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  • Copa Libertadores, tutto ancora da decidere nelle sfide degli ottavi

    Copa Libertadores, tutto ancora da decidere nelle sfide degli ottavi

     Mentre nel Vecchio Continente la Champions League si affaccia all’atto conclusivo con una finale tutta tedesca, dall’altra parte del mondo la Copa Libertadores ha iniziato la sua batteria di doppi confronti relativi agli ottavi di finale e le sorprese e lo spettacolo non sono senza dubbio mancate. La gran parte delle sfide degli ottavi di finale rimane ancora in bilico, dopo la gara di andata. Nessuna squadra al momento ha ipotecato il passaggio ai quarti di finale. I detentori del trofeo del Corinthians non a caso hanno perso alla Bombenera di fronte al Boca Juniors, in quella che era una riedizione della finale della scorsa edizione. Gli zeneises, in autentica crisi in campionato, hanno sciorinato una buona prova che quantomeno li hanno portati ad un successo di misura, grazie ad un gol di Nicolàs Blandi. Al Pacaembù sarà difficile, ma Carlos Bianchi ed i suoi hanno il diritto di crederci.

    Il Gremio, invece, si è imposto in casa ai colombiani dell’Independiente Santa Fè per 2-1, sfruttando l’ennesima prodezza di Edu Vargas, il cileno con poca fortuna nella sua esperienza al Napoli. A Bogotà la qualificazione sarà, però, tutta da giocare. Così come per il sorprendente Tigre, che a La Victoria ha battuto di misura, 2-1, l’Olimpia Asunciòn, rimandando ogni discorso possibile sulla qualificazione in Paraguay.

    Tifosi del Boca Juniors in delirio | ©Getty IMages
    Tifosi del Boca Juniors in delirio | ©Getty IMages

    E non si è fermata nemmeno la più grande sorpresa del torneo, quella dei peruviani della Real Garcilaso, che hanno vinto in casa contro il Nacional Montevideo. Un solo pareggio a reti inviolate si è registrato in Messico tra il Tijuana ed il Palmeiras. Il Verdao può avanzare ancora, anche se in Brasile è relegato nel campionato cadetto.

    L’unica squadra ad ottenere un successo esterno è stato, comunque, il Velez Sarsfield, che di misura ha sbancato il Marcelo Bielsa di Rosario, mortificando le ambizioni del Newell’s Old Boys. Altre due sfide mancano per chiudere il tabellone degli ottavi di finale. La squadra più brillante del torneo l’Atletico Mineiro attende, infatti, a Belo Horizonte il Sao Paulo, mentre il Fluminense viaggia in direzione Guayaquil, in Ecuador, per affrontare l’Emelec. Due sfide che regaleranno ancora emozioni.

  • La Copa Libertadores approda agli ottavi di finale

    La Copa Libertadores approda agli ottavi di finale

    La Copa Libertadores ha esaurito la sua avvincente fase a gironi e si proietta con grande interesse ed entusiasmo verso gli ottavi di finale, di cui sono già stati stabiliti gli accoppiamenti. Inutile sottolineare il predominio dei brasiliani. Infatti, 6 club su 6 approdano agli ottavi. Dopo le ottime prestazioni dell’Atletico Mineiro, del Corinthians, del Palmeiras e della Fluminense, anche il Gremio ed il Sao Paulo sono riusciti a superare i loro ostacoli, seppur con qualche patema. Contrasta gli auriverdi degnamente il calcio argentino, che pure si presenta alla seconda fase con ben 4 formazioni. Al Boca Juniors, al Newell’s Old Boys ed al Velez Sarsfield si è aggiunto all’ultimo turno il Tigre, che ha compiuto la propria impresa andando ad imperversare per 5-3 sul campo della Libertad ad Asunciòn. Completano, quindi, il tabellone degli ottavi l’Olimpia Asunciòn, il Nacional Montevideo, l’Emelec Guayaquil, l’Independiente Santa Fè di Bogotà, la Real Garcilaso ed i messicani del Tijuana.

    Gli accoppiamenti degli ottavi risultano già interessantissimi. Addirittura con Corinthians-Boca Juniors si ripropone la finale della passata edizione ed anche questa volta i favori del pronostico sembrano pendere verso i paulisti.

