Lo scandalo calcio scommesse potrebbe ampliare la sua portata, estendendosi ad altre partite di serie A, sopo i sedici arresti e le diciotto partite messe sotto inchiesta dalla procura di Cremona.
Oltre ad Inter – Lecce del 20 Marzo, sulla quale gli indagati avevano scommesso sui tre gol di scarto dell’Inter, anche se poi finì soltanto 1-0, infatti, potrebbe esserci il coinvolgimento di Brescia – Bologna dello scorso 2 Aprile (“finirà 3-1” si diceva in un’intercettazione), ed anche di Milan – Chievo del campionato precedente.
Brescia – Bologna, però, sarebbe stata inserita insieme ad altre tre partite dall’esito predetto, ossia Crociati Noceto – L’Aquila 0-1; Taranto – Nocerina 2-1; Lucchese – Benevento 1-2. Sulla partita di serie A i timori di combine da parte dei bookmakers vi erano già stati, anche perchè si era verificato un flusso anomalo di puntate (addirittura doppio rispetto a quelle su Milan – Inter) che li indusse a rivedere le quote e poi a chiudere le scommesse, anche perchè sul campo i sospetti della vigilia furono confermati da una prestazione imbarazzante del Bologna, che lasciò la partita al Brescia.
In quell’occasione, poi, la Federazione avviò un’indagine preliminare con un’ispazione al centro di allenamento del Bologna, per ascoltare la versione dei protagonisti della gara, che però venne subito conclusa con la giustificazione di calo fisico e motivazionale per il Bologna ormai salvo. Ora, però, dopo l’esplosione del caso, non è più tempo di accertamenti sommari e sarà necessario fare luce al più presto.
Da ieri è ufficiale: il nuovo allenatore del Bologna, dopo l’addio di Alberto Malesani, è Pierpaolo Bisoli. Il tecnico, che aveva già trovato l’accordo con la dirigenza bolognese ma che doveva attender la rescissione con il Cagliari, ha firmato un contratto biennale fino al 2013 da 450 mila euro a stagione, più eventuali premi legati ai risultati della squadra.
Bisoli, dopo la firma, si è messo subito a disposizione dei vertici della società rossoblu, che in una riunione con il neo allenatore hanno voluto discutere le questioni legate alla costruzione della nuova squadra, anche in prospettiva calciomercato.
In tal senso, Bisoli al termine del vertice ha rilasciato una dichiarazione eloquente circa il futuro di uno dei pezzi pregiati del Bologna, Gaston Ramirez: “Gaston punto fermo? Nel calcio non c’è niente di irrinunciabile, per me è un punto fermo ma se dovesse arrivare un’offerta importante a cui non poter dire di no è giusto che il giocatore sia ceduto, i calciatori devono credere nel progetto, altrimenti è giusto che vada via”. Ramirez, dunque, pare sul piede di partenza, ed in tal caso l‘Inter e l’Udinese sarebbero interessate.
A parte le questioni di mercato, poi, Bisoli ha voluto presentarsi alla piazza rossoblu, tormentata in questa stagione da continue problematiche societarie ed economiche, con un approccio ottimista, a patto che il suo Bologna voglia seguirlo, dando l’anima in campo, che abbia orgoglio e che riesca a divertire i tifosi.
Inoltre, Bisoli dichiara la sua volontà di gettare le basi per costruire un progetto a lungo termine, che gli consenta di restare per 5-6 anni, ben oltre i due anni iniziali di contratto, anche se – parole del tecnico – “dovesse esserci una grande squadra a cercarmi”.
Dopo la risoluzione del contratto con il Cagliari, il Bologna può annunciare Pierpaolo Bisoli come nuovo allenatore. L’ex giocatore ha firmato un biennale con una clausola di rescissione in caso di retrocessione e sarà presnetato alla stampa questa mattina alle ore 11. Il suo vice sarà l’ex portiere di Perugia e Cesena Michele Tardioli, il preparatore atletico Riccardo Ragnacci, già con lui a Cagliari e a Cesena.
I felsinei con Bisoli si aspettano una graduale crescita e stabilità frutto anche di una migliore situazione societaria rispetto alla passata stagione. La squadra non dovrebbe aver grossi stravolgimenti rispetto alla passata stagione anche se come annuncia l’ingegner Consorte un sacrificio dovrà esser fatto per appianare i bilanci.
Dopo un lungo tira e molla il presidente Preziosi oggi ufficializzerà l’arrivo al Genoa di Alberto Malesani, l’ormai ex tecnico del Bologna firmerà un biennale e sarà chiamato a migliorare il decimo posto della prossima stagione. Pare ci sia lo zampino di Malesani nell’acquisto di Giacomo Beretta nel maxi scambio con il Milan per Boateng preferito a Paloschi cosi come le conferme di Floro Flores e Destro. Per quanto riguarda il calciomercato dovrebbe tornare in Germania Rafinha mentre per il centrocampo interessa Parolo.
