Adesso é diventato grande e ha superato l’esame di maturitá. Mauro Icardi, attaccante della Sampdoria, ha mostrato a tutti le sue doti segnando un’importantissima doppietta allo Juventus Stadium regalando una vittoria insperata alla sua squadra. Le gesta del giovane hanno ormai fatto il giro del mondo calcistico: chissá cosa ne pensano a Barcellona, squadra dove Icardi é si é calcisticamente formato.
DIVENTATO GRANDE – Adesso Icardi, si puó dire, ha finalmente trovato la giusta dimensione all’interno del campionato italiano. Da oggetto misterioso ad attaccante fondamentale della Sampdoria. Con il rientro di Maxi Lopez, i blucerchiati potranno vantare un attacco di tutto rispetto senza dimenticare lo scalpitante Eder pronto ad inserirsi con la sua velocitá. Icardi ha giocato nel Barcellona in un arco di tempo che va dal 2008 al 2011 con 38 gol all’attivo con la maglia blaugrana, prima di essere ceduto in prestito alla Samp che lo ha poi riscattato del tutto. Dopo aver assaggiato il panorama calcistico italiano in Serie B, segnando pur qualche gol importante, ecco l’esordio nella massima serie. La prima rete in serie a arriva nel derby di Genova. Con la successiva doppietta alla Juventus, Mario Icardi é definitvamente entrato nel cuore dei tifosi doriani. Forse le giovanili blaugrana hanno puntato poco su di lui.
Con l’inizio del nuovo anno, torna anche la Liga Spagnola. La diciottesima giornata non regala grosse sorprese se non il pareggio esterno dell’Atletico Madrid contro il Maiorca, in piena bagarre per non retrocedere nella Liga Adelante. Le due big vincono e regalano spettacolo. Il Barcellona disintegra nel derby l’Espanyol per 4-0. In rete il solito Leo Messi, che alla prima gara dell’anno, già punta a superare il record di gol segnati in un anno solare. Completano il tabellino dei marcatori Xavi e Pedro (doppietta). Da segnalare il ritorno in panchina di Vilanova, dopo l’operazione per la rimozione di un tumore. Il Real Madrid vince a fatica in casa contro il Real Sociedad. L’espulsione del portiere Adan (preferito ancora una volta a capitan Casillas) dopo appena sei minuti di gioco cambia l’evolversi della gara.
Ci pensa il solito Cristiano Ronaldo a togliere le castagne dal fuoco per i blancos con una doppietta. 4-3 il risultato finale e 2 punti racimolati ai cugini dell’Atletico.
Protesta – Per Mourinho sono tempi duri a Madrid. Il pubblico del Santiago Bernabeu ha chiesto a gran voce il licenziamento del tecnico portoghese, a causa del suo carattere troppo duro e di alcune decisioni che hanno infastidito il tifo merengues (vedi la decisione di far partire per la seconda giornata consecutiva Casillas dalla panchina a favore di Adan). Continua il feeling tra l’ex allenatore dell’Inter e il Psg, anche se per la stagione prossima il futuro potrebbe essere inglese (con le due squadre di Manchester pronte a darsi battaglia per lo Special One).
Il ritorno – Dopo una sola giornata di stop, torna in panchina il tecnico Vilanova, accolto da un forte applauso dal Camp Nou. La sua battaglia personale non è ancora finita, ma al momento può tornare regolarmente ad allenare la sua squadra e seguirla durante le partite. La vittoria per 4-0 non fa più notizia invece, vista la forza dei blaugrana.
Lotta Champions – Clamorosa sconfitta esterna del Malaga contro il Deportivo la Coruna per 1-0. I ragazzi di Pellegrini non riescono a superare la difesa del Depor e si fanno raggiungere in classifica dal Betis, vittorioso in trasferta contro il Real Saragozza. Rimane in scia invece il sorprendente Levante, che dopo aver conquistato l’accesso all’Europa League nella scorsa stagione, tenta di ripetersi anche in questo campionato, con la possibilità di lottare per un posto in Champions. I rossoblu superano in rimonta l’Athletic Bilbao per 3-1. I cugini del Valencia, un po più staccati raccolgono tre punti importantissimi in casa del Granada, decisiva la rete di Piatti a otto minuti dalla fine.
Chiusura – La diciottesima giornata si concluderà quest’oggi con la sfida di centro classifica Rayo Vallecano-Getafe.
