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  • Real Madrid-Barcellona 1-1, a Fabregas risponde Varane

    Real Madrid-Barcellona 1-1, a Fabregas risponde Varane

    Real Madrid-Barcellona: si è concluso il primo di due atti valevoli per la semifinale della Coppa del Re, il trofeo nazionale spagnolo. Il risultato, a differenza di come siamo sempre stati abituati a vedere, è terminato in parità con soli due gol segnati. Certo, si fa per dire, ma da squadre che nell’arco di una stagione segnano quasi 100 gol non ci si aspetta il magro risultato di 1-1. Punteggio che comunque agevola gli ospiti del Barça per via della rete in trasferta: si giocava infatti al Bernabeu di fronte a un pubblico molto abbondante. Il Barcellona non ha mostrato quel suo dominio tipico: controllo cioè dal primo all’ultimo minuto. Ci sono infatti stati alcuni tratti in cui il Real Madrid avrebbe potuto far male ai blaugrana ma l’imprecisione sotto porta di alcuni elementi, ha impedito ciò. Da considerare che le merengues erano in netta emergenza e che Josè Mourinho giocava con il terzo portiere, Diego Lopez, che comunque ha svolto il suo compito egregiamente. Dall’altra parte, un altro portiere non titolare: Pinto, l’asso di coppe nazionali. Veniamo alla descrizione dei novanta minuti.

    Lionel Messi ha offerto l'assist a Fabregas ma non è bastato al Barça per vincere | © Denis Doyle/Stringer / Getty Images
    Lionel Messi ha offerto l’assist a Fabregas ma non è bastato al Barça per vincere | © Denis Doyle/Stringer / Getty Images

    OCCASIONI SPRECATE – Nel primo tempo è il Real Madrid a partire a mille sostenuto dai suoi caldissimi tifosi. Al 5′ Cristiano Ronaldo esalta i riflessi di Pinto direttamente da calcio di punizione dal limite dell’area di rigore: il portiere blaugrana è bravo a respingere un tiro potente ma non preciso. Dal 12′ in poi viene fuori tutta la classe del Barcellona. Iniesta, che ha giocato un’altra partita pazzesca, serve con un tocco delizioso Jordi Alba che, quasi davanti a Diego Lopez, spreca malamente il match ball. Il terzino blaugrana effettua una sorta di tiro cross sballato che termina malamente sul fondo. Appena cinque minuti dopo è Xavi a far tremare i blanoc con un magistrale calcio di punizione dal limite: pallone che scavalca la barriera e che si infrange sulla traversa a Diego Lopez battuto. Lo stesso Xavi, poco dopo, facilitato da un errore clamoroso di Carvalho, conclude a rete ma il salvataggio provvidenziale di Varane mantiene stabile lo 0-0.

    UMANI – Nel primo tempo Messi e Cristiano Ronaldo non si sono praticamente mai visti. Il portoghese è stato completamente fuori dal gioco mentre la Pulce ha giocato una partita normale. Ecco che per una volta anche gli alieni possono tornare umani. Nella ripresa questa sensazione non cambia eccezion fatta per Messi che risulta determinante. E’ proprio grazie a un suo suggerimento che Fabregas porta il Barcellona in vantaggio al 5′ della ripresa. Il Barça controlla il match con tutta tranquillità e, quando vuole, accelera con combinazioni strette fra i suoi palleggiatori. Sembra l’epilogo per il Real Madrid ma i cambi di Mourinho ridanno linfa a una squadra spenta. Intanto Ronaldo si divora un gol clamoroso da pochi passi dalla linea di porta al 16′. Al 25′ Fabregas potrebbe chiudere i conti ma, su suggerimento di Dani Alves, il catalano centra il legno da posizione favorevolissima nel cuore dell’area di rigore. Gol sbagliato, gol subito. Legge sempre valida che si concretizza al 36′. Un perfetto cross di Ozil trova lo stacco di testa vincente del giovane Varane che salva i suoi dall’ennesima sconfitta contro il Barcellona. Tutto rimandato alla gara di ritorno.

    Pagelle Real Madrid-Barcellona:

    Varane 7,5 Se il Real Madrid non capitombola, gran parte del merito è di questo ragazzo. Un salvataggio sulla linea, chiusure ottime e un gol al Barça: cosa chiedere di più?

    Iniesta 7 Il solito elegantone. La semplicità è sconosciuta a questo professore proveniente da un altro pianeta. Distribuisce palloni deliziosi che, purtroppo per lui, i compagni non sempre concretizzano.

    Piquè 6,5 Roccioso e diligente in difesa, compie delle chiusure fondamentali

    Ronaldo 5 Serataccia. Un gol divorato da pochi passi e tanta corsa. Nel concreto però c’è poco o nulla

    Pedro 5 Mai in partita. Eppure il Real Madrid è una delle sue vittime preferite.

