Nell’anticipo della 16esima giornata della Liga il Barcellona, alla prima uscita del 2010, viene bloccato sul pari al Camp Nou da un ottimo Villarreal; 1-1 il risultato finale con il vantaggio blaugrana firmato dopo appena 7 minuti da Pedro abile a raccogliere la respinta della traversa su conclusione di Henry realizzando il suo quarto gol nella Liga. Il pareggio è opera di Fuster ad inizio ripresa che ferma a 7 le vittorie consecutive in casa del Barcellona.
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Liga: l’Atletico Madrid ferma il Siviglia, Valencia vittoria a fatica
Oltre al pareggio del Barcellona con il Villarreal, gli anticipi della 16esima giornata prevedevano le sfide tra Valencia ed Espanyol e Atletico Madrid e Siviglia.
Nel pomeriggio il Valencia ha battuto i catalani dell’Espanyol per 1-0 ma è riuscito ad avere la meglio sull’avversario solo alla fine con il gol in extremis al 93′ di Zigic.
I bianconeri in classifica si portano al terzo posto in virtù della sconfitta del Siviglia al Vicente Calderon contro l’Atletico Madrid. Gli ospiti erano passati in vantaggio con Renato al 44′ ma prima un autogol di Dragutinovic e poi il gol di Antonio Lopez al 94′ consegnano i 3 punti ai Colchoneros.Risultati e marcatori degli anticipi della 16 Giornata
- Atletico Madrid – Siviglia 2-1
44′ Renato (S), 48′ Dragutinovic (A), 94′ Antonio Lopez (A) - Barcellona – Villarreal 1-1
7′ Pedro (B), 51′ Fuster (V) - Valencia – Espanyol 1-0
93′ Zigic
- Atletico Madrid – Siviglia 2-1
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Liga: inizia con un pari il 2010 del Barcellona fermato dal Villarreal
Nell’anticipo della 16esima giornata della Liga il Barcellona, alla prima uscita del 2010, viene bloccato sul pari al Camp Nou da un ottimo Villarreal; 1-1 il risultato finale con il vantaggio blaugrana firmato dopo appena 7 minuti da Pedro abile a raccogliere la respinta della traversa su conclusione di Henry realizzando il suo quarto gol nella Liga. Il pareggio è opera di Fuster ad inizio ripresa che ferma a 7 le vittorie consecutive in casa del Barcellona.
Senza il Pallone d’Oro e Fifa World Player Messi, il primo tempo è dominato dai padroni di casa con Henry e Ibrahimovic che vanno vicini al gol del raddoppio in più di un’occasione; il Villarreal si rende pericoloso solo alla mezz’ora con Fuster che di testa in area schiaccia troppo il pallone.
Nella ripresa il Sottomarino Giallo si riorganizza e grazie ad una difesa più aggressiva e alta annienta gli attaccanti catalani. E’ Giuseppe Rossi, appena entrato in campo, a sfiorare il colpaccio a pochi secondi dalla fine ma il suo tocco a scavalcare in uscita Valdes è sventato sulla linea di porta dal recupero di Puyol.
In classifica i Blaugrana salgono a quota 40 ma rischian di essere riagguantato idal Real Madrid impegnato domani a Pamplona contro l’Osasuna; il Villarreal strappa un punto importante che consente di rimanere in posizione tranquilla. -
Ovrebo l’arbitro dall’errore facile prende i voti
L’arbitro Tom Henning Ovrebo cambia vita ma non non il colore della sua divisa che continua ad essere nera, infatti l’ex (ormai) fischietto ha deciso di farsi frate. Lo scorso anno il suo operato durante la semifinale tra Chelsea e Barcellona fu duramente criticato, visto che non furono assegnati almeno due rigori ai blaugrana e per la mancata espulsione di Abidal. Questi episodi fecero (ovviamente) infuriare i blues, celebre la rabbia di Didier Drogba il quale poi scontò ben tre turni di squalifica per insulti verso Ovrebo. A dare la notizia della svolta è lo stesso Ovrebo che attraverso una TV norvergese dichiara:
“Solo il ritiro, la ricerca della piena spiritualità e la devozione verso il prossimo mi permetteranno di recuperare la pace personale che ho perso quella notte Londra” .
La notizia ha dell’incredibile? Bene è così, visto che in Spagna oggi ricorre il corrispettivo del nostro “Pesce D’Aprile“, Ovrebo ha dimostrato se non altro di essere un simpatico burlone!
