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  • Tris Pedrosa sotto il diluvio. Lorenzo secondo in difficoltà

    Tris Pedrosa sotto il diluvio. Lorenzo secondo in difficoltà

    Daniel Pedrosa ha vinto il Gran Premio della Malesia sul circuito di Sepang, terzultimo appuntamento della stagione. Il pilota della Honda, anche oggi in uno stato di forma strepitoso, è andato a vincere la sua terza gara consecutiva, sesta della stagione, riaprendo di fatto i giochi per il mondiale portando a 23 i punti, su 50 disponibili a due gare dalla fine, che lo dividono dal leader della classifica Jorge Lorenzo, secondo e mai cosi in difficoltà come oggi.

    Lo spagnolo è stato il miglior interprete delle difficili condizioni del tracciato malese, sul quale è venuta a cadere la pioggia poco prima della partenza portando i commissari a dichiarare la gara bagnata. Tutti quindi sono partiti con gomme da bagnato ma il leight-motive della gara non è cambiato rispetto alle ultime uscite, con Lorenzo e Pedrosa davanti a fare gara solitaria e tutti gli altri dietro racchiusi in un gruppetto molto compatto capitanato da Casey Stoner.

    Il maiorchino ha cercato di replicare la gara di Motegi abbozzando un tentativo di allungo nei primi giri della gara cercando di sfruttare la migliore efficacia della gomma da bagnato morbida rispetto a quella dura dell’avversario, ma Pedrosa ha tenuto il passo e dopo aver studiato l’avversario per un paio di giri ha portato l’attacco decisivo esattamente a metà gara, a 10 giri dalla fine, superando il connazionale all’ultima curva prima del traguardo sferrando una grande staccata, violenta come se fosse stato sull’asciutto. Nel giro di poche curve lo spagnolo ha cominciato ad allungare e a prendere un margine importante sul rivale che si è ritrovato in difficoltà con la gomma quasi arrivata alla frutta e l’asfalto che intanto andava sempre di più bagnandosi per il progressivo aumentare della pioggia.

    E a 7 giri dal termine infatti è proprio Lorenzo, tra l’altro unico pilota a farlo, a richiamare l’attenzione dei commissari di gara giapponesi per sospendere la gara alzando il braccio destro in segno che la pista stava diventando impraticabile. Reclamo che è stato accolto al 13esimo passaggio, lasciando qualche disappunto nel team della Honda Hrc visto che Stoner stava guadagnando sempre più terreno nei confronti del pilota della Yamaha con la possibilità di superarlo e dare una mano al compagno di squadra che avrebbe guadagnato 4 punti in più su Lorenzo in chiave iridata.

    Daniel Pedrosa © ROSLAN RAHMAN/AFP/Getty Images

    Si è atteso poi qualche minuto un miglioramento delle condizioni metereologiche per far riprendere la gara, miglioramento che non c’è stato perchè la pioggia e il vento sono aumentati inducendo i commissari a dichiarare chiusa la gara che comunque ha assegnato tutti i punti ai piloti essendo stati svolti i giri necessari. La classifica finale dunque ha proclamato ancora una volta Pedrosa vincitore, Lorenzo in seconda posizione che salva una gara che si stava mettendo male e protegge la testa della classifica, e Stoner terzo, che ritrova il podio a distanza di qualche mese, mancava infatti dal Gran Premio degli Stati Uniti a Laguna Seca.

    Appena fuori dal podio le Ducati, con Nicky Hayden quarto e Valentino Rossi in quinta posizione. Gara accorta e ragionata per lo statunitense che ha saputo sfruttare gli errori degli avversari per chiudere alle spalle dei migliori tre, mentre per il pesarese è stata una gara tutta d’attacco sin dalla partenza che però lo ha portato a commettere un brutto errore al nono giro mentre si trovava alle spalle di Andrea Dovizioso in quinta posizione, che lo ha relegato nono alle spalle del gruppetto composto da Cal Crutchlow, Ben Spies, Stefan Bradl e Alvaro Bautista. Il Dottore è poi riuscito a recuperare anche grazie alle cadute che in successione hanno colpito prima Spies, che ha riportato conseguenze fisiche ad una clavicola, e poi Dovizioso, Bradl e Crutchlow, tutti traditi dall’asfalto bagnato, ma c’è da dire che oggi la Ducati aveva davvero un buon passo, almeno al pari con quello di Stoner e Dovizioso. Alle spalle di Rossi troviamo il trio spagnolo composto da Bautista a 17 secondi dalla vetta mentre molto più staccati troviamo Hector Barbera e Aleix Espargaro con la prima delle Crt. Nelle ultime due posizioni gli italiani Danilo Petrucci e Michele Pirro

    Giornata nera per la Yamaha che di 4 moto in pista ha visto terminare la gara soltanto quella di Lorenzo che comunque qualche minuto prima dell’interruzione della gara è riuscito a tenere miracolosamente in piedi la sua M1 che stava lentamente scivolando a terra sull’asfalto bagnato, rischiando di perdere il vantaggio su Pedrosa e di compromettere il cammino nel Mondiale.

