Tag: barcellona

  • Milan, Muriel affascina. Galliani ci prova

    Milan, Muriel affascina. Galliani ci prova

    Muriel è il giovane del momento. Lo vogliono tutti, in particolare il Milan. Non sarà facile però strapparlo all’Udinese, che ne detiene il cartellino. A Lecce, dove si trova attualmente in prestito, l’attaccante colombiano sta dimostrando di avere numeri da campione.

    Forse il paragone con Ronaldo è azzardato, in ogni caso fanno impressione i movimenti che ricordano l’indimenticato Fenomeno.

    Lui sogna di giocare accanto a Messi, al momento però l’interesse più concreto pare sia quello dei rossoneri. A Milanello sognano un tridente d’attacco composto da El Shaarawy, Pato e Muriel.

     

    GLI INIZI – Luis Muriel cresce calcisticamente nelle giovanili dell’Atletico Junior, società che milita nella massima serie colombiana, dove rimane fino al 2008, quando viene acquistato dal Deportivo Cali. Dopo un primo anno trascorso tra gli Under-19, fa il suo debutto in prima squadra segnando nove gol in 11 presenze. Viene scoperto dalla famiglia Pozzo che lo ingaggia per 1,8 milioni di dollari, decidendo poi di girarlo in prestito agli spagnoli del Granada. Nella Liga attraversa una stagione difficile, totalizzando soltanto 9 presenze per 182 minuti complessivi, segnando soltanto una rete.

    A LECCE – Da qui la decisione dell’Udinese di riportarlo in Italia, dove viene dato in prestito al Lecce. Dopo un avvio stentato, si sblocca il 3 dicembre contro il Napoli al San Paolo.  Due settimane dopo segna all’Inter, l’ex squadra del Fenomeno. Nelle ultime 4 gare di campionato realizza altri tre gol, portando il suo bottino personale a quota 5 in Serie A. Oltre alle cinque marcature, il colombiano ha fornito sei assist ai propri compagni di squadra. Fin qui ha disputato 19 partite, partendo dalla panchina solamente in tre occasioni, e ha una media di un gol ogni 272 minuti.

    luis muriel | © EITAN ABRAMOVICH/AFP/Getty Images

    NAZIONALE U20 – Muriel ha offerto le prestazioni più brillanti con la maglia della selezione colombiana U20. Durante il campionato del mondo di categoria disputato nella passata stagione, l’attaccante classe ’91 ha firmato quattro gol in sei gare, realizzando una doppietta nel primo match contro la nazionale francese. Con le debite distanze, quando indossa la maglia numero nove del suo Paese si fa fatica a non ricordare il Fenomeno brasiliano. La progressione, le movenze, il fisico, persino il doppio passo sono incredibilmente simili a quelli del primo Ronaldo.

    LUNGIMIRANZA POZZO – Ancora una volta l’Udinese può gongolare per aver scovato lo sconosciuto Muriel quando muoveva i suoi primi passi in Colombia, portandolo in Italia con un esborso economico esiguo. Alle voci di un interessamento del Milan Muriel, il patron Pozzo aveva risposto che il prezzo del sudamericano è già superiore ai 20 milioni di euro. Una discreta plusvalenza per la società friulana, l’ennesima dopo le cessioni di Sanchez e Inler la scorsa estate. Volendo citare l’ad rossonero Galliani, l’Udinese nel corso degli anni è diventata una gioielleria dalle rarità eccezionali. L’unico problema per il Milan, fortemente interessato al diamante bianconero, è il prezzo richiesto dal padrone della gioielleria.

    ATTACCO DI PROSPETTIVA – Qualora il corteggiamento dei rossoneri andasse in porto, a Milanello si andrebbe a costituire un trio d’attacco dalle enormi potenzialità. Recuperando Pato dalla sua interminabile serie di infortuni e confidando nella crescita di El Shaarawy, Muriel completerebbe quello che in prospettiva potrebbe risultare l’attacco più forte non solo Italia, ma anche competere con quello di Real e Barcellona. In estate il Milan tenterà il corteggiamento alla famiglia Pozzo, consapevole che la trattativa non sarà agevole, sopratutto se i blaugrana di Guardiola si facessero avanti proponendo un’offerta irrinunciabile così come l’estate scorsa con Sanchez.

    MURIEL, VIDEO GOL IN ITALIA E IN NAZIONALE
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    MURIEL E LA SPLENDIDA RETE ALL’INTER
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  • Champions League, Messi divino. L’Apoel sogna

    Champions League, Messi divino. L’Apoel sogna

    La serata di Champions League ci consegna un Messi da sballo, con il pokerissimo rifilato ai tedeschi del Leverkusen, travolti 7-0 dal Barcellona. Mentre Leo entrava nella leggenda, in un’isola del Mediterraneo si stava scrivendo l’ennesima pagina della favola Apoel, con i ciprioti che accedono ai quarti di finale eliminando i francesi del Lione ai calci di rigore.

    I media di tutta Europa hanno celebrato la storica giornata di ieri, dando ampio risalto alle 5 reti della Pulce. Per lui gli aggettivi sono ormai finiti, e si è costretti a ricorrere alla sfera trascendentale per descriverlo. Se il calciatore del Barcellona rappresenta la fantascienza, i ciprioti sono ufficialmente il miracolo sportivo di questa stagione.

