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  • Marotta: Quagliarella multato, Juve non ha problema gol

    Marotta: Quagliarella multato, Juve non ha problema gol

    La sconfitta di campionato contro il Milan ha lasciato una situazione “nuova” in casa Juventus, in cui è necessario analizzare problematiche di gioco, difficoltà realizzative e nervosismi improvvisi. Di tutto questo ha parlato Beppe Marotta, direttore generale bianconero, in un’analisi a 360 gradi che fotografa il momento attuale della squadra di Conte, con un occhio al futuro prossimo ed alle possibili concorrenti per la lotta scudetto.

    Per quanto concerne la questione “nervi tesi”, l’ ad bianconero ha sminuito la problematica con una frase secca e perentoria: “sono solo fantasie”. In tal senso, quindi, Marotta ha inteso ridimensionare il presunto litigio in campo al termine del primo tempo di Milan-Juventus tra Bonucci e Marchisio, poi smentito su Twitter dai diretti interessati e, soprattutto, il caso Quagliarella, autore di insulti celati dal bavero del giubotto all’indirizzo di Angelo Alessio. Per tale episodio, Quagliarella è stato multato così come ha reso noto il dirigente bianconero, ma ciò è avvenuto dopo un sereno colloquio avvenuto con l’attaccante napoletano: questo perchè la Juventus non tollera i comportamenti di indisciplina, sopra le righe, e di conseguenza ha applicato il suo codice comportamentale nella specifica fattispecie. Quel che rimane da capire, è se alla multa pecuniaria seguirà anche una punizione in campo, ossia se Quagliarella salterà la prossima partita contro il Torino per “punizione disciplinare”. Nel caso in cui si decidesse per l’assenza di Quagliarella, la Juventus dovrebbe fare a meno di uno degli attaccanti più prolifici andando ad aggravare quel problema realizzativo che, in particolare nelle ultime tre uscite di campionato, si è mostrato in maniera evidente con solo un gol realizzato in tre partite.

    Marotta parla della situazione in casa Juventus
    Marotta parla della situazione in casa Juventus | ©Maurizio Lagana/Getty Images

    Per Marotta, però, il problema realizzativo non sussiste e, per spiegare meglio tale concetto, snocciola una serie di cifre: “nelle ultime due stagioni abbiamo segnato 94 reti, in questa abbiamo già mandato in gol 12 giocatori, il numero più alto della serie A. Dopo la Roma abbiamo il miglior attacco oltre alla difesa meno perforata”. Il messaggio di Marotta è, dunque, chiaro e tende a sottolineare che la squadra non abbia difficoltà realizzative, affermando “non vedo dove sia il problema del gol”.

    Dal discorso attacco attuale, il passo verso il tema mercato è molto breve, soprattutto parlando di top player, una delle parole più adoperate in riferimento alle prossime strategie bianconere. In tal senso, lo stesso Marotta spiega ancora una volta il suo punto di vista in riferimento al mercato di riparazione di Gennaio: “noi dobbiamo migliorarci sempre, ma non dobbiamo tappare nessuna falla”. 

    Marotta ha, poi, affrontato anche l’argomento degl obiettivi stagionali della squadra, in riferimento alla lotta scudetto ed al cammino in Champions League, dove alla Juventus occorre un punto nell’ultima giornata del proprio girone per la conquista della matematica qualificazione, “vediamo il traguardo ma dobbiamo percorrere gli ultimi metri”. In riferimento al campionato, invece, secondo Marotta “la lotta scudetto è molto aperta” , ma la Juventus deve crederci perchè a pretenderlo ed imporlo è il suo stesso Dna e, fra le altre concorrenti,  il Napoli di Walter Mazzarri è un’avversaria molto pericolosa e ben attrezzata e, per questo, “ha diritto ad essere considerata una pretendente per il titolo”.

  • Difesa Conte dopo parole Gegic: “Pagate colpe non sue”

    Difesa Conte dopo parole Gegic: “Pagate colpe non sue”

    Dopo l’uragano delle parole di Almir Gegic, il “capo degli zingari” latitante dal giugno 2011 e costituitosi lunedì sera a Milano Malpensa, l’inchiesta sul calcioscommesse dovrà necessariamente subire un profondo scossone, soprattutto alla luce delle stesse parole pronunciate dall’ex latitante che hanno riguardato anche Antonio Conte: secondo quanto rivelato dallo stesso Gegic ad un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, infatti, una televisione gli avrebbe offerto cinque mila euro per parlare di Antonio Conte al fine di coinvolgerlo maggiormente nella vicenda scommesse, in un’intervista dai toni denigratori, in cui Gegic avrebbe dovuto definire lo stesso Conte come uno dei suoi “stretti conoscenti” anche se, per ammissione del serbo, lui ed il tecnico della Juventus non si conoscono affatto: “mai visto, mai sentito, mai provato a contattarlo”. Gegic, per questo, ha rifiutato l’offerta non avendo nulla da dire su di lui, evitando di peggiorare in maniera infondata la posizione dello stesso tecnico bianconero, sia dal punto di vista della giustizia che dal punto di vista dell’opinione pubblica: per la serie, anche i latitanti hanno una loro morale.

