Tag: bin hammam

  • Blatter rieletto: ora trasparenza e unità. Sarà vero?

    Blatter rieletto: ora trasparenza e unità. Sarà vero?

    Joseph Blatter, 75 anni, è il presidente della Fifa eletto dal 61 esimo congresso: lo era, lo è, lo sarà, per la quarta volta, con 186 voti favorevoli su 203. Esito scontato, in virtù del fatto che era l’ unico candidato, dopo il ritiro in extremis di Bin Hammam. Il suo “nuovo” corso, però, almeno nelle dichiarazioni ufficiali, vuole essere all’ insegna delle “riforme radicali” e della trasparenza, una parola ad oggi poco conosciuta nel massimo organo calcistico mondiale, anche alla luce dei recenti episodi di presunta corruzione di alcuni finzionari del Concacaf.

    Le parole chiave del suo discorso di ringraziamento sono due, “unità” e “trasparenza“, unitamente alla metafora della nava Fifa da riportare su acque chiare e trasparenti, che nel concreto si traducono – ad esempio – in una rivisitazione dei criteri per l’assegnazione dell’ organizzazione dei Mondiali: il Paese organizzatore sarà scelto non più dal comitato esecutivo ma dal congresso, che poi designerà i membri della commissione di etica, predisposta per monitorare i fenomeni corruttivi.

    Inoltre, sarà predisposta una commissione ad hoc per analizzare i fatti accorsi in questi mesi intorno al mondo Fifa, per portarli alal luce e risolverli, ricorrendo se necessario anche a personalità esterne al mondo Fifa.

    I propositi, dunque, smbrano molto positivi: ma tra il dire ed il fare – a proposito di metafore nautiche – c’è di mezzo il mare.

  • Tsunami Fifa: comprati i Mondiali Qatar 2022?

    Tsunami Fifa: comprati i Mondiali Qatar 2022?

    Dopo l’uragano delle accuse per corruzione, le frecciate velenose fra Blatter e Bin Hammam, il ritiro della candidatura del presidente della federazione asiatica, è ancora terremoto in casa Fifa. Più di un terremoto, uno tsunami, come ha annunciato Jack Warner, ex numero uno del Concacaf, attualmente sospeso dal comitato etico per l’accusa di corruzione.

    Warner, in diretta tv, ha deciso di leggere alcune email ricevute dal segretario generale Fifa, Jerome Valcke: in una delle missive si fa riferimento, ad esempio, al fatto che Bin Hammam avrebbe “comprato” l’assegnazione dei Mondiali 2022 al suo Qatar. Dopo la tempesta, Valcke ha provato a minimizzare la vicenda giustificando le sue parole con un “misunderstanding”, poichè – secondo la sua versione – volevano riferirsi alla necessità per Bin Hammam di adoperare, nella battaglia per la presidenza Fifa con Blatter, le stesse doti persuasive che gli hanno permesso di ottenere l’assegnazione dei Mondiali per il Qatar.

    Il Comitato organizzativo del Qatar, dal canto suo, respinge duramente al mittente le illazioni, e precisa in una nota ufficiale di “non aver compiuto alcun atto illecito per ottenere l’ assegnazione dell’ organizzazione dei Mondiali 2022″.
    Nonostante le smentite ed i tentativi di ridimensionamento delle varie questioni esplose, resta ferma l’impressione che l’organismo Fifa abbia al suo interno dei meccanismi ben poco trasperenti, che necessiterebbero di essere chiariti, anche attraverso inchieste indipedenti, che permettano di far luce e di restituire credibilità al massimo organo calcistico mondiale.

  • Bin Hammam si ritira, Blatter corre da solo

    Bin Hammam si ritira, Blatter corre da solo

    La corsa a due per la presidenza della Fifa diventa corsa ad uno: resta solo Sepp Blatter, presidente uscente ed unico candidato per la consultazione del 1 Giugno.

    Il suo rivale Bin Hammam, infatti, ha annunciato oggi il suo ritiro dalla competizione elettorale,dopo le accuse di corruzione a suo cario diffuse da Blatter e dai suoi uomini nei giorni scorsi. Accuse sicuramente pesanti, che hanno avuto ampia risonanza, riguardando una questione di presunte tangenti versate da Bin Hammam ad alcuni delegati che avevano partecipato ad una riunione della Federcalcio caraibica nei giorni del 10 ed 11 Maggio scorsi. Bin Hammam si è sempre dichiarato estraneo alle accuse, precisando come il denaro versato fosse solo a titolo di rimborso spese e viaggio per i delegati, e coinvolgendo nella vicenda lo stesso Blatter, affermando che il presidente Fifa fosse a conoscenza dell’ accaduto.

