Tag: barcellona

  • Milan-Barcellona, la sfida dei sogni. Clima da finalissima

    Milan-Barcellona, la sfida dei sogni. Clima da finalissima

    Sono solamente Ottavi di Finale, eppure sembra una vera e propria Finalissima. La sfida Milan-Barcellona porta con se parecchi record, uno su tutti, quello di incasso da parte del club rossonero, che dal match ricaverà quasi 5 milioni riempendo in ogni ordine di posto lo Stadio San Siro, come raramente si è visto nell’ultimo periodo. A Milano è previsto anche l’arrivo di numerosi tifosi del Barça, circa 2200 (più dell’anno scorso quando le due squadre si scontrarono ai quarti). Insomma, le premesse per assistere ad una gara spettacolare non mancano e saranno presenti nell’impianto milanese ben 301 giornalisti accreditati, oltre a 72 forografi e 50 televisioni. La partita che vale una stagione è arrivata, i giocatori in campo potranno vivere un’atmosfera da far venire la pelle d’oca, sperando che non manchino le emozioni!

    CASA MILAN – Allegri, per la gara che forse gli vale la conferma, deve fare a meno di Flamini, Nocerino e Balotelli. Confermato il 4-3-3 con un tridente meno offensivo del solito visto che il francese Niang dovrebbe partire dalla panchina, dando spazio dal primo minuti a Boateng che supporterà El Shaarawy (recuperato da un fastidio al ginocchio) e Pazzini. A centrocampo ci sarà spazio per la fisicità di Muntari, l’esperienza di Ambrosini e il palleggio di Montolivo. In difesa la coppia centrale sarà composta da Mexes – Zapata, mentre sugli esterni a destra giocherà Abate, dalla parte opposto Costant. In porta Abbiati.

    Tutto esaurito a San Siro ©  Tullio M. Puglia/ Getty Images Sport
    Tutto esaurito a San Siro © Tullio M. Puglia/
    Getty Images Sport

    CASA BARCELLONA – I blaugrana dovranno fare a meno di Villa, rimasto in Spagna. Per il resto, in campo scenderà la formazione migliore con Victor Valdes tra i pali. Difesa a quattro composta da Dani Alves e Jordi Alba sugli esterni e la coppia centrale Puyol – Pique. Davanti al reparto difensivo stazionerà Busquets, mentre le due mezze ali saranno Xavi e Fabregas. Il tridente tutto tecnica e velocità invece sarà composto da Iniesta, Pedro e l’extraterrestre Messi.

    LA MARCATURA A UOMO – Il presidente del Milan, Silvio Berlusconi, nei giorni scorso avrebbe consigliato ad Allegri la marcatura a uomo per il quattro volte vincitore del Pallone D’Oro, Lionel Messi, ricevendo però una risposta negativa dal tecnico che non intende privare il centrocampo di un uomo che segua in maniera asfissiante l’argentino.

    OTTIMISMO ROSSONERO – Il Milan non parte sconfitto, questo è certo. Pur confermando che il favorito è il Barcellona, Adriano Galliani non esclude un colpaccio milanista. La palla è tonda e il calcio non sempre premia il più forte.

    RAPPORTO D’AMICIZIA – La sfida Milan-Barcellona sarà utile anche per poter confermare l’ottimo rapporto tra le due dirigenze. Rosell (presidente del Barça) e Galliani si stimano reciprocamente e per sigillare quest’amicizia, le due dirigenze hanno pranzato insieme in un noto ristorante di Milano. Chissà se si sia parlato anche di mercato e soprattutto di quel Bojan Krkic, in prestito ai rossoneri con un diritto di riscatto fissato a 15 milioni di euro.

    PROBABILI FORMAZIONI MILAN-BARCELLONA
    Milan (4-3-3): Abbiati; Abate, Zapata, Mexes, Costant; Ambrosini, Montolivo, Muntari; Boateng, Pazzini, El Shaarawy. Allenatore: Allegri
    Barcellona (4-3-3): Victor Valdes; Dani Alves, Pique, Puyol, Jordi Alba; Bosquets, Xavi, Fabregas; Iniesta, Messi, Pedro. Allenatore: Roura