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Ibrahimovic incorona Mancini: “Farà grande il Manchester City”
Roberto Mancini ha diversi estimatori in giro per il mondo, ma uno in particolare è un suo ex giocatore con il quale ha vinto 3 scudetti (di cui 1 assegnato a tavolino) con l’Inter : il suo nome è Zlatan Ibrahimovic. Tra i due c’è stato un periodo in cui non era tutto rosa e fiori ma la stima è sempre stata reciproca.
E allora Ibra, dalla sua Barcellona, spende parole di elogio per il suo ex tecnico:“Penso che il City abbia capito che non si può diventare il Barcellona o l’Inter in una notte. Serve molto tempo ma serve anche l’uomo giusto alla guida. E io credo che Roberto cambierà la mentalità del club da un giorno all’altro, perché è un grande allenatore e i giocatori se ne accorgeranno molto presto.
Solo i grandi allenatori sono in grado di gestire i grandi giocatori, e se questi vedono un tecnico debole, che non e’ stato mai in un top club, possono prendersi delle libertà. E questo è quello che potrebbe essere successo al City. Non è per sminuire Mark Hughes, ma il City adesso ha un allenatore che sa come gestire i grandi giocatori e le grandi squadre. Il City vuole diventare una grande squadra, e per farlo devi avere un manager che sa come vanno le cose.
Farà in modo che capiscano chi comanda e non sono sicuro che i giocatori del City siano abituati a ragionare così. Lo capiranno molto presto, oppure non verranno schierati. Mancini ha molte caratteristiche di Mourinho, ed e’ cio’ che la Premier League puo’ aspettarsi. E’ molto educato, calmo, sofisticato, ma quando ha bisogno di mostrare altri aspetti ne e’ ben capace. Se non e’ contento, te lo fa capire senza mezzi termini. E ti chiede tutto in ogni singolo allenamento se vuole che tu lavori su qualcosa o cambi qualcosa e non lo ascolti, non sarai incluso nella sua squadra, e’ molto semplice. Ci sono tanti grandi nomi al City, ma a loro farà capire chi comanda
Arrivare a metà stagione non è l’ideale, ma penso che il City disputerà un’ottima stagione. E’ abbastanza intelligente da capire che non potrà mai finire sopra Chelsea e Manchester United, ma penso abbia la possibilità di ottenere la qualificazione alla Champions League. Come ho già detto non si diventa una potenza europea in una notte. Ma se daranno tempo a Mancini, sono sicuro che il City diventerà una grande realtà“. -
Stefano Fiore: “Contento di giocare nel mio Cosenza. L’emozione più bella il gol al Barcellona”
Intervistato da ‘Sky Sport’, il fantasista del Cosenza Stefano Fiore parla della sua rinascita nel club rossoblu lasciandosi alle spalle il triste recente passato che lo ha visto senza squadra per oltre un anno:
“Sto attraversando un periodo felicissimo: sono diventato papà da qualche giorno, una gioia immensa, poi gioco per la squadra della mia città, Cosenza, una scelta dettata dal cuore. Devo ringraziare la mia famiglia e la mia compagna Stefania che mi sono stati sempre molto vicino.
Forse ancora non meritavo di giocare in questa categoria (Prima Divisione ndr), avrei potuto giocarmi le mie chance anche in categorie superiori, ma non rimpiango la scelta di essere tornato a Cosenza. L’emozione da calciatore più bella? Il gol segnato al Camp Nou contro il Barcellona (ai tempi del Valencia). Tutti lasciano un ricordo, quel gol non lo scorderò mai“.Fiore poi si lascia andare ad un’opinione riguardo la sentenza sul caso Pandev, lui che è stato uno dei perni della Lazio di Cragnotti:
“E’ brutto quando una società calcistica va a finire in tribunale, ma è stato un peccato penalizzare un talento come Pandev anche se io sono rimasto molto legato alla Lazio“.
Infine parla degli obiettivi da raggiungere con il suo Cosenza:
“Siamo in zona playoff. Voglio darmi da fare per regalare alla città a giugno la promozione in Serie B. Farò di tutto, mi impegnerò al massimo“.
Fiore sta disputando un campionato ad altissimi livelli in Prima Divisione, segnando anche 3 gol e mostrando di valere ancora tantissimo nonostante abbia trascorso tanto tempo lontano dai campi perchè nessuno credeva più in lui e nelle sue capacità. Al Cosenza sta letteralmente rinascendo, lui che ha anche indossato per 38 volte la maglia della Nazionale.
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Intervista a Lionel Messi dopo il Fifa World Player
Dopo la vittoria del Fifa World Player da parte di un Leonel Messi pigliatutto insieme al suo Barcellona, il calciatore risponde alle domande dei giornalisti.
