Cesena in campionato ed il Siena in Coppa Italia, ed in trasferta ieri contro il Catania. Un comunicato secco, lapidario, diretto:

    L’US Palermo comunica l’esonero del tecnico e del suo staff, ringraziandolo per la disponibilità dimostrata e per il lavoro svolto, nella grande fatica sostenuta per il salto dalla Primavera alla Prima Squadra, ritenendolo comunque un tecnico di ottima prospettiva“.

    Un modo delicato e cortese per dire: “Tante grazie, e arrivederci”, proprio alla vigilia del Natale.

    Nel dopo Mangia, ora, c’è già una certezza: Bortolo Mutti, che firmerà entro questa sera, e ritornerà in Sicilia dopo la bella parentesi di Messina, ed a Palermo, dove aveva già lavorato nella stagione 2001-2002, ma prima che il club venisse acquisito da Zamparini. Mutti, però, nonostante sia un tecnico d’esperienza, con i suoi 57 anni, nelle ultime esperienze in panchina non ha avuto fortuna, con due esoneri, a Modena e Salerno, e due retrocessioni (seppure da subentrante in panchina, ndr) con l’Atalanta ed il Bari.

    Mutti sarà così il terzo tecnico stagionale del Palermo, mentre quello di Devis Mangia è stato il 32 esimo esonero nella carriera presidenziale di Zamparini: numeri da record, negativo.

    IL VIDEO DELLA CONFERENZA STAMPA PRE-DERBY DI MANGIA

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  • Probabili Formazioni Bari – Lecce. Salentini in campo per la A

    Probabili Formazioni Bari – Lecce. Salentini in campo per la A

    Nonostante la retrocessione aritmetica sia una realtà da molto tempo, per il Bari la partita di oggi rappresenta un match importantissimo, anche alla luce delle forti tensioni che si sono vissute in settimana, con i calciatori biancorossi minacciati dai loro stessi tifosi, che non hanno risparmiato anche le maniere forti per far apprendere i concetti ai loro ex beniamini, ovvero, che il derby non si deve assolutamente perdere. Mutti, dovrà fare a meno di Glik squalificato, Ghezzal e del rientrante dalla squalifica Rudolf. Il tecnico bergamasco sembra intenzionato ad affidarsi ancora alla coppia d’attacco Huseklepp-Romero, con l’ex Chievo Bentivoglio ad agire alle loro spalle come trequartista. In difesa a protezione di Gillet, una linea a quattro con Masiello e Parisi sugli esterni e Belmonte e Rossi al centro. Undici titolare completato da una linea mediana formata da Donati, fra i più contestati dalla curva, Gazzi e Kopunek.

    Bari (4-3-1-2): Gillet; A. Masiello, Belmonte, Rossi, Parisi; Kopunek, Donati, Gazzi; Bentivoglio; Huseklepp, Romero.
    A disp.: Padelli, Rinaldi, Rivas, Ghezzal, Almiron, Codrea, Alvarez.

    In casa salentina, posto che la salvezza passerà da questa partita, squalificato Corvia, De Canio potrebbe affidarsi in attacco al trio Di Michele, Jeda e Bertolacci, con quest’ultimo ad agire alle spalle dei due attaccanti. In porta confermato il solito Rosati, a protezione del quale ci saranno, in una solita difesa a quattro, Tomovic, Fabiano, Gustavo e Mesbah. In linea mediana agirà il trio Giacomazzi, Vives, Olivera. Ancora panchina per l’eroe della scorsa settimana Chevanton.

    Lecce (4-3-1-2):  Rosati; Tomovic, Fabiano, Gustavo, Mesbah; Giacomazzi, Vives, Olivera; Bertolacci; Jeda, Di Michele.
    A disp.: Benassi, Donati, Giuliatto, Coppola, Piatti, Munari, Chevanton.

    Due moduli speculari quindi per i tecnici, in una partita che si preannuncia calda e con un San Nicola simile ad un calderone, pronto a scoppiare qualora i giallorossi dovessero fare colpaccio in trasferta.

  • Milan – Bari, le probabili formazioni. Allegri conferma Pato

    Milan – Bari, le probabili formazioni. Allegri conferma Pato

    L’ultima contro la prima e con la possibilità per quest’ultima di aumentare il distacco sulla seconda. Sulla carta la partita tra Milan e Bari in programma a San Siro alle 12:30 non dovrebbe aver storia ma come ben sappiamo nel calcio le insidie sono dietro l’angolo. Proprio per questo Allegri predica concentrazione ai suoi schierando ancora una volta Ibra e Pato in attacco con Robinho a supporto.