  • Per battere il Barça serve un Milan essenziale e mononota

    Per battere il Barça serve un Milan essenziale e mononota

    Ci voleva il Festival di Sanremo per creare un titolo così alla vigilia di una delle partite più importanti di tutta la stagione. Milan-Barcellona è la sfida dell’anno per i tifosi rossoneri, forse del mese per quelli blaugrana. E questo già aiuta a comprendere come la gara di mercoledì sera a San Siro non nasca sotto degli auspici così fantastici. Però chissà, magari proprio Sanremo può servire da illuminazione. Ci appelliamo al conte Max, uno che dalla fronte ci pare essere discretamente sveglio e malleabile: Max, invece che dar retta a Berlusconi, segui il nostro consiglio. Gioca un calcio essenziale e mononota, dove tra il dire e il fare non c’è di mezzo il mare di Livorno ma la verticalizzazione, un’idea che si illumina d’immenso dando vita all’eternità.

    Fallo anche per Conte, che così si ricorda della tua squadra quando parla d’Europa, e fallo pure per Arrigo Sacchi, il quale non vede l’ora di sbattere in faccia a Capello un’altra vittoria del Milan contro i blaugrana (sai, Don Fabio pure in Russia cammina con la sua aria da brillante ricordando quella gran finale di Champions).

    Milan-Barcellona da Festival del calcio

    Massimiliano Allegri, l'essenziale | ©Giuseppe Bellini/Getty Images
    Massimiliano Allegri, l’essenziale | ©Giuseppe Bellini/Getty Images

    Che sarà mai in fondo il Barcellona? Sì va bene, avrà pure vinto tutto in questi ultimi anni, e chi dice il contrario, ma un conto è il passato, un altro il presente. Ah, dite che anche adesso il Barça si beve questo Milan manco fosse una Red Bull? Non avete tutti i torti in effetti. Però questi spagnoli quando si convincono di qualcosa spesso fanno la figura dei pirla (e questo il Milan lo sa bene, sia con Sacchi che con Capello). L’auspicio per i tifosi rossoneri è che Messi continui a fare il brillante all’interno dello spartito blaugrana. Vi dirò di più, può far tutto quello che vuole, vincere il quinto Pallone d’oro già mercoledì a San Siro. Tanto alla fine che importa, non hanno vinto l’Essenziale e Mononota a Sanremo?

  • Liga, Messi da record. Mourinho tocca quota 100 panchine

    Liga, Messi da record. Mourinho tocca quota 100 panchine

    Poche sorprese nella 24esima giornata di Liga Spagnola che ha visto le prime tre squadre vincere e lasciare quindi invariate le rispettive distanze. Sono tre i protagonista: Messi, Sergio Ramos e Mourinho. Per l’argentino ennesima impresa superata con i 300 gol segnati con la maglia blaugrana e una media gol impressionante con 37 reti realizzate nella 24 gare di campionato (segna ininterrottamente da inizio novembre!), il difensore spagnolo invece nel giro di sei minuti (dal 12′ al 18′) realizza il gol del 2-0 per le merengues, poi subisce una doppia ammonizione lampo che costringe i compagni a giocare in dieci per settanta minuti circa, ed infine il tecnico portoghese che tra mille difficoltà raggiunge quota 100 panchine da allenatore del Real Madrid.

    Un campionato sempre più in mano al Barcellona che mantiene il vantaggio di 12 punti dall’Atletico Madrid (secondo in classifica) e non sembra risentire di alcuna fatica. La squadra di Tito Vilanova continua ad impressionare per gioco e solidità e solo con il ritorno della Champions League,  le dirette concorrenti potrebbero sperare di racimolare qualche punto, anche se, onestamente, la Liga in questo momento può perderla solo il club catalano.

    Sergio Ramos esce a testa bassa dopo l'espulsione © PEDRO ARMESTRE/AFP/Getty Image
    Sergio Ramos esce a testa bassa dopo l’espulsione © PEDRO ARMESTRE/AFP/Getty Image

    Barça in rimonta – Messi e compagni hanno trovato più difficoltà del previsto per superare il Granada, squadra impegnata nella lotta per non retrocedere. La formazione di Vilanova si ritrova anche sotto di un gol alla fine del primo tempo ed è il solito fenomeno argentino a togliere le castagne dal fuoco con una doppietta che gli permette di rimanere al primo posto, con un ottimo margine di sicurezza dalla seconda.

