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  • Inter, Diego Milito Bidone d’oro 2011, la fine dell’eroe di Madrid

    Inter, Diego Milito Bidone d’oro 2011, la fine dell’eroe di Madrid

    Come recita il famoso detto ‘dalle stelle alle stalle’ il Principe Diego Milito che nemmeno 18 mesi fa veniva premiato a Nyon come il miglior giocatore della Champions League 2010 riceve oggi il meno prestigioso ‘Bidone d’oro’ giunto alla sua nona edizione. Il premio ideato e realizzato dalla trasmissione Catersport, in onda su Radio Due condotta da Sergio Ferrentino, Giorgio Lauro e Marco Ardemagni rappresenta la contrapposizione ironica al blasonato Pallone d’Oro, premiando il peggior calciatore dell’anno solare che abbia giocato nel campionato italiano.

    COME FUNZIONA?- Prima di tutto la rosa dei papabili al non ambito trofeo, viene scelta da una giuria di esperti del mondo del calcio e non, con la compartecipazione dei conduttori della trasmissione radiofonica. In seguito partono le votazioni che durano un solo giorno, (precisamente dalle ore 17 di sabato 10 dicembre alle 17 di domenica 11 dicembre) realizzabili dai radioascoltatori di Catersport che possono esprimere la propria preferenza via internet, o come accade dall’edizione del 2008 in appositi ‘Seggi Bidone’ disposti sull’intero territorio nazionale.

    PODIO E CLASSIFICA- Dopo le ultime cattive prove sul campo, l’attaccante argentino viene incoronato (mentre è ancora Campione del mondo per club) il nuove Bidone d’oro 2011, con uno scarto risicato di voti. I votanti hanno scelto il loro preferito da una lista di dieci bidoni dove Diego Milito ha battuto la concorrenza accaparrandosi con i suoi 3.099 voti popolari il 15,17% delle preferenze, staccando di pochi punti il Bidone d’Argento (già eletto Bidone d’argento 2010) lo juventino Amauri con 2.991 voti (14,64%). Gradino più basso del podio per un altro bianconero: Milos Krasic con 2.180 voti (10,67%) ormai a scaldare la panchina della capolista guidata da Conte. Segue a ruota al quarto posto Felipe Melo che dopo aver vinto l’edizione del 2009 e avendo giocato parte della vecchia stagione in Italia si aggiudica buoni 2.088 voti (10.22%). Non manca un altro bianconero dal nome importante come Luca Toni, unico italiano tra i nominabili che con 2.073 voti (10,15%) si aggiudica il quinto posto. Più staccati troviamo altri due giocatori nerazzurri, con Diego Forlan realizzatore di una sola rete da quando è arrivato in serie A, escluso dalla Champions per l’errore della dirigenza nerazzurra si prende ben 2.006 voti (9,82%) accomodandosi al sesto posto, seguito dal compagno Mauro Zarate che continua a non convincere tecnico e tifosi, per lui 1.980 voti (9,69%).

    Diego Milito Bidone d'Oro 2011 | ©Marcello Paternostro/Getty Images
    Classifica monopolizzata dunque dalle eterne rivali Inter e Juventus, dove solo all’ottavo posto troviamo un giocatore che non militi tra le file delle squadre in questione: Eduardo l’ex-portiere del Genoa, ora al Benfica, nono posto per l’attaccante del Cesena ex Fiorentina Adrian Mutu (1.190 pari al 5,83%)  e ultimo l’argentino El Tanke Santiago Silva con 1.118 voti (5,47%)

    ALBO D’ORO-  Nella lista dei vincitori dalla prima all’ultima edizione figurano nomi importani, di campioni caduti in disgrazia dopo stagioni da primi della classe. Quasi una legge matematica finanziaria per i vincitori che spieghi come il costo del loro cartellino sia indirettamente proporzionale alle loro prestazioni sul campo. L’albo d’oro del premio de evitare per qualsiasi calciatore recita: Rivaldo vincitore nel 2003, LeGrottaglie (2004), Vieri (2005), Adriano (2006 e 2007), Quaresma (2008), Felipe Melo (2009), Adriano (2010), Milito (2011). Spicca all’occhio il ‘Triplete’ conquistato da Adriano quando riuscì a fare il bis nell’annata 2006 e 2007 con la maglia nerazzura, per poi confermarsi a distanza di anni ancora al vertice di questa speciale classifica con il ritorno in Italia e i buoni propositi mai attuati con la maglia giallorossa. Curiosità per l’ultimo vincitore con Diego Milito che risulta essere con questo vittoria il primo campione del mondo in carica e il primo argentino a trionfare in questa particolare competizione.

