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  • Juventus: anno nuovo, vita vecchia. Ennesima rifondazione

    Juventus: anno nuovo, vita vecchia. Ennesima rifondazione

    Anno nuovo vita vecchia. La Juventus sta ripercorrendo esattamente la stessa strada della scorsa fallimentare stagione terminata con il deludente 7° posto. Un risultato non all’altezza delle ambizioni e del blasone della società di corso Galileo Ferrari, che ha portato all’ennesima rivoluzione estiva e all’arrivo a Torino di Marotta, Paratici e di Gigi Delneri, tutti reduci dalla positivissima esperienza alla in blucerchiato. Ma la Juventus non è la Sampdoria e il trio che aveva condotto i doriani ai preliminari di Champions League non è altrettanto efficace nel capoluogo piemontese. I guai iniziano probabilmente con una campagna acquisti che porta in bianconero giocatori privi di qualsiasi esperienza in un grande club: Pepe, Martinez, Motta (poteva essere un indizio prezioso il fatto che la Roma non l’avesse riscattato), Lanzafame e Traorè (se l’Arsenal l’ha dato via in prestito un motivo ci sarà). Insieme a loro sono sbarcati sotto la Mole anche giocatori di qualità come Krasic, Quagliarella, Bonucci e Aquilani ma si sono pian piano spenti nel naufragio della squadra di Delneri.

    POCHE IDEE – Quello che colpisce veramente in questa nuova Juve è l’assenza di uno schema di gioco preciso. Un insieme di giocatori che non sono una squadra. E la colpa almeno per questo deve ricadere sul tecnico di Aquileia che non è riuscito ad inculcare alla compagine bianconera il suo credo tattico, contraddistinto dall’uso costante delle fasce che costituiva il marchio di fabbrica del suo  4-4-2. Scarsa efficacia in attacco e troppa vulnerabilità in difesa. La retroguardia juventina non ha dato garanzie sin dall’inizio della stagione (7 gol subiti nelle prime 3 partite) ma Delneri sembrava aver trovato le giuste contromisure e alla 16a giornata “la Vecchia Signora” era risalita sino al secondo posto. Ma la partita successiva contro il Chievo è il punto di rottura della stagione bianconera:  la Juve si fa rimontare negli ultimi minuti dalla rete di Pellissier e si iniziano a sentire i primi scricchiolii in una macchina che già non appariva perfetta. Il resto è storia, con tutte le amnesie dei piemontesi che si ricompaiono puntuali alla ripresa del campionato con le 7 reti subite nelle prime due partite del nuovo anno (di cui 4 in casa contro il Parma). Nelle 11 gare successive il cammino dei piemontesi è deprimente: 4 vittorie, 6 sconfitte (in blocchi di 3 consecutive) e un pareggio che relegano la Juve nuovamente al 7° posto, li da dov’era cominciata la stagione.

    LA PROSSIMA STAGIONE – Questa squadra non sembra francamente in grado di compiere l’impresa di raggiungere il 4° posto ne con Delneri ne con il traghettatore del caso, Vialli o Gentile che sia. Tanto vale allora lasciare in sella l’attuale tecnico ed iniziare a programmare la prossima stagione sin da subito per evitare di commettere ancora una volta gli errori del recente passato. La Juventus che verrà ha bisogno di un all’allenatore degno della prestigiosa panchina bianconera ultimamente presidiata da uomini non all’altezza. Agnelli deve dare un taglio agli esperimenti e scegliere qualcuno capace di reggere le pressioni derivanti dall’allenare una delle squadre più importanti del campionato con una tifoseria abituata a vincere ed una storia importante. Dunque i nomi devono essere di primissimo livello anche se il presidente dovrà metterci del suo per trovare un top-coach che accetti di disputare una stagione fuori dall’Europa che conta. Il sogno è sicuramente Capello, attuale ct inglese, ma difficilmente “Don Fabio” lascerà il suo ben remunerato posto da selezionatore per accettare la scommessa Juve. Meglio puntare forte su Spalletti che in Russia sta mietendo successi a ripetizione e che ha gia dimostrato si sapersi confrontare con piazze calde ed esigenti. Il tecnico toscano si trova bene nella Russian Premier League ma non è detto che una chiamata di Agnelli non possa convincerlo a tornare in patria.

