Tag: Blaise Matuidi

  • Juve che beffa, la rimonta si ferma al 97°

    Juve che beffa, la rimonta si ferma al 97°

    Una beffa, una vera e propria doccia gelata nell’ultimo minuti di recupero toglie alla Juve la gioia di una vera e propria impresa sfiorata al Bernabeu.

    I Bianconeri hanno giocato una grandissima partita, passati subito in vantaggio, hanno chiuso il primo tempo sul 2-0 grazie alla doppietta di Mandzukic. Al 61° al gol di Matuidi la rimonta era stata totalmente compiuta. Sembrava tutto apparecchiato per i supplementari poi a pochi secondi dal 93° è arrivato il rigore fischiato per il contatto Benatia-Vazquez che ha portato alle violente proteste di Buffon, poi espulso, e al gol di Cristiano Ronaldo che ha fissato l’uno a tre che è valso il passaggio del turno per i Blancos.

    C’è tanto rimpianto, un po’ per la gara d’andata, la si poteva giocare decisamente meglio, un po’ per l’episodio finale, a Torino un contatto su Cuadrado all’ultimissimo secondo non fu fischiato.

    Alla Juventus rimane la piccola soddisfazione di aver tenuto in scacco il Real Madrid ed aver espugnato il Bernabeu con un 3-1 che purtroppo però non è servito al passaggio del turno.

    Veniamo al racconto della gara.

    Pronti via e la Juventus passa subito in vantaggio, grande azione di Douglas Costa, palla a Khedira che pennella un cross perfetto per la testa di Mandzukic ed il croato segna. Al 7° ancora Douglas Costa, il brasiliano va via sul fondo ma Navas è bravo a salvarsi in due tempi su Higuain. Al 10° una leggerezza di Mandzukic permette al Real di arrivare in area con la combinazione veloce, Bale va al tiro, Buffon respinge corto, il gallese ci riprova di tacco ma mette fuori. Al 13° il Real trova il pareggio ma Isco si fa trovare in fuorigioco sulla respinta di Buffon. La Juve però c’è e Mandzukic su corner ha una grossa chance per raddoppiare ma il suo tocco sul corner di Pjanic è troppo centrale. Al 17° problema per Allegri, De Sciglio è costretto a lasciare il campo per infortunio a Lichtsteiner. Al 34° Isco scatta sul filo del fuorigioco, si presenta davanti a Buffon ma il portiere della Juve è bravo a chiudere lo specchio. Al 37° la Juve raddoppia, Lichtsteiner trova un cross perfetto per Mandzukic che colpisce ancora di testa bucando Navas. Nel primo minuto di recupero la traversa salva la Juventus dal perfetto colpo di testa di Varane, si va al riposo sul doppio vantaggio per gli uomini di Allegri. 

    Si riparte nel secondo tempo con un doppio cambio nel Real, escono Casemiro e Bale ed entrano Lucas Vazquez e Asensio. Il primo pericolo lo crea Douglas Costa che si accentra e lascia partire il sinistro che finisce alto. Il Real Madrid inizia il suo palleggio e si rende insidioso al 57° con la conclusione di Cr7 bloccata da Buffon. La risposta bianconera è immediata con il tiro di Higuain respinto da Navas. Al 61° cross di Douglas Costa, papera di Navas che si perde il pallone, arriva Matuidi che deve solo spingerlo in porta. Il Real Madrid prova a crescere anche cercando di approfittare della stanchezza della Juve. Al 74° una conclusione deviata da Pjanic spaventa Buffon ma finisce sul fondo di un niente. Al 78° strepitoso Buffon che salva in tuffo la conclusione di Isco deviata da Benatia. La sfida sembra destinata a scivolare ai supplementari ma proprio all’ultimo secondo una sponda di Cristiano Ronaldo trova solo Vazquez che sta per calciare ma viene toccato da Benatia, l’arbitro fischia il rigore che scatena le proteste che portano al rosso di Buffon. Szczesny entra al posto di Higuain ma non riesce nel miracolo di fermare Cristiano Ronaldo, la Juve sfiora l’impresa leggendaria ma in semifinale va il Real Madrid.

     

    REAL MADRID – JUVENTUS 1-3 (2°, 37° Mandzukic (J), 61° Matuidi (J), 97° rig. Ronaldo (R))

    Real Madrid (4-4-2): Navas; Carvajal, Vallejo, Varane, Marcelo; Kroos, Casemiro (46° Asensio), Modric (74° Kovacic), Isco; Bale (46° Lucas Vazquez), Ronaldo.

