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  • Il Parma esonera Marino, Delio Rossi torna a Palermo

    Il Parma esonera Marino, Delio Rossi torna a Palermo

    “E’ stata una decisione molto difficile, ma a nostro avviso necessaria. Dovevamo responsabilizzare la squadra, volevamo evitare ulteriori alibi. Per il sostituto non c’è fretta, dobbiamo decidere con calma”

    Con queste parole il ds Leonardi annuncia l’esonero di Pasquale Marino dopo la cocente sconfitta del Parma al Tardini contro il quasi retrocesso Bari. Non ci sono ancora indiscrezioni sul possibile successore anche se la ricerca di Leonardi “più che un motivatore serve qualcuno che responsabilizzi” lascia propendere verso un uomo di esperienza.

    Anche Zamparini dopo l’ennesima debacle del Palermo a Catania ha annunciato di poter richiamare Delio Rossi sulla panchina rosanero, anche se non è escluso che l’allenatore rifiuti.

  • Bari d’orgoglio, Parma ko con rissa nel tunnel

    Bari d’orgoglio, Parma ko con rissa nel tunnel

    Il Bari a meno di miracoli alla fine di questo campionato retrocederà in serie B ma dei pugliesi si ricorderà l’orgoglio e la voglia di lottare fino all’ultimo secondo. Dopo il pari a San Siro contro il Milan che di fatto ha riaperto il campionato, quest’oggi ha inguaito il Parma al termine di 90′ vibranti chiusi poi con una rissa nel tunnel che porta agli spogliatoii.

    Stando a quanto riportato da Sky Sport ci sarebbe stato un battibecco tra Morrone e Marco Rossi, con il centrocampista ducale che accusava il difensore pugliese per il troppo impegno profuso. Gli animi si sarebbero poi accesi dando vita ad una rissa che ha coinvolto quasi tutti.

    La Partita.
    Chi si aspettava un Parma determinato e con il piede sull’acceleratore per conquistare tre punti fondamentali per la salvezza è rimasto deluso. L’undici di Marino (a rischio panchina) è prima presuntuoso e convinto di poter far bottino pieno senza sudar le provebiali sette camicie, poi, la prodezza balidistica di Parisi fa subentrare anche il nervosismo.

    La capocciata di Amauri da nuovo vigone ma in pieno recupero è Alvarez a confezionare la vittoria barese. Il Parma è ancora fuori dai posti retrocessione ma adesso ha sul collo il fiato di Lecce e Cesena.

  • Il punto sulla salvezza: Sette squadre per due posti

    Il punto sulla salvezza: Sette squadre per due posti

    Dopo la sosta per le nazionali torna il campionato che nel prossimo turno vedrà come eventi principali il derby di Milano e lo scontro tra Juventus e Roma. Ma oltre alle sfide di vertice ci sono anche le importantissime partite delle formazioni invischiate nella lotta salvezza, con tante squadre coinvolte in quella che sarà una volata dall’esito più che incerto. Andiamo dunque ad analizzare un pò quello che succede nella zona calda della classifica e quali sono le speranze delle varie squadre in chiave salvezza.

    CHIEVO-SAMPDORIA – Al Bentegodi va in scena lo scontro diretto tra i padroni di casa del Chievo e la Sampdoria, incredibilmente sprofondata nei bassifondi della classifica ed impegnata in una lotta non preventivabile ad inizio campionato. I clivensi avranno sicuramente il vantaggio di essere abituati a lottare per il traguardo salvezza a differenza dei più blasonati avversari doriani, reduci peraltro da 4 sconfitte consecutive. I veneti dal canto loro hanno vinto solo 1 partita delle ultime 5, contro l’ormai retrocesso Bari, e devono fare punti per allontanarsi definitivamente dal terz’ultimo posto anche perchè nelle prossime giornate dovranno affrontare Inter, Roma, Juventus, Udinese e Palermo oltre a Lecce (diretta concorrente) e Bologna. I blucerchiati hanno un calendario relativamente più abbordabile visto che devono ancora giocare col Bari e hanno la possibilità di disputare in casa le sfide fondamentali contro Lecce e Brescia.