    Gli accoppiamenti della Coppa Libertadores | ©YASUYOSHI CHIBA/AFP/GettyImages
    Gli accoppiamenti della Coppa Libertadores | ©YASUYOSHI CHIBA/AFP/GettyImages

    Tuttavia, sono le sfide fratricide a calamitare un enorme interesse, come il confronto tutto brasiliano tra l’Atletico Mineiro ed il Sao Paulo e quello tutto argentino tra il Velez Sarsfield ed il Newell’s Old Boys. I sorprendenti peruviani della Real Garcilaso, invece, affrontano il Nacional Montevideo in un doppio confronto non proprio proibitivo, mentre la vera sfida inedita si prospetta tra l’Olimpia Asunciòn ed il Tigre della scatenato trequartista Botta, che interessa a mezza Europa.

    Tra le altre il Gremio deve vedersela con i mai docili colombiani dell’Independiente Santa Fè, squadra da sempre alla ricerca di una propria identità continentale, mentre il brillante Fluminense sfida gli ecudoregni dell’Emelec, che da sempre sono alla ricerca di un risultato di prestigio al pari dei cugini del Barcelona. Il Palmeiras, che invece in Brasile gioca in Serie B, attende al varco l’altra sorpresa del torneo: i messicani del Tijuana, al loro esordio nella manifestazione. La città dei xolos impazzisce adesso per il calcio, anche se i cartelli di benvenuto nella città a nord del Messico da sempre recitano: “Bienvenidos a Tijuana, tequila, sexo e marijuana”. Bellezze ed imprevisti della Copa Libertadores.

  • Copa Libertadores, l’exploit del Boca ed il bomber Scocco

    Copa Libertadores, l’exploit del Boca ed il bomber Scocco

    Mentre l’Atletico Mineiro si conferma saldamente come l’unica squadra a punteggio pieno, prendendo nota peraltro anche degli exploit delle altre squadre brasiliane, la Copa Libertadores registra l’importante rientro sulla scena del Boca Juniors, che non aveva iniziato la sua campagna continentale nel migliore dei modi. La squadra del virrey Carlitos Bianchi, che tra l’altro arranca pericolosamente in campionato, ritorna protagonista, vincendo la resistenza casalinga del Barcelona di Guayaquil, grazie ad un gol del promettente Nicolas Blandi. Gli zeneises in pratica brindano alla qualificazione agli ottavi, beneficiando anche del contemporaneo crollo del Toluca sul campo del Nacional Montevideo, vittorioso con un eloquente 4-0.

    Proprio quello degli uruguagi del Nacional costituisce un’altra nota lieta della Copa, che ritrova così un’altra sua blasonata protagonista negli ottavi. La squadra di Recoba ed Abreu sta beneficiando dell’ottima vena realizzativa dello stagionato, ma sempre valido Ivan Alonso reduce da una lunga militanza spagnola. Tuttavia, in tema di blasonate non si può mancare di annotare l’ottimo ruolino di marcia dell’Olimpia Asunciòn, che vincendo a Santiago del Cile in casa dell’Universidad, accede agli ottavi, grazie alla nuova prodezza di Richard Ortiz, esterno sinistro di 22 anni seguito anche dal Genoa in tempi non sospetti. Il Rey de Copas paraguayano si è dimostrato ancora una volta all’altezza del suo blasone internazionale.

    Ignacio Scocco | © AFP / Getty Images
    Ignacio Scocco | © AFP / Getty Images

    Tuttavia, riesce a dare uno scossone alla propria classifica anche il Newell’s Old Boys, altra compagine argentina accreditata di poter arrivare fino in fondo alla Copa. I leprosos di Rosario, squadra cara a Lionel Messi, hanno beneficiato contro i venezuelani del Lara ancora una volta dei gol dell’attacco Ignacio Scocco. 28enne di Santa Fè, è ritornato al Newell’s nel 2012 in prestito dai qatarioti dell’Al Ain. Ma aveva giocato nel Newell’s già dal 2003 al 2006 e poi andando a seminare gol all’UNAM di Città del Messico e all’AEK Atene. Attaccante agile che preferisce essere schierato a sinistra, Scocco ha esordito anche con la Selecciòn lo scorso novembre siglando una doppietta al Brasile alla Bombonera, roba da non da poco. L’attaccante ha il grilletto facile e il Torino pare essere insistentemente sulle sue tracce.