    Scontate le presenze di Van Bommel e capitan Gattuso è ballottaggio tra Merkel ed Emanuelson per la terza maglia di titolare a centrocampo. L’olandese però potrebbe venir usato da terzino sinistro al posto di Antonini.

    Il Bari si presenta ancora con il dinamico 4-3-2-1 a centrocampo recupera Almiron, in avanti Okaka fungerà da terminale offensivo con Huseklepp e Ghezzal a supporto.

    MILAN-BARI

    Milan (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Nesta, Thiago Silva, Antonini; Gattuso, Van Bommel, Merkel; Robinho; Pato, Ibrahimovic.
    A disposizione: Amelia, Zambrotta, Yepes, Emanuelson, Flamini, Seedorf, Cassano. All.: Allegri
    Squalificati: nessuno
    Indisponibili: Inzaghi, Pirlo, Ambrosini, Oddo, Boateng, Jankulovski

    Bari (4-3-2-1): Gillet; A. Masiello, Belmonte, Glik, M. Rossi; Bentivoglio, Codrea, Almiron; Huseklepp, Ghezzal; Okaka.
    A disposizione: Padelli, Belmonte, Parisi, Alvarez, Rivas, Donati, Rudolf. All.: Mutti
    Squalificati: Gazzi (1)
    Indisponibili: Barreto, S. Masiello, Kutuzov, Castillo, Raggi

  • Dalle stelle alle stalle: il triste epilogo della “favola” Bari

    Dalle stelle alle stalle: il triste epilogo della “favola” Bari

    Dalle stelle alla stalle. Si può riassumere cosi la storia della stagione 2010/2011 del Bari che tanto aveva convinto l’anno scorso sotto la guida di Ventura e che tanto ha deluso quest’anno, con la retrocessione in cadetteria che pare ormai inevitabile. Il Bari è ultimo con 16 punti a ben 12 lunghezze dalla quart’ultima posizione e con il magro bottino di 15 reti segnate e 42 subite. Analiziamo quali sono stati gli elementi che hanno influito sull’involuzione della formazione pugliese che solo 12 mesi fa era stata etichettata come “squadra rivelazione” del campionato.

    CAMPAGNA ACQUISTI – Il primo Bari targato Ventura aveva saputo valorizzare alcuni giovani di belle speranze, su tutti Bonucci e Ranocchia, che avevano permesso ai biancorossi di costruire una difesa solida anche grazie al terzino destro Andrea Masiello. A centrocampo si era imposto Almiron che aveva ritrovato la qualità e la continuità che avava spinto la Juventus a prelevarlo dall’Empoli. In attacco era esploso Barreto che a fine stagione poteva vantare 14 reti centri in campionato. Durante il calciomercato i “galletti” riescono a confermare buona parte degli uomini che avevano portato al 10° posto finale ma perdono proprio i due talenti più cristallini della rosa, ovvero i due centrali difensivi, che prendono le strade di Torino e Genova. A sostituirli saranno inizialmente Marco Rossi (in prestito dal Parma) e Andrea Raggi (in prestito dal Palermo) e successivamente Glik (sempre dal Palermo). Il reparto offensivo vedrà l’arrivo di Ghezzal dal Siena e il ritorno del giovane Caputo reduce dal prestito alla Salernitana.

    LA STAGIONE – Il campionato del Bari si apre nel migliore dei modi con la vittoria casalinga contro la nuova Juventus di Delneri grazie a uno splendido gol di Donati e due pareggi contro Napoli e Cagliari. Poi il primo tracollo contro l’Inter (4-0) e 5 sconfitte nelle successive 6 giornate (unica vittoria in casa contro il Brescia) con il pesante passivo di 11 reti subite e solo 4 realizzate. Alla 9a giornata il Bari è ultimo e non lascerà questa posizione per tutto il resto del campionato. Se qualche piccolo segnale di ripresa si era visto dopo la sosta natalizia con la vittoria nel derby con il Lecce al “Via del Mare”, il Bari non riesce a trovare la soluzione ai suoi problemi e inanella una serie negativa di 6 sconfitte diventando sempre più solo in fondo alla classifica. L’attacco è il più sterile del campionato con il bomber Barreto che non è riuscito a ripetere la stagione di grazia dell’anno precedente, timbrando il cartellino solo 4 volte, complici anche dei problemi fisici. I suoi compagni d’attacco tutti insieme mettono insieme 5 reti ed è nutile infierire su una difesa che non si è resa assolutamente all’altezza dell’annata precedente.