    Mondiale che riprenderà domenica prossima, ancora alle prime luci dell’alba quì in Italia, perchè si correrà in Australia sul circuito di Phillipe Island, teatro del penultimo appuntamento della stagione. La sfida sarà ancora tra i due pretendenti al titolo Lorenzo e Pedrosa ma occhio a Stoner che sul circuito di casa potrebbe essere la variabile impazzita che farà da arbitro al campionato.

     

  • A Sepang Pedrosa comanda le libere. Rossi 11°

    A Sepang Pedrosa comanda le libere. Rossi 11°

    Daniel Pedrosa è stato il pilota più veloce nella prima giornata di libere sul circuito di Sepang che domenica ospiterà il Gran Premio della Malesia, 16esima gara della stagione. Dopo il ricordo in onore di Marco Simoncelli tutti i piloti sono scesi in pista e hanno sfruttato la sessione di libere del mattino su pista asciutta, nella quale lo spagnolo ha fatto registrare il miglior tempo grazie al crono di 2:01.621, che sebbene sia più alto di circa due secondio rispetto agli ultimi test svolti a febbraio su questo cicuito, dimostra una volta di più quanto Dani sia attualmente il pilota più in forma della classe regina.

    Discorso che vale anche per la Honda che ha piazzato le due moto del team Hrc nelle prime due posizioni. Casey Stoner infatti ha conquistato il secondo miglior tempo alle spalle del compagno di squadra per un solo decimo e mezzo, segno che le condizioni fisiche dell’australiano stanno cominciando a migliorare influenzandone positivamente le prestazioni.

    Al terzo posto, staccato di tre decimi la prima di Yamaha, quella di Jorge Lorenzo che nonostante il ritardo ha comunque dimostrato di poter tenere il passo delle due Honda ufficiali. Anche perchè dopo i primi tre il distacco è notevolmente aumentato, con Andrea Dovizioso, ancora il migliore dei piloti clienti, al quarto posto con oltre sei decimi di ritardo davanti al compagno di squadra Cal Crutchlow, con un tempo praticamente identico a quello del Dovi, peggiore di soli 30 millesimi.

    Daniel Pedrosa © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Al sesto posto Ben Spies ha chiuso un quartetto composto da Yamaha e ha preceduto il tedesco della Honda Lcr Stefan Bradl. L’attuale campione della Moto 2 si è dimostrato ancora una volta più che positivo ed è stato l’ultimo dei piloti a chiudere con un distacco inferiore al secondo dal leader della classifica. Mentre all’ottavo posto troviamo la prima delle Ducati, questa volta con Nicky Hayden, che è riuscito a trovare il giro buono per portarsi ad u  secondo e un decimo dalla vetta davanti alla Honda del team Gresini dello spagnolo Alvaro Bautista reduce dall’ottima gara di Motegi lo scorso week-end chiusa al terzo posto.

    Alle sue spalle un terzetto Ducati composto da Hector Barbera, Valentino Rossi e Karel Abraham, non particolarmente positivi in questa prima giornata di prove libere. Lo spagnolo e il pesarese sono riusciti a contenere il ritardo sotto i due secondi mentre il pilota ceco è andato addirittra oltre i tre secondi ed è stato l’ultimo dei piloti con una moto prototipo.

    Nella seconda sessione la pioggia l’ha fatta da padrona ed ha permesso ai piloti di girare soltanto per provare un eventuale assetto da bagnato per la gara. Sulla pista bagnata hanno avuto tempo e modo di girare soprattutto le Crt con Ivan Silva che ha conquistato la migliore prestazione in 2:10.602, tempo di 9 secondi più alto rispetto a quello fatto registrare da Pedrosa al mattino, seguito da Michele Pirro, Randy De Puniet e Roberto Rolfo. Nella seconda sessione Valentino Rossi si è piazzato al settimo posto con la Ducati unica moto prototipo ad essere scesa in pista. Tutti gli altri big hanno preferito restare ai box per non rischiare.

  • Lorenzo, pole e record a Motegi. Rossi solo nono

    Lorenzo, pole e record a Motegi. Rossi solo nono

    Jorge Lorenzo ha conquistato la pole position del Gran Premio del Giappone sul circuito di Motegi, 15esima gara della stagione. Il pilota spagnolo ha firmato il miglior tempo proprio sotto la bandiera a scacchi grazie ad un ultimo giro fenomenale fermando il cronometro sull’ 1:44.969, tempo che oltre ad avergli regalato la sesta pole position stagionale gli è valso anche lo strepitoso record del circuito strappato a Casey Stoner di oltre due decimi.

    Lorenzo è stato anche l’unico pilota ad aver girato sotto il muro dell’1:45 ed ha soffiato proprio al suo ultimo tentativo la pole position a Daniel Pedrosa, che ha chiuso al secondo posto staccato di 246 millesimi dal connazionale. Il pilota spagnolo della Honda ha dovuto fare i conti più che in altre gare con i problemi di chattering della sua RC213V , segno che la moto di Tokyo non è esattamente appsto per la gara. A differenza di una Yamaha che invece sembra volare e che dopo qualche battuta d’arresto sembra intenzionata a ritornare alla vittoria proprio con Lorenzo che vuole allungare nel Mondiale.