    In ogni caso, le rivelazioni di Gegic appaiono come parole assolutamente pesanti che feriscono in prima persona proprio il mister salentino che ancora sta scontando la sua squalifica per omessa denuncia, un tunnel buio e doloroso che terminerà il prossimo 9 Dicembre. In tal senso, si è espresso il legale del tecnico bianconero l’avvocato Antonio De Rensis che sottolinea il disagio ed il fastidio per il suo assistito nel leggere quelle parole di Gegic che, secondo l’avvocato, “devono far riflettere in ogni caso, e siamo sicuri che la magistratura andrà fino in fondo a questa vicenda”.

    Conte, la difesa reagisce dopo parole di Gegic
    Conte, la difesa reagisce dopo parole di Gegic | © Maurizio Lagana/Getty Images

    La difesa di Conte e lo stesso allenatore dopo le parole rilasciate alla Gazzetta dello Sport, attendono ora l’interrogatorio di Almir Gegic in modo da acquisirlo e verificarne il contenuto al fine di decidere il da farsi per salvaguardare la posizione di Antonio Conte: il mister, infatti, nonostante tale intricata vicenda si stia rivelando ben lontana da quanto ipotizzava chi intendeva attribuirgli diverse responsabilità, ha sofferto molto per i giudizi affrettati rivolti nei suoi confronti e la sua persona, le sue emozioni ora devono essere tutelate anche perchè “mettendosi nei suoi panni non ci si sente affatto bene in una simile situazione”.  

    Oltre alle parole del legale del mister, anche il direttore generale della Juventus Beppe Marotta ha commentato la vicenda, soffermandosi proprio sulla posizione di Conte e sulle implicazioni che tale questione ha avuto sul mister bianconero, che ha pagato “per colpe non sue” ed ha sofferto nell’esser coinvolto in una vicenda dai tratti “kafkiani” assolutamente lontana dalla sua morale e dal suo modo di essere allenatore, in una situazione in cui la sua difesa ha dovuto piegarsi alle dichiarazioni di un pentito. Una questione che dovrebbe essere, secondo Beppe Marotta, uno spunto di riflessione al fine di riformare un sistema di giustizia sportiva, al fine di consentire di potersi difendere da attacchi pretestuosi, riferendosi, in maniera indiretta ma ben chiara, proprio al “grande accusatore” di Antonio Conte, l’ex calciatore del Siena Filippo – detto Pippo – Carobbio.

  • Drogba chiede alla Fifa di lasciare la Cina, Juve in agguato

    Drogba chiede alla Fifa di lasciare la Cina, Juve in agguato

    Fra coloro che hanno seguito il match fra Juventus e Chelsea ci sarà stato, con tutta probabilità, anche Didier Drogba grande ex attaccante dei blues e trascinatore dell’ormai ex squadra di Di Matteo nella vittoria della Champions League dello scorso anno, spettatore interessato delle vicende bianconere soprattutto in virtù della prossima finestra di mercato invernale che lo potrebbe riguardare molto da vicino.

    In tal senso, secondo quanto riporta il quotidiano francese l’Equipe, Didier Drogba avrebbe chiesto alla Fifa uno speciale permesso che gli potrebbe consentire di esser ceduto in prestito proprio a Gennaio dalla squadra cinese Shanghai Shenhua, nella quale milita dallo scorso mese di agosto dopo aver detto addio al Chelsea. Si tratterebbe, però, di un prestito “a tempo” considerando che potrebbe approfittare della sosta invernale della Super League cinese e, dunque, se la Fifa dovesse accettare la sua richiesta di deroga – considerando che il mercato cinese è chiuso nel periodo di Gennaio – potrebbe tornare in Europa e, fra le varie società interessate, la Juventus potrebbe essere proprio la meta più probabile.