Questa un’intervista:
Cosa significa per te vincere il Fifa World Player?
E’ qualcosa di speciale. Ho detto che per me l’importante era ottenere un premio a livello di gruppo, di squadra. Ma poter ricevere questo riconoscimento, così un importante premio, dopo esserci stato molto vicino per due anni, essere in grado di vincerlo alla terza opportunità è molto importante per me.A chi avresti dato il premio di Fifa World Player?
Non so. Prima ho detto che il Barcellona ha avuto un anno fantastico. Ogni giocatore, ognuno dei miei compagni di squadra lo avrebbe meritato per il loro lavoro svolto durante tutto l’anno.Quali giocatori avrebbero potuto vincere questo trofeo?
Come ho detto prima, molti dei miei colleghi come Xavi, Iniesta, Ibrahimovic, Kakà, Cristiano Ronaldo. Sono giocatori meravigliosi. Ognuno di loro poteva vincerlo.Quali sono le qualità che hai migliorato quest’anno?
Non so. Credo la qualità, la volontà di continuare ad imparare, la volontà di continuare a lavorare per realizzare più cose, di essere un giocatore più all-around e volere sempre di più. E ho imparato questo durante tutto l’anno dai miei compagni di squadra e dal mio allenatore.Il Barcellona è uno dei club con il maggior numero di vincitori. Cosa significa questo per te e per il club che rappresenti?
Penso che sia importante per il club. E, naturalmente, ancora meglio per più giocatori. Mostra che tipo di club sia e che tipo di giocatori abbia. Per me è importante vincerlo per il club perchè ho sempre giocato qui da quando sono arrivato, quando ancora ero piccolo. Ho sperimentato molte cose qui. Essere in grado di vincerlo con questa squadra è molto speciale.Perchè pensi che questo trofeo sia importante?
Questo riconoscimento è molto importante perchè è votato dal popolo del calcio, ed essere riconosciuto da loro è anche molto importante.Quali sono le differenze tra il modo di giocare con il Barcellona e il tuo modo di giocare con la maglia della nazionale argentina?
Giochiamo in maniera molto differente. Al Barcellona abbiamo lavorato per un lungo periodo, facciamo un tipo di calcio che si vede raramente altrove. Ci conosciamo da tanto tempo, ci alleniamo insieme ogni giorno. Con la nazionale stiamo costruendo una squadra insieme, stiamo cercando il nostro modo di giocare, siamo alla ricerca di una squadra e non abbiamo qualcosa di solido come al Barça dove lavoriamo ogni giorno.Come descriveresti il Maradonda allenatore?
E’ un allenatore che è molto vicino ai suoi giocatori, è come uno di noi e da un sacco di fiducia a tutti i suoi giocatori.Ti senti il nuovo Maradona?
No, assolutamente. Mi sento lusingato ma come ho sempre detto c’è solo un Maradona non ci sarà un altro come lui. Cerco di continuare a crescere, di continuare ad imparare ma so che sono lontano da ciò. Io gioco la mia carriera senza pensare a qualsiasi confronto con Diego.Ti vedi alla guida di un club o anche di una nazionale?
Non so. Ho appena compiuto 22 anni. Spero e penso di avere una lunga carriera davanti e non ho ancora pensato a cosa farò quando avrò finito. Penso a giocare a calcio e a vincere molti più titoli, sono ancora lontano dal pensionamento.E’ molto difficile essere un allenatore?
Si è molto difficile essere un allenatore. Non solo perché si deve scegliere una squadra, ma perché devi sapere allenare una squadra. Una squadra di 23 giocatori non può giocare sempre in modo da essere sempre felici. C’è sempre qualcuno che è turbato o che pensa che qualcosa è ingiusto. Quindi è molto difficile per loro prendere delle decisioni.Cosa sai sul Sud Africa, e che cosa ti aspetti dal Mondiale con la tua nazionale?
La verità è che so molto poco sul Sud Africa, praticamente niente. E spero che sia un grande Mondiale per noi. Credo che ci stiamo preparando nel modo migliore possibile. Penso che l’Argentina ha tanti buoni giocatori che sono molto ansiosi, sono molto di ottenere quanto possibile.Quant’è speciale per un calciatore poter partecipare ad una Coppa del Mondo?
Molto speciale. E’ il torneo più importante che un giocatore può giocare per quello che significa difendere la maglia del suo paese, in particolar modo in Argentina, dove il calcio è molto importante e raggiunge molte persone. Per questo il calcio è molto speciale.Pensi che le squadre africane come Ghana o Costa d’Avorio abbiano possibilità di vincere?