    A dimostrazione di ciò la terza posizione di Cal Crutchlow che si è piazzato alle spalle dei due pretendenti alla corona iridata ed ha chiuso cosi la prima fila. Il britannico del Team Tech 3 non è lontanissimo da Pedrosa, solo 42 millesimi lo dividono dallo spagnolo e domani potrebbe diventare un serio alleato per il suo team-mate visto il grande potenziale della Yamaha sul circuito nipponico.

    Anche perchè al quarto posto, ad aprire la seconda fila troviamo la terza Yamaha, quella ufficiale, di Ben Spies che però è caduto sul finire del turno nel tentativo di migliorare il suo tempo fortunatamente senza conseguenze fisiche. Il prossimo pilota della Ducati ha preceduto la Honda Gresini di Alvaro Bautista, che ha provato ad interrompere un dominio netto e incontrastato della Yamaha piazzandosi davanti ad Andrea Dovizioso, che comunque è più in difficoltà rispetto ai suoi compagni.

    Il pilota forlivese è infatti distanziato di sei decimi dalla migliore prestazione ed è poco soddisfacente il fatto di aver tenuto alle sue spalle il rientrante Casey Stoner, ancora alle prese con molti guai fisici. La resistenza fisica dell’australiano non è certamente al top e la settima posizione a quaso otto decimi di ritardo dalla vetta ne sono la dimostrazione, segno che la migliore condizione è ancora lontana ma c’è da dire che anche il set-up della moto non è eccellente.

    Ottavo posto per Stefan Bradl, ultimo dei piloti che è riuscito a contenere il distacco sotto il secondo nonostante il tedesco sia scivolato ad inizio turno. Il pilota della Honda Lcr si è piazzato ancora una volta davanti alle Ducati ufficiali di Valentino Rossi e Nicky Hayden. Il pesarese è stato ancora una volta il migliore dei piloti di Borgo Panigale anche se la prestazione delle qualifiche ha lasciato un pò di rammarico visto l’andamento delle prime libere del venerdi. Molti miglioramenti da parte della Gp12 non si sono visti e Hayden, convalescente come Stoner, si è accontentato del decimo posto a quattro decimi dal compagno di team.

    Alle spalle delle due Ducati troviamo Katsuyuki Nakasuga, wild-card sul tracciato di casa con la Yamaha M1, e l’altra Ducati di Hector Barbera che ha chiuso la classifica dei prototipi. La prima delle Crt è quella di Aleix Espargaro che vince il “duello in famiglia” con Randy De Puniet, entrambi bravi a mettersi alle loro spalle uno spento Karel Abraham, 15esimo. Tra gli italiani 18esimo e 19esimo hanno chiuso Michele Pirro e Danilo Petrucci mentre Roberto Rolfo, che da Motegi fino alla fine della stagione sostituirà Mattia Pasini appiedato dalla Art del team Speed Master, ha chiuso in 21esima posizione, penultimo davanti al solo Ivan Silva.

  • Pedrosa vince ad Aragon davanti a Lorenzo. Rossi 8°

    Pedrosa vince ad Aragon davanti a Lorenzo. Rossi 8°

    Daniel Pedrosa si aggiudica il Gran Premio d’Aragon, teatro del 14esimo appuntamento della stagione. Il pilota spagnolo domina praticamente dall’inizio alla fine vincendo a mani basse sul circuito di casa mettendo a segno la sua quarta vittoria stagionale, riscattando la brutta battuta d’arresto nel Gran Premio di San Marino, dove era stato tamponato e buttato fuori da Hector Barbera. L’alfiere della Honda si riprende quello che aveva perso a Misano Adriatico anche se quello zero in classifica pesa ancora molto in ottica Mondiale. I punti di distacco ora dal leader Jorge Lorenzo sono ora 33 a quattro GP al termine della stagione.

    Il pilota della Honda conferma il suo grande scatto alla partenza ma deve fare i conti per buona parte di gara con il rivale numero uno Jorge Lorenzo, del tutto intenzionato a portare a casa la vittoria sul circuito di casa. La resistenza del maiorchino dura però soltanto pochi giri perchè dopo un timido tentativo di allungo, Pedrosa decide di rompere gli indugi superandolo con una facilità imbarazzante e allungando  il suo vantaggio giro dopo giro con una lunga serie di giri veloci. Da li in poi la gara per la prima posizione non dice più nulla tanto che sono ben 6 i secondi che al traguardo dividono i due spagnoli con Lorenzo che dopo il sorpasso subìto amministra la gara nel migliore dei modi pensando alla classifica iridata che al momento è tutta dalla sua parte.

    Daniel Pedrosa © JOSE JORDAN/AFP/GettyImages

    Pedrosa vince il duello tutto spagnolo con Lorenzo per la vittoria, al terzo posto invece la lotta in famiglia per il terzo gradino del podio viene vinta ancora una volta da Andrea Dovizioso che per l’ennesima volta tiene dietro le sue spalle il compagno di squadra Cal Crutchlow. Il pilota forlivese mette in serie un altra bella prestazione che gli permette di conquistare il suo settimo podio stagionale, podio che mancava dalla gara di Indianapolis del 19 agosto scorso.