    Fa tutto Sergio Ramos – Il Real Madrid invece chiude la pratica Rayo Vallecano nei primi dodici minuti con le reti di Morata e Sergio Ramos. Il giovane attaccante spagnolo, gettato nella mischia da Mourinho, ringrazia per la fiducia il tecnico con un gol importante che spiana la squadra ad una facile vittoria. Per il terzino ex Siviglia invece, come già detto, una giornata quasi storica. Prima realizza la rete del definitivo 2-0 e dopo sei minuti si fa espellere (per doppia ammonizione) mettendo a serio rischio una vittoria che sembrava già scritta.

    Anti-Barça – L’Atletico Madrid di Simeone continua l’ottimo campionato fin qui disputato e vince in trasferta sul campo del Valladolid con un secco 3-0 che gli permette di mantenere i 4 punti di vantaggio dai cugini del Real. Il Barça invece al momento sembra irraggiungibile. A segno per l’Atletico il solito Falcao, autentico trascinatore dei Cholchoneros.

    Lotta Champions – Inizia a delinearsi anche la lotta al quarto posto (l’ultimo utile per l’ingresso in Champions, tramite Preliminari). Malaga e Valencia sembrano avere una marcia in più rispetto alle dirette concorrenti e con le due vittorie nella 24esima giornata staccano iniziano un piccola fuga. Entrambe le squadre vincono i casa, rispettivamente contro Athletic Bilbao e Maiorca.

    Levante e Real Sociedad si fanno male a vicenda, andando a pareggiare nello scontro diretto (1-1 il risultato finale), mentre per il Betis arriva una deludente sconfitta nella trasferta a Barcellona contro l’Espanyol.

    Retrocessione – La lotta per non scendere il Liga Adelante inizia a farsi chiara. La distanza tra il 18esimo posto e la prima posizione utile per salvarsi la distanza è già di 4 punti. In questo momento, le squadre che scenderebbero di categoria sarebbero: Celta Vigo, Maiorca e Deportivo la Coruna.

  • Liga, il Barça ipoteca il titolo. Ronaldo protagonista di giornata

    Liga, il Barça ipoteca il titolo. Ronaldo protagonista di giornata

    Gol e spettacolo nella 23esima giornata della Liga Spagnola. Barcellona e Real Madrid sono assolute protagoniste del week end spagnolo segnando rispettivamente sei e quattro gol contro Getafe e Siviglia, confermando una certa superiorità rispetto alle altre squadre del campionato. Anche l’Atletico Madrid, dopo un inizio straordinario, sta lentamente calando di continuità di risultati e nell’ultimo incontro ha subito una brutta sconfitta esterna contro il Rayo Vallecano permettendo ai blaugrana di fuggire a +12 dal secondo posto. Liga già chiusa? Possibile riapertura con il ritorno delle gare di Champions? Mai dare per scontato un campionato, ma obiettivamente al momento, sembra davvero difficile trovare una squadra in grado di raggiungere e sorpassare la squadra di Vilanova, che esprime un calcio sempre spettacolare e concreto.

    Ronaldo vs Messi – Stavolta la sfida personale tra il portoghese e l’argentino la vince il primo, che stende da solo con una tripletta il Siviglia, mentre l’argentino si deve accontentare di una sola rete nella sfida contro il Getafe.

    Ronaldo stende il Siviglia con una tripletta © Gonzalo Arroyo Moreno/Getty Images
    Ronaldo stende il Siviglia con una tripletta © Gonzalo Arroyo Moreno/Getty Images

    Real forza 4 – Le merengues distruggono letteralmente il Siviglia tra le mura amiche del Santiago Bernabeu per 4-1. Decisiva la tripletta di Cristiano Ronaldo che si carica la squadra e la trascina verso una vittoria importantissimi ai fini della classifica, mettendo al sicuro il terzo posto, l’ultimo utile per la qualificazione alla Fase a Gironi della prossima Champions League. Gli ospiti una trasferta shock con un passivo di 4-0 nella prima ora di gioco. Il gol di Del Moral sul finale fissa sul 4-1 il risultato finale.

    Barça super – I blaugrana, per rispondere ai rivali del Real Madrid, ne segnano sei al povero Getafe che si ritrova davanti una squadra in perfetta forma fisica, in vista anche dell’imminente sfida di Champions League. Il risultato finale di 6-1 non lascia spazio a dubbi. Una sola squadra in campo e sei marcatori diversi. In ordine cronologico segnano Sanchez, Messi, Villa, Tello, Iniesta e Pique. Insomma, c’è spazio per tutti. Il Barcellona, con la vittoria di questo week end si porta a +12 sulla seconda in classifica, mettendo le mani sulla Liga 2012-2013.

