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  • Juve: Bettega non garantisce per Ferrara. Hiddink già a gennaio?

    Le parole di Roberto Bettega nella prima conferenza stampa da vice direttore generale della Juventus targata Elkann non rassicurano Ciro Ferrara mettendo a rischio la sua permanenza sulla panchina bianconera.

    Dall’Olanda danno ormai per sicuro l’accordo tra la Vecchia Signora e Guus Hiddink già da gennaio e quindi Ferrara non avrebbe nemmeno la possibilità di giocarsi le ultime chance contro Parma e Milan nelle prime due partite di Campionato dopo la sosta. E’ chiaro che il futuro dei bianconeri è a rischio, fuori dalla Champions è fondamentale per la società star agganciati ai posti utili per la massima competizione europea e respingere cosi l’attacco delle agguerrite Roma e Fiorentina.

    L’ingaggio di Bettega è la dimostrazione palese che il progetto Elkann è fallito, adesso bisognerà vedere se Bobby Gol avrà la possibilità e il coraggio di mischiare ulteriormente le carte cambiando la guida tecnica già a gennaio e chiudendo di fatto le porte ad un ritorno di Marcello Lippi caldeggiando invece la pista che porta a Marotta.

  • Marotta: “Io alla Juventus? E’ fantacalcio”.

    Si fanno sempre più insistenti le voci di un possibile approdo di Giuseppe Marotta alla Juventus come nuovo direttore generale della società. A giugno il matrimonio era saltato all’ultimo momento ma il periodo nero che stanno attraversando i bianconeri potrebbe dare una riaccelerata alla trattativa.
    Il diretto interessato ha comunque prontamente smentito tutto (come a giugno del resto): “Sono solo illazioni di carattere mediatico, sono felicissimo alla Sampdoria e avrei molto piacere di continuare alla Sampdoria perchè mi sento molto realizzato nel continuare questo progetto. Non importa se non vinceremo lo scudetto, ma mi piace molto vedere crescere i giovani“.
    L’amministratore delegato dei doriani ha riservato anche un pensiero per l’allenatore del Genoa Gian Piero Gasperini che secondo gli addetti ai lavori dovrebbe essere il successore di Ferrara sulla panchina juventina: “Io e Gasperini alla Juve? Questo e’ fantacalcio. Non so cosa fara’ il tecnico del Genoa, ma sinceramente all’orizzonte non vedo a medio termine un possibile trasferimento“.

  • Juventus: si riparte da Marotta

    La Juventus cerca di ritrovarsi dopo il fallimento Champions League che oltre a togliere la soddisfazione ai tifosi di andar più avanti possibile nella prestigiosa competizione ha tolto alla società un ingente quantità di denaro (circa 15 milioni di euro). Il malcontento dei tifosi è palese, la protesta avanza tramite internet e ad esser bersagliati sono la dirigenza giovane e inesperta e l’allenatore Ciro Ferrara, mentre almeno per il momento non sono messi sotto processo i giocatori.

    In casa bianconera in queste ore si cerca di far quadrato per salvare il salvabile ma è chiaro adesso l’intervento diretto della proprietà obbligata a proteggere il titolo quotato in borsa. Gli Elkann sembra abbiano puntato l’indice contro l’attuale presidente Jean Claude Blanc e il ds Alessio Secco per le scelte estive in campagna acquisti e quindi criticano anche il ct Marcello Lippi direttore occulto delle operazioni di mercato bianconero.

    Proprio la posizione di Marcello Lippi è messa in dubbio per la prossima stagione pare infatti che la società sia tornata a corteggiare insistentemente il ds della Sampdoria Giuseppe Marotta con l’intento di assegnargli il delicato ruolo di direttore generale che ad oggi doveva esser del ct campione del mondo. Marotta era stato accostato alla Juventus anche durante il periodo estivo ma poi non se ne fece nulla proprio per l’ipotesi Lippi avanzata da Blanc.

  • Marotta:”Cassano soffre per la Nazionale”

    L’irriverente e a volte menefreghista Cassano del passato ha fatto spazio ad una nuova persona. Il nuovo Fantantonio va d’accordo con tutti, scherza con gli avversari, smorza i toni durante i momenti difficili, la cura Samp ha funzionato e cosi il presidente Garrone e il Ds Marotta hanno riconsegnato al calcio un talento che stava per smarrirsi.

