Il Napoli, in una gara che alla vigilia incuteva molto timore, si porta a casa un successo pesantissimo in casa del Benfica che vale qualificazione agli ottavi ma anche il primo posto nel girone.
Una qualificazione che c’è da dire si è messa praticamente subito in discesa con la Dinamo Kiev che ha fatto il proprio dovere chiudendo la pratica Besiktas in meno di 45 minuti, un 4-0 all’intervallo con l’uomo in più per gli ucraini (trasformatosi poi in un 6-0 finale con doppia superiorità numerica) che ha praticamente decretato la qualificazione di Napoli e Benfica agli ottavi.
Il primo tempo ha vissuto molto sulle notizie provenienti dall’altra sfida e le emozioni non sono stata certo tantissime, un paio di conclusioni di Hamsik e Callejon per il Napoli e qualche tentativo d’incursione da parte dei portoghesi.
Nella ripresa, con la certezza quasi matematica della qualificazione per entrambe, le compagini hanno provato a sfidarsi a viso aperto per il tanto desiderato primo posto, con il Napoli che aveva comunque due risultati su tre.
La mossa vincente la giocava Sarri inserendo Mertens al 57° per Gabbiadini, il belga infatti ci impiegava solo 3 minuti a mettere Callejon solo davanti al portiere. Lo spagnolo dimostrava freddezza andando a scavalcare Ederson con un tocco morbidissimo per il momentaneo 1-0 azzurro.
Lo show di Mertens però non era ancora finito ed al 79° arrivava la sua firma, con una gran giocata e conclusione vincente a fil di palo, per lo 0-2 che gelava totalmente il Da Luz.
Un errore di Albiol permetteva a Raul Jimenez di accorciare le distanze al 87° ma non c’era più tempo per rovinare la festa partenopea, il Napoli conquista il successo e si va a collocare nell’urna delle prime classificate nel sorteggio di lunedì prossimo, il Benfica gioisce comunque perchè agguanta il secondo posto che vale comunque il proseguimento nella corsa alla Champions League.
Nelle altre gare di serata l’Arsenal espugna Basilea per 4-1 e, approfittando del 2-2 casalingo del Psg con il Ludogorets, conquista la vetta del gruppo A. Vittoria a valanga del Barcellona (4-0) contro il Moenchengladbach e pari per il Manchester City con il Celtic. Catalani primi e inglesi secondi nel gruppo C. Vittoria di prestigio per il Bayern Monaco che batte 1-0 l’Atletico Madrid ma non può scavalcarlo in classifica nel gruppo D, vinto appunto dai colchoneros. Finisce 0-0 tra Rostov e Psv con i russi che conquistano il pass per l’Europa League.
L’AtleticoMadrid compie l’impresa. Protagonista assoluto della serata è stato l’attaccante francese Griezmann che con una doppietta ha steso il Barcellona, permettendo ai Colchoneros di ripetere quello già accaduto due stagioni fa, ovvero eliminare i catalani nei quarti di finale.
La quarta semifinalista è il Bayern Monaco che dopo lo spavento iniziale, per l’errore di Neuer che ha causato il vantaggio di Jimenez, ha ribaltato il risultato mettendo in cassaforte la qualificazione e rendendo così inutile il 2-2 di Talisca.
Dunque la maledizione del bis in Champions si ripete, il Barcellona non potrà difendere il titolo conquistato a Berlino, le squadre rimaste in corsa per la finale di Milano sono Atletico Madrid, Bayern Monaco, Manchester City e Real Madrid.
ATLETICO MADRID – BARCELLONA
L’Atletico Madrid riesce nell’impresa di eliminare il Barcellona.
In un bollente Vicente Calderon gli uomini di Simeone hanno il compito di ribaltare la sconfitta subita per 2-1 al Camp Nou e partono subito forte. Il Barça fa possesso palla ma non riesce a farlo con rapidità ed al 36° un’invenzione di Saul permette a Griezmann di trovare il colpo di testa vincente che vale l’uno a zero che sarà anche il risultato a fine primo tempo.
Nella ripresa il Barcellona cerca di schiacciare i padroni di casa nella propria area. L’Atletico però si difende bene, sa soffrire, sfiora il raddoppio con Godin e trova il 2-0 nel finale ancora con Griezmann che trasforma un rigore conquistato per un fallo di mano di Iniesta dopo un contropiede di Filipe Luis. I catalani avrebbero ancora la possibilità di trascinare la sfida ai supplementari ma il gol non arriva e a far festa sono i Colchoneros.
