Tag: barcellona

  • Hamilton penalizzato a Barcellona partirà ultimo. Maldonado in pole

    Hamilton penalizzato a Barcellona partirà ultimo. Maldonado in pole

    Non sarà più Lewis Hamilton a partire dalla pole position domani nel Gran Premio di Spagna, prima gara europea della stagione 2012 di Formula 1. Il pilota anglocaraibico è stato infatti squalificato dai commissari di gara al termine delle verifiche tecniche sulla McLaren a causa di un’irregolarità con il carico di carburante utilizzato per l’ultimo stint in Q3.

    La Mp4-27 era rimasta ferma in pista dopo aver tagliato la bandiera a scacchi e aver conquistato la pole position con il giro migliore in assoluto, lasciando appiedato il pilota inglese che era rientrato nella pit-lane in scooter grazie all’aiuto dei commissari. Da un primo momento era emerso che il problema alla vettura era stato causato da un guasto tecnico ma la direzione di gara ha poi appurato che sulla McLaren non era presente un quantitativo di benzina sufficiente a prelevare il campione di un litro richiesto dal regolamento, violando cosi l’articolo 6.6.2 dello stesso, il quale prevede che la vettura deve essere portata nel parco chiuso autonomamente e non spinta.

    Lewis Hamilton © Paul Gilham/Getty Images

    Già in passato il team di Woking era stato protagonista dello stesso episodio sempre con Lewis Hamilton, rimasto privo di carburante dopo aver conquistato la pole position del Gran Premio del Canada del 2010 (anno del famigerato F-duct). In quella situazione la direzione di gara si trovò spiazzata a cospetto di una situazione mai verificatasi in precedenza e il campione del mondo 2008 la passò liscia, la conseguente modifica dell’articolo in questione ha invece portato oggi alla squalifica del pilota che sarà retrocesso in ultima fila, costretto a rimontare dall’ultima posizione.

    La retrocessione di Hamilton, che cancella cosi la 150esima pole della storia della Freccia d’Argento, fa gioire un’altra gloriosa scuderia; la Williams infatti ritrova la pole con Pastor Maldonado che domani partirà davanti al gruppo per la prima volta i carriera. Nel box di Groove la gioia della prima posizione mancava dal Gp del Brasile del 2010, dove allora venne conquistata da Nico Hulkenberg. Piccola soddisfazione anche per Fernando Alonso, che scala in prima fila con la grande occasione di ripetere il colpaccio della Malesia, aiutato dal supporto del pubblico che domani sarà sicuramente tutto dalla sua parte.

    Riammesso anche Narain Karthikeyan con la HRT, che nonostante non avesse superato il 107% del tempo migliore nella prima qualifica domani prenderà ugualmente parte alla gara.

     

  • F1, pole di Hamilton a Barcellona. Alonso 3°

    F1, pole di Hamilton a Barcellona. Alonso 3°

    Lewis Hamilton conquista la pole position del Gran Premio di Spagna sul circuito del Montmelò alle porte di Barcellona, quinta prova del Mondiale 2012 di Formula 1. Il pilota anglocaraibico conquista con un giro stratosferico la terza pole personale della stagione dopo quelle ottenute in Australia e in Malesia, portando a 22 quelle in carriera e a cifra tonda, 150, quelle della McLaren.

    Giro perfetto quello del campione del mondo 2008 che firma un irraggiungibile 1:21.707, unico pilota capace di scendere sotto il muro dell’1:22, scegliendo di seguire nel suo ultimo tentativo la vera sorpresa di giornata, Pastor Maldonado, che riporta la Williams in prima fila, che mancava dal Gran premio del Brasile del 2010, in cui Nico Hulkenberg, allora compagno di Rubens Barrichello, conquistò la prima posizione. Non solo questione di fortuna la prestazione del pilota venezuelano che, nonostante il mezzo secondo accusato dal primo, ha dimostrato di essere molto veloce anche nelle prime due sessioni di qualifica, chiuse entrambe con il primo posto e solo una prestazione superlativa di Hamilton gli ha tolto la gioia della prima pole position.

