Tag: beppe marotta

  • Juventus, Marotta e le parole che non ti aspetti

    Juventus, Marotta e le parole che non ti aspetti

    La Juventus ieri sera all’ olimpico ha compiuto un impresa battendo una Roma superiore in tutto ma bloccata da uno Storari che si è travestito, per una sera, da Buffon stile Germania 2006.

    Parliamo di impresa perché secondo chi vi scrive la dimensione attuale della vecchia Signora è molto vicina a quella di una semplice provinciale, costretta a presentarsi in campo costruendo tutto il match sul contropiede e non effettuando, nel primo tempo, nemmeno un tiro in porta se si esclude il contropiede regalato da Mexes all’ ultimo secondo della prima frazione con la conclusione non certo irresistibile di un ottimo Matri.

    Parliamo di provinciale supportati e sostenuti dalle parole del Dg Beppe Marotta dopo la partita: “Delneri (….) il suo lavoro l’ha fatto nel migliore dei modi. Poi le difficoltà sono state tante, la sfortuna sicuramente è stata altrettanto importante, però ritengo siano valutazioni queste che poi vanno fatte con lui, vanno fatte più avanti, anche se – come ho detto prima – noi abbiamo puntato su di lui in questo inizio di rinnovamento e quindi riteniamo che lui non sia assolutamente colpevole di questa nostra classifica deficitaria. Sono state tante le componenti che hanno concorso a metterci in questa posizione di classifica, che, onestamente, forse era insperata all’inizio della stagione, ma alla luce di quello che è stato il processo di rinnovamento ci trovava abbastanza preparati”. Ed ancora : “l’ obiettivo per la prossima stagione è quello di prendere almeno un paio di giocatori top player”.

    Beh, considerare ottimo il lavoro di un allenatore che è uscito dall’ Europa League in maniera indegna, dalla Coppa Italia con una prestazione, proprio contro la Roma, al limite dell’ indecenza e settima in classifica con l’ aspirazione più grande rappresentata dalla qualificazione in Europa League appare davvero fuori da qualsiasi comprensione umana e denotando, forse, che l’ attuale Dg crede di essere ancora alla guida della Sampdoria con tutto il rispetto per la squadra ed i tifosi blucerchiati.

    Resta da sperare, per i tanti tifosi bianconeri che i due top player promessi da Marotta non siano Bastos e Jeremy Menez, altrimenti di glorioso per la Juventus, resterà solo il nome.

  • Guardiola lascerà presto il Barcellona. Juve, non lasciartelo sfuggire

    Guardiola lascerà presto il Barcellona. Juve, non lasciartelo sfuggire

    Destano clamore le ultime dichirazioni rilasciate da Pep Guardiola, l’allenatore del Barcellona ha confessato in una recente intervista rilasciata ai microfoni di Raisport che il suo tempo alla guida dei blaugrana sta per giungere alla conclusione non specificando però il termine: “Credo che il mio periodo qui al Barcellona stia finendo. Sto bene qui, ma quando stai per molto tempo in un club come questo non e’ possibile rimanere a lungo“.

    Guardiola è uno dei pochi fuoriclasse degli allenatori rimasti in circolazione e sicuramente le sue parole scateneranno una “caccia” serrata nei suoi confronti. Tecnico emergente, nonostante abbia rinnovato da poco il suo contratto con il Barcellona prolungando il rapporto per un altro anno, non è detto che a fine stagione Pep dica basta e decida di fare una esperienza altrove. Ma dove? Le possibilità sono infinite: in Inghilterra la panchina più ambita, quella del Manchester United, resta salda in mano a Sir Alex Ferguson che ha annunciato di non volersi ritirare finchè la salute glielo permette, quindi si aprono le ipotesi City, con Roberto Mancini che dovrebbe lasciare a fine stagione dopo appena un anno e mezzo di lavoro, e Chelsea che al momento sta valutando ancora la posizione di Carlo Ancelotti; in Spagna Guardiola potrebbe minare la panchina di Josè Mourinho ma è difficile che una bandiera blaugrana del calibro di Pep possa accettare un incarico dai suoi acerrimi rivali del Real Madrid dopo 23 anni di Barça ma se c’è qualcosa che ci insegna il calcio e che nel mondo del pallone tutto può succedere (Leonardo docet ndr); restano in lizza i club italiani con Inter in prima linea, ma il nuovo arrivato Leonardo sta facendo così tanto bene che il patron nerazzurri Massimo Moratti non dovrebbe toglierlo neanche se Mourinho annunciasse il suo ritorno a piedi a Milano da Madrid, e Milan la cui panchina di Massimiliano Allegri potrebbe traballare in caso di sconfitta nel derby di stasera per non considerare l’incompatibilità tra tecnico spagnolo e la stella, che proprio lui volle scaricare ai rossoneri, Zlatan Ibrahimovic.