    Alla Juventus, come noto, manca la figura del bomber implacabile, dell’attaccante che riesce a liberarsi in area e che, anche con una sola occasione a disposizione, possa riuscire a risolvere una gara. La squadra di Conte, infatti, ha mostrato la sua brillantezza quando riesce a creare molte occasioni e condurre il gioco ma tale circostanza, soprattutto se proseguisse il cammino in Europa, non sempre potrà verificarsi ed, in tal senso, l’arrivo di Drogba potrebbe incrementare notevolmente il potenziale offensivo dei bianconeri.

    Didier Drogba chiede permesso alla Fifa per tornare in prestito in Europa
    Didier Drogba chiede permesso alla Fifa per tornare in prestito in Europa | © ALEXANDER KLEIN/AFP/Getty Images

    Di certo, dopo la vittoria ottenuta ieri contro il Chelsea ed i tre gol segnati, il problema-gol appare meno urgente, ma nell’ottica di una strategia lungimirante è bene considerare e risolvere le problematiche non soltanto quando divengono urgenti: in campionato il potenziale offensivo bianconero appare adeguato alle esigenze della lotta scudetto, mentre per poter proseguire il cammino in Champions League l’innesto dell’ivoriano Didier Drogba diverrebbe un’arma in più, un valore aggiunto da sfruttare in caso di necessità, ma senza modificare gli equilibri consolidati e la rodata coralità del gioco voluto da mister Conte.

    Didier Drogba sarà impegnato nella prossima Coppa d’Africa con la sua Nazionale della Costa d’Avorio ma la durata della manifestazione non dovrebbe rappresentare un grande ostacolo, considerando che prenderà il via il 19 Gennaio e terminerà il 10 Febbraio 2013 e, dunque, in tempo per gli ottavi di Champions League, che prenderanno il via dal prossimo 12 di Febbraio. D’altronde, lo stesso direttore generale bianconero Beppe Marotta, alla vigilia della gara contro la Lazio aveva rilasciato una dichiarazione sibillina, che apriva alla possibilità dell’interessamento della Juventus nei confronti di Drogba, pronunciando una frase che, nelle trattative di mercato, appare spesso come una conferma importante: “Non escludo nulla”. Lo stesso Beppe Marotta aveva precisato, poi, che molto dipenderà dalla disponibilità offerta dal mercato e, in tal senso, dopo la richiesta di deroga avanzata da Drogba si può cogliere la sua piena disponibilità all’operazione.

    La palla passa ora alla Fifa: nel caso in cui la fatidica autorizzazione dovesse arrivare, la Juventus dovrà farsi trovare pronta a coglierla al volo.

  • Juventus Stadium flop, la Champions ha meno appeal del campionato

    Juventus Stadium flop, la Champions ha meno appeal del campionato

    La gara di ieri sera contro i danesi del Nordsjaelland non possedeva, di certo, il fascino della grande sfida europea considerando la fragilità dell’avversario rivelatasi, poi, anche nella sonora sconfitta per 4-0 rimediata. Tuttavia, alla vigilia del match, la Juventus aveva l’obbligo di ottenere i tre punti per poter almeno sperare di continuare il suo cammino verso la qualificazione agli ottavi di finale, cercando sul campo il riscatto tanto agognato dopo la sconfitta contro l’Inter. Per tutte queste ragioni, probabilmente, ci si attendeva uno stadio pieno a supporto dei bianconeri, fornendo loro quella “carica” in più che, spesso, si è rivelata determinante soprattutto nella scorsa stagione, quando la parola sold-out era divenuta un’abitudine da associare al nuovo impianto. Ieri, invece, i presenti paganti allo Juventus Stadium sono stati solo 31.366, facendo registrare il terzo peggiore incasso per il nuovo impianto, migliore soltanto rispetto a Juventus-Bologna di Coppa Italia dell’ 8 Dicembre 2011, che detiene il record negativo, e di Juventus-Shakhtar Donetsk con 29.368 spettatori paganti.

    A parte la Coppa Italia che tradizionalmente possiede meno appeal soprattutto nelle fasi iniziali, proprio la recente gara casalinga di Champions League contro gli ucraini di Lucescu ha rappresentato un campanello d’allarme per la dirigenza bianconera, sia alla luce della scarsa affluenza di pubblico, sia dello sciopero del tifo connesso al “caro-biglietti”: in quell’occasione, infatti, la società aveva optato (in maniera infelice) per un incremento dei prezzi, portando i tagliandi delle curve a 40 euro e degli altri settori da un minimo di 90 euro ad un massimo di 130 euro: una strategia che ha premiato le casse del club, con un incasso totale di ben 1.515.836 euro – il quinto migliore di sempre – ma che ha penalizzato la cornice dello stadio, insolitamente silenzioso.