ATLETICO MADRID – BARCELLONA 2-0 (36°, 87° rig. Griezmann)
Quasi un tempo di paura, poi però il Bayern Monaco ha spazzato via tutte le speranze del Benfica, andando a ribaltare il risultato, con la parità ristabilita dai portoghesi nel finale, e volando così alle semifinali.
Il match come detto si mette subito male per i bavaresi, al 27° infatti, nonostante un possesso palla vicino al 80%, un’uscita a vuoto di Neuer permette a Jimenez di portare in vantaggio i padroni di casa. Il portierone tedesco si riscatta 3 minuti dopo salvando la conclusione sempre di Jimenez che avrebbe potuto lanciare i portoghesi su un pesante 2-0. Passata la paura ci pensa il solito Vidal a toglier le castagne dal fuoco, con una gran conclusione che è vale il pareggio al 38°. Si va al riposo sul risultato di 1-1.
Nella ripresa l’inerzia rimane in mano al Bayern che trova il raddoppio al 52° con la conclusione vincente di Müller. Il Benfica accusa il colpo e potrebbe incassare il gol del 1-3 ma Douglas Costa, al minuto 60, centra il palo. Il Bayern insiste nel cercare il terzo gol ma i lusitani non mollano e al 77° provano a riaccendere la fiammella della speranza grazie alla perfetta punizione di Talisca. Non basta, il risultato non cambia più, il Benfica esce imbattuto dal suo stadio ma in semifinale va il Bayern Monaco. BENFICA – BAYERN MONACO 2-2 (27° Jimenez (Be), 38° Vidal (Ba), 52° Müller (Ba), 77° Talisca (Be))
La Champions League ha rialzato il sipario mandando in scena le prime due sfide dell’andata dei quarti di finale ed i protagonisti sono stati il blaugranaLuis Suarez ed il cileno del Bayern Monaco Arturo Vidal.
Due sfide che hanno visto vincere di misure i padroni di casa, Barcellona e Bayern appunto, ma che lasciano ad Atletico Madrid e Benfica ancora aperte le porte della qualificazione alla semifinale.
Veniamo ad analizzare le due sfide partendo da quella del Camp Nou.
BARCELLONA – ATLETICO MADRID
Il derby spagnolo si presenta esattamente come atteso nelle previsioni della vigilia, ovvero con il Barcellona a far la gara e l’Atletico di Simeone ben chiuso e pronto con aggressività a ripartire. I catalani non riescono a far girar il pallone rapidamente e i colchoneros capiscono che possono far male agli avversari e al 25° passano addirittura in vantaggio con Torres ben imbeccato da Koke. El Niñoperò diventa protagonista in negativo per i suoi quando prende il secondo giallo al 36° lasciando l’Atletico in 10 uomini. Nella ripresa il Barcellona accelera e, dopo una traversa di Neymar, concretizza la rimonta con la doppietta di Suarez tra il 63° ed il 74°. Finisce 2-1, l’Atletico Madrid rimane in corsa ma a fine gara Simeone mastica amaro un po’ per la rimonta subita un po’ per il rosso a Torres ma anche per la mancata espulsione di Suarez colpevole di un fallo a palla lontana su Filipe Luis.
Ammoniti: Busquets (B), Suárez (B), Mascherano (B); Koke (A), Filipe Luís (A), Griezmann (A), Lucas (A), Oblak (A), Augusto (A).
Espulso: Torres (A)
BAYERN MONACO – BENFICA
Il Bayern Monaco fa sua la sfida d’andata ma il Benfica regge e si mantiene aperta una chance qualificazione. La gara sembra mettersi subito sui binari giusti per i bavaresi, dopo solo due minuti dal calcio d’inizio Vidal, di testa, trova il gol che sblocca la partita. Gli uomini di Guardiola sfiorano un paio di volte il raddoppio ma sbattono contro il portiere ospite. Nel finale di tempo il Benfica avrebbe anche la chance di pareggiare con un paio di conclusioni respinte. Nella ripresa ci si aspetta un Bayern d’assalto ed invece entrambe le squadra hanno le occasioni per andare in gol. Reti però non ne arrivano e la gara si chiude su un 1-0 che non decide ancora niente, la qualificazione è rimandata alla gara di ritorno.