Risultati 18esima giornata
Real Saragozza – Betis 1-2 — 44′ Castro (B), 58′ rig. Molinari (B), 77′ Montanes (S)
Levante – Athletic Bilbao 3-1 — 6′ Aduriz (A), 26′ Lell (L), 45′ Iborra (L), 69′ El Zhar (L)
Granada – Valencia 1-2 — 50′ Angulo (G), 60′ Jonas (V), 82′ Piatti (V)
Deportivo la Coruna – Malaga 1-0 — 57′ Pizzi (D)
Siviglia – Osasuna 1-0 — 63′ Spahic (S)
Celta Vigo – Valladolid 3-1 — 9′ e 31′ rig. Aspas (C), 12′ rig. Bueno (V), 52′ Lopez (C)
Real Madrid – Real Sociedad 4-3 — 2′ Benzema (R), 9′, 40′ e 76′ X.Prieto (RS), 35′ Khedira (RM), 68′ e 70′ Ronaldo (R)
Barcellona – Espanyol 4-0 — 10′ Xavi (B), 16′ e 27′ Pedro (B), 29′ Messi (B)
Maiorca – Atletico Madrid 1-1 — 72′ Raul Garcia (A), 87′ Kevin (M)
Classifica alla 18esima giornata
Barcellona 52; Atletico Madrid 41; Real Madrid 36; Malaga 31, Betis 31; Levante 30; Valencia 27; Real Sociedad 25, Rayo Vallecano 25*; Getafe 24*; Valladolid 22, Saragozza 22, Siviglia 22; Athletic Bilbao 21; Celta Vigo 18; Granada 16, Maiorca 17, Espanyol 15, Deportivo La Coruna 15; Osasuna 14.
Il 2013 é ormai dietro l’angolo e, nel calcio cosî come in ogni ambito della vita, é possibile fare una lista di tutto il meglio e il peggio che ci ha accompagnati nell’intero anno solare passato. I migliori del 2012 : abbiamo deciso di concentrarci soltanto su quei personaggi e su quei dati, in un certo senso positivi. Spazio dunque ai migliori giocatori, ruolo per ruolo, allenatori e squadre dell’intero pianeta, lasciando perdere per una volta, chi invece ha deluso veramente.
IL MESSIA – Se si parla di record, non é possibile non citare Leo Messi, super talento del Barcellona che si sta avviando a conquistare il suo quarto Pallone d’Oro consecutivo. Oltre ai tantissimi trofei vinti con i blaugrana, da segnalare il nuovo traguardo del giocatore, forse, piü forte di tutti i tempi: aver superato il leggendario Muller nella classifica dei gol segnati in un anno. La Pulce ha addirittura fatto meglio del suo avversario polverizzando ogni record esistente. Gol come se piovesse. Sempre in Spagna, sponda Real Madrid, un elogio va anche a Cristiano Ronaldo, anch’egli una poderosa macchina da gol che, purtroppo per lui, non viene giustamente riconosciuto per via della presenza di Messi nel suo campionato. Un paragone troppo difficile per essere sopportato anche dall’asso portoghese.
RIVELAZIONI – Ogni anno ci sono delle squadre che a sorpresa riescono a raggiungere traguardi insperati per le loro aspettative. Una di queste é senza dubbio l’Atletico Madrid del bomber Falcao. Gli spagnoli, grazie soprattutto alle reti della punta colombiana, hanno portato a casa una Europa League e una Supercoppa Europea. Davvero niente male per i ragazzi di Simeone. In Italia dobbiamo per forza dare spazio alla cavalcata vincente della Juventus. I bianconeri, partiti quasi senza speranza di vittoria all’inizio di settembre, si sono ritrovati a maggio con il tricolore sul petto. Merito senza dubbio di Antonio Conte, allenatore dell’anno che ha saputo infondere nei suoi ragazzi un coraggio e una rabbia fuori dal comune.
CASO PER CASO – Adesso focalizziamo la nostra attenzione ai migliori giocatori del 2012, ruolo per ruolo. In porta ci sono pochi dubbi: Buffon é tornato il portierone che tutti conoscevano. In difesa hanno fatto molto bene Thiago Silva, ora al PSG, e Barzagli. In mezzo al campo fate spazio alla fantasia e al genio di Iniesta, cervello del Barcellona. Davanti la scelta diventa difficile ma basta un nome per toglierci di testa tutti i dubbi: Messi.
