Tag: barcellona

  • Guardiola lascia il Barcellona, la fine di un’era. Vilanova nuovo allenatore

    Guardiola lascia il Barcellona, la fine di un’era. Vilanova nuovo allenatore

    Tutte le cose hanno un inizio e una fine. E anche per il Barcellona firmato Guardiola è arrivato il giorno dell’addio. Dopo oggi il calcio non sarà più lo stesso. In questi 4 anni abbiamo forse visto la squadra più forte mai esistita. E il merito non può essere attribuito soltanto a un Messi oppure a un Xavi. Il vero Pallone d’oro dei blaugrana sedeva in panchina. Lascia perché non ha più gli stimoli e motivazioni di un tempo. Il presidente Rosell, subito dopo l’addio di Pep, avrebbe dichiarato: siamo fregati. Eccessivo sì, ma del tutto comprensibile. E a chi già iniziava a scommettere sul nuovo allenatore del Barcellona sarà rimasto spiazzato dall’annuncio di Rosell. Il prossimo anno Messi e compagni saranno guidati da Tito Vilanova, il vice del tecnico spagnolo.

    MI FERMO – Guardiola ha detto basta. Lascia la panchina del Barca che in questi anni aveva trasformato nella squadra più forte di sempre. Mancano gli stimoli, le motivazioni per andare avanti. Niente Milan, né Inghilterra, né qualunque altro club. Il tecnico spagnolo starà fermo per un po’. Quanto? Non si è dato scadenze o limiti predefiniti. Il suo è un arrivederci. Un anno, sei mesi, neanche lui ora può saperlo. Una cosa però è certa: tornerà. Perché lo ha confermato oggi, e perché lo richiede il calcio.

    L’EREDE – Stupore nella sala del Barcellona quando Rosell e Zubizarreta hanno annunciato il nuovo tecnico per il prossimo anno. Un nome a cui in pochi alla vigilia avevano immaginato. Sarà infatti Tito Vilanova a guidare i blaugrana nel 2012-2013. Scelta coraggiosa da parte della dirigenza spagnola. Definita come “l’unica” dal leggendario portiere spagnolo. In casa Barca si vuole proseguire lungo la strada tracciata  da Guardiola. Chi meglio allora del tecnico in seconda? Non sarà però così semplice. I dirigenti blaugrana lo sanno, come anche Tito. E’ anche vero che il proverbio dice: chi non risica non rosica (leggi Berlusconi-Sacchi).
    Riviviamo i momenti più belli dei quattro anni di Pep.

    joseph guardiola | © LLUIS GENE/AFP/GettyImages

    SUBITO TRIPLETE – Guardiola si presenta al mondo intero conquistando alla sua prima stagione un memorabile triplete. Il duello con il Real Madrid viene stravinto dai blaugrana, che conquistano il successo nella Liga con 9 punti di vantaggio sui Blancos guidati da Juande Ramos (subentrato al tedesco Schuster durante il girone d’andata). Non c’è solo la Liga però. La cavalcata del Barca registra altri due successi. Da una parte la Copa del Rey vinta agevolmente contro l’Athletic Bilbao, dall’altra il successo in Champions League. Roma, la città eterna, ospita la sfida tra il Barca e il Manchester United. Eto’o e Messi firmano il successo, l’Europa conosce i suoi nuovi padroni.

    SGAMBETTO MOU – Al secondo anno sulla panchina del Barcellona, Guardiola conferma di essere un personaggio unico nella storia del calcio. A dicembre 2009 sale sul tetto più alto del mondo. I catalani hanno bisogno di 120′ minuti per avere ragione dell’Estudiantes. Decisivo Messi. Fin troppo semplice il successo in Liga, 99 punti in 38 partite. Abbattuto ogni record. A rovinare la festa blaugrana l’eliminazione dalla Champions League in semifinale contro l’Inter di Mourinho. Una sconfitta però che non avrebbe arrestato la favola catalana.

    ANCORA CHAMPIONS – Nella stagione 2010-2011 arriva il terzo successo consecutivo nella Liga e il secondo trionfo europeo in due anni. Spazzato via il Real Madrid dell’ex nerazzurro Mourinho. Il triplete non si concretizza perché gli eterni rivali Blancos riescono a vincere la finale-battaglia della Copa del Rey.

    LA FINE – Il 2012 è l’anno del declino. L’ultima gioia nel Mondiale per Club contro il Santos di Neymar, letteralmente annichilito. Il nuovo anno solare però conosce un Barcellona stanco, sopratutto mentalmente. La resa nello spazio di tre giorni. Il Camp Nou fa da teatro sia allo scatto del Real di Mourinho nella Liga, sia all’incredibile trionfo del Chelsea. Guardiola sapeva già che questo sarebbe stato l’ultimo anno. E’ stato di parola anche questa volta.