La serata valida per la quinta giornata di Champions League ha visto lo Zenit di Villas Boas eliminare il Benfica, e il Monaco, vittorioso a Leverkusen, superare la formazione russa. Ampio successo dell’Atleticosull’Olympiakos; il Real espugna Basilea con una rete di Ronaldo il quale eguaglia a 71 centri Raul.
ATLETICO MADRID – OLYMPIAKOS 4 – 0 L’Atletico Madrid si è qualificata agli ottavi di finale sconfiggendo per 4-0 l’Olympiakos; il vantaggio arriva dopo 9 minuti: Roberto, regala palla a Juanfran che crossa dentro per la deviazione facile di Raul Garcia. Il raddoppio è di Mandzukic, che realizza un comodo tap-in dopo l’errore di Botia sul traversone di Ansaldi. Nel secondo tempo le altre due reti sempre realizzate da Mandzukic tra il 62’ e il 65’, sempre di testa, prima servito da Arda Turan e poi da Gabi.
La classifica del gruppo A: Atletico Madrid 12, Juventus 9, Olympiakos 6, Malmoe 3
BASILEA – REAL MADRID 0-1 Il Real Madrid di Carlo Ancelotti espugna Basilea per 0-1 grazie ad una rete siglata da Ronaldo il quale si porta a 71 gol in Champions League eguagliando Raul nei goleador di tutti i tempi. La rete della vittoria è stata realizzata al 35′ su assist di Benzema.
LUDOGORETS – LIVERPOOL 2- 2 Il Liverpool viene beffato dal Ludogorets e la partita finisce con il punteggio di 2-2. Al 3′ il vantaggio della squadra di Georgi Dermendzhiev: tiro dai 25 metri, respinta corta di Mignolet e sotto porta arriva puntuale Abalo per un gol facile; al’ 8′ il pareggio dei ragazzi di BrendanRodgers: palla in mezzo di Gerrard la difesa bulgara si ferma, compresa il portiere, colpo lento di testa di Lambert e palla nell’angolino. Al 37′ il gol del vantaggio ospite: sulla sinistra va via Sterling, Stoyanov va a vuoto e Henderson è ben appostato per colpire a porta vuota; al’88’ il definitivo pareggio: Terziev sfrutta la sponda di testa di un compagno e di testa beffa il portiere.
La classifica del gruppo B: Real Madrid 15, Basilea 6, Liverpool 4, Ludogorets 4
Zenit St. Pietroburgo – Benfica 1-0 Successo importante per lo Zenit di Villas Boas che sconfigge 1-0 il Benfica di
Jorge Jesus e ritorna in corsa per la qualificazione che, se anche dovesse andare male l’ultimo match, sarà all’EuropaLeague; i portoghesi escono invece con le ossa rotte dalla gara: sconfitta, quarto posto nel girone e fuori da tutto. A decidere la gara è stato il minuto 78′: perfetto assist di Hulk, Danny si fa trovare in aerea e buca Julio Cesar, incolpevole nell’occasione;
Bayer Leverkusen – Monaco 0-1 Prezioso successo del Monaco in casa del Leverkusen per 0-1; il gol della vittoria è stato siglato al 72′, con il neo entrato Ocampos in spaccata su cross di Dirar. Il merito della rete però è in gran parte di Berbatov, bravo a conquistare il pallone, evitare l’intervento di due avversari prima di servire l’esterno in fascia; Il Monaco, invece, sorpassa ancora lo Zenit e nel match finale avrà due risultati a disposizione per raggiungere gli ottavi.
La classifica del gruppo C: Bayer Leverkusen 9, Monaco 8, Zenit St Pietroburgo 7, Benfica 4
ARSENAL – BORUSSIA DORTMUND 2 -0 Vittoria per 2-0 dell’Arsenal ai danni del Borussia Dortmund il quale è già qualificato per gli ottavi di finale; dopo 2′ la squadra di Wenger è già avanti con la rete di Sanogo, prima rete con la maglia dell’Arsenal per il francese classe 1993, chiudendo in area piccola un triangolo vincente con SantiCazorla; raddoppio grazie a Sanchez che, rientra su Piszczek dal limite per un destro a giro angolato e imparabile per il portiere Weidenfeller.