    MINIERI(A) MESSI: Forse lo stesso Camp Nou non era abituato a vedere un Messi così. E’ stata già definita come la manita de Dios, cinque gol che i fan della squadra catalana e tutti gli appassionati di calcio ricorderanno a lungo. Gli altri giocavano a calcio, lui a un certo punto si è stufato e ha scelto di cambiare sport, facendolo in modo sublime. Messi come Minieri? Si, però a differenza del campione italiano di poker, il blaugrana non ha rivali al tavolo di gioco.

    TWITTER SI INCHINA – Il social network del momento rende onore al fenomeno Messi. Su tutti spicca il cinguettio dell’inglese Rooney, secondo il quale non ci sono più dubbi ormai, “the best ever”. L’attaccante dei Red Devils ha già avuto la (s)fortuna di incontrare la Pulce in due finali di Champions, banale ricordare come è finita. Agli elogi di Rooney si uniscono anche quelli del colombiano Falcao, attaccante dell’Atletico (capocannoniere dell’Europa League con la maglia del Porto l’anno scorso), del Citizen Nigel De Jong e dell’ex Pallone d’oro Michael Owen.

    IBRA WHO? – A proposito di Pallone d’oro, torna di strettissima attualità la candidatura di Ibrahimovic lanciata nei giorni scorsi da Massimiliano Allegri e lo stesso Presidente del Milan Silvio Berlusconi. Dopo ieri forse nessuno riuscirà ad azzardare tanto, piuttosto si dovrebbe iniziare a pensare di inaugurare una sorta di Pallone d’oro Two, al quale possono aspirare giocatori che non possiedano all’interno del loro corpo frammenti di divino, fino a quando Messi calcherà i campi di gioco. Ibrahimovic oggi, Ronaldo ieri e domani, perché il portoghese ha già dovuto subire l’umiliazione di vedere il “collega” rivale superarlo negli anni scorsi, e corre il concreto pericolo di essere l’eterno secondo anche nel futuro prossimo.

    lionel messi | © LLUIS GENE/AFP/Getty Images

    GUARDIOLA RINGRAZIA – E’ un Guardiola estasiato, quasi incredulo, quello che si presenta ai microfoni nel post-partita. Dopo una carrellata di tutti i migliori calciatori della storia, iniziando da Di Stefano per continuare con Cruyff e Maradona (senza dimenticare Pelè ndr), il tecnico blaugrana arriva a Messi, “il migliore”. Una vera e propria investitura da parte di Guardiola, che esprime la propria gratitudine ai piani celesti per aver potuto allenare un calciatore del suo genere, semplicemente unico.

    GLI EROI DI CIPRO – L’Apoel è ai quarti di finale di Champions League. No, non è il primo d’Aprile. Ciò che sembrava irrealizzabile, un’utopia, è quanto di più concreto possa esserci. All’interno delle palline che verranno estratte a Nyon ci sarà anche quella che conterrà il nome dell’Apoel Nicosia. Da Cipro con furore, volendo costruire un ipotetico ponte che dal Mediterraneo arriva fino ad Hollywood, la città dove si costruiscono i sogni. Nessuno sa ancora se l’avventura dell’Apoel si fermerà ai quarti o proseguirà oltre, in ogni caso ci sono ottime possibilità che i ciprioti trasformino il 7 marzo in festa nazionale.

    LIONE, GIUSTIZIA E’ FATTA? – La domanda è lecita, in Olanda non avrebbero dubbi su cosa rispondere. La sconfitta ai calci di rigore contro l’Apoel brucia ancora, e in molti sono convinti che la giustizia divina sia intervenuta ieri sera per eliminare i galletti. I calciatori dell’Ajax non hanno dimenticato il modo in cui sono stati estromessi prima di Natale dal girone eliminatorio, quando nell’ultima giornata il Lione colse un sorprendente quanto poco limpido 7-1 contro la Dinamo Zagabria, l’unico risultato con cui i francesi potevano accedere agli ottavi eliminando i lancieri, quest’ultimi sconfitti 3-0 dal Real Madrid in maniera rocambolesca (2 gol annullati agli olandesi per fuorigioco inesistenti). Anche questa sarà una storia da raccontare alle future generazioni di Cipro.

  • Champions League, Barcellona – Bayer Leverkusen e Apoel – Lione

    Champions League, Barcellona – Bayer Leverkusen e Apoel – Lione

    Dopo il Milan, che è andato vicinissimo ad una clamorosa quanto incredibile eliminazione subendo la rimonta, per fortuna dei rossoneri, non completata da parte dell’Arsenal, e il Benfica che rispedito a casa lo Zenit San Pietroburgo di Luciano Spalletti, stasera tocca a Barcellona e Lione ottenere il pass per i quarti di finale di Champions League. Nella gara di ritorno degli ottavi infatti blaugrana e transalpini dovranno difendere la vittoria maturata all’andata rispettivamente contro il Bayer leverkusen e l’Apoel Nicosia.