    Tabellino Real Madrid-Barcellona:

    Real Madrid (4-2-3-1): Diego Lopez 6; Essien 6, Varane 7.5, Carvalho 5.5, Arbeloa 6; Xabi Alonso 6, Khedira 5.5, Ronaldo 5, Ozil 6.5, Callejon 5 (51′ Modric 6.5); Benzema 6 (63′ Higuain 6). A disp. Adan, Albiol, Nacho, Marcelo, Kakà. All. Mourinho 6.5

    Barcellona (4-3-3): Pinto 6.5; Jordi Alba 6, Piquè 6.5, Puyol 6, Dani Alves 6; Xavi 6.5, Fabregas 6.5 (85′ Thiago s.v), Busquets 5.5; Iniesta 7, Messi 6.5, Pedro 5 (76′ Sanchez 6). A disp.Valdes, Adriano, Mascherano, Song, Villa. All. Villanova 6

    Marcatori Real Madrid-Barcellona: 50′ Fabregas (Bar), 81′ Varane (Real)

     Note: Ammoniti: Carvalho, Callejon (Real); Dani Alves, Puyol (Bar)

    Arbitro:  C.Gomez

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  • Real Madrid-Barcellona: il Clasico fra spettacolo e veleni

    Real Madrid-Barcellona: il Clasico fra spettacolo e veleni

    Real Madrid e Barcellona. Alla fine sono sempre loro le due squadre destinate a spartirsi il malloppo in patria. Sia in Coppa del Re che in Liga, le merengues e i blaugrana sono gli attori protagonisti per eccellenza. E’ vero che il Real in questa stagione ha perso molti punti e si ritrova adesso terzo superato dai cugini dell’Atletico Madrid, ma nessuno può negare lo stra potere economico e sociale del club di Florentino Perez. Da una parte la capitale della Spagna, i galacticos comprati dall’estero a son di milioni di euro, dall’altra  gli “indipendentisti” della Catalogna, orgogliosi delle proprie tradizioni e origini. La differenza sostanziale è proprio alla base delle due corazzate spagnole. Mentre il Real Madrid fonda la propria squadra su fenomeni e talenti di fama mondiale prelevati da altre squadre -è il caso dei cari Kakà, Cristiano Ronaldo, Ozil..- il Barcellona raccoglie i propri giocatori direttamente dalla Masia, storico vivaio blaugrana. In molti casi, i catalani, presentavano formazioni con anche dieci elementi provenienti dal settore giovanile. La Cantera più famosa del mondo contro le stelle trapiantate a Madrid. Il Clasico, termine utilizzato per indicare una delle sfide più interessanti a livelli mondiale, si gioca almeno su due fronti: quello sportivo e quello sociale. Analizziamo la sfida che si disputerà questa sera a Madrid al Bernabeu alle ore 21.

    Lionel Messi, l'uomo decisivo per il Barcellona che questa sera affronterà il Real Madrid | © AFP/Staff / Getty Images
    Lionel Messi, l’uomo chiave per il Barcellona che questa sera affronterà il Real Madrid | © AFP/Staff / Getty Images

    REAL MADRID – Mourinho è al centro di molte critiche. In Spagna, Sara Carbonero, giornalista e compagna di Casillas ha lanciato una frecciatona allo Special One: “Nessuno parla più con lui”. Da Madrid smentiscono ma la sensazione è che le cose fra il tecnico portoghese e alcuni giocatori del Real Madrid non siano rose e fiori. Nello specifico, Sergio Ramos e lo stesso Casillas avrebbero criticato in più di una circostanza l’operato di Josè. Questa sera per i Blancos mancheranno molti giocatori fondamentali. Pepe e Casillas sono fuori per infortunio mentre Sergio Ramos, Coentrao e Di Maria sono squalificati. Formazione dunque molto rimaneggiata per il Real Madrid. Ecco che in porta c’è il via libero per Adan, difesa con Essien e Varan a sostituire gli indisponibili: reparto che si conclude con le presenze di Carvalho e Arbeloa. A centrocampo Xabi Alonso e Khedira agiranno da schermo e da collante dietro al trio delle meraviglie composto da Modric, Ozil e Ronaldo. Unica punta Benzema.

    BARCELLONA – Situazione diversa in casa Barcellona. I blaugrana sono praticamente al completo eccezion fatta per il solito Abidal alle prese con la fase di recupero dopo la grave malattia avuta. Quindi, 4-3-3 classico per il Barça: unica differenza dalla formazione tipo riguarda la porta difesa dal portiere di coppa Pinto. Difesa con Dani Alves, Piquè, Puyol e Jordi Alba. In mezzo al campo ci saranno i giocolieri Iniesta, Xavi e Busquets. Davanti Iniesta, Messi e Pedro. L’impressione è che il Barcellona parta nettamente avvantaggiato rispetto al Real Madrid. Intanto i blaugrana giocano in trasferta con un Real molto rimaneggiato e potrebbero fare cassa grande riuscendo magari a segnare qualche gol in vista del ritorno. Poi il morale del Barcellona è alle stelle: primato in Liga indiscusso e battuto ogni record. Occhio però all’orgoglio del Real Madrid che in partite come queste conterà molto.