    Dunque indeedita prima fila domani, con Maldonado che potrebbe essere sicuramente la mina vagante di giornata. Terza posizone per Fernando Alonso che apre la seconda fila con il tempo di 1:22.302, a due centesimi dalla seconda posizione. Lo spagnolo, spinto dal tifo del pubblico, è riuscito come al solito a sfoderare una prestazione al di sopra delle possibilità di questa Ferrari, anche se deve ringraziare la strategia rinunciataria degli altri big che hanno preferito risparmiare le gomme per la gara di domani, che si annuncia “infuocata”, non soprattutto per le condizioni metereologiche.

    Lewis Hamilton © Paul Gilham/Getty Images

    E’ il caso di Kamui Kobayashi, che non ha effettuato tempi cronometrati nell’ultima qualifica a causa anche dell’ennesimo problema sulla sua C31, dimostratasi ancora una volta troppo fragile. Il giapponese partirà dalla decima posizione, ultimo disponibile nella Q3, e chiuderà la top-ten. Cosi come Michael Schumacher e Sebastian Vettel, che invece hanno effettuato soltanto il giro di lancio per poi rientrare nei rispettivi box e conservare un prezioso set di gomme morbide per la gara. I due tedeschi infatti sono i due piloti che hanno più set di gomme nuove a disposizione e nonostante partano dalla ottava e dalla nona posizione hanno tutte le possibilità di recuperare terreno sul passo gara. Il tutto a vantaggio delle due Lotus, in quarta e quinta posizione con Romain Grosjean e Kimi Raikkonen, seguiti dalla Sauber di Sergio Perez e la Mercedes di Nico Rosberg.

    Tante le esclusioni eccellenti dalla Q3 in una delle qualifiche più strane degli ultimi tempi. L’altra parte del box McLaren ha poco da sorridere con Jenson Button che chiude in 11esima posizione, stesso discorso per la Red Bull di Mark Webber, alle spalle dell’inglese in 12esima posizione. Ancora peggio va all’altra Ferrari di Felipe Massa alle prese con la peggior qualifica della stagione in 17esima posizione. Anche problemi di traffico per il brasiliano che forse qualche decimo gliel’ha fatto perdere ma che ancora una volta non giustifica il distacco dal compagno di squadra. Fuori dalla gara il solo Narai Karthikeyan, che non ha superato il 107% del tempo della pole position.

  • Eurolega, Final 4: Sorpresa Olympiacos, Barcellona KO

    Eurolega, Final 4: Sorpresa Olympiacos, Barcellona KO

    Contro ogni pronostico della vigilia l’Olympiacos Pireo approda alla Finale di Eurolega. Nella seconda semifinale delle Final 4 in corso di svolgimento ad Istanbul i greci mandano KO il Barcellona per 68-64 e domenica si giocheranno il massimo titolo continentale contro il super favorito CSKA Mosca che nella prima semifinale ha battuto, soffrendo fino alla sirena finale, i campioni in carica del Panathinaikos (66-64 il punteggio).

    L’impresa dei giovani del Pireo consola in qualche modo anche la Montepaschi Siena che nei quarti si è dovuta inchinare ai biancorossi per 3 partite ad una. Niente da fare invece per i blaugrana che dovranno consolarsi con la finalina per il terzo e quarto posto che aprirà la giornata di domenica prima del grande appuntamento, dell’atto conclusivo della competizione.

    L’inizio dei catalani è lento ed impacciato, al contrario i greci sprizzano energia da tutti i pori e vanno avanti per 8-0. Solo al quarto minuto il Barcellona piazza il primo canestro del match, a segnarlo ci pensa Lorbek. Spanoulis è in serata di grazia ed una sua tripla regala il provvisorio 13-6 ai greci. Coach Pascual prova qualche aggiustamento con lapanchian ma anche le seconde linee dell’Olympiacos non sono niente male e Printezis alla fine del primo quarto guida l’allungo sul 17-9. La maggiore esperienza degli spagnoli fa la differenza nel secondo quarto, Navarro inizia ad entrare in partita ed al 17esimo il sorpasso è servito (27-26) proprio con una sua tripla, il match sembra andare dalla parte del Barça ma a guastare i sogni di gloria ci pensa Joey Dorsey che firma i punti del nuovo sorpasso Olympiacos sul 33-29, punteggio con cui si chiude il primo tempo.