Si, perchè no? Tutto può succedere in un Mondiale. Già una squadra africana ha oltrepassato la fase a gironi andando lontano. Credo che il Ghana, Costa d’Avorio hanno grandi squadre nazionali e possono passare molto facilmente.L’Argentina ha avuto problemi di qualificazione per il Mondiale, questo renderà le cose più pericolose?
Non so. La verità è che siamo usciti più forti della fase di qualificazione, perché è stata molto dura, molto complicata per noi. Abbiamo vissuto momenti molto difficili a causa di tutto ciò che è stato detto, ciò che le persone hanno detto da fuori. Sappiamo che la Coppa del Mondo è completamente diversa. Per questo siamo davvero ansiosi. -
Messi, che annata! Suo anche il Fifa World Player
Lionel Messi è il Fifa World Player 2009, premio che viene assegnato da ct e capitani delle nazionali succedendo a Cristiano Ronaldo. Il campione del Barcellona è il primo argentino della storia a vincere il prestigioso riconoscimento che segue la conquista del Pallone d’Oro di sole 3 settimane fa.
“Ringrazio chi mi ha votato e condivido il premio con la mia squadra: finisco nel migliore dei modi un anno magnifico“. Queste le dichiarazioni di Leo da miglior giocatore del mondo, premiato a Zurigo dal presidente della Fifa, Sepp Blatter, e da quello dell’Uefa, Michel Platini.
Sull’assegnazione del premio non c’erano dubbi: Messi e il suo Barcellona quest’anno hanno vinto tutto quello che c’era da vincere, con il trionfo nel Mondiale per Club di qualche giorno fa ciliegina sulla torta di un’annata difficile da ripetere: il club Blaugrana ha conquistato Liga, Coppa del Re, Champions League, Supercoppa Europea, Supercoppa di Spagna e Mondiale per Club con Messi che si è aggiudicato i più ambiti riconoscimenti personali.
Nella classifica del Fifa World Player il fuoriclasse argentino ha totalizzato 1073 punti precedendo Cristiano Ronaldo con 352 e Xavi con 196; al quarto posto l’ex milanista Kakà.
Tra le donne è stata invece nominata per il quarto anno consecutivo la brasiliana Marta, che gioca negli Stati Uniti con i Los Angeles Sol.Albo d’Oro
1991 – Lothar Matthaeus (Germania – Inter)
1992 – Marco Van Basten (Olanda – Milan)
1993 – Roberto Baggio (Italia – Juventus)
1994 – Romario (Brasile – Barcellona)
1995 – George Weah (Liberia – Milan)
1996 – Ronaldo (Brasile – Barcellona)
1997 – Ronaldo (Brasile – Inter)
1998 – Zinedine Zidane (Francia – Juventus)
1999 – Rivaldo (Brasile – Barcellona)
2000 – Zinedine Zidane (Francia – Juventus)
2001 – Luis Figo (Portogallo – Real Madrid)
2002 – Ronaldo (Brasile – Real Madrid)
2003 – Zinedine Zidane (Francia – Real Madrid)
2004 – Ronaldinho (Brasile – Barcellona)
2005 – Ronaldinho (Brasile – Barcellona)
2006 – Fabio Cannavaro (Italia – Real Madrid)
2007 – Ricardo Kakà (Brasile – Milan)
2008 – Cristiano Ronaldo (Portogallo – Manchester United)
2009 – Lionel Messi (Argentina – Barcellona) -
Liga: highlights Real Madrid – Saragozza 6-0. Magie di Higuain e Cristiano Ronaldo
Il Real Madrid risponde a distanza al Barcellona seppellendo il malcapitato Saragozza sotto una valanga di reti. Higuain e Van der Vart in mattatori dell’incontro con una doppietta a testa e con la soddisfazione di aver fatto ricredere il neo presidente Florentino Perez e il tecnico Manuel Pellegrini sul proprio conto. Le prestazioni dei due insieme a quelle di Cristiano Ronaldo (autore di un capolavoro nel 5-0) fanno ben sperare per il futuro. Un inno al calcio anche la seconda rete di Higuain con controllo favoloso e sombrero all’incolpevole portiere ospite. Il 6-0 porta la firma di Benzemà.
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Mondiale per Club: highlights Barcellona – Estudiantes 2-1. Pedro e Messi firmano l’impresa
Il Barcellona corona un 2009 da sogno salendo sul tetto del mondo dopo aver battuto in finale del Mondiale per Club l’Estudiantes di Veron. Argentini in vantaggio con Boselli e il Barcellona che ribalta con il giovane Pedro nel finale di partita e vince con uno strepitoso gol di petto di Messi nei tempi supplementari.