    Probabili formazioni Real Madrid-Barcellona

    Real Madrid (4-2-3-1): Adan; Essien, Varane, Carvalho, Arbeloa; Xabi Alonso, Khedira, Ronaldo, Ozil, Modric; Benzema. A disp. Diego Lopez, Albiol, Nacho, Marcelo, Callejon, Kakà, Higuain. All. Mourinho

    Barcellona (4-3-3): Pinto; Jordi Alba, Piquè, Puyol, Dani Alves; Xavi, Fabregas, Busquets; Iniesta, Messi, Pedro. A disp. Valdes, Adriano, Mascherano, Song, Thiago, Sanchez, Villa. All. Villanova

  • C.Ronaldo ne fa 3, Messi risponde con un poker…

    C.Ronaldo ne fa 3, Messi risponde con un poker…

    Messi-Ronaldo 4-3. La sfida a distanza tra i due fuoriclasse della Liga Spagnola continua e nonostante le rispettive squadre si trovino distanti di parecchi punti in classifica tra di loro, l’argentino e il portoghese regalano spettacolo ogni settimana. Questo week end ha vinto il numero 10 blaugrana, autore di un personalissimo poker nella gara tra il Barcellona e l’Osasuna. Il numero 7 merengues invece si è dovuto “accontentare” di una tripletta nella sfida tra il suo Real Madrid e il Getafe. L’altro fenomeno del campionato, Falcao, si è inceppato nella sfida esterna del suo Atletico Madrid contro l’Athletic Bilbao. Il Barça a fine giornata si ritrova con un bel +11 rispetto all’Atletico che da canto suo, paga la sconfitta con l’avvicinamento dei cugini del Real adesso distanti solamente 4 punti.

    Il primo posto ormai è nelle mani del Barcellona. Solo i ragazzi di Vilanova potranno perdere questo scudetto, ormai scontato. Mentre dal secondo posto in poi tutto può cambiare da qui alla fine del campionato, visti i passi falsi dell’Atletico Madrid.

    Lionel Messi in azione contro l'Osasuna © David Ramos/Getty Images
    Lionel Messi in azione contro l’Osasuna © David Ramos/Getty Images

    POKERISSIMO BLAUGRANA – Il Barcellona, dopo la sconfitta contro il Real Sociedad, era chiamato ad una reazione importante e come era preventivabile distrugge letteralmente l’Osasuna con un 5-1 senza repliche. Protagonista della serata, come detto poco sopra, il Pallone d’Oro Lionel Messi che trascina la formazione catalana con un poker. L’altro gol del Barça porta la firma di Pedro.

    OTTIMO REAL – Nonostante le crepe all’interno dello spogliatoio e il rapporto ormai logoro tra la vecchia guardia e il tecnico Mourinho, il Real Madrid vince e convince contro il Getafe. Un primo tempo difficile che vede le due squadre rientrare negli spogliatoi sullo 0-0. Nella seconda frazione Sergio Ramos (uno dei giocatori che si è schierato contro il tecnico) sblocca il risultato poi sale in cattedra Cristiano Ronaldo che mette a segna una tripletta per il definitivo 4-0.

    LE ALTRE – L’Atletico Madrid, seconda forza del campionato, cola a picco in casa dell’Athletic Bilbao (3-0 il risultato finale), mentre la sfida tra le rivelazioni del campionato Rayo Vallecano-Betis va ai padroni di casa che si impongono con un secco 3-0, ritrovandosi così ad un solo punto dalla quarta piazza (che vale i preliminari di Champions) occupata dagli avversari di giornata (il Betis) e dal Malaga, vincente sul campo del Maiorca per 3-2.

    Dopo l’incredibile sconfitta casalinga contro il Real Madrid (5-0), il Valencia torna alla vittoria al Riazor, campo del Deportivo la Coruna (3-2 il risultato finale). Continua l’ottimo cammino casalingo del Levante (attualmente a pari punti con il Valencia, in lotta per un posto in Champions) che vince contro il Real Valladolid per 2-1 (gol ospite arrivato a tempo ormai scaduto).

  • Football Money League. Tanta Premier, l’Italia si difende con i denti

    Football Money League. Tanta Premier, l’Italia si difende con i denti

    Ma davvero il mondo del calcio è in crisi economica? Si e no. Le grandi continuano a sfornare profitti record con guadagni addirittura il 10% superiori rispetto all’ultimo anno, mentre le piccole società hanno grosse difficoltà a pagare gli ingaggi ai propri tesserati. D’altronde nel calcio è sempre stato così e solo qualche pura coincidenza o qualche bella favola ha permesso ad alcuni club minori di poter competere con le grosse squadre. E’ giunto il momento di analizzare l’andamento delle grandi società che secondo l’autorevole classifica Football Money League, pubblicata da Deloitta, (tra le migliori aziende al mondo in consulenza e revisioni di bilancio) hanno raggiunto la cifra record di 4.8 miliardi di euro di ricavi. Naturalmente parliamo della Top 20 al mondo (tranquilli, presto vi sveleremo la classifica).

    Nella Top 20 troviamo 7 squadre inglesi, 5 italiane, 4 tedesche e 2 francesi e spagnole.

