Tag: Bayern Monaco

  • Breno condannato a 3 anni e 9 mesi di carcere, addio Lazio

    Breno condannato a 3 anni e 9 mesi di carcere, addio Lazio

    Pesante condanna quella che la corte distrettuale di Monaco ha inflitto all’indirizzo dell’ormai ex difensore del Bayern Monaco, Breno. Il giocatore è stato condannato a 3 anni e 9 mesi di carcere perché colpevole per l’incendio doloso che a Settembre 2011 ha distrutto la sua villa di Gruenewald alle porte della città bavarese dove viveva con la famiglia. La corte aveva inizialmente chiesto una pena più severa di 5 anni e mezzo di carcere mentre la difesa del calciatore puntava a portare la condanna a 2 anni che avrebbe poi consentito al calciatore di ottenere la sospensione della pena agevolando il trasferimento del brasiliano ad una società straniera.

    Secondo il procuratore di Monaco la notte dei fatti Breno era capace di intendere e di volere causando volutamente l’incendio nella sua villa per tale motivo la decisione di non concedergli attenuanti. Tuttavia l’imputato durante il processo non ha mai evidenziato alcun segno di pentimento anzi, le uniche parole pronunciate durante tutta la fase processuale da parte dell’imputato sarebbero state pronunciate poco prima che la corte si ritirasse per emettere la sentenza: “E vorrei scusarmi di non essere stato un buon esempio, e vorrei scusarmi anche con il Bayern e con il proprietario della casa vorrei scusarmi per quella notte“.

    Breno © CHRISTOF STACHE/AFP/GettyImages

    Il racconto emerso durante il processo evidenziano un equilibrio mentale al limite per il calciatore, infatti che avrebbe addirittura confessato di aver sottratto numerosi sonniferi dal reparto fisioterapeutico del club Bavarese, raccontando ai giudici di aver sofferto di una grave forma di depressione in seguito alla quale è entrato nel tunnel dell’alcool: “bevevo una bottiglia di whisky a settimana all’inizio, poi una al giorno” – avrebbe confessato.

    Sulle tracce del Brasiliano c’era la Lazio vicinissima al suo ingaggio a parametro zero. Il ds della società romana, Igli Tare, scosso per i termini della sentenza ha rivelato in un’intervista rilasciata in Germania: “Sono molto dispiaciuto per il ragazzo, non me l’aspettavo. Lo sport in questo momento è secondario, lui è un uomo di famiglia. Meriterebbe una seconda possibilità“. Il calciatore nei prossimi sei mesi cercherà di far ammorbidire il verdetto nel processo di appello.

  • Calciomercato estero, scambio Dzeko-Muller. Maicon verso il Chelsea

    Calciomercato estero, scambio Dzeko-Muller. Maicon verso il Chelsea

    Mentre in Italia il calciomercato stenta a decollare, almeno per quanto riguarda i colpi in entrata visto che in uscita andiamo d’amore e d’accordo con gli sceicchi, in Europa non badano a spese fin quando è possibile. Uno scambio alla pari (o quasi) rimbalza nelle ultime ore dalla stampa tedesca e vede come protagoniste il Manchester City e il Bayern Monaco. I tedeschi (soprattutto il tecnico Heynckes) non puntano più su Thomas Muller quindi per il nazionale tedesco quale soluzione migliore se non quella di cambiare squadra e paese emigrando in Premier League sponda City. I citizens dal canto loro godono di grande abbondanza in attacco ed Edin Dzeko, arrivato una stagione e mezza fa in Inghilterra, è pronto a ritornare nel campionato che l’ha lanciato: la Bundesliga.

    Scambio Dzeko-Muller –Sono queste le premesse di una trattativa che si sta per perfezionare sull’asse Monaco-Manchester, in particolare l’operazione prevede che Muller vada a Manchester portando con sé sei milioni di conguaglio in cambio del ritorno di Dzeko in Bundesliga.

    Edin Dzeko in azione © Alex Livesey/Getty Images

    L’attaccante bosniaco ha già giocato nel campionato tedesco con la maglia del Wolfsburg e per la precisione in tre stagioni e mezzo (dal 2007 al gennaio 2011) ha totalizzato 111 presenze e 66 gol, numeri impressionanti che avevano spinto Roberto Mancini a puntare su di lui.