    Il momento non positivo della squadra in campionato accompagnato da un calo di forma del barese ha però accentuato qualche mugugno con i tifosi riportando alle cronache Cassano in una veste non più sua. A spiegare e giustificare il momento delicato del Pibe de Bari ci ha pensato il ds Beppe Marotta ai microfoni di Radio Radio: “Come ogni calciatore, ha l’obiettivo di indossare la maglia azzurra spiega Marotta. Ormai è scritto che non andrà ai Mondiali e soffre per questa situazione. Ma il ct Lippi ha il diritto di fare le scelte che ritiene opportune”.

    Il ds spiega anche il momento delicato blucerchiato confermando la fiducia nel progetto e in Del Neri: “Con Gigi Del Neri abbiamo cominciato un progetto e siamo assolutamente soddisfatti’. La Sampdoria ha vissuto un grandissimo sogno all’inizio del campionato: la nostra partenza è stata devastante, poi c’è stato un brusco risveglio. Non potevamo continuare a vincere perchè lo spessore della nostra squadra non è tale da consentirci di rimanere al vertice. Dai sogni siamo passati alla realtà e dopo 15 giornate abbiamo 24 punti, non siamo una squadra di prima fascia ma di seconda. Stiamo portando avanti il nostro progetto che prevede anche la valorizzazione di giovani come Poli, Cacciatore e Rossi. ‘La Sampdoria come società non può che essere contenta conclude Marotta – La situazione è soddisfacente anche se consideriamo i risultati. Fuori casa abbiamo perso in modo secco contro Milan e Juventus che sono al secondo al terzo posto in classifica. Siamo una delle due squadre ad aver battuto l’Inter. Abbiamo perso il derby, ma in uno stadio che per tre quarti era occupato dai tifosi del Genoa”

  • Serie A: Milan – Sampdoria 3-0. Le voci dei protagonisti

    Leonardo: “Tutti hanno interpretato meravigliosamente questa partita”. C’è grande soddisfazione nelle parole di Leonardo al termine dell’anticipo di San Siro che ha visto il Diavolo travolgere per 3-0 la Sampdoria di Cassano e Pazzini. “Abbiamo affrontato la gara con il giusto approccio, siamo partiti subito bene, poi il gol all’inizio ci ha certamente facilitato le cose – ha proseguito il tecnico rossonero parlando ai microfoni di ‘Sky Sport’ – Rispetto alle altre partite abbiamo anche gestito nel migliore dei modi il risultato, andando a segno ancora per altre due volte. Tutta la squadra ha fatto bene: Abate, per esempio, è entrato al posto di Ronaldinho nella ripresa e ha giocato molto bene nel ruolo di esterno alto. Juve-Inter? Non è determinante, mancano ancora tante gare da qui al termine della stagione – ha sottolineato Leonardo in merito al big-match di Torino – L’importante è che il Milan, di partita in partita, sviluppi il proprio stile di gioco”.

    Gigi Del Neri: E’ già da un po’ che non si vede la Sampdoria. E’ stata una settimana di passione, partita con la sconfitta nel derby che si è fatta sentire. Non possiamo buttare via quanto di buono abbiamo fatto fino ad oggi, è difficile spiegare le ultime prestazioni. Siamo meno coraggiosi di prima, non creiamo una parvenza di un’occasione, nulla. Probabilmente paghiamo lo scotto del derby e anche se i tifosi ci aiutino non riusciamo a reagire. Peggio di così non credo si possa giocare e lavorare. Non è tanto un discorso legato ai risultati, ma all’atteggiamento. Il cambio di Mannini? Volevo contenere un po’ meglio Pato, era troppo pericoloso”.
    Una battuta poi finale concessa poi ai microfoni piuttosto inquietante. Alla domanda su cosa pensa sia la causa di tale crisi, Del Neri risponde con un enigmatico “Non sono mica il Mago Zurlì”.