    Simeone ko – L’unica squadra ancora in grado di impensierire i blaugrana si ferma in trasferta contro il Rayo Vallecano. Parliamo dell’Atletico Madrid di Radamel Falcao, autore del gol della bandiera (segnato al 90′). Adesso la formazione biancorossa deve guardarsi alle spalle al ritorno dei cugini del Real, distanti solamente quattro punti, anche se i ragazzi di Simeone devono recuperare ancora una gara.

    Corsa Champions – Tra alti e bassi continua la caccia all’ultima posizione utile per la Champions 2013-2014. Tra la quarta piazza e il nono posto ci sono solamente sei punti, il che rende tutto più interessante. Il Malaga supera di misura il Levante nell’unico scontro diretto di giornata, confermandosi al quarto posto. Dietro gli andalusi rimangono in scia Valencia e Real Sociedad che vincono di misura su Celta Vigo e Maiorca.

  • Milan come il Barcellona, si punta sulla “Cantera”

    Milan come il Barcellona, si punta sulla “Cantera”

    Che il Barcellona, la squadra più rinomata al mondo da cinque anni a questa parte, sia un modello da seguire, non è una cosa nuova.  Le vittorie, il modo in cui queste sono state ottenute, la mentalità, la dicotomia con la città, l’essere “più che un club” sono tutte nozioni che hanno reso il vecchio Barça di Guardiola la prima squadra traghettatrice verso un nuovo modo di concepire il calcio. Il punto fondamentale, ciò che sta alla base della teoria blaugrana è il reparto giovanile: questo deve essere il serbatoio dal quale attingere la forza della prima squadra. In due modi: attraverso la formazione di campioni da inserire gradualmente nella squadra maggiore e attraverso la formazione di buoni giocatori da vendere ad altre squadre, ragazzi di talento ma non all’altezza del club di casa. Così facendo non serve prendere le stelle dalle altre squadre dal momento che queste sono formate in “casa”. Spiegato a grandi linee in cosa consiste il modello del Barcellona, cerchiamo di capire cosa ha in mente di fare il Milan. Come riportato da Gazzetta.it, l’intenzione è quella di seguire i blaugrana. Riusciranno i rossoneri nel loro intento?

    M'Baye Niang, il simbolo del nuovo Milan che strizza l'occhio ai giovani | ©Giuseppe Bellini/Getty Images
    M’Baye Niang, il simbolo del nuovo Milan che strizza l’occhio ai giovani | ©Giuseppe Bellini/Getty Images

    STILE BARCELLONA – Per formare una squadra competitiva per i prossimi decenni, il Milan prenderà come modello il Barcellona. Puntare sui giovani e sul settore giovanile evitando di fare spese folli per portare a Milanello talenti da altri club. Da ora in poi, il club di via Turati sfornerà direttamente in casa i propri campioncini in erba. L’obbiettivo è quello di creare un’unica linea guida che accompagni le varie squadre del Milan dalle più giovani (12 anni) alla prima squadra. Stesso modulo, stesso modello così da ambientarsi in un medesimo modo di giocare. Proprio come il Barcellona. Il percorso è stato tracciato con un accordo esplicito fra i vertici della società rossonera e l’allenatore Massimiliano Allegri, propenso a utilizzare questo nuovo stile. La speranza è quella di ricreare un ciclo vincente fondato su campioni fatti in casa proprio come nel lontano passato rossonero.

  • Messi rinnova con il Barcellona fino al 2018

    Messi rinnova con il Barcellona fino al 2018

    Lionel Messi. Basta il nome perché per un giocatore simile, ogni presentazione sarebbe superflua e fuori luogo. La Pulce, talento cristallino nato nel “recente” 1987, è ormai alla ribalta del panorama calcistico mondiale da molti anni nonostante i suoi 26 anni. Tutto questo per dire che l’età è tutta dalla parte di Messi. I grandi mostri sacri del passato, per arrivare a fare la metà di quello che ha ottenuto l’argentino, hanno impiegato molto più tempo di lui. Da mettere in conto poi che è difficile se non impossibile fare un paragone fra il calcio giocato in due epoche completamente differenti. Negli anni passati, diverse erano le tattiche, la mentalità dei giocatori e i soldi che giravano attorno al mondo del pallone. Oggi tutto è diverso, non esistono più le squadre “materasso” e il quoziente di difficoltà è aumentato come conseguenza della maggiore possibilità di accesso al calcio stesso: più persone giocano, più è difficile emergere. Ebbene, Messi ce l’ha fatta.