    BARCELLONA – BAYER LEVERKUSEN – Forti del 3-1 conquistato in Germania, per i detentori della Champions stasera al Camp Nou dovrebbe essere una pura formalità il passaggio del turno dal momento che la squadra allenata da Dutt dovrebbe comunque segnare non meno di 3 reti. Pep Guardiola però non ammette cali di concentrazione tra i suoi uomini che, visto il distacco ormai quasi incolmabile nella Liga dal Real Madrid, dovranno puntare tutto sulla coppa dalle grandi orecchie. Non ci sarà il mattatore dell’andata Alexis Sanchez, l’ex attaccante dell’Udinese dovrà stare fuori per altre due settimane per un infortunio rimediato nell’ultimo turno di campionato contro lo Sporting Gijon. Il tecnico vincitutto blaugrana dovrà fare i conti con una lunga lista do infortunati, oltre a Sanchez e al lungodegente David Villa non saranno del match neanche capitan Puyol, Thiago Alcantara e Abidal. Vista l’emergenza in difesa Guardiola arretrerà sulla linea difensiva Mascherano che farà coppia con Piquè, a centrocampo Xavi muoverà i fili con Iniesta e Busquets in appoggio mentre il tridente offensivo sarà composto da Fabregas, Pedro e sua maestà Leo Messi.

    Bender e Mascherano © PATRIK STOLLARZ/AFP/Getty Images

    Nel Bayer mancherà Michael Ballack che aveva saltato anche il match d’andata, un’altra assenza pesante sarà quella dell’esterno nazionale svizzero Tranquillo Barnetta. Il tecnico Dutt sarà così costretto ad affidarsi al bomber Kiessling, supportato lì davanti dal trio Renato Augusto, Castro e Schurrle. La difesa sarà guidata dall’esperto Friedrich con Bender e Reinartz a formare la diga di centrocampo. Panchina per Corluka e del sempre temibile Derdiyok. Ai tedeschi servirà un’impresa.

    PROBABILI FORMAZIONI BARCELLONA – BAYER LEVERKUSEN

    BARCELLONA (4-3-3): Valdes; Dani Alves, Piquè, Mascherano, Adriano; Xavi, Busquets, Iniesta; Messi, Fabregas, Pedro.
    Panchina: Pinto, Bartra, J. Dos Santos, Keita, Sergi, Tello, Cuenca.
    Allenatore: Guardiola.

    BAYER LEVERKUSEN (4-2-3-1): Leno; Schwaab, Friederich, Toprak, Kadlec; Reinartz, Bender; Castro, Renato Augusto, Schurrle; Kiessling.
    Panchina: Giefer, Corluka, Rolfes, Bellarabi, Sam, Derdiyok, Oczipk.
    Allenatore: Dutt.

    APOEL – LIONE – Tutti a disposizione per la formazione cipriota vera rivelazione di questa edizione della Champions League. Dopo il passaggio agli ottavi di finale, qualificandosi addirittura come prima nel suo girone precedendo lo Zenit e Porto, l’Apoel vuole continuare a scrivere pagine di storia. L’impresa è possibile perchè la squadra cipriota è riuscita a non subire un passivo pesante all’andata in Francia per poi giocarsi il tutto per tutto nella decisiva sfida di ritorno, cercando l’appoggio dei circa 23 mila supporters di casa con il Pancyprian Gymnastic Association Stadium verso il tutto esaurito. Il Lione dovrà fare molta attenzione anche per le assenze pesanti come quella di Gourcuff. La squadra di Gardè non sta attraversando un buon momento di forma alla luce anche degli ultimi risultati in Ligue 1, un motivo in più per non abbassare la guardia dinanzi ad un avversario che sulla carta è nettamente inferiore. Francesi che si schiereranno secondo un 4-2-3-1 con Gomis punta centrale assistito dalle incursioni di Michel Bastos, Ederson e il match winner dell’andata Lacazette; in mediana Kallstrom e Gonalons protegeranno il pacchetto arretrato composto da Reveillere, Konè, Cris e Cissokho davanti al portiere Lloris.

    PROBABILI FORMAZIONI APOEL NICOSIA – LIONE

    APOEL (4-2-3-1): Chiotis; Poursaitides, Paulo Jorge, Kakà, Boaventura; Nuno Morais, Helder Sousa; Charalambides, Manduca, Trickovski; Ailton.
    Panchina: Urko, Satsias, Marcinho, Alexandrou, Solomou, Oliveira, Solari.
    Allenatore: Jovanovic.

    LIONE (4-2-3-1): Lloris; Reveillere, Konè, Cris, Cissokho; Gonalons, Kallstrom; Lacazette, Ederson, Bastos; Gomis.
    Panchina: Vercoutre, Dabo, Fofana, Umtiti, Briand, Pied, Lisandro Lopez.
    Allenatore: Gardè.

  • Eurolega, Top 16: Ultima partita con vittoria per Milano e Cantù

    Eurolega, Top 16: Ultima partita con vittoria per Milano e Cantù

    Termina con una vittoria per parte l’avventura dell’Emporio Armani Milano e della Bennet Cantù nell’Eurolega 2011/2012. Nell’ultima giornata delle Top 16 la squadra di Sergio Scariolo si è imposta per 85-72 sul Fenerbahce Ulker mentre il team di coach Andrea Trinchieri ha battuto in trasferta lo Zalgiris Kaunas per 77-71. 2 successi ininfluenti però dato che nel turno precedente le 2 squadre italiane erano state eliminate, e tutte e 2 per lo stesso motivo: la differenza canestri negli scontri diretti nei confronti delle seconde classificate nei rispettivi gironi. Un vero peccato perchè con un pò di fortuna in più il nostro basket avrebbe potuto portare tutte i club ammessi a partecipare a questa edizione di Eurolega nel turno seguente (la Montepaschi contro il Real Madrid stasera corre pochi rischi ed a meno di clamorose debacle dovrebbe accedere al turno successivo dei quarti di finale).