    Per la gara di ieri sera contro i danesi, invece, i prezzi sono stati riportati – saggiamente – ad un livello “normale”, con le curve a 30 euro e gli altri settori da 60 a 90 euro: ciò ha portato, appunto, al terzo peggiore incasso e non è stato sufficiente per far registrare un numero maggiore di spettatori, considerando i numerosi posti vuoti rimasti, anche se il supporto dei presenti è stato adeguatamente caloroso.

    Incassi Juventus Stadium flop con Nordsjaelland nonostante la vittoria | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Allo stato dei fatti, difficile considerare tra le possibili cause una minore vicinanza del pubblico alla squadra, anche perchè sabato scorso contro l’Inter l’impianto ha fatto registrare il tutto esaurito, con ben 40.553 spettatori. Dopo la gara contro lo Shakhtar, Beppe Marotta provò a motivare la scarsa affluenza con la difficoltà per il pubblico proveniente da fuori regione di recarsi a Torino per i match infrasettimanali: potrebbe essere una possibile chiave di lettura anche se non può essere l’unica, considerando che nel prossimo decisivo match di Champions contro il Chelsea, sicuramente lo Juventus Stadium registrerà un altro sold-out, nonostante i prezzi dei tagliandi verranno con tutta probabilità ritoccati verso l’alto poichè la gara contro i blues di Di Matteo  del prossimo 20 Novembre sarà considerata una partita di “prima fascia”.

    Alla luce di ciò, dunque, la principale determinante dell’affluenza, oltre ai prezzi dei biglietti, pare essere proprio il blasone dell’avversario che si affronta, e questa “correlazione” pare emergere in maniera più vistosa in Europa piuttosto che in campionato, dove finora si registrato un ulteriore aumento-medio di presenze rispetto alla scorsa stagione, con una percentuale di riempimento superiore al 93%: lo Stadium, dunque, ha già dimostrato di poter essere “dodicesimo uomo” e la Juventus si augura possa esserlo anche in Champions, a partire dalla determinante gara contro i campioni d’Europa.

  • Marotta-Pradè ancora scintille sul caso Berbatov

    Marotta-Pradè ancora scintille sul caso Berbatov

    La rivalità tra Juventus e Fiorentina non conosce tregua. A due mesi dalla chiusura del calciomercato i due direttori sportivi continuano a pungersi sulla vicenda Dimitar Berbatov, l’attaccante che ha acceso definitivamente lo scontro fra le due società. Il giocatore è stato conteso dai viola e dai bianconeri prima di firmare definitivamente per il Fulham. Il bulgaro infatti prima avrebbe accettato un’offerta della società dei Della Valle, salvo poi tornare sui suoi passi e trattare con il club di corso Galileo Ferraris ed infine firmare per la squadra inglese. Tutto questo ha causato una vera e propria guerra tra le due dirigenze con continue frecciatine che coinvolgono anche i due presidenti.

    Stavolta ad attaccare per primo è stato Marotta, dichiarando che la Fiorentina avrebbe dovuto ringraziare la Juventus per quell’intromissione nella trattativa perché così facendo ha evitato una brutta figura alla società viola, visto che il giocatore durante la chiacchierata con la dirigenza bianconera avrebbe ammesso il proprio disinteresse verso il club toscano. Pronta la risposta del direttore sportivo Pradè che ha chiesto al suo collega bianconero che sarebbe più opportuno dire in faccia certe cose piuttosto che sparlare con la stampa.

    Beppe Marotta
    Ancora scintille tra Marotta e Pradè © Filippo Alfero/Getty Images

    L’ex direttore sportivo della Sampdoria, ora alla Juventus, aggiunge che la Fiorentina è stata abile ad attaccare il club bianconero per una loro lacuna, visto che il giocatore non avrebbe mai firmato per la viola.

    Anche i presidenti delle due società non si tirano indietro e Della Valle ai microfoni di La 7 ha attaccato il collega bianconero “”Della vera famiglia è rimasto ben poco, ci sono membri che non sono grandi lavoratori. Purtroppo però bisogna parlare con loro e per trovarli basta andare in qualche discoteca“. Secca la risposta di AgnelliIo in discoteca ci vado onestamente poco, l’ultima volta per la festa scudetto e mi sono divertito tanto. Gli auguro di andarci presto anche lui per festeggiare qualcosa“.