    Adriano Galliani: “Un gioco meraviglioso, spettacolare, con possesso palla e affondi: un grande Milan”, ha detto l’amministratore delegato rossonero, rivelando che il presidente Silvio Berlusconi è sceso negli spogliatoi nell’intervallo, al suo arrivo a San Siro, per parlare con la squadra che aveva già segnato i tre gol. “Ha detto ai giocatori di tenere palla ed è proprio quello che hanno fatto. D’altronde con i piedi che abbiamo possiamo non far vedere palla agli avversari”. Con il Milan a -4 dalla capolista Inter, impegnata fra poco a Torino con la Juventus, Galliani dice “stiamo calmi, umili e modesti. E’ tutto ancora da fare. Aspettiamo il risultato di stasera perché potremmo anche tornare a -7. Parliamo dopo le 22.30”, ha concluso con un sorriso. Il vicepresidente del Milan si è proiettato sulla sfida della prossima settimana a Zurigo in Champions League. “E’ una partita fondamentale, dobbiamo vincerla e qualificarci – ha detto – per poi rituffarci due mesi e mezzo nel campionato senza coppe”

    Beppe Marotta: Non abbiamo risposto all’appello – ha detto l’AD come riportato da PrimocanaleSport -. Ora dobbiamo guardare bene dentro di noi, confrontandoci tutti, società, giocatori, allenatore. Anche perchè abbiamo fatto solo un tiro in porta, nel finale”. “Momenti come questi succedono nel calcio -continua Marotta-, ma ora bisogna stare calmi. Dobbiamo essere riconoscenti ai nostri tifosi che ci incoraggiano sempre, ma la classifca che ora è bella, rischia di non esserlo più”.

  • Calciomercato: giallo Badu firma per l’Udinese

    Calciomercato: giallo Badu firma per l’Udinese

    emmanuel-badu
    Nei giorni scorsi avevamo parlato del buon esito nella trattativa tra la Sampdoria e il giovane ganese Emmanuel Badu, a sorpresa Garrone aveva superato la concorrenza di numerose altre squadre portando in rosa un giocatore con ampi margini per diventare un campione. Vi era stato la conferma da più parti ma ieri sera il sito Ghanasport.com ha riportato la notizia dell’acquisto del giovane jolly di centrocampo da parte dell’Udinese con la conferma del presidente della Berlin Fc squadra che detiene i diritti sul cartellino e dello stesso giocatore che si dice orgoglioso di giocare nel club con cui si sono affermati giocatori come Muntari, Appiah e Asamoah

  • Cassano: “Io in Sud Africa ci vado di sicuro”. Anche Borgonovo suo sponsor

    Uscirà domani in tutte le librerie il libro di aforismi di Antonio Cassano nel quale il Pibe de Bari si racconta, dalla sua infanzia fino all’avventura nella Sampdoria di Garrone e Marotta. Tutti gli introiti delle vendite saranno devoluti alla Fondazione Borgonovo, nel libro “Antonio Cassano: io in Sud Africa ci vado di sicuro” con la solita semplicità e schiettezza confessa di mantener intatta la voglia di Nazionale e di partecipare al mondiale ma allo stesso tempo dice “Se Lippi non mi porterà al Mondiale, farò un safari con Carolina“.

    Oggi attraverso le pagine della Gazzetta dello Sport Stefano Borgonovo ha inviato una lettera aperta ad Antonio Cassano omaggiandolo del titolo di Fenomeno dei fenomeni e ponendolo come simbolo per i giovani.

    Per chi odia il calcio.
    Antonio Cassano: un fenomeno. Per chi odia il calcio. Per chi, guardando una partita, sbadiglia. Per chi, guardando una finale del Campionato del Mondo, esclama: “Ma guarda quei ventidue rincoglioniti che corrono dietro ad una palla!”. Per chi il giuoco del calcio non lo capisce. Bè, a tutti loro consiglierei di accomodarsi in poltrona e di osservare giocare il fenomeno dei fenomeni… Antonio Cassano.
    Lui avrà sicuramente pazienza e qualità per rendere il calcio più semplice. Perché il calcio è semplicità e intuizione: tali sono i fattori che rendono un calciatore più o meno bravo. Vi assicuro che Antonio Cassano in questo è il primo in assoluto… Credo che guardare il FENOMENO giocare possa avvicinare molte persone, bambini soprattutto, al calcio.
    Cosa dovrei dire di più, su Cassano?
    Una cosa soltanto: quando lo guardo in tv mi diverto nel cercare di capire il colpo o la giocata che farà… Ma non c’è proprio verso di anticipare le sue grandi intuizioni. Antonio, gioca e divertiti ancora per molti anni… Minimo fino a che l’Inter non vince la Champions.

