Lo spauracchio del calcio europeo si chiama Fair Play finanziario, quell’insieme di regole contabili che definiscono i paletti invalicabili per le società di calcio al fine di veder garantita la partecipazione alle Coppe Europee. Come noto, tali regole sono state fortemente volute dal numero uno Uefa Michel Platini in persona e, ora, la loro attuazione è entrata nel vivo. I principi cardine del Fair Play Finanziario sono, essenzialmente, due: i costi non devono superare la massima deviazione consentita rispetto al pareggio di bilancio; i debiti devono essere pagati puntualmente. Alla luce di ciò, dunque, è necessario andare a “fare i conti in tasca” ai principali club europei al fine di comprendere in che condizioni siano i loro bilanci e quanto possibile sia il raggiungimento dell’obiettivo Fair Play Finanziario. In tal senso, un noto analista di calcio business, il Dott. Paolo Ciabattini, ha analizzato con attenzione i principali club del panorama continentale, fornendo una precisa disamina della situazione in riferimento al “primo periodo di monitoraggio”, ossia nel periodo 2011-2013.
In quell’arco temporale, dunque, il Barcellona risulta essere il club europeo con un utile aggregato conseguito pari a 43,5 milioni di euro e, dunque, ampiamente nel rispetto dei paletti del Fair Play. Il Manchester United, invece, in quel periodo di osservazione, ha fatto registrare una perdita aggregata di 17 milioni di euro che, però, non preoccupa ai fini del Fair Play Finanziario perchè risulta essere comunque inferiore rispetto al limite fissato di 30 milioni di euro. Situazione rosea anche in casa Real Madrid, a rivelare ulteriormente l’egemonia del calcio spagnolo nel periodo 2011-2013, con un utile aggregato per le merengues pari a 80 milioni di euro.
Il Bayern Monaco Campione d’Europa in carica ha, poi, fatto registrare un utile pari a 22 milioni di euro riuscendo a competere egregiamente pur ricavando molto meno delle inglesi e delle spagnole dai diritti televisivi, soprattutto grazie agli introiti derivanti dallo stadio di proprietà che, in termini di tagliandi, fa registrare quasi sempre il tutto esaurito.
Per i top club europei, dunque , non sembrano esservi grossi grattacapo all’orizzonte a proposito del raggiungimento dell’obiettivo Fair Play Finanziario. A conti fatti, dunque, considerando il fatto che i club vincenti sul campo coincidono – nel periodo di riferimento analizzato – con i club che hanno compiuto lo sforzo di chiudere il bilancio in utile, sembra che la virtù finanziaria possa essere un fattore vincente soprattutto in campo Europeo dove la programmazione e le competenze dirigenziali valgono più delle spese folli. In fondo, il messaggio del Fair Play finanziario è proprio questo e bisognerà abituarsi in fretta a recepirlo.
Uno dei protagonisti assoluti dell’ultima giornata della Liga è stato senza dubbio Paco Alcàcer che con la rete decisiva del 3-2 a favore del Valencia ha battuto il Barcellona di Messi. Al Camp Noui blaugrana non perdevano dal 21 aprile 2012. (altro…)
La consueta classifica della Football Money League, stilata da Deloitte, è pronta anche per quest’anno in riferimento alla stagione 2012/2013: la classifica analizza i bilanci delle diverse società calcistiche mondiali focalizzando l’attenzione su costi e ricavi e tralasciando eventuali plusvalenze e minusvalenze derivanti dai trasferimenti, e approfondendo i tipici indicatori che “segnalano” la redditività delle aziende scomponendo le diverse voci di bilancio al fine di comprendere, a fronte del risultato complessivo di gestione, quali siano gli ambiti di gestione maggiormente produttivi. Dalla fotografia generale ne che risulta si evince, senza dubbio, un grosso peso degli introiti commerciali ma anche una buona influenza dei risultati di campo delle squadre sugli incassi derivanti dalla vendita di tagliandi e abbonamenti. Sempre in generale, poi, il trend è positivo per i primi 20 club, che hanno registrato globalmente un aumento dell’8% dei ricavi. Le prime due posizioni della speciale classifica vedono la dominazione delle super potenze del calcio iberico: Barcellona al primo posto e Real Madrid al secondo. Al terzo posto, poi, i campioni d’Europa del Bayern Monaco che sorpassano in scioltezza il Manchester United “orfano” di sir Alex Ferguson. Al quinto posto balza, poi, la “new entry”della Football Money League, il Paris Saint Germain che fa registrare un +81% sui ricavi, quadruplicatisi in poco tempo con il cambio di proprietà e l’arrivo degli sceicchi del Qatar che hanno portato con sè una sfilza di partnership di altissimo livello e, su tutti, l’accordo con l’ente turismo del Qatar. A seguire, rispettivamente al sesto, settimo e ottavo posto, tre club di Premier League: Manchester City, Chelsea e Arsenal.