  • Il Tijuana è la vera sorpresa della Copa Libertadores

    Il Tijuana è la vera sorpresa della Copa Libertadores

    Il calendario della prima fase della Copa Libertadores viaggia in perfetta simbiosi con le imprese delle outsider della competizione. A Tijuana, infatti, nella parte ad ovest del Messico che confina con gli USA, il Corinthians ha perso la propria imbattibilità in campo internazionale dopo ben 16 partite e ad un passo dall’eguagliare quello assoluto appartenente allo Sporting Cristal, che tra il 1962 e il 1969 è rimasto imbattuto per 17 gare consecutive. L’impresa esalta in maniera considerevole il Tijuana, squadra fondata nel 2007 e campione nazionale nel 2012, esordiente in Copa Libertadores, ma che marcia a punteggio pieno, dopo aver battuto i Campioni del Mondo del Corinthians, il Millionarios Bogotà ed i boliviani del San Josè de Oruro. I messicani sono anche conosciuti con il soprannome di Xolos, simbolo e logo societario del club, rappresentante un cane tipicamente azteco.

    La gara all’Estadio Caliente, esaurito in ogni ordine di posto, è stata risolta da un gol del 32enne argentino Javier Gandolfi, di tacco da distanza ravvicinata su suggerimenti del paraguayano Aguilar. Gandolfi gioca da 5 stagioni in Messico, dopo aver militato lungamente nel River Plate e nell’Arsenal de Sarandì. Del resto gli argentini sono di casa anche qui a Tijuana, la città più a nord della Copa Libertadores. Dal 2011, infatti, ne ha fatto le fortune il tecnico argentino Antonio Mohamed, detto “El turco” per le sue discendenze libanesi. In America Latina gli arabi vengono infatti indicati in maniera generalizzata come turchi. Mohamed è stato un grande giocatore del Neza nel campionato messicano e come allenatore sta esaltando il Tijuana. Nella sua vita anche un’enorme tragedia. Nel 2006, durante i Mondiali in Germania, perso il figlio Faryd di 9 anni in un incidente stradale.

    TIJUANA | © LUIS ACOSTA/AFP/Getty Images
    TIJUANA | © LUIS ACOSTA/AFP/Getty Images

    Quella del Tijuana non è comunque l’unica sorpresa di un certo rilievo della Copa. Anche i peruviani della Real Garcilaso guidano saldamente il proprio raggruppamento con 7 punti, davanti alle colombiane Tolima ed Independiente Santa Fè e al Cerro Porteno. Allo stesso modo del Tijuana la Real Garcilaso vanta origini decisamente recenti. L’anno di fondazione, infatti, è il 2009 da parte degli studenti dell’omonimo istituto del Garcilaso Vega nella città inca di Cuzco. A questa altitudine fino ad ora era famoso soltanto il Cienciano, che aveva vinto la Copa Sudamericana nel 2004, ma è il caso di dire che la Real Garcilaso sta prendendo rapidamente quota.

    La Copa Libertadores, comunque, registra anche il primo grande flop della stagione a carico senza dubbio del Boca Juniors. La squadra di Carlitos Bianchi, infatti, ha registrato la sua seconda sconfitta in tre gare, peraltro la seconda interna. A violare la Bombonera questa volta è stato il Nacional Montevideo, grazie ad un gol di Scotti. Gli zeneises tra campionato e Copa sprofondano in una crisi preoccupante, mentre la strada per la qualificazione nel torneo continentale si fa decisamente impervia. Il Nacional dal suo canto per la prima volta nella sua storia espugna la Bombonera. Si esalta con Scotti, ma il vero matador della compagine orientales si riconosce nel loco Abreu, ritornato dalla lunga esperienza in Brasile, e salito a quota 25 reti in Copa Libertadores, 10° marcatore in assoluto di sempre, ad un gol dal peruviano Osvaldo “Cachito” Ramirez e dall’argentino Luìs Artime.