    Ma lo scenario più affascinante è quella che porterebbe Guardiola sulla panchina della Juventus che non può proprio lasciarsi sfuggire questa occasione. I bianconeri sono alla ricerca di un tecnico per sostituire Del Neri, che ha floppato come i suoi precedessori, e per progettare il rilancio immediato di Madama e con le sue dichiarazioni Guardiola si è servito su un piatto d’argento. Resta da vedere quanto sia la voglia della dirigenza juventina di puntare su un tecnico, seppur costoso e che comporterebbe un enorme sacrificio economico per le casse societarie, capace e di polso proprio quello che servirebbe in questo momento alla Signora del calcio italiano. Chissà se la penserà allo stesso modo il direttore generale Beppe Marotta

  • La Juve li scova e il Chelsea li prende. Dopo Piazon anche Neymar in Blues

    La Juve li scova e il Chelsea li prende. Dopo Piazon anche Neymar in Blues

    Sarebbe un’altra mazzata per la tifoseria juventina, l’ennesima figuraccia di una dirigenza che si sta mettendo in ridicolo di fronte al mondo intero, calcisticamente parlando, e che ormai non sa più che pesci pigliare. Neymar sarebbe ad un passo dal Chelsea, l’astro nascente del Santos e della nazionale brasiliana avrebbe trovato già un accordo di massima con il club londinese di Roman Abramovic che dopo il costoso mercato invernale portando allo Stamford Bridge Fernando Torres e David Luiz per la “modica” cifra di circa 85 milioni di euro ed essendosi già assicurata le prestazioni del 16enne Lucas Piazon, considerato come il nuovo Kakà, soffiandolo proprio alla Juventus, dovrebbe sborsare una cifra vicina ai 40 milioni di euro, pagabili in due anni, per il cartellino del forte attaccante brasiliano.

    Più che uno sgarbo del Chelsea, il popolo bianconero pensa che la responsabilità sia da addebitare completamente all’indecisione e alla incapacità manageriale della dirigenza capitata da Beppe Marotta che prima si è lasciato scappare un talento puro come Piazon dopo averlo bloccato tempo fa ospitandolo anche nella sede bianconera e allo stadio in occasione della partita di Coppa Italia persa con la Roma perchè, secondo il Marotta pensiero, sarebbe un delitto e irresponsabile stipulare un contratto di 1 milione di euro con un ragazzino di 16 anni, e poi ha mandato in missione il talent scout Fabio Paratici a Londra per far visionare da vicino Neymar in occasione dell’amichevole Brasile – Scozia, terminata 2-0 grazie proprio ad una doppietta del gioiello verdeoro, e farselo così scappare nonostante il gradimento del giocatore che preferirebbe, come da lui stesso dichiarato tempo fa, indossare la maglia della Vecchia Signora.

  • La Juve pesca in Olanda. Van der Wiel e Pieters nel mirino

    La Juve pesca in Olanda. Van der Wiel e Pieters nel mirino

    E’ stato il vero punto debole di questa stagione nonostante l’allenatore abbia fatto le sue fortune in passato con il suo 4-4-2 dinamico e mai abbandonato: il gioco sugli esterni con il quale Del Neri avrebbe dovuto targare la sua Juventus è stato letteralmente un fiasco, vuoi per difficoltà generale della squadra, vuoi perchè i giocatori acquistati in estate in quel ruolo non sono stati all’altezza.
    A fine stagione pagherà solo l’allenatore che in questi 9 mesi non è riuscito ad imporre la sua mentalità e il suo credo tattico, al dg Marotta, che avrà anche acquistato tanto ma non ha saputo gestire il budget affidatogli dalla proprietà spendendo male preferendo la quantità alla qualità, verrà data un’altra chance per non ricommettere gli errori del passato.

    Per questo motivo e considerando che la Champions League è ormai solo un lontano miraggio, la parola d’ordine è “rifare le fasce”. Marotta non ha perso tempo e si è messo in moto per non farsi trovare impreparato, come successo lo scorso anno, nel prossimo mercato estivo e a Torino dovrebbero sbarcare solo giocatori di qualità come ha detto lo stesso dg in un’intervista.
    Con il solo Krasic che si è guadagnato lo status di “degno di indossare la maglia bianconera”, Martinez, Pepe, Lanzafame (poi ceduto a gennaio al Brescia), Motta e Traorè hanno deluso le aspettative e dovranno essere rimpiazzati in campo con giocatori di maggiori qualità.