    Milano ottiene la terza vittoria di fila ma saluta la competizione. Il Fenerbahce cede di schianto ai biancorossi che giocano la migliore partita di questa seconda fase. Gara autoritaria per l’Emporio Armani capace di condurre nel risultato dal primo all’ultimo minuto di gioco. Ottima la prestazione difensiva e sempre meglio il ritmo e la costanza in attacco per i ragazzi di Scariolo che con l’avvento di Bremer sembrano aver cambiato marcia. I turchi restano aggrappati al match grazie alle invenzioni di Roko Ukic e di Emir Preldzic. Il break decisivo è quello a cavallo della fine del secondo quarto e l’inizio del terzo periodo grazie ad un Hairston infuocato e ad un ottimo gioco di squadra. Il divario arriva sulla doppia cifra di vantaggio in apertura di ultima frazione di gioco e per gli ospiti non c’è nulla da fare. Tra i protagonisti non possiamo non citare un grande Malik Hairston che piazza 27 punti mentre Gentile contribuisce con 12. Bene anche Bremer e Cook che arrivano in doppia cifra (entrambi chiudono con 10 punti). Per i turchi invece 15 punti di Preldzic e 14 di Bogdanovic mentre Ukic chiude il suo match con 12.

    Malik Hairston, Emporio Armani Milano | © MUSTAFA OZER/AFP/Getty Images

    Vittoria che sa di beffa per Cantù che esce dalla competizione per 3 soli punti di differenza rispetto al Maccabi nei 2 scontri diretti giocati nelle partite precedenti. Nell’affermazione sul campo dello Zalgiris si erge ad assoluto protagonista Markoishvili (che rimpiazza al meglio gli assenti Basile e Micov) capace di piazzare ben 32 punti risultando immarcabile per tutto il corso del match. La Bennet dimostra un grande carattere, recuperando uno svantaggio di 12 punti (16-4 nel primo quarto). Minuto dopo minuto la squadra italiana erode il distacco e si prende il primo vantaggio nel corso del terzo periodo (46-44), riuscendo con semplicità a tenere la testa avanti per tutto il resto dell’icontro. Il migliore per i padroni di casa è Popovic che infila 15 punti, mentre Cantù si affida alla mano magica di Markoishvili ed alla sostanza di Shermadini che chiude con 16 punti.

    Nelle altre 2 partite disputate nella serata di Eurolega il Panathinaikos si prende il primo posto in classifica nel suo gruppo andando a vincere sul parquet dell’Unics Kazan con il punteggio di 68-63. A trascinare i campioni d’Europa in carica i 12 punti del leader Mike Batiste ed i 10 di Jasikevicius mentre Diamantidis si ferma a quota 9. L’Unics invece porta 4 giocatori in doppia cifra (top scorer l’ex Montepaschi Siena Henry Domercant con 19 punti) ma non bastano per prendersi il successo. Nell’ultima sfida di giornata il Barcellona mantiene l’imbattibilità in questa seconda fase della competizione (6 vittorie e 0 sconfitte) superando sul proprio parquet il Maccabi Tel Aviv per 70-67: brilla, per i blaugrana, Pete Mickeal che scrive a referto 20 punti e 7 rimbalzi, gli israeliani segnano solo con 5 giocatori sui 10 utilizzati con Hendrix che infila 24 punti ai quali aggiunge 10 rimbalzi e Keith Langford che contribuisce con 15 punti ma alla fine i gialloblu non ottengono un contributo importante dal resto del team e devono inchinarsi ai catalani.

    Risultati quinta giornata TOP 16 Eurolega:

    Unics vs Panathinaikos 63-68
    EA7 Armani vs Fenerbahce Ulker 85-72
    Zalgiris Kaunas vs Bennet Cantù 71-77
    FCB Regal vs Maccabi Electra 70-67
    Anadolu Efes vs. CSKA Moscow giovedì ore 18:45
    Olympiacos vs GS Medical Park giovedì ore 20:45
    Unicaja vs Gescrap BB giovedì ore 20:45
    Montepaschi vs Real Madrid giovedì ore 20:45

    CLASSIFICHE:

    GROUP E
    CSKA Moscow 4-1
    GS Medical Park 3-2
    Olympiacos Piraeus 2-3
    Anadolu Efes 1-4

    GROUP F
    Montepaschi Siena 4-1
    Gescrap BB 3-2
    Real Madrid 3-2
    Unicaja 0-5

    GROUP G
    Panathinaikos 4-2
    Unics Kazan 3-3
    EA7 Emporio Armani 3-3
    Fenerbahce Ulker 2-4

    GROUP H
    FC Barcelona Regal 6-0
    Maccabi Electra 3-3
    Bennet Cantù 3-3
    Zalgiris Kaunas 0-6

    * In rosso le squadre qualificate ai Quarti di Finale (playoff)

  • Caso De Rossi, Luis Enrique lo esclude per ritardo

    Caso De Rossi, Luis Enrique lo esclude per ritardo

    L’esclusione di De Rossi da parte di Luis Enrique nella sfortunata gara di Bergamo contro l’Atalanta ha diviso i tifosi giallorossi. La società si è schierata al fianco dell’allenatore, sebbene la scelta dello spagnolo abbia lasciato spaesati gli stessi giocatori che non si aspettavano un trattamento del genere nei confronti del loro compagno di squadra.

    Lo stesso Luis Enrique è sembrato piuttosto confuso nella motivazione della propria scelta, venendo smentito poco dopo dalle dichiarazioni di Baldini. La sconfitta della Roma non è passata inosservata e il ds Sabatini ha mostrato la propria delusione per il cammino altalenante della squadra.