    Allenatore: Zidane.

    Juventus (4-3-3): Buffon; De Sciglio (17° Lichtsteiner), Benatia, Chiellini, Alex Sandro; Matuidi, Pjanic, Khedira; Douglas Costa, Higuain (96° Szczesny), Mandzukic.

    Allenatore: Allegri.

    Arbitro: Oliver.

    Ammoniti: Pjanic (J), Carvajal (R), Mandzukic (J), Lichtsteiner (J), Alex Sandro (J), Douglas Costa (J), Marcelo (R), Benatia (J), Ronaldo (R)

    Espulso: Buffon (J)

  • Scippo Pastore. Il Psg si siede al tavolo delle grandi

    Scippo Pastore. Il Psg si siede al tavolo delle grandi

    Gli ambiziosi sceicchi e i petrolieri russi hanno deciso di diventare famosi ed investire nel calcio. Il primo fu Abramovic ad acquistare il Chelsea e a portarlo nel gotha del calcio a sul di acquisti faraonici e trofei anche se il magnate russo per soddisfare appieno il suo ego sogna la Champions League. Poi arrivarono gli sceicchi e il Manchester City dopo una iniziale diffidenza da parte dei top player nell’ultima stagione ha vinto la blasonata FA Cup conquistando pure un posto tra 32 della Champions League.

    Poi a lottare per diventare blasonate ci sono il Malaga i russi dell’Anzhi di Roberto Carlos. Nelle ultime settimane è invece esploso il ciclone Paris Saint Germain la cui nuova proprietà, araba ovviamente, è riuscita a destabilizzare Leonardo convincelo a lasciare l’Inter e adesso con l’ambizione di ritornare a vincere in Francia e in Europa.

    La campagna acquisti affidata al brasiliano è il giusto mix tra giovani, occasioni e adesso top player. Javier Pastore è il biglietto da visita del Paris Saint Germain alle grandi del calcio. In fondo per misurare la grandezza di una squadra bisogna paragonarla alla facilità di sedersi a trattare a tavoli importanti e se possibile strappare i top player alle rivali.

    Pastore è una scottatura per il Chelsea, una ferita per il Milan voglioso di aver il Flaco ma impossibilitato a trattare a certe cifre.

  • Roma, Menez ceduto al Paris Saint Germain

    Roma, Menez ceduto al Paris Saint Germain

    La notizia era già nell’aria da qualche settimana ma ora c’è anche l’ufficialità: Jeremy Menez lascia la Roma e si trasferisce al Paris Saint Germain del nuovo dg Leonardo. Il fantasista francese, che non rientrava nei piani del nuovo tecnico giallorosso Luis Enrique e che sarebbe stato chiuso nel ruolo di esterno d’attacco dai nuovi arrivati Erik Lamela e Bojan Krkic, approda nel club transalpino firmando un contratto di tre anni ed è stato presentato già nel pomeriggio da Leonardo stesso nelle stanze del Parco dei Principi insieme all’altro nuovo acquisto Blaise Matuidi, centrocampista proveniente dal Saint Etienne. Menez indosserà la maglia numero 7.

    © FRANCOIS GUILLOT/AFP/Getty Images
    E’ opinione di chi vi scrive che Menez sia stato però svenduto: prelevato dal Monaco nell’estate del 2008 per poco più di 10 milioni, nelle casse della Roma entreranno infatti solo 8 milioni di euro più un altro milione se il Psg dovesse centrare la qualificazione alla prossima Champions League. Pochi per un calciatore del talento come il 24enne francese che non è riuscito ad esprimere tutto il suo potenziale come avrebbe voluto forse soffrendo troppo l’esigente piazza giallorossa ma che avrebbe reso al meglio delle sue potenzialità se Luis Enrique avesse lavorato a dovere sulla testa del giocatore. Dopo 3 anni di Roma, nei quali sfortunatamente non ha lasciato il segno, per Menez inizia una nuova avventura a Parigi nell’ambizioso Psg dello sceicco Tamim bin Hamad al-Thani che ha l’obiettivo di portare il club parigino ai vertici del calcio francese ed europeo con un progetto affidato alle mani dell’ex Milan e Inter Leonardo.