    E’ emerso nonostante molte difficoltà, è esploso, ha vinto tutto e ha polverizzato ogni singolo record che fosse possibile distruggere. Oggi la Pulce viene considerato all’unanimità il giocatore più forte del mondo, lontano anni luce da Cristiano Ronaldo, il suo rivale più accreditato sia per i valori visti in campo, sia per il carattere dell’argentino. Mai gossip, mai un richiamo, un ritardo, un episodio sgradevole, niente di niente. Tutto questo è senza dubbio andato a influire nel giudizio complessivo di Messi come uomo oltre che come calciatore. Appurato il dominio attuale, di diversa lettura è quello relativo al “tutti i tempi”. Messi è davvero il giocatore più forte del mondo di tutti i tempi? Secondo la maggior parte degli statistici e opinionisti, sì. Non solo per i dati (gol segnati, coppe vinte, premi…) ma anche per il modo in cui Leo si è affermato nel calcio, fenomeno più unico che raro. In meno di un decennio, Messi è diventato un simbolo della Liga, della Catalogna, del Barcellona. Tutti sono ai suoi piedi e lui ripaga i suoi tifosi con gol e azioni da urlo. Si può immaginare un Messi lontano dal Barça? Nemmeno per idea e infatti ieri è avvenuto il tanto atteso prolungamento del contratto di Leo con il club blaugrana. L’argentino resterà in Spagna fino al 2018 con una clausola rescissoria da capogiro.

    Leo Messi ha rinnovato con il Barcellona fino al 2018 | © JOSEP LAGO/Stringer / Getty Images
    Leo Messi ha rinnovato con il Barcellona fino al 2018 | © JOSEP LAGO/Stringer / Getty Images

    ANCORA INSIEME – Dal 2000 al 2004 Messi ha militato nelle giovanili del Barcellona. Successivamente l’approdo in prima squadra dove Leo è tutt’oggi il giocatore più rappresentativo. Andare via dal Barça è un’utopia. Impossibile pensare Messi con una maglia diversa da quella blaugrana se non con quella della nazionale argentina nella quale però Leo non riesce a emergere come in Liga. Il contratto di Messi con il Barcellona stava per scadere e, nella giornata di ieri, è arrivato il tanto atteso prolungamento. Il prolungamento prevede la permanenza della Pulce nel Barça fino al 2018, per l’esattezza fino al 31 giugno. In quell’anno, Messi avrà 31 anni. Ancora non sono state rese note le cifre dell’operazione allungo contratto ma, secondo quanto riportato dall’Ansa, Messi guadagnerà circa 12 milioni all’anno. Piccolo particolare: la clausola rescissoria del contratto ammonta a 250 milioni di euro. Se qualcuno volesse pagarla per avere il talento argentino, questo è quanto dovrà sborsare.

  • Cavani, Real Madrid e Barcellona ci provano

    Cavani, Real Madrid e Barcellona ci provano

    Edinson Cavani è riuscito a conquistare in pochissimo tempo il cuore di tutti i tifosi del Napoli. Non solo grazie ai numerosissimi gol con la maglia dei partenopei, alla miriade di punti che il bomber ha fatto ottenere al Napoli, ma anche e soprattutto per il suo carattere. Cavani non ha mai esultato spaccando bandierine, facendo gesti indegni di un professionista. Non ha mai fatto interventi killer in campo nè simulazioni. Cavani non è mai apparso sui giornali di gossip per presunti flirt con questa o con quella modella, velina o cantante. La vita del Matador è privata e la famiglia occupa il primo posto insieme alla religione. Il prototipo di giocatore in campo che tutti vorrebbero. Poi chiaro, nessuno è perfetto, e se una volta ogni tanto Cavani sbaglia (o ha sbagliato) glielo perdoniamo tranquillamente. Comunque sia il bomber partenopeo è riuscito ad avere un impatto grandissimo su Napoli e la sua gente. Nessuno tranne Maradona era riuscito in un’impresa tanto ardua. Il Matador è ambizioso e vuole addirittura superare l’argentino, icona sacra per il calcio napoletano e non.