  • Sampdoria: è fatta per Badu. Marotta beffa la Juventus

    Sampdoria: è fatta per Badu. Marotta beffa la Juventus

    emmanuel-badu
    Il calcio italiano continua a selezionare i pezzi migliori del sorprendente Ghana campione del Mondo ai Mondiali Under 20. Dopo che il Milan si è assicurato la Scarpa d’Oro Domincic Adiyiah e il giovanissimo centrocampista Edmund Hottor la Sampdoria è riuscita a metter le mani sul centrocampista Emmanuel Badu, considerato un clone di Ringhio Gattuso visto che fa del fisico, dell’agonismo e della corsa le sue doti migliori. E’ venerato in patria per aver segnato il rigore decisivo nella storica finale del Mondiale contro il Brasile.

    Su Badu c’era anche il forte interesse della Juventus ma la bravura e le intuizioni di Marotta hanno fatto si che il giocatore accettasse l’offerta doriana ai quali si legherà a partire da gennaio. Il giovane centrocampista adesso è tesserato per l’Asante Kotoko e vista la giovane età formerà la coppia centrale di centrocampo insieme alla sorpresa del campionato Poli.

    E’ lo stesso giovane talento africano – cosi per come riporta il sito TifoSamp -, attualmente in forza al Kotoko, a dichiararlo alla stampa locale: “le trattative per il mio passaggio alla Sampdoria sono ormai concluse”. Badu ha anche confidato la voglia di raggiungere la sua nuova squadra nel più breve tempo possibile ovvero già dopo aver onorato il prossimo impegno con la nazionale maggiore mercoledì prossimo.

  • Sampdoria: Cassano sbotta “se a qualcuno non vado bene posso andare a casa”. E’ la fine di un idillio?

    Sampdoria: Cassano sbotta “se a qualcuno non vado bene posso andare a casa”. E’ la fine di un idillio?

    cassanoLa Sampdoria non riesce a tornare alla vittoria in casa contro il Bari dopo la batosta subita nel turno infrasettimanale ad opera della Juventus e i tifosi iniziano a mugugnare forse vedendo svanire il sogno di questa prima parte di campionato. La Sampdoria in questa prima parte della stagione è andata a mille, gli uomini di Del Neri hanno espresso un calcio spettacolare orchestrato al meglio dal talento di Antonio Cassano.

    Ieri contro il Bari i doriani forse hanno giocato la partita peggiore della stagione, raccogliendo più del dovuto grazie all’errore dal dischetto di Barreto e dell’arbitro sulla rete di Bonucci innescando una contestazione da una parte dei tifosi che pare abbiano preso di mira proprio il Pibe di Bari Vecchia. Oggi nel Cassano Day, il talento pugliese non ha digerito i fischi sbottando a fine partita contro quella parte di tifoseria. “Qui si sono abituati bene, forse troppo. Forse si sono abituati a mangiare troppa nutella, quando invece per una volta mangiano merda. Ho sentito fischi e mugugni, se a qualcuno non vado bene posso andare a casa senza problemi: l’ho fatto a Roma, l’ho fatto anche a Madrid, se è il caso faccio le valigie e me ne vado anche da qui”.

    E’ inutile nascondere che la Sampdoria ad Antonio Cassano inizi ad andar stretta e superando lo spirito di gratitudine nei confronti dei Garrone e nel ds Marotta che lo hanno accolto rivitalizzandolo in un periodo buio della sua carriera fantAntonio spera di tornare a calpestare terreni più competitivi per il suo talento. Possono esser questi i primi segnali della fine di un idillio?