    LECCE – I salentini sono attualmente terz’ultimi ad un solo punto dal Cesena e domenica affrontano in casa la lanciatissima Udinese. Per i giallorossi l’impresa sembra quasi impossibile, ma in casa hanno già dimostrato di poter fare punti contro le grandi, nonostante il trend negativo delle ultime giornate (3 sconfitte consecutive). La salvezza della squadra di De Canio passa proprio dai punti che riuscirà a conquistare al Via del Mare contro formazioni più forti, visto che nelle ultime giornate dovrà ospitare Lazio e Napoli, ma anche formazioni più abbordabili come Parma e Cagliari. Fondamentale sarà centrare il bottino pieno nel derby pugliese contro il Bari.

    CESENA – Squadra rivelazione all’inizio dell’anno e ridimensionatasi man mano che il campionato proseguiva, il Cesena è sicuramente una delle compagini che gioca meglio tra quelle in lotta salvezza. I romagnoli hanno messo in difficoltà tantissime squadre e devono cercare di fare bottino pieno in casa contro la Fiorentina che però non perde da 5 partite e con un Mihajlovic che non ha intenzione di fare regali. Il calendario dei bianconeri sembra abbastanza abbordabile visto che affronterà squadre che non hanno particolari ambizioni di classifica, ad accezione della gara casaliga contro l’Inter.

    CATANIA – Forse non varrà lo scudetto, ma il derby tra CataniaPalermo è sicuramente uno tra i più sentiti in Italia. Senza andare a ripescare il tragico “caso Raciti”, il confronto tra le due formazioni siciliane sarà una partita combattutissima sino all’ultimo minuto con le tifoserie pronte a una battaglia sportiva che potrebbe decidere la salvezza della squadra di Pulvirenti. Nelle successive giornate il tecnico Simeone dovrà  vedersela contro Inter, Roma, Juventus e Lazio, ma i punti che peseranno doppio saranno quelli che riuscirà ad ottenere contro Bari e Brescia.

    PARMA – I gialloblù giocano domenica contro il Bari e vorranno sicuramente capitalizzare al massimo la brutta situazione dei “Galletti”. Ma per salvarsi i ducali avranno bisogno di un Giovinco “formato nazionale” per tutto il resto del campionato visto che il calendario li vede opposti a Lazio, Inter, Udinese, Palermo e Juventus nelle prossime giornate, e nel mezzo il derby contro il Bologna che sicuramente non disdegnerebbe di dare una spallata verso la B ai cugini parmensi.

     

    BRESCIA – Il Brescia è impegnato nell’anticipo di sabato in casa contro il Bologna e le Rondinelle dovranno cercare una vittoria che manca da 6 turni. Nella partita contro la Juventus gli uomini di Iachini hanno dimostrato di essere in buona forma ma di soffrire tantissimo l’imprecisione sotto porta dei suoi attaccanti, un pò come successo contro Napoli ed Inter, gettando al vento punti preziosissimi. Se le punte riusciranno a concretizzare la grande mole di gioco prodotta dalla squadra la salvezza per i lombardi non è un utopia. Sulla strada del Brescia verso la permanenza in A ci sono Cagliari, Genoa, Milan e Fiorentina oltre alle rivali Sampdoria, Cesena e Catania.

    Insomma considerando ormai impossibile la salvezza del Bari, ci sono ben 7 squadre in lotta per evitare gli ultimi due posti che portano nella serie cadetta. Le maggiori possibilità di salvezza le hanno probabilmente la Sampdoria, quantomeno per il valore dell’organico, e il Cesena che ha un calendario un pò più semplice delle rivali e si sta esprimendo su buoni livelli di gioco. Il Chievo che vanta comunque 7 punti sul Lecce deve stare attento a non rilassarsi e a portare a casa la salvezza nel più breve tempo possibile.

    CLASSIFICA SALVEZZA

    Chievo 35
    Parma 32
    Catania 32
    Sampdoria 31
    Cesena 29
    Lecce 28
    Brescia 26
    Bari 17

  • Ricorso Ibra, il Milan ci spera

    Ricorso Ibra, il Milan ci spera

    E’ oggi il giorno in cui si scoprirà se Zlatan Ibrahimovic potrà esser schierato da Allegri il 2 aprile nel big match contro l’Inter. Lo svedese, “stangato” da Tosel per il colpo all’addome rifilato a Marco Rossi in Milan-Bari, e il Milan ci sperano in virtù di due precedenti: Totti in Roma-Lecce e Nocerino nel 2008.