    Il Real Madrid è la squadra più ricca secondo la Football Money League © Pablo Blazquez Dominguez/Getty Images
    Il Real Madrid è la squadra più ricca secondo la Football Money League © Pablo Blazquez Dominguez/Getty Images

    Europa – In testa alla classifica troviamo le uniche due squadre spagnole. Il Real Madrid precede tutti con i suoi 510 milioni di euro di ricavi nell’ultimo anno, seguito dai 480 milioni del Barcellona. Le altre spagnole? Sprofondate! A conferma che la Liga Spagnola vive grazie ai successi di questi due club. In terza posizione troviamo il solito Manchester United, che in Inghilterra si conferma sempre la società più ricca e nell’ultimo anno ha incassato ben 400 milioni di euro. Medaglia di legno per il Bayern Monaco con i suoi 370 milioni di ricavi. Poco più sotto troviamo una trio inglese composto da Chelsea, Arsenal e City con questi ultimi per la prima volta dentro i primi 10! All’ottavo posto troviamo la prima italiana, il Milan con un ricavo annuo di 250 milioni (meno della metà rispetto al Real Madrid!). Alla nona posizione il Liverpool e alla decima torna di gran carriera la Juventus (poco meno di 200 milioni ricavati nell’ultimo anno).

    Undicesimo posto per la seconda squadra tedesca, il Borussia Dortmund che ha ricavato nell’ultimo anno la metà rispetto al Bayern! Poi troviamo Inter (fuori dalla top ten), Tottenham, Schalke 04 e Napoli. Al 16esima e al 17esimo posto sono presenti le due squadre francesi, Marsiglia e Lione. Chiudono la classifica Amburgo, Roma e Newcastle.

    Italia – In un momento di crisi nera per il calcio italiano sul fronte risultati e sulla perdita di tanti top player, l’Italia riesce a mantenere 5 squadre nella top 20! Un buon risultato se confrontato ai club spagnoli (presenti solo con le due big) e i tedeschi (hanno una squadra in meno). Irraggiungibili gli inglesi. La prima società in classifica è il Milan, che riesce a mantenere una certa distanza rispetto alle rivali connazionali anche se la Juventus, in decima posizione inizia a far paura visto il grande balzo effettuato grazie alla costruzione del nuovo stadio di proprietà che ha permesso al club bianconero di aumentare notevolmente i ricavi. Crolla l’Inter, uscita dalla top ten, con un ricavo di 185 milioni di euro. Ottimo rialzo per il Napoli che continua a scalare le posizioni, guadagnandone ben 5 rispetto all’ultimo anno (150 milioni). E il suo trend è destinato a salire. La Roma stazione sul fondo classifica con soli 115 milioni di ricavi nell’ultima stagione. La svolta, per tutto il calcio italiano, potrebbe arrivare con la costruzione di nuovi impianti di proprietà, che permetterebbe di stare a pari passo con le big d’Europa e su questo la squadra giallorossa sembra già davanti a tutti (escludendo la Juve).

    Le escluse – Destinate ad entrare a breve termine nella Top 20 ci sono tre squadre su tutte. Il Galatasaray, fresco di colpo Sneijder, che continua a far salire il proprio fatturato di anno in anno. Attenzione anche al Corinthians che grazie alla vittoria del Mondiale per Club e ai parecchi sponsor pronti a firmare per il club brasiliano, potrebbe scalare posizioni nella classifica. Ed infine, come dimenticare il Paris Saint Germain, destinato a compiere il grande salto già effettuato dal Manchester City. L’anno prossimo è quasi sicura la sua presenza nella Top 20.

    Ecco la Top 20 della Football Money League
    1 — Real Madrid — 512 milioni
    2 — Barcellona — 483 milioni
    3 — Manchester Uniter — 395 milioni
    4 — Bayern Monaco — 368 milioni
    5 — Chelsea — 322 milioni
    6 — Arsenal — 290 milioni
    7 — Manchester City — 285 milioni
    8 — Milan — 256 milioni
    9 — Liverpool — 233 milioni
    10 – Juventus — 195 milioni
    11 – Borussia Dortmund — 189 milioni
    12 – Inter — 185 milioni
    13 – Tottenham — 178 milioni
    14 – Schalke 04 — 174 milioni
    15 – Napoli — 148 milioni
    16 – Marsiglia — 135 milioni
    17 – Lione — 131 milioni
    18 – Amburgo — 121 milioni
    19 – Roma — 116 milioni
    20 – Newcastle — 115 milioni