Le italiane, però, non deludono affatto. In particolare, nella classifica della Football Money League è da segnalare il sorpasso della Juventus sul Milan con i bianconeri che si collocano nelle prime 20 posizioni e scalano ben 4 gradini conquistando la nona posizione con 272,4 milioni di ricavi. Al decimo posto, lo stesso Milan con 263,5 milioni che retrocede di due gradini rispetto allo scorso anno soprattutto a causa del calo degli introiti da “matchday”, ossia derivanti dalla vendita di biglietti, strettamente connessa al calo di rendimento e di risultati della squadra. Nella spiegazione del sorpasso juventino ai danni del club milanista, ha molto peso la voce “broadcast”, ossia gli introiti derivanti dai diritti televisivi e, nello specifico, dai diritti Uefa per la partecipazione ai quarti di Champions League dello scorso anno. Inoltre, è di rilevo anche la voce relativa agli incassi dei match – considerando il frequente “tutto esaurito” dello Juventus Stadium – e la voce derivante dagli introiti pubblicitari che, nei prossimi anni, crescerà ulteriormente a fronte degli accordi con Adidas e Jeep.
Tra le altre big italiane, l’Inter è al quindicesimo posto della Football Money League con un peggioramento rispetto agli anni precedenti: se i ricavi commerciali Nike-Pirelli hanno garantito un buon margine, è molto bassa la percentuale di introiti relativa ai matchday e, anche in tal caso, la responsabilità è da attribuire al calo di rendimento della squadra nerazzurra, oltre che alla mancata partecipazione alla Champions League.
Nella top 20, però, c’è da registrare il ritorno della Roma collocatasi il 19.ma posizione della Football Money League: il buon piazzamento deriva, soprattutto, dall’incremento dei ricavi derivanti dalla vendita di biglietti (+40%) con ben 20,1 milioni di incassi complessivi. Influente positivamente anche l’aspetto ricavi commerciali connesso all’accordo con la Disney voluto dalla gestione Pallotta, mentre l’accordo con la Nike non ha ancora sortito i suoi effetti positivi che giungeranno a partire dalla stagione 2014/2015.
Infine, un dato geografico significativo: nella top 20 della Football Money League non è presente nessuna squadra extraeuropea a testimonianza che, il calcio continentale, regge ancora egregiamente la sua tradizionale supremazia. La prima squadra extraeuropea “pervenuta” è quella dei brasiliani del Corinthians collocatasi in 24.ma posizione.
Tonfo clamoroso del Barcellona tra le mura amiche del Camp Nou con il Valencia. Frena anche il Real 1-1 con il Bilbao di Ernesto Valverde, che rimane al quarto posto, a -11 dalla squadra di Ancelotti. Ne approfittano solo i colchoneros: l’Atletico Madrid vince 4-0 con la Real Sociedad e passa in testa alla classifica della LIGA, evento importantissimo per il calcio spagnolo: né Barcellona né Real Madrid sono in testa, anzi, ora la formazione biancorossa ha 3 punti di vantaggio sui blaugrana del Tata Martino. L’Atletico Madrid può così dedicare la testa della classifica allo scomparso Luis Aragones.