    Dall’Olanda scrivono del forte interessamento della Juventus per due terzini olandesi, si tratta di Gregory Van der Wiel, vecchio pallino dei bianconeri, e di Erik Pieters, mancino del Psv Eindhoven.
    Sul difensore dell’Ajax c’è la concorrenza di mezza Europa, la più spietata quella del Chelsea che sembra, al momento, in vantaggio sulle altre per assicurarsi le prestazioni del 23enne di Amsterdam; il prezzo, considerata l’età, non è neanche proibitivo (con 10-12 milioni si porta a casa). Costa ancora di meno, all’incirca la metà, Pieters, 22enne entrato anche nel giro della nazionale maggiore. Entrambi potrebbero garantire quella buona dose di spinta di cui necessita la Juventus sulle corsie laterali, ma prima di tutto in Corso Galielo Ferraris c’è da sciogliere il nodo allenatore per la prossima stagione.

  • Marotta – Del Neri un anno dopo

    Marotta – Del Neri un anno dopo

    Il binomio Marotta – Del Neri, lo scorso anno di questo periodi, sembrava un mix perfetto di sapienza tattica e grinta, proprie del veterano che ha calcato i campi di tutte le categorie – il mister friulano – e della lucida capacità organizzativa e gestionale, propria di un uomo tanto pacato nei toni quanto capace di raggiungere al meglio gli obiettivi prefissati – il direttore generale Beppe Marotta.

    Accadeva un anno fa, nella Sampdoria dei miracoli, in riva al mar Ligure, sull’onda dei gol di Pazzini e Cassano, il pupillo del patron Garrone e della curva blucerchiata, in una squadra che raggiunse il prestigioso traguardo dei preliminari di Champions.

    Il binomio da esportazione, però, qualche chilometro più a Nord, ai piedi delle Alpi, lontano dalla brezza marina, annaspa in una situazione dai contorni e dalle prospettive tutt’altro che definite. Il tempo (solo un anno) ha cambiato molte cose, le aspettative sono state, almeno per ora, ampiamente disattese. Nel calcio, però, a pagare per le colpe (sue e degli altri) è sempre l‘allenatore, il più esposto a qualsiasi intemperia.

    Ecco, così, che il duo inossidabile sembra scalfito dalle correnti, anche se – almeno nelle dichiarazioni ufficiali – la “mente” sembra non voler abbandonare il suo “braccio”. Marotta, dunque, difende l’operato di Gigi Del Neri, sgombrando il campo dai rumors del toto-allenatore Juventino per la prossima stagione. Una presa di posizione doverosa e necessaria a difendere, almeno con le dichiarazioni di circostanza, una scelta in cui si è creduto, un progetto ideato, proposto e portato avanti in prima persona.

    Fra Spalletti, Conte, Gasperini, Mancini e Lippi, per ora, interessa solo l’operato di Del Neri. “Ora c’è Luigi Del Neri, è giusto farlo lavorare con la dovuta tranquillità, anche se è nella mia responsabilità decidere delle sorti di un allenatore. Stiamo vivendo un’annata un po’ particolare, un momento di rinnovamento che non ha ancora trovato il suo culmine in quello che sono i cambiamenti. Certo, mancano i risultati, la gente vuole dei risultati ed è giusto che sia così, chiediamo solo un pò di pazienza perchè dal punto di vista societario tutte le componenti fanno il massimo sforzo per regalare ai tifosi quello che desiderano”.

    Inevitabile una punta di imbarazzo nel dover affrontare una scelta tanto delicata, un disagio dovuto all’ambiguità della situazione: essere responsabile di una scelta, essere responsabile dell’abbandono di tale scelta. Per questo, Marotta dribbla le domande dirette sulla rosa dei possibili candidati alla panchina: “Lippi? Spalletti? Sono due ottime persone ma preferirei evitare ogni risposta”.

    L’immediata attualità, intanto, si chiama sfida all’Olimpico contro la Roma, domenica sera. Un test importante per misurare, già nell’immediato, se quella “dovuta tranquillità nel lavorare” potrà essere concessa o meno al tecnico. “Spero che la Juventus riesca ad imprimere un significato importante alla sfida non solo in termini di risultato ma anche di prestazione”, ha dichiarato Marotta, “Mi auguro che sia uno spot per il calcio dal punto di vista dello spettacolo. La posta in palio è sicuramente di primo livello per cui mi aspetto una partita corretta da parte dei protagonisti in campo e apprezzata dal pubblico”.