    Il video della conferenza stampa d’addio di Pep Guardiola al Barcellona

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  • Guardiola – Barcellona è divorzio, domani l’annuncio?

    Guardiola – Barcellona è divorzio, domani l’annuncio?

    Pep Guardiola lascerà il Barcellona al termine di questa stagione. E’ questo cio’ che si vocifera tra la società blaugrana e la  stampa catalana. Guardiola si è incontrato mercoledì mattina, con il presidente Sandro Rosell e il direttore sportivo Andoni Zubizarreta, il giorno dopo l’eliminazione del Barca nella semifinale di Champions contro il Chelsea .

    La riunione, secondo quanto riporta il quotidiano “Mundo Deportivo”, si è svolta nella casa dell’allenatore ed è durata circa tre ore. L’esito dell’incontro è segreto, ma secondo il quotidiano spagnolo la dirigenza ‘blaugrana’ avrebbe lasciato pista libera al ct catalano pur di convincerlo a restare: contratto in bianco e futuro nelle sue mani! Il messaggio è chiaro: “Tutto ciò che vuoi purchè resti qui”. Inoltre sono stati offerti a Guardiola anche pieni poteri dirigenziali. Comunque nella giornata di ieri non ci sono stati ulteriori contatti fra il tecnico catalano e i massimi dirigenti del club.

    Pep Guardiola © JOSEP LAGO/AFP/Getty Images

    Il ct balugrana non si esporrà prima di domani mattina, quando dopo aver parlato con i propri giocatori, comunicherà il suo futuro tramite conferenza stampa. Naturalmente  queste sono solo supposizioni dei giornalisti catalani,  però sembrerebbe essere un indizio che rafforza l’ipotesi del divorzio dopo 4 stagioni straordinarie. Guardiola è parso tranquillo durante l’allenamento, qualunque sia la sua decisione è giusto rendere omaggio ad un allenatore, che oltre a rivoluzionare l’idea del calcio moderno, ha scritto pagine importanti di questo sport, sia a livello nazionale che internazionale. Intanto i blaugrana sono corsi ai ripari  varando il ‘piano B’ .

    A Barcellona circolano con una certa insistenza i nomi di Laurent Blanc, Marcelo Bielsa e Ernesto Valverde per la panchina dei catalani. A sorpresa è stato preso in considerazione, (anche se le sue quotazioni sono in calo) l’attuale tecnico della Roma, Luis Enrique. Tra i candidati anche l’ex Chelsea Andre Villas Boas.  Tantissime anche le pretendenti di Guardiola, tra le candidate anche Inter e Milan, quest’ ultima alla ricerca di un mister di spessore per il “dopo Allegri”, il quale a fine stagione potrebbe lasciare la squadra.

  • Champions Real Madrid, maledizione Mourinho

    Champions Real Madrid, maledizione Mourinho

    Spesso binomio vincente, Champions Real Madrid è un matrimonio che non s’ha da fare. L’eliminazione di ieri contro il Bayern ha confermato la tendenza negativa di questi ultimi anni. Una sconfitta cocente per tutto il tifo madrileno, che dopo la doppietta di Cristiano Ronaldo si sentiva già all’Allianz Arena per la finale. Mourinho pregustava la sua terza Champions. Sogno durato soltanto lo spazio di pochi minuti, spento implacabilmente dall’olandese Robben, ex di turno. Per il tecnico portoghese l’unico aspetto positivo è forse il declino del Barca. I blaugrana, dopo il double dello scorso anno, stanno attraversando forse il momento più difficile da quando Guadiola è diventato l’allenatore della prima squadra.

    ULTIMA FERMATA – Destino o maledizione che sia, il Real Madrid non riesce ad andare oltre la semifinale. In questi due anni in Spagna, mister “Champions”, all’anagrafe José Mourinho, non è riuscito a riportare i Blancos ai fasti di un tempo. L’anno scorso l’eliminazione era arrivata dopo un Clasico thrilling, reso celebre più dai porqué del portoghese a fine partita che per lo spettacolo offerto in campo. Dodici mesi più tardi, e svariati milioni spesi in estate, risultato identico. Stavolta però il sapore della sconfitta è più amaro, perché il Bayern sembrava, sulla carta, ampiamente alla portata del Real. Si aggiorna anche il triste ruolino di marcia del vate di Setubal nelle semifinali del massimo torneo continentale: quattro eliminazioni.

    jose mourinho | ©Javier Soriano/AFP/GettyImages

    TOP TEN – Premesso che il record di 9 Champions vinte resterà ancora per qualche anno nelle mani degli iberici, rimane l’incredulità di aver sciupato forse un’occasione unica. Una finale Real Madrid Chelsea avrebbe visto gli uomini di Mourinho logicamente favoriti, anche se in Europa la logica è spesso risultata mancante, sopratutto durante le fasi finali del torneo. Sfuma così in casa Real il successo numero 10 in Champions League. La leggenda può aspettare.