Ha solo undici anni, ma a quanto pare il suo talento calcistico è realmente notevole e, per ora, risulta davvero limpido e cristallino: almeno a giudicare dalle immagini del video che sta spopolando in questi giorni sul web e su YouTube il Brasile ha individuato il suo nuovo Fenomeno o, meglio, “un nuovo Messi” com’è stato ribattezzato, nella speranza del popolo verdeoro tornare a primeggiare in fatto di fuoriclasse sui “cugini” argentini. Stiamo parlando del baby Cassiano Bouzon Jesus, talentino undicenne che per ora gioca nelle giovanili del club Deportivo Victoria, formazione dello stato brasiliano di Bahia, ma che ha già saputo mettere in mostra un sinistro davvero notevole, oltre che grande capacità di dribblare e surclassare gli avversari, velocità, gioco nello stretto e tanta allegria nel giocare a calcio, caratteristica peculiare dei ragazzini della sua età. Tutti ottimi ingredienti che, se amalgamati correttamente insieme, potrebbero portare ad un potenziale campione, almeno a giudicare da queste premesse, senz’altro molto incoraggianti per il suo futuro.
Dal Brasile arrivano le immagini del baby fenomeno Cassiano BouzonPertanto, secondo quanto riporta la sempre bene informata stampa brasiliana che da qualche tempo dedicata ampio spazio ad esaltare le qualità ed il talento del giovanissimo Cassiano, il Barcellona avrebbe già “puntato” il baby talento, un po’ come fece a suo tempo proprio con Lionel Messi, che nel lontano 2001, all’età di quattordici anni, firmò il suo primo contratto con il club blaugrana che gli permise di sostenere le spese per curare la forma diipopituitarismo che gli era stata diagnosticata: se così fosse, Cassiano Bouzon Jesus – che nel nome ricorda l’italiano Cassano, ma ci si augura possa avere un carattere differente – potrebbe presto approdare in Europa per crescere nella cantera blaugrana, fucina di talenti cresciuti e valorizzati con grande sapienza, non solo dal punto di vista tecnico ma anche sotto l’aspetto della formazione umana.
Video del giovane talento Cassiano Bouzon, “nuovo Messi”:
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Grande sorpresa nella diciassettesima giornata della Liga Spagnola, l’ultima dell’anno solare 2012. Il Real Madrid perde in casa del Malaga e sprofonda a -16 punti dal Barcellona che invece vince facile sul campo Valladolid, onorando al meglio la prima gara senza il tecnico Vilanova, alle prese con un cancro. In casa merengues scoppia anche il caso Casillas, lasciato in panchina per scelta tecnica del portoghese Mourinho (non accadeva da dieci anni) e rischia di destabilizzare tutto l’ambiente. Il portiere della Nazionale Spagnola fa parte del gruppo, che secondo i media locali, rema contro il mister. Lo stesso giocatore subito dopo l’incontro avrebbe postato una foto sul social network Facebook che ritraeva un vaso ormai colmo d’acqua e una goccia in arrivo dall’alto. La pazienza sembra terminata e i brutti risultati non migliorano il clima intorno alla squadra.
Malaga-Real Madrid – Giornata di grazia per Santa Cruz, autore della doppietta decisiva che spegne i sogni scudetto dei madrileni. Il 3-2 finale sembrerebbe evidenziare una partita piuttosto equilibrata, ma la storia del match dice tutt’altro con i blancos spesso in affanno e costretti ad inseguire prima il gol iniziare del talento Isco e successivamente la doppietta dell’attaccante paraguaiano. Inutile il gol di Benzema a otto minuti dalla fine.
Valladolid-Barcellona – E siamo a 91. Messi termina così il suo 2012. Record straordinario, meritato e che proverà a superare l’anno prossimo, anche se onestamente sembra tanto difficile. La partita termina 3-1 per i blaugrana (le altre reti portano la firma di Xavi e Tello). Adesso il distacco dal Real Madrid sale a 16 punti, eliminando gli acerrimi rivali dalla lotta per la conquista della Liga. Miracoli sportivi permettendo…
Le altre – Vittoria di misura per l’Atletico Madrid che cerca di tenere il passo della capolista. La gara contro il Celta Vigo termina 1-0 (rete di Adrian) e il distacco dal Barcellona dei cugini “poveri” di Madrid rimane di 9 punti. Ottima vittoria in trasferta e in rimonta per il Granada del presidente Pozzo contro l’Osasuna. Nuovo passo falso per l’Athletic Bilbao che perde in casa contro il Real Zaragoza e saluta il 2012 con tanta amarezza (ottimo ma non vincente fino all’estate, brutto e in crisi dall’inizio della stagione ad oggi).