  • Adriano addio Roma. L’Imperatore torna in Brasile

    Adriano addio Roma. L’Imperatore torna in Brasile

    Come si rende noto sul sito ufficiale della AS Roma in un comunicato il giocatore brasiliano ha rescisso il contratto:

    A.S. ROMA S.P.A. ed il calciatore ADRIANO RIBEIRO LEITE rendono noto di aver raggiunto, in data odierna, l’accordo per la risoluzione consensuale anticipata del contratto economico per le prestazioni sportive dello stesso, la cui naturale scadenza era prevista al 30 giugno 2013″. 

    Così finisce nel modo peggiore il ritorno in Italia dell’Imperatore, senza nemmeno un gol segnato e soprattutto per aver lasciato il segno solo fuori dal campo con le innumerevoli polemiche e situazioni al limite della decenza che l’hanno riguardato e coinvolto direttamente. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’assenza ingiustificata alla visita di controllo fissata a Trigoria dopo il periodo di recupero personalizzato a Rio.

    Le notti brave brasiliane, l’alcool, le donne e la vita spericolata che ha condotto fin’ora hanno rovinato uno dei talenti più esplosivi che il calcio abbia mai avuto. Basta ricordare gli inizi della sua carriera al Parma, quando in coppia con Gila era devastante, o quando arrivò nell’Inter e fece impazzire i tifosi con il suo gol più bello, in una serpentina di dribbling da centrocampo in un’azione uno contro tutti nella partita con l’Udinese. Forte fisicamente, devastante con la palla al piede, e con un sinistro capace di piegare le mani a qualsiasi portiere. Memorabile la sua prima partita in maglia nerazzurra in un’amichevole contro il Real Madrid, quando segnò su punizione a più di 170 km/h all’incrocio dei pali. Da Sconosciuto divenne l’Imperatore. Il giocatore interista con più gol nelle competizione europee, un idolo per i tifosi nerazzurri. Inesorabilmente qualcosa iniziò a cambiare, prima il rapporto con Roberto Mancini di amore e odio, poi sfortunatamente la morte del padre, a cui seguirono la depressione e la caduta nell’alcool.

    Un giocatore che non si è più ripreso, e che nonostante abbia avuto una seconda opportunità con la squadra giallorossa, non è riuscito a scrollarsi di dosso l’etichetta di Bidone d’oro. Perdendo così, di nuovo la possibilità di dimostrare di non essere una scommessa.

    Ha perso  ufficialmente il titolo di imperatore, ma non lo stipendio per la sua “carica istituzionale”: ha guadagnato più di un imperatore con 3,5 milioni di euro l’anno!

  • Adriano: “Chiedo scusa a tutti”

    Adriano: “Chiedo scusa a tutti”

    La parabola discendente dell’Imperatore Adriano, sembra non finire mai. La storia inizia dalle dichiarazioni shock di quando militava ancora nelle file nerazzurre, che spiegassero come il giocatore spesso venisse coperto dalla società perché si presentava ubriaco agli allenamenti e finiva invece nella lista degli infortunati per non sollevare il classico polverone mediatico.

    Poi i continui viaggi a Rio, tra alcool donne e festini che lo attiravano come le api al miele. La condizione fisica che scendeva e il suo peso che faceva l’opposto. Un talento sprecato ricordando le sue gesta in Italia e in Champions, portando a casa per due anni di fila solo il “Bidone d’oro” (che premia ogni anno il peggior calciatore che abbia giocato nel campionato italiano). La rottura con il club nerazzurro è inevitabile e il ritorno in Brasile è l’ultima soluzione. Arriva al Flamengo dove vive una stagione da assoluto protagonista, segnando 19 reti e diventando capocannoniere del campionato brasiliano. In estate la voglia di rivincita, lo porta a tornare in Italia e a firmare un contratto triennale con la Roma, volendo dimostrare come l’Imperatore sia tornato. Complici molti infortuni durante la stagione Adriano non riesce mai a entrare in forma e a trovare la continuità che gli permettano di allenarsi nel migliore dei modi. L’ultimo infortunio alla spalla, che si procura nel derby lo tiene fuori per un mese, periodo nel quale il brasiliano decide di tornare in Brasile per curarsi in maniera personalizzata. La storia si ripete e al giocatore giallorosso al ritorno da una festa nei quartieri della movida notturna di Rio, viene ritirata la patente perché si rifiuta di sottoporsi al controllo dell’alcool test. Altro caso da spiegare a Trigoria. Inoltre i continui rinvii e ritardi nel rientrare in Italia dal Brasile ogni volta sembrano mancanze di rispetto nei confronti della squadra giallorossa, e della dirigenza che ha creduto in lui. L’ultimo caso in ordine di tempo è stata la mancata presentazione ad una visita medica a Trigoria senza nemmeno avvertire. La cosiddetta goccia che fa traboccare il vaso.