  • Egemonia brasiliana in Copa Libertadores

    Egemonia brasiliana in Copa Libertadores

     La Copa Libertadores avanza a ritmo serrato ma in ordine sparso, secondo la più classica delle concezioni del calendario calcistico di stampo sudamericano. Infatti, le giornate della grande Copa si giocano quasi giorno dopo giorno, ma senza rispettare una cadenza comune per tutti e gli 8 raggruppamenti. Purtroppo l’inizio della 54esima edizione ha fatto registrare un grave lutto, quello del giovane 14enne boliviano Beltran, tifoso del San Josè, ucciso da una bomba carta lanciata dai sostenitori del Corinthians che hanno seguito il Timao nella trasferta di Oruro in Bolivia. Il giovane Beltran è deceduto quasi sul colpo e 12 tifosi brasiliani sono ancora detenuti nelle carceri boliviane. Il Corinthians giocherà senza pubblico per tutta la manifestazione in corso. Un episodio che ha guastato la grande festa della Copa Libertadores.

    Le brasiliane stanno dominando la prima parte della Copa. Il Corinthians ha ottenuto il successo interno contro il Millionarios, registarndo anche il primo gol di Pato. Tuttavia, Atletico Mineiro e Fluminense viaggiano a punteggio pieno. La squadra di Ronaldinho ha addirittura maramaldeggiato in casa dell’Arsenal Sarandì, imponendosi per 5-2 e con 3 reti di Bernard, mentre il Flu è risultato corsaro ad Huachipato, nel sud del Cile. Ma nutrono ampie chance di qualificazione anche il Gremio ed il Palmeiras. Soltanto il Sao Paulo deve dare una svolta alla sua classifica.

    Copa Libertadores | © NELSON ALMEIDA/AFP/Getty Images
    Copa Libertadores | © NELSON ALMEIDA/AFP/Getty Images

    Tra le argentine non fatica più del previsto soltanto il Velez Sarsfield che, dopo la sconfitta iniziale contro l’Emelec, ha sbancato il terreno del Penarol grazie ad un gol dell’ex-genoano Lucas “il Cammello” Pratto, mentre il Boca Juniors, disastroso il suo inizio anche in campionato, rilancia le proprie quotazioni imponendosi in casa del Barcelona con le reti del Burrito Martinez e di Perea.

    Ad ogni modo, due autentiche rivelazioni rubano la scena di queste prime due settimane della Copa Libertadores e sono due esordienti assolute: i messicani del Tijuana ed i peruviani del Real Garcilaso. I primi vantano 6 punti in classifica ed i secondi addirittura 7. I Xolos messicani, squadra che ha sede quasi ai confini con gli USA, hanno battuto i colombiani del Millionarios ed i boliviani del San Josè, questi ultimi tra le mura amiche del Caliente con un eloquente 4-0. Due delle reti, quelle di Edgar Castillo e Joe Corona, portano la firma di calciatori statunitensi e sono i quarti a portare questa etichetta in 54 anni di Copa Libertadores. Un fattore a cui i media latinoamericani, per diversi motivi, hanno dato la giusta risonanza.

  • Copa Libertadores, sorprese e conferme della prima giornata

    Copa Libertadores, sorprese e conferme della prima giornata

    Non sono mancate, come forse era anche prevedibile, le sorprese nella prime giornata della Copa Libertadores del 2013. Ad esaltarsi sulla scena continentale sono state in particolar modo le squadre ecuadoregne e messicane a testimoniare ancora una volta il fatto che in questa manifestazione nessun pronostico si può dire scontato. L’Emelec di Guayaquil ha infatti sconfitto il Velez Sarsfield, che le quotazioni davano tra le formazioni più brillanti, con un risultato di misura tra le mura amiche, mentre i cugini del Barcelona hanno impattato 2-2 a Montevideo contro il Nacional, ma sono stati raggiunti soltanto allo scadere da un gol dell’ultimo acquisto degli orientales Ivan Benitez.