Ora Real Madrid e Barcellona sono a parimerito a 54, campionato mai così aperto in LIGA. In coda il Betis Siviglia vince 2-0 con l’Espanyol ma occupa ancora l’ultima posizione. La penultima piazza è del Rayo Vallecano che non va oltre lo 0-0 col Levante mentre il terz’ultimo posto è dal Valladolid che pareggia a reti bianche con il Getafe. Sconfitta pesante per l’Almeria (1-0 per mano dell’Elche) che deve guardarsi le spalle, essendo solo a +2 sulla zona retrocessione. Completano parzialmente la giornata il 2-1 del Celta Vigo sul Granada ed il 3-2 del Malaga sul Siviglia.
Tanti goal, ben 38, e spettacolo nella 21° giornata di Liga, aprono le danze Celta Vigo e Betis Siviglia che mettono a segno sei goal già nell’ anticipo. Al Real Madrid che sconfigge il Granada per 2-0 e si ritrova, seppur solo per una notte, in testa alla classifica, rispondono puntuali Barcellona e Atletico Bilbao che sconfiggono rispettivamente il Malaga per 3-0 e il Rayo Vallecano per 4-2.
Nell’ anticipo di venerdì, il Celta Vigo conquista la vittoria portando a casa i tre punti contro un Betis Siviglia sempre più ultimo.
A sorpresa però sono gli ospiti a passare in vantaggio per primi con Castro, i padroni di casa però reagiscono subito e chiudono il primo tempo sul risultato di 3-1. Nella ripresa c’è ancora spazio per un goal di Orellana ad incrementare il divario, e della seconda rete di Castro per il Betis.
Sabato si sono giocate 4 partite, Real Madrid-Granada, Valladolid-Villareal, Valencia-Espanyol e Siviglia-Levante.
Il Real Madrid ha la possibilità di essere seppur momentaneamente in testa alla classifica e di sicuro non si lascia scappare l’occasione. Il primo tempo non è certo dei migliori per gli uomini di Ancelotti, ma nel secondo tempo riescono a sistemare le cose con il solito Cristiano Ronaldo, fresco vincitore del Pallone d’ Oro, e trovano anche il raddoppio con Benzema.
Tre punti importanti quelli conquistati dal Valladolid, che sconfigge il Villareal di misura facendogli perdere punti essenziali in chiave Champions League.
Il Valencia avrebbe potuto dare una scossa alla classifica con una vittoria, ma non riesce ad andare oltre il pareggio al Maestalla contro l’ Espanyol. La partita si fa viva dall’ inizio, e si risolve nel primo tempo, con i padroni di casa che vanno in goal già al 3° minuto con Cordoba, ma dopo solo quattro minuti l’ Espanyol trova il goal del pareggio con Alcacer. Al 32° è di nuovo il Valencia a passare con un colpo di testa di Jonas, ma a chiudere la partita sul risultato finale è Garcia che ha realizzato il rigore concesso agli ospiti al 45° minuto.
Il Levante vince a Siviglia e avvicinandosi in classifica ai padroni di casa. Passano in vantaggio i padroni di casa con Coke, pareggi dopo quattro minuto Barral per il Levante su calcio di rigore, il primo tempo si chiude sul risultato di 1-1. Nel secondo tempo, è di nuovo il Siviglia a passare in vantaggio, questa volta con Rakitic, ma il Levante gli ha negato la gioia della vittoria, pareggiando prima con Vyntra e segnando poi il goal del ko con Junior. Da annotare nel finale la doppia espulsione di Jairo e Karabelas, protagonisti di una rissa furibonda.
Nella domenica spagnola tocca ad Almeria-Getafe, Osasuna-Athletic Bilbao, Rayo Vallecano-Atletico Madrid e Barcellona-Malaga.