ANDERLECHT – GALATASARAY 2-0 Vittoria per 2-0 dell’Anderlecht ai danni del Galatasaray; la vittoria permette ai belgi di qualificarsi per la Europa League; il Galatasaray di Prandelli appare una squadra molto allo sbando con l’allenatore italiano che assiste al terzo ko consecutivo e un solo pareggio. Vantaggio dei padroni di casa al 44′ con Chancel Mbemba, che porta in vantaggio i belgi, con un tuffo di testa in area piccola; nel finale raddoppio sempre di Chancel Mbemba con un tap in.
La classifica del gruppo D: Borussia Dortmund 12, Arsenal 10, Anderlecht 5, Galasataray 1
La prima serata di Champions League non ha deluso le aspettative, spettacolo, gol (sono state 23 le reti negli otto match disputati) gioia per due italiani all’estero, Immobile e Balotelli protagonisti nei successi dei propri team e anche qualche sorpresa come la caduta dei vicecampioni d’Europa dell’Atletico Madrid ad Atene.
Risultato a sorprese ad Atene, l’Olympiacos di Michel, ex grande calciatore del Real Madrid, surclassa l’Atletico Madrid per 3-2. Partenza a razzo dei padroni di casa che al 13° con una conclusione da fuori di Masuaku trovano il vantaggio. I Colchoneros provano una reazione ma al 31° Afellay sfrutta un’indecisione dei difensori di Simeone e batte Oblak per il 2-0. Al 38 ° ci pensa Mandzukic con un colpo di testa preciso a riaprirla. Nella ripresa l’Atletico ha la chance per il pareggio ma non la sfrutta e così al 73° Kasami piazza un passaggio perfetto per Mitroglou che si gira e segna il 3-1. L’Atletico non vuole perdere e si butta in avanti, al 86° Griezmann è abile ad accorciare le distanze ma non basta a riagguantare almeno un punto, ad Atene festeggiano i padroni di casa.
CLASSIFICA GIRONE A
Juventus 3, Olympiacos 3, Atletico Madrid 0, Malmoe 0
Una partita che si è accesa solo nel finale, il primo tempo non racconta grandissime emozioni se non una chance per Sterling ed una potenziale per Lallana. Ad inizio ripresa la prima chance è per Coutinho che però non riesce a centrare la porta. Anche il Ludogorets ha la possibilità di trovare il vantaggio ma Mignolet salva su Bejzak deviando sul palo. Al 83° arriva il primo gol di Mario Balotelli in maglia Reds, SuperMario controlla una palla in area e riesce a liberare un tiro imparabile. Sembra fatta ma al 91° il Ludogorets sfrutta un buco difensivo, Abalo salta Mignolet e deposita in rete il vantaggio gelando Anfield. Ma il popolo Reds esulta subito dopo quando il portiere ospite commette fallo da rigore che Gerrard trasforma per il definitivo 2-1.
REAL MADRID – BASILEA 5-1 (14° aut. Suchy (B), 30° Bale (R), 31° Ronaldo (R), 37° Rodriguez (R), 38° Gonzalez (B), 79° Benzema (R))
Dilaga il Real Madrid che in casa contro il Basilea ci mette solo poco più di mezz’ora per annientare gli svizzeri. Ad aprire le marcature è un autogol di Suchy su tiro di Nacho intorno al quarto d’ora. Al 30° è Bale a raddoppiare con un pallonetto sul portiere, ribadito in gol sulla linea. Un minuto dopo Bale serve a Cr7 la palla perfetta per il 3-0. Al 37° è il turno di James Rodriguez depositare in gol un facile tap-in. Un minuto dopo arriva la reazione d’orgoglio del Basilea che con un gran tiro di Gonzalez dal limite segna il gol della bandiera. Nella ripresa arrotonda Benzema che segna il 5-1 che vale il 1000esimo gol delle Merengues nella coppe europee.
CLASSIFICA GIRONE B
Real Madrid 3, Liverpool 3, Ludogorets 0, Basilea 0.