    Il presidente della federazione asiatica Bin Hammam, perciò, ha deciso di ritirare la sua candidatura per sottrarsi da questo continuo rimbalzare di accuse e frecciatine, che finiscono solo per infangare il nome della Fifa come istituzione.

    L’intento della candidatura di Bin Hammam era “di portare un cambiamento nella Fifa, creando un dibattito interno per far crescere la democrazia e la trasparenza nei processi decisionali”. Ora, però, il sentimento per lui prevalente è la delusione anche se Bin Hammam auspica che la sua candidatura, seppur ritirata a pochi giorni dal voto, possa avere conseguenze positive per la Fifa.

    Nonostante il ritiro della candidatura, però, Bin Hammam continuerà a difendersi di fronte al comitato etico per tutelare la propria posizione e  dalle accuse rivoltegli, e proseguirà le sue battaglie “per il bene del calcio”.

  • Blatter e Bin Hammam, corsa alla poltrona fra accuse reciproche

    Blatter e Bin Hammam, corsa alla poltrona fra accuse reciproche

    L’elezione del numero uno della Fifa del prossimo 1 Giugno nella sua immediata vigilia sta mostrando al mondo intero una faccia tutt’altro che pulita della massima istituzione calcistica mondiale, con accuse molto pesanti che piovono sulla testa dei due unici candidati, il presidente uscente Joseph Blatter e lo sfidante, del Qatar, Bin Hammam.

    Entrambi, infatti, sono accusati di corruzione finalizzata ad accaparrarsi preziosi voti per la giornata decisiva dell’elezione: Hammam si difende gridando al complotto, architettato dal diabolico Sep Blatter per screditarlo e metterlo fuori causa nella corsa alla presidenza, e contrattacca coinvolgendo Blatter in accuse analoghe a quelle ricevute: Sep Blatter, infatti, sarebbe stato a conoscenza di tangenti versate nel corso di una riunione della Federcalcio Caraibica lo scorso 10 Maggio, ma non avrebbe fatto luce sull’accaduto violando i principi etici della Fifa stessa.

    Al di là delle decisioni che il comitato etico della Fifa potrà prendere sulle vicende che coinvolgono entrambi i candidati, resta ferma la sensazione di non trasparenza e di scarso senso morale al vertice di un’istituzione che, invece, negli ultimi anni ha fatto dei valori etici e morali, riferiti soprattutto ai comportamenti dei calciatori in campo, alle iniziative contro il razzismo, al Fair Play finanziario, ed alle iniziative volte alla promozione del calcio nelle aree disagiate del mondo, la sua bandiera principale.

    La decisione del Comitato etico circa la risoluzione della questione sarà, dunque, molto importante e delicata ma lo sarà ancor di più la condotta del presidente che verrà eletto il 1 Giugno, chiunque esso sia.

  • Blatter e Bin Hammam sotto inchiesta, in che mani la Fifa…

    Blatter e Bin Hammam sotto inchiesta, in che mani la Fifa…

    Joseph Blatter è finito nel mirino del comitato etico della Fifa, che ha aperto una procedura a suo carico, a seguto dell’ istanza depositata nella giornata di ieri dal rivale di Blatter alla corsa per la presidenza della Fifa, che verrà decisa il prossimo primo Giugno, ossia il presidente della Confederazione asiatica Mohammed Bin Hammam, a sua volta sotto inchiesta per sospetto di frode.

    L’accusa dello sfidante al presidente svizzero, fa riferimento al fatto che Blatter sarebbe venuto a conoscenza da parte del presidente del Concacaf Jack Warner, di versamenti di denaro in contanti a membri di delegazioni partecipanti ad una riunione della Confederazione dei Caraibi nei giorni del 10 e dell’ 11 Maggio scorsi.

    Sia Blatter che Bin Hammam saranno ascoltati dal comitato etico domenica, mentre la memoria difensiva del presidente Blatter è attesa per la giornata di sabato.

    Quel che pare certo è che, a prescindere da chi verrà eletto, la presidenza della Fifa non potrà brillare nè per trasparenza nè per etica.