    Olympiacos Pireo | © ANDREJ ISAKOVIC/AFP/GettyImages

    Nel terzo quarto ancora partenza sprint per i greci che con 2 triple di Spanoulis e Printezis allungano sul 39-31, sembra l’inizio del tracollo per i catalani che trovano da Fran Vazquez l’arma per aggrapparsi alla partita: il centro domina in pitturato e ricuce lo svantaggio. Nuovo allungo biancorosso sul 50-43 grazie a Papanikolaou e Law, si va all’ultimo quarto ed il Barcellona, disperato, si affida al suo uomo migliore, Navarro, che non tradisce le attese e riporta i suoi compagni a -2 (58-56). L’ennesima bomba di Printezis ridona ossigeno ai greci, Dorsey fa un gran lavoro sia in attacco che in difesa, ma gli avversari riescono a restare ad un solo possesso di distanza con giocate di pura caparbietà. Ma quando la palla diventa pesante come un macigno ecco spunatre l’incredibile Spanoulis: la guardia (l’anno scorso campione d’Europa con la maglia degli acerrimi rivali del Panathinaikos) sul 63-61 piazza una stratosferica tripla da quasi 8 metri per il provvisorio +5 (66-61), il Barcellona sembra spacciato ma recupera grazie a Ndong (che firma ancora il -2) ma sull’errore dell’Olympiacos Huertas sbaglia la tripla del sorpasso. E’ la fine di ogni speranza spagnola con Dorsey che segna il canestro del definitivo 68-64. Olympiacos in Finale, per i blaugrana altra delusione dopo l’eliminazione ai quarti dello scorso anno che impedì ai catalani di disputare la Final 4 sul parquet di casa.

    Assolutamente incontenibile Spanoulis con 21 punti, prezioso Printezis (14 punti e 3 triple), fondamentali Papanikolaou e Dorsey con 17 punti e 9 rimbalzi in combinata. Per loro, giovani dal futuro luminoso, ci sarà la Finale contro il CSKA Mosca. Inutili per il Barcellona i 18 punti di Navarro, benino Ndong (10 punti), delude Lorbek (solo 9 punti).

    Final 4 Eurolega, Semifinale 2:

    Olympiacos Pireo-Barcellona 68-64
    Oly: Spanoulis 21, Printezis 14, Papanikolaou 9
    Bar: Navarro 18, N’Dong 10, Lorbek 9

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  • Button in testa nelle libere 2 in Spagna

    Button in testa nelle libere 2 in Spagna

    Dopo l’exploit di questa mattina di Fernando Alonso, Jenson Button ha fatto sua la seconda sessione di prove libere sul circuito del Montmelò a Barcellona dove nel week-end si correrà il Gran Premio di Spagna, quinto appuntamento stagionale del Mondiale 2012 di Formula 1. Il pilota inglese della McLaren ha chiuso la prima giornata con il miglior tempo di 1:23.399 abbassando di quasi un secondo netto il crono dello spagnolo della Ferrari fatto registrare qualche ora prima.

    Alle spalle di Button il trionfatore dell’ultimo GP nonchè campione del mondo in carica Sebastian Vettel che dopo un avvio in tutto in salita è riuscito in Bahrain a centrare il primo successo stagionale rinfrancato anche da una Red Bull notevolmente migliorata da marzo ad oggi. Solo 164 millesimi dividono l’inglese dal tedesco che domani saranno sicuri protagonisti nella qualifica che assegnerà la pole position. Terzo tempo per Nico Rosberg con la prima delle Mercedes che ha preceduto l’altra McLaren di Lewis Hamilton, a mezzo secondo dal compagno di team e leader della giornata. Anglo-caraibico in leggero ritardo rispetto a Button con la nuova Freccia d’Argento che presentava un nuovo muso anteriore, più alto e sinuoso quasi a “scivolo”, soluzione aerodinamica introdotta dagli ingegneri di Woking a partire da questo week-end.