    La tesi del Milan è quella di ritenere inadeguata la squalifica sostenendo che si sia trattato di comportamento non violento e sopratutto non a gioco fermo, il legale rossonero Cantamessa ha voluto ulteriomente evidenziare come non ci sia voluto l’intervento dei sanitari e che la partita di Marco Rossi sia continuata tranquillamente.

    Secondo regolamento la condotta violenta comporta tre giornate di stop, quella gravemente antisportiva 2 e quella antisportiva 1. Il Milan avrà Ibra nel derby? Allegri ci spera, pomeriggio la risposta ma qualsiasi decisione infiammerà ulteriormente il match.

  • Serie A 30 Giornata: Bari – Chievo. Streaming e formazioni

    Formazioni BARI – CHIEVO (ore 15:00)

    BARI (4-3-2-1): Gillet; A.Masiello, Belmonte, Glik, M. Rossi; Almiron, Codrea, Bentivoglio; Huseklepp, Ghezzal; Rudolf.
    Panchina: Padelli, Rinaldi, M.Donati, Rivas, Gazzi, Alvarez, Okaka.
    Allenatore: Mutti.
    CHIEVO (4-3-1-2): Sorrentino; N.Frey, Morero, Mandelli, Jokic; Fernandes, Rigoni, Marcolini; Bogliacino; Pellissier, Moscardelli.
    Panchina: Squizzi, Sardo, Djengoue, Guana, Constant, Uribe, Thereau.
    Allenatore: Pioli.

    CLICCA QUI PER VEDERE BARI – CHIEVO IN STREAMING

  • Il Milan e l’espulsione di Ibra vista da San Siro

    Il Milan e l’espulsione di Ibra vista da San Siro

    Guardare una partita essendo presente allo stadio piuttosto che godersela standosene al comodo in poltrona è diversissimo, e sotto molti punti di vista.
    Come in ogni cosa ci sono i pro ed i contro: da una parte hai la possibilità di goderti al meglio i movimenti di tutti e ventidue gli effettivi in campo, di vivere la partita immerso nello stesso ambiente in cui si calano i suoi protagonisti, di respirare calcio ancor più che da casa. Dall’altra, però, è pur vero che distrarsi è più facile, che non hai uno zoom come quello della telecamera che può consentirti di seguire al meglio ogni fase di gioco, che non esistono replay per farti apprezzare meglio un’azione in cui tutto non ti è chiaro e, perché no, rischi anche di tornare a casa dopo aver preso una dose di freddo che tutto sommato ti saresti voluto evitare.

    Tutto questo per dire cosa?
    Semplice: domenica mi sono potuto recare allo stadio di San Siro, su invito della Gazzetta dello Sport, per assistere a Milan – Bari, ovvero sia il più classico dei testa-coda. Il tutto è stato possibile in corrispondenza con il lancio di una campagna pubblicitaria come “Tutto il rosa della vita”, che ha portato noi spettatori ad assistere, nel pre-partita, ad un divertentissimo siparietto in cui attori mascherati da calciatori sono scesi in campo per fare un po’ di tutto, dal simulare giochi da spiaggia sino al ballare a mo’ di Nureyev.

    Partita tutto sommato non propriamente esaltante, quella cui ho potuto quindi assistere dal primo anello arancio di San Siro.
    Da una parte un Bari molto più che remissivo, capace di passare in vantaggio solo grazie ad uno schema su calcio piazzato (e, soprattutto, grazie ad un errore quasi incredibile di un po’ tutta la difesa milanista, assolutamente immobile sul taglio di Rudolf), dall’altra un Milan che ha probabilmente compiuto l’errore di prendere troppo sotto gamba l’impegno, finendo per giocare una prima frazione assolutamente senza mordente riuscendo a scuotersi solo dopo i quindici, preziosissimi, minuti di intervallo.