    Le vie di mercato, si sa, sono infinite. Inoltre avere la strada libera ti permette di raggiungere l’obiettivo prima e al meglio. E’ questa la sintesi di due operazioni che potrebbero generarsi a breve. Infatti è sempre più insistente il pressing del Real Madrid su Branislav Ivanovic, difensore del Chelsea campione d’Europa. Lo stesso Ivanovic ha ammesso l’interesse della squadra di Mourinho anche se per adesso il difensore serbo sembra non pensarci più di tanto. Tattica o stato reale delle cose? In ogni caso è facile intuire che un eventuale passaggio di Ivanovic al Real lascerebbe campo libero ai blues nella corsa a Maicon, terzino destro dell’Inter stimato fortemente dall’attuale allenatore del Real ovvero Jose Mourinho (ex allenatore del Chelsea). Non solo le vie, anche gli intrecci sono infiniti.

  • L’Inter piomba su Thomas Muller

    L’Inter piomba su Thomas Muller

    Spunta un nome nuovo in casa Inter. Thomas Muller risulta essere nella lista della spesa del club di Massimo Moratti. A confermare l’interesse dei nerazzurri è proprio il nazionale tedesco, che intervistato dal quotidiano tedesco Bild non ha nascosto il contatto arrivato da Milano: “Si è vero, mi hanno contattato. Al momento, però, sono pienamente concentrato sulla nazionale. Il futuro? Sto bene al Bayern, è il mio club”. Il 22enne attaccante tedesco ha poi ammesso di non essere contento riguardo le varie esclusioni subite nel corso dell’ultima stagione con il Bayern Monaco: “Sono molto innervosito dal fatto di non essere stato convocato per alcuni match importanti. E’ una situazione nuova per me, e mi ha creato disagi, non lo nascondo – spiega l’attaccante che poi ritorna sulla proposta dell’Inter – Per come è la mia situazione in questo momento non posso dire di non prenderla in considerazione”.

    Thomas Muller in azione © ODD ANDERSEN/AFP/GettyImages

    Dichiarazioni alquanto clamorose che non faranno dormire sogni tranquilli ai dirigenti bavaresi. Il giovane Muller è uno dei pezzi pregiati del club di Monaco, in soli 4 stagioni con la maglia del Bayern ha totalizzato 121 presenze e 46 gol. L’ultima stagione lo ha visto un pò in disparte anche se il 22enne attaccante tedesco ha comunque dato il suo contributo nella stagione bavarese conclusasi con la bruciante finalissima di Champions League persa davanti ai propri tifosi. Proprio Thomas Muller fu uno dei protagonisti della finale persa con il Chelsea. Infatti andò a segno a 10 minuti dalla fine e portò i suoi in vantaggio prima che uno straordinario Drogba e la lotteria dei rigori regalassero la prima Champions della storia ai blues. La delusione di una Champions svanita sul più bello potrebbe portare scompigli all’ambiente bavarese che rischia di perdere uno dei suoi interpreti migliori anche perchè quest’anno più volte il tecnico Jupp Heynckes ha preferito Kroos a Muller. L’attaccante della selezione tedesca per adesso è concentrato sugli Europei in Polonia e Ucraina dove la sua Germania è una delle squadre da battere, ma dopo la rassegna europea potrebbe tornare a Monaco solo per preparare le valigie. Voi ci credete?

  • Di Matteo e Drogba, favola Chelsea

    Di Matteo e Drogba, favola Chelsea

    Di Matteo compie un’impresa fino a tre mesi fa impensabile. Vince la Champions League con il Chelsea al termine di un cammino unbelievable. E’ il primo allenatore italiano a conquistare la Coppa dalle grandi orecchie con una squadra straniera. Talento, fortuna, caso, fate voi. E’ certo che qualcosa lasciava immaginare il finale incredibile di ieri notte. Chiedete al Napoli di Mazzarri, già sicuro della qualificazione ai quarti di finale dopo la gara del San Paolo. Da lì in poi i Blues cambiano pelle, grazie al nuovo arrivato, Di Matteo. L’ex centrocampista di Lazio e Chelsea stravolge mentalmente i giocatori inglesi, e in 21 partite riesce a creare una storia da raccontare alle generazioni future. Fa Cup più Champions, un double forse già scritto nel destino, come lo stesso Drogba ha dichiarato a fine partita.

