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  • Basket: la Spagna domina la finale e conquista l’oro mondiale

    Basket: la Spagna domina la finale e conquista l’oro mondiale

    Non basta il cuore e la grinta all’Argentina, la Spagna si dimostra troppo forte sin dalla palla a due e alla fine conquista l’oro nei mondiali di Basket di Cina 2019.

    Ci si attendeva una finale combattuta, la grinta dell’Argentina trascinata da Scola e Campazzo contro la classe degli spagnoli guidati da Marc Gasol e Ricky Rubio. 

    Una Spagna totalmente diversa da quella vista nel primo girone ed anche nella gara contro l’Italia nella seconda fase, una squadra che si è sbloccata con il successo sulla Serbia e che è cresciuta moltissimo sino alla sfida odierna. Dall’altro lato l’Argentina tutta aggressività e velocità che ha schiantato Serbia nei quarti e Francia in semifinale, non ha saputo imporsi ed ha dovuto giocare ai ritmi bassi tanto grati agli spagnoli.

    Sostanzialmente invece la squadra di Scariolo ha indirizzato la sfida verso la propria parte sin dall’inizio: 14-2 di parziale dopo meno di 5 minuti. Brussino riporta sotto i suoi ma come l’Argentina mette il fiato sul collo degli avversari, la Spagna preme sull’acceleratore e chiude i primi 10 minuti avanti sul 23-14.

    Anche il secondo quarto vede svolgersi lo stesso copione, spagnoli con la partenza migliore e Argentina a vedere il distacco dilatarsi sino al -15. Campazzo e Laprovittola però non ci stanno e con gli assist del primo ed i canestri del secondo, i sudamericani ritornano sino al -8. Negli spogliatoi si va però sul 43-31 Spagna con Scola ancora assente nella gara.

    Inizia il terzo quarto e nuovamente la Spagna prende il largo, Gasol, Rubio, Fernandez segnano, la difesa diventa insuperabile ed i ragazzi di Scariolo si portano agilmente sul +22 (55-33). Il primo canestro argentino arriva dopo quasi 5 minuti e sono due triple in successione di Deck e Campazzo che accorciano le distanze. E’ solo effimera illusione perché il distacco torna a dilatarsi. Scola si mette a referto segnando dalla lunetta ma il suo apporto è troppo minimo per poter variare l’inerzia della partita, il quarto si chiude sul 66-47 per la Spagna.

    Ad inizio dell’ultimo periodo gli argentini ci mettono tutto il cuore e tutta la grinta e con i canestri dei vari Campazzo, Deck e Laprovittola tornano sino al -12. Gli spagnoli però non si spaventano e rapidamente spengono ogni minimo tentativo di rimonta. L’Argentina si arrende, la Spagna vince 95-75 e mette così in bacheca il secondo titolo mondiale dopo quello vinto in Giappone nel 2006.

     

    ARGENTINA – SPAGNA 75-95 (14-23; 31-43; 47-66)

    Argentina: Caffaro, Vildoza 2, Scola 8, Campazzo 11, Laprovittola 17, Brussino 8, Fjellerup, Delia 2, Deck 24, Redivo 3, Garino, Gallizzi.

    Allenatore: Hernandez.

    Spagna: Colom, Fernandez 11, Ribas 5, Rubio 20, Claver 2, Gasol 14, W.Hernangomez 11, Oriola 6, Rabaseda, Llull 15, Beiran, J.Hernangomez 11.

    Allenatore: Scariolo.

     

     

  • Basket, la Reyer Venezia è Campione d’Italia 2018/19

    Basket, la Reyer Venezia è Campione d’Italia 2018/19

    E’ stata una serie lunghissima ed intensa, una finale combattuta che ha avuto bisogno di gara 7 per far emettere il verdetto definitivo sulla Serie A di Basket 2018/19: la Reyer Venezia è Campione d’Italia. 

    Al Taliercio gli uomini di De Raffaele si sono imposti nettamente per 87-61 contro il Banco di Sardegna Sassari ed hanno così potuto festeggiare il secondo titolo nelle ultime 3 stagioni.

    Un successo maturato nel terzo quarto quando una serie devastante di triple di Michael Bramos, insieme ad una difesa estremamente intensa, ha scavato un solco talmente profondo che la Dinamo non è riuscita praticamente mai a colmare.

    Sono servite ben 17 gare di Playoff alla Reyer Venezia per alzare il trofeo davanti al proprio pubblico, dopo aver vinto il proprio quarto di finale contro la Dolomiti Energia Trento arrivando fino a gara 5, anche nella semifinale contro la Vanoli Cremona di Coach Meo Sacchetti, Venezia ha avuto bisogno di arrivare sino alla quinta partita per poter ottenere il passaggio del turno.

    Protagonista assoluto delle finali è stato Austin Daye, l’ala della Reyer Venezia, dopo una gara sei sottotono, è stato decisamente positivo in questa gara 7 ed alla fine è stato eletto MVP dell’atto finale del campionato di basket 2018/19.

    Se la Reyer Venezia ha avuto bisogno di arrivare fino alla settima partita di finale prima di vincere lo Scudetto, tantissimo merito va al Banco di Sardegna Sassari.

    Gli uomini di Gianmarco Pozzecco arrivati alle finali con un percorso netto, 3-0 alla Happy Casa Brindisi nei quarti di finale e 3-0 alla super favorita Armani Exchange Milano nella sfida di semifinale, ha dovuto sempre rimontare nella serie (0-1, 1-2 e 2-3) ed ha sostanzialmente alzato bandiera bianca dopo il terzo quarto di questa sera nella quale ha subito il 30-17 che ha spinto la Scudetto verso Venezia.