  • Juventus: ecco perchè è stato fatto fuori Cobolli Gigli

    Juventus: ecco perchè è stato fatto fuori Cobolli Gigli

    Giovanni Cobolli GigliDi seguito vi riportiamo un interessante articolo di Antonio Corsa (ACB) scritto per il blog Uccellino di Del Piero nel quale cerca di analizzare questo improvviso cambio al vertice nella dirigenza bianconera epurando in mal modo il presidente traghettatore Giovanni Cobolli Gigli

    Innanzitutto dai doverosi ringraziamenti, formali, come sempre in questi casi. Mettendo da parte per un attimo “Calciopoli”, sulla quale tornerò più tardi, posso dire che Giovanni Cobolli Gigli è stato un presidente sui generis, atipico, molto “televisivo”, presente in Lega, consigliere, uomo-immagine per le tv e tifoso sempre presente a vedere la Juventus in tribuna e a metterci la faccia nel pre e nel post-partita. Il suo compito, almeno da un punto di vista mediatico, l’ha svolto sufficientemente bene, assumendo di fatto il ruolo di “parafulmini” della Società, pronto a subire (era pagato per quello, per carità!) tutte le critiche degli ancora inferociti bianconeri che dalla cacciata di Giraudo & Moggi in poi hanno trovato in lui un bersaglio perfetto per la propria rabbia. Mai una parola fuori posto, una ottima dialettica (non me la sento di incolparlo di non aver parlato il “calcese”: Cobolli Gigli parla italiano, una lingua che non tutti comprendono, purtroppo.. ma che preferisco al Corvinese o al Moggese, per capirci), grande rispetto ed educazione con tutti. Certo, gli si imputano alcune gaffes o presunte tali (dalle foto con Moratti alle frasi sull’ispirarsi allo stile di Facchetti, fino ai “27 Scudetti”, ecc..), quel suo non rivelare mai niente di mercato (anzi, spesso ha detto il contrario, forse giocando un pò..) e quel suo essere “pacato” anche dopo aver subito gravi torti arbitrali, ma personalmente credo troppi castelli di carta si siano costruiti sul nulla. Queste sono infatti semplicemente “parole”, e tali devono essere considerate. Così come lo sono il dichiarare di voler essere “simpatici”, o di voler creare e rispettare un “codice etico”, che sono entrambe precise direttive che il Cobolli ha semplicemente ereditato da chi l’ha preceduto. Piuttosto passiamo ai “fatti”: Calciopoli.

    La linea difensiva scelta, il ritiro del ricorso al Tar, l’atteggiamento conciliatore adottato subito dopo, il totale diniego della precedente gestione e quel voler rimarcare sempre un concetto di novità e trasparenza, portata a volte fino all’eccesso, non sono e non possono secondo me essere scelte a lui imputabili. Sono tutte conseguenze, queste, della strategia difensiva scelta dal club che, invece di combattere punto per punto e ribattere alle accuse (come avremmo preferito tutti noi), ha scelto la politica del patteggiamento, dell’ “accettiamo la pena, ma ora siamo cambiati e siamo diversi dai cattivi di prima, quindi voltiamo pagina e lasciateci in pace”. Una strategia, ripeto, che non credo sia nata con Cobolli Gigli, e che non credo nemmeno sia nata all’interno di un ambito esclusivamente sportivo. Non credo che un presidente appena eletto e senza “poteri” più grandi (come chessò un Sant’Albano) extrasportivi avesse insomma l’autorità e la forza da poter decidere, da solo, questioni così vitali (anche per il patrimonio della Società e degli azionisti, e mi riferisco a quelli “grandi”, con centinaia di milioni di euro in ballo). Erano probabilmente scelte “più grandi di lui”, un gioco a scacchi giocato nei piani alti. Non me la sento perciò di condannarlo per responsabilità che evidentemente non ha, così come non mi pare corretto che si usi un “parafulmine” vendendo favole. Non è tutta colpa sua.. Ciò detto, e torniamo alla cronaca, era già da un pò di tempo che si era cominciato a disegnare sulla carta un riassetto che prevedesse l’uscita di scena del presidente, oltre che quello di Giampiero Montali. Da questa estate, per la precisione, quando l’uomo designato a prendere il posto dell’ex tecnico della Nazionale di pallavolo (destinato a lasciare la Juventus, come anticipato da relativa “cinguettata”) sembrava dovessere essere Beppe Marotta, corteggiato fino alla lite con Garrone, ma non abbastanza da portarlo subito a Torino subito.