    HEYNCKES – Il destino ha voluto che il giustiziere degli spagnoli fosse proprio il tedesco Jupp Heynckes, il penultimo tecnico ad aver guidato il Real Madrid alla vittoria in Coppa Campioni. Era la stagione 1996-1997, esattamente quindici anni fa, una vita nel mondo del calcio. Allora la squadra madrilena affrontò in finale la Juventus di Marcello Lippi, allora una corazzata in Europa, reduce da un’altra finale persa l’anno prima contro il Borussia Dortmund. I bianconeri dovettero arrendersi al gol di Mijatovic che consentì alle merengues di alzare al cielo la settima Coppa dei Campioni.

    BARCELLONA – L’altra grande di Spagna non sorride, anzi. Il Barcellona oggi si ritrova psicologicamente a pezzi. Né Liga, né Champions, e fra poco più di un mese forse anche senza Guardiola, il tecnico che ha costruito il miracolo blaugrana. Con ogni probabilità i catalani non potranno essere più gli stessi qualora dovessero dire addio al proprio allenatore. Che Clasico o Champions sarà senza questo Barca?

  • Ciclo finito? Guardiola Milan adesso si può

    Ciclo finito? Guardiola Milan adesso si può

    Il match di ieri contro il Chelsea potrebbe aver sancito la parola fine al ciclo di Guardiola nel Barcellona. Una settimana orribile quella attraversata dai blaugrana. Prima la resa al Camp Nou contro il Real Madrid di Mourinho, ieri invece la debacle in Champions League. Le dichiarazioni del tecnico spagnolo a fine partita lasciano intravedere un futuro lontano dal Barca. Il tormentone Guardiola Milan, con Allegri praticamente fuori gioco per la panchina della prossima stagione. L’ipotesi rossonera però presenta dei grandi punti interrogativi, dalla convivenza con Ibrahimovic alla rosa attuale del Diavolo. Forse l’unica cosa che accomuna il Milan di oggi ai marziani del Barcellona è il prestigio a livello europeo costruito negli ultimi 20 anni, un passato da cogliere come una nuova sfida.

    GRAZIE MESSI – Consapevole di come la stampa non sarebbe stata tenera nei confronti di Messi per via del rigore fallito ieri, Guardiola l’ha voluto difendere, ringraziandolo per tutto ciò che aveva offerto alla squadra in questi quattro anni spettacolari. Ricordiamo che la Pulce, nonostante sia rimasto a secco nei due incontri di semifinale contro i Blues, rimane il capocannoniere della Champions con 14 reti in 11 presenze (è già leggenda nella la sua cinquina negli ottavi di finale contro il Leverkusen).

    SERATA PIÙ’ TRISTE – Lo stesso Guardiola ha voluto definito il ko con gli uomini di Di Matteo come la serata più triste da quando allena il Barcellona. Per qualsiasi tifoso imparziale, Barcellona Chelsea è stato un match incredibile, il cui risultato sembrava scritto fin dalla gara di andata. Al Camp Nou quelli che parevano indizi si sono trasformati in prove inconfutabili. I calciatori blaugrana hanno dominato in lungo e in largo gli avversari inglesi, creando occasioni su occasioni, colpendo 4 pali, e venendo trafitti dai rarissimi contropiedi del Chelsea.

    joseph guardiola | © Shaun Botterill/Getty Images

    ADDIO LIGALa rete di Cristiano Ronaldo nel Clasico di sabato scorso ha definitivamente affossato le speranze del Barca di poter conquistare il quarto campionato di fila da quando Guardiola è sbarcato in Spagna (2008-2009). Il tecnico blaugrana nel giro di pochi anni è diventato uno degli allenatori più vincenti della storia. Tre Liga, una Coppa del Re, tre Supercoppe di Spagna, due Champions League, due Supercoppe Europee, due Mondiali per club.

    CONTRATTO – Il contratto di Guardiola scadrà fra poco meno di due mesi, e mai come in questa stagione la firma dell’allenatore blaugrana sembra essere lontana. Più volte in passato Pep aveva lasciato intendere che prima o poi anche il ciclo del Barcellona sarebbe finito, perché nessuna cosa al mondo dura per sempre. Forse si conosce già la squadra che siederà sul trono del calcio per i prossimi anni, ed è la stessa che con il successo simbolo al Camp Nou sabato ha preso in consegna le chiavi d’Europa, il Real Madrid di Mourinho.