    Milan che quando ha deciso di accelerare ha comunque palesato la propria netta superiorità tecnica. Ma del resto quando si possono schierare giocatori come Pato, Robinho, Ibrahimovic e Cassano difficilmente si finirà con l’incappare in avversari tecnicamente più dotati.
    A favorire il ritorno del Milan, che nel secondo tempo segnerà tre reti (di cui due però giustamente annullate), sarà comunque, ancor più di questa superiorità, l’atteggiamento del Bari, che nel secondo tempo non farà nemmeno più finta di “giocare” la partita. Chiusisi nella propria metà campo, difatti, i giocatori di Mutti finiranno col difendersi quasi costantemente con ben sei uomini in linea ed un centrocampo a tre a fare quasi esclusivamente da filtro, anziché pensare anche alla costruzione del gioco.
    Atteggiamento tattico davvero ai limiti del guardabile e che soprattutto consegnerà in pieno le chiavi del match al Milan.

    Atteggiamento, questo, che non cambierà nemmeno quando il Milan finirà col rimanere in inferiorità numerica. E qui debbo per un attimo aprire una parentesi: seguendo il match dallo stadio non mi ero assolutamente accorto del colpo inferto da Ibrahimovic a Rossi, perché impegnato a seguire il pallone più che il resto. Avessi avuto la possibilità di godermi subito un replay…
    Anche in dieci, comunque, il Milan non arretrerà di un sol passo, né il Bari proverà anche solo a fingere di avanzare. E il tutto si tramuterà nell’1 a 1 di Cassano, con Emanuelson a bucare benissimo il fronte destro della difesa barese con un bel filtrante a servire Antonini, il cui cross sarà un cioccolatino per Antonio da Bari Vecchia, bravo a girare in porta il pallone.

    In conclusione, quindi, una piccola parentesi proprio sul caso Ibrahimovic: nel rivedere le immagini il colpo a Rossi è netto ed ingiustificabile. Giustissima quindi l’espulsione, così come ci stanno le tre giornate di squalifica inflitte al giocatore.
    Un po’ un peccato, invece, il paventato ricorso che il Milan sarebbe pronto a fare per tentare di diminuire la squalifica: le immagini sono inequivocabili e di fronte a gesti così palesi le società dovrebbero avere il buon gusto di non provare ad intervenire in tal senso.

    [dal nostro inviato Francesco Federico Pagani]

  • Rossi: “da Ibrahimovic nessuna scusa”

    Rossi: “da Ibrahimovic nessuna scusa”

    Il difensore del Bari Marco Rossi è salito agli onori delle cronache più che come giocatore, come incassatore di colpi dalle squadre milanesi. Esatto, prima un pugno in viso preso dal difensore nerazzurro Chivu, e poi la manata al fianco in Milan Bari assestatagli da Ibrahimovic. Stesso trattamento per due squadre diverse, osservando ai massimi livelli il dettame della par condicio come lui stesso ammette sorridendo. Come si legge sulle pagine della Gazzetta dello Sport (firma di Giuseppe Calvi), il difensore ha ricevuto ieri da Striscia la Notizia un tapiro d’oro per i due casi sopra citati.

    La spiegazione di certi comportamenti?: “Non c’è una spiegazione,- ammette Rossi- sono vuoti  che si creano nel cervello perché sono atti che non dovrebbero succedere, perdite di lucidità”.

    Poi ridendo  e scherzando ammette: “Forse mi ha colpito perché stava perdendo (riferito a Ibra), e perchè stavamo facendo il colpaccio a San Siro”

     

    “Mi sento travolto da un insolito destino– ha spiegato ai microfoni il giovane difensore, citando un titolo di un film di Lina Wertmüller del 1974-  Sono stato colpito all’improvviso sia da Chivu che da Ibra, senza che ci fossimo incrociati in precedenti azioni di gioco. Chivu mi chiese scusa, con una telefonata il giorno dopo, mentre da Zlatan nessun cenno. La squalifica di 3 giornate? Quasi scontata per un gesto violento”.

    Non ci sta per niente il difensore del Bari a passare per il fesso della situazione, e la precisazione che segue serve proprio a rimarcare il suo pensiero su queste vicende: “Non dipingetemi come un punching ball! In campo parlo poco e lotto, non sono un tipo timido, pur essendo leale metto sempre la gamba.”