     

    IL ROSTER DELL’UMANA REYER VENEZIA CAMPIONE D’ITALIA 2018/19

    Marquez HAYNES, D.J. KENNEDY, Julian STONE, Michael BRAMOS, Stefano TONUT, Austin DAYE, Andrea DE NICOLAO, Gasper VIDMAR, Mihaljo JERKOVIC, Paul BILIGHA, Marco GIURI, Deron WASHINGTON, Valerio MAZZOLA, Bruno CERELLA, Mitchell WATT

    Allenatore: Walter DE RAFFAELE. 

     

     

  • Basket, la Fiat Torino conquista una storica Coppa Italia

    Basket, la Fiat Torino conquista una storica Coppa Italia

    Già prima della finale si sapeva che ci sarebbe stata una prima volta, Germani Brescia e Fiat Torino infatti non avevano mai conquistato la Coppa Italia. Alla fine, dopo 40 minuti intensi a trionfare è stata la compagine piemontese.

    Quella andata in scena oggi al Mandela Forum di Firenze è stata la degnissima conclusione di una 4 giorni di partite emozionanti e piene di sorprese.

    Una Coppa Italia che ha visto cadere una dopo l’altra le tre capolista della Serie A già nei quarti di finale. L’unica ad aver retto il colpo sino alla fine è stata proprio Brescia che è giunta all’atto conclusivo dopo aver eliminato Bologna 97-83 nei quarti e Cantù, dopo un tempo supplementare, in semifinale con il punteggio di 87 a 82.

    La Fiat Torino invece nei quarti ha eliminato la Reyer Venezia 72-60, da segnalare un primo quarto da 22-4 per l’Auxilium, mentre la semifinale, così come quella di Brescia, si è decisa al supplementare nel quale la Fiat ha avuto la meglio sulla Vanoli Cremona per 92-87.

    La partita di oggi si è aperta con tanta tensione, tanti errori ma con la Germani che, grazie ad un Sacchetti bollente nelle triple riesce a toccare il +7 (7-14) al 9°. I canestri di Poeta prima e Washington poi, permettono alla Fiat Torino di rimanere in scia sul 11-14 di fine quarto.

    Il secondo quarto non brilla per spettacolarità, Sacchetti continua a segnare da 3 e anche grazie ai punti di Moss e Landry Brescia vola sul +10. Torino però ha dalla sua Blue ed il nuovo arrivato, dopo aver già messo altri bei canestri, infila una tripla di difficoltà altissima e carica così i suoi che difendono bene e colpiscono altre due volte di fila da dietro l’arco. Brescia con i liberi di Hunt e il canestro di Moore prova a scappare ma un lancio da quarterback di Washington, mette Garrett in condizione di siglare il -3 (28-31) sulla sirena dell’intervallo lungo.

    Il terzo quarto parte con un certo equilibrio, la Fiat per un paio di volte riesce pure a trovare la parità. Landry e Michele Vitali a suon di triple firmano una nuova mini fuga della Germani ma Torino risponde con Boungou Colo che brucia la retina per 3 volte dalla lunga distanza. I tiri liberi, segnati da ambo le parti, fissano il risultato sul 56-53 in favore di Brescia al termine della terza frazione.

    Anche l’ultimo quarto si apre con tanta tensione ma anche con triple per entrambe le formazioni. Al minuto 36 la Fiat Torino trova il primo vantaggio con un canestro da 3 punti di Poeta che vale il 61-59. Gli errori aumentano, la posta in palio è tanta così come la tensione. Vitali è glaciale dalla lunetta e riporta le squadre in parità, a due minuti dal termine Mazzola strappa un rimbalzo offensivo, segna il canestro e subisce il fallo di Michele Vitali. Il tiro libero trasformato da nuovamente 3 punti di vantaggio a Torino. Landry non ci sta e mette la tripla del pareggio, risponde Garrett, anche lui dalla lunga, ma Vitali non ci sta e decide di piazzare anche lui il tiro da oltre l’arco per il 67 pari. Sono gli ultimi secondi, Garrett sbaglia, dall’altra parte anche Landry fallisce il tiro, Hunt però recupera il rimbalzo e permette a Luca Vitali di provare un altra tripla che non va, Landry cerca di recuperare la palla ma Washington gliela porta via e si lancia in contropiede consegnando a Vujacic un pallone da appoggiare nel canestro per il 69-67 a 2 secondi dalla fine. Diana chiama Timeout, organizza l’ultima azione con la palla che finisce a Moss che tenta il tiro del pareggio, non va, la Fiat Torino può gioire, coach Galbiati e i suoi ragazzi conquistano la Coppa Italia 2018. 

    FIAT TORINO – GERMANI BRESCIA 69-67 (14-17; 28-31; 53-56;)

    Fiat Torino: Blue 11, Garrett 16, Vujacic 7, Poeta 7, Boungou Colo 11, Washington 10, Mazzola 6, Mbakwe 1.

    Germani Brescia: Moore 2, Hunt 6, Vitali L. 5, Landry 22, Ortner 4, Vitali M. 14, Moss 2, Sacchetti 12.