    Roberto Di Matteo, quando l’Italian Job diventa leggenda. Stratega, mago, psicologo, quante professioni più o meno credibili in queste ore vengono affiancate al 42 enne di Sciaffusa. La vera impresa è stata risollevare una squadra che a febbraio sembrava letteralmente a pezzi. Fuori da qualsiasi discorso scudetto in Premier, un piede e mezzo fuori dalla Coppa Campioni e con una Fa Cup ancora tutta da decifrare. Quando Abramovich l’ha promosso alla guida tecnica della Prima squadra forse neanche lui ci credeva. In tre mesi però è riuscito a rendere qualsiasi sogno realtà.

    roberto di matteo e didier drogba

    La gloriosa spina dorsale del Chelsea, da Terry a Drogba passando per Lampard, ha reagito in maniera impressionante. Sono bastate poche settimane al tecnico italiano per ridare luce a un quadro che stava scivolando nell’oblio della Manica. Niente rivoluzioni tattiche quindi, ma fiducia estrema in quei calciatori che avevano scritto pagine storiche nel club inglese. La risposta è stata sorprendente, unica.

    Forse Di Matteo non passerà all’immortalità per il suo gioco, ma oggi a Londra difficilmente troveremo persone che stiano pensando a come si sia vinto. Si è vinto e basta, il resto è soltanto aria fritta. La Champions League è nella bacheca di Fhulam Road, e presto capitan Terry potrà alzarla sul prato di Stamford Bridge.

    Chissà se Abramovich avrà cambiato idea dopo l’incredibile notte di ieri. Con che coraggio si presenterà difronte a Di Matteo per comunicargli l’esonero? Champions e Fa Cup, due biglietti da visita che in pochi possono estrarre dal proprio biglietto da visita. Neanche Mourinho può vantarsi di tanto. Oggi a Londra c’è un nuovo Special.

    C’è però anche un’altra favola nella pazzesca serata di Monaco. E’ quella di Didier Drogba. Rincorreva il successo europeo col Chelsea dal 2004. Otto anni di amarezze, espulsioni, delusioni, torti arbitrali. Pareva che il destino non volesse concedergli la gioia di toccare con mano la Coppa dalle grandi orecchie. E invece l’ivoriano 34 enne è stato il protagonista indiscusso di quel cammino unbelievable citato in precedenza. Giustiziere del Barca in semifinale, killer del Bayern quando ormai i bavaresi stavano pregustando la vittoria nel proprio tempio. Infine il rigore, l’ultimo, quello decisivo. E’ il dodicesimo trofeo della sua carriera con la maglia dei Blues, superfluo dire che sia il più prestigioso. Drogba non avrebbe potuto trovare modo migliore per dire addio ai suoi compagni di squadra.

    Di Matteo e Drogba, due favole nella stessa notte. E per ogni favola che si rispetti l’happy end è arrivato puntuale. E non importa se per entrambi l’addio al Chelsea è dietro l’angolo, chi per un motivo chi per un altro. Il libro della Champions League li vedrà per sempre protagonisti quando verrà sfogliato il capitolo del 2012.

  • Bayern ko ai rigori, Chelsea campione d’Europa nel segno di Drogba

    Bayern ko ai rigori, Chelsea campione d’Europa nel segno di Drogba

    Il Chelsea vince la Champions League 2011/2012 battendo nella finale di Monaco i padroni di casa del Bayern Monaco 5-4 dopo i calci di rigore. I tempi regolamentari si erano conclusi sul risultato di 1-1 scaturito dalle reti all’83’ di Thomas Muller e all’88’ di Didier Drogba. Nei tempi supplementari non cambia il risultato non fosse altro per il rigore sbagliato da Arjen Robben ad inizio del primo tempo supplementare. Si va ai calci di rigore e il Chelsea scaccia via i fantasmi di Mosca 2008. Per i bavaresi decisivi gli errori di Olic e Schweinsteiger. Didier Drogba, uomo partita, segna il rigore decisivo e porta i blues sul trono d’Europa.