    CAMPAGNA ACQUISTI – Quello che sembra indispensabile in questa squadra sono gli esterni difensivi. Inspegabile come la dirigenza abbia potuto pensare che gli attuali giocatori più Motta e Traorè potessero ovviare a una lacuna tecnica che si palesa ormai da 2 anni. Paradossalmente l’elemento che si è messo piu in evidenza è il giovane Sorensen, preso per la Primavera e diventato titolare col passare delle partite. I nome buono per migliorare il reparto è quello di Aly Cissokho, l’esterno sinistro che l’estate scorsa era stato vicinissimo al Milan e che sta disputando un ottima stagione a Lione. Si parla anche di Baines dell’Everton con di un possibile inserimento di Iaquinta nella trattativa. Per la fascia destra servirebbe uno come l’olandese van der Wiel sul quale però hanno gia messo gli occhi numerose big inglesi. Il nome di Beck francamente non entusiasma. Capitolo centrocampo: si fanno instenti le voci dell’interesse per Mascherano, che alla Juve servirebbe come il pane, ma c’è da capire se l’argentino accetterebbe di sposare la causa bianconera. Il sogno è Montolivo ma c’è da battere la concorrenza dell’Inter. Con Krasic confermatissimo sulla destra la Juve dovrebbe cercare il suo gemello per la fascia opposta e l’uomo giusto potrebbe essere Bastos per cui servono dai 15 ai 18 milioni che messi a confronto dei 12 per portare Martinez in bianconeri appaiono come un investimento più che oculato. In attacco il margine di manovra è assai limitato visto che a gennaio è arrivato Matri per la modica cifra di 18 milioni.

    RISCATTI – Sul capitolo riscatti la questione è abbastanza seria: se si dovessero riconfermare i giocatori arrivati quest’anno la Juve dovrebbe sborsare una cifra esorbitante e il budget per il mercato estito sarebbe davvero esiguo. Mi domando qual’è il senso di riscattare dei giocatori che hanno già dimostrato quest’anno di non essere idonei a farle il salto di qualità. Discorso diverso per Quagliarella che prima dell’infortunio aveva trovato una buona media gol e se tornerà in condizioni fisiche accettabili potrebbe formare con Matri una coppia d’attacco ben assortita.

    La Juventus per tornare grande dovrà fare un grandissimo lavoro ma mai come in questo caso c’è bisogno di un intervento deciso della proprietà che dovrà fornire quelle risorse per regalare dei giocatori all’altezza della situazione e creare un circolo virtuoso che possa portare la squadra a produrre utili tramite le prestazioni sportive. Il rischio altrimenti è quello di affossare definitivamente l’appeal dei torinesi e violentare definitivamente la storia della società dalle 2 stelle sulla maglia.

  • La crisi della Juventus, Moggi show al Chiambretti Night

    La crisi della Juventus, Moggi show al Chiambretti Night

    La puntata di ieri sera del Chiambretti Night aveva come tema centrale la crisi della Juventus e per analizzarla non poteva che esserci Luciano Moggi. L’ex direttore generale bianconero sviscera i problemi della Vecchia Signora incalzato dal “perfido” Chiambretti e con l’aiuto dei juventini doc Briatore e Fassino.

    Moggi che stasera sarà all’Olimpico per vedere Juventus-Milan addossa i mali della Juventus a Jean Claude Blanc “Gran parte delle sventure della Juve sono legate a lui. Adesso si è anche fatto crescere la barba, ma gli juventini lo riconoscono lo stesso”. Imputando alla mancanza di fuoriclasse il principale problema della crisi bianconera: “Ci sono troppi giocatori agonistici e pochi fuoriclasse. Manca gente di qualità in grado di farti vincere le partite anche quando giochi male. Tipo Pato o Ibrahimovic del Milan o Eto’o dell’Inter”.

    Big Luciano critica Marotta ma per l’inesperienza nel dover condurre la campagna acquisti per una big “Si deve abituare ad una grande squadra come la Juve, anche perchè finora si è occupato solo di formazioni minori. Se entra nel giro giusto può anche darsi che faccia buoni acquisti”. Severo invece con Del Neri “Non è stato in grado di far costruire una squadra adatta al suo modulo. A mio avviso comunque non dovrebbe perdere il posto ance se dovesse perdere contro il Milan”.