    Jenson Button © DIMITAR DILKOFF/AFP/GettyImages

    Subito dietro le due Lotus protagoniste in Bahrain e che hanno occupato i due posti più bassi del podio, Kimi Raikkonen ha preceduto Romain Grosjean di soli 46 millesimi di secondo dimostrando comunque un ottimo passo gara. Più indietro le due Ferrari, Felipe Massa ha fatto meglio di Fernando Alonso piazzandosi in 11esima posizione mentre lo spagnolo che qui corre il Gran Premio di casa ha chiuso soltanto con il 14esimo tempo ma a preoccupare maggiormente i tecnici di Maranello non è la posizione con la quale l’asturiano ha chiuso la sessione ma il tempo registrato, addirittura peggiore di due decimi rispetto a quello ottenuto in mattina che gli era valsa la leadership provvisoria.

    Per quanto riguarda gli altri big Mark Webber e Michael Schumacher si sono attestati in settima e ottava posizione a quasi 7 decimi dalla vetta mentre è da registrare la buona performance della Force India di Nico Hulkenberg e della Sauber di Kamui Kobayashi, entrambi entrati nella top ten. Domani alle 11:00 terza e ultima sessione di prove libere, alle 14:00 le qualifiche vere e proprie.

  • Il Barcellona all’assalto di Bale

    Il Barcellona all’assalto di Bale

    A Barcellona la stagione 2011/2012 verrà ricordata non solo per le cocenti delusioni raccolte nella Liga e in Champions League ma anche come la fine dell’era Guardiola. Il prossimo 25 maggio l’allenatore più vincente della storia catalana con 13 successi, saluterà Messi e compagni dopo la finale di Coppa del Re contro l’Athletic Bilbao; ma in casa Barça già si comincia a pensare al prossimo futuro per consegnare nelle mani di Tito Vilanova, successore di Guardiola, una squadra ancora più forte che possa iniziare un altro ciclo glorioso almeno quanto quello degli ultimi anni.

    ARRIVA BALE – Il presidente blaugrana Sandro Rosell è pronto a regalarsi Gareth Bale, 22enne nazionale gallese in forza al Tottenham e ambito da mezza Europa. Il centrocampista, autore di 9 reti in Premier League quest’anno, dovrebbe essere il primo colpo per il dopo Guardiola e andrebbe a rinforzare una squadra che già si attesta stellare.

    Gareth Bale © ANDREW YATES/AFP/Getty Images

    Secondo il “Marca”, autorevole giornale spagnolo, il Barcellonasarebbe pronto a versare nelle casse inglesi ben 40 milioni di euro pur di assicurarsi le prestazioni dell’ala gallese a cui verrebbe offerto un contratto quinquiennale da 5 milioni netti a stagione. Stiamo parlando di cifre altissime ed in questo momento alla portata di pochissimi club nel mondo; se poi a questo aggiungiamo il fascino che genera di sè il club catalano possiamo anticipare il buon esito della trattativa.

    Non sembrerebbe però dello stesso parere l’allenatore del Tottenham Harry Redknapp che smentisce prontamente l’indiscrezione di “Marca”: “Non penso che ci sia un minimo di verità, assolutamente”. Il Barcellona tuttavia sembra essere molto vicino all’acquisizione del talento gallese che rappresenterebbe l’acquisto top dell’estate e andrebbe a fare il palio con i due colpi fatti registrare dal club catalano durante la scorsa estate quando alla corte di Guardiola arrivarono Cesc Fabregas e Alexis Sanchez. A dimostrazione che quando il Barça chiama è difficile non rispondere.

  • F1, Alonso al comando nelle prime libere di Barcellona

    F1, Alonso al comando nelle prime libere di Barcellona

    E’ stato Fernando Alonso il pilota più veloce nelle prime libere del Gran Premio di Spagna che domenica sarà teatro del quinto appuntamento della stagione 2012 sul circuito i Barcellona. Il pilota asturiano, nonchè ndiscusso idolo di casa ha girato con il miglior tempo di 1:24.430, ottenuto con gomme dure, al pari di tutti gli altri piloti, e risultando anche uno dei piloti più attivi in pista portando a termine ben 20 giri anche se la sua Ferrari F2012 è stata ferma ai box per gran parte della sessione.