    Tuttavia, l’impresa della giornata è toccata comunque ai messicani del Toluca, affacciatisi per la terza volta nella loro storia nella massima competizione latinoamericana, a cui i club del Messico sono invitati a partire dal 1998. I diablos rojos hanno espugnato nientemeno che la Bombonera con le reti del paraguayano Benitez, mettendo in grande crisi addirittura Carlos Bianchi, riaccasatosi con gli zeneises e grande specialista della Copa Libertadores. A completare la grande performance degli aztechi ci ha pensato la prestazione al suo debutto assoluto del Tijuana, che è andato a vincere a Bogotà in caso dei Millionarios con la rete di Richard Ruiz. A questi due inediti exploit si è aggiunto poi quello dei cileni dell’Huachipato, che sono ritornati nella manifestazione dopo quasi quarant’anni dalla loro ultima ed unica partecipazione, battendo a Porto Alegre per 2-1 il Gremio.

    Ad ogni modo, in attesa del debutto del Corinthians ad Oruro in casa del San Josè, non sono mancate le squadre accreditate di qualche pronostico e che lo hanno rispettato. Il Fluminense ha vinto di misura a Caracas, mentre il Penarol ha vinto già i suoi primi due impegni con Iquique ed Emelec, così come il Palmeiras, che pur giocando in Serie B partecipa a questa coppa avendo vinto la Copa do Brasil, ha superato per 2-1 lo Sporting Cristal. Lo spettacolo migliore è andato in scena nella sfida tutta brasiliana in cui l’Atletico Mineiro di Ronaldinho ha superato per 2-1 tra le mura amiche il Sao Paulo.

    Anche l’inizio di questa nuova edizione della Copa Libertadores non ha mancato di chiamare una grande presenza di pubblico sugli spalti, così come la copertura televisiva viene garantita in maniera capillare. Del resto i sudamericani giocano la Copa Libertadores e la Copa Sudamericana, i due maggiori tornei per club, in due periodi dell’anno diversi in maniera tale da riservare ad entrambe la massima attenzione dal punto di vista degli sponsor e dei media. Sul taccuino degli osservatori da annotare ad ogni modo subito un nome non più giovanissimo, ma ancora in tempo per dire qualcosa di importante anche in una squadra del Vecchio Continente.

    E’ quello dell’argentino Damian Diaz, classe ’86, che indossa la casacca n. 10 del Barcelona Guayaquil. Ha giocato in precedenza per il Rosario Central ed il Boca Juniors (con cui vinse l’Apertura nel 2008), ma poi è passato attraverso altre esperienze proficue nell’Universidad Catòlica de Chile e nel Colòn Santa Fè. Nel 2011 lo ha acquistato il Barcelona con cui ha vinto il campionato di Serie A. Molto apprezzato per la sua grande tecnica e l’abilità negli assist, ha realizzato un gol bellissimo al Nacional a Montevideo. La Copa Libertadores ha sempre qualcosa da far scoprire.

  • La Copa Libertadores al via, il “grupo de la muerte”

    La Copa Libertadores al via, il “grupo de la muerte”

    Non a caso il Gruppo 1 della 54esima edizione della Copa Libertadores è stato ribattezzato fin dal momento del sorteggio come de la muerte. Del resto le formazioni del Boca Juniors, del Nacional Montevideo, del Barcelona Guayaquil e del Toluca tra blasone e reali valori da mettere in campo occuperanno senza dubbio un ruolo da protagoniste nel corso della manifestazione. Almeno sulla carta appare questo il raggruppamento della prima fase che potrebbe riservare il maggiore equilibrio e le migliori emozioni.

    Il Boca Juniors ha vinto ben 6 volte la Copa Libertadores e nell’albo d’oro di tutti i tempi è secondo nella Copa soltanto ai connazionali dell’Independiente, che di successi ne hanno centrati ben 7, l’ultimo dei quali però datato 1984. Gli zeneises hanno richiamato a gran voce sulla propria panchina Carlos Bianchi, un tecnico senza dubbio vincente dalle parti della Bombonera e soprattutto in Copa Libertadores, dove ha vinto 3 volte, una sulla panchina del Velez e 2 su quella degli stessi zeneises. Carlitos avrà il compito non facile di rilanciare il Boca a livello internazionale. Dal Corinthians è arrivato il burrito Martinez, mentre dal Belgrano il più che promettente difensore centrale Claudio Perez, dal Siena rientra in patria Ribaìr Rodriguez, mentre ai vari Erviti, Guillermo Burdisso, Sanchez Mino e Santiago Silva è affidato il ruolo di assemblare una squadra che si attende molto anche dai più che promettenti Viatri e Blandi. Il gioiellino Paredes potrà esprimere il suo valore nel corso della manifestazione.
    Il Nacional Montevideo partecipa alla Copa Libertadores da ben 13 edizioni consecutive, ma non alza la Copa la cielo dal lontano 1988. Per ritornare in auge gli orientales si affidano a vecchie glorie, a cominciare dal Chino Alvaro Recoba, anche fondamentale a Montevideo, e all’attaccante el loco Abreu, rientrato dal Brasile, dove difendeva i colori del Botafogo. Il Nacional, però, allo stesso tempo si affida ad un tecnico giovane, il 38enne Gustavo Diaz, che nella scorsa stagione si è messo ben in luce nel Defensor Sporting. Gli orientales giocano in Libertadores per la 40esima volta e meglio di loro come partecipazioni hanno fatto soltanto i cugini del Penarol.