    Edinson Cavani: l'attaccante ambito dai club di tutta l'Europa. Resterà a Napoli? | © Marco Luzzani/Stringer 7 Getty Images
    Edinson Cavani: l’attaccante ambito dai club di mezza Europa. Resterà a Napoli? | © Marco Luzzani/Stringer 7 Getty Images

    TENTAZIONI – Cosa mai vogliamo insinuare con quei tre punti di sospensione al termine del paragrafo precedente? Di ufficiale, precisiamolo subito, non c’è niente e da questo punto di vista i tifosi del Napoli possono stare tranquilli. L’unica cosa è che il futuro è incerto, i soldi mancano e se mai dovessero arrivare delle offerte clamorose non si sa mai cosa potrebbe fare De Laurentiis. L’intenzione della dirigenza è chiara: tenere Cavani di fronte ad ogni cifra e incentrare un futuro sul bomber uruguagio. Cavani cosa pensa? In questo caso la nebbia si deve ancora diradare e qualcosa non torna al 100%. Le dichiarazioni del Matador a inizio gennaio erano molto più sicure: “Spero di stare qui ancora per un bel po’, mi trovo bene” e via dicendo. Alla fine dello stesso mese le cose sono leggermente cambiate: “Sarà la società a valutare il da farsi”. Parole leggermente diverse. Anche perchè nel calciomercato invernale sono arrivate delle proposte dall’estero fra cui la proposta di Wenger, assiduo estimatore del Matador, pronto a pagare i 63 milioni di euro di clausola recissoria. Cavani intanto è concentrato sulla stagione in corso e non ci pensa nemmeno a guardare avanti. Ogni cosa a suo tempo. Come riportato dalla Gazzetta dello Sport, a fine campionato Cavani e De Laurentiis si incontreranno per discutere i termini del contratto del bomber. Ma cerchiamo di capire quali sono le possibili squadre interessate al Matador.

    PREMIER E LIGA – Andiamo con ordine. Principalmente le squadre interessate seriamente a Cavani provengono da due campionati: la Premier League e la Liga. In Inghilterra ci sono Arsenal, Manchester City e Chelsea. Dei primi ne abbiamo già parlato. I citizens non sono una novità: gli sceicchi avevano già proposto una cifra altissima al presidente De Laurentiis rispedita al mittente e c’è da scommettere che vorranno riprovarci. Il Chelsea ha un pallino fisso in tutto ciò che luccica: tradotto in parole povere, se un giocatore fa gol, entra automaticamente nella lista di Abramovic. Poco importa se poi il neo acquisto si rileva un flop: tanto i soldi ci sono. Negli ultimi giorni è sorta l’ipotesi Liga: Barcellona e Real Madrid le due pretendenti in lotta per Cavani. Nessuna delle due ha formulato un’offerta ma una radio spagnola ha chiesto a Cavani cosa farebbe se uno di questi club decidesse di comprarlo. Il giocatore ha un po’ vacillato dicendo che soltanto sapere di interessare a certe squadre è un onore e che è normale vacillare.

  • Clamoroso autogol di Ronaldo. Solo un pari per il Barça al Mestalla

    Clamoroso autogol di Ronaldo. Solo un pari per il Barça al Mestalla

    Quando una stagione inizia male, spesse è destinata a finire ancora peggio. La conferma arriva dallo strano campionato del Real Madrid che, non bastassero le polemiche all’interno dello spogliatoio (con la vecchia guardia contro il tecnico), riesce nell’impresa di perdere in casa del Granada (di patron Pozzo, presidente anche di Udinese e Watford) grazie ad una strana autorete del giocatore simbolo di questi anni. Parliamo naturalmente di Cristiano Ronaldo, autore di 33 gol in 34 partite in questa stagione e protagonista in negativo nell’ultima giornata di Liga Spagnola. Non ne approfitta il Barcellona (distante ora 16 lunghezze) che si ferma al Mestalla, in casa del Valencia (1-1 il risultato finale). In gol per i blaugrana il solito Leo Messi, che ha passato gli ultimi giorni nelle prime pagine dei giornali a causa del suo comportamento nella recente sfida contro il Real.