     

    L’ESCLUSIONE – Uno sconsolato De Rossi ha assistito alla debacle contro la formazione allenata da Colantuono dalla tribuna, impotente difronte al naufragio della barca giallorossa. E’ costato caro il ritardo di alcuni minuti alla tradizionale riunione tecnica prima del match. Una violazione alla regola che è stata punita con l’esclusione immediata dalla partita. Non è la prima volta che un giocatore della Roma infrange il “codice etico” imposto da Luis Enrique in accordo con la società capitolina. Un’identica situazione era capitata alla punta Osvaldo nella trasferta di Firenze, quando l’oriundo era stato escluso dopo il pugno rifilato al compagno di squadra Lamela.

    luis enrique | © Marco Luzzani/Getty Images

    CONSEGUENZE – L’assenza di De Rossi si è dimostrata pesantissima. Orfana di Francesco Totti, la Roma non è riuscita ad opporsi alla furia dei nerazzurri, che hanno dato una lezione di calcio agli avversari offrendo un grande spettacolo ai propri tifosi. Già in passato i giallorossi avevano disputato prestazioni mediocri quando il centrocampista della Nazionale azzurra era fuori per infortunio, e la trasferta di Bergamo ha elevato all’ennesima potenza tale situazione.

    Luis Enrique era perfettamente a conoscenza delle difficoltà a cui sarebbe andata incontro la squadra con l’esclusione di De Rossi, e nonostante ciò ha applicato in maniera ferrea il regolamento.
    Forse considerando l’importanza del match, anche in vista del derby in programma domenica, la presenza in campo di Capitan futuro avrebbe cambiato il corso del match e consentito ai giallorossi di mantenere invariato il distacco dalla zona Champions League, viste le vittorie di Udinese e Lazio nei posticipi.

    CONFUSIONE – Durante le interviste del post-partita ha destato più di una perplessità il comportamento dell’allenatore spagnolo, che ha cercato di tacere il reale motivo della presenta in tribuna di Daniele De Rossi alludendo ad una problema di natura fisica, salvo poi tornare sui suoi passi affermando che i grandi giocatori debbano dare sempre l’esempio ai compagni di squadra. Quasi in contemporanea è arrivata la smentita ufficiale da parte della società attraverso la figura di Baldini, il quale ha precisato come il motivo per il quale De Rossi non ha preso parte al match è stato esclusivamente per natura disciplinare, riferendosi al lieve ritardo del centrocampista alla riunione tecnica.

    SABATINI – Infine questa mattina è arrivata una violenta sferzata di Walter Sabatini a tutto il gruppo giallorosso, affermando che la sconfitta subita contro l’Atalanta non è da attribuirsi in alcun modo alla presenza di molti giovani nell’undici titolari (alludendo così all’assenza di uomini di esperienza come Totti e De Rossi). Il ds giallorosso ha chiesto alla squadra di rimboccarsi le maniche e ripartire da capo per affrontare nel migliore dei modi il derby contro gli odiati cugini biancocelesti.
    Parlando poi di Luis Enrique ha affrontato il tema Barcellona, con l’ipotesi che si sta facendo largo negli ultimi giorni che vede lo spagnolo in pole position per sostituire Pep Guardiola in caso di addio alla panchina blaugrana. Sabatini si è detto fiducioso del fatto che il tecnico onorerà il contratto fino alla sua naturale scadenza dell’estate 2013.

  • Eurolega, Top 16: Milano e Cantù eliminate

    Eurolega, Top 16: Milano e Cantù eliminate

    Serata amara per le squadre italiane impegnate nel quinto turno delle Top 16 di Eurolega: vittoria inutile per l’Emporio Armani Milano che sul difficile parquet dei campioni in carica del Panathinaikos si impone per 67-58 ma viene eliminata per la differenza canestri nei confronti della squadra greca e dell’Unics Kazan. Stesso esito (eliminazione dalla competizione) per la Bennet Cantù che cede di misura al Barcellona (63-62, ultimo tiro della possibile vittoria sbagliato da Basile sulla sirena finale) e paga, come Milano, gli scontri diretti sfavorevoli, dovendo così dire addio ad ogni speranza di passare il turno.

    Nonostante un cuore immenso la Bennet Cantù deve dire addio alla massima competizione continentale per club perdendo all’ultimo tiro contro il Barcellona. Gara di intensità pazzesca, a discapito anche della tecnica e del bel gioco. Si gioca anche sui nervi e le 2 squadre arrivano ai minuti finali punto a punto. E’ Gianluca Basile che si prende la responsabilità dell’ultimo tiro per la vittoria ma braccato dai difensori blaugrana il “Baso” trova solo il ferro, per la delusione di tutti i tifosi accorsi allo stadio per supportare i loro beniamini. I top scorer per la squadra di coach Andrea Trinchieri sono Shermadini con 14 punti, Perkins con 12 e Leunen con 9. Per il Barcellona 13 punti di Ndong, 12 di Navarro e 10 di Lorbek. Cantù viene eliminata per la differenza canestri sfavorevole nei confronti del Maccabi Tel Aviv che assieme al team spagnolo accede invece ai quarti di finale.