    El Virrey torna sul luogo del delitto ! ©STR/AFP/Getty Images
    El Virrey torna sul luogo del delitto ! ©STR/AFP/Getty Images

    Non sarà facile, comunque, passare nemmeno dalla parti dell’Estadio Isidro Romero Carbo di Guayaquil, dove si gioca importanti chance di qualificazione il Barcelona, squadra che per due volte nella sua nobile storia ha perso la finale della Copa Libertadores. La squadra guaquylena avrà un chiaro stampo argentino a cominciare dal tecnico Gustavo Costas, 49 anni ma che conosce benissimo il calcio sudamericano per aver allenato in patria, ma anche in Paraguay, in Perù ed appunto in Ecuador. Perso il bomber Mino, andato all’America di Città del Messico, il Barcelona si è però rinforzato con l’argentino Nahuelpan dal Racing Santander, con l’altro attaccante argentino Castillejos del Lanùs e quindi Nicolàs Olmedo, argentino anche lui ma centrocampista ed ex del Godoy Cruz. Il Barca ecuadoregno ha i requisiti per provare ad insidiare la leadership del girone.

    Il Toluca, fondato nel 1939, è la terza squadra più prestigiosa del Messico come numero di titoli vinti: 10 come l’America ed uno in meno del Chivas Guadalajara. La squadra è guidata dall’esperto Enrique Meza e prova a migliorare il suo cammino in Libertadores, dopo l’eliminazione negli ottavi nell’edizione del 2007. I diablos rojos giocano nel Nemesio Diaz, 27.000 posti, soprannominato la Bombonera messicana ed il pubblico qui è un fattore importante da tenere in considerazione. Il Toluca è una squadra ben equilibrata e saprà dire senza dubbio qualcosa di importante all’interno del suo raggruppamento.

  • Classifica Iffhs: Barca primo, Inter e Juve lontane

    Classifica Iffhs: Barca primo, Inter e Juve lontane

    Nella giornata di ieri è stata stilata la classifica Iffhs delle migliori squadre di calcio dal periodo compreso tra il novembre 2011 fino al 31 ottobre 2012. Il Barcellona continua a rimanere saldamente in testa alla graduatoria con i suoi 349 punti, nonostante in questo lasso di tempo abbia vinto soltanto un “titulo” (Coppa del Re). Al secondo posto troviamo un’altra spagnola, l’Atletico Madrid di Diego Simeone, vincitore dell’Europa League e Supercoppa Europea (Chelsea-Atletico 1-4). I Colchoneros guadagnano tre posizioni rispetto alla classifica precedente. Completa il podio l’Universidad de Chile. I ragazzini terribili di mister Sampaoli completano così una stagione memorabile con il successo nella Copa Sudamericana (una prima assoluta nella storia del club) oltre alla vittoria dell’Apertura 2012 (terzo titolo consecutivo dopo i successi del 2011).

    MALE LE ITALIANE– Male, anzi malissimo le squadre italiane. A guidare il treno tricolore è l’Inter, piazzatasi al 18 esimo posto in dolce compagnia degli argentini del Velez Sarsfield a quota 205 punti. La seconda delle italiane è il Napoli di Walter Mazzarri, che approfitta del buon cammino in Champions League per piazzarsi al 22 posto, davanti allo stesso Borussia Dortmund (campioni di Germania ndr). Quattro gradini più sotto troviamo invece la Juventus (26°), a cui non è bastata quindi la vittoria dello scudetto per risalire la china nella classifica generale. Ancora peggio fa il Milan. I rossoneri crollano dalla 21 esima piazza della graduatoria precedente uscendo addirittura dalle prime 30 posizioni (31° ndr).