  • Bayern Monaco: con Guardiola si cambia pelle

    Bayern Monaco: con Guardiola si cambia pelle

    Il Bayern Monaco è sempre stata una delle squadre più temibili d’Europa, la mina vagante della Champions League, lo spauracchio di molti club. L’unico problema, e anche abbastanza grosso, risiede nel fatto che, escludendo le vittorie all’interno dei confini tedeschi, il Bayern non trionfa in Europa da un bel po’ d’anni. Questo non si direbbe visto e considerato lo spessore tecnico che hanno certi elementi in rosa. Tanto per fare un esempio, il duo composto da Ribery e Robben è stato determinante per il raggiungimento delle ultime due finali disputate e perse in malo modo. Ricordiamo che la coppa dalle grandi orecchie non si trasferisce in Baviera dall’ormai lontana annata 2000/2001 quando i tedeschi riuscirono a vincere a San Siro contro il Valencia. Il Bayern riesce con molta agilità a superare il girone eliminatorio segnando grappoli di gol e il più delle volte magari arriva anche in finale ma poi? Black out. Con l’Inter al Bernabeu nell’anno 2009/2010, i tedeschi persero 2-0 e l’anno scorso è arrivata la sconfitta più amara. Davanti al proprio pubblico, i pluricampioni di Germania furono rimontati dal Chelsea nei minuti finali e poi beffati ai calci di rigore. Adesso è un’altra musica. In Baviera guardano tutti avanti, all’arrivo dell’uomo dei record: Pep Guardiola. L’annuncio è fresco, l’ex allenatore del Barcellona allenerà il Bayern Monaco a partire dalla fine di questa stagione. Dall’anno prossimo si fa dunque sul serio. Riuscirà Guardiola a ripetere le imprese fatte in Catalogna con il Bayern Monaco? Quali cambiamento dovremmo aspettarci a livello di mercato e di organizzazione? Cerchiamo di rispondere a queste domande.

    Pep Guardiola sarà il nuovo allenatore del Bayern Monaco | © David Ramos/Stringer / Getty Images
    Pep Guardiola sarà il nuovo allenatore del Bayern Monaco | © David Ramos/Stringer / Getty Images

    CORAZZATA – Il Bayern Monaco è già una squadra di primissimo livello ma con l’arrivo di Guardiola ci saranno ovviamente dei cambiamenti a livello di schemi di gioco. Più che parlare di tattica forse è meglio sottolineare l’aspetto mentale. Pep si è dimostrato nella sua vincente esperienza al Barcellona, essere un allenatore che intanto punta forte sui giovani e poi ha una filosofia di gioco ben precisa. Intanto sarà quasi scontato il ruolo centrale giocato dalla “cantera” del Bayern che verrà sfruttata al massimo da Guardiola. A Barcellona sono emersi dei giocatori interessantissimi fra cui Montoya, Tello e tanti altri e questa strategia verrà riutilizzata anche al Bayern. Il secondo punto, teniamo ancora una volta a sottolinearlo, non riguarda tanto l’aspetto tattico ma quello filosofico. Guardiola, definito da Ibrahimovic il “Filosofo” ama giocare un calcio lineare, in cui i giocatori sanno quello che devono fare. E’ necessario riguardarsi una partita del Barcellona per capire meglio a cosa alludiamo. Non si vedono mai passaggi fatti a caso; semmai collaudati dall’insieme Bayern e non da individualità di questo o quel giocatore. Con queste prime modifiche il Bayern potrebbe iniziare veramente a far paura al Barcellona e al Real Madrid.

    MERCATO – Per riuscire a instaurare il suo stile in una squadra come il Bayern, formata prevalentemente da giocatori fisici, Guardiola dovrà necessariamente ritoccare un minimo la rosa. Alcuni atleti vanno bene ma altri decisamente stonano all’interno dell’orchestra che Pep vorrà allestire per imitare al meglio quella ammirata a Barcellona. I nomi in entrata più caldi sono i seguenti. Dalla “sua” Spagna da segnalare, secondo quanto riportato da Bild, l’interesse per Isco del Malaga, Inigo Martinez della Real Sociedad e Iker Muniain dell’Athletic Bilbao. Giovani pronti a rivoluzionare la fisicità del Bayern in classe ed eleganza. Gli altri nomi caldi sono quelli di Suarez (Liverpool) e Vidal (Juventus). L’unico dubbio è il seguente: riuscirà Guardiola a trasmettere la sua filosofia in terra tedesca? Presto per dirlo ma se il buon Pep dovesse farcela allora il Bayern Monaco diventerà con il Barcellona e il Real Madrid, un monopolista del calcio mondiale.

  • Shakira e Piquè neo genitori: è nato Milan

    Shakira e Piquè neo genitori: è nato Milan

    Lieto evento per Shakira e Piquè con la tanto attesa nascita del loro primogenito, un maschietto, annunciata sul web e sui social network in perfetta coerenza con quanto accaduto durante i nove mesi di gravidanza in cui la coppia formata dalla cantante colombiana e dal calciatore del Barcellona ha tenuto costantemente aggiornati sugli sviluppi della gravidanza i numerosi followers sulle rispettive pagine Facebook e Twitter, con tanto di servizio fotografico con il pancione bene in vista ed il “falso annuncio” dello stesso Piquè che aveva annunciato la nascita del bebè lo scorso 28 Dicembre, nel giorno degli Innocenti, in cui in Spagna ogni scherzo è concesso. Questa volta, però, è tutto vero e lo stesso Piquè nella giornata di lunedì aveva anticipato che “martedì nascerà il nostro primo figlio“. Su Twitter è stato, poi, possibile apprendere che la mamma trentacinquenne ed il bambino sono in perfetta salute, che il bebè è venuto alla luce alle ore 21.36 del 22 Gennaio, che pesa due chilogrammi e ottocento grammi, e che i neo genitori hanno deciso di chiamare il bebè Milan: Milan Piquè, dunque, ma non si tratta assolutamente di un accostamento del celebre difensore del Barcellona al club rossonero.