Il Natale del Barcellona sarà all’insegna dell’apprensione per Tito Vilanova, che nella giornata di oggi dovrà sottoporsi ad un intervento presso l’ospedalede la Vall d’Hebron finalizzato ad arginare quel male oscuro che già lo aveva colpito un anno fa e di cui si era appresa notizia alla vigilia della gara contro il Milan, e che purtroppo è ritornato a far visita tutt’altro che gradita.
L’operazione cui il tecnico si sottoporrà nella giornata odierna è finalizzata a rimuovere un linfonodo vicino alla ghiandola della parotide, già operata un anno fa, e dopo l’intervento chirurgico il tecnico blaugrana dovrà restare in ospedale per almeno quattro giorni e poi osservare un periodo di sei settimane di chemioterapia e radioterapia: una circostanza che, ovviamente, lo terrà lontano dalla squadra e dalle questioni di campo per concentrarsi sulla battaglia più importante anche se, nel periodo della cura, se le sue condizioni fisiche glielo consentiranno potrà provare a “conciliare le cure con l’attività professionale”, così come ha comunicato il Barcellona in una nota dello staff medico.
Tuttavia, prima di sottoporsi all’intervento, il tecnico ha voluto salutare i suoi calciatori, con un messaggio che racchiude in sè attaccamento al lavoro ed ai suoi uomini, oltre che la naturale speranza di tornare al più presto ad occuparsi di loro, il suo Barcellona, calandosi nuovamente nella sua dimensione quotidiana, nella sua normalità che, in questi casi, diviene la cosa più preziosa.
Un messaggio che risulta ancora più commovente conoscendo ciò che Tito Vilanova ha affrontato lo scorso anno e che dovrà affrontare nelle prossime settimane: “Devo operarmi, per un po’ di tempo non sarò con voi, ma tornerò presto”. Una promessa ed una speranza di tutti, ovviamente, che la società ha voluto cogliere alla lettera, evitando di ricorrere a sostituti “esterni” per fronteggiare l’assenza del suo tecnico. Niente Luis Enrique, niente clamoroso ritorno di Pep Guardiola, ma semplicemente la squadra sarà affidata proprio al vice di Vilanova, Jordi Roura, che prenderà così le redini del club “a tempo” a partire dall’impegno di sabato prossimo a Valadolid, in modo da non dover stravolgere l’impostazione del lavoro fin qui svolto dal tecnico, e probabilmente anche per auspicare una sua pronta guarigione ed un rientro a pieno regime in breve termine.
In tal senso si legge anche l’intervento in conferenza stampa del presidente del Barcellona Rosell, insieme al direttore sportivo Zubizarreta, cui hanno voluto partecipare anche gli uomini più rappresentativi della squadra – capitan Puyol, Iniesta, Xavi e Valdes – proprio per esprimere la loro totale vicinanza ed il loro “appoggio incondizionato” al tecnico ed alla sua famiglia, con il presidente Rosell che ha voluto mettere in evidenza proprio la forza del tecnico, che in un momento tanto delicato ha pensato prima agli altri – la moglie, i figli, la squadra – e poi a se stesso.
Mentre il direttore sportivo del Barcellona definisce la brutta notizia della ricaduta come “un pugno alla mandibola”, il presidente si focalizza sull’auspicio che Tito “possa tornare presto con noi” superando questa fase con la necessaria tranquillità, ringraziando al contempo tutti coloro che hanno voluto manifestare solidarietà e vicinanza al Barcellona ed a Vilanova.
Se tre indizi fanno una prova, ci siamo. Pep Guardiola potrebbe considerarsi l’erede di Alex Ferguson al Manchester United. L’attuale tecnico dei Red Devils, quasi 71enne, avrebbe incontrato a New York l’ex allenatore del Barcellona per parlare della sua successione sulla panchina dello United. Infatti, dopo 26 anni sempre in trincea, lo scozzese potrebbe decidere di abbandonare la squadra inglese e godersi così la ricca pensione. D’altro canto, lo spagnolo è pronto a tornare in pista dopo l’anno sabbatico dichiarato e “quasi” effettuato. Le voci che parlano di un suo ritorno a Barcellona (a causa della brutta malattia che ha colpito Vilanova) sono infondate, anche se nel calcio, nulla è scontato. Ma, il terzo viaggio in poco tempo in America da parte di Ferguson non è passato inosservato e i contatti con Guardiola sarebbero diventati sempre più vivi.