    TEMPI REGOLAMENTARI – Prima frazione di gioco di marca Bayern, con il Chelsea che bada a chiudere il più possibile gli spazi. Grande occasione alla mezz’ora per Robben, il cui tiro rimbalza prima su Cech e poi sull’incrocio. Anche Mario Gomez non ha buona sorte quando sul finire del primo tempo si libera di Cahill con una finta ma poi spara alto di sinistro graziando Cech. Nella ripresa forcing iniziale dei padroni di casa alla ricerca del goal che sblocchi la partita. Il Chelsea bada più a non prenderle e si salva in numerosi occasioni grazie alle splendide prove di Ashley Cole e Gary Cahill, due autentici muri presenti nell’Allianz Arena. Il muro opposto dai londinesi sembra imperforabile fino al minuto 83 quando Thomas Muller va a segno schiacciando un colpo di testa e sorprendendo Petr Cech. 1-0 Bayern e la partita sembra praticamente finita. Di Matteo getta nella mischia el nino Torres al posto del debuttante Ryan Bertrand. Il pubblico bavarese già sogna di alzare la coppa ma di diverso parere è l’ivoriano Drogba che al minuto 88 sul primo calcio d’angolo blues della partita svetta più alto di tutti e trafigge un colpevole Neuer. I tempi regolamentari terminano 1-1 e si va ai supplementari.

    TEMPI SUPPLEMENTARI – Parte benissimo il Chelsea galvanizzato dall’insperato pareggio ottenuto e prova a colpire in contropiede senza riuscirci. Quando il Bayern sembra calare, ecco Drogba che scalcia in area di rigore Frank Ribery e provoca il rigore che può riportare in vantaggio i bavaresi. Dal dischetto va Arjen Robben che prende la rincorsa e si fa parare il rigore da Petr Cech. A questo punto la serata dei tedeschi comincia a prendere le sembianze di un incubo e il primo tempo supplementare si volatizza così come il rigore gettato alle ortiche dal numero 10 olandese. Il secondo tempo supplementare vede il Bayern provarci a più riprese ma senza due giocatori chiave come Ribery e Muller (sostituiti). La grande occasione capita sui piedi di Ivica Olic che imbeccato dal capitano Lahm, mette al centro un pallone sul quale Van Buyten non ci crede. Finiscono i supplementari con il punteggio di 1-1. Grande rammarico per il Bayern costretto alla lotteria dei calci di rigore dopo aver avuto a più riprese la partita in pugno. Il Chelsea non ha bei ricordi visto che nel 2008 perse ai rigori la finale Champions contro il Manchester United.

    Didier Drogba © ADRIAN DENNIS/AFP/GettyImages

    RIGORI, DROGBA DECISIVO – Comincia bene il Bayern Monaco che segna il primo rigore battuto bene dal capitano Lahm mentre il primo rigorista blues Mata fallisce il rigore che viene parato da Neuer. Bayern in vantaggio e i successivi due rigori vengono realizzati da entrambe le squadre grazie ai centri bavaresi di Gomez e Neuer e a quelli blues di David Luiz e Frank Lampard. 3-2 per il Bayern a due rigori dalla fine. Sembra tutto fatto ma ancora una volta succede l’incredibile. Dal dischetto va Ivica Olic. Para Cech. Risponde il Chelsea con Cole che non tradisce e porta la serie in parità. A questo punto tutta la pressione è su Schweinsteiger che incredibilmente manda sul palo il quinto rigore bavarese. Il Chelsea si ritrova ad un rigore dalla vittoria e a battere il penalty decisivo va Didier Drogba. L’ivoriano con sangue freddo trasforma e fa esplodere la festa londinese. Tedeschi in lacrime per aver buttato via l’occasione di vincere la Champions League davanti al proprio pubblico.

    PAGELLE 

    DROGBA 8: Man of the match. Semplicemente fa tutto lui, nel bene o nel male lascia il segno nella serata più importante della storia del suo club. Fa a spallate con i difensori bavaresi per tutta la partita senza aver l’occasione giusta per colpire. Occasione che arriva da calcio d’angolo e l’ivoriano risponde presente siglando un goal che gela l’Allianz Arena. Nei supplementari potrebbe condizionare la partita con il rigore regalato al Bayern, ma fortunatamente per lui Robben non è in serata. Segna il rigore decisivo con estrema lucidità. Immenso.