    Una rivalità destinata a continuare fin quando a capo delle due società ci saranno queste dirigenze, pronte ad attaccarsi l’uno contro l’altra alla prima occasione. E sono sicuro che non sia finita qua…

  • La Juve sogna Drogba a gennaio

    La Juve sogna Drogba a gennaio

    Nonostante gli ottimi risultati ottenuti in questo inizio di stagione, la Juve non trascura la caccia al top player d’attacco e la riapertura del mercato a gennaio potrebbe rivelarsi momento propizio per sferrare il colpo. I campioni d’Italia godono di una rosa ampia, la squadra sembra non avere rivali in Italia e sembra poter ben figurare anche a livello continentale. Tuttavia l’undici bianconero è chiaramente migliorabile soprattutto in attacco dove la presenza di un top player come Didier Drogba, sarebbe fondamentale sia in partite come quella di Siena sia nelle partite europee dove la concorrenza è agguerrita e per poter competere ai massimi livelli bisogna avere in squadra campioni esperti come l’ivoriano.

    Ecco perchè la dirigenza bianconera non ha ancora abbandonato l’idea di portare a Torino l’ex bomber del Chelsea Didier Drogba, 35 anni il prossimo marzo. Marotta e Paratici sono uniti nell’intento di provare a prendere Drogba nella prossima finestra di mercato in modo tale da assicurare ad Antonio Conte un giocatore di assoluto livello ed esperienza che possa aumentare le ambizioni bianconere soprattutto in chiave Champions League. Drogba, attualmente legato ai cinesi dello Shanghai Shenhua da un contratto faraonico(1 milione di euro al mese), potrebbe ben presto lasciare il continente asiatico per tornare ad essere protagonista nel calcio che conta.

    Didier Drogba
    Didier Drogba obiettivo Juve per gennaio © PETER PARKS/AFP/GettyImages

    Il bomber ivoriano, nonostante i 7 gol segnati in 12 partite, non è riuscito a garantire alla sua squadra il salto di qualità desiderato. Non a caso lo Shanghai in campionato si ritrova a metà classifica con un distacco di ben 20 punti dal Guangzhou di Marcello Lippi, vicinissimo alla conquista del titolo. A 3 giornate dalla fine del campionato, Drogba e compagni sono tagliati fuori anche dalla lotta per la qualificazione alla prossima Champions League asiatica. Lui, che la Champions l’ha vinta alla grande con il Chelsea solo 5 mesi fa, non nasconde agli amici più stretti il desiderio di tornare a giocarci. La Juve gli darebbe volentieri tale possibilità magari approfittando delle difficoltà che lo Shanghai ha nel garantire all’attaccante il suo faraonico ingaggio.

    Lo Shanghai Shenhua infatti ha perso il suo sponsor principale, quello che ha condotto e mandato in porto la trattativa in estate, e ne sta cercando uno nuovo. Fino ad ora Drogba ha ricevuto normalmente i soldi che gli spettavano ma la durata del contratto (2 anni e mezzo), l’esosa cifra del compenso e le difficoltà del suo club a reperire un nuovo sponsor potrebbero mettere a rischio i futuri pagamenti. L’entourage del bomber nato in Costa d’Avorio valuterà questa situazione a campionato finito tra circa quindici giorni. Al momento però non è da escludere una prossima partenza con annesso ritorno in Europa, dove Juve e Barcellona lo accoglierebbero a braccia aperte.

    Drogba per la Juve è più che un’idea, i dirigenti bianconeri sicuramente lavoreranno sotto traccia in questi mesi per non arrivare impreparati alla riapertura del mercato, quando in Cina dovrebbe iniziare la preparazione dello Shanghai in vista del campionato cinese e quando una possibile rottura tra il calciatore e il club cinese potrebbe innescare un’asta per il calciatore. In tal caso la Juve di certo non si tirerebbe indietro mentre in caso contrario restano sempre calde le piste che portano a Lewandowski e Llorente.

  • Giulia Bongiorno entra nel cda Juve. Le candidature di Exor

    Giulia Bongiorno entra nel cda Juve. Le candidature di Exor

    Exor, azionista di maggioranza della Juventus, in vista della prossima assemblea degli azionisti della squadra bianconera che si terrà il 26 ottobre, ha depositato la lista dei candidati del nuovo cda. Ai nomi già noti del consiglio attuale (Andrea Agnelli, Giuseppe Marotta, Pavel Nedved, Aldo Mazzia e Camillo Vanesio) si sono aggiunti quelli nuovi del giornalista Paolo Garimberti, Giulia Bongiorno, il manager della Philip Morris Maurizio Arrivabene, Assia Grazioli-Venier ed Enrico Vellano, responsabile finanziario Exor. Come sindaci effettivi sono stati nominati Paolo Piccatti, Silvia Lirici e Roberto Longo e come supplenti Roberto Petrignani e Nicoletta Paracchini.