    Rossi aggiunge un particolare del suo passato da ‘lottatore’- Tre anni fa avevo perso anche un dente, per una gomitata di Simone Inzaghi nella partita tra Parma e Atalanta. Il giorno dopo un giardiniere del Tardini ritrovò il dente tra l’erba, e mi fu riattaccato.”

    Nel finale le dichiarazioni sui suoi buoni intenti per il futuro: “Spero di non arrivare mai a colpire un avversario, perché comunque sono sempre scene poco educative.Ma se un giorno dovessi sbagliare, mi meriterò almeno le attenunanti, visti i precedenti ai miei danni!” e come dargli torto?

    Fonte (Gazzetta dello Sport)

  • Quante giornate a Ibra? A rischio il derby scudetto con l’Inter

    Quante giornate a Ibra? A rischio il derby scudetto con l’Inter

    La follia di Ibrahimovic potrebbe costare caro al Milan. Lo svedese infatti rischia di beccare 2 giornate di squalifica dal giudice sportivo dopo il rosso diretto sventolatogli in faccia dall’arbitro Brighi per la manata rifilata al povero Marco Rossi, che tra l’altro aveva subìto qualche settimana addietro un pugno sul volto da Chivu che erano costate al rumeno tre giornate, nel pareggio con il Bari nell’anticipo di mezzogiorno della 29esima giornata di Serie A e di saltare così la sfida scudetto con l’Inter del prossimo 3 aprile.

    Una leggerezza, e un brutto gesto, quella dell’attaccante rossonero che sta attraversando un periodo negativo sintomo di una condizione psicofisica tutt’altro che accettabile e che potrebbe cambiare le sorti della stagione, fin qui dominata dal Milan, a solo 2 settimane dal derby della Madonnina con i cugini nerazzurri.

    Ma quante giornate rischia realmente Ibra? Dipenderà da cosa ha scritto sul referto il direttore di gara Brighi e su questo il giudice sportivo Tosel si baserà per decidere la pena secondo regolamento. L’articolo 19 del Codice di Giustizia sportiva infatti prevede una giornata di squalifica per condotta antisportiva, 2 giornate per condotta gravemente antisportiva e 3 per condotta violenta.
    Per far capire meglio i metri di giudizio di chi prende provvedimenti, in questa stagione è stato fermato per un turno Totti per la manata con la quale ha spintonato Olivera in un Roma – Lecce dello scorso 31 ottobre che lo costrinse a saltare il derby con la Lazio inquadrata come una condotta antisportiva mentre, come dicevamo sopra, sono state inflitte 3 giornate a Chivu per il pugno, scagliato alle spalle, in faccia allo stesso protagonista dell’episodio di oggi Marco Rossi in un Bari – Inter trattandosi di una condotta violenta. Forse la punizione giusta sta nel mezzo…

  • Berlusconi show “resisto altri 50 anni”

    Berlusconi show “resisto altri 50 anni”

    Il Milan pensava di arrivare con una vittoria alla festa dei 25 anni di presidenza Berlusconi. Il pari con il Bari a San Siro non ha però rovinato l’umore del presidente Berlusconi che da showman navigato ha tirato su l’umore dei suoi giocatori parlando a tutto tondo e assolvendo Allegri e Ibra per il risultato.

    Il presidente tranquillizza tutti sulla sua volontà di continuare a scrivere il suo nome al fianco di quello dei successi rossoneri “Davanti a me non ci sono altri 25 anni, ma quasi il doppioCon uno stile di vita adeguato e una alimentazione sana, si possono aggiungere anni di vita e qualità. Da parte mia cerco di non fare emergere la mia età e guardo al futuro con grande ottimismo. Sono stato il Presidente del Consiglio che per più anni ha avuto la responsabilità di condurre il consiglio dei ministri, più di De Gasperi.”

    Inevitabile una battuta su Kaka “Se non si trovasse nel suo club e come ambiente ci fosse la possibilità di un suo ritorno al Milan, noi accoglieremmo Kakà a braccia aperte. E’ un grande, anche come uomo. Mi è dispiaciuto molto per l’addio di Ronaldinho“.