    Anche perchè alle spalle del duo firmato Tech3 troviamo la Yamaha ufficiale di Ben Spies, molto efficace nella prima parte di gara quanto in difficoltà nel finale a causa del calo delle gomme Bridgestone. Lo statunitense è l’ultimo della colonia Yamaha che occupa i posti dalla seconda alla quinta posizione e anche oggi dimostra di essere il “peggiore”.

    Sesta posizione per la Honda Gresini di Alvaro Bautista, autore di una bella rimonta dopo le disastrose qualifiche del sabato chiuse addirittura alle spalle della Crt di Aleix Espargaro. In gara lo spagnolo si è saputo risollevare grazie anche all’uscita di scena del povero Stefan Bradl, caduto nelle prime fasi di gara mentre lottava per la terza posizione insieme a Spies, togliendosi la soddisfazione di mettersi dietro la Honda ufficiale di Johantan Rea, settimo, che dalla prossima gara lascerà il testimone al rientrante Casey Stoner, che inevitabilmente diventerà arbitro del mondiale.

    Conferma la posizione delle qualifiche invece Valentino Rossi, che chiude in ottava posizione. La sua gara sarebbe potuta andare diversamente se il pesarese non avesse commesso un errore al primo giro nel tentativo di superare Rea. Il Dottore, arrivato lungo e costretto ad andare diritto per non colpire l’avversario, rientra in ultima posizione ma si esibisce in un’ottima rimonta superando ben dodici avversari. Comunque negativa la giornata della casa di Borgo Panigale, completata dal brutto incidente di Nicky Hayden scaraventato oltre le recinzioni della pista dopo uno schianto contro le barriere. Per fortuna nessuna conseguenza per lo statunitense che comunque ha letteralmente distrutto la sua moto.

    Nono posto per l’altra Ducati di Karel Abraham davanti alla prima Crt dell’ottimo Aleix Espargaro che chiude la top-ten. Indietro tutti gli altri italiani con Michele Pirro, Mattia Pasini e Danilo Petrucci tutti in fila rispettivamente in 15esima, 16esima e 17esima posizione davanti al solo Colin Edwards, che chiude la classifica in ultima posizione.

  • Lorenzo in pole ad Aragon beffa Pedrosa. Rossi 8°

    Lorenzo in pole ad Aragon beffa Pedrosa. Rossi 8°

    E’ Jorge Lorenzo il mattatore delle qualifiche della MotoGP ad Aragon, 14esimo appuntamento della stagione. Il pilota spagnolo è il più abile ad interpretare le condizioni di una pista asciutta ma umida e particolarmente insidiosa e conquista la sua quinta pole position stagionale grazie al miglior tempo di 1:49.404, fatto segnare negli ultimi giri della sessione.

    Nessuna sorpresa al secondo posto dove troviamo il rivale e connazionale Daniel Pedrosa, che non è riuscito a strappare la prima posizione al pilota della Yamaha per soli 88 millesimi. La sessione del pilota della Honda è partita male, con una caduta all’inizio delle qualifiche che gli ha impedito di proseguire il lavoro con la prima moto, ma c’è da dire che anche con la moto di riserva lo spagnolo ha dato del filo da torcere a Lorenzo che gli ha tolto la pole solo al suo ultimo tentativo, mentre Dani al suo ultimo giro ha trovato Rossi che lo ha di molto rallentato.

    In terra spagnola dunque le prime due posizioni vengono monopolizzate da due spagnoli, mentre al terzo posto alle spalle dei due dominatori, troviamo Cal Crutchlow che chiude la prima fila con un gran tempo, 1:49.576, ad un solo decimo dalla migliore prestazione.

    Jorge lorenzo © JOSE JORDAN/AFP/GettyImages

    Il britannico della Yamaha del team Tech3 tiene alle sue spalle il suo team-mate e dominatore delle prime due sessioni di libere Ben Spies che chiude a tre decimi dalla pole. Con quella dello statunitense sono ben tre le Yamaha nelle prime quattro posizioni, a dimostrazione dell’ottimo feeling della M1 sul tracciato spagnolo, sia in condizioni d’asciutto, che in condizioni da bagnato.

    Più staccati tutti gli altri con Stefan Bradl in sella alla Honda Lcr che occupa la quinta posizione affianco di Spies davanti all’altra Yamaha di Andrea Dovizioso che chiude cosi la seconda fila. Ad aprire la terza fila invece ci pensa Johnatan Rea con la seconda Honda ufficiale, quella di Casey Stoner, che migliora e tiene dietro un terzetto di Ducati composto da Valentino Rossi, Nicky Hayden ed Hector Barbera.

    Il pilota di Tavullia in ottava posizione è il migliore tra i piloti di Borgo Panigale anche se il suo distacco si stabilizza ad un secondo e mezzo dalla vetta , di gran lunga superiore rispetto alle ultime uscite stagionali. Ma il pesarese si prende la soddisfazione di tener dietro il suo compagno di squadra Hayden, molto veloce nelle sessioni del venerdi, seppur in non perfette condizioni fisiche, mentre Barbera chiude la top-ten in decima posizione.