    Ioannis Bouroussis, Emporio Armani Milano | © MUSTAFA OZER/AFP/Getty Images

    Stesso esito per l’Emporio Armani Milano che è out dalla competizione per la differenza canestri sfavorevole nei confronti diretti di Panathinaikos ed Unics Kazan. I lombardi però ottengono una grande vittoria su uno dei parquet più difficili d’Europa, quello dei campioni in carica greci. Ottima la prova dei ragazzi di coach Sergio Scariolo che ad un certo punto si sono ritrovati a circa 3 minuti dal termine sul +15 e con la possibilità di ribaltare nel tempo rimanente il -21 dell’andata per tentare una qualificazione clamorosa. Poi però i biancorossi sbagliano i successivi 4 attacchi ed i padroni di casa tirano un sospiro di sollievo accorciando anche il divario. Brillano Melli (13 punti), Fotsis e Bourousis (12 punti).

    Per quanto riguarda le altre sfide il Maccabi strappa il pass per i quarti battendo lo Zalgiris. Vince il Real ma dovrà sperare in una combinazione di risultati nell’ultimo turno per evitare l’eliminazione. Successo anche per l’Ulker che nega la gioia dei playoff (momentaneamente) all’Unics Kazan.

    Risultati quinta giornata TOP 16 Eurolega:

    CSKA Moscow vs Olympiacos 96-64
    Gescrap Bilbao vs Montepaschi Siena 60-59
    Galatasaray Medical Park vs Anadolu Efes 64-56
    Ulker vs Unics Kazan 94-87
    Maccabi Electra vs Zalgiris Kaunas 70-66
    Real Madrid vs Unicaja Malaga 86-65
    Bennet Cantù vs. FC Barcellona Regal 62-63
    Panathinaikos vs. EA7 Emporio Armani Milano 58-67

    CLASSIFICHE:

    GROUP E
    CSKA Moscow 4-1
    GS Medical Park 3-2
    Olympiacos Piraeus 2-3
    Anadolu Efes 1-4

    GROUP F
    Montepaschi Siena 4-1
    Gescrap BB 3-2
    Real Madrid 3-2
    Unicaja 0-5

    GROUP G
    Panathinaikos 3-2
    Unics Kazan 3-2
    Fenerbahce Ulker 2-3
    EA7 Emporio Armani 2-3

    GROUP H
    FC Barcelona Regal 5-0
    Maccabi Electra 3-2
    Bennet Cantù 2-3
    Zalgiris Kaunas 0-5

    * In rosso le squadre qualificate ai Quarti di Finale (playoff)

  • Milan Arsenal 4-0, Berlusconi: “diventiamo come il Barcellona”

    Milan Arsenal 4-0, Berlusconi: “diventiamo come il Barcellona”

    La notte stellare vissuta da protagonista dal Milan contro l’Arsenal, ha lasciato una scia di commenti positivi ed entusiastici relativi alla prestazione offerta dalla squadra di Allegri nella gara fin qui più importante della stagione. Silvio Berlusconi si è complimentato con i giocatori, ribadendo però il desiderio di vedere un Milan capace di proporre il calcio spettacolare del Barcellona. Non sono mancate inoltre le carezze al leader indiscusso della rosa, Zlatan Ibrahimovic. Infine ha ammesso che presto tornerà ufficialmente a ricoprire la carica di Presidente, dopo le “pressioni” della figlia Barbara Berlusconi, al suo fianco nel match di ieri.

    “ABBIAMO DOMINATO” – Uno degli aspetti che Berlusconi ha maggiormente evidenziato è stato il “dominio assoluto” del Milan nei confronti degli avversari inglesi, rimasti in balia dell’undici rossonero per tutti i 90′ minuti. Nelle uniche due occasioni concesse agli uomini di Wenger, capitate sui piedi di Van Persie, è stato decisivo Abbiati, autore di due prodezze da incorniciare. Nell’esultanza del portiere dopo la prima parata si legge tutta la determinazione che ha spinto il Diavolo ad un’impresa memorabile.

    milan-arsenal | © Claudio Villa/Getty Images

    LE PREDICHE AD IBRA – Nel post-partita Berlusconi ha speso parole di elogio nei confronti dell’attaccante svedese, la cui presenza è stata fondamentale per il successo del Milan. Inoltre ha anche rivelato di avergli “consigliato” a non usare le mani in futuro ma solamente i piedi, con i quali ad oggi risulta essere uno dei migliori calciatori al mondo, secondo Arrigo Sacchi superiore per individualità anche a gente come Messi e Cristiano Ronaldo.

    MODELLO BARCA – Uno dei pallini fissi dell’ex Presidente del Consiglio è raggiungere il livello del Barcellona, di gran lunga preferito allo stesso Real Madrid di Mourinho che attualmente è il dominatore incontrastato della Liga spagnola. La filosofia del toque affascina da sempre Berlusconi, il quale in più di un’occasione (come ieri sera) ricorda che nella sua breve esperienza da allenatore di una squadra dilettantistica faceva giocare i propri uomini così come oggi Guardiola manda in campo Messi e compagni.

     

  • Basket, Nowitzki miglior giocatore europeo, McCalebb terzo

    Basket, Nowitzki miglior giocatore europeo, McCalebb terzo

    Dirk Nowitzki, ala grande NBA dei Dallas Mavericks, è stato eletto miglior giocatore europeo dell’anno 2011. Il tedesco si è messo alle spalle Juan Carlos Navarro, stella del Barcellona, e Bo McCalebb della Montepaschi Siena, che nonostante tutto è stato il più votato dai tifosi che hanno espresso la loro preferenza sul sito della FIBA.