    CECH 7,5: Partita quasi perfetta per il portiere ceco che si fa trovare impreparato solo sul gol di Muller. Per il resto incute grande sicurezza al reparto difensivo del Chelsea. Se il Chelsea è arrivato ai rigori gran parte del merito è suo. Para il rigore di uno spento Robben e si ripete con Olic ridando linfa alle speranze blues. Imponente

    CAHILL 7: Grande prestazione del centrale inglese, leggermente superiore al compagno David Luiz. Attento nella fase difensiva che ha contraddistinto la partita dei blues. Quando esce palla a piede dimostra di avere grandi qualità e intrapendenza. Importante

    DI MATTEO 8: Il Chelsea non avrà giocato all’inglese, non avrà impressionato per il gioco espresso ma il fine giustifica i mezzi. L’italiano Roberto Di Matteo in tre mesi è riuscito a portare a Stamford Bridge la coppa delle grandi orecchie, vera ossessione del patron Abramovich. Impresa mai riuscita nella storia del club londinese. Ieri Di Matteo si è assicurato un posto inamovibile nella storia del Chelsea. Chapeau

    ROBBEN 4,5: La sua classe non merita questo voto ma nella partita che più contava l’olandese ha fallito maledettamente. Il rigore sbagliato nel primo tempo supplementare poteva regalare un epilogo diverso. Poco incisivo durante il match quando sotto porta dimostra di non avere la mira dei tempi migliori. Incompiuto

    LAHM 7: Il capitano del Bayern si è dimostrato una vera spina nel fianco della difesa del Chelsea. Le sue sortite sulla fascia destra hanno creato più di un problema alla difesa inglese. Attento in fase difensiva dove a dire il vero c’era poco da fare. Segna il rigore ma non basta. Concreto

    NEUER 6,5: Ieri sera grande prova del portierone tedesco. Para il primo rigore a Mata. Segna addirittura il terzo rigore per i bavaresi. Unica pecca: si fa trovare impreparato dall’incornata di Drogba a fine partita.

    BAYERN MONACO (4-2-3-1): Neuer 6,5; Lahm 7, Boateng 6, Tymoshchuk 6,5, Contento 6; Schweinsteiger 5,5, Kroos 6; Robben 4,5, Muller 6,5 (dall’86’ van Buyten5,5), Ribery 6,5 (dal 97′ Olic 6); Gomez 5,5. Allenatore: Heynckes

    CHELSEA (4-2-3-1): Cech 7,5; Bosingwa 6, David Luiz 6,5, Cahill 7, Cole 6,5; Obi Mikel 6,5, Lampard 7; Kalou 5,5(dall’84’ Torres 6,5), Mata 6,5, Bertrand 6 (dal 73′ Malouda 6); Drogba 8. Allenatore: Di Matteo.

    VIDEO BAYERN MONACO – CHELSEA 4-5 dcr

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    LE IMMAGINI DELLA FINALE E DELLA FESTA CHELSEA

  • Finale Champions League 2012, formazioni Bayern Monaco Chelsea

    Finale Champions League 2012, formazioni Bayern Monaco Chelsea

    Manco poco a Bayern Monaco Chelsea : la finale Champions League 2012. Tra meno di un’ora all’Allianz Arena di Monaco di Baviera si sfideranno i padroni di casa del Bayern Monaco e i londinesi del Chelsea allenato da Roberto Di Matteo. Arbitro della sfida sarà il portoghese Pedro Proença. C’è grande attesa in città da parte di entrambe le tifoserie e i tedeschi già pregustano l’idea di vincere la loro quinta coppa dalle grandi orecchie. Non mancherà però l’apporto dei tifosi londinesi (circa 20000 blues saranno presenti allo stadio) che sperano di alzare la coppa per la prima volta nella loro storia. Non saranno della sfida per squalifica ben 7 giocatori che hanno contribuito alla cavalcata europea delle due finaliste; rispettivamente mancheranno 3 giocatori per il Bayern (Alaba, Badstuber e Luiz Gustavo) e 4 giocatori per il Chelsea ( Terry, Ivanovic, Ramires, Raul Meireles).

    Finale Champions League 2012 Bayern Monaco – Chelsea

    Da tenere d’occhio in questa attesissima finale i pezzi pregiati dello scacchiere tedesco ovvero Mario Gomez, Arjen Robben, Frank Ribery e Bastian Schweinsteiger mentre nelle fila dei londinesi spiccano le presenze di Didier Drogba, Juan Mata e il capitano blues Frank Lampard. Grande sfida anche tra i portieri in quanto si affrontano due dei migliori portieri al mondo: Manuel Neuer e Petr Cech. E chissà che la sfida non si decida ai calci di rigore proprio come nel 2008 (Mosca) quando i ragazzi di patron Abramovic andarono vicinissimi alla conquista del trono europeo prima di perdere alla lotteria dei calci di rigore la finale contro il Manchester United. Anche il Bayern Monaco non ha ricordi positivi dell’ultima finale Champions disputata ( Madrid 2010 0-2 con l’Inter) . A Monaco sale l’attesa e i tedeschi sanno, e lo ha affermato anche il tecnico Heynckes nella conferenza stampa di ieri, che l’occasione di vincere una finale di Champions giocando in casa forse non ricapiterà mai più. Buona visione.