    Aleix Espargaro chiude la sessione in 11esima posizione ed è il primo dei piloti Crt, bravo a chiudere davanti alla Honda Gresini di un Alvaro Bautista in difficoltà sin dalle libere del venerdi. Tra gli italiani troviamo Michele Pirro in 15esima posizione seguito subito da Mattia Pasini in 16esima. Più indietro Danilo Petrucci in 18esima posizione alle spalle di Colin Edwards. Chiude la classifica David Salom.

  • Spies il più veloce nelle libere di Aragon. Rossi 8°

    Spies il più veloce nelle libere di Aragon. Rossi 8°

    Ben Spies è il pilota più veloce nella prima giornata di prove libere ad Aragon, 14esimo round del Motomondiale. Il pilota statunitense fa segnare il miglior tempo nella seconda sessione, chiudendo il suo giro migliore in 2:00.219 precedendo di soli 66 millesimi il primo dei pretendenti al titolo mondiale, lo spganolo Daniel Pedrosa.

    Alle loro spalle a completare la prima fila virtuale il connazionale Jorge Lorenzo che però è staccato di oltre mezzo secondo dal suo compagno di squadra in vetta alla classifica, anche se tra i tre sembra al momento il pilota messo meglio sulla distanza di gara nonostante le condizioni a dir poco proibitive della pista resa molto bagnata, quasi impraticabile daal pioggia.

    In quarta posizione troviamo Nicky Hayden, con la prima delle Ducati, ferma a sette decimi dalla vetta ma a soli due da Lorenzo. L’americano era stato anche il più veloce nel turno della mattina, condizionato però fortemente dalla pioggia che ha costretto quasi tutti i piloti a restare fermi ai box e risparmiare cosi le rispettive moto.

    Ben Spies © PIERRE-PHILIPPE MARCOU/AFP/GettyImages

    Hayden, che rispetto al GP precedente gode di condizioni di salute nettamente migliori, precede di ben 4 decimi la Yamaha Tech 3 di Andrea Dovizioso, suo prossimo compagno di squadra in Ducati nel team ufficiale, e l’ottimo Stefan Bradl con la Honda del team LCR. Il tedesco chiude nella morsa delle due Yamaha satellite poichè al settimo posto troviamo l’altra M1 di Cal Crutchlow, a cui però è stato annullato il giro più veloce per aver tagliato una chicane.

    Dopo un primo turno abbastanza promettente, nonostante l’assenza di molti piloti, chiuso in seconda posizione alle spalle del compagno di squadra Hayden, nella seconda sessione Valentino Rossi non riesce ad andare oltre l’ottavo tempo alle spalle proprio del pilota ex Superbike e prossimo acquisto Ducati Pramac. Il Dottore è staccato di sette decimi da Crutchlow e chiude a oltre due secondi dalla vetta complice anche un problema al cambio su una delle sue moto che ha compromesso il regolare svolgimento del suo programma. C’è da dire anche però che il feeling con il tracciato aragonese non è dei migliori e soprattutto dopo la bella prova di Misano ci si aspettava di più.

    Tanto che alle sue spalle a soli due decimi si piazza Karel Abraham con la Ducati satellite del team Pramac, che si permette il lusso di precedere le due Honda di Alvaro Bautista e Johnatan Rea, che con la Honda di Casey Stoner, ancora fermo ai box dopo l’incidente ad Indy, non riesce a fare meglio dell’11esimo tempo.

    A seguire la fitta colonia di CRT aperta dal solito Randy De Puniet seguito da Aleix Espargaro e James Ellison.Più indietro gli altri italiani, con Mattia Pasini in 15esima posizione, Michele Pirro in 17esima e Danilo Petrucci in 19esima. Chiude la classifica Colin Edwards.

  • A Misano vince Lorenzo. Rossi è 2°, out Pedrosa

    A Misano vince Lorenzo. Rossi è 2°, out Pedrosa

    E’ stato Jorge Lorenzo il vincitore indiscusso del Gran Premio di San Marino, 13esimo appuntamento del motomondiale, corsosi sul circuito di Misano Adriatico intitolato alla memoria di Marco Simoncelli dopo la sua scomparsa a Sepang. Il pilota spagnolo ha praticamente dominato la gara dall’inizio alla fine firmando la sua 44esima vittoria della carriera, sesta stagionale, mettendo una seria ipoteca sul campionato del mondo che ora lo vede leader della classifica con 38 punti di vantaggio sul rivale principale Daniel Pedrosa, caduto dopo neanche un giro dall’inizio del Gran Premio.

    Ma sul tracciato romagnolo è successo davvero di tutto sin dalla partenza quando sia Abraham che Pedrosa sono rimasti fermi sulle rispettive piazzole e aiutati a ripartire dai propri meccanici per completare il giro d’installazione. Situazione che si ripete prima della partenza costringendo i commissari a far ripetere tutte le procedure e a diminuire la gara di un giro per rimanere nei limiti dei consumi sia di carburante che di gomme.