    IPOTESI GUARDIOLA MILAN – Quale sarà il futuro di Guardiola? L’estate scorsa si parlava insistentemente dell’Inter, con Moratti disposto a tutto pur di convincere lo spagnolo ad accettare l’offerta nerazzurra. Oltre all’Inter si facevano i nomi anche di United, City e lo stesso Chelsea. Nelle ultime ore però si sta facendo largo la suggestiva ipotesi di un possibile approdo al Milan.

    DUBBI – Gli scettici fanno notare come un’eventuale arrivo del tecnico spagnolo in rossonero non sia compatibile con la presenza nello spogliatoio di Zlatan Ibrahimovic, considerato il rapporto non esattamente idilliaco fra i due ai tempi dell’esperienza dello svedese in Spagna. Ibrahimovic però non sarebbe l’unico problema. Senza compiere ricerche approfondite sull’età media dei giocatori attualmente al Milan, risulta già da ora complicato per Guardiola impiantare il sistema di gioco del Barcellona a Milano. I vari Gattuso, Muntari, Nocerino, Ambrosini non sono certamente paragonabili a gente come Xavi, Iniesta e Fabregas.

    PRO – Ad oggi è piuttosto difficile che Guardiola scelga di allenare i rossoneri da quest’estate. Un fattore determinante potrebbe essere rappresentato dal fascino che la panchina del Diavolo tutt’ora possiede, rimasto intatto nel corso degli anni. Il Milan di Sacchi è ancora un’istituzione del calcio, e proprio insieme al Barcellona di Messi è considerata una delle squadre di club più forte di sempre. Senza dimenticare infine che Berlusconi non ha mai nascosto di amare profondamente il gioco blaugrana. Il numero uno dei rossoneri riuscirà a convincere Guardiola?

    Guardiola Barcellona, ciclo finito?

    • Si (65%, 104 Voti)
    • No (35%, 57 Voti)

    Totale Votanti: 161

     

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  • Chelsea, fantastica rimonta al Camp Nou. Il Barcellona torna sulla Terra

    Chelsea, fantastica rimonta al Camp Nou. Il Barcellona torna sulla Terra

    L’impresa è compiuta. Il Chelsea impatta al Camp Nou di Barcellona ed approda alla finalissima di Champions League edizione 2011/2012. Saranno gli inglesi di Roberto Di Matteo dunque a sfidare la vincente della sfida Real Madrid – Bayern Monaco nella finale che si disputerà proprio all’Allianz Arena, stadio della società tedesca. Il 2 a 2 maturato in Catalogna è arrivato al termine di una gara ricca di emozioni, gol, cartellini e quant’altro. Non è mancata nemmeno la paura, causa un bruttissimo scontro tra Valdes e Piquè ma quest’ultimo, dopo qualche attimo di incertezza sulle sue condizioni, si è ripreso.

    Recrimina con se stesso il Barcellona che di fatto aveva la qualificazione in tasca dopo il 2 a 0 maturato grazie alle segnature di Busquets e Iniesta ed essere rimasto in superiorità numerica per quasi un’ora a causa del rosso rifilato dall’arbitro a Terry. Strada in discesa aveva pensato Guardiola ed invece un fantastico gol di Ramires aveva fatto pendere l’ago della bilancia in favore degli inglesi, forti dell’1-0 dell’andata. Nella ripresa gli assedi del Barca sembravano pronti a dare i loro frutti quando Messi ha potuto usufruire di un calcio di rigore, ma la traversa ha infranto i suoi sogni di gloria, cosi come ha fatto il palo nuovamente di li a poco.

    Torres poi ha di fatto chiuso i conti e per il Chelsea arriva una finale che tuttavia non promette di buono visto che ci saranno ben quattro squalificati, ovvero Terry, Meireles, Ivanovic e Ramires, con Cahill e David Luiz infortunati. Ma tant’è, gli inglesi avranno la possibilità di giocarsela la Champions, gli spagnoli invece incassano la seconda delusione in tre giorni, sempre nel proprio stadio, dopo quella con il Real Madrid che è valsa la Liga.

    Tutto come previsto per quanto riguarda formazioni e schieramenti tattici. Guardiola in avanti inserisce il giovane Cuenca mentre dietro torna Pique. Dall’altra parte atteggiamento difensivo con Drogba unico terminale. Ma nel giro di pochi minuti i piani dei due tecnici si scombussolano causa gli infortuni di Cahill e Piquè. Dentro Bosingwa e Dani Alves. Barcellona comunque subito pericoloso con un tiro di Messi su assist di Fabregas, ma Cech è bravo ad opporsi. Al 35’ però l’equilibrio si rompe: Dani Alves imbecca Cuenca il quale crossa in mezzo per Busquets che riesce a battere a rete portando i suoi in vantaggio.