    Parole d’elogio di stima per Andrea Agnelli assolto sia da Moggi che da Briatore e defenito juventino vero ribadendo il concetto che il presidente senza l’avallo della società può fare poco. “E’ uno che di calcio ne capisce, ma gli devono dargli una mano. Quest’anno è salito su un treno in corsa dopo che avevano già comprato 15 nuovi giocatori, ma con questi non si va da nessuna Parte. Non ci sono campioni nella Juve di oggi, a parte Del Piero e Buffon, i quali però sono un po’ avanti con l’età e di certo non si può contare su di loro per aprire un ciclo” conclude Moggi.

    Riserva solo un sorriso, invece, alla domanda di Chiambretti su Bettega e sulla sua paternità negli acquisti di Zidane e di altri campioni bianconeri. Le dichiarazioni sono estrapolate da Erosport. Di seguito vi lasciamo ai video di alcuni spezzoni della trasmissione:

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  • Bastos, Mascherano e Bojan Krkic. Ecco il mercato della Juventus

    Bastos, Mascherano e Bojan Krkic. Ecco il mercato della Juventus

    Nonostante qualche scossone inatteso il progetto di risalita bianconera prosegue e come promesso da presidente Andrea Agnelli nella prossima estate toccherà il punto più alto con l’inserimeno di iniezioni di qualità nell’organico attuale.

    I nomi sono importanti e rigenererebbero il 4-4-2 di Gigi Del Neri a meno che nuovi tracolli lo allontanino dalla Vecchia Signora. Per la mediana sembra sempre più remota la possibilità di riscatto di Alberto Aquilani al cui posto verrebbe acquistato un vecchio pallino bianconero Javier Mascherano. Il capitano della nazionale argentina, così come Ibrahimovic, non è riuscito ad integrarsi nel perfetto meccanismo azulgrana e accetterebbe di buon grado il trasferimento in Italia in cerca di riscatto e di un calcio più nelle sue corde. A dar conferma della trattativa ieri è stato il Daily Mail.

    Gli affari con il Barcellona potrebbero riguardare anche l’attacco, Sport, giornale vicino al club catalano svela l’interessa della Vecchia Signora per Bojan Krkic, eclettico e giovane attaccante chiuso dal trio delle meraviglie in Spagna e in cerca del giusto collocamento per sbocciare definitivamente. Il costo è eccessivo, ma come il Milan riuscì a strappare Ibra con i saldi la Juve potrà fare capolino nella dirigenza catalana.

    Chi sembra morire dalla voglia di vestire bianconero è Michel Bastos. L’esterno sinistro del Lione e della Nazionale brasiliana è visto in bianconero come l’alterego di Krasic e Marotta sembra aver incaricato Oscar Damiani per avviare i contatti con il Lione. Sembra che il Lione sia in procinto una rivoluzione tecnica con la possibile partenza di Puel e dei giocatori più rappresentativi, la Juve vorrebbe approfittarne ma per togliere Bastos alla concorrenza deve esser decisa.

  • Juve, il piatto piange. I tifosi chiedono Lippi e Moggi

    Juve, il piatto piange. I tifosi chiedono Lippi e Moggi

    Il progetto rilancio è naufragato. Da qualiasi punto si guardi la situazione in casa bianconera è ormai palese il fallimento delle scelte societarie estive. L’era di Andrea Agnelli da presidente e del trio Marotta, Paratici, Del Neri a dividersi l’ambito tecnico ha partorito un campionato ancora meno dignitoso di quello dello scorso anno con Ferrara prima e Zaccheroni poi in panchina intaccando oltretutto il bilancio.

    I bianconeri hanno, infatti, chiuso in rosso il primo semestre dell’esercizio 2010/2011, con un risultato netto negativo per 39,5 milioni di euro con ben 15,3 milioni in più rispetto alla passata stagione. In società non si dicono preoccupati convinti di aver la liquidità necessaria per equiparare il debito ma le previsione di fine anno getta ancora più ombre sulle scelte societarie.

    Intanto i tifosi continuano il tam tam mediatico chiedendo sin da subito l’allontanamento di Del Neri rifugiandosi in Marcello Lippi e per la prossima stagione chiedono ad Agnelli di affidarsi ai consigli di Moggi.