    FC Barcelona v Real Madrid CF - La Liga
    Sono ancora loro i padroni assoluti del calcio mondiale | ©Jasper Juinen/Getty Images

    LE ALTRE – Il Chelsea di Di Matteo,  campione in carica della Champions League dopo la vittoria sul Bayern, stacca un discreto sesto posto. Perde una posizione invece il Real Madrid campione di Spagna, passando dalla quarta alla quinta posizione, facendo spazio al Boca Juniors di Falcioni (finalista dell’ultima Copa Libertadores ndr). Copa Libertadores vinta dai brasiliani del Corinthians (campioni anche del Brasileirao 2011) che invece si confermano all’ottavo posto. L’altra finalista della Champions League (il Bayern) resta in settima posizione. Fa specie infine trovare il Manchester United di Ferguson in 24^ posizione, dietro anche il Napoli, e il Manchester City al trentesimo posto, un gradino sopra il bistrattato Diavolo.

    CLASSIFICA IFFHS (dal 1 novembre 2011 al 31 ottobre 2012)
    1) Barcellona
    2) Atletico Madrid
    3) Universidad de Chile
    4) Boca Juniors
    5) Real Madrid
    6) Chelsea
    7) Bayern Monaco
    8) Corinthians
    9) Atlethic Bilbao
    10) Twente
    18) Inter
    22) Napoli
    26) Juventus
    31) Milan

  • Facundo Roncaglia, Firenze innamorata dell’argentino

    Facundo Roncaglia, Firenze innamorata dell’argentino

    A Firenze è scoppiata la Roncaglia mania. Al difensore sono bastate quattro partite di campionato e un gol dai 30 metri per entrare nel cuore del tifo viola. Acquistato a parametro zero dal sorprendente direttore sportivo della Fiorentina Daniele Pradè, ha da subito dimostrato di avere carattere e di poter avere un ruolo da protagonista in squadra. Montella gli ha concesso da subito la maglia da titolare e l’argentino se l’è tenuta ben stretta a suon di prestazioni sopra la media, formando con il connazionale Rodriguez e l’ex Genoa Tomovic (in attesa di Savic, arrivato in Toscana nell’operazione Nastasic) un trio difensivo di assoluto valore.

    El Torito (questo è il suo soprannome) è nato a Chajarí, un paesino di circa 30 mila abitanti a nord di Buenos Aires, 25 anni fa. Difensore roccioso e grintoso, paragonato per queste caratteristiche a Daniel Passerella(che indossò la maglia della Fiorentina dal 1982 al 1986 con oltre 100 presenze). Preferisce giocare come centrale ma all’occorrenza può ricoprire anche il ruolo di terzino destro con discreti risultati. Forte nel gioco aereo e aggressivo nei contrasti con l’avversario di turno, anche se spesso questa caratteristica lo porta ad essere troppo irruente concedendo fallo all’attaccante.

    Facundo Roncaglia, idolo della Fiorentina © Claudio Villa/Getty Images

    Cresciuto nelle giovanili del Boca Junior dove esordisce in prima squadra il 21 ottobre 2007 contro l’Estudiantes. In due anni colleziona con la maglia del club argentino 31 presenze e 1 gol, aiutando la squadra a conquistare il Torneo di Apertura 2008. Le buone prestazioni con la maglia giallo-blu del Boca vengono notate anche in Europa e nell’estate 2009 passa in prestito all’Espanyol su richiesta dell’allora tecnico Pochettino. Nella seconda squadra di Barcellona, Facundo non demerita e a fine stagione può contare 21 presenze. Ciò non basta per la sua conferma e torna nella sua terra dove andrà ad indossare la maglia dell’Estudiantes (si, proprio la squadra che ha sfidato al suo esordio con i “grandi”) trovandosi come compagno l’ex interista Juan Sebastian Veron. Per Roncaglia altro ottimo campionato e il ritorno al Boca Junior, sfiorando la conquista della Copa Libertadores in finale contro il Corinthians prima di passare alla Fiorentina in scadenza di contratto.