    A complicare le cose per il Chelsea ci pensa Terry che in un attimo di follia colpisce con una ginocchiata a gioco fermo Sanchez: rosso diretto per lui. Il Barcellona approfitta immediatamente della superiorità numerica e assesta il secondo colpo con Iniesta abile a sfruttare un assist di Messi e a battere Cech. Il Barcellona, avanti di due gol e di un uomo, si sente praticamente in finale. Ma gli inglesi come si sa sono restii a morire e prima del 45’ tornano in gara: Lampard innesca Ramires che con uno splendido pallonetto batte Valdes. Il 2 a 1 qualificherebbe il Chelsea.

    Esultanza Chelsea © JOSEP LAGO/AFP/Getty Images

    Nella ripresa subito Barcellona all’attacco e Fabregas, smarcato in area, viene steso da Drogba. Per l’arbitro è rigore e dal dischetto va Messi il quale però incoccia la traversa. Non si disunisce la formazione catalana che ci prova ancora con Sanchez ma il muro del Chelsea regge. Kalou intanto subentra a Mata mentre Tello sostituisce Cuenca. Mossa disperata, nel finale, quella di Guardiola che schiera Keita come centravanti mentre Di Matteo risponde con Torres al posto di Drogba. Ed è solo il palo a dire di no a Messi su un bel sinistro. Nel recupero la beffa per i blaugrana con Torres che lanciato in contropiede fa secco Valdes e insacca. La festa è solo del Chelsea.

    Le pagelle di Barcellona Chelsea:
    Iniesta 6,5: Sigla il gol che sembra suggellare il passaggio del turno. Ed invece alla fine si rivelerà inutile.
    Busquets 6,5. Bravo a sbloccare l’incontro ma come Iniesta alla fine gli rimarrà solo il rammarico.
    Messi 5: Nel giro di due settimane, quelle decisive, si scioglie come neve al sole. Sarà il giocatore più forte del mondo, ma la differenza doveva farla proprio ora..
    Cech 7: Attentissimo tra i pali compie alcuni grandi interventi
    Drogba 7: Si danna l’anima per 90’ arretrando anche a fare il difensore se è il caso. Dopo anni dunque riscatta quella maledetta semifinale in cui a fine gara si mostrò imbufalito davanti alle telecamere.
    Ramires 7,5: Un gol fantastico in un momento difficilissimo. E poi tanto sacrificio in mezzo al campo.
    Terry 4: Uno gesto scellerato, non da un giocatore della sua esperienza. Fortuna sua che la squadra va lo stesso in finale. Ma lui la osserverà dalla tribuna.

    Il tabellino:
    BARCELLONA (3-3-3-1): Valdes 5,5; Mascherano 6, Piqué sv (26′ pt Dani Alves 5,5), Puyol 6; Busquets 6,5, Xavi 6, Iniesta 6,5; Fabregas 6 (29′ st Keita sv), Messi 5, Cuenca 6 (23′ st Tello 5,5); Sanchez 6. In panchina: Pinto, Adriano, Thiago, Pedro. Allenatore: Guardiola 6
    CHELSEA (4-2-3-1): Cech 7; Ivanovic 6,5, Cahill sv (12′ Bosingwa 6), Terry 4, Cole 6; Mikel 6,5, Meireles 7; Lampard 6,5, Mata 5,5 (13′ st Kalou 6), Ramires 7,5; Drogba 7 (34′ st Torres 7). In panchina: Turnbull, Sturridge, Essien, Malouda. Allenatore: Di Matteo 7

    VIDEO BARCELLONA – CHELSEA 2-2
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  • Barcellona – Chelsea, è dentro o fuori. Si riparte dal gol di Drogba

    Barcellona – Chelsea, è dentro o fuori. Si riparte dal gol di Drogba

    Novanta minuti da dentro o fuori. Una finale di Champions League in palio partendo da quell’1 a 0 che all’andata premiò un Chelsea arcigno contro un Barcellona impreciso e sfortunato. Stasera si gioca al Camp Nou, il tempio dei catalani. Ed è anche sul fattore ambientale che fa affidamento Guardiola per cercare di ribaltare la beffarda sconfitta dell’andata arrivata per opera del gol messo a segno da Drogba a fine primo tempo. Dal canto loro gli inglesi ci sperano, e come dargli torto: il successo ottenuto nei primi 90’ consente di poter giocare per due risultati su tre. E forse anche più visto che, in caso di ko di misura con gol, sarebbero i ragazzi di Di Matteo a prendere la strada di Monaco di Baviera, sede designata per la finalissima.