    Nelle prime settimane di febbraio viene esonerato Giampiero Ventura, più per sedare le contastazioni della tifoseria e dare una scossa ad un ambiente più che demotivato, che per effettive colpe del tecnico genovese. Al suo posto viene scelto Bortolo Mutti che nelle 4 gare in panchina ha raccolto 2 pareggi e 2 sconfitte.Il destino del Bari è segnato ma la squadra pugliese ha dimostrato negli ultimi anni di poter fare bene sia in  A che in B e se ripartiranno con un progetto serio la loro permanenza tra i cadetti potrebbe durare solo una stagione.

  • Bari, scoppia la contestazione. Aggrediti i giocatori

    Bari, scoppia la contestazione. Aggrediti i giocatori

    Situazione difficile a Bari dove ieri pomeriggio a fine allenamento circa 200 tifosi hanno contestato la squadra prendendo di mira in particolar modo il difensore Rossi (che ha ricevuto un calcio), Donati (preso a sputi), Rivas e Castillo dopo l’ennesima figuraccia rimediata all’Olimpico contro la Lazio.
    Per fortuna la situazione non è degenerata anche grazie alla presenza delle forze dell’ordine che hanno vigilato sulla contestazione.

    Il club biancorosso, ultimo in classifica e già con un piede e mezzo in Serie B a meno di clamorosi miracoli, dopo l’abbandono di Ventura è passato nelle mani di Mutti che dovrà cercare gli stimoli giusti per rianimare una squadra con l’encefalogramma piatto e che ha ricevuto l’ “invito” dei tifosi di schierare la Primavera domenica.

  • Il Bari divorzia da Ventura. Mutti nuovo tecnico

    Il Bari divorzia da Ventura. Mutti nuovo tecnico

    Già nel pomeriggio era circolata voce di un avvicendamento in panchina, pochi minuti fa è arrivata anche la conferma: Giampiero Ventura non è più l’allenatore del Bari. Lo ha comunicato la stessa società pugliese che ha affidato la squadra a Bortolo Mutti fino al termine della stagione.
    Alla fine tecnico (che non voleva dimettersi) e presidente (che non voleva esonerarlo) sono giunti ad un accordo e hanno deciso di rescindere consensualmente il contratto.

    Il nuovo allenatore Mutti ora dovrà tirare fuori da ogni giocatore le motivazioni necessarie affinchè si remi tutti dalla stessa direzione, a partire già da domenica al San Nicola contro il Genoa, e si lotti per una salvezza che alla situazione attuale resta difficile da centrare. Il Bari infatti è fanalino di coda con soli 14 punti portati a casa trovandosi a 10 punti dalla quart’ultima in classifica.

  • Ventura vicino all’addio. Il Bari pensa a Papadopulo

    Ventura vicino all’addio. Il Bari pensa a Papadopulo

    Quella con il Brescia sarà molto probabilmente l’ultima apparizione di Giampiero Ventura sulla panchina del Bari. Il tecnico ligure infatti ha incontrato i vertici dirigenziali della squadra pugliese, il ds Angelozzi e il presidente Matarrese, per discutere di una formula di risoluzione contrattuale che soddisfi entrambe le parti dal momento che Ventura non vuole dimettersi dal suo incarico e la società non vuole esonerarlo.

    L’allenatore, che tanto bene ha fatto l’anno scorso portando il Bari neopromosso dalla Serie B al decimo posto finale in classifica con 50 punti conquistati (record del club) a soli 5 punti dalla Juventus che occupava l’ultimo posto disponibile per l’Europa League, paga la pessima annata che vede i Galletti già con un piede in cadetteria all’ultimo posto con 9 punti dalla zona salvezza, conseguenza di un pessimo mercato che ha visto partire tutti i gioielli senza che questi siano stati rimpiazzati adeguatamente. In più sono venuti a mancare i gol del leader della squadra Barreto, infortunato da diverso tempo.

    Il Bari si è già premunito contattando diversi allenatori: il nome più caldo che circola in queste ore è quello di Papadopulo, ultimo incarico a Bologna e cercato diversi mesi fa anche dal Verona in Prima Divisione, che è favorito su Colomba, Mutti e Camolese.
    La sensazione che si ha è che Ventura non sarà più in panchina nel prossimo impegno del Bari al San Nicola contro il Genoa.