    McCalebb ha letteralmente stracciato tutti conquistando ben 19mila voti da tutti i fans, distanziato anche il neo campione NBA con i Mavs Nowitzki che ha ricevuto 13mila voti. Il risultato popolare è stato però ribaltato dalla votazione dei giornalisti che ha dato l’esito poc’anzi descritto, per la delusione dei tifosi italiani e del play di origine americana ma naturalizzato macedone che negli ultimi europei in Lituania ha dato semplicemente spettacolo trascinando la sua squadra finoa alle fasi finali della competizione.

    È la seconda affermazione personale per Nowitkzi (la prima volta nel 2005)che conquista il massimo riconoscimento europeo: il tedesco di Dallas si è messo alle spalle, come già detto in precedenza, Juan Carlos Navarro(terzo, invece, nelle votazioni dei fan) e, appunto, Bo McCalebb. Chiudono la Top 10, Pau Gasol dei Los Angeles Lakers, Andrei Kirilenko (ora in forza al CSKA Mosca), Dimitris Diamantidis (del Panathinaikos), Tony Parker (stella NBA dei San Antonio Spurs), Dusko Savanovic (dell’Anadolu Efes), Nicolas Batum (Portland Trail Blazers) e Marc Gasol Memphis Grizzlies).

    Dirk Nowitzki | © JANEK SKARZYNSKI/AFP/Getty Images

    Nowitzki ha avuto la meglio per i grandi risultati ottenuti nell’ultima stagione: oltre ad aver conquistato il titolo di campione NBA con i Mavericks (esplodendo letteralmente nei playoff dove ha mantenuto medie assurde come 27.7 punti, 8.2 rimbalzi e 2.5 assist a partita), negli ultimi Europei è diventato anche il secondo miglior marcatore della massima competizione continentale per Nazioni, solo Nikos Galis ha fatto meglio di lui nella storia.

    Per quanto riguarda McCalebb invece c’è la consolazione dell’apprezzamento di tutti i fans che hanno espresso il proprio gradimento per l’ultima stagione disputata dal playmaker della Monetpaschi Siena.

  • Champions League, Bayer Leverkusen Barcellona 1-3. Doppio Sanchez

    Champions League, Bayer Leverkusen Barcellona 1-3. Doppio Sanchez

    Quarti di finale praticamente già in tasca per il Barcellona di Pep Guardiola che supera 3-1 in trasferta il Bayer Leverkusen nell’andata degli ottavi di finale di Champions. Protagonista della serata l’ex Udinese Sanchez, autore delle prime due reti dei blaugrana, intervallate dal gol di Kadlec che aveva pareggiato momentaneamente i conti. Nel finale Messi ha sigillato quest’importante vittoria, e al ritorno i tedeschi, per passare il turno, avranno bisogno di vincere 3-0 al Camp Nou. Una missione quasi impossibile.

    Il tecnico dei tedeschi Dutt, costretto a rinunciare a Ballack, Sam, Derdiyok, Adler e Barnetta, schiera una formazione rimaneggiata con qualche sorpresa rispetto a quanto preventivato alla vigilia. Il 4-2-3-1 iniziale vede Leno in porta, Corluka sulla destra e Kadlec a sinistra, con Schwaab e Friedrich al centro della difesa. A centrocampo il tandem a protezione del reparto arretato formato da Reinartz e Rolfes, con Castro che insieme a Bender e Renato Augusto agisce dietro l’unica punta Schurrle. Solo panchina per l’atteso Kiessling.
    Guardiola invece non rinuncia al proprio 4-3-3, ma non mancano le sorprese. Con Piquè, Xavi e Villa fuori causa il tecnico catalano schiera Valdes in porta, Dani Alves e Adriano esterni di difesa, con Puyol e Abidal centrali. Il trio di centrocampo è formato da Mascherano, Busquets e Iniesta mentre Sanchez, Messi e Fabregas giocano in attacco.

    Alexis Sanchez | © JOSEP LAGO/AFP/Getty Images

    Non è il solito Barcellona quello che ha violato il BayArena: vuoi per le assenze di due pilastri come Piquè e Xavi, vuoi per il momento un po’ particolare che stanno attraversando gli uomini di Guardiola, vuoi per la tattica piuttosto difensivistica dei tedeschi. E il primo tempo, senza grosse occasione da rete, rispecchia tutto ciò. Il Barcellona tiene il possesso palla ma il bunker tedesco regge, tanto che a parte un tiro alto di Adriano non c’è alcuna conclusione verso la porta di Leno. Al 41’ però il risultato, un po’ a sorpresa, si sblocca. E’ Messi ad imbeccare Sanchez il quale fa passare la palla sotto le gambe del portiere per l’1-0.

    Nella ripresa, dopo appena 7’, i tedeschi, alla prima vera conclusione in porta, trovano il pareggio. A spianargli la strada è un maldestro rinvio di Puyol che di testa apparecchia per Corluka il quale serve Kadlec che in area insacca per il momentaneo 1-1. Ma è un fuoco di paglia: appena 3’ dopo infatti Fabregas lancia Sanchez il quale batte Leno e riporta i suoi in vantaggio. Guardiola intanto inserisce Thiago Alcantara per Iniesta con un Bayer quasi disorientato che però sfiora il 2-2: è il 19’ quando Castro, di sinistro, centra il palo della porta difesa da Valdes il quale in maniera impercettibile riesce a deviare. Pedro nel frattempo rileva Adriano e il Barcellona pareggia il conto dei pali: incursione di Messi dalla destra, saltati due avversari e delizioso pallonetto che però centra il legno. Dutt tenta il tutto per tutto inserendo Kiessling il quale ci prova poco dopo ma Valdes è attento. Dall’altra parte pericolosi Dani Alves e Thiago Alcantara. Nel finale però ecco il gol che spegne ogni ardore dei teutonici: quando manca 1’ alla fine Dani Alves, a tu per tu con Leno, appoggia per Messi che insacca per il 3-1 finale.