    C’è da scommettere che, in cuor suo, Marotta desideri, forse più di chiunque altro, che la Juventus riesca ad imprimere quella “svolta”, almeno in queste ultime partite: è questo l’unico modo possibile per Marotta per sponsorizzare la riconferma (ad oggi assolutamente improbabile) di Del Neri.

  • Juventus, rispunta Gasperini ma il sogno è Spalletti

    Juventus, rispunta Gasperini ma il sogno è Spalletti

    Come ormai risulta scontato, nemmeno vincendo le ultime otto partite Gigi Del neri riuscirà a rimanere seduto sulla panchina della Vecchia Signora, panchina molto calda e sulla quale da qui alla fine del campionato si faranno molti nomi.

    Un nome che risulta essere molto attendibile è quello di Giampiero Gasperini ex allenatore del Genoa e profondo conoscitore dell’ ambiente bianconero viste le sue esperienze di successo nei settori giovanili e soprattutto nella primavera d’ oro dei vari Marchisio, Giovinco, Palladino e De Ceglie. Il Genoa di Gasperini giocava forse il miglior calcio del campionato, prima di essere rovinato dalla fantasiosa campagna acquisti del presidente Preziosi con l’ utilizzo sempre di una punta centrale e due esterni d’ attacco abili sia nel dribbling che nei cross. Queste particolari soluzioni adottate da Gasperini risulterebbero attuabili anche con la rosa della Vecchia Signora facendo così risparmiare un bel po’ di soldi a Marotta evitandogli l’ ennesima rivoluzione e cercando di rivalutare alcuni nomi, Martinez su tutti.

    Se la logica direbbe Gasperini il sogno per la Juventus resta Luciano Spalletti, ma l’ ex tecnico della Roma è blindatissimo dallo Zenit San Pietroburgo che detiene un contratto fino al 2014 ma si sa, sognare non costa nulla e per la Juventus attuale sembra essere l’ unica possibilità.

     

  • Beck vicinissimo alla Juventus

    Beck vicinissimo alla Juventus

    Se tra i tifosi e gli addetti ai lavori la Juventus sembra alla deriva costretta ancora una volta a ripartire per l’ennesimo progetto affidandosi ad un nuovo allenatore e a nuovi responsabili di mercato, per la società non è così. La Vecchia Signora stando alle indiscrezioni di mercato sembra esser una delle più attive in questo momento.

    Se Mascherano e Bastos sono i nomi più gettonati per completare la mediana, per risolvere l’annoso problema del terzino destro prende sempre più quota l’ipotesi Beck.

    Il promettente difensore dell’Hoffenheim è da tempo sul taccuino di Marotta che adesso sembra partito all’attacco racapitando al club tedesco un offerta di 5 milioni di euro per respingere l’attacco del Valencia anch’esso interessato al giocatore.

    A dar conferma dello stato avanzato della trattativa è il fratello agente di Beck in una intervista concessa a ilsussidiario.net “Siamo in fase di negoziazione con la Juventus, ma Andreas è un giocatore che piace anche ad altre squadre. Di più ora non posso aggiungere”

  • Juve, Spalletti in pole. La lunga lista di allenatori per il dopo Del Neri

    Juve, Spalletti in pole. La lunga lista di allenatori per il dopo Del Neri

    In una stagione che doveva essere quella del pronto riscatto e che invece ha dato poche certezze, alla Juventus di certo al momento c’è solo che Del Neri a fine stagione concluderà la sua avventura sulla panchina bianconera. Nell’arco della stagione il tecnico di Aquileia avrà anche seminato tanto ma ha raccolto una miseria, solo 42 punti che attualmente costringono i bianconeri fuori dalle coppe (il settimo posto può dare l’accesso in Europa League solo se il Palermo non vince o comunque non arriva in finale di Coppa Italia). Un gioco che stenta a decollare e la mancanza di solidità e compattezza di squadra, hanno convinto i piani alti della società ad un cambio di rotta a fine anno: via Del Neri, la dirigenza bianconera ha già cominciato a tessere le sue tele allacciando i primi contatti con i possibili candidati alla panchina della Vecchia Signora.