  • Gianluca Della Rosa: dal sogno al parquet di Pistoia

    Gianluca Della Rosa: dal sogno al parquet di Pistoia

    Molti tifosi sognano di riuscire un giorno a ricoprire in campo il ruolo dei propri idoli, Gianluca Della Rosa ci è riuscito, passando dalla curva al parquet.

    Nato a Pistoia il 20 agosto del 1996, Gianluca Della Rosa cresce nelle giovanili di Pistoia facendo anche il proprio esordio in prima squadra nella stagione 2012/13 in serie A2 con i biancorossi guidati da coach Paolo Moretti. Veste poi le casacche di Don Bosco Livorno, Bottegone Basket e Rieti con la quale disputa due stagioni dal 2015 al 2017.

    Vanta anche la partecipazione al mondiale U19 con la nazionale italiana conclusa con un 6° posto finale e con un bottino personale fatto di  2.3 punti di media a partita, 2.3 rimbalzi e 4.4 assist.

    Il 7 dicembre Pistoia Basket comunica il tesseramento di Gianluca Della Rosa con la prima squadra e due giorni dopo coach Vincenzo Esposito gli dà la possibilità di esordire in maglia The Fleex nella delicata sfida, vinta, contro Pesaro.

    Nelle nove partite giocate sino ad oggi, 54 minuti in totale per lui, il Playmaker pistoiese non ha ancora trovato un canestro da 2 ma ha dimostrato alte percentuali nel tiro da tre (7 su 11 con un 2/2 in casa di Bologna ed un 2/3 a Brindisi) ha portato a casa 7 rimbalzi, 4 palle recuperate e 6 assist.

    Conosciamo meglio Gianluca Della Rosa, partendo dalla sue emozioni per il sogno realizzato sino ad arrivare a capire i suoi pregi ed i suoi difetti sul campo da gioco.

    Gianluca Della Rosa | © Foto Sara Bonelli – Pistoia Basket 2000

    Cosa hai provato quando sei entrato in campo, per la prima volta, nella gara contro Pesaro. 

    E’ stata un’emozione unica, venivo da un’estate dura, non avevo trovato ingaggio in una squadra ed ero giù di morale. Quando mi è arrivata la proposta di tesseramento di Pistoia è stato come vedere la luce in fondo al tunnel. La gara con Pesaro mi ha riportato alla mente il ricordo del mio esordio in A2, sempre con Pistoia, contro Scafati. La notte prima del match con Pesaro non sono riuscito a dormire, è stata una grande emozione giocare in Serie A davanti al mio pubblico.

     

    Rientrato negli spogliatoi, come ti sei sentito?

    Non mi sembrava vero, era il sogno di una vita che si stava in minima parte realizzando. I compagni sono venuti ad abbracciarmi, sono sempre stati super nei miei confronti, anche nel periodo in cui ero semplicemente aggregato alla squadra mi hanno fatto capire che io lì ci potevo stare.

     

    Cosa ti hanno detto gli amici “della Curva” dopo questo tuo passaggio da tifoso a loro idolo?

    Continuano a prendermi in giro come sempre, il rapporto non è cambiato, il clima è sempre quello scherzoso, io scherzo con loro e loro lo fanno con me.

     

    Perché hai scelto di giocare a basket?

    Fino alla terza media ho praticato calcio e basket contemporaneamente, poi per motivi di impegni di studio ho dovuto fare una scelta ed ho optato per il basket. Probabilmente un’ispirazione è stato anche mio padre, ex cestista che ha giocato anche a Pistoia, anche se lui non mi ha mai forzato nella mia scelta.

     

    Hai un idolo, un giocatore a cui ti ispiri?

    Alessandro Piazza, playmaker attualmente in forza alla Leonis Roma in Serie A2, ma anche Marques Green.

     

    Siete un gruppo così compatto ed affiatato, nonostante le difficoltà, come sembra da fuori?

    Non è solo un’impressione da fuori, lo siamo veramente. Spesso capita anche che andiamo a cena insieme. IL gruppo è unito al massimo nonostante le varie difficoltà incontrate nel nostro cammino.

    Gianluca Della Rosa | © Foto Sara Bonelli – Pistoia Basket 2000

    C’è una squadra che temi di affrontare o che vorresti evitare? Tra gli avversari affrontati chi è che ti ha colpito?

    Temere direi nessuno, se potessi evitare una squadra allora direi Milano, grandissima squadra. C’è da dire però che è stata la partita più bella da giocare. Tra gli avversari affrontati quelli che mi hanno colpito di più sono stati Pietro Aradori della Virtus Bologna e Nic Moore di Brindisi.

     

    Hai tanta grinta, qual è la cosa che tu ritieni un tuo difetto e come vorresti migliorarlo?

    Un mio difetto? Se le cose non vanno bene tendo a non credere in me stesso, vorrei migliorare per cercare di cancellare questi momenti di mancanza di fiducia in me stesso nei momenti no.

     

    Qual è il tuo punto di forza ?

    Come punto di forza direi l’energia che metto, sia quando sono sul parquet, sia quando sono in panchina, mi muovo talmente tanto per incitare e caricare i compagni che spesso mi stanco di più che quando gioco.

     

    Da tifoso quale sei stato, quanta energia vi dà il tifo del PalaCarrara?

    Il PalaCarrara mette tanta, tanta, tanta, tanta energia. Sei già carico ancor prima di entrare in campo. Il nostro pubblico è totalmente attaccato alla squadra e non ci hanno mai abbandonato nemmeno nei momenti più difficili.