All’ Almeria basta un goal di Zongo ad inizio ripresa per domare il Getafe nello scontro salvezza. Un brutto primo tempo, e nella ripresa gli ospiti non riescono a reagire,
Manita dell’ Athletic Bilbao in casa dell’ Osasuna. Gli ospiti partono subito forte e già dopo un quarto d’ ora conducono per 2-1. I baschi danno vita ad una partita emozionante e giocando un gran calcio, nel secondo tempo addirittura dilagano e fissano il risultato sull’ 1-5 contro un Osasuna rimasto anhce in 10 per l’ espulsione di Arribas,rafforzando così il quarto posto in classifica e portando a +5 il vantaggio sul Villareal.
L’ Atletico Madrid si riprende la vetta della classifica, sconfiggendo ,in casa loro, il Rayo Vallecano, trascinato da un ottimo Arda Turan, autore di una doppietta. L’ unico dubbio su come potrebbe essere finita la partita è legato al rigore sbagliato da Vieira sullo 0-1, che avrebbe potuto pareggiare subito i conti.
Dopo due pareggi di fila, il Barcellona torna alla vittoria nel posticipo contro il Malaga. All’ inizio i blaugrana sembrano fare fatica, ma al 40° sugli sviluppi di un corner Piquè apre le danze, e porta il Barcellona sul risultato di 1-0 prima del rientro negli spogliatoi. Nella ripresa, il protagonista è Pedro, prima segna il goal del raddoppio per i blaugrana, e dopo è lui a dare il là per la terza rete di Sanchez.
A chiudere la 21° giornata di Liga sono Real Sociedad ed Elche, in realtà la partita per l’ Elche non è nemmeno cominciata, a causa di uno straripante Real Sociedad che passa subito in vantaggio con Griezmann, che a fine partita porterà a casa il pallone grazie alla tripletta personale.
RISULTATI 21° GIORNATA
CELTA VIGO-BETIS SIVIGLIA 4-2 (17°, 79° Castro (B), 22°, 39° Orellana (C), 31° Charles (C), 73° Nolito (C))
REAL MADRID-GRANADA 2-0 (56° Ronaldo, 74° Benzema)
La cantera del Barcellona è conosciuta a livello mondiale come fucina di campioncini a cui attingere a piene mani: lo fa il club blaugrana, ovviamente, ma anche le altre grandi d’Europa che conoscono bene il valore del settore giovanile del Barca che ha “sfornato”, solo per fare qualche esempio, Xavi, Iniesta e Leo Messi. In Spagna l’eterna rivalità Barcellona-Real Madrid spinge, poi, anche il club delle merengues ad investire nei suoi giovani, così come fa il Bayern Monaco trionfatore della scorsa Champions League che, in tal senso, fornisce un gran numero di giovani talenti alla Nazionale tedesca. In Italia la cultura della valorizzazione dei giovani del vivaio è un elemento che, fino a qualche anno fa – in epoca di “vacche grasse” – ben pochi consideravano ma che, ora, in tempi di crisi si può rivelare una preziosissima risorsa. Tra le grandi, la Juventus persegue questa strada con maggiore convinzione ma anche le altre stanno gradualmente investendo in tale direzione. Il vero modello da imitare, però, è l’Atalanta che, da sempre, fa della valorizzazione dei giovani da lanciare in prima squadra un proprio valore aggiunto.
Sono passati dal vivaio dell’Atalanta quasi tutti i più grandi del nostro calcio, in diverse generazioni. Solo per citarne alcuni: da Scirea e Donadoni, da Pazzini a Montolivo, a Pippo Inzaghi che, seppur non nelle giovanili, vestì la maglia Atalantina per la sua definitiva consacrazione in serie A prima di approdare alla Juventus.
Ora, questa consacrazione dell’Atalanta come importante serbatoio di giovani talenti è giunta anche dall’Osservatorio Internazionale per gli studi sportivi che ha stilato una classifica europea dei migliori vivai.In testa troviamo, ovviamente, il Barcellona, seguito da Olympique Lione e Real Madrid, poi Rennes, Arsenal, Manchester United, Bayern Monaco, Stoccarda, Atalanta e Athletic Bilbao.