  • Inter, vittoria e primato. Atalanta battuta 3-1

    Inter, vittoria e primato. Atalanta battuta 3-1

    Nel primo anticipo della 35esima giornata della Serie A, l’Inter torna al comando della classifica battendo a San Siro l’Atalanta per 3-1 risorpassando la Roma, ora a -2 dai nerazzurri. Dopo la paura iniziale con lo svantaggio firmato Tiribocchi, la squadra di Mourinho rialza la testa e completa la rimonta con le reti del solito Milito e di Mariga, nel primo tempo, e di Chivu a 12 minuti dal termine del match.

    Mourinho concede un turno di riposo a Lucio, Samuel, Cambiasso e Maicon, per quest’ultimo forzato per il problema ai denti riportato in uno scontro fortuito con Messi, ma l’attacco viene riconfermato in blocco con Sneijder, Eto’o e Milito per cercare di avere la meglio sulla Roma per la corsa scudetto. Balotelli, dopo gli ultimi “litigi” con la tifoseria nerazzurra, è stato avvistato a Brescia per seguire la gara tra Rondinelle e Reggina.
    La gara si mette subito in salita per i nerazzurri di casa con Tiribocchi che beffa difesa e Julio Cesar al 5′. Una doccia gelata per l’Inter che rischia di capitolare due minuti più tardi ancora con l’attaccante romano dei bergamaschi che di testa fallisce di un niente il raddoppio. L’Inter, dopo lo sbandamento iniziale, piano piano si rimette in carreggiata e, aiutata anche dalla fortuna, trova il pari al 24′ con un pallonetto di Milito a scavalcare Coppola ma è uno svarione difensivo di Bianco a lanciare il Principe verso la porta degli ospiti. Pochi minuti più tardi è Mariga a ribaltare il risultato: cross di Eto’o con la sfera che sbuca da una selva di gambe giungendo sui piedi del keniota in mezzo all’area che di piatto fa 2-1.
    Il primo tempo si chiude con Sneijder che tiene in ansia i tifosi nerazzurri: il fantasista olandese infatti rimane negli spogliatoi accusando un problema muscolare e mettendo così a rischio la sua presenza al Camp Nou di Barcellona per la gara di ritorno della semifinale di Champions.

    La ripresa è giocata a viso aperto, l’Atalanta trova coraggio dopo la “mazzata” dei due gol subiti e impegna Julio Cesar con Guarente e Manfredini. L’Inter gioca per lo più di rimessa e viene premiata quando al 78′ Chivu con un bolide da fuori area chiude definitivamente la partita segnando il suo primo gol in questa stagione.
    Il pensiero ora è rivolto tutto verso mercoledì, al Camp Nou si gioca per la finale di Champions League e per la storia. Un vantaggio cospicuo quello dell’Inter che può giocare con tranquillità in virtù del 3-1 di San Siro. Intanto il Barcellona però ha risposto per le rime battendo con il medesimo risultato lo Xerez ultimo in classifica nella Liga.

    Il tabellino
    INTER – ATALANTA 3-1
    5′ Tiribocchi (A), 24′ Milito (I), 35′ Muntari (I), 78′ Chivu (I)
    INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Zanetti, Materazzi, Cordoba, Chivu; Mariga, Stankovic (70′ Thiago Motta), Muntari; Sneijder (46′ Cambiasso); Milito (80′ Arnautovic), Eto’o.
    A disposizione: Orlandoni, Lucio, Samuel, Quaresma.
    Allenatore: Mourinho
    ATALANTA (4-4-1-1): Coppola; Capelli, Bianco, Manfredini, Peluso; Ferreira Pinto (57′ Amoruso), Padoin, Guarente, Valdes (57′ Ceravolo); Doni (71′ Radovanovic), Tiribocchi.
    A disposizione: Rossi, Bellini, De Ascentis, Chevanton.
    Allenatore: Mutti
    Arbitro: Orsato
    Ammoniti: Bianco, Coppola, Manfredini, Capelli (A), Stankovic, Cordoba, Materazzi (I)

  • La Juventus torna a vincere, battuta l’Atalanta 2-1. Decide Felipe Melo

    La Juventus torna a vincere, battuta l’Atalanta 2-1. Decide Felipe Melo

    Torna al successo la Juventus che interrompe così una serie di risultati negativi; dopo l’eliminazione dall’Europa League, le sconfitte consecutive contro Napoli e Sampdoria negli scontri diretti per il quarto posto e il pareggio-suicidio di 3 settimane fa contro il Siena, i bianconeri battono in un Olimpico semi deserto l’Atalanta per 2-1. Il gol che decide le sorti del match arriva dall’uomo, quando meno te lo aspetti, più contestato dalla tifoseria juventina, quel Felipe Melo insultato e fischiato continuamente che dopo il gol si è reso protagonista di un bellissimo gesto di riappacificazione verso i tifosi, congiungendo le mani come a chiedere scusa. Il pubblico apprezza applaudendo il centrocampista. Pace fatta?