  • Nedved tutor e Del Neri prepara la rivoluzione

    Nedved tutor e Del Neri prepara la rivoluzione

    Andrea Agnelli ha preso la situazione di petto e dopo aver esternato la sua delusione alla stampa due giorni fa ieri ha tenuto per l’intera giornata squadra e staff tecnico a rapporto, predicando concentrazione e unità d’intenti.

    Piena fiducia nel progetto iniziato in estate e nella triade formata da Del Neri, Marotta e Paratici ma da adesso si è tutti sotto osservazione e da qui al termine della stagione ognuno dovrà dimostrare di esser da JUve per guadagnarsi la riconferma.

    Il presidente ha convinto Nedved a rimettere la tuta e seguire da vicino la squadra aiutando Del Neri a spronare la squadra dal punto di vista caratteriale. L’ex tecnico doriano intanto sembra esser pronto a rivoluzionare la squadra in vista del Bologna, giocare con il doppio attaccante implica i cross dalle fasce e per questo potrebbero tornare titolari Motta e Traorè in difesa con il ritorno di Chiellini al centro.

    A centrocampo potrebbe rifiatare Aquilani con l’inserimento di Martinez e lo spostamento di Marchisio in regia.

  • Juventus, la storia si ripete mediocrità ed errori a ripetizione. Ma chi paga?

    Juventus, la storia si ripete mediocrità ed errori a ripetizione. Ma chi paga?

    La Juventus è all’ ennesimo bivio stagionale, dopo le debacle in Europa League, la prestazione assolutamente inguardabile in Coppa Italia in casa contro la Roma, non resta che il campionato ma non per lo scudetto, quello è sfumato già durante il post panettone natalizio ma il quarto posto, l’ ultimo utile per l’ accesso alla tanto agoniata Champions League.

    Sicuramente dopo la campagna acquisti estiva, coronata da tanti acquisti e molti rifiuti (vedi Borriello, Di Natale, Mexes e Burdisso) e dal riassetto dirigenziale con l’ avvento del duo Marotta – Paratici in cabina di regia e con Gigi Delneri in panchina, i tifosi pensavano ma soprattutto speravano di non dover, per l’ ennesima stagione, dedicarsi alle gare di sci ed alla pallacanestro di domenica, invece di guardare la partita della vecchia Signora.

    L’ ultima uscita del presidente Agnelli risulta essere molto chiara, “o si cambia rotta, oppure via tutti”, ma difficilmente questa squadra potrà ricavare qualcosa di utile, visto le continue prestazioni altalenanti dimostrate in stagione.

    Per chi scrive risulta essere veramente incomprensibile come ancora un giocatore come Felipe Melo debba giocare titolare e vedere Sissoko, giocatore che nemmeno un anno fa era richiesto dal Barcellona, a marcire in panchina; Leonardo Bonucci non si è dimostrato all’ altezza di guidare una difesa da solo, necessitando di una guida a fianco, ma Giorgio Chiellini e’ uno solo, purtroppo e quindi o va al centro oppure a sinistra; Alberto Aquilani ha giocato bene fino a Novembre, troppo poco per pensare ad un riscatto salato come quello richiesto dal Liverpool a 16 milioni; Martinez resta un mistero, perché comprarlo per 12 milioni e non schierarlo mai?

    I punti di domanda sono veramente tanti, ma quello che più preoccupa i tanti tifosi juventini, è la confusione sia da un punto di vista gestionale che tecnico che regna sovrana e sembra contagiare chiunque arrivi sotto la Mole.

  • Su Andres Ona irrompe Marotta, la Juve sorpassa l’Inter

    Su Andres Ona irrompe Marotta, la Juve sorpassa l’Inter

    Lo avevamo dato per certo all’Inter, Branca se ne era interessato per primo ed era riuscito a trovare il canale giusto per trattare con l’Indipendiente del Vale ma sopratutto per superare la difficile trafila per la gestione burocratica relativa al permesso di soggiorno.

    Ma la Juventus anch’essa presente al Sudamericano SUb 20 con il consulente Vargas pare esser riuscita a balzare in testa alla trattativa e soffiare ai rivali nerazzurri il promettente Christian Andres Ona.