Concorrenza – Inutile dire che ci sarebbe da superare la forte concorrenza di Milan, Chelsea, Manchester City e il solito Paris Saint Germain (anche se i francesi sarebbero più orientati verso Mourinho). Il prestigio e la storia dello United però potrebbe avere la meglio.
L’eredità – In principio fu Josè Mourinho, adesso Pep Guardiola. Intanto sulla panchina dell’Old Trafford continuerà a sedersi lui, Alex Ferguson, capace di aprire parecchi cicli (sempre vincenti) nei 26 anni di permanenza (al momento) allo United. La sua eredità è pesante, perché è stato capace di ricominciare da zero quando si è ritrovato costretto a vendere i pezzi pregiati (vedi C.Ronaldo) e le vittorie non sono mai mancate. L’ex tecnico del Barça sarebbe il favorito per la sua capacità di dare un gioco rapido e armonioso alla squadra, al contrario dell’allenatore attualmente al Real Madrid che viene considerato più uno psicologo.
La squadra – Nella scelta dell’erede, Alex Ferguson probabilmente si consulterà anche con i giocatori presenti in rosa, soprattutto con i vari Rooney, Scholes, Giggs e Rio Ferdinand, pilastri e bandiere della formazione inglese. Il favorito sembrerebbe proprio Guardiola.
Per dovere di cronaca è giusto ricordare che il Sir Alex Ferguson non ha ancora deciso il suo futuro. Probabilmente, prima di annunciare l’addio al Manchester United vorrà garantire il successore più adatto alla storia dei Red Devils. Sarà Guardiola?
AnimoTito. Doveroso è l’incoraggiamento nei confronti dell’attuale allenatore del Barcellona che ad un anno di distanza deve fare nuovamente i conti con un brutta bestia. Operato già nel novembre 2011 per un cancro alla ghiandola parotide, il tecnico blaugrana ha subito una ricaduta e giovedì dovrà tornare sotto i ferri per l’eliminazione del tumore. Ieri (martedi 18 dicembre n.d.r.) l’esito negativo alla visita di controllo annuale. Il male si è ripresentato e va eliminato al più presto. Il Barcellona non ha perso tempo e ha eliminato ogni ricorrenza sulle ormai prossime festività (compresa la cena natalizia prevista per questa sera). Nelle prossime ore è atteso un comunicato ufficiale del club catalano riguardante la situazione di Tito Vilanova. Per il momento la squadra verrà presa in consegna dal vice Jordi Roura, che andrà in panchina sabato a Valladolid.
Premiazioni – Annullata immediatamente la conferenza stampa di questo pomeriggio da parte del presidente Rosell e la successiva premiazione di fine anno dei giocatori e dello staff blaugrana.
La carriera – Persona tranquilla e dalla forte personalità. Dopo aver fatto il vice di Guardiola ha preso in mano la squadra blaugrana subito dopo l’addio del tecnico spagnolo e in poco tempo ha conquistato il Barcellona. Vittorie, calcio spettacolare e grande serietà nei sei mesi trascorsi a Barcellona come primo allenatore. Ora lo stop, il cancro fermerà Tito per chissà quanto tempo, ma in questo momento bisogna prima pensare alla salute.
Successori – Nonostante le smentite di rito, il Barcellona potrebbe andare alla ricerca di un sostituto di Vilanova. Impazzano i nomi di Guardiola e Luis Enrique. Il primo ha lasciato la squadra in estate e potrebbe accettare l’incarico per l’amore che lo lega alla società e per l’amicizia profonda con Tito. Pronto a tornare in catalogna anche Luis Enrique, che dopo l’avventura a Roma è voglioso di ricominciare. Certo, la situazione non è delle migliori, ma lo spagnolo non si tirerebbe indietro davanti ad una chiamata di Rosell.
L’incoraggiamento – Tanti i messaggi di sostegni rivolti al tecnico Vilanova da parte di grandi personaggi dello sport. Jorge Lorenzo, Rafa Nadal, Guti, Zanetti e tanti altri hanno mostrato la loro solidarietà. Anche il Real Madrid, attraverso un breve comunicato stampa ha voluto augurare una rapida guarigione al tecnico del Barcellona. In questi casi, le rivalità non esistono.
Anche noi de Il Pallonaro auguriamo una rapida guarigione a Vilanova. Vinci la tua partita più importante e torna in panchina. AnimoTito!