    PROBABILI FORMAZIONI  BAYERN MONACO – CHELSEA

    BAYERN MONACO (4-2-3-1): Neuer; Lahm, J. Boateng, Tymoschuk, Contento; Muller, Schweinsteiger; Robben, Kroos, Ribéry; Gomez. Panchina: Butt, Usami, Riedmulle, Rafinha, Petersen, Pranjic, Olic. Allenatore: Heynckes

    CHELSEA (4-2-3-1): Cech, Bosingwa, Cahill, David Luiz, Ashley Cole, Mikel, Lampard, Malouda, Mata, Kalou, Drogba. Panchina: Turnbull, Paulo Ferreira, Romeu, Essien, Lukaku, Sturridge, Torres. Allenatore: Di Matteo

     

  • Verso Bayern – Chelsea, tutto pronto per la finale Champions League 2012

    Verso Bayern – Chelsea, tutto pronto per la finale Champions League 2012

    Tutto pronto per l’atto finale Champions League 2012. Domani sera ore 20:45 all’Allianz Arena di Monaco andrà in scena l’attesissima finale europea tra i padroni di casa del Bayern Monaco e il Chelsea. I tedeschi partono favoriti soprattutto per il fattore campo che vedrà 2/3 dello stadio completamente biancorossi. Il Chelsea di Roberto Di Matteo proverà a centrare il primo successo nella massima competizione europea, successo sfuggito nel 2008 nella finale persa a Mosca con il Manchester United mentre per il Bayern Monaco una vittoria vorrebbe dire quinta Champions della loro storia. Non è la finale che tutti noi aspettavamo ma sarà sicuramente una partita vibrante ed emozionante se si pensa alle qualità delle due squadre in campo. I padroni di casa sono arrivati a giocarsi la finale dopo aver superato brillantemente Basilea, Marsiglia e Real Madrid mentre il Chelsea dopo aver rischiato l’eliminazione negli ottavi contro il Napoli, ha estromesso il Benfica e il Barcellona, campione uscente.

    Entrambe le squadre arrivano a questa sfida dopo delusioni in patria. Infatti i tedeschi si sono arresi sia in campionato che in finale di Coppa di Germania al Borussia Dortmund, mentre il Chelsea nonostante abbia vinto l’FA Cup, ha chiuso la Premier League al sesto posto. Ciò significa che i blues per partecipare alla prossima edizione della Champions dovranno vincere la finale. Spettatore interessato alla sfida di domani sera sarà il Tottenham, piazzatosi quarto nell’ultima Premier League. La squadra di Harry Redknapp prenderà parte ai preliminari Champions di agosto solo se i tedeschi trionferanno sul Chelsea.

    Non saranno della sfida gli squalificati Alaba, Badstuber e Luiz Gustavo per i bavaresi mentre il Chelsea sarà privo di Terry, Ivanovic, Ramires e Meireles. Assenze importanti che potrebbero pesare soprattutto in casa blues. I due allenatori, Heynckes e Di Matteo, si sfideranno con moduli speculari ovvero il 4-2-3-1. Ma il pacchetto offensivo tedesco sembra molto più esplosivo e potrebbe mettere a ferro e fuoco la difesa del Chelsea, che recupera per la finale di domani sia David Luiz che Gary Cahill; saranno loro due i centrali blues che avranno il compito di neutralizzare Mario Gomez e compagni.

    Finale Champions League 2012 Chelsea Bayern Monaco
    Protagonisti annunciati della finale saranno Frank Ribery e Arjen Robben; proprio loro due non hanno dimenticato la cocente delusione della finale di Madrid 2010 quando l’Inter di Mourinho trascinata dalla doppietta di Diego Milito infranse i sogni di gloria dei bavaresi. Il numero 10 del Bayern Monaco è fresco di rinnovo e spera di poter finalmente alzare la Champions: “È ora di vincere. Bisogna vincere la Champions League una volta nella vita”.  Il Chelsea si affida al suo bomber Didier Drogba mentre Fernando Torres si accomoderà per l’ennesima volta in panchina. A supportare il bomber ivoriano, probabilmente all’ultima partita in maglia blues, ci sarà il trio Mata-Malouda-Kalou.