    Dunque le modifiche introdotte per questo GP e provate nei test della scorsa settimana al Mugello sembrano aver dato i frutti sperati, nonostante il primo pilota della Rossa continui a predicare un cauto pessimismo. Le modifiche alla F2012 rispetto al Gran Premio del Bahrain sono sostanziali. La scuderia di Maranello ha infatti aggiornato le due ali, sia l’anteriore che il posteriore e una modifica anche agli scarichi, soffianti in alto e al centro, che almeno in questa sessione hanno dimostrato di essere efficaci.

    Alonso precede la Red Bull del vincitore dell’ultimo GP Sebastian Vettel, secondo ma a quasi quattro decimi dalla prima Ferrari. Anche per la scuderia campione del mondo sono visibili degli aggiornamenti rispetto alla gara scors, soprattutto nella zona del musetto che risulta essere meno sottile e più corto rispetto al suo predecessore. Al terzo posto a sorpresa l’ottima Sauber di Kamui Kobayashi, a quasi mezzo secondo da Alonso ma a un solo decimo dalla Red Bull di Vettel.

    Fernando Alonso © DIMITAR DILKOFF/AFP/GettyImages

    Quarto tempo per Jenson Button con la McLaren Mercedes che ha presentato per la prima volta in stagione una sorta di scalino sul muso anteriore molto alto come sulle altre vetture sebbene sulla vettura di Woking abbia una forma sempre molto lineare rispetto alle altre. La scuderia inglese che non ha girato con i piloti titolari negli ultimi test al Mugello, era munita di indicatori aerodinamici per testare le nuove componenti.

    Buona sessione per la Williams Renault di Bruno Senna che precede la prima delle Mercedes di Michael Schumacher. Sembrano essersi nascoste invece le due Lotus-Renault, molto competitive sia in Bahrain che al Mugello, con Romain Grosjean settimo alle spalle del tedesco e Kimi Raikkonen nono. In mezzo l’altra McLaren di Lewis Hamilton che si colloca in ottava posizione a otto decimi dalla vetta. Decimo Nico Hulkenberg che chiude la top-ten con la Force India.

    La seconda faccia della Ferrari, quella meno sorridente, è quella di Felipe Massa, 12esimo staccato di un secondo pieno dal compagno di squadra in testa alla classifica. Peggio di lui Mark Webber, 13esimo alle spalle proprio del brasiliano. A seguire Nico Rosberg in 14esima posizione. 15esima posizone per Sergio Perez, che ancora una volta deve fare i conti con la fragilità della sua Sauber C31 andata a fuoco ancora una volta nella zona degli scarichi cosi come nei test del Mugello. Il debuttante americano Alexander Rossi, sostituto di Heikki Kovalainen chiude 21esimo. Ultimo posto per Dani Clos su HRT.

    La seconda sessione di prove libere riprenderà alle 14 dopo la pausa pranzo.

  • Eurolega, al via le Final 4 con CSKA Mosca – Panathinaikos

    Eurolega, al via le Final 4 con CSKA Mosca – Panathinaikos

    Oggi venerdì 11 maggio, alla Sinan Erdem Arena di Istanbul, partono le attesissime Final 4 di Eurolega che designeranno la squadra campione d’Europa di basket per la stagione 2011/2012.

    Ovviamente 4 i team in corsa: i campioni uscenti del Panathinaikos, il super favorito CSKA Mosca, l’insidioso Barcellona e l’outsider Olympiacos Pireo che nei quarti di Finale ha sbattuto fuori dalla competizione la Montepaschi Siena, unica superstite, fino a quel momento, del nostro basket.