Il club bergamasco, dunque, si colloca in nona posizione, unica italiana della importante “top ten”. Un riconoscimento importante che premia il buon lavoro compiuto in questi anni, che continuerà ancora in futuro su questa strada, e che ha un importante “mente” dietro tutto ciò.
Si tratta di Mino Favini, ex calciatore classe 1936, responsabile del settore giovanile dell’Atalanta da circa quarant’anni che fa di tre regole d’oro il suo “credo” riferito ai calciatori in erba: lo spirito dell’oratorio, l’educazione e la formazione culturale.
No al nuovo stadio: il Camp Nou rimane lo stadio del Barcellona e continuerà ad esserlo. I lavori di ampliamento inizieranno nel 2017 e si concluderanno nel 2021 con una spesa intorno ai 600 milioni di euro. Il presidente del club blaugrana, Sandro Rosell, ha annunciato che il club terrà un referendum il 5 o 6 aprile, in coincidenza con un match del Barça. E’ stata scartata invece la possibilità di costruire un nuovo stadio da 105 mila posti, situato secondo i piani nella zona della Università di Barcellona. Il progetto consiste nell’ampliare a 105mila spettatori la capienza del Camp Nou, che attualmente contiene 98mila persone.
Il piano prevede anche un nuovo centro sportivo per le squadre di basket (arena indoor da 10-12mila posti), pallamano e hockey da realizzare nell’attuale campo di gioco della squadra B di calcio, che utilizzerebbe invece per le sue gare le strutture del centro di allenamenti del Barcellona. Il Camp Nou è stato inaugurato nel 1957, tre anni dopo l’inizio dei lavori, ed è stato ristrutturato una prima volta per il Mundial di Spagna ’82 (la capienza fu portata in quel caso a oltre 121.000 posti) e successivamente nel 1994. Al suo interno ospita anche, nella tribuna principale, un museo dedicato alla storia del club blaugrana.
Inaugurato nel 1994, il museo accoglie ogni anno centinaia di migliaia di visitatori. Secondo quanto dichiarato il mese scorso dal vicepresidente del Barcellona, Javier Faus, uno stadio con queste caratteristiche “potrebbe generare circa 35 milioni di ricavi all’anno. Il nostro obiettivo è quello di garantire l’eccellenza finanziaria del club per i prossimi 100 anni”.
Rosell ha dichiarato:
“E’ stata una decisione difficile,avevamo due opzioni entrambe intriganti, ma alla fine abbiamo preso la decisione di restare a Les Corts. Il Camp Nou è parte della nostra memoria collettiva. E’ il più grande stadio d’Europa e un’icona della città di Barcellona“.
Girerà il mondo per essere calciato prima di tornare laddove è stato fabbricato, in Brasile, per l’inizio del Mondiale. E’ il pallone, l’essenza del calcio e pertanto il simbolo di una nuova campagna, “Spirit of Football“, che proietterà gli appassionati alle radici di questo sport, per riscoprire i suoi valori: l’uguaglianza, la fratellanza, l’educazione applicata all’attività agonistica.
E il Genoa è stato scelto quale testimonial dell’iniziativa per l’Italia, essendo il club più antico del Bel Paese. A dimostrare la portata del progetto, il fatto che per la Spagna sia stato coinvolto il Barcellona che ha visto protagonisti tra i tanti Dani Alves, Piquet e Fabregas, per la Germania il BorussiaDortmund e il Tottenham per l’Inghilterra.
Il Genoa dunque si prepara a un nuovo, suggestivo impatto con il calcio internazionale, dopo la vincente esperienza della PioneersCup. Ed è il caso di dire “galeotta fu Sheffield”, in quanto proprio nel corso di uno dei tanti incontri istituzionali tenutisi durante il soggiorno nella cittadina britannica, è stata avanzata la richiesta degli organizzatori di “Spirit of Football” di coinvolgere attivamente il Vecchio Balordo. Il percorso con i pionieri prosegue a vele spiegate (nel frattempo si sta lavorando anche alla seconda edizione della Pioneers).