    Cobolli Gigli aveva cominciato ad avere dei dissidi personali con Jean-Claude Blanc (così si mormora..) da qualche mese, ed aveva già da un pò di tempo cominciato a guardarsi attorno, cercando di nuovo qualche contatto, mai perso, col mondo dell’editoria. Ieri è arrivata l’ufficializzazione del “cambio” da parte di John Elkann in persona. Lo saluto e lo ringrazio, perciò. Non è stato un presidente da ricordare, ma nemmeno da insultare. Ma guardiamo avanti. Per conoscere gli altri cambiamenti del CdA bisognerà aspettare il 12 ottobre: per Tuttosport ci sarà l’ingresso di due figli “d’arte” come Giugiaro Jr. e Grande Stevens Jr., mentre per Sky sono possibili gli ingressi di Giovanni Minoli (quello di Mixer e La Storia Siamo Noi, si) e della Christillin. Aspetterei per capirne un pò di più, anche perchè John Elkann parla di “confusione” fatta sui giornali, quasi a voler preannunciare qualche sorpresa. In ogni caso andrà rivisto il “Comitato Sportivo”, attualmente composto solo da Montanaro e Blanc (e quindi ormai di fatto inutile), e andrà rivista anche la procedura operativa per gli acquisti, se è vero che, come si dice a Torino, c’era bisogno dell’approvazione formale sia del Presidente che dell’Amministratore Delegato per gli acquisti di una certa importanza (un metodo scelto per “controllare” eventuali abusi di potere “Moggiani” col sistema della firma congiunta di due cariche separate, e con l’approvazione formale anche del Comitato Sportivo, per gli acquisti faraonici). Con la riunione delle tre cariche e lo svuotamento dell’organo consultivo, potrete bene intuire, tutto il potere esecutivo passa nelle mani di una sola persona, Jean-Claude Blanc, che, sebbene già in pratica “facesse tutte cose lui”.., ora potrà farlo anche “in teoria”. Una responsabilità molto grande, ma evidentemente c’è tanta fiducia in lui. Di recente, il francese ha ottenuto un bonus per il raggiungimento di tutti gli obiettivi prefissati (sia in sede sportiva che amministrativa), ed è in trattativa con una serie di sponsor che – si dice – porteranno valanghe di soldi alla Società bianconera.

    Sembra passata una vita da quando, durante la presentazione di Ciro Ferrara, l’AD – stizzito dalle domande su Marotta – glissava ferocemente e rianalizzava tutti i successi personali quasi a voler lanciare un messaggio, diretto ed indiretto al tempo stesso, di potercela fare “da solo”. Era un Blanc sotto pressione, quello. Pronto ad esplodere. Che si assunse contro il parere di tantissimi suoi “sottoposti” l’onere e la responsabilità dell’esonero di Ranieri, e che capì, probabilmente, che avrebbe dovuto cominciare a fare le cose “in prima persona” perchè era in ballo persino la sua posizione. Invece di esplodere però è venuto fuori il carattere e l’operatività che da sempre lo caratterizzano, e per i quali era famoso. Quasi cinque mesi dopo siamo infatti alla conclusione di questo percorso in cui si è visto un Blanc nuovo, deciso, “aggressivo”, impegnatissimo, mettere a segno una ottima campagna acquisti, presentare un ottimo bilancio con ottimi ricavi e far tornare nella gente l’impressione che la Juventus sia “forte”, e che sia tornata quella mentalità da vincenti (sconfitta e critiche di Palermo a parte) che probabilmente un pò si era persa negli anni passati. Spetterà a lui continuare sull’ottimo lavoro di questi ultimi mesi, e l’augurio è che possa raccogliere i frutti del suo lavoro non solo a livello economico, ma anche sportivo. Ogni altro commento lo rimando al 12 ottobre prossimo. Sono curioso anche io, molto.
    [via: uccellinodidelpiero.com]