     

    Prima di salutarti, ringraziandoti, ti chiediamo di darci una motivazione per invitare i nostri lettori a seguire la Lega Basket Serie A. 

    Beh prima di tutto perché è il campionato di basket più importante d’Italia e poi perchè la pallacanestro è un emozione continua, che tu sia a casa sul divano o al palazzetto sei sempre con la tensione massima, in sostanza è spettacolo allo stato puro.

  • E’ la Slovenia la regina di EuroBasket 2017

    E’ la Slovenia la regina di EuroBasket 2017

    Più forte di una pur coriacea Serbia, più forte del destino che ha tolto dal campo Doncic per un infortunio a metà del terzo quarto, più forte di tutto e tutti: la Slovenia è campione ad EuroBasket 2017.

    Un torneo fantastico, fatto di sole vittorie nelle 9 gare disputate, un torneo nel quale il veterano Dragic, eletto poi MVP della manifestazione, ha trascinato, insieme al giovanissimo talento Doncic la squadra ad un titolo probabilmente inaspettato nei pronostici della vigilia.

    Una vittoria però che la si può definire anche di squadra perchè, e lo si è visto anche nella finale, quando il duo di fenomeni per diversi motivi non è stato sul parquet ci hanno pensato gli altri, Vidmar, Randolph, Nikolic, Prepelic, a trovare punti, a difendere forte, a strappare palloni per portare la Slovenia a conquistare successi.

    Veniamo al racconto della gara.

    La schiacciata di Doncic | © FIBA

    La partenza della sfida è quella che ci si aspetta, Serbia più fisica che cerca il canestro dentro l’area, Slovenia con il tiro da fuori. I protagonisti iniziali non sono le stelle ma bensì Kuzmic per la Serbia e Muric per la Slovenia che segnando rispettivamente 6 e 5 punti, fissano il risultato sul 8-7 Serbia al 4°. Piano piano si accendono i campioni, Jovic segna, Dragic risponde, Bogdanovic piazza il tiro da due e dall’altra parte Doncic s’inventa il canestro da 2. Marjanovic mantiene la freddezza ai liberi, la tripla di Randolph non entra e dall’altra parte il canestro del +5 di Bogdanovic costringe il coach sloveno al time out. Dal minuto di sospensione esce alla grande lo sloveno Prepelic che con 5 punti permette ai suoi di stare in scia agli avversari. Il primo quarto si chiude sul 22-20 per la Serbia.

    Il secondo quarto si apre male per Macvan che prima sbaglia una tripla, poi regala tre liberi a Randolph che permettono alla Slovenia il sorpasso, sulla successiva rimessa la Serbia perde palla e Dragic deposita a canestro il +3 che costringe Djordjevic al time out. Bogdanovic e Bircevic riportano avanti la Serbia ma una tripla con l’aiuto degli dei del basket di Prepelic ed un coast to coast, concluso con schiacciata, di Doncic lanciano la Slovenia sul 32-28. La Serbia non trova canestri, Dragic sì ed in un attimo gli sloveni volano sul +10. Macvan segna 4 punti ma in mezzo ai suoi due canestri Prepelic infila una tripla da distanza siderale ed il vantaggio, anche grazie al solito Dragic, si mantiene in doppia cifra. La Serbia ha i nervi d’acciaio e con un gioco da 3 punti di Lucic ed una tripla di Guduric riporta i suoi sul -5. Le difese giocano forte e i viaggi in lunetta sono parecchi ambo i lati. Dragic è in gran serata, il veterano sloveno piazza due super triple e tocca quota 24 pt già ad un minuto dalla fine del tempo. All’intervallo lungo si va sul 56-47 per la Slovenia.

    Si rientra in campo come se ne era usciti con una tripla di Dragic che apre il divario, la Serbia si aggrappa al talento di Bogdanovic per rimanere il più vicino possibile ad una Slovenia sempre più convinta. A metà terzo quarto dopo un tentativo in difesa Doncic ricade male con la caviglia che si gira, il giovane talento sloveno lascia il campo dolorante zoppicando. Il suo ko blocca mentalmente la Slovenia e la Serbia accorcia subito sul -4. La Serbia torna addirittura sul -2, la Slovenia chiama il time out e dopo il minuto di sospensione torna in campo con un super Randolph che segna, stoppa, difende forte e aiuta i suoi a tornare sul +8. Bogdanovic sforna un assist ed una tripla che riavvicina la Serbia, Dragic risponde dalla lunetta fissando il risultato sul 71-67 al suono della sirena.

    L’ultimo periodo parte con un paio di giocate sbagliate da Guduric, che prima perde un pallone e poi commette un fallo antisportivo, Nikolic trasforma i liberi e Blazic segna in sottomano per il 75-68 sloveno. La Serbia però non ha intenzione di mollare e Macvan con la tripla, Bogdanovic e Micic con le penetrazioni riportano le distanze ad un solo possesso. Dragic non riesce più a segnare e Macvan firma il sorpasso a 4 minuti e mezzo dalla fine. Prepelic risponde con una super bomba, ma Macvan trova ancora due punti e a 4 dalla fine è 80 pari. Kuzmic dalla lunetta ha la possibilità di riportare avanti la Serbia ma fa 0/2 e dall’altro lato Prepelic, in vera e propria trance agonistica, infila il canestro del 84-82. La Serbia non riesce a segnare, sbaglia anche Prepelic ma il rimbalzo sorride alla Slovenia e Randolph s’inventa il canestro con fallo, non concretizzato il libero, che porta il risultato sul +4 (86-82). Uno straordinario Vidmar stoppa il tentativo di Bogdanovic e dall’altro lato Prepelic subisce il fallo sul tiro da 3, ad un minuto dalla fine la Slovenia tocca il +6. I liberi di Nikolic e Blazic rendono inutile la tripla di Macvan, finisce 93-85, la Slovenia è campione ad EuroBasket 2017.