    Spiccano quindi le quote rosa rappresentate dalla Bongiorno, legale dell’allenatore bianconero Conte nella vicenda calcioscommesse, nonché parlamentare, e dalla Grazioli-Venier, proveniente dal mondo del management musicale e dei media digitali. La Bongiorno arriva così alle soglie dell’amministrazione di una società sportiva prestigiosa come la Juventus, avendo probabilmente ben impressionato nella vicenda Conte (anche se ancora da definire) l’azionariato bianconero. Fermo restando ciò un consigliere di estrazione legale sembra essere necessario all’interno del c.d.a della Juventus, soprattutto per la funzione di supporto che potrebbe rivestire nei confronti di figure di estrazione differente, ma molto importanti, come quelle di Nedved e Marotta.

    Giulia Bongiorno
    Giulia Bongiorno © ANDREAS SOLARO/AFP/GettyImages

    L’ex centrocampista ceco, così come Marotta, sono figure già presenti all’interno dell’attuale consiglio che sono state ricandidate per la loro importanza e per le relative esperienze professionali. Nedved infatti è un uomo di campo, più vicino alle questioni tecniche e di squadra che la Juventus non ha voluto farsi scappare una volta appesi gli scarpini al chiodo, riconoscendogli doti di impegno e abnegazione che lo hanno reso unico nel suo passato da giocatore e ne hanno spianato la strada a livello dirigenziale.
    Quanto a Marotta, figura chiave del mercato bianconero, la sua riuscita soprattutto nelle ultime sessioni di calciomercato l’hanno reso più che mai prezioso alla causa bianconera anche al di fuori del ruolo di direttore sportivo: il ruolo di amministratore delegato bianconero ha sicuramente portato bene alla causa bianconera, e tutto ciò è alla base della sua ricandidatura da parte di Exor.

    L’amministrazione bianconera nel suo complesso potrà sicuramente trarre giovamento dall’ingresso delle nuove figure proposte come candidati: figure queste scelte con ogni probabilità per affiancare il nucleo forte costituito da Andrea Agnelli (esponente della proprietà) e dai già citati Giuseppe Marotta e Pavel Nedved. La realtà odierna del quadro amministrativo bianconero potrebbe divenire questa; poco “romanticismo” (tra gli ex-eroi del campo figura il solo Nedved) e molta concretezza/professionalità. Un domani poi i tifosi più nostalgici probabilmente non disdegnerebbero vedere dietro la scrivania della sala ovale juventina un ex numero dieci recentemente emigrato oltreoceano per continuare a sognare e a divertirsi ma che difficilmente andrà via dai loro cuori e dai loro pensieri, Alessandro Del Piero.

  • Juventus, presentato progetto per il nuovo centro sportivo

    Juventus, presentato progetto per il nuovo centro sportivo

    La Juventus ha deciso di investire. No, non parliamo del classico top player che avrà un po esasperato i tifosi bianconeri durante tutta l’estate ma si tratta di un progetto ben più importante che potrà avvicinare il club juventino alle primissime società a livello europeo. Parliamo infatti della costruzione di una nuova sede e di un centro di allenamento nuovo di zecca a due passi dallo Juventus Stadium, con annesso hotel e area residenziale. Ieri (3 ottobre n.d.r.) i vertici bianconeri, con a capo il presidente Andrea Agnelli, hanno presentato presso la Sala delle Colonne di Palazzo Civico, a Torino, con la presenza del sindaco della città, Piero Fassino, il progetto per la riqualificazione dell’area Continassa, che in questo momento si trova in uno stato di degrado. Si tratta di un’area da 260mila metri quadrati.