    Queste le probabili formazioni della Finale Champions League 2012
    BAYERN MONACO CHELSEA

    BAYERN MONACO (4-2-3-1): Neuer; Lahm, J. Boateng, Tymoschuk, Rafinha; Pranjic, Schweinsteiger; Robben, Kroos, Ribéry; Mario Gomez. Panchina: Butt, Usami, Riedmuller Contento, Petersen, Muller, Olic. Allenatore: Heynckes

    CHELSEA (4-2-3-1): Cech, Bosingwa, Cahill, David Luiz, Ashley Cole, Mikel, Lampard, Malouda, Mata, Kalou, Drogba. Panchina: Turnbull, Paulo Ferreira, Romeu, Essien, Lukaku, Sturridge, Torres. Allenatore: Di Matteo

    Arbitro: Pedro Proença

  • Il Borussia Dortmund vince la Coppa di Germania

    Il Borussia Dortmund vince la Coppa di Germania

    Borussia Dortmund-Bayern Monaco 5-2.  Termina così la finale di Coppa di Germania. Risultato tennistico, umiliante, cinico. A Berlino sono nuovamente i gialloneri a fare festa dunque. Dopo il successo in campionato, gli uomini di Klopp, si aggiudicano anche la “DFb Pokal“. Una storica doppietta per i gialloneri, i quali quest’ anno hanno dimostrato un organizzazione di gioco fuori dal comune.

    Grinta, lucidità e freddezza. Sono questi gli aggettivi che riassumono la storica stagione giallonera. La finale di Berlino ha ben poco da raccontare. Partita a senso unico, senza storia. I Bavaresi, a 7 giorni di distanza dalla finale di Champions League contro il Chelsea, soccombono sotto i colpi degli uomini di Klopp fin dalle prime battute di gioco.

    Borussia Dortmund © PATRIK STOLLARZ/AFP/GettyImages

    Parte forte il Borussia. Bastano solo 3 minuti a Kagawa  per siglare il goal del vantaggio giallonero. Il gioiellino giapponese timbra così un altro goal pesantissimo, stavolta sotto gli occhi di Ferguson, pronto a portarlo alla corte del suo Manchester United. Il Bayern prova a reagire. Al 23′ i Bavaresi usufruiscono di un calcio di rigore per fallo del portiere giallonero su Gomez. Robben dagli undici metri non sbaglia, siglando così il punto del pareggio. Il Borussia non si perde d’animo e avanza a testa bassa. Al 41′ altro episodio decisivo della gara. Boateng atterra in piena area Blaszczykowski. Per l’ arbitro non ci sono dubbi, calcio di rigore in favore del Borussia. Dagli undici metri Hummels non sbaglia, riportando così in vantaggio i gialloneri. Al 46′ Lewandowski , chiude la pratica sfruttando alla perfezione un delizioso assist del solito Kagawa .

    La ripresa vede un Bayern più motivato, ma poco incisivo. Di fatto al 58′ Grosskreutz firma il 4-1 con un missile di rara bellezza, che termina la sua corsa alle spalle di Neuer. Bayern in bambola, il Borussia prova a colpire ancora in contropiede. Ribery prova a riaccendere le speranze Bavaresi con una splendida giocata, che regala il goal del 4-2. Ma il finale è ancora di marca giallonera. Neuer si esibisce in un’ uscita disastrosa, Piszczek  ne approfitta siglando così il goal del 5-2 finale. Termina così. Applausi a scena aperta per i gialloneri. Bavaresi in gravi difficoltà a 7 giorni dal grande appuntamento targato Champions League.

  • Il Montpellier vede il titolo, Giroud vicino al Bayern

    Il Montpellier vede il titolo, Giroud vicino al Bayern

    La Ligue 1 volge al termine e a due giornate dalla fine vede ancora saldamente al comando l’autentica rivelazione del campionato: il Montpellier, che comanda la classifica con 3 punti di vantaggio sul Psg di Carlo Ancelotti e ben 5 punti su Lille di Eden Hazard, 20enne talento belga prossimo ad accasarsi al Manchester City di Roberto Mancini per la ragguardevole cifra di 30 milioni di euro. Il Montpellier, allenato da Renè Girard, è a 180 minuti da un titolo storico e mai vinto nei suoi  47 anni di storia.