Giovedì scorso, a distanza di 150 anni dalla prima partita ufficiale di calcio (9 gennaio 1864), è partito il tour di “Spirit of Football”. A BatterseaPark, nel londinese, dove sorse il primo campo dedicato al football e dove per la prima volta venne disputata una gara ufficiale, in cui si affrontarono i più famosi calciatori dell’epoca.
Come detto, il protagonista del progetto sarà un pallone, realizzato da un carcerato facente parte di un progetto riabilitativo promosso dal governo brasiliano, “Pintado a Liberdade“. La bola girerà il mondo per 6 mesi trasformandosi in una sorta di torcia olimpica. Il Genoa e Genova aspettano il pallone il 28 gennaio, che si porterà dietro il suo carico di iniziative collaterali. Rimbalzerà al GenoaMuseum and Store, al Centro Sportivo GianlucaSignorini e in una scuola locale, per un workshop dedicato.
In attesa del grande giorno e delle novità che si susseguiranno, iniziate a familiarizzare con quello che sarà il tormentone musicale legato all’iniziativa, “Beautiful Game“ dei New Model Army
Adesso il tabellone è completo. Dopo i preliminari che si sono chiusi poco fa si conoscono le trentadue squadre che si contenderanno la Champions League 2013/2014. Se la prima fascia non ha riservato sorprese, con l’Arsenal che ha centrato la qualificazione senza patemi raggiungendo gran parte delle big ovvero Bayern Monaco, Barcellona, Chelsea, Real Madrid e Manchester United,, grande attesa c’era per la composizione della seconda fascia nella quale ci saranno due italiane. Oltre al Milan, che se l’è conquistata battendo nettamente il Psv Eindhoven, c’è anche la Juventus, che sfrutta cosi l’eliminazione del Lione, caduto sotto i colpi della Real Sociedad.
Un salto che però non tutti i tifosi hanno accolto positivamente, considerando che in terza fascia ci sono squadre del calibro di Manchester City, Borussia Dortmund e Galatasaray oltre allo Zenit di Spalletti e al Basilea, qualificatesi dopo gli spareggi. In quarta fascia l’altra italiana, il Napoli, squadra da evitare comunque per le straniere delle prime tre fasce. Le altre formazioni di questa fascia infatti non preoccupano più di tanto, e le uniche insidie potrebbero arrivare dal Celtic, autore di una grande rimonta contro lo Shakter e dalla Real Sociedad, che come detto ha fatto fuori il Lione. Prima volta in assoluto in Champions League per l’Austria Vienna, arrivati dopo i preliminari. Domani alle 17:30 i sorteggi: momento che incuriosisce ma che allo stesso tempo incute gran parte delle squadre per via di possibili gironi di ferro.
Ecco le quattro fasce prima dei sorteggi Champions League:
PRIMA FASCIA: Bayern Monaco, Barcellona, Chelsea, Real Madrid, Manchester United, Porto, Benfica, Arsenal.
SECONDA FASCIA: Atletico Madrid, Shakhtar Donetsk, Schalke 04, Marsiglia, Cska Mosca, Paris Saint Germain, Milan, Juventus.
TERZA FASCIA: Ajax, Borussia Dortmund, Basilea, Olympiacos, Galatasaray, Manchester City, Bayer Leverkusen, Zenit San Pietroburgo.
QUARTA FASCIA: Napoli, Anderlecht, Steaua Bucarest, Austria Vienna, Copenhagen, Real Sociedad, Celtic, Viktoria Plzen.
Wayne Rooney attaccante del Manchester United potrebbe lasciare i Red Devils. La notizia ha in poco tempo fatto il giro del mondo e tutto deriverebbe da un’indiscrezione proveniente dall’Inghilterra. (altro…)