    La seconda partenza riserva un colpo di scena. Abraham con evidenti problemi alla frizione viene costretto a rientrare in pit per effettuare la partenza dai box mentre Pedrosa alle prese con un problema alla ruota anteriore rimasta bloccata si schiera ultimo in griglia per aver portato, prima del secondo giro di ricognizione, la moto fuori dalla griglia. Strada spianata dunque per Lorenzo che qualche curva più tardi si ritrova in prima posizione e con Pedrosa fuori dai giochi essendo stato steso alla Quercia nel corso del primo giro da Hector Barbera che centra il posteriore della Honda RC213V chiudendo molto probabilmente i giochi per il Mondiale con cinque gare d’anticipo. Pochi giri più tardi e la gara perde un’altro dei suoi protagonisti, Cal Crutchlow, che inseguiva da vicino il suo compagno di squadra Andrea Dovizioso

    Jorge Lorenzo © Gabriel Bouys/Getty Images

    Da li in poi Lorenzo conduce un monologo rifilando nel giro di poche tornate oltre tre secondi di vantaggio sui suoi inseguitori. Il primo dei quali il suo prossimo compagno di squadra Valentino Rossi, galvanizzato un pò dal suo ritorno in Yamaha che gli permetterà di competere ancora una volta per il titolo, un pò per le modifiche apportate alla Ducati che gli hanno permesso di ritornare a girare su ritmi più che interessanti. Il pilota di Tavullia si sbarazza in pochi giri di un arrembante Stefan Bradl, alle sue spalle per tutta la gara con la prima delle Honda che però non regge il ritmo consumando prima degli altri la gomma posteriore e permettendo di fatto ad Andrea Dovizioso e Alvaro Bautista di rifarsi sotto nelle battute finali di gara.

    Con Lorenzo e Rossi sicuri della prima e della seconda posizione ad animare gli ultimi giri di gara è la battaglia per la terza piazza e per l’ultimo posto disponibile sul podio che vede trionfare Bautista su Dovizioso seppur per soli 3 millesimi di secondo. Per il pilota spagnolo del team Gresini la soddisfazione del primo podio stagionale mentre per Dovizioso arriva la prima beffa stagionale dopo tanti terzi posti e duelli vinti al fotofinish. Alle spalle dei primi 4, in quinta posizione, Ben Spies, partito male e in grande rimonta nel finale, davanti ad un esausto Bradl, rimonta che non basta per guadagnare il primo podio stagionale.

    Staccatissimo, ad oltre 30 secondi di distacco, in settima posizione Nicky Hayden alle prese con i problemi alla mano destra operata poco tempo fa dopo una caduta nelle qualifiche del GP di Indianapolis che gli ha fatto saltare anche l’appuntamento ceco di Brno, anche se lo statunitense non usufruiva delle nuove componenti montate sulla moto del compagno di squadra Rossi. Alle sue spalle Johnny Rea in sella all’altra Honda ufficiale come sostituto di Casey Stoner, anche lui out dopo Indianapolis. Nella top-ten anche le due CRT di Randy De Puniet e Michele Pirro.

    Per Valentino Rossi arriva il miglior risultato della stagione considerando che il secondo posto di Le Mans era arrivato in condizioni atmosferiche particolari, ovvero con asfalto bagnato. Qui a Misano si è vista finalmente una Ducati competitiva anche con condizioni di asfalto asciutto, e la capacità di gestione gara del pesarese hanno fatto la differenza nel finale rispetto agli avversari. Non c’è comunque troppo da illudersi visto che questo secondo posto è stato agevolato dalle assenze di Pedrosa e Stoner, ma la via intrapresa dalla Ducati per migliorare sembra tuttavia essere quella giusta.

    Tutto facile invece per Lorenzo che ha gestito alla grande la gara dando l’impressione di non spingere neanche troppo. Nessuno oggi era alla sua portata, a parte forse Pedrosa che però è caduto e si ritrova a meno 38 in classifica generale. Il secondo titolo del maiorchino nella classe regina, a meno di clamorosi colpi di scena, è sempre più vicino.

  • Iannone-Spies coppia Ducati Pramac per il 2013

    Iannone-Spies coppia Ducati Pramac per il 2013

    La Ducati Pramac ha ufficilizzato la coppia dei piloti che parteciperà al Mondiale 2013 con la casa satellite di Borgo Panigale. La notizia, che circolava già nell’ambiente da qualche settimana, è stata ufficializzata in giornata, alla vigilia del Gran premio di Misano Adriatico, che domenica sarà teatro del 13esimo appuntamento del Motomondiale, e il duo che farà parte della squadra italiana sarà composto da Andrea Iannone e da Ben Spies.

    Il pilota abruzzese compirà il salto di qualità dopo aver provato per due volte nei test quest’anno la nuova Ducati Desmosedici e a partire dal prossimo anno correrà nella classe regina lasciando senza neanche troppi rimpianti la Moto2 che quest’anno sarà, a meno di clamorosi colpi di scena, terra di conquista di Marc Marquez, anche lui passato in MotoGP con il difficile compito di sostituire il due volte campione del mondo Casey Stoner in sella al team ufficiale Honda Repsol.