    Sono arrivate subito le scuse del giocatore stesso che adesso si sente in colpa e cerca di dare spiegazioni all’ennesima “Adrianata” che lo rende protagonista più fuori che dentro il campo: “L’appuntamento era per sabato, loro lo hanno spostato per domenica – ha dichiarato ai microfoni di Sky il giocatore brasiliano- io pensavo di dover fare un controllo con lastre e tutto quanto, ma lo hanno spostato a Trigoria e lì non ci sono apparecchiature per fare questo. Mi sono sentito male, ho sbagliato a non presentarmi domenica. Per questo oggi tutti parlano di questa polemica”

    Poi le spiegazioni per motivare la scelta di non presentarsi, che sinceramente non serviranno a placare gli animi dei tifosi e dei sostenitori giallorossi, scegliendo di scusarsi per l’ennesima volta: “Domenica non sono andato perché mi sono arrabbiato, so di fare male a me stesso, ma chiedo scusa a tutti, tifosi e società. Adriano continua il discorso parlando della sua stagione travagliata, aggiungendo altre scuse per l’ultima gaffe : “Alla Roma mi sono fatto male tre volte, non sono riuscito a giocare tanto, ho avuto poche opportunità, ma quando ho giocato ho fatto bene, i tre infortuni però mi hanno impedito di dare un grande contributo. E’ stato fin qui un anno non bello per me e questo peggiora le cose.

    Alla fine finisce che si fa uno sbaglio come quello di domenica e per il quale chiedo scusa, ho certamente sbagliato, ma è già passato, oggi ho fatto tutto quello che dovevo e sono tranquillo. Spero di tornare prima possibile per aiutare la squadra”.

    Sembra solo un miraggio il futuro in giallorosso per il brasiliano. Montali  pochi giorni fa aveva apostrofato Adriano come “indifendibile” e in linea con quest’atteggiamento, i vertici societari  si stanno muovendo per ottenere la rescissione del contratto, fin troppo oneroso per le finanze giallorosse. Nonostante tutto il giocatore sembra cadere dalle nuvole: “Il mio futuro? Sento parlare di rescissione, c’è polemica, non saprei. Io sono qui, disposto a tutto, ho sbagliato a non andare domenica a Trigoria per la visita, ma non mi pare il caso di fare tutto questo. Io sono comunque qui, sono disposto a tutto. Il controllo l’ho fatto oggi con il dottore Castagna. Mi ha visto, sto bene, sto migliorando, bisogna avere più pazienza, così posso tornare” .

    Incorreggibile più che indifendibile a questo punto!

    (Fonte: Eurosport)

  • Bidone d’Oro 2010: Adriano supera Amauri e Ronaldinho

    Bidone d’Oro 2010: Adriano supera Amauri e Ronaldinho

    Se l’assegnazione del Pallone d’Oro 2010 ha fatto discutere sopratutto per la prematura esclusione di Wesley Sneijder su l’assegnazione del Bidone d’Oro 2010 saranno molti di più ad esser d’accordo. Il premio, assegnato dalla trasmissione di Radio 2 “Catersport”, e che mira a “premiare” il flop dell’anno è andato per la terza volta ad Adriano.

    L’Imperatore giallorosso ha disatteso le aspettative su di lui passando in poco tempo da uomo in più per la Roma a panchinaro di lusso. Alle sue spalle un altro brasiliano anche se naturalizzato, si tratta di Amauri e la sua involuzione preoccupa tantissimo tanto che la Juve pare sia pronta a privarsene già da gennaio.

    Sul gradino più basso del podio si piazza il deluso di casa Milan, Ronaldinho. Il gaucho senza la protezione di Leonardo è arrivato ai margini della squadra restando quasi sempre fuori dalle scelte di Allegri. Di seguito vi riportiamo la top ten:

    1 Adriano 22,42 % 4.064
    2 Amauri 12,76 % 2.313
    3 Ronaldinho 10,11 % 1.832
    4 F. Cannavaro 9,91 % 1.796
    5 Materazzi 9,34 % 1.692
    6 Cassano 9,31 % 1.688
    7 Mancini 8,24 % 1.494
    8 Diego 7,55 % 1.368
    9 Felipe Melo 5,61 % 1.017
    10 Mutu 4,75 % 861