Fine stagione e tempo di bilanci per tutte le squadre della serie A, c’è chi ha vinto e chi ha perso, chi ha sofferto e chi sorriso, un campionato che ha visto trionfare il Milan dopo anni di dominio interista, che ha visto tornare in Champions l’Udinese dopo 6 anni e il Napoli dopo 20 e che ha segnato il fallimento del progetto della prima Juve targata Andre Agnelli.
Bari 4,5: Di più non si può dare alla squadra del capoluogo pugliese, che aveva iniziato alla grande il proprio campionato battendo in casa la Juve, ma che poi, anche a causa di svariati infortuni, ha smarrito la bussola che neanche il cambio in panchina ha fatto ritrovare. L’unica nota positiva è rappresentata dalla scoperta dei due talentuosi attaccanti che hanno trovato spazio nel finale di stagione biancorosso: Huseklepp giovane punta norvegese, agile e dotato di un’ottima tecnica individuale, nelle ultime giornate ha dimostrato di avere ampi margini di miglioramento. L’altra nota lieta è Francesco Grandolfo, attaccante classe ’92, autore ieri di una tripletta al suo esordio da titolare nella massima serie e che già molti paragonano ad un’altra stella nata qualche anno fa nel capoluogo pugliese, tale Antonio Cassano.
Bologna 6: Una prima parte di stagione straordinaria quella degli uomini di Malesani, che nonostante la penalizzazione e la scarsa stabilità societaria, hanno conquistato una meritata salvezza con prestazioni molto superiori alla qualità dell’organico. Al solito uno splendido Marco Di Vaio, navigato bomber di razza, ha trascinato anche quest’anno i felsinei alla salvezza con le sue 19 realizzazioni. Tra le note liete di questa stagione, sicuramente ci sono Diego Perez roccioso centrocampista uruguayano già apprezzato al Mondiale sudafricano e Gaston Ramirez centrocampista offensivo dalle spiccate qualità tecniche che alla sua prima stagione in Italia non ha sfigurato, considerando anche la giovane età del ragazzo c’è da tenerlo d’occhio.
Brescia 4: L’organico di base ad inizio stagione presentava dei validi elementi per assicurarsi una salvezza tranquilla, i vari Zebina, Zanetti, Caracciolo e Diamanti, parevano essere dei buoni pilastri con i quali arrivare a costruire una stagione senza grossi patemi d’animo, invece, così non è. Le rondinelle offrono molto poco a livello qualitativo, sono una squadra che subisce molto e si affida solo alle giocate del singolo, il più delle volte al sinistro di Diamanti.
Cagliari 6: Dopo l’esonero di Bisoli e l’arrivo in panchina di Donadoni la musica in terra sarda è cambiata la squadra ha cominciato ad esprimere un gioco più pimpante e meno prevedibile, anche la cessione di Matri alla Juve, nel mercato di Gennaio, fino ad allora matador dei rossoblu con 11 reti, non ha influenzato la squadra che ha raggiunto con largo anticipo la salvezza.
Catania 6: Gli etnei volevano una salvezza tranquilla e alla fine tutto sommato l’hanno ottenuta, la stagione era cominciata con Giampaolo alla loro guida, dopo una serie di risultati poco esaltanti però, il clima al tecnico ex Siena si era fatto molto pesante e l’ambiente già caldo richiedeva l’arrivo di una nuova guida tecnica con carisma, e in mezzo ad una colonia di argentini chi chiamare se non un uomo dal temperamento deciso come “El Cholo” Diego Pablo Simeone. L’ex centrocampista di Inter e Lazio ha portato in casa siciliana la sua determinazione oltre all’attaccante Bergessio, grande protagonista insieme al sorprendente Gomez della volata finale dei rossazzurri verso la salvezza. Il tecnico argentino con 46 punti è, inoltre, riuscito a battere anche il record in campionato detenuto dal precedente allenatore Mihajlovic.