    Iannone andrà a formare una coppia tutta italiana con la moto di Bologna e sarà affiancato da Ben Spies, che lascerà la Yamaha ufficiale per far posto a Valentino Rossi. Lo statunitense, dopo una stagione fino a questo momento a dir poco deludente, avrà voglia di rivalsa, e porterà l’esperienza accumulata nei tre anni di Yamaha in MotoGP contando anche sul fatto di aver vinto un campionato del mondo sempre in sella alla moto giapponese in Superbike. I due piloti, nonostante facciano parte di un team satellite, disporranno comunque di materiale ufficiale.

    Andrea Iannone © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    La Ducati dunque potrà contare su due delle coppie più forti del campionato. Detto del team satellite, che anche per l’anno prossimo continuerà il rapporto con Pramac che gestirà la squadra, nelle scorse settimane la casa di Borgo Panigale aveva ufficializzato anche la coppia del team ufficiale. Dopo l’addio di Valentino Rossi ha deciso di puntare su uno dei piloti più forti di questa categoria, il forlivese Andrea Dovizioso che molto bene sta facendo in sella alla Yamaha del team Tech 3. L’italiano infatti è l’unico pilota di una moto satellite ad essere salito quest’anno sul podio, per ben 5 volte si è classificato terzo, stracciando il compagno di squadra Cal Crutchlow ma soprattutto “Texas Terror”, che tra cadute e infortuni quest’anno non ne ha combinato una giusta.

    Per quanto riguarda la situazione attuale di Ducati, si saprà in questo week-end se le novità apportate negli ultimi test avranno portato i benefici che da tanto tempo nel team si auspicano, anche se in vista del prossimo anno non ci dovrebbero essere stravolgimenti rispetto alla moto costruita sotto precise indicazioni di Valentino Rossi.

  • Lorenzo in pole a Laguna Seca

    Lorenzo in pole a Laguna Seca

    E’ stata una battaglia sul filo dei millesimi ma alla fine a spuntarla è stato Jorge Lorenzo. Sul circuito di Laguna Seca dove nella sera italiana si correrà il Gran Premio degli Stati Uniti, decimo appuntamneto del Mondiale MotoGP, lo spagnolo della Yamaha si è aggiudicato la pole position numero 3 del 2012, che in stagione mancava dal 28 aprile scorso dal Gran Premio di Jerez, e la 21esima nella classe regina, ai danni di Casey Stoner che è uno dei migliori interpreti della pista situata nel deserto californiano avendoci vinto due volte (al pari di Nicky Hayden). Il crono di Lorenzo di 1:20.554, con il quale ha preceduto di soli 74 millesimi l’australiano della Honda nonchè campione in carica, è anche il tempo record del circuito che apparteneva proprio a Stoner (1:21.376) stabilito nel 2010 in sella alla Ducati.

    La gara, che come da tradizione è riservata alla classe regina, sembra sia questione tra loro due poichè anche se a completare la prima fila c’è Dani Pedrosa, lo spagnolo della Honda è staccato di 3 decimi e mezzo dal miglior crono. Il vincitore del Sachsenring cercherà di rimanere il più possibile nella scia di Lorenzo e Stoner per approfittare del loro primo errore e inserirsi nella lotta per la vittoria finale. In quarta posizione ad aprire la seconda fila Ben Spies che nei giorni antecedenti il Gran Premio ha dato il suo addio ufficiale alla Yamaha al termine della stagione; mezzo secondo il ritardo dell’americano dal compagno di team Lorenzo con l’auspicio di poter battagliare per il podio. Quinto tempo per Cal Crutchlow e sesto per Andrea Dovizioso per una seconda fila tutta Yamaha, 7 decimi il gap del britannico, quasi un secondo per il forlivese che forse non si trova del tutto a suo agio sul magnifico circuito di Laguna Seca. Il pilota italiano precede la Honda Gresini di Alvaro Bautista ma sarà arduo per lui centrare il quarto podio consecutivo.

    Jorge Lorenzo © ROBYN BECK/AFP/GettyImages

    Passiamo alla nota dolente: Valentino Rossi, che con il tempo di 1:22.544 non è riuscito a fare meglio della decima posizione. Pesantissimo anche il distacco del campione di Tavullia dal miglior tempo assoluto, quasi due secondi che non fanno ben sperare in vista della gara, ma soprattutto per un possibile prolungamento anche per il prossimo anno del rapporto tra Valentino e la casa bolognese che sembra ormai agli sgoccioli. Il pesarese ha chiuso alle spalle della Honda LCR di Stefan Bradl ed è staccato inoltre di ben otto decimi dalla prima delle Ducati, che è quella dell’idolo indiscudsso di casa Nicky Hayden in ottava posizione, che sul circuito Californiano ha già vinto le prime due edizioni. Il Dottore quindi di fatti è l’ultimo tra i piloti ufficiali e ha preceduto di soli tre decimi la ART di Randy De Puniet, che come al solito è il primo pilota ad aprire la colonia delle tantissime CRT, seguito da Aleix Espargaro e Colin Edwards.