    Sarà una Final 4 da record dato che i 4 allenatori impegnati nella manifestazione hanno già vinto il massimo trofeo continentale: Zelimir Obradovic del Panthinaikos (vincitore nel 1992, 1994, 1995, 2000, 2002, 2007, 2009 e 2011), Dusan Ivkovic dell’Olympiacos (1997), Jonas Kazlauskas del CSKA Mosca (1999) e Xavi Pascual del Barcellona (2010).

    Si parte con CSKA Mosca-Panathinaikos, una sorta di Finale anticipata visto che russi e greci hanno vinto 5 delle ultime 6 edizioni della competizione. Ed è la sfida tra la grande favorita (Mosca che può contare sulla stella sempre più luminosa di Andrei Kirilenko) ed i campioni in carica, il Panathinaikos di Zelimir Obradovic (coach più vincente della manifestazione) e dell’M.V.P. dello scorso anno Dimitris Diamantidis. Nota importante anche per le statistiche: tra le fila del Panathinaikos c’è anche Sarunas Jasikevicius, che in Final 4 non ha mai perso in 8 partite disputate con Barcellona, Maccabi e Panathinaikos. Per la sfida squadre al gran completo, CSKA più talentuoso e forte negli uomini, i Verdi si affidano all’esperienza di coach Obradovic, un totem per la bravura e per i successi conquistati in carriera. I russi, con sole 2 sconfitte su 20 partite in questa edizione di Eurolega, hanno già battuto per 2 volte i greci. Anche per questo il ruolo di favoriti appartiene a loro.

    logo eurolega | © foto tratta dal web

    Nella seconda semifinale il Barcellona cercherà di non farsi sorprendere dall’Olympiacos, team arrivato al grande appuntamento un pò a sorpresa dopo un profondo rinnovamento estivo a causa della crisi ellenica che ha portato al taglio del budget degli ingaggi della squadra biancorossa. L’entusiasmo dei giovani del Pireo contro la forza degli spagnoli, che in stagione hanno fatto addirittura meglio dell’Armata Rossa del CSKA (solo 1 sconfitta peraltro contro la Montepaschi Siena). I catalani hanno il dubbio Navarro, leader del team, alle prese con fastidi fasici ma alla fine la guardia dovrebbe stringere i denti e partecipare alla Semifinale. I blaugrana inoltre vogliono prendersi la rivincita dopo lo scorso anno quando furono eliminati poco prima della Final 4 che poi si sarebbe disputata proprio a Barcellona, perdendo l’occasione di poter trionfare in casa. Gli stimoli sono tanti, probabile che si vada verso una Finale Barcellona contro CSKA Mosca.

    Nella giornata di domani poi verrà nominato l’M.V.P. di questa stagione di Eurolega e verranno scelti i primi 2 quintetti della stagione. I dieci candidati, resi noti dalal FIBA, sono Milos Teodosic, Andrei Kirilenko e Nenad Krstic (CSKA MOsca), Dimitris Diamantidis e Mike Batiste (Panathinaikos), Juan Carlos Navarro ed Erazem Lorbek (Barcellona), Vassilis Spanoulis (Olympiacos), Henry Domercant (Unics Kazan) e Bo McCalebb (Siena), che si è aggiudicato il Trofeo Alphonso Ford, assegnato al top scorer stagionale della competizione.

    IL PROGRAMMA DELLE FINAL 4:

    Venerdì 11:

    CSKA Mosca-Panathinaikos Atene (ore 17)

    Barcellona-Olympiacos Pireo (ore 20)

    Domenica 13:

    Finale 3° posto (ore 17)

    Finale 1° posto (ore 20).

  • Spagna tegola Puyol, addio Europeo

    Spagna tegola Puyol, addio Europeo

    Brutte notizie per la Spagna di Vicente del Bosque. Ad un mese dall’inizio dei campionati europei in Polonia e Ucraina, le furie rosse perdono per un infortunio al ginocchio destro Carles Puyol, capitano del Barcellona e pilastro della difesa della nazionale spagnola. Ecco il commento del ct spagnolo Vicente Del Bosque riguardo all’infortunio del difensore blaugrana: “La perdita di Puyol per gli Europei è una brutta battuta d’arresto“.