GIRONE C
BENFICA – ZENIT 0-2 (5° Hulk, 22° Witsel)
Tutto facile per lo Zenit San Pietroburgo in casa del Benfica. I russi trovano l’immediato vantaggio con Hulk che con il portiere in uscita piazza il tiro che si insacca in rete. Al 18° i portoghesi restano in 10 per l’espulsione diretta del portiere Artur. La gara in sostanza si chiude qualche minuto dopo quando Witsel di testa segna il gol del 2-0
MONACO – BAYER LEVERKUSEN 1-0 (61° Moutinho)
Il Bayer fa la partita ma i 3 punti li portano a casa i padroni di casa del Monaco. Le Aspirine costruiscono occasioni nel primo tempo ma non segnano e vengono beffati nella ripresa dall’unico tiro nello specchio della porta del Monaco effettuato da Moutinho al 61°.
CLASSIFICA GIRONE C
Zenit 3, Monaco 3, Bayer Leverkusen 0, Benfica 0
GIRONE D
BORUSSIA DORTMUND – ARSENAL 2-0 (45° Immobile, 48° Aubameyang)
Quando Klopp lo ha messo in formazione Ciro Immobile ha capito che questa poteva essere la sua sera e così stato. Dopo un occasione non sfruttata da Aubameyang ed un tiro alto di Immobile è stato proprio l’ex granata a sbloccare la gara sul finire del primo tempo con una cavalcata di 50 metri inseguito da 3 difensori dell’Arsenal e conclusa con un diagonale vincente. Nella ripresa ci pensa subito Aubameyang a chiuderla, scatto in profondità, dribbling sul portiere e gol a porta vuota. Arsenal annullato.
GALATASARAY – ANDERLECHT 1-1 (52° Praet (A), 91° Ylmaz (G))
Ylmaz nel recupero salva l’esordio di Cesare Prandelli. Il Galatasaray non convince in questa prima uscita in Champions, va sotto per un gran gol di Praet abile a concludere con un rasoterra vincente nell’angolino alle spalle di Muslera, ma riesce a recuperare con Ylmaz che gira in rete al minuto 91° un perfetto assist di Chedjou.
CLASSIFICA GIRONE D
Borussia Dortmund 3, Anderlecht 1, Galatasaray 1, Arsenal 0.
Il caso Luisao sta diventando internazionale. Il Benfica, infatti, è pronto a rivolgersi alla Fifa dopo il pressing della Juventus nel tentativo di acquistare il difensore brasiliano con passaporto portoghese.
Come spesso e volentieri accade in queste sessioni mercato la Juventus ha già raggiunto un accordo di massima con il calciatore, ma non ha mai avuto nessuno contatto con il Benfica, club di appartenza del difensore. La società portoghese, visibilmente contrariata, ha prima avvisato la Juventus, ma non ricevendo le risposte desiderate, ha deciso di passare all’attacco.
Il Benfica ha la possibilità di appellarsi al comma 3 dell’articolo 18 del regolamento Fifa si trasferimenti che spiega come un club debba prima interpellare la squadra proprietaria del cartellino di un giocatore prima di poter parlare privatamente con lo stesso.
Il Presidente del club lusitano Luis Felipe Vieira non ha per nulla gradito digerito il comportamento ed è pronto a far sentire le proprie ragioni alla Fifa. Luisao ha un contratto con il Benfica che andrà in scadenza nel 2016; la possibilità di liberarsi dal club portoghese avverrebbe nel caso di un pagamento che, i dirigenti bianconeri, non vorrebbero fosse alla cifra di 4 milioni di euro ma minore data la non più giovanissima età del calciatore. Il comunicato del Presidente Vieira inviato alla società di Corso Galileo Ferraris ha il tono di una vera minaccia: ” Smettetela di trattare con l’agente del nostro tesserato Luisao, altrimenti vi denuncieremo alla Fifa “.
Nei giorni a ridosso di ferragosto la Juventus aveva cercato di intavolare la trattativa per cercare di portare a Torino Luisao, la società della famiglia Agnelli è alla ricerca di un difensore centrale per sostituire l’infortunato Andrea Barzagli. I bianconeri si erano, inizialmente, messi in contatto con il procuratore, ottenendo una disponibilità di massima, ma l’idea iniziale era quella di portare il calciatore sotto la Mole soltanto a parametro zero. Il Benfica aveva assunto una posizione chiara e precisa: “Luisao non si vende, è incedibile“, aveva dichiarato Vieira.