    SLOVENIA – SERBIA 93-85 (20-22, 56-47, 71-67)

    SLOVENIA: Randolph 11, Dragic 35, Nikolic 4, Prepelic 21, Muric 5, Blazic 7, Vidmar 2, Doncic 8

    SERBIA: Macvan 18, Bogdanovic 22, Lucic 9, Milosavljevic 2, Bircevic 8, Stimac 2, Micic 4, Guduric 6, Jovic 2, Kuzmic 6, Marjanovic 6

  • Troppo forte la Serbia, l’Italbasket saluta EuroBasket ai quarti

    Troppo forte la Serbia, l’Italbasket saluta EuroBasket ai quarti

    L’Italbasket saluta Eurobasket 2017, ai quarti di finale gli azzurri cedono per 67-83 ad una Serbia che obiettivamente si è dimostrata più forte in tutti i lati del campo.

    Oltre al talento dei vari Macvan, Bogdanovic e Lucic e alla mostruosa fisicità di Kuzmic e Marjanovic, l’Italbasket ha pagato anche la serata dalle mani freddissime dei tiratori azzurri, Belinelli in primis, e un nettissimo divario a rimbalzo, 44 per i serbi, di cui 17 in attacco, contro i 18 totali azzurri.

    La sconfitta fa male ma obiettivamente a questa squadra non si poteva chiedere di più, un quarto di finale è un risultato oltre la minima aspettativa che prevedeva l’ottenimento degli ottavi di finale.

    Adesso toccherà a Meo Sacchetti prendere in mano questa squadra e provare a qualificarla al prossimo mondiale, non sarà facile ma il cuore azzurro potrebbe superare anche questo altissimo ostacolo.

    Veniamo al racconto della gara.

    La partenza azzurra è la solita, difesa straripante e buonissimo attacco, Melli-Datome fissano il 5-0 iniziale. L’Italbasket però non segna ma la difesa è eccellente e il primo canestro serbo arriva intorno a metà quarto. L’attacco dell’Italia si inceppa, la Serbia sorpassa ma una magia di Datome riporta avanti l’Italbasket sul 10-8. Filloy e Belinelli bombardano da tre, il gigante Marjanovic comanda in area e tra movimenti e canestri permette ai suoi di stare a contatto. La precisioni ai liberi regala alla Serbia il primo vantaggio proprio a fil di sirena. La Serbia sfrutta bene il primo possesso del secondo quarto e allunga a +3, immediatamente annullato dalla tripla di Melli. E’ solo un’illusione perchè la Serbia continua a segnare e il 3° fallo di Cusin sembra una mazzata per l’Italbasket. Messina butta dentro Burns che prima difende permettendo il recupero, poi si fa trovare pronto a rimbalzo d’attacco per il canestro del -2. Marjanovic giganteggia in area, gli azzurri perdono anche qualche palla di troppo ed il canestro in contropiede di Jovic regala ai serbi il massimo vantaggio sul 25-32. L’Italia soffre tantissimo a rimbalzo, le seconde chance danno tanti punti alla Serbia che tocca anche il +11 con la tripla di Macvan. Burns è on fire, tripla, difesa super ed assist a Datome per la tripla del -5. Purtroppo è solo un momento perchè la Serbia non smette di segnare al contrario dell’Italbasket che non concretizza gli attacchi, si va sul 33-44 all’intervallo lungo. La partenza sembra positiva grazie alla schiacciata di Cusin ma i rimbalzi offensivi diventano un fattore e la Serbia può permettersi qualche errore che tanto la palla finisce nuovamente in mano serbe. Le mani di Belinelli sono freddissime (1/8 da 3) e Lucic dall’altra parte sigla il +15 serbo. Biligha prova a caricarsi gli azzurri sulle spalle, due canestri, due ottime difese e l’Italia torna a -10. L’energia sembra tornare dalla parte azzurra ma un tecnico fischiato alla panchina stoppa l’inerzia e permette alla Serbia di tornare a +11. Il tiro pesante non bacia l’Italbasket, nel terzo quarto è un pesantissimo 0/8, al riposo è 48-59. Il quarto quarto è la fotocopia del precedente, l’Italia balbetta da 3, concede tanti rimbalzi offensivi e la forbice del distacco non scende mai sotto la doppia cifra. Belinelli da 3 e Datome con la penetrazione danno una boccata d’ossigeno all’Italia che torna sul -8 a 5 minuti dalla fine. Bogdanovic, 0/7 da 3, decide di piazzare la bomba al momento giusto per spegnere l’entusiasmo azzurro. L’Italbasket denota una stanchezza incredibile, Bogdan Bogdanovic invece è un campione vero di quelli con la C maiuscola e con i suoi canestri chiude virtualmente la gara a 2 minuti dal termine. Il resto è solo uno scorrere del tempo verso l’ultima sirena che fissa il risultato sul 67-83

     

    ITALIA – SERBIA 67-83 (17-18, 33-44, 48-59)

    ITALIA: Hackett 5, Belinelli 18, Aradori 4, Filloy 3, Biligha 4, Melli 7, Cusin 2, Burns 9, Datome 15

    SERBIA: Macvan 13, Bogdanovic 22, Lucic 11, Milosavljevic 10, Micic 2, Jovic 6, Kuzmic 9, Marjanovic 10

  • Italbasket straordinaria, batte la Finlandia e vola ai quarti

    Italbasket straordinaria, batte la Finlandia e vola ai quarti

    Un’Italbasket a tratti straordinaria parte fortissimo, manda nel baratro del -20 la Finlandia e con la consueta super difesa respinge il ritorno degli avversari e con il risultato di 70-57 conquista il pass per i quarti di finale di EuroBasket 2017.