    Shakira e Piquè neo genitori: è nato Milan | © Jasper Juinen/Getty Images
    Shakira e Piquè neo genitori: è nato Milan | © Jasper Juinen/Getty Images

    Il significato del nome di origine slava, infatti, come precisa lo stesso Piquè sulla sua pagina Facebook è “caro, amorevole, grazioso, in antico romano laborioso, in sanscrito unificazione”.

    Nessuna ipotesi di mercato, dunque, in particolare in un momento tanto importante per Shakira e Piquè, che ora sono assolutamente focalizzati sull’arrivo del piccolo Milan, “proprio come il padre, del Barcellona fin dalla nascita”, così come ha sottolineato sul proprio sito web la celebre cantante colombiana, alla quale – sempre via Twitter – sono giunte anche le congratulazioni del presidente colombiano Juan Manuel Santos.

    Ovviamente, auguri ai due neo genitori che, secondo quanto riporta la stampa catalana, anche nel giorno della nascita del loro Milan Piquè hanno rispettato la “tradizione del due”: il bimbo è venuto alla luce nel giorno 22, mentre i genitori sono nati entrambi (anche se  a distanza di dieci anni) il due Febbraio: 2/2.

  • Inter beffata: Nicola Bellomo alla Roma a Giugno

    Inter beffata: Nicola Bellomo alla Roma a Giugno

    Nicola Bellomo, giovanissimo attaccante attualmente in forza al Bari, si è accordato con la Roma per la prossima stagione. Secondo quanto riportato dal sito della Gazzetta dello Sport, questa mattina il club giallorosso avrebbe chiuso l’affare Bellomo. Si parla di una comproprietà per una cifra intorno ai 2 milioni di euro per la metà del cartellino più il prestito di Tallo. Intanto il giocatore rimarrà fino a giugno in Puglia per farsi le ossa. Zeman viene così accontentato dalla dirigenza che porterà nella capitale un attaccante duttile, giovane e predisposto al sacrificio proprio come quelli che tanto adora il tecnico boemo. La Roma continua però a lavorare in silenzio e lontana da occhi indiscreti per rafforzare ulteriormente la rosa. Approfondiamo dunque il mercato in entrata e quello eventuale in uscita della squadra giallorossa. Chi sono i nomi caldi?

    CASSANI O MESBAH- Le richieste di Zeman erano abbastanza chiare: un attaccante e un terzino. Il reparto offensivo è già superdotato ma visto il mezzo flop di Destro e la delicata situazione di Osvaldo che viene corteggiato da molti club e spesso è indisponibile per ripetute squalifiche, serviva un giovane in grado di dare garanzie. Nicola Bellomo è l’uomo giusto e la Roma avrebbe beffato una bella concorrenza formata in primis dalle due milanesi Inter e Milan. Non solo attacco ma anche difesa, sotto osservazione le corsie esterne. Piris non sembra essere il giocatore che tutti si aspettavano e dall’altra parte Balzaretti non può giocare sempre al top. Ecco che un terzino è un altro rinforzo molto utile alla Roma. Si parlava nei giorni scorsi di Santon ma la pista inglese sembra ormai essere dimenticata a favore della più facile operazione riguardante Mattia Cassani. Il giocatore della Fiorentina attualmente si trova ai margini dei  piani di Vincenzo Montella e portarlo nella capitale non sembra essere un’utopia. Altro colpo easy per la corsia mancina sembra essere quello di Djamel Mesbah: l’algerino ha una situazione molto simile a quella di Cassani e, messo sul mercato dal Milan, non vede l’ora di cambiare aria. La sensazione è che uno dei due potrebbe trasferirsi a Roma in questa sessione invernale.

    Nicola Bellomo alla Roma a Giugno | © Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images
    Nicola Bellomo alla Roma a Giugno | © Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images

    BARCELLONA – Attenzione ai possibili addi. Nelle ultime ore si vocifera di un forte interessamento del Barcellona per due giocatori della Roma. Il primo è Pjanic, l’altro è Marquinhos, difensore diciottenne titolare del reparto arretrato di Zeman. Questo per sottolineare i meriti del giovane che, in un sistema di gioco come quello offensivo praticato dal boemo, offre prestazioni convincenti in difesa, proprio il punto debole delle squadre zemaniane. Per adesso la Roma trattiene entrambi considerandoli incedibili. Un altro giocatore che ha fatto molto parlare di sé per le ultime dichiarazioni è Capitan futuro, Daniele De Rossi. Nonostante il mal di pancia del centrocampista, le sirene francesi e inglesi e le esclusioni di Zeman, alla fine non dovrebbero esserci problemi per una permanenza del giocatore in quel di Roma. Lo stesso club giallorosso si è da tempo accordato col Gremio per Marquinho(attenzione, non il difensore ma il centrocampista: da notare la “s” finale) ma il giocatore non riesce a trovare l’intesa per quanto riguarda l’ingaggio. Altro addio probabile è quello di Stekelenburg ormai relegato a vice di Goicoechea: sull’olandese al momento c’è solo il Fuhlam.