La storia rischia seriamente di finire sulla scrivania della Fifa. Il mercato, a poche settimane dalla fine delle trattative, entra ora nella fase cruciale, nella fase in cui le società tenteranno gli affondi decisivi; ricordiamo che la scadenza è fissata il 1 settembre alle ore 23.
Nell’arco di 72 ore la Juventus da una situazione di pressoché immobilismo dovuto alle attenzioni rivolte ad eventuali cessioni illustri e agli stati d’animo dei propri giocatori, Arturo Vidal su tutti, è passata a mettere una zampa poderosa su due giocatori che potrebbero essere molto importanti per lo scacchiere di Massimiliano Allegri nella prossima stagione.
Ezequiel Lavezzi è da empo nel mirino di Marotta e Paratici che lo avevano già sondato ad inizio estate con il benestare di Antonio Conte. Il “ratto” di Coman a parametro zero da parte della Vecchia Signora poi ha fatto andare su tutte le furie il Paris Saint Germain, facendo congelare ogni tipo di trattativa.
Ad oggi la situazione è a forti tinte bianconere, con un mezzo accordo con il giocatore, che gradirebbe tornare in Italia nel club più forte ed al tempo stesso il Paris Saint Germain che ha tentato di rinnovargli il contratto. L’incontro tra i parigini e l’attaccante c’è stato ed ha determinato un distacco profondo tra la domanda di Lavezzi e l’offerta del PSG, nel secondo incontro tra le parti la distanza non si è sanata ed il Paris ha chiuso la porta. Marotta sa che in squadra la Juventus ha un giocatore che il Paris Saint Germain farebbe carte false per averlo, Pogba, per avere Lavezzi i bianconeri potrebbero dare un’opzione ai transalpini in caso di cessione nella prossima stagione abbassando un po’ il prezzo del calciatore ex-Napoli.
A questo punto la Juventus è legttimata a provarci e vedremo se Lavezzi con i bianconeri abbasserà le pretese, altrimenti sarà fumata nera e la Juventus girerà le attenzioni sulle alternative, Hernandez su tutte.
Quasi fatta invece per il brasiliano Luisao del Benfica, che entrato solo 72 ore fa nei radar bianconeri, secondo i media specializzati, ed invece oggi già in pieno accordo con la Juventus. Si parla di un contratto triennale per un giocatore di 33 anni che presumibilmente chiuderà con il grande calcio in questo modo se tutto filerà liscio. La palla ora passa all’incontro tra le due società, che in un primo approccio sono rimaste ferme, il Benfica infatti non lascerebbe il giocatore a parametro zero ma vuole circa 4 milioni di euro. Ritenuti decisamente troppi per Marotta e quindi se ne riparlerà dopo ferragosto ma non dovrà essere un tira e molla troppo lungo, anche il Benfica sà che più di tanto non può chiedere e se ha interesse a monetizzare, anche poco, andrà incontro alla Juventus. L’alternativa a Luisao è Manolas, ma il costo è decisamente troppo alto e la concorrenza è molto folta.
In uscita l’ingresso di Luisao sembra liberare qualche posto tra i difensori centrali che hanno un discreto movimento di mercato ma poche offerte per ora. Ogbonna sembra uscito definitivamente dal programma tecnico di Allegri e quindi potrebbe essere sul mercato, su Bonucci c’è stato un sondaggio da parte dell’Arsenal.
Su Vidal la Juventus è stata chiara, dipende dalla volontà del giocatore ma la realtà è che se non per via di stampa offerte concrete alla Juventus non ne sono arrivate, qualora arrivasse l’offerta di 50 milioni auspicata la Juventus proverà anche con Pastore insieme a Lavezzi e Luisao, chiudendo le entrate, rinforzandosi e recuperando anche liquidi.
Da qui a cento anni nessuna squadra portoghese sarà due volte campione d’Europa ed il Benfica senza di me non vincerà mai una Coppa dei Campioni.
Questa la “maledizione” lanciata nel 1962 dall’allora tecnico ungherese del BenficaBéla Guttmann e che anche questa sera, per l’ottava finale consecutiva, ha colpito il Benfica.
Quest’anno sembrava l’annata buona per infrangere l’anatema, così non è stato e se l’anno scorso la beffa con il Chelsea arrivò nei minuti di recupero, quest’anno contro il Siviglia la sconfitta è arrivata ai calci di rigore.