    Una gara da dividere in due parti, un primo tempo in cui l’attacco azzurro ha sfoderato percentuali, specialmente da 3, davvero altissime sommato ad una difesa asfissiante. Dopo l’intervallo lungo la fase offensiva dell’Italbasket si è inceppata ma la difesa è rimasta concentrata e alla fine Markkanen, tenuto a soli 4 punti, e compagni sono arrivati solo a -9.

    Veniamo al racconto della gara.

    Parte bene in attacco l’Italbasket con un paio di canestri di Datome, anche la difesa tiene discretamente ed i nordici segnano solo grazie ad una tripla fortunosa. Le triple di Belinelli e Melli costringono il coach finlandese al time out sul 5-12 a sei minuti dal termine del primo quarto. La difesa azzurra è strepitosa e in attacco Datome è bollente ed ecco che il tabellone segna 17-7 per l’Italia poco dopo la metà quarto. Un Melli strepitoso ed una perfetta serie al tiro da tre, lancia l’Italia sul 27-13. Il primo quarto si chiude sul 30-17. Il secondo quarto vede alcune seconde linee azzurre in campo ma almeno nei primi due minuti non si nota la differenza. Belinelli è devastante, 5/6 in due serie successive ai liberi, una tripla da lontanissimo e a 6 dal termine del quarto gli azzurri volano sul 38-21. L’Italbasket può contare anche su un gran Biligha, sia in difesa che in attacco. L’intensità difensiva non scende, la Finlandia non riesce mai a sfruttare ripartenze in transizione e a 2 minuti dall’intervallo lungo l’Italbasket tocca il massimo vantaggio sul +19. Nell’ultimo minuto il Datome show, Gigi sbaglia un buon tiro da tre, rientra rapido in difesa, stoppa Murphy, e poi si ripresenta avanti per segnare un delizioso step back da 2 punti. Si va all’intervallo lungo sul 48-29 per l’Italbasket. Si riparte e non cala la mira azzurra dalla lunga, è sempre Belinelli a punire. Koponen infila 5 punti di fila ma di là c’è sempre super Marco Belinelli, l’Italbasket tocca il +20. Qualche forzatura in attacco, con un paio di palle perse, vengono compensate da una difesa strepitosa. Datome si conferma l’incubo di Murphy, il capitano azzurro inchioda un’altra schiacciata, ancora più sensazionale. Gli attacchi si inceppano, ma il +20 sorride sempre agli uomini di Messina. Due triple, una di Koponen ed una di Koivisto, riportano i finlandesi sul -14. Il canestro di Biligha sulla sirena chiude il quarto sul 58-42. L’Italia comincia sempre balbettando in attacco, la Finlandia si avvicina, la sofferenza aumenta. La difesa però è sempre arcigna, Hackett ruba e segna, Markkanen schiaccia ma Biligha risponde con un canestro difficilissimo. La Finlandia a 3 minuti dal termine torna sotto la doppia cifra di svantaggio (55-64). Hackett segna, ma una sanguinosa palla persa regala un canestro facile a Koivisto. Hackett però è nella sua fase bollente e con una super penetrazione prende due liberi che trasforma per il nuovo +11. E’ il canestro che si rivela decisivo, il layup di Filloy è solo il cioccolatino che rende più dolce il successo azzurro.

     

    ITALIA – FINLANDIA 70-57 (30-17, 48-29, 58-42)

    ITALIA: Hackett 10, Belinelli 22, Filloy 4, Biligha 6, Melli 10, Baldi Rossi 3, Datome 15.

    FINLANDIA: Koivisto 5, Huff 6, Salin 11, Kotti 4, Koponen 13, Markkanen 4, Wilson 8, Murphy 6

  • La stoppata di Datome regala il successo all’Italbasket

    La stoppata di Datome regala il successo all’Italbasket

    L’Italbasket vola ad Istanbul da terza nel girone B, con la Georgia arriva un successo pesante quanto sofferto e certificato da una super stoppata di Gigi Datome all’ultimo secondo sul tentativo di pareggio di Shermadini.

    Un successo che stava per sfuggire ad un’Italbasket che era stata avanti anche di quasi 20 punti ma che a causa anche di diversi blackout offensivi, aveva rimesso in corsa una Georgia trascinata da un super Dixon, specialmente nel secondo tempo, capace di riportare i suoi addirittura sul +1 ad un minuto dal termine.

    Veniamo al racconto della gara.