    A Firenze se lo coccolano e sperano in un’altra grande prestazione contro gli odiati juventini quest’oggi. I compagni di squadra lo adorano e Pasqual recentemente ha dichiarato che se l’argentino dovesse giocare alle sue spalle potrebbe durare altri 10 anni visto che non ha bisogno di aiuto in raddoppio di marcatura, agevolando il compito agli esterni. Roncaglia potrebbe vestire anche la maglia della nazionale italiana, visto che i suoi bisnonni sono nati e hanno vissuto in Campania prima di emigrare in Argentina. Lui spera in una convocazione, e in parte si sente italiano. Sarà il prossimo oriundo nella rosa dell’Italia?

    E sul web, come nel caso di Pato e le parodie nei suoi confronti sugli infortuni, è nata una pagina web su facebook “Quando Facundo Roncaglia” (che conta più di 9000 “mi piace”) dove si paragona Roncaglia a Chuck Norris per la sua cattiveria (agonistica) sul campo. I più simpatici? Eccoli qua: “A Tombola Facundo Roncaglia non fa cinquina, te la dà“, “Balotelli, prima di incontrare Facundo, era bianco“, “Quando Facundo arriva in ritardo all’allenamento, Montella si scusa per aver iniziato in anticipo“, “A Facundo Roncaglia, gli All Blacks gli fanno la ola” e per finire… “Quando Roncaglia guarda il cubo di Rubik, il cubo si risolve da solo!“.

  • Il Corinthians vince la Libertadores, battuto il Boca Juniors

    Il Corinthians vince la Libertadores, battuto il Boca Juniors

    E’ il Corinthians che, dopo 102 anni dalla loro fondazione, si aggiudica per la prima volta nella sua storia la Coppa Libertadores. I brasiliani quindi hanno avuto la meglio sul Boca Junior scongiurando il sorpasso ai danni del Milan di confermarsi squadra più titolata al mondo per numero di trofei internazionali conquistati. La squadra di San Paolo che nella partita di andata si era fermata sul punteggio di 1-1 in casa degli argentini, si è nettamente imposta sui rivali con il risultato di 2-0 grazie alla doppietta di Emerson Sheik; l’attaccante, ha ironicamente dedicato la conquista della Coppa Libertadores al suo ex club, il Fluminense di Rio, reo di averlo licenziato un anno fa con accuse ridicole.

    Nella prima parte di gara grande equilibrio tra le due formazioni attente più a studiarsi che non a sbloccare il risultato, per quello infatti bisognerà attendere il 53′ quando Emerson, da distanza ravvicinata, trafigge il portiere avversario sfruttando un assist di tacco al volo di Danilo. E’ l’ 1-0 per la formazione guidata da Tite che fa sognare i tifosi brasiliani e ghiaccia quelli del Boca. La squadra argentina appare in difficoltà e incapace di reagire, tradita anche dalla serata no di Riquelme, alla sua ultima partita al Boca, e da uno spento Somoza. La formazione di Falcioni cade definitivamente sotto i colpi degli avversari al 72’ ancora una volta trafitta da Emerson. L’attaccante verdeoro dice addio alle speranze del Boca quando, approfittando di un errore di Schiavi, ruba palla a centrocampo avventurandosi in una lunga galoppata conclusa con un diagonale rasoterra. Alla rete del brasiliano via libera alla festa della “Fiel” (tifoseria del Corinthians).

    Il Corinthians vince la Libertadores © Getty Images

    Al triplice fischio finale toccherà al capitano Alessandro elevare al cielo la Coppa che per la prima volta nella sua carriera il Corinthians deporrà in bacheca. Autore assoluto di questa grande impresa è Emerson Sheik che, grazie alle due reti in finale può anche vantarsi di essere stato il goleador della competizione (5 reti per lui). La squadra di Tite ha chiuso il torneo da vincitrice e da imbattuta subendo solamente 2 reti nelle 14 partite disputate. La squadra di San Paolo è il nono club brasiliano ad aggiudicarsi il trofeo. L’appuntamento per il Corinthians è a Tokyo per affrontare il Chelsea campione d’Europa nel mondiale per club.