    Peggio di Rossi ha fatto Karel Abraham che con la moto prototipo si è piazzato in 14esima posizione alle spalle delle tre CRT ed è staccato do oltre tre secondi dalla vetta. Staccatissimi tutti gli altri; Michele Pirro ha chiuso in 16esima posizione davanti a Toni Elias, mentre Mattia Pasini non è riuscito a fare meglio della 18esima posizione davanti a Danilo Petrucci, autore anche di una caduta durante lo svolgimento del turno. La wild-card Steve Rapp ha chiuso il gruppo a 6 secondi e tre decimi di distacco dalla vetta.

    Appuntamento alla gara come di consueto alle ore 23 italiane in virtù del fuso-orario di nove ore in meno della California rispetto al nostro paese. Per quanto riguarda le condizioni atmosferiche invece non dovrebbero variare rispetto alle qualifiche quindi tutti i piloti potranno avere un quadro molto chiaro delle proprie potenzaialità sul passo di gara.

  • Pedrosa il più veloce nelle prime libere a Laguna Seca

    Pedrosa il più veloce nelle prime libere a Laguna Seca

    E’ stato Daniel Pedrosa il pilota più veloce nelle prime due sessioni di prove libere sul circuito di Laguna Seca, teatro del GP degli Stati Uniti dove domenica come di consueto soltanto le MotoGP prenderanno parte al decimo appuntamento del Motomondiale.

    Il pilota spagnolo si è aggiudicato entrambi i turni di prove staccando il miglior tempo nella seconda sessione, conclusasi da pochi minuti, grazie al tempo di 1:21.088, inferiore soltanto al record della pista fatto segnare da Casey Stoner nel 2008 sulla Ducati  (1:20.700). Il centauro della Honda si è inoltre concentrato nella messa a apunto delle due versioni della RC213V, la nuova, quella portata nei test del Mugello, e quella utilizzata finora.

    Pedrosa ha preceduto il diretto rivale nella classifica mondiale Jorge Lorenzo, che si è piazzato alle sue spalle in entrambe le sessioni migliorando di poco il suo tempo nella seconda. Il maiorchino è staccato di oltre tre decimi dal connazionale ma ha preceduto, seppur di pochi millesimi, Casey Stoner, che al contrario del suo compagno di squadra ha preferito provare soltanto il nuovo motore sulla vecchia moto.

    Alle spalle dell’australiano l’altra Yamaha di Ben Spies, cha ha da pochi giorni annunciato il suo divorzio dalla casa dei tre diapason a fine stagione, seguito dalle due Yamaha clienti di Andrea Dovizioso e Cal Crutchlow. Da notare che le prime sei posizioni sono state pressochè identiche sia al mattino che al pomeriggio mentre in settima posizione troviamo la prima delle Ducati con Nicky Hayden, fresco di rinnovo contrattuale per un altro anno con la casa bolognese e da sempre idolo indiscusso dei tifosi della Laguna, che però paga un secondo e tre decimi di ritardo dalla vetta occupata dal suo ex compagno di team alla Honda Pedrosa.

    Daniel Pedrosa © Mirco Lazzari gp/Getty ImagesL’americano ha scalzato in settima posizione il suo attuale compagno di team Valentino Rossi, che dalla settima piazza della mattinata è sceso alla nona del pomeriggio, a tre decimi da Hayden. Tra le due Ducati ufficiali si è classificata la Honda LCR di Stefan Bradl. Decima posizione a chiudere la top ten per la Honda Gresini di Alvaro Bautista, tornata a “vestire” di bianco già dal GP d’Italia al Mugello la scorsa settimana in memoria di Marco Simoncelli.

    Più in difficoltà Toni Elias che dopo essere stato appiedato dal suo teamin Moto 2 è stato chiamato dalla Ducati Pramac per sostituire fino a settembre Hector Barbera, infortunatosi a tibia e perone nei test del Mugello. Il primo campione del mondo della Moto 2 si è classificato in 14esima posizione, alle spalle anche delle tre CRT di Aleix Espargaro, Randy De Puniet e Colin Edwards. Peggio di lui Karel Abraham che con la Ducati Cardion ha chiuso in 16esima posizione. Per trovare gli altri italiani dobbiamo scendere fino alla 17esima posizione dove troviamo Mattia Pasini precedere Michele Pirro. Ultima posizione invece per Danilo Petrucci.

    Tante le cadute nella seconda sessione. Ne hanno fatto le spese prima Crutchlow con una brutta scivolata, seguito successivamente da Bautista e sul finire del turno anche da Rossi, al quale ancora una volta viene meno l’aiuto della ruota anteriore che perde aderenza scaraventandolo per l’ennesima volta contro le barriere di protezione, che a causa dei danni ricevuti, hanno causato anche la prima e unica bandiera rossa del turno per far si che venissero riparate. Gli ultimi minuti di prove dunque hanno visto quasi tutti i piloti scesi in pista nel tentativo di migliorare i tempi, senza successo visto che il traffico ha impedito loro di abbassare i tempi.

    Domani si terranno le terze e ultime libere in attesa delle qualifiche che decreteranno la griglia di partenza per il GP di domenica che con il fuso orario in Italia andrà in onda alle ore 23:00.