    La partenza porta alla mente la sfida contro la Germania con il primo attacco azzurro fallito con infrazione da 24 secondi. La Georgia però, pur prendendo buoni tiri, non segna. Datome, Belinelli ed Hackett segnano e poco prima di metà frazione l’Italbasket vola sul 10-2. Marco Belinelli non sarà preciso ai liberi ma da tre torna ad essere infallibile e con due triple l’Italia vola sul 16-2. Datome is on fire, il capitano segna da due, segna da tre, la Georgia trova il fondo dalla retina solo dalla linea dei liberi e dopo 8 minuti il risultato è 22-7. Entra in partita anche Ariel Filloy, tripla e penetrazione che valgono il 27-10 a fine primo quarto. L’energia azzurra si mantiene anche nell’inizio del secondo quarto, magari qualche tiro non entra ma la difesa tiene bene e anche Melli si iscrive alla gara del tiro da 3. Sembra tutto facile ma l’attacco dell’Italbasket si inceppa, la Georgia reagisce con un paio di triple pesanti e accorcia sul 21-33. L’Italia non segna più e la Georgia torna a contatto. Sembra tutto pronto per l’aggancio ma Belinelli e Aradori si inventano due canestri che danno respiro. Si va al riposo lungo sul 38-30. Partenza brutta per gli azzurri in attacco, la Georgia ne approfitta e accorcia con un Dixon infallibile da 2. Serve l’inventiva di Filloy che inventa l’assist per la schiacciata di Melli che carica d’energia l’Italbasket, tant’è che Cusin piazza una super stoppata a Pachulia. Aradori da 3, Markoishvili risponde con la stessa moneta, poi Belinelli ancora da 3 con fallo e Biligha, servito divinamente da Aradori, riportano gli azzurri sul +12 (37-49). Datome sbaglia diversi tiri ma quando serve infila la tripla pesante alla quale risponde un Dixon bollente. Il canestro di Biligha a pochi secondi dal termine fissa il risultato sul 47-58. Biligha superstar anche ad inizio dell’ultima frazione, la sua energia permette ai compagni di trovare punti pesanti, specialmente ad un Aradori in versione cagnaccio. La Georgia però non muore mai e approfittando anche di due palle perse dall’Italbasket, trova due facili contropiedi conclusi dalle schiacciate di Pachulia e Shengelia per il -10. SI spegne nuovamente la luce per l’Italia, la Georgia torna sotto sino al -7. Dixon è scatenato, la Georgia addirittura trova il vantaggio ad un minuto dal termine proprio grazie alla tripla di Dixon. Hackett in penetrazione trova il nuovo vantaggio azzurro, poi una super difesa di Melli permette il recupero a Belinelli. Gli ultimi secondi si fanno intensi, Aradori va in lunetta ma fa solo 1 su 2, l’Italbasket si affaccia all’ultima azione avversaria con il +2 (70-68) la tripla di Dixon non entra Aradori viene mandato in lunetta ma fa ancora 1/2, Hackett spende un fallo intelligente, Dixon segna il primo e sbagli il secondo, sul rimbalzo si lancia Shermadini ma Datome gli piazza una stoppata incredibile ed è festa per gli azzurri.

     

    ITALIA – GEORGIA 71-69 (27-10, 38-30, 58-47)

    ITALIA: Hackett 7, Belinelli 15, Aradori 12, Filloy 9, Biligha 4, Melli 6, Cusin 2, Baldi Rossi 2, Datome 14.

    GEORGIA: Dixon 29, Pachulia 9, Shermadini 11, Sanadze 5, Markoishvili 3, Shengelia 12.

  • Brutta Italbasket ma la sconfitta con la Germania è indolore

    Brutta Italbasket ma la sconfitta con la Germania è indolore

    L’Italbasket sforna una prestazione davvero scadente in attacco e contro la Germania arriva il secondo ko consecutivo del girone.

    La squadra di Ettore Messina però, a fine della serata di ieri, ha potuto gioire e tirare un sospiro di sollievo perchè grazie al successo della Georgia contro Israele è arrivata la matematica certezza della qualificazione agli ottavi di finale ed oggi pomeriggio, proprio contro la Georgia, gli azzurri si giocheranno la possibilità di conquistare la terza piazza nel girone B.

    Una giornata storta, si spera, dal punto di vista offensivo non deve oscurare una buona partita dal punto difensivo, l’Italbasket dovrà ripartire con la convinzione di avere una difesa difficile da superare e sperare che la mancanza di precisione al tiro si sia concentrata tutta nella sfida coi tedeschi.

    Veniamo al racconto della gara.

    La partenza dell’Italbasket è positiva, Belinelli trova 6 punti in pochi minuti, anche Melli va a canestro, la Germania sembra scivolare indietro ma Schroeder e Tadda risistemano le cose sul 8-8. Il primo quarto è avaro di canestri e nel finale si ergono a protagonisti Aradori da una parte e Lo dall’altra, al suono della sirena l’Italia chiude avanti sul 17-16. La seconda frazione si presenta ancora più scarsa come percentuali di realizzazione, la Germania scappa sul +5 (19-24) ma il primo canestro dell’Italbasket dal campo, una tripla di Datome arrivata al 5°, ricarica gli azzurri che proseguono nel parziale positivo sino al 27-24 del 17°. Gli errori fioccano e all’intervallo lungo si va sul misero risultato di 29 pari. Il terzo periodo mantiene il trend degli altri due, si segna poco da ambo i lati e regna l’equilibrio, ai pochi canestri tedeschi, rispondono i pochi canestri dell’Italbasket. Lo strappo arriva sul finale di tempo Voigtmann segna la tripla del +4, Belinelli segna solo uno dei due liberi a disposizione e Lo trova il lay up che manda le squadre all’ultimo riposo sul 38-43. Messina le prova tutte per dare verve all’attacco, mandando in campo anche Cinciarini ma i tiri non ne vogliono sapere di entrare, nonostante tutto però l’Italbasket si mantiene in scia sul 45-47 a 6 minuti dalla fine. Si accendono però il temibile Schroeder e Theis, l’Italia non segna e la Germania scava il solco decisivo portandosi sul +12 (47-59) a 3 minuti dal termine. Due triple nel finale di un mai domo Filloy servono solo a rendere meno amara la sconfitta, l’Italbasket perde per 55-61 contro la Germania. 