    Guardiola ha deciso di non fare più esperimenti: dentro tutti i big tranne Fabregas che ancora una volta dovrebbe partire dalla panchina. Il tecnico catalano, a parte gli infortunati Afellay e David Villa non ha problemi di formazione. Nel suo 4-3-3 davanti a Valdes ci sarà una difesa formata da Piquè e Mascherano centrali con Dani Alves e Puyol esterni. Solo panchina dunque per Adriano. In mezzo al campo il trio formato da Xavi, Busquets e Iniesta mentre il trio d’attacco è quello composto da Sanchez, Messi e Pedro. Due i diffidati che dovranno prestare massima attenzione per non essere costretti, in caso di qualificazione, a saltare la finale: si tratta di Puyol e Mascherano.

    Didier Drogba in gol © Jasper Juinen/Getty Images

    Un solo indisponibile tra le file del Chelsea: si tratta di David Luiz. Di Matteo schiererà i suoi con un prudente 4-2-3-1. In porta c’è Cech. Davanti a lui una linea difensiva formata da Cahill e Terry centrali con Ivanovic e Cole laterali. Davanti alla difesa agiranno Mikel e Meireles mentre toccherà al trio Lampard, Mata, Ramires supportare l’unica punta Drogba, preferito a Torres. Tanti i giocatori diffidati e a rischio squalifica tra gli inglesi in vista di una possibile finale: si tratta di Ivanovic, Cole, Meireles e Ramires

    Barcellona Chelsea, le formazioni:
    BARCELLONA (4-3-3): Valdes; Alves, Piqué, Mascherano, Puyol; Xavi, Busquets, Iniesta; Sanchez, Messi, Pedro. In panchina: Pinto, Adriano, Thiago, Keita, Fabregas, Tello, Cuenca. Allenatore: Guardiola
    CHELSEA (4-2-3-1): Cech; Ivanovic, Cahill, Terry, Cole; Mikel, Meireles; Lampard, Mata, Ramires; Drogba. In panchina: Turnbull, Bosingwa, Bertrand, Essien, Malouda, Torres, Kalou. Allenatore: Di Matteo

  • “Calma calma” il gol di Cristiano Ronaldo gela il Camp Nou

    “Calma calma” il gol di Cristiano Ronaldo gela il Camp Nou

    Vedere il Camp Nou ammutolito era una sensazione a cui non eravamo più abituati, vederlo poi nella di Barcellona Real Madrid, notte che vale la Liga è ancora più surreale. Mourinho dimostra ancora una volta che il suo secondo anno di gestione in un club è quello dove riesce ad ottenere i frutti maggiori e il Real dopo un’annata strepitosa può adesso cercare l’accoppiata campionato Champions League che solo qualche mese fa era impossibile da preventivare.

    Il Real Madrid ha superato il Barcellona giocando come gli extraterrestri, attaccando in massa e allargando il gioco mettendo in crisi la solita fitta rete di passaggi studiata da Guardiola. Il rischio dei “zeru tituli” per gli attuali campioni del mondo adesso diventa concreto anche se lo 0-1 dell’andata subito in casa del Chelsea è ampiamente recuperabile nella partita di domani sera ma il doppio ko è un campanello d’allarme importante.

    Cristiano Rolando gela il Camp Nou | ©Denis Doyle/Getty Images

    Se il silenzio di Mourinho anche questa volta fa tanto rumore aumentando l’ego dello Special One, il “calma calma” di Cristiano Ronaldo ai tifosi al Camp Nou ha fatto il giro del mondo evidenziando come questa volta sia stato lui a vincere il testa a testa con Messi. Per CR7 una notte da protagonista nel tempio di re Messi e la chance concreta di strappargli la Scarpa d’Oro e se dovesse riuscire a ripetersi anche in Champions League potrebbe arrivare a strappargli anche il Pallone d’Oro nelle ultime tre stagione conquistato dall’argentino a mani basse. Barcellona Real Madrid commento, highlights e pagelle

    Video il gol di Cristiano Ronaldo al Camp Nou
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  • Real Madrid, violato il Camp Nou. La Liga ad un passo

    Real Madrid, violato il Camp Nou. La Liga ad un passo

    Vittoria che vuol dire campionato in mano per il Real Madrid che passa per 2 a 1 al Camp Nou di Barcellona e allunga a più 7 sui blaugrana quando ormai mancano quattro giornale alla fine. Grande impresa da parte dei ragazzi di Mourinho che riescono dove nessuno ancora quest’anno vi era riuscito: superare il Barcellona nella propria tana. Dal canto suo la squadra di Guardiola è parsa irriconoscibile rispetto alle altre volte, messa in difficoltà dal pressing dei madridisti che non hanno lasciato modo agli avversari di proporre la loro classica manovra.