    IL PROGETTO – Sede del club, centro di allenamento riservato esclusivamente alla prima squadra, cinema multisala, centro benessere-sportivo ed infine un hotel da poco più di 100 stanze che verrebbe utilizzato sia per ospitare la rosa juventina nei ritiri prepartita, sia per i tifosi che vogliano dormire a pochi metri dallo Juventus Stadium. Il tutto porterà un investimento da circa 40 milioni di euro e secondo una prima stima, la realizzazione di questo fantastico progetto è tra il 2015 e 2016. Dopo di che, il centro di Vinovo verrebbe lasciato interamente alle squadre giovanili con l’intenzione di ampliare ulteriormente il Liceo Juventus, aggiungendo un albergo per i ragazzi che arrivano da fuori città, facilitandone l’ambientamento. Tutto questo porterà il club bianconero a raggiungere il livello di altre squadre europee importanti e staccare definitivamente le rivali italiane, potendo contare su nuovi introiti (oltre a quelli provenienti dallo stadio). Il sindaco di Torino, insieme alla sua giunta avrebbe già dato il consenso alla realizzazione di questo progetto.

    Progetti importanti per il presidente della Juve Agnelli © Fabio Muzzi/Getty Images

    LA JUVENTUS – La dirigenza juventina, Agnelli su tutti, ha avuto sin da subito le idee chiare, capendo che per crescere economicamente bisogna investire nel modo giusto e copiare i modelli vincenti degli altri paesi. Prima costruendo uno stadio di proprietà, unico club nella massima serie italiana ad averlo, con conseguente apertura del museo del squadra che porterà non pochi benefici economici ed infine avviando questo importante progetto, dando così la possibilità alla prima squadra di avere un quartiere generale di tutto rispetto, a pochi passi dal nuovo impianto sorto dalle ceneri del Delle Alpi e soprattutto permettendo ai tifosi che giungono da fuori città (e non sono pochi) di poter soggiornare nel nuovo hotel e raggiungere così a piedi lo Juventus Stadium, senza considerare che potranno dormire a pochi passi dai propri beniamini.

    Sicuramente un progetto all’avanguardia, almeno in Italia, che arriva a circa due settimane dalla notizia della costruzione del “City Football Academy” da parte dello sceicco del Manchester City. Un centro sportivo per le giovanili della società inglese che si dimostra non solo bravo a spendere per i campioni già affermati ma anche capace di preparare il terreno alla crescita di nuovi ragazzi con tanta voglia di diventare campioni.

    Dal dopo calciopoli, avrà pure sbagliato qualche scelta, ma Andrea Agnelli risulta essere sempre un passo avanti rispetto ai colleghi italiani, che rimangono ancorati ai loro vecchi stadi (sempre in attesa di una legge che non verrà mai approvata) e con poca voglia di investire per il futuro. Se tutti prendessero esempio dalla Juventus, probabilmente nel giro di qualche anno il calcio italiano si ritroverebbe nuovamente tra i campionato più avvincenti e seguiti, con impianti nuovi di proprietà e centri sportivi adatti alla cresciuta dei futuri campioni.

  • La Juventus su Balotelli, sarà Supermario il top player?

    La Juventus su Balotelli, sarà Supermario il top player?

    La notizia avrebbe del clamoroso qualora venisse confermata dai fatti ma, d’altronde, nel panorama del calciomercato attuale non ci sarebbe da sorprendersi di alcunchè pur adoperando il dovuto condizionale: la Juventus su Balotelli, che potrebbe ricoprire il ruolo del famigerato top player che il club bianconero nella “campagna estiva” non è riuscita ad assicurarsi rimandando tutto alla finestra invernale.

    In tal senso, il primo obiettivo nel mirino di Beppe Marotta – come noto – è Fernando Llorente, attaccante dell’ Athletico Bilbao in scadenza di contratto al termine della prossima stagione, nel giugno 2013, che già in estate era stato seguito con grande attenzione e che era sembrato molto vicino al trasferimento a Torino, poi bloccato dall’onerosità della clausola rescissoria, pari a 36 milioni di euro nonostante la vicina scadenza del contratto. Tuttavia, anche nel mercato di riparazione, nell’assalto a Llorente la Juventus potrebbe trovare qualche ostacolo di troppo sul suo percorso, considerando che il calciatore è conteso anche dalle grandi d’Europa ed, in particolare, dai club di Premier League, con Manchester City, Chelsea ed Arsenal in testa.

    Mario Balotelli, ipotesi Juventus a Gennaio | ©Michael Regan/Getty Images

    Se l’arrivo dello spagnolo di Pamplona dovesse complicarsi oltre il dovuto, la Signora potrebbe volgere la sua attenzione a Supermario, perlomeno stando a quanto trapela da alcuni media inglesi: in tal senso, la Juventus sarebbe disposta a pagare i 25 milioni di sterline – circa 31 milioni di euro – per il cartellino di Mario Balotelli, già nel mercato di gennaio, facendo leva proprio sul difficile momento che Balotelli sta attraversando al Manchester City, considerando che i rapporti con mister Roberto Mancini sembrano essersi incrinati, e che la posizione gerarchica di Mario nel parco attaccanti dei Citizen è subordinata a quelle di Tevez, Aguero e Dzeko. Un ruolo da quarta punta in organico che l’ex interista non sembra affatto gradire, e che non piace neppure al suo “diabolico” procuratore Mino Raiola, che sarebbe il principale artefice del recente contatto con il club bianconero.