     

    ITALIA – GERMANIA 55-61 (17-15, 29-29, 38-43)

    ITALIA: Belinelli 12, Aradori 9, Filloy 15, Biligha 2, Melli 8, Datome 9

    GERMANIA: Lo 4, Voigtmann 12, Tadda 6, Theis 11, Schroeder 17, Barthel 9, Heckmann 2

  • Basket, la Reyer Venezia è Campione d’Italia

    Basket, la Reyer Venezia è Campione d’Italia

    Sono da poco passate le 23 del 20 giugno 2017, il disperato tentativo da 3 punti di Dominique Sutton si è appena spento contro il sostegno del tabellone, il suono della sirena che riecheggia nel PalaTrento può permettere alla squadra ospite di esplodere in grida di gioia, la Reyer Venezia ha appena conquistato gara 6 e di conseguenza si è laureata Campione d’Italia di Basket 2016/17.

    Uno scudetto, il terzo nella propria storia, che in laguna attendevano da ben 74 anni, l’ultimo successo della Reyer Venezia infatti risaliva alla stagione 1942/43.

    Un titolo che non si può definire inaspettato, la squadra guidata da De Raffaele aveva concluso al secondo posto la Regular Season alle spalle della favoritissima Olimpia Milano, ma che certamente, anche per merito di una indomita Dolomiti Energia Trento, è arrivato dopo sfide che hanno corso costantemente sul filo dell’equilibrio.

    La Reyer Venezia non ha certo avuto un cammino verso lo scudetto privo di difficoltà, nei quarti di finale i lagunari hanno avuto bisogno di arrivare sino a gara 4 per eliminare la The Flexx Pistoia. In semifinale la sfida con la Sidigas Avellino è stata ancora più intensa e gli uomini di Coach Walter De Raffaele, sconfitti in gara 1 e sotto per 2-1 dopo 3 gare, hanno saputo infilare tre successi consecutivi, l’ultimo per 84 ad 83 in trasferta, assicurandosi l’atto finale dei Playoff.

    Nella sfida per lo scudetto però la Reyer non ha trovato la tanto temuta Milano, ma bensì la sorpresissima Trento, 4° in Regular Season, capace di liberarsi in sole 5 sfide della quotatissima Olimpia di Jasmin Repesa.

    La finale dei Playoff si è aperta come la semifinale, con la Reyer Venezia ko sul proprio campo. Imparata la lezione e tornata ad avere le consuete percentuali nel tiro da 3 punti, la Reyer ha conquistato due successi consecutivi, riappropriandosi del fattore campo.

    La Dolomiti Energia Trento dalla sua, con una rotazione già piuttosto scarsa, ha dovuto fare a meno anche di Sutton infortunatosi in Gara 2 ed assente in Gara 3.

    L’orgoglio dei trentini ha avuto a tratti la meglio anche sulla sfortuna e si è giunti a Gara 5, sul 2-2, nella sfida giocata al PalaTaliercio, Trento ha dominato a lungo la sfida con la grandissima possibilità di portare risultato ed inerzia della serie dalla propria parte.

    La Reyer Venezia ha visto la possibilità di vedere sfuggire lo scudetto dalle proprie mani ma è proprio qui che ha tirato fuori tutta la grinta e l’orgoglio e con un ultimo quarto da 21-11 di parziale e sopratutto con la tripla quasi allo scadere di Bramos, ha ribaltato la gara chiudendo sul definitivo 65-63.

    Si è arrivati quindi alla Gara 6 di ieri sera al PalaTrento e anche qua le emozioni non sono mancate.

    La Dolomiti Energia prima ha provato a scappare poi, tempestata dalle bombe della Reyer, è precipitata sino al -12.

    Tutto chiuso e festa veneziana?

    Assolutamente no perchè la Reyer Venezia forse ha avuto paura di vincere e ha smesso di attaccare con costrutto, Trento ci ha provato e a 10 secondi dalla fine ha avuto la palla del possibile overtime. Il primo tentativo da 3 di Flaccadori ed il successivo di Sutton però non hanno centrato il bersaglio e così, sul 81-78 finale, è scoppiata la festa per i giocatori di Venezia.

     

    SERIE FINALE PLAYOFF 2016/17

    UMANA REYER VENEZIA – DOLOMITI ENERGIA TRENTO 4-2

     

    LA ROSA DELLA REYER VENEZIA CAMPIONE D’ITALIA 2016/17

    Marquez HAYNES, Jamelle HAGINS, Melvin EJIM, Hrvoje PERIC, Julyan STONE, Michael BRAMOS, Stefano TONUT, Riccardo VISCONTI, Ariel FILLOY, Tomas RESS, Esteban BATISTA, Benjamin ORTNER, Martino CRICONIA, Jeff VIGGIANO, Tyrus MCGEE