    LE PAGELLE DI BAYER LEVERKUSEN BARCELLONA 1-3

    Sanchez 8: Sino al momento era a secco in Champions. Si rifà con gli interessi e non solo per le due reti, ma anche per una gara generosa che lo vede protagonista, in più frangenti, anche in difesa
    Messi 7,5: L’azione in cui è andato a centrare il legno è da standing ovation. Serve un assist importante a Sanchez e nel finale Dani Alves gli da la possibilità di timbrare ancora una volta il cartellino. Il tutto nonostante un primo tempo, come il resto della squadra, un po’ sottotono-
    Busquets 5,5: Continua il momento non troppo positivo del centrocampista che sbaglia diversi palloni. Ciò è reso evidente anche dal fatto che i suoi compagni di reparto non commettono tali e tante ingenuità.
    Fabregas 7: L’assist per Sanchez è davvero molto importante nell’economia della partita, considerando che quel gol spegne gli ardori dei tedeschi. Ma non sempre è continuo.
    Kadlec 6,5: Se in fase difensiva vive una serata difficile per via della rapidità di Dani Alves, in avanti prova a fare qualcosina e riesce anche a segnare quel gol che per qualche minuto fa prendere coraggio ai tedeschi.
    Leno 6,5: Non ha colpe sui gol e anzi, evita che il passivo, nella ripresa, diventi molto più pesante per i suoi.
    Castro 6,5: Quel tiro fortissimo per poco non rimette, per la seconda volta, in equilibrio la partita. In assenza di giocate degli attaccanti, fa il possibile.
    Schurrle 4,5: Fa meglio Kiessling nel quarto d’ora in cui è in campo rispetto a lui. Sarà che non gli arrivano tanti palloni, ma lui fa poco per andare a prenderseli.

    HIGHLIGHTS BAYER LEVERKUSEN BARCELLONA 1-3

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  • Champions League, Bayer Leverkusen Barcellona. Tedeschi senza Ballack

    Champions League, Bayer Leverkusen Barcellona. Tedeschi senza Ballack

    Il Bayer Leverkusen a caccia di un risultato positivo in vista del ritorno al Camp Nou, il Barcellona per mettere a tacere le polemiche innescate dal ko di sabato a Pamplona contro l’Osasuna. Sono questi i motivi che stasera spingeranno tedeschi e spagnoli a cercare la vittoria nell’interessante ottavo di finale di Champions.

    Il tecnico delle Aspirine Robin Dutt sa che per la sua squadra sarà durissima, tanto da averlo dichiarato nella conferenza stampa della vigilia. Ma il fatto di essere imbattuto in casa, avendo superato ostacoli come Valencia e Chelsea, incoraggia i rossoneri in vista di un match proibitivo. Per Dutt inoltre non ci sono strategie particolari, visto che ha dichiarato di preparare la sfida già cosciente del fatto che il possesso palla sarà appannaggio dei catalani. E la speranza sta proprio qui: che Messi e compagni incappino in una giornata negativa. Per ciò che riguarda la formazione, considerate le pesanti assenze di Ballack, Sam, Derdiyok, Adler e Barnetta, il trainer teutonico schiererà un 4-3-1-2, con Leno in porta, l’ultimo arrivato Corluka sulla destra e Kadlec a sinistra, con Schwaab e Friedrich al centro della difesa. A centrocampo ecco il trio formato da Castro, Reinartz e Rolfes, mentre Bender agirà dietro le due punte Schurrle e Kiessling.

    Michael Ballack | © PATRIK STOLLARZ/AFP/Getty Images

    Dall’altro lato Guardiola è un po’ preoccupato per il gioco offensivo dei tedeschi, ed in particolare da Kiessling. Lo stesso ha parlato anche del campionato e del -10 dal Real Madrid che sa quasi di resa, sottolineando comunque come la Champions sia difficile per tutti indipendentemente dall’avversario che si ha davanti.Alla BayArena, Guardiola schiererà i suoi con il classico schema che prevede Valdes tra i pali, mentre la difesa sarà composta da Dani Alves, Piquè, Puyol e Abidal. A centrocampo, dopo il turnover nel match con l’Osasuna, riprendono il proprio posto Iniesta e Xavi, con Mascherano in ballottaggio con Busquests per una maglia. Favorito comunque il primo. In attacco spazio a Fabregas che sarà affiancato da Sanchez e Messi.

    PROBABILI FORMAZIONI BAYER LEVERKUSEN BARCELLONA

    BAYER LEVERKUSEN (4-3-1-2): Leno; Corluka, Schwaab, Friedrich, Kadlec; Castro, Reinartz, Rolfes; Bender; Kiessling, Schurrle. Allenatore: Dutt
    BARCELLONA (4-3-3): Valdes; Dani Alves, Pique, Puyol, Abidal; Xavi, Mascherano, Iniesta; Fabregas, Messi, Sanchez. Allenatore: Guardiola