  • Bin Hammam vs Blatter: sfida per il potere Fifa

    Bin Hammam vs Blatter: sfida per il potere Fifa

    Il termine ultimo per presentare le candidature alla presidenza Fifa è scaduto Venerdì primo Aprile e le uniche due nomination sono state quelle del presidente uscente, lo svizzero Joseph Blatter, 75 anni, in carica dal 1998, e di Bin Hammam, 61 anni, presidente al terzo mandato della confederazione asiatica, oltre che multi milionaro del Qatar.

    Gli altri due candidati,  il giornalista americano Grant Wahl e l’ex capitano del Cile Elias Figueroa, si sono tirati fuori dalla corsa nella giornata di giovedì poichè non hanno trovato l’appoggio di una confederazione, requisito necessario per presentare la propria candidatura. Così, la Fifa con un comunicato ha annunciato lo “scontro a due”, dopo aver “effettuato un accurato processo di verifica”.

    Sarà un testa a testa infuocato, con l’asiatico che ha dimostrato di non voler adoperare l’arma della diplomazia, criticando aspramente e pubblicamete l’operato di Sepp Blatter, in particolare in riferimento alla sua arcaica “linea conservatrice”, che ostacola il naturale inserimento dell’innovazione tecnologica nel calcio, in un anacronistica difesa della superiorità dell’uomo nei confronti della macchina. “Blatter non è oramai in posizione di difendere il buon nome della Fifa. Al contrario, quanto più parla della Fifa, più persone passano all’opposizione – dice il qatariota – non vedo niente in un futuro con lui come non vedo nulla nella gestione che si sta andando a concludere. La Fifa non è stata ancora in grado di accettare una proposta tecnologica per la linea di porta, ad esempio: c’è poca creatività in lui”.

    D’altronde, se Blatter dovesse essere rieletto, il prossimo 1 Giugno durante il 61° Congresso della Fifa, si tratterebbe del suo quarto mandato consecutivo. La sua gestione, però, oltre alle critiche dell’avversario Bin Hammam, suscita ed ha suscitato il malcontento di molti addetti ai lavori ed appassionati – su tutti, agli scorsi Mondiali di Sud Africa le proteste dell’Inghilterra di Capello per il gol annullato ingiustamente a Lampard contro la Germania, anche se il pallone aveva varcato interamente la linea di porta – anche perchè l’immagine e l’operato dello svizzero non sono mai state percepite come all’insegna della totale trasparenza ma, piuttosto, orientate a preservare e rafforzare sempre più il suo potere per renderlo incontrastato.

    Appare, infatti, insolito che le prime dichiarazioni di apertura all’introduzione del supporto tecnologico siano giunte soltanto a soli tre mesi dalle elezioni, dopo che – per anni – si era espresso con categorici diktat di segno opposto:  “Penso che nel 2012 avremo un sistema capace di rilevare se la palla ha varcato la linea o meno e, una volta pronto, lo introdurremo ai Mondiali del 2014, per evitare quella che gli inglesi hanno definito un’ingiustizia evidente, c’era da riaprire il dibattito e lo abbiamo fatto”.

    Dal canto suo, anche l’avversario Bin Hammam ha dimostrato di possedere un solido network di relazioni su cui contare all’interno della Fifa, ed un influente potere su cui far leva per sperare nell’elezione. La sua posizione, infatti, è stata assolutamente decisiva nella decisione di assegnare al Qatar l’organizzazione di Mondiali del 2022, sbaragliando un’agguerrita concorrenza (anche degli Usa), e facendo sì che il Qatar divenisse il più piccolo Paese del Mondo (circa 11.500 kmq per 1.750.000 abitanti) ad ospitare le fasi finali della Coppa del Mondo, con la conseguente costruzione di almeno dodici impianti.

    Blatter rappresenta la riconferma del “vecchio”, dello strapotere Europeo sulle dinamiche del potere calcistico; Bin Hammam, invece, è il “nuovo” che avanza, espressione della la volontà dei Paesi emergenti di assumere un ruolo più centrale nei giochi di potere, non accettando supinamente il monopolio Europeo.

    Lo svizzero, però, qualora venisse rieletto, ha annunciato che si tratterà del suo ultimo mandato, designando già il suo erede, Europeo naturalmente, il fidato Presidente dell’Uefa Michelle Platini:  “Platini desidera candidarsi alla presidenza della Fifa nel 2015 . Sente di avere la capacità per fare un passo avanti”.

    Nel frattempo, bisognerà attendere il primo Giugno per conoscere l’esito delle elezioni 2011.