Cesena 6,5: Mezzo voto in più rispetto alle altre pretendi alla salvezza perchè i romagnoli non erano fra i favoriti, anzi, si pensava potessero essere la squadra materasso della nostra massima serie. Ma il calcio si sa è bello anche per questo e grazie alla fiducia illimitata del presidente Campedelli nei confronti del tecnico Ficcadenti, anche nei momenti più difficili, i bianconeri sono riusciti a salvarsi compiendo un mezzo miracolo e togliendosi anche qualche soddisfazione come quella di battere i futuri campioni d’Italia del Milan. Tra i giocatori saliti alla ribalta nelle fila cesenate ci sono sicuramente: Giaccherini, esterno d’attacco del tridente di Ficcadenti, ottimo nel dribbling e come assistman e Parolo, centrocampista centrale dal sicuro avvenire, che grazie alle sue prestazioni in maglia bianconera si è guadagnato la convocazione in nazionale da parte del Ct Prandelli, oltre che le attenzioni di tutte le grandi del nostro campionato.
Chievo 6: Che il Chievo sia tra le squadre più difficili da battere nel nostro campionato non è più una novità, la squadra scaligera che ad inizio stagione è stata affidata a Stefano Pioli, ha disputato come al solito un campionato che l’ha portata ad una salvezza tranquilla. Al solito grande protagonista è stato il capitano gialloblu Sergio Pellissier autore di 11 marcature fondamentali per la salvezza della propria squadra, ma un nome da ricordare e che sarà presente sui taccuini di molti operatori di mercato è sicuramente quello di Kevin Constant, giovane centrocampista francese, che ha molto ben figurato tra le fila dei clivensi in questa stagione.
Fiorentina 6: La viola di Sinisa Mihajlovic, non può meritare di più vista la deludente stagione in cui è incappata, certo il compito a cui era chiamato il serbo non era facile, sostituire uno come Prandelli che alla guida dei gigliati ha ottenuto ben 3 volte la qualificazione in Champions (una revocata in seguito alla nuova classifica post-calciopoli). L’ex allenatore del Catania, ha poi dovuto fare a meno per tutta la stagione della talento montenegrino Stefan Jovetic e per grand parte del campionato anche del rumeno Adrian Mutu. A beneficiare dell’assenza dei due è stato soprattutto il giovanissimo Adem Ljacjic, trequartista serbo, ennesima scommessa del DS Pantaleo Corvino, noto per essere uno scopritore di talenti già ai tempi del Lecce.
Genoa 5: Incoronata all’inizio dell’anno come regina del mercato, la squadra di Preziosi si è sciolta come neve al sole, neanche l’avvicendamento in panchina, tra Gasperini e Ballardini, ha portato l’effetto sperato. I grifoni hanno concluso la loro stagione in decima posizione, togliendosi solo il sadico sfizio di spedire i cugini sampdoriani in serie B, battendoli nel decisivo derby di ritorno. Protagonisti della stagione dei grifoni sono gli acquisti di gennaio Floro Flores e Juraj Kucka, un dato che di fatto conferma il fallimento dell’ingente campagna acquisti estiva.
Inter 7: Cedere lo scettro di campione d’Italia ai cugini di sicuro non dev’essere stato il massimo per l’ambiente nerazzurro, ma per come la stagione era cominciata tutto sommato il secondo posto a sei lunghezze dal Milan non è male. I meneghini hanno sicuramente pagato lo scotto di aver dovuto partecipare al Mondiale per Club e anche il cambio in panchina da Mourinho a Benitez non ha dato i frutti sperati. Con l’approdo di Leonardo in panchina però la musica è cambiata, i giocatori forse ad inizio stagione appagati da quanto ottenuto nell’annata precedente, hanno ricominciato a macinare risultati su risultati, fino a giungere ad un passo dalla vetta, poi però lo scontro diretto è stato fatale e il popolo del biscione s’è dovuto rassegnare a veder volare via lo scudetto dalle proprie maglie. Rimane però ancora il mini triplete da conquistare, puntando alla vittoria della Coppa Italia, nella finale di domenica contro il Palermo.
Domenica scorsa nell’umiliante sconfitta contro il retrocesso Bari il Dall’Ara non ha risparmiato qualche fischio anche a lui, il bomber, il faro della squadra e il protagonista principale di una salvezza per molti versi impossibile. Marco Di Vaio è al centro di un vero e proprio vortice negativo che potrebbe intaccare l’amore e la stima di una città che solo qualche mese fa lo aveva fatto entrare ufficialmente nella sua storia con la consegna del Nettuno d’Oro.
Il riconoscimento, il più importante della città viene consegnato a chi si è distinto e fatto emergere il blasone della città con le sue gesta. Lo stesso Di Vaio dopo l’esplosione dello scandalo decise di riconsegnare il Nettuno d’Oro sicuro però di risolvere la questione nel più breve tempo possibile, invece ieri è arrivata l’informazione di garanzia con accuse pesanti “falso ideologico in atto pubblico commesso da un privato, reiterato più volte e la truffa continuata ai danni del comune”.