    Passando ad analizzare la partita, la Juventus è stata premiata per averci creduto fino in fondo a differenza delle precedenti uscite. Dopo una prima parte di studio di entrambe le squadre, Trezeguet si vede annullare, giustamente, un gol per posizione di fuorigioco, poi è Tiribocchi a provare a dare la carica ai bergamaschi con una conclusione bloccata da Manninger.
    Il gol del vantaggio arriva dal calcio di punizione tirato con maestria da Del Piero, una parabola a scendere all’incrocio dei pali imparabile per Consigli. Gol numero 302 con la maglia bianconera per il capitano della Juventus. Ma le solite disattenzione difensive sono dietro l’angolo e puntualmente arrivano poco prima del fischio finale del primo tempo: lancio di Valdes, Legrottaglie si dimentica completamente di Amoruso che, solo davanti a Manninger, firma il classico gol dell’ex. Uno a uno e spettatori, davvero pochi, che ricominciano a rumoreggiare. Da segnalare l’infortunio numero 69 di questa maledetta stagione questa volta capitato a Diego che è costretto ad uscire dal campo.

    Nella ripresa l’Atalanta, rivitalizzata dal gol di Amoruso, comincia a crede nel colpaccio prendendo in mano la partita. La Juve, come successe nella gara di Napoli, rimane con la testa e le gambe negli spogliatoi e in balia dell’avversario fino a 20 minuti dal termine. Buffon capisce il momentaccio e scende dagli spalti nel tunnel degli spogliatoi per sostenere e incitare i suoi compagni, Zaccheroni si gioca le cartuccie Amauri e Felipe Melo ed è proprio quest’ultimo che regala ai tifosi la gioia della vittoria andando a staccare di testa beffando Consigli sul secondo palo. Tre punti che alla Juventus in questo momento fanno più che comodo, ma bisogna ritrovare il giusto spirito per affronatare il resto delle partite come se fossero delle finali. La classifica, certo, non è delle migliori ma i bianconeri rimangono comunque in corsa per la qualificazione in Champions League.
    L’Atalanta invece resta ancorata al terz’ultimo posto; i nerazzurri non possono permettersi altri passi falsi, situazione delicata per il tecnico Mutti.

    Il tabellino
    JUVENTUS – ATALANTA 2-1
    30′ Del Piero (J), 45′ Amoruso (A), 84′ Melo (J)
    JUVENTUS (4-3-2-1): Manninger; Zebina, Legrottaglie, Cannavaro, Grosso; Candreva (58′ Melo), Sissoko, Marchisio; Diego (35′ Giovinco); Del Piero, Trezeguet (71′ Amauri).
    A disposizione: Pinsoglio, Grygera, Marrone, Paolucci.
    Allenatore: Zaccheroni.
    ATALANTA (4-4-1-1): Consigli; Garics, Bianco, Manfredini, Peluso (84′ Volpi); Ferreira Pinto (88′ Ceravolo), Padoin, De Ascentis, Valdes; Amoruso, Tiribocchi.
    A disposizione: Coppola, Capelli, Radovanovic, Caserta, Gabbiadini.
    Allenatore: Mutti
    Arbitro: Gervasoni
    Ammoniti: De Ascentis, Peluso (A), Zebina, Giovinco (J)

  • Lazio – Siena 2-0, le interviste

    Edy Reja è soddisfattissimo dei suoi:

    Stiamo ritrovando serenità e questo è un fatto molto importante. Zarate è un uomo importante per noi, e se capisce che partendo dieci metri più indietro diventa devastante compie un importante passo avanti. Ancora non siamo brillantissimi di gambe ma questi risultati ci danno grande forza. Adesso speriamo di fare altri punti prima del derby, intanto sarebbe molto importante per noi riconquistare la nostra gente che ci può dare una grande spinta. Oggi abbiamo fatto ancora un grande prestazione, ma il cammino è ancora lungo. Per la salvezza occorrono almeno quaranta punti, quindi c’è ancora da soffrire, però se si continua su questa strada non sarà difficile raggiungere il nostro obiettivo

    Messo in collegamento con il collega Mutti, il tecnico della Lazio ha spento la polemica innescata qualche giorno fa dal tecnico bergamasco. Un atto molto signorile tra i 2 che sancisce la stima reciproca nella professionalità del lavoro fin qui svolto da entrambi da quando sono subentrati sulle panchine di Atalanta e Lazio.