    L’AUTOGOL – Solo in una stagione così sfortunata per il Real, poteva succedere di ritrovarsi a commentare un autogol di Cristiano Rolando. Proprio lui, abituato a comparire nel tabellino dei marcatori, ma nella colonna giusta. Il portoghese devia involontariamente il pallone di testa alle spalle del proprio portiere in coccasione di un calcio d’angolo che risulta decisivo ai fini del risultato finale (1-0).

    Ronaldo, protagonista con l'autogol contro il Granada © Denis Doyle/Getty Images
    Ronaldo, protagonista con l’autogol contro il Granada © Denis Doyle/Getty Images

    CORSA SOLITARIA – Nonostante il pareggio contro il Valencia, il Barcellona sembra fare un campionato a se. L’ottima stagione dell’Atletico Madrid non sembra impensierire più di tanto gli uomini di Vilanova che fanno corsa al Real Madrid, che attualmente si trova a 16 punti di distanza. I blaugrana escono dal Mestalla con un solo punto. I due gol del match arrivano entrambi nella prima frazione di gioco con Banega per i padroni di casa e Messi per gli ospiti (su rigore). Dopo il 5-0 subito tra le mura amiche dal Real Madrid, il Valencia riesce a fermare la capolista!

    SECONDA PIAZZA – E se il Real Madrid fatica a trovare continuità di risultati in questa stagione, sull’altra sponda della città, all’Atletico si godono il secondo posto solitario a 9 punti dal Barcellona. Falcao e compagni superano di misura il Betis nel posticipo di giornata e la distanza dai cugini diventa di sette lunghezze. La qualificazione diretta in Champions pare ormai scontata.

    PRELIMINARI CHAMPIONS – La corsa al quarto posto si fa sempre più interessante. Al momento, la quarta piazza viene occupata dal Malaga (che l’anno prossimo non potrà giocare in competizioni europee a causa di una squalifica arrivata dalla Uefa per i mancati pagamenti degli stipendi negli ultimi mesi) ma la distanza tra la squadra di Pellegrini e l’ottavo posto è di soli tre punti. Le squadre coinvolte, oltre il Malaga, sono Levante, Betis, Valencia e Rayo Vallecano.

    Tra tutte queste squadre, nessuna è riuscita a portare il bottino pieno a casa. Il Malaga ha pareggiato in casa contro il Real Saragozza, 1-1 il risultato finale con la rete del fenomeno spagnolo Isco (recente di rinnovo contrattuale con clausola di rescissione passata a 35 milioni di euro). Anche il Valencia ha conquistato un solo punto (contro il Barcellona), mentre per Levante, Betis e Rayo Vallecano arrivano tre sconfitte, rispettivamente contro Espanyol, Atletico Madrid e Siviglia.

    Ecco la sfortunata autorete di Cristiano Ronaldo contro il Granada
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  • Leo Messi è umano, insulta Karanka e Arbeloa

    Leo Messi è umano, insulta Karanka e Arbeloa

    L’extraterrestre Messi torna sulla terra. Ebbene si, il fenomeno argentino dal comportamento sempre rispettoso, bomber infallibile, nonché quattro volte vincitore del Pallone d’Oro, si è lasciato andare a qualche minuto di nervosismo. Il tutto è successo nel corso del Clasìco, Real Madrid-Barcellona, giocatosi mercoledì sera, per la gara d’andata delle semifinali della Copa de Rey (l’equivalente della nostra Coppa Italia). Leo Messi, non ha apprezzato il trattamento ricevuto dalla difesa delle merengues nel corso di tutta la partita e forse nervoso per l’accoglienza non proprio calorosa del Bernabeu, avrebbe insultato a fine partita prima Karanka (vice di Mourinho) e successivamente Arbeloa. Un atteggiamento del tutto nuovo per l’extraterrestre Messi, probabilmente amareggiato anche per non aver segnato e per il risultato finale.

    Una grande novità per l’argentino, sempre fuori da qualsiasi scandalo calcistico, oltre che giocatore sempre corretto all’interno del rettangolo da gioco.