    A deludere più di tutti i centrocampisti, che non hanno dato ordine ad una squadra, il Barcellona, che ora dovrà concentrare tutte le proprie energie nel ritorno di Champions di martedì con il Chelsea. Dal canto suo il Real, in vantaggio inizialmente con Khedira e che ha avuto il merito di replicare subito con Cristiano Ronaldo al gol di Sanchez, affronterà la propria semifinale di ritorno in casa contro il Bayern Monaco con una maggiore convinzione. E chissà che le due compagini non si sfideranno nella finalissima della massima competizione europea.

    Novità nei due schieramenti messi in campo. Guardiola lascia fuori Sanchez, Piquè e Fabregas gettando nella mischia i giovanissimi Tello e Thiago. Dall’altra parte fuori Marcelo: al suo posto fiducia a Coentrato. Sin da subito il Real metta in mostra il tema della serata: pressing asfissiante e contropiede. E già al 4’ Cristiano Ronaldo si fa vivo di testa. Para Valdes. Ci prova poco Benzema ma senza fortuna ma al 17’ ecco che il match si sblocca: sugli sviluppi di un corner Pepe anticipa Adriano, Valdes esce male e Khedira riesce a girare in rete. Il Barcellona si sveglia dal torpore e al 27’ va vicinissimo al pari ma Casillas è superbo su Xavi.

    Nella ripresa il Barcellona si getta a capofitto in avanti e Tello, ben imbeccato da Iniesta, potrebbe pareggiare già al 9’, ma spara fuori. Dall’altro lato risponde Xabi Alonso, ma bisogna aspettare il 25’ per vedere un altro gol: stavolta però è quello del Barcellona con Adriano che si avventa su un pallone respinto corto da Casillas appoggiando a Sanchez il quale insacca. A questo punto il Barcellona sente odoro di vittoria me ci pensa subito Cristiano Ronaldo a mettere le cose in chiaro: lancio di Ozil sul quale il portoghese si fionda anticipando Valdes. Finisce così con il Real Madrid ad esultare per una Liga praticamente in cassaforte.

    Esultanza Real Madrid © Denis Doyle/Getty Images

    Le pagelle di Barcellona Real Madrid:
    Cristiano Ronaldo 8: Un gol importantissimo in una serata in cui è costretto al sacrificio lottando sempre contro due o tre avversari.
    Khedira 7,5: Gol a parte fa una partita di grandissimo sacrificio ringhiando costantemente sui centrocampisti avversari senza dargli tregua.
    Ozil 7: Gli spunti sono tantissimi, gli assist di più. Una partita da incorniciare la sua.
    Xabi Alonso 7: Come Khedira gioca una partita di grande quantità, lottando come un leone e spegnendo le velleità del centrocampo blaugrana.
    Messi 5,5: Per la seconda gara di fila non riesce in nessuno dei suoi guizzi, chiuso com’è dalla difesa del Real Madrid.
    Iniesta 4,5: Impalpabile. Dovrebbe dare la marcia in più ed invece non riesce mai ad accendere la luce.
    Tello 4,5: Guardiola lo presenta come la sorpresa della serata ed invece è un flop gigantesco.
    Puyol 4,5: Dormita colossale sul primo gol che spiana la strada alla formazione di Mourinho.

    Il tabellino di Barcellona Real Madrid:
    Barcellona (4-3-3): Valdes 5; Alves 5,5, Puyol 4,5, Mascherano 5, Adriano 5,5 (29′ st Pedro sv); Thiago Alcantara 5,5, Busquets 5,5, Xavi 5 (24′ st Sanchez 7); Iniesta 4,5, Messi 5,5, Tello 4,5 (35′ st Fabregas sv).In panchina: Pinto, Montoya, Keita, Piqué. Allenatore: Guardiola 4,5
    Real Madrid (4-2-3-1): Casillas 6; Arbeloa 6,5, Pepe 6,5, Sergio Ramos 6,5, Coentrao 6,5; Xabi Alonso 7 , Khedira 7,5 ; Di Maria 6 (29′ st Granero sv), Ozil 7 (44′ st Callejon sv), Cristiano Ronaldo 8; Benzema 6,5 (47′ st Higuain sv). In panchina: Adan, Kakà, Marcelo, Albiol. Allenatore: Mourinho 7

    La video sintesi di Barcellona Real Madrid:
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  • Barcellona – Real Madrid, Liga in palio. Blaugrana obbligati a vincere per sperare

    Barcellona – Real Madrid, Liga in palio. Blaugrana obbligati a vincere per sperare

    Un match point per il Real Madrid che ha due risultati su tre per chiudere i conti e mettersi la Liga in tasca. L’ultima spiaggia per un Barcellona capace sin qui di recuperare punti su punti tanto da rientrare in gioco quando ormai sembrava spacciato. Un Clasico che potrebbe risultare decisivo dunque quello che si disputerà stasera al Camp Nou. Le due squadra, cosa più unica che rara, arrivano da una sconfitta in Champions League: il Barcellona in casa del Chelsea e il Real Madrid nello stadio del Bayern Monaco. Ma il campionato è altra cosa e non ci sarà la gara di ritorno come nella massima competizione europea.