    La palla passa ora alla Juventus che dovrà valutare le ragioni di rischio-opportunità nel compiere un tale ingente investimento che, al momento, sembra lontano dalla linea finora adottata da Marotta e dal presidente Agnelli.

  • Nicklas Bendtner alla Juventus. Acquisto giusto per Conte?

    Nicklas Bendtner alla Juventus. Acquisto giusto per Conte?

    Alla fine la scelta è ricaduta su di lui. Nicklas Bendtner sarà il centravanti della Juventus per la prossima stagione. Il giocatore danese arriva in prestito con diritto di riscatto fissato a 6 milioni dagli inglesi dell’Arsenal. Sotto la Mole invece guadagnerà 1 milione e mezzo e già domani mattina sosterrà le visite mediche di rito. Un’operazione conclusa nel giro di poche ore da parte dell’entourage bianconero chiamato al riscatto dopo che ieri era arrivata la beffa Berbatov, strappato alla Fiorentina ma che il Fulham a sua volta ha tolto dalle mani dei bianconeri.

    Un colpo di scena inaspettato ma che non ha scoraggiato Beppe Marotta il quale ha guardato nuovamente in Inghilterra, ancora una volta in casa Arsenal dopo che qualche settimana fa si era passato a Robin Van Persie, poi passato al Manchester United. Sul giocatore si era mossa, manco a dirlo, la Fiorentina e a sorpresa anche il Siena, che aveva trovato l’accordo sia la società che con l’atleta il quale aveva espresso il gradimento per la destinazione senese.

    Operazione sicuramente conveniente per la società piemontese, che ottiene il giocatore senza versare soldi alla squadra inglese, ma che ha fatto storcere il naso a tantissimi tifosi, non proprio convinti della bontà del giocatore danese. Cosa questa dovuta alla scarsa vena realizzativa: la sua media infatti si attesa a circa 0,25 gol a partita. Troppo poco per chi negli anni era abituato a giocatori del calibro, giusto per citarne uno, di Trezeguet. Ben 194 centimetri di altezza per 84 di peso, il giocatore va a completare, per caratteristiche, il reparto offensivo della Juventus, non essendoci sin qui un giocatore fisicamente prestante a disposizione di Conte.

    Nicklas Bendtner © Handout/UEFA via Getty Images

    Arrivato all’Arsenal quando aveva 16 anni dai danesi del Kjøbenhavns Boldklub, Nicklas Bendtner è stato girato nella stagione 2006/2007 al Birmingham City laddove andò subito in gol all’esordio, e in quella stagione mise a segno 11 gol in 42 gare permettendo ai suoi di raggiungere la Premier League. Bastò per convincere i Gunners a tenerlo e puntare su di lui. Dal 2007 al 2011 Bendtner colleziona così 103 presenze mettendo a segno 22 gol, trovando anche una tripletta in Champions League.

    Bottino tuttavia non molto prolifico e proprio per questo la scorsa estate l’Arsenal girò il giocatore in prestito al Sunderland dove ha messo a segno 8 reti in 27 partite. In questi anni è diventato un punto fisso della nazionale danese, con la quale ha collezionato 48 presenze condite da 18 gol, due dei quali contro il Portogallo nella scorsa edizione degli Europei. Adesso toccherà a Conte e Carrera inserirlo negli schemi dei bianconeri e anche per loro due sarà una novità, considerato che l’anno scorso non si erano mai trovati ad avere a disposizione un giocatore con la caratteristiche del genere. E toccherà anche a lui rispondere ai dubbi dei tifosi juventini per via della sua scarsa vena realizzativa. Un dato questo emerso dai numeri che hanno accompagnato sin qui la carriera del 24enne centravanti della Danimarca.

    Il video dei dieci gol più belli realizzati sin qui da Nicklas Bendtner:

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    Nicklas Bendtner alla Juve. E’ l’attaccante giusto per Conte?

    • E’ un ripiego (53%, 190 Voti)
    • Si (25%, 89 Voti)
    • No (22%, 77 Voti)

    Totale Votanti: 356