    Messi nervoso, insulta Karanka e Arbeloa © Denis Doyle/Getty Images
    Messi nervoso, insulta Karanka e Arbeloa © Denis Doyle/Getty Images

    Perché? – E allora viene da chiedersi: perché? Per quale motivo Leo Messi avrebbe insultato Karanka, definendolo “Il pupazzo di Mourinho” e rivolto una sorta di minaccia ad Arbeloa “Ci vediamo a Barcellona”, non prima di avergli detto di girare lo sguardo. Il tutto è avvenuto nei parcheggi del Bernabeu, quindi a mente fredda e lucida. Un comportamento assolutamente lontano dagli standard del giocatore, apprezzato in tutto il mondo anche per il suo modo di essere. Mai polemiche, mai dichiarazioni fuori luogo e mai e poi mai insulti (perlomeno, mai in modo così plateale). E’ bastato un pareggio nei minuti finali per far scattare la scintilla all’argentino? Noi pensiamo proprio di no, ma come detto precedentemente, il quattro volte Pallone d’Oro non ha gradito i numerosi falli ricevuti nel corso di tutta la gara, quasi come se volessero intimidirlo. Ma il gioco del calcio è anche questo, uno sport maschio, dove il contrasto fisico dev’essere la norma. Probabilmente non si è sentito tutelato dall’arbitro di gara.

    E allora va ricordato all’autore di 91 gol nell’anno solare 2012, Leo Messi, che lo sport è anche questo. Si perde, si pareggia e spesso (per lui) si vince. Si subiscono falli e si ricevono i fischi dal pubblico nemico, ma questo non giustifica il nervosismo a fine gara. La Pulce da extraterrestre si riscopre umano…

  • Eurolega, Siena naufraga a Barcellona

    Eurolega, Siena naufraga a Barcellona

    Prima o poi doveva arrivare. Dopo sei giornate, Siena conosce la prima sconfitta nelle Top 16 di Eurolega perdendo malamente a Barcellona per 85-66 contro una delle formazioni favorite per il successo finale. Nonostante ai padroni di casa mancasse sua maestà Navarro, oltre ad Oleson, tra le due squadre non c’è stata praticamente mai storia. Paradossalmente, ma neanche troppo, a pesare di più nell’economia del risultato finale, sono state le assenze dei vari Ress e Ortner, alle quali si è aggiunta anche quella di Carraretto, rimasto a casa perché influenzato. E così la Montepaschi è andata incontro ad una sconfitta largamente pronosticabile alla vigilia, considerato anche il recente stato di forma in campionato, che ha visto i toscani perdere tre partite consecutive fuori casa, l’ultima a Brindisi lunedì scorso, scivolando ulteriormente in classifica, dove a farla da padrone sono le due “sorprese” Varese e Sassari.

    Eurolega, Siena in testa col Barça nel girone F

    logo eurolega | © foto tratta dal web
    logo eurolega | © foto tratta dal web

    Per i padroni di casa grande prestazione di Ante Tomic, autore di 20 punti, 5 rimbalzi e 5 assist, con un ottimo 9/12 da due. Inarrestabile dall’arco un incredibile Rabaseda, che mette a segno tutte e quattro le triple tentate, chiudendo con un impressionante 6/6 dal campo. A fine partita proprio i tiri da tre punti si sono rivelati uno dei fattori decisivi. Mentre il Barça ha tirato con un 7/13 (54%), Siena ha chiuso con un pessimo 6/21 (28%). Tra i senesi da sottolineare comunque i 19 punti e 4 assist di Bobby Brown a cui si aggiungono i 14 di Danielo Hackett, secondo miglior realizzatore della squadra di coach Bianchi.

    I risultati della sesta giornata

    Girone E

    Zalgiris Kaunas – Alba Berlin 92-56
    Real Madrid – Cska Mosca 86-78
    Unicaja Malaga – Anadolu Efes oggi
    Panathinaikos – Brose Baskets oggi

    Girone F

    Besiktas – Maccabi Tel Aviv 55-77
    Barcelona – Montepaschi Siena 85-66
    Olympiacos – Fenerbache 82-71
    Caja Laboral – Khimki oggi

    Le classifiche

    Girone E

    1. Real Madrid 6-0
    2. Cska Mosca 4-2
    3. Anadolu Efes 4-1
    4. Panathinaikos 3-2
    5. Zalgiris Kaunas 2-4
    6. Unicaja Malaga 2-3
    7. Alba Berlin 1-5
    8. Brose Baskets 0-5

    Girone F

    1. Barcelona 5-1
    2. Siena 5-1
    3. Caja Laboral 4-1
    4. Olympiacos 3-3
    5. Khimki 3-2
    6. Maccabi 2-4
    7. Fenerbache 1-5
    8. Besiktas 0-6