    TITOLO VICINO –  Vola il Montpellier, mentre il Paris Saint-Germain tiene il passo ma deve sperare in un passo falso della capolista se vuole conquistare un titolo che a metà campionato sembrava saldamente in pugno. Nella 36esima giornata della Ligue 1 giocata lo scorso weekend, la capolista non ha deluso ed è andata a vincere 2-0 sul difficile campo del Rennes, club dove milita il sogno proibito di Milan e Inter Yann M’Vila. Anche il Psg ha ottenuto i 3 punti andando a vincere 4-3 sul campo del Valenciennes grazie alle reti di Nene, Maxwell, Matuidi e Menez. Il prossimo turno in programma domenica prossima potrebbe essere decisivo e vedrà il Montpellier ospitare il Lille, terza forza del campionato francese ed ancora in corsa per il titolo. Il Psg di Carlo Ancelotti ospiterà al Parco dei Principi  il Rennes, reduce da due sconfitte consecutive e ancora in corsa per un posto in Europa League.

    Olivier Giroud © PASCAL GUYOT/AFP/Getty Images

    ADDIO GIROUD? – Se il Montpellier è in testa alla classifica è anche per merito del suo bomber, Olivier Giroud. Il 25enne nazionale francese è il capocannoniere della Ligue 1 con ben 20 marcature all’attivo. Notizia delle ultime ore è l’interessamento del Bayern Monaco. Ecco il commento del bomber Giroud a riguardo:  “Non posso parlare personalmente con il club tedesco, ma i miei agenti hanno gia’ avuto un contatto con i loro dirigenti. Si tratta di una squadra molto conosciuta qui in Francia e alla quale tutti aspirano. La concorrenza di Mario Gomez? Sara’ sicuramente lui a trovare spazio nelle partite piu’ importanti”.

  • Robben rinnova con il Bayern, addio Juve

    Robben rinnova con il Bayern, addio Juve

    Sembrava che i destini di Robben e la Juventus dovessero incrociarsi per la riluttanza dell’estroso giocatore olandese di rinnovare con il Bayern Monaco e invece proprio ieri pomeriggio il club bavarese ha annunciato di aver trovato l’accordo per il prolungamento del contratto dell’attaccante 28enne.

    Sfuma definitivamente così uno dei tanti top player finiti nel mirino della dirigenza bianconera in vista della prossima stagione coincidente con il ritorno della Juventus in Champions League in cui dovrà necessariamente rinforzarsi se vorrà recitare un ruolo da protagonista in Europa. Arjen Robben, in scadenza nel 2013, ha prolungato il suo contratto di altre due stagioni estendendolo fino al 2015. Il Bayern così non corerrà il pericolo di perderlo a parametro zero tra un anno o comunque a prezzo ridotto in questa finestra di mercato, il che sarebbe stato un errore madornale dal momento che Robben era stato pagato al Real Madrid 24 milioni di euro nell’estate del 2009.

    Arjen Robben © DANI POZO/AFP/GettyImages

    Ad alimentare le voci circa un suo addio a fine stagione al club tedesco era stata la lite all’intervallo negli spogliatoi tra lui e Franck Ribery, con il francese che, secondo la Bild, avrebbe dato anche un pugno al compagno di squadra, preceduta da un battibecco in campo per la disputa su un calcio di punizione durante la gara d’andata delle semifinali di Campions giocata all’Allianz Arena contro il Real Madrid, seguite poi dalle dichiarazioni nel post gara di apertura nei confronti della Juventus, che era sulle tracce del giocatore già da tempo, facendo intendere di gradire la destinazione bianconera. Robben ha trascinato con i suoi gol e le sue prestazioni il Bayern alla finale di Champions che i bavaresi giocheranno in casa il prossimo 19 maggio contro il Chelsea. La dirigenza si era mostrata comunque sempre fiduciosa sul rinnovo del suo giocatore.

    Marotta è così costretto a depennare dalla sua lista di top player e rinforzi per il prossimo campionato il primo nome. Il mirino del dg si sposta ora su altri obiettivi come quello di Robin Van Persie, altro big in scadenza il prossimo anno, che ha dichiarato recentemente in un’intervista ha fatto sapere di non aver ancora deciso se rinnovare con l’Arsenal o affrontare una nuova avventura dopo 8 anni di militanza con i Gunners. Il capocannoniere della Premier League è braccato anche dal Manchester City di Mancini che gli farebbe ponti d’oro pur di averlo alle sue dipendenze.