  • La caduta degli invincibili. Pokerissimo del Real al Mestalla

    La caduta degli invincibili. Pokerissimo del Real al Mestalla

    Il Barcellona sa perdere! La 20esima giornata della Liga Spagnola, nonché la prima d’andata, ha offerto una grandissima sorpresa. La formazione di Tito Vilanova è stata battuta in trasferta dal Real Sociedad, perdendo di fatto l’imbattibilità stagionale in campionato dopo aver conquistato 18 vittorie e 1 pareggio. Niente di catastrofico visto l’ampio margine rispetto alle dirette concorrenti, che hanno approfittato della serata storica per racimolare due punti alla squadra blaugrana. L’Atletico Madrid si porta a -8 dal Barça, mentre i cugini del Real rimangono sempre molto staccati con un sonante -15! La lotta per il quarto posto, valido per la qualificazione ai preliminari di Champions League è molto bella e vede coinvolte 7 squadre, staccate tra loro di 6 lunghezze, al momento Betis e Malaga sembrano avere una marcia in più rispetto alle dirette concorrenti.

    In fondo alla classifica importante vittoria casalinga dell’Osasuna contro il Deportivo la Coruna, che gli permette di superare in classifica i diretti rivali, pur rimanendo in zona retrocessione.

    Esultanza del Real Sociedad al fischio finale © RAFA RIVAS/AFP/Getty Images
    Esultanza del Real Sociedad al fischio finale © RAFA RIVAS/AFP/Getty Images

    GLI INVINCIBILI – La caduta del Barcellona arriva inaspettata alla prima giornata di ritorno. I ragazzi di Vilanova, dopo aver conquistato il doppio vantaggio nei primi 25 minuti con le reti di Messi e Pedro, hanno subito la rimonta del Real Sociedad con la rete del 3-2 realizzata al 90′ da Agirretxe. Al fischio finale dell’arbitro i padroni di casa hanno festeggiato alla grande, consci di aver compiuto un’impresa storica.

    VALANGA REAL – Pokerissimo del Real Madrid al Mestalla. Incredibile la partita dei ragazzi di Mourinho che realizzano tutte le reti nella prima frazione di gara. Higuain apre le danze dopo appena 10 minuti, poi ci pensano due doppiette di Ronaldo e Di Maria a mettere in cassaforte il match. Nel secondo tempo le merengues amministrano le forze e gestiscono il risultato fino al triplice fischio dell’arbitro. Il Valencia non ha potuto nulla contro la partita perfetta dei blancos.

    I cugini dell’Atletico invece non vincono in goleada ma superano con un secco 2-0 il Levante con una rete per tempo di Adrian e Koke. I biancorossi si ritrovano così a 8 punti dal Barcellona. Liga riaperta?

  • Josè Mourinho: “Un giorno tornerò ad allenare in Inghilterra”

    Josè Mourinho: “Un giorno tornerò ad allenare in Inghilterra”

    Josè Mourinho ha parlato espressamente del suo futuro. L’Inghilterra sembra essere la terra del ritorno dello Special One viste e considerate le sue frasi. Come riporta il sito SportMediaset.it: “In Inghilterra si sente la vera passione per il gioco. Mi è piaciuto allenarvi dal primo fino all’ultimo giorno. E’ stata la mia prima esperienza al di fuori del Portogallo. Ero ancora un allenatore molto giovane quando sono arrivato, ma non ci potrebbe essere un posto migliore dove andare. So che un giorno tornerò, perché il calcio inglese significa molto per me“. Mourinho ha potuto affermare ciò durante un video messaggio fatto per celebrare il centocinquantesimo anniversario della “Football Association” e la frecciatina scagliata alla dirigenza del Real Madrid mai era stata più chiara. Perchè un allenatore vincente come Mourinho dovrebbe lasciare la Spagna, in particolare la panchina delle merengues, una delle corazzate dell’Europa contemporanea?

    Josè Mourinho | ©  Denis Doyle / Getty Images
    Josè Mourinho | © Denis Doyle / Getty Images

    STAGIONE DISASTROSA – Rispondendo dettagliatamente alla domanda di prima, Mourinho avrebbe più di un motivo per cui lasciare la Liga. Intanto le mancate vittorie di certe competizioni, obiettivi fortemente voluti dalla società, volatilizzati in favore degli acerrimi rivali del Barcellona. In due stagioni con il Real Madrid, escludendo quella in corso, Mourinho non è riuscito a vincere la Champions League, vera e propria fissazione del club madrileno. In compenso, moltissimi sono stati i milioni spesi dalla società per mettere a disposizione dello Special One una rosa di primissimo livello, anzi forse dal punto di vista dei nomi, la più forte del mondo. Mourinho è riuscito però “solo”, si fa per dire, a portare a casa un campionato spagnolo, una coppa e una supercoppa di Spagna. Sicuramente non quanto auspicato dai dirigenti. Guardando poi la stagione in corso ci sarebbe da mettersi le mani nei capelli: terza forza in campionato a ben 17 punti dal Barcellona. C’è però ancora la Champions da disputare e chissà che Mou non voglia regalare al Real la coppa tanto desiderata prima di tornare in Inghilterra.
    Un altro motivo per cui lo Special One potrebbe salutare la Spagna è il dissidio avuto di recente con i tifosi: dalle polemiche su Casillas lasciato in panchina alle varie polemiche di ogni sorta. Non tira un buon vento per Mourinho in Spagna.