    GINOCCHIO KO – Lo scorso sabato sera durante il penultimo turno della Liga, Carles Puyol ha giocato con il suo Barcellona al Camp Nou nel derby contro l’Espanyol, vinto dai blaugrana 4-0 grazie alle quattro reti realizzate da un Lionel Messi sempre più capocannoniere incontrastato della Liga con 50 reti. Dopo la partita, tra l’altro giocata per intero dal catalano, il 34enne difensore della nazionale spagnola si è sottoposto ad alcuni esami e ha deciso di operarsi in artroscopia il prossimo sabato. I tempi di recupero sono stimati intorno alle sei settimane e ciò vorrebbe dire addio ai campionati europei (iniziano l’8 giugno) dove la Spagna difenderà il titolo di campione d’europa conquistato 4 anni orsono in Austria e Svizzera.

    Carles Puyol © Manuel Queimadelos Alonso/Getty Images

    Brutte notizie anche per il Barcellona, infatti il capitano catalano salterà le ultime due partite stagionali dei blaugrana tra cui la finale di coppa del re, ultima partita di Pep Guardiola da allenatore del Barça. La finale di coppa del re è in programma il prossimo 25 maggio al Vicente Calderon di Madrid e il Barcellona, squadra di cui Puyol è capitano dalla stagione 2003-2004, sfiderà per il titolo l’Atlhetic Bilbao di Marcelo Bielsa.

    Buone notizie invece per l‘Italia di Cesare Prandelli, che nel suo match d’esordio ed in programma il prossimo 10 giugno affronterà proprio la Spagna campione in carica. All’assenza di Carles Puyol potrebbe aggiungersi anche quella di David Villa,  infortunato da molti mesi e capocannoniere ad Euro 2008.

  • Addio Guardiola, omaggio Camp Nou. Rissa in Granada-Real Madrid

    Addio Guardiola, omaggio Camp Nou. Rissa in Granada-Real Madrid

    Le lacrime,  gli applausi, i cori, i ricordi ,c’è tutto nel saluto dell’intero Camp Nou nell’”addio Guardiola day. Stadio esaurito, 99.000 spettatori pronti a rendere omaggio al tecnico dai 13 trofei vinti con supremazia assoluta.  BarcellonaEspanyol è solo la cornice di questo grande giorno, i blaugrana salutano la storia, l’uomo del “tiki-taca”, il tecnico dei record, l’ allenatore che ha rivoluzionato l’approccio al calcio.

    Finisce fra gli applausi quindi, lo staordinario ciclo di Pep Guardiola sulla panchina del Barcellona. Come non apprezzare un allenatore di questa entità. Il modo con cui ha rivoluzionato l’ idea di calcio, il modo con cui ha manifestato la netta supremazia in questi anni, il modo con cui ha saputo dare meriti agli avversari anche quando questi magari non lo meritavano. Mai una parola fuori posto, mai un comportamento fuori dalle righe, Guardiola ha insegnato a tutto il panorama calcistico e sportivo il senso civico e etico del mondo del calcio. Anche i giocatori del Barcellona hanno voluto rendere omaggio al proprio’allenatore, festeggiandolo sul campo e dedicandogli un girotondo a centrocampo con staff e dirigenza. Lacrime d’ addio, ma allo stesso tempo lacrime di gioia per aver condiviso un capitolo che rimarrà scritto sia nella storia blaugrana, sia in quello dell’ intero panorama calcistico internazionale.

    Pep Guardiola © JOSEP LAGO/AFP/GettyImages

    Il tecnico catalano visibilmente provato dall’affetto dell’intero Camp Nou ha così commentato: “Non mi perderete mai tutto questo durerà una vita, me lo porterò sempre dietro. La vita mi ha fatto un bel regalo”. Non ci rimane altro che unirci agli applausi e sperare che questo sia solo un arrivederci. Per la cronaca, la partita è terminata 4-0 in favore dei blaugrana con l’ennesimo show stagionale di Lionel Messi, giunto a quota 50 reti nella Liga. Altro record per il fuoriclasse argentino dunque.