    Barcellona che dunque è obbligato a vincere e proprio per questo Guardiola potrebbe optare per un 3-4-3 con Valdes tra i pali, in difesa invece dovrebbero agire Piquè, Puyol e Mascherano. Sugli esterni spazio a Dani Alves e Iniesta con Xavi e Busquets al centro. In attacco il tridente dovrebbe essere formato da Cuenca, Sanchez e dal fenomeno Messi. Solo panchina dunque, almeno inizialmente, per Adriano e Fabregas.

    Real Madrid Barcellona | © Jasper Juinen/Getty Images

    Dall’altra parte Mourinho sa di poter giocare per due risultati su tre. Proprio per questo dovrebbe schierare una formazione non troppo sbottonato con Casillas tra i pali, difesa formata da Pepe e Ramos centrali con Arbeloa e Marcelo laterali. Davanti alla difesa dovrebbero giostrare Khedira e Xabi Alonso mentre il trio Di Maria, Ozil, Cristiano Ronaldo dovrebbe agire alle spalle di Benzema. Bocciato, dopo i disastri di martedì, Coentrao, mentre partiranno dalla panchina anche Kakà e Higuain.

    Barcellona Real Madrid, le probabili formazioni:

    BARCELLONA (3-4-3): Victor Valdes; Mascherano, Piqué, Puyol; Dani Alves, Xavi, Sergio Busquets, Iniesta; Cuenca, Messi, Sanchez. In panchina: Pinto, Adriano, Muniesa, Thiago Alcantara, Fabregas, Afellay, Pedro. Allenatore: Guardiola

    REAL MADRID (4-2-3-1): Casillas; Arbeloa, Pepe, Sergio Ramos, Marcelo; Khedira, Xabi Alonso; Di Maria, Ozil, Cristiano Ronaldo; Benzema. In panchina: Adan, Fabio Coentrao, Raul Albiol, Sahin, Callejon, Kakà, Higuain. Allenatore: Mourinho

  • Sintetico a San Siro, Milan e Inter trovano l’accordo

    Sintetico a San Siro, Milan e Inter trovano l’accordo

    Sintetico a San Siro , il sogno è diventato realtà. La rivoluzione è attesa per la stagione 2012-2013, . Milan e Inter infatti hanno trovato l’accordo per il nuovo manto erboso dello stadio meneghino. Il sintetico verrà innestato sotto il prato verde, attraverso una soluzione che nel calcio è conosciuta con il nome di erba naturale rinforzata. I lavori inizieranno al termine del campionato in corso, durante la pausa estiva. Con ogni probabilità il sintetico sarà pronto pochi giorni prima dell’inizio della nuova stagione. Una decisione attesa da tempo, preannunciata da Adriano Galliani nel post partita di Milan Barcellona, sfida valida per l’andata dei quarti di Champions League di quest’anno, dopo la quale la società blaugrana denunciò all’Uefa il campo di San Siro.

    ADDIO CAMPO DI PATATE – Saranno stati in tanti questa mattina a salutare in maniera trionfale l’annuncio dato dalla Gazzetta dello Sport. Era impensabile che Milan e Inter continuassero a giocare su un terreno simile, paragonabile più a un’area agricola dissestata piuttosto che un campo di calcio, sopratutto se questo è destinato al torneo continentale più prestigioso.

    stadio san siro | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Non solo lo spettacolo beneficerà del sintetico, ma anche tutti quei calciatori che possono definirsi vittime di San Siro. Certo, ciò non significa che dal prossimo anno gli infortuni cesseranno in maniera miracolosa, però un piccolo passo avanti in tal senso verrà compiuto.

    ESTETI – In ogni caso sarà proprio lo spettacolo in campo a “resuscitare”, con i tifosi di entrambe le squadre pronti a godersi nuove trame di gioco e azioni più divertenti. Calciatori come Cassano, Ibrahimovic, Sneijder potranno esaltarsi al massimo con il sintetico a San Siro. Le denunce all’Uefa da oggi in poi saranno soltanto un lontano ricordo, e proprio il presidente francese Michel Platini potrebbe scegliere San Siro come stadio della finale di Champions League dell’edizione 2015-2016.