Il capitano per evitar di pagare 45 multe per infrazione delle zone a traffico limitato avrebbe dichiarato di aver accompagnato la disabile Marilena Molinari, anch’essa colpita dal procedimento, nelle zone off limit per alcune commissione. Di Vaio però, quando fu ascoltato dagli inquirenti negò di aver mai accompagnato la disabile in centro con la sua auto. Stessa versione della Molinari.
La società comunque prende le distanze precisando “Il Bologna non c’entra nulla, Marilena Molinari non è una nostra dipendente. Ovviamente non ci fa piacere, ma il fatto che una persona sia indagata non significa che sia colpevole. Aspettiamo che la giustizia faccia il suo corso. Il reato di cui Di Vaio è accusato – ha detto Guaraldi – di per sé non è un granché, non è accusato di omicidio o di stupro, ma il problema è etico. Vedremo cosa fare come società, ma il mio auspicio è che la vicenda si risolva e si chiarisca”.
Ieri mattina Giovanni Consorte, mediante una lettera, ha rassegnato le dimissioni da Presidente e da membro del Cda di Bologna 2010, la società per azioni nata lo scorso anno per salvare la società calcistica Bolognese, e che detiene il 100% delle azioni della squadra rossoblu. L’ingegnere, però resterà azionista a titolo personale e si dedicherà alla quotazione in Borsa della Società Intermedia. Il consiglio di Bologna 2010, convocato alle 11.30 di sabato prossimo, nominerà il sostituto, con Guaraldi nettamente favorito.
Consorte, con la lettera inviata, ha voluto ringraziare tutti coloro che lo hanno accompagnato in questa avventura, umana e professionale. Il 25 Maggio, con una conferenza stampa già convocata, saluterà ufficialmente la società lasciando il suo incarico: ufficialmente per motivi personali, ma in realtà pare che le reali motivazioni facciano riferimento a malumori nei confronti di alcuni soci di minoranza, sia su questioni finanziarie che organizzative. A tal proposito, infatti, Consorte avrebbe caldeggiato la nomina di un ad esterno, mentre la società ha nominato Guaraldi.
Guaraldi, però, ha voluto precisare che non c’è stato alcun litigio fra lui e l’ingegner Consorte, e neppure con Setti. Ora, si attende l’insediamento di Roberto Zanzi come direttore gestionale, uomo di fiducia di Consorte, ma manca ancora la firma.
L’anticipo domenicale di mezzogiorno della 37esima giornata di Serie A è il derby dell’Appennino tra Fiorentina e Bologna. Con i viola che sono già salvi e i felsinei ai quali manca solo un punto per centrare la salvezza aritmetica.
Mihajlovic ritrova Sebastien Frey che torna in campo dopo 6 mesi di assenza per l’infortunio ai crociati del ginocchio che gli ha fatto saltare praticamente quasi tutta la stagione, in mediana giocherà Montolivo, questa potrebbe essere l’ultima apparizione in maglia viola per il centrocampista che probabilmente andrà via a fine stagione, assistito da Behrami e Vargas; in attacco tridente formato da Cerci, Mutu e Gilardino. Malesani decide di escludere dall’11 titolare il richiestissimo Ramirez e Maggiorini e punta su Della Rocca, Di Vaio e Paponi. Calcio d’inizio alle ore 12:30.
In un primo momento sembrava che Alberto Malesani dovesse prolungare il suo contratto e invece nell’ultimo periodo con il Bologna qualcosa si è rotto irremediabilmente. Il tecnico veronese, che quest’anno ha svolto un ottimo lavoro in Emilia conducendo la squadra ad una ormai quasi salvezza tra mille difficoltà societarie e nonostante le penalizzazioni in classifica, lascerà i felsinei a fine stagione, decisione che segue quella del ds Carmine Longo che aveva annunciato il suo addio a giugno esprimendo le proprie perplessità al progetto della società.
Malesani, a meno di clamorosi sviluppi, dovrebbe essere il nuovo allenatore del Genoa. Il presidente Enrico Preziosi avrebbe già raggiunto l’intesa con il tecnico del Bologna, convinto ad intraprendere la nuova avventura in Liguria dalla maggiore stabilità societaria del Grifone e dalla progettazione offerta dal club. Al capolinea dunque la parentesi Davide Ballardini che ha preso la guida tecnica del Genoa nel mese di novembre subentrando a Gian Piero Gasperini, esonerato dopo 4 anni colmi di successi e di soddisfazioni, ma che non ha convinto del tutto il presidente Preziosi per strappare una riconferma nonostante abbia portato a casa entrambi i derby quest’anno: troppo altalenanti i risultati ottenuti, 9 vittorie, 8 pareggi e 9 sconfitte.