    Scambio di battute con Gattuso e la squalifica “Ma cosa hai fatto?” domanda Berlusconi, “ho perso la testa” – è la risposta di Ringhio – “Noi siamo buoni, ma ogni tanto ce ne fanno di così grosse che perdiamo la testa: a me succede con Bersani” – ha concluso il Cavaliere.

    Elogi anche per Galliani eAllegri “Galliani non è lo zio Fester, Teocoli non l’ho perdonato, per questo motivo dovrà baciarmi le pantofole. Galliani è un grande attore, i suoi salti e le sue smorfie durante le partite le fa per rendere più interessanti gli incontri di calcio, così ci facciamo pagare di più i diritti televisivi. Scherzi a parte, nulla sarebbe stato possibile senza Adriano. Allegri si è integrato bene nello stile Milan, ha un rapporto sportivo con i giocatori ottimo e rappresenta bene il Milan nei contatti con la stampa. Credo che possa pensarsi per lui un futuro nel Milan coronato da tanti successi”.

    LE IMMAGINI DELLA FESTA

  • Le pagelle di Milan – Bari 1-1. Follia di Ibra

    Le pagelle di Milan – Bari 1-1. Follia di Ibra

    Pagelle Milan
    Abbiati: 6,5 Non può nulla sul gol, nel finale però compie un ottimo intervento che tiene il Milan in partita.

    Abate: 7 Le cure di Allegri lo hanno migliorato tantissimo, copre e spinge ma spesso è il solo a crederci.

    Nesta: 5,5 Una giornata meno gloriosa del solito e un brutto intervento che forse meritava qualcosa in più del giallo.

    Van Bommel: 6,5
    Con un secondo tempo da gladiatore recupera l’amnesia del primo tempo sul gol

    Robinho: 5
    Allegri stravede per lui perchè corre e aiuta tutti, allo stesso modo però pecca sempre in zona gol.

    Ibrahimovic: 4 E’ a corto di fiato ed ha deciso di mettersi a riposo da solo. Soffre forse gli sfottò dei tifosi nerazzurri, ma senza di lui il Milan si sveglia.

    Cassano: 6,5 IL suo ingresso dà brio e segna un gol fondamentale forse per il campionato.

    Pagelle Bari

    Gillet: 7 Le sue qualità non sono un mistero, brilla per senso della posizione e reattività.

    Rossi: 7 Le milanesi lo hanno maltrattato, vorrà dire qualcosa? E’ un buon difensore.

    Almiron: 6,5 E’ prezioso il suo contributo a supporto di tutti i compagni in difficoltà.

    Bentivoglio: 6,5
    Mutti gli chiede grinta oltre alle sue qualità e l’ex clivense si dimostra disponibile al sacrficio.

    Rodolf: 7 Segna poco ma i suoi gol son sempre pesanti.
    IL TABELLINO
    MILAN-BARI 1-1

    39′ Rudolf (B); 37′ st Cassano (M)
    Milan (4-3-1-2): Abbiati 6,5; Abate 7, Nesta 5,5, Thiago Silva 7, Antonini 6; Gattuso 6 (36′ st Seedorf sv), Van Bommel 6,5, Merkel 5 (1′ st Emanuelson 6,5); Robinho 5 (11′ st Cassano 6,5); Ibrahimovic 4, Pato 5. A disp.: Amelia, Yepes, Zambrotta, Flamini. All.: Allegri.
    Bari (4-4-2): Gillet 7; A.Masiello 6,5 (1′ st Rinaldi 6), Belmonte 6, Glik 6,5, Marco Rossi 7; Alvarez 5 (16′ st Huseklepp 6), Codrea 6,5, Almiron 6,5, Bentivoglio 6,5; Rudolf 7 (23′ st Kopunek 6), Ghezzal 5. A disp.: Padelli, Parisi, Donati, Okaka. All.: Mutti.
    Arbitro: Brighi
    Ammoniti: Bentivoglio (B), Ibrahimovic (M), Gillet (B), Nesta (M), Rossi (B)
    Espulso: 28′ st Ibrahimovic (M)