    CHELSEA – Come detto, Mourinho potrebbe presto tornare ad allenare un club della Premier League. Chi? Il “Guardian” fa sapere che ci sarebbe addirittura già un accordo fra lo stesso portoghese e Roman Abramovich per far tornare Mou sulla panchina del Chelsea.  Rafa Benitez, attuale allenatore dei Blues, farebbe bene a guardarsi le spalle da un’ombra molto ingombrante. Il “Daily Express” la pensa invece in modo diverso: lo Special One tornerebbe sì in Inghilterra ma andrebbe a sostituire Ferguson sulla panchina del Manchester United qualora il longevo allenatore dei Reds Devils si ritirasse. I più nostalgici parlano anche di un eventuale ritorno in Italia sulla panchina dell’Inter, squadra ancora amata dallo stesso Mourinho ma puntuali sono arrivate le smentite. Indiscrezioni o meno, Josè Mourinho ha lanciato il suo messaggio, ora non resterà che attendere per capire dove possa sedere il portoghese.

     

  • Crisi Real. Pareggia contro l’Osasuna e il Barça vola a +18

    Crisi Real. Pareggia contro l’Osasuna e il Barça vola a +18

    Nella Liga Spagnola siamo giunti al giro di boa. La diciannovesima giornata ha riservato una clamorosa sorpresa con il pareggio esterno del Real Madrid in casa dell’Osasuna, ultimo in classifica. Il Barcellona, con la vittoria sul campo del Malaga vola a +18 dalle merengues, dando il colpo di grazia alle speranze di una già impossibile rimonta. Le energie della squadra di Mourinho saranno tutte riversate nella Champions League, dove li attende la super sfida contro il Manchester United. Tiene come può l’Atletico Madrid, fermo al secondo posto a 11 punti dal Barça. I ragazzi di Simeone guadagnano due punti dal Real e si portano a +7. Attenzione al cammino del Betis Siviglia che supera con un secco 2-0 il Levante e si porta a soli tre punti dal club di Florentino Perez. A questo punto il terzo posto diventa l’obiettivo dei biancoverdi.

    La sfida tra due nobili in crisi, Valencia-Siviglia, va ai padroni di casa che si impongono sul 2-0 (doppietta di Soldado) che ritornano in corsa per un posto in Europa League.

    Il Barça supera il Malaga e si porta a +18 dal Real © David Ramos/Getty Images
    Il Barça supera il Malaga e si porta a +18 dal Real © David Ramos/Getty Images

    REAL MADRID IN CRISI – Se i tifosi hanno espresso il proprio malumore nei confronti di Mourinho, non sono stati tanto leggeri i soci del club che hanno definito la gestione del tecnico portoghese la peggiore degli ultimi anni. Non è bastata la vittoria della Liga appena una stagione fa a rendere l’ex allenatore di Chelsea e Inter simpatico agli occhi dei tifosi. E come se non bastasse, complici anche le assenze di Cristiano Ronaldo, Sergio Ramos e Pepe, il Real viene fermato dall’Osasuna (0-0), ultimo in classifica e dalla formazione con un livello tecnico davvero basso. Il periodo no continua e intanto la terza posizione (che garantisce la Champions senza preliminari) non è poi così tanto sicuro.

    BARCELLONA A VALANGA – Dall’altra parte, il Barça non conosce soste. In casa del Malaga vince 3-1 e vola a +18 rispetto all’odiato Real Madrid. Le reti arrivano da Messi, Fabregas e Thiago Alcantara. Per i padroni di casa, la rete della bandiera, arrivato a due minuti dal termina, porta la firma di Buonanotte (in procinto di lasciare il club per arrivare in Italia). Difficile descrivere il cammino dei blaugrana, imbattuti e autori di un campionato praticamente perfetto: 18 vittorie e 1 pareggio! L’addio di Guardiola ha responsabilizzato ulteriormente i giocatori che continuano a giocare a memoria regalando spettacolo al pubblico.

    OCCHIO AL BETIS – Ed intanto dalla retrovie, in gran silenzio, ecco spuntare il Betis. Con i 34 punti conquistati nel girone d’andata si ritrova a soli tre punti dal terzo posto, occupato dal Real Madrid. Poco dietro troviamo Malaga, Rayo Vallecano, Levante e Valencia. Incredibile il cammino del Rayo, che ha pareggiato una sola partita, conquistando 10 vittorie e 8 sconfitte. Frutto di una mentalità propositiva, senza troppe pressioni.

    Se il primo posto sembra ormai segnato, non escludiamo un ritorno di fiamma del Real Madrid per il secondo posto, anche se stando così le cose, i cugini dell’Atletico non avranno problemi a proteggere la posizione. In fondo alla classifica è lotta tra sei squadre, divise tra loro in tre soli punti.

    Il miglior attacco è quello del Barcellona (64 gol fatti), mentre la miglior difesa è del Malaga (16 gol subiti).