    Tutt’altro spettacolo ha offerto la sfida tra Granada e Real Madrid. Al termine della gara gli animi si sono surriscaldati. I giocatori del Granada, sostenuti dai propri tifosi, hanno preso di mira l’arbitro, reo  di aver assegnato un rigore al Real Madrid inesistente, consegnado così il 2-1 finale agli uomini di Mourinho.

    I giocatori del Granada hanno circondato il direttore di gara Clos Gomez. Nella mischia si è fatto strada Dani Benitez, il quale  è riuscito a lanciare una bottiglia verso l’arbitro colpendolo al viso. Ora la squadra di Pozzo, rischia grosso. Si attendono  tremende sanzioni sia per il club,che per il giocatore.

    Addio Guardiola, il tributo del Camp Nou Video Youtube
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    Video bottiglia in testa all’arbitro in Granada Real Madrid
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  • Real Madrid campione, Mourinho trionfa nella Liga

    Real Madrid campione, Mourinho trionfa nella Liga

    Il Real Madrid è campione di Spagna. Mourinho centra l’impresa. Tutto facile per i Blancos nella sfida contro l’Athletic Bilbao di Bielsa. Gara già archiviata nei primi venti minuti, grazie ai gol di Ozil e Higuain. Nella ripresa arriva la firma di Cristiano Ronaldo sullo scudetto numero 32 della storia madrilena, nuovo record all’interno dei confini nazionali. Le merengues interrompono così il dominio blaugrana che durava incontrastato dall’avvento di Pep Guardiola. Dopo aver conquistato il successo nella Liga però, il Real non ha alcuna intenzione di fermarsi. Per il prossimo anno l’obiettivo neanche tanto nascosto è quello di vincere la decima Coppa Campioni dell’incredibile storia real. Anche perché il vate di Setubal non se ne andrà fin quando non salirà nuovamente sul tetto più alto d’Europa.

    RE NUDO – Nonostante la vittoria di ieri sul Malaga per 4-1, il Barcellona deve inchinarsi ai nuovi padroni di Spagna. La squadra della capitale ha dimostrato nel corso della stagione di essere la più regolare, qualità che le ha permesso di superare i marziani blaugrana. La regolarità in campionato è stata sempre una delle armi migliori sfoderate dalle squadre di Mourinho, e spesso è risultato decisivo nella conquista finale del titolo. Ruolino di marcia impressionante quello del Real Madrid: 30 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte in 36 partite, raggiunta quota 94 punti, ancora in corsa per raggiungere quota 100 punti qualora dovessero arrivare altri due vittorie nei rimanenti match. Record che verrebbe strappato indovinate a chi? Al Barcellona di Pep Guardiola, che nella stagione 2009-2010 si fermò a 99 punti.

    jose mourinho | © AFP PHOTO / CESAR MANSO

    SPECIAL FOUR – Ieri José Mourinho è entrato ufficialmente nella storia. Non che non ci fosse già, sia chiaro. Il successo nella Liga però lo porta ad essere l’unico allenatore ad aver vinto i tre titoli nei tre più grandi campionati europei: Premier, Italia, Liga. Senza dimenticare come l’ex tecnico nerazzurro avesse iniziato la propria carriera nel Porto, conquistando anche lo scudetto insieme ad una memorabile Champions League per i portoghesi. Special One? No, Special Four.

    RONALDO –  E’ indiscutibile che la stella di questo Real sia il fuoriclasse lusitano Cristiano Ronaldo. Oltre ai gol segnati quest’anno in campionato (con la rete di ieri è salito a quota 44 in 36 match), CR7 è stato l’uomo del Clasico più importante di tutta la stagione, quello disputato il 21 aprile scorso e che ha visto trionfare per la prima volta gli uomini di Mourinho dopo quasi due anni (se si esclude la finale di Copa del Rey, vinta ai supplementari la scorsa stagione). La rete del 2-1 nel tempio blaugrana ha sancito definitivamente il sorpasso dei Blancos. Non si confermerà forse come Pichichi, ma vestirà il titolo di campione con la camiseta bianca. Le prime volte non finiscono mai.