Fuga Barça. Messi e compagni chiudono abbastanza agilmente la pratica Atletico Madrid, staccandosi in classifica con un imbarazzante +9 proprio sui Colchoneros. Eppure ad inizio match, i madrileni sembravano poter creare non pochi problemi ai blaugrana, portandosi anche in vantaggio al 30′ con il solito Radamel Falcao, che alla terza occasione supera Victor Valdes con un bel pallonetto. La reazione del Barcellona però è veemente e rimonta prima della fine del primo tempo con le reti di Adriano (gran tiro a giro di sinistro) e di Busquets (facile tap-in in mischia). La seconda frazione vede i catalani dominare come al solito sul piano del palleggio e l’immenso Leo Messi mette a segno una doppietta, chiudendo l’incontro sul 4-1 e portandosi a 90 reti nell’anno solare 2012. Emozionante Barcellona-Atletico Madrid.
Provate a prenderli – Stagione straordinaria per il Barcellona che sembra non aver patito più di tanto il cambio di allenatore, con il passaggio in estate da Guardiola a Vilanova. La mentalità non cambia. Tanto possesso palla, squadra compatta e accelerazioni improvvise che mettono in difficoltà tutte le difese spagnole.
Leo – Cercate voi qualche aggettivo per descrivere questo giocatore. Messi è giunto al 39esimo gol stagionale e al 90esimo nel 2012. Numeri da capogiro, da extraterrestre.
Bye Real – E intanto Mourinho continua a perdere punti preziosi. Altra prestazione non brillante del Real Madrid che in casa non va oltre il 2-2 contro l’Espanyol. La squadra dell’ex tecnico dell’Inter passa in svantaggio alla mezz’ora con la rete di Sergio Garcia prima di rimontare tra il finale di primo tempo e l’inizio del secondo con i gol di Ronaldo e Coentrao. Quando tutto sembrava portare alla vittoria, arriva la doccia fredda con il pareggio dell’uruguaiano Albin a due minuti dalla fine. Adesso i punti dal Barcellona sono diventati 13 e la Liga sembra ormai andata.
Le altre – Da sottolineare le vittorie esterne di Malaga, Levante e Rayo Vallecano rispettivamente contro Siviglia, Real Zaragoza e Valencia. Anche l’Athletic Bilbao conquista l’intera posta in palio in casa del Mallorca e si allontana dalla zona calda della classifica.
Non c’erano dubbi sulla volontà di Lionel Messi di vestire ancora in futuro la maglia numero dieci blaugrana e di restare a lungo a Barcellona, laddove è cresciuto, è stato coccolato, è diventato il più forte al mondo capace di inseguire ogni record esistente nel calcio, e tutto questo, a soli 25 anni. Per questo, la notizia riportata dal Mundo Deportivo quest’oggi circa un incontro avvenuto tra il presidente blaugrana Sandro Rosell ed il papà di Lionel, Jorge Messi, che è anche il suo procuratore, non appare come una sorpresa.
Lionel Messi resterà al Barcellona almeno per altri sei anni, fino al 2018, rinnovando di altri due anni l’accordo che, per ora, lo lega al club catalano fino al 2016 con i conseguenti ritocchi al rialzo del suo ingaggio. D’altronde, nei giorni scorsi, dopo lo spavento per la botta al ginocchio era stato lo stesso Leo Messi a tranquillizzare l’intero ambiente blaugrana sulle proprie intenzioni future: “Il mio contratto non mi preoccupa, non c’è nessun problema perchè so quello che voglio”.
Nel Giugno 2018, alla scadenza nel nuovo contratto che verrà perfezionato in questi giorni, Lionel Messi avrà ormai compiuto 31 anni e, dunque, potrà essere considerato a tutti gli effetti una bandiera del Barcellona, per la lunga “militanza” oltre che per le straordinarie prestazioni che ha sempre dimostrato – che gli sono valse finora tre palloni d’oro – e che hanno indotto un mostro sacro del calcio come Michel Platini ad “abdicare”, affermando che Messi batterà ogni record, e verrà eletto come miglior calciatore a lungo, superando il suo record.
Una vera e propria “benedizione” che Lionel Messi avrà colto con piacere, ed anche il Barcellona considerando che con il rinnovo contrattuale che va profilandosi certamente, l’apporto della Pulce argentina alla causa blaugrana sarà ancora molto consistente, come se non bastasse l’invidiabile serie di successi in campo nazionale, europeo e mondiale fin qui ottenuti.