Se per il Benfica è l’ottava finale consecutiva persa, per il Siviglia, che non ci sarebbe nemmeno dovuto essere, fu ripescato per i problemi economici di Rayo Vallecano e Malaga che gli erano giunte davanti in campionato, arriva un incredibile filotto: terza finale di Europa League vinta, dopo quelle del 2005/2006 e 2006/2007 anche se ancora si chiamava Coppa Uefa, su tre giocate.
Per quanto riguarda le formazioni Unai Emery schiera il suo Siviglia con il 4-2-3-1 con Beto tra i pali, Coke, Pareja, Fazio, Moreno sulla linea difensiva, Mbia e Carriço in mediana con Bacca di punta supportato dal trio di trequartisti Reyes-Rakitic-Vitolo.
Jorge Jesus deve rinunciare agli squalificati Perez e Markovic, sceglie un 4-3-3 con Oblak in porta, Maxi Pereira, Luisao, Garay e Siqueira in difesa, Amorim, Gomes e Gaitan a centrocampo con Sulejmani, Lima e Rodrigo nel tridente offensivo.
Il primo tempo non è certo indimenticabile, tanti errori, molta confusione ed occasioni da gol davvero rare, da segnalare una bella parata di Beto su Maxi Pereira. Nella ripresa cresce il Benfica che ha diverse buone occasioni con Lima, Rodrigo e Garay che sfiorano il vantaggio. Il risultato non si sblocca e si va così ai tempi supplementari dove nel primo tempo il Siviglia ha una chance enorme con Bacca che si presenta solo davanti a Oblak ma allarga troppo il diagonale che si spegne sul fondo. Nel secondo tempo supplementare, paura di perdere e stanchezza la fanno da padrona, la gara non si sblocca e si va ai calci di rigore. Dal dischetto per il Benfica Cardozo e Rodrigo vedono le proprie conclusioni respinte da Beto, i calciatori del Siviglia sono praticamente perfetti ed è il capitano Rakitic che alza al cielo di Torino l’Europa League 2013/2014.
SIVIGLIA – BENFICA 4-2 d.c.r. (0-0 dopo i tempi supplementari)
Farà quasi impressione domani vedere un match allo Juventus Stadium senza i bianconeri. La finale è sfumata proprio allo Stadium contro il Benfica in una partita incredibile, conclusasi 0-0 dopo almeno 100 minuti di “gioco” tra primo e secondo tempo, se gioco si può definire visti gli ultimi dieci minuti in cui non sì è quasi giocato. Ad affrontare i portoghesi di Jorge Jesus ci sarà il Siviglia, che arriva da un’altra partita incredibile contro il Valencia. All’andata un comodo 2-0 che è stata la dimostrazione del fatto che il Valencia in trasferta è un’altra squadra rispetto a quella di quando gioca in casa. Allora per la seconda partita di fila è partita la voglia di reAMUNTada, che col Basilea aveva funzionato ribaltando un 3-0 con cinque gol al Mestalla. Al ritorno sembrava nuovamente fatta, ma il colpo di testa di M’Bia al 94′ ha condannato i valenciani.
Sarà una bella finale indubbiamente, con i portoghesi che partono sicuramente favoriti, ma con due grossi pesi, uno concreto e uno “scaramantico”. Il primo è quello più importante: quello degli indisponibili. La partita con la Juve ha decimato il Benfica: Enzo Perez espulso, Markovic cacciato dalla panchina per una rissa con Vucinic, Salvio è stato ammonito quando era diffidato, infortunato invece Silvio. La seconda motivazione è semplicemente una scaramanzia, che però ormai da 52 anni preoccupa i tifosi del Benfica: la maledizione di Bela Guttmann, che nel 1962 chiese un premio economico al Benfica per la vittoria della Coppa dei Campioni, ma la società si rifiutò e allora l’allenatore ungherese naturalizzato austriaco se ne andò dal Benfica affermando che “senza di me il Benfica non vincerà mai la Coppa dei Campioni da qui a cento anni”.
Probabilmente i dirigenti del Benfica avranno pensato che fosse solo una “gufata” verso la squadra che stava per lasciare, come si dice oggi, ma presto si è rivelata una vera maledizione che potrebbe dilungarsi fino al 2062, ma anche fermarsi domani. L’anatema di Guttmann si fece subito sentire un anno dopo: il Benfica perse in rimonta col Milan la finale di Coppa Campioni, per poi perdere altre sei finali tra Coppa dei Campioni, Coppa UEFA (ed Europa League con la nuova denominazione), perse con Inter, United, Anderlecht, PSV, Milan e Chelsea al 93° l’anno scorso.