    Il maggior indiziato alla successione di Del Neri è Luciano Spalletti, campione in carica di Russia ma fresco di eliminazione negli ottavi di Europa League con lo Zenit San Pietroburgo. L’ex allenatore della Roma sembra in rotta con la società russa per un mercato al di sotto delle richieste del tecnico di Certaldo che pare voglia rientrare in patria a partire da giugno.
    Unico ostacolo è la forte penale che dovrà essere pagata in caso di rescissione dell’elevato contratto da oltre 4 milioni a stagione. Ragion per cui Spalletti spera che siano le due società a trattare direttamente per non incorrere nella sanzione.
    Settimana prossima, approfittando della sosta dei campionati per le nazionali, sarà in Italia, un’occasione imperdibile per Marotta per cercare di strappare un primo assenso al tecnico.

    Ma non c’è solo Spalletti nei pensieri bianconeri: in fila nella lunga lista ci sono Walter Mazzarri, che sta facendo cose meravigliose a Napoli, Roberto Mancini, che molto probabilmente a fine stagione chiuderà il suo rapporto con il Manchester City essendo in rotta con lo spogliatoio e che era stato vicino alla Juventus prima di emigrare in Inghilterra, l’emergente Andrè Villas Boas, tecnico del Porto e secondo molti erede di Mourinho, e Antonio Conte, attualmente allenatore del Siena e sponsorizzato da molte frange della tifoseria senza scartare le ipotesi Gian Piero Gasperini, corteggiato dalla Fiorentina e dal Palermo e Didier Deschamps, il tecnico della promozione in Serie A dei bianconeri l’anno seguente Calciopoli. Piste più fantasiose e poco praticabili invece i ritorni alla guida tecnica di Fabio Capello, blindato dalla FA, la federazione inglese, fino al 2012 e Marcello Lippi.

  • Piazon è del Chelsea, Marotta parla di etica

    Piazon è del Chelsea, Marotta parla di etica

    Ieri vi avevamo anticipato l’affondo finale del Chelsea per Lucas Piazon. Gli emissari dei Blue pare siano volati in Ecuador dove è di scena il Sudamericano Sub17 per far firmare un un precontratto al giovane talento brasiliano, ma ad ufficializzare il passaggio ci pensa il presidente del San Paolo svelando l’accordo per 6,1 milioni di euro per far sbarcare il giocatore in Europa nel 2012.

    E’ uno smacco per la JUventus che aveva ospitato il giocatore a Torino facendogli conoscere la città, il centro sportivo e fatto assistere ad una partita di Coppa Italia.

    Stando a quanto scrive Tuttosport oggi Marotta si è detto contento di non aver preso Piazon a quel prezzo parlando di etica

    “Sono onorato di non aver preso Piazon a queste con­dizioni. Non sarebbe stato etico riconoscere a un mino­renne uno stipendio da un milione di euro. Cosa avreb­bero pensato i giovani con cui si sarebbe ritrovato a giocare, ragazzi che devono ancora firmare un contratto professionistico? E’ ipocrita sostenere che i calciatori guadagnano troppo e poi criticare il nostro comporta­mento in questa circostan­za”.

    Ma siamo sicuri che abbia ragione? Il Milan con Pato agì più o meno allo stesso modo anche se il costo del cartellino del Papero fu molto più alto. Siamo sicuri che non sia etico investire su Piazon e sia etico regalare 13 milioni di euro per Martinez o svenarsi per Felipe Melo?

  • Arriva Bastos, la Juventus svolta a sinistra

    Arriva Bastos, la Juventus svolta a sinistra

    Beppe Marotta ha messo a segno il primo colpo per la prossima stagione: dal Lione arriva il laterale sinistro Michel Bastos. Dopo aver trovato l’accordo con il giocatore nelle scorse settimane il direttore sportivo bianconero è riuscito a strappare l’ok anche al club francese mettendo cosi le mani su uno dei migliori laterali sinistri che ci sono in Europa.

    Il brasiliano nel Lione gioca da esterno di centrocampo ma spesso e sopratutto con la maglia del Brasile viene arretrato sulla linea dei centrocampisti. E’ inutile dire che si tratta di un colpo importante, costerà alla Juventus 15 milioni di euro ma darà finalmente una alternativa al gioco adesso incentrato troppo sugli scatti di Krasic.

    Sembra già ben avviata la trattativa per Beck, il biondo ventiquattrenne dell’Hoffenheim dovrebbe esser la prima scelta per il ruolo di terzino destro anche se è tornato a circolare il nome di Cassani.