    Rivelazione della Colombia alla ressegna Under 20 Ona vanta già un intero campionato tra i professionistici, bravo tecnicamente ricorda per movenze e modo di stare in campo lo sloveno Hamsik. Bravo nella fase d’interdizione si fa apprezzare anche dal punto di vista dinamico e per la propensione al sacrificio.

    Paratici con l’avallo di Marotta pare abbia messo sul piatto 1,5 milioni die euro per toglier il ragazzo subito dal mercato ed evitare l’inserimento di Arsenal e Palermo anch’esse interessate al colombiano.

  • Beck bianconero a giugno. Marotta piazza il primo colpo

    Beck bianconero a giugno. Marotta piazza il primo colpo

    La Juventus è impegnata in una duplice sfida: la prima sul campo da gioco nella rincorsa ad un piazzamento Champions League indispensabile per salavare la stagione e poter duellare con le big nella prossima, la seconda quella di programmare la prossima campagna acquisti per il definitivo salto di qualità.

    L’assillo maggiore di Marotta e Paratici sono ancora una volta le fasce con il solo Krasic sicuro di aver la conferma per la prossima stagione servono alternative valide sugli esterni bassi e sul lato sinistro del centrocampo.

    L’out destro vestirà tedesco con l’ormai imminente accordo tra la Juventus e l’Hoffenheim per il ventiquattrenne Andreas Beck. Il biondo era già stato vicino ai bianconeri la scorsa estate ma poi il club tedesco si oppose ma per la prossima stagione sarà costretto ad accettare l’offerta bianconera di 6 milioni di euro per non rischiare di perderlo a parametro zero tra due stagioni.

  • Manca qualità? La Juve pensa a Pirlo

    Manca qualità? La Juve pensa a Pirlo

    Con Barzagli in difesa e il doppio “pivot” in attacco Gigi Del Neri sembra aver trovato il modo di far quadrare il cerchio e dar alla sua Juventus un’identità precisa a discapito della qualità forse ma tremendamente scorbutica e caratterialmente forte.

    Sperando di aver colmato il gap con la cattiva sorte la Vecchia Signora proverà con questa nuova formula a centrare un posto in Champions League facendo tesoro della stagione e sopratutto potendo continuare ad inserire tasselli nel nuovo progetto. Nella Juventus manca qualità, lo dicono in molti e lo sanno anche i dirigenti che per la prossima stagione pare vogliano puntare su pochi innesti ma di qualità assoluta.

    Il nome nuovo e interessante è quello di Andrea Pirlo, il faro del centrocampo rossonero e della nazionale azzurra è in scadenza di contratto e sembra trovar difficoltà a rinnovare per via del tetto salariale imposto dalla famiglia Berlusconi a Galliani. Ovviamente Pirlo fa gola a molti ma la Juventus è pronta a duellare.

  • Pastore tra il Palermo e la Juve

    Pastore tra il Palermo e la Juve

    In due anni in Italia ha praticamente conquistato tutti, faccia pulita, andamento caracollante ma con un cambio di passo e un dribbling micidiale. Javier Pastore è la punta di dimante del Palermo targato Maurizio Zamparini abile lo scorso anno a scovarlo e pian piano pronto a cucirgli addosso la maglia rosanero.

    L’argentino sa di avere mezzi importanti ma anche che la sua crescita è ancora incompleta e come lui stesso confessa in una intervista concessa dal ritiro della sua nazionale di non voler ancora una grande in assoluto “perchè al Barcellona o al Real Madrid cosi come al Milan o all’Inter non troverei spazio”.

    Palermo lo ama e lui ama Palermo ma il finale dell’intervista riserva qualche speranza per i tifosi bianconeri alla ricerca di giocatori di qualità per far ripartire la Vecchia Signora mettendo in organico tasselli giovani e di prospettiva importante.

    Pastore potrebbe preparare il popolo bianconero all’addio al calcio di Alessandro Del Piero, vicino al rinnovo per la prossima stagione, ma ormai proiettato verso il ruolo di dirigente. L’argentino è stato spesso associato ai bianconeri anche se per Marotta sarà difficile trattare con Zamparini e sopratutto sarà un rebus la soluzione tattica che adotterà Del Neri.