Un po’ di fatica, qualche momento di sofferenza ma alla fine la Juventus di Antonio Conte è riuscita nell’impresa di portare per la prima volta una squadra italiana nelle semifinali dell’Europa League, da quando l’ex Coppa Uefa ha preso la nuova denominazione nessun club nostrano era riuscito a raggiungere questo risultato, come detto però non è stata affatto semplice sconfiggere il Lione.
Antonio Conte punta su una formazione con turnover ridotto inserendo Isla al posto di Lichtsteiner, Vidal che fa rifiatare Pogba e Vucinic al fianco di Tevez in attacco. Garde risponde lasciando anche questa volta Gomis in panchina e preferendogli Briand.
Parte subito forte la Juventus che al 4° è già in vantaggio, fallo su Tevez dal limite, va Pirlo sul pallone e la sua punizione telecomandata supera la barriera e si insacca lasciando inchiodato il portiere Lopes.
Tutto finito? assolutamente no perchè il Lione prima protesta per un mani di Bonucci in area e poi al 18° trova il pareggio con Briand che stacca di testa e angola la conclusione con Buffon che la sfiora ma non riesce a salvarla. A questo punto il Lione ci crede e prova ad impensierire una Juventus che subisce un po’ la tensione ma il primo tempo si chiude sul 1-1. Nella ripresa la Juventus diminuisce gli errori e prova a chiudere indietro il Lione evitando problemi a Buffon. Al 61° Tevez colpisce di testa e segna, l’Apache esplode di gioia ma l’esultanza dura pochissimo perchè la bandierina alzata segnala il fuorigioco ed il gol è annullato. Al 68° arriva il sospirato gol per la Juventus, su una ripartenza Marchisio conclude da grande distanza, il suo tiro non è irresistibile ma la deviazione di Umtiti spiazza completamente Lopes e regala il 2-1 alla squadra di casa. La partita si trascina senza grandi emozioni sino alla fine ed i tifosi bianconeri possono esultare per il raggiungimento dell’obiettivo semifinale.
Nelle altre gare di serata non è mancato lo spettacolo, principalmente arrivato dal Mestalla di Valencia dove i padroni di casa partivano dallo 0-3 subito a Basilea 7 giorni fa e gli spagnoli sono riusciti nell’impresa. Tutto nella norma sino al 38° quando si accende Paco Alcacer che trova il gol del 1-0, passano pochi minuti e l’ex napoletano Edu Vargas, prima colpisce un palo clamoroso, poi realizza di testa a un passo dall’intervallo il 2-0. Nella ripresa prosegue il dominio del Valencia caricato dai propri tifosi e dopo un paio di pali colpiti, ancora Paco Alcacer trova un gol meraviglioso per il 3-0 che impatta il risultato dell’andata portando così il match ai supplementari dove gli svizzeri crollano definitivamente. Nel primo tempo supplementare il Basilea rimane in 9 per i rossi a Diaz e Sauro poi nel secondo arrivano i due colpi del K.O. firmati ancora da Paco Alacacer, tripletta per lui, e Bernat che fissa il risultato sul definitivo 5-0 al 118°.
Tutto facile per il Benfica che al Da Luz rafforza la vittoria dell’andata sull’Az Alkmaar. Protagonista assoluto è stato Salvio autore di due grandi giocate poi trasformate in assist per i due gol facili facili di Rodrigo che hanno fissato il risultato sul 2-0 finale.
Sulla carta sembrava una rimonta difficile quella del Siviglia sconfitto per 1-0 all’andata dal Porto, così non è stato. Gli spagnoli sul proprio terreno di casa sono partiti forte schiacciando i portoghesi e trovando già nella prima mezz’ora tre gol, Rakitic al 5° dal dischetto, Vitolo al 26° e Bacca al 29°. L’espulsione di Coke illude che il Porto possa riaprire i discorsi ma al 79° arriva il colpo del K.O. firmato da Gameiro, inutile il gol di Quaresma al 92°, in semifinale vanno gli spagnoli.