Bayern Monaco-Borussia Dortmund: questa sono le due squadre che si affronteranno nella finale di Champions League il 25 maggio allo stadio di Wembley in quel di Londra. Le due tedesche hanno impartito una perfetta lezione di calcio alle squadre spagnole, letteralmente umiliate, soprattutto il Barcellona che, nella doppia sfida tra andata e ritorno, non ha neppure segnato una rete al Bayern Monaco. Al contrario i bavaresi hanno all’attivo sette gol fra Allianz Arena (4-0) e Camp Nou (0-3). Il Borussia Dortmund ha rischiato ma alla fine è riuscito a superare l’insidia Mourinho: dopo il 4-1 in casa, gli uomini di Klopp hanno sofferto nel finale del Bernabeu quando il Real si è portato sul 2-0. Mancava un’altra rete per i blancos ma così non è stato. La finale sarà quindi tutta tedesca. Alzi la mano chi si aspettava una cosa simile all’inizio dell’anno? Nessuno o quasi. Per quanto fatto vedere da entrambe le formazioni arrivate all’ultimo atto, è stato giusto così. Il Barcellona ha e avrà ancora per molto tempo un grandissimo potenziale, il ciclo blaugrana non è affatto finito, si è solo dovuto inchinare allo stra potere del Bayern che in questa stagione è risultato più affamato e determinato. Stesso discorso per il Real Madrid anche se le merengues non riescono più a vincere la Champions League da troppo tempo visto e considerando i giocatori che hanno in rosa. In Italia Juventus e Milan non sono sembrate all’altezza delle altre big europee: i bianconeri saranno forse pronti per l’anno prossimo, i rossoneri sono in fase di rodaggio e dovranno attendere che i giovani sboccino. Solo a quel punto non ce ne sarà per nessuno. In Inghilterra l’unica squadra attrezzata a far bene è stato il Manchester United che, senza errori arbitrali nella gara contro il Real, avrebbe potuto tranquillamente dire la sua contro il Borussia Dortmund. In ogni caso, godiamoci la finale tutta tedesca.
BAYERN E BORUSSIA – Il Bayern Monaco ha trovato il giusto equilibrio con il 4-2-3-1. Con questa formazione i bavaresi sembrano un rullo compressore: difficile per Guardiola fare meglio. In ogni caso è solido il reparto arretrato con Neuer sicuro e i centrali molto fisici. L’unico limite potrebbe essere la rapidità avversaria. La fortuna del Bayern però è stata fatta in particolare da tre uomini: Schweinsteiger in mezzo al campo e Ribery-Robben sulle corsie esterne. Soprattutto il francese è sembrato l’uomo più pericoloso e continuo dell’intera squadra. Il Borussia gioca invece un calcio diverso. Un gruppo giovane pieno di classe e talento capace di esaltare la verticalizzazione dell’azione. Ritmi altissimi sia in fase di possesso che in quella di non possesso. Queste sono le armi micidiali dei gialloneri con Reus e Gotze a ispirare l’unica punca Lewandowski, sempre più uomo mercato al centro di interessanti trattative.
Dopo l’incredibile batosta subita dal Bercellona all’Allianz Arena per mano del Bayern Monaco, anche il Real Madrid è naufragato sotto i colpi impietosi del Borussia Dortmund, (altro…)
Il Barcellona è uscito con le ossa rotte dall’Allianz Arena. I pluricampioni blaugrana sono tornati in Catalogna con una sconfitta pesantissima, una novità per la squadra di Leo Messi e company. (altro…)
Il Barcellona viene da tutti considerata la squadra più forte al mondo da almeno sette anni, ovvero dalla conquista della sua seconda Champions League ottenuta con la vittoria in rimonta sull’Arsenal a Parigi per 2-1. Nonostante quella formazione vantasse di campioni come Ronaldinho, Eto’o, Puyol, Deco, Xavi e molti altri giovani che sarebbero esplosi nel giro di qualche anno, colui che dette il via al ciclo vincente del club blaugrana fu Frank Rijkaard. Fu proprio l’olandese ad infondere il coraggio, la determinazione e la fiducia nei propri mezzi in un ambiente, quello catalano, che stava recitando il ruolo di ombra in una Spagna dominata dallo strapotere economico e calcistico del Real Madird. In Catalogna non si poteva accettare tutto questo ed ecco che in breve tempo, con poche e, all’apparenza semplici, mosse il Barcellona è diventata la squadra che conosciamo oggi. Puntare sul settore giovanile, praticare lo stesso sistema di gioco basato sul palleggio (Tiqui-Taca), e rappresentare gli interessi di un popolo intero. Con l’avvento di Guardiola in panchina e con l’esplosione di Leo Messi, il Barcellona è riuscito a imporsi a livello mondiale: basti pensare che dal 2008 al 2012, il Barça ha portato a casa la bellezza di 14 trofei su 18 a disposizione. Inoltre nel 2009 secondo l’IFFHS (Istituto internazionale di storia e statistica del calcio) i catalani sono la prima squadra al mondo per risultati ottenuti considerando il periodo 1991-2009. Tutto questo preambolo per affermare che il Barcellona resta la squadra da battere anche in questa edizione della Champions League non solo per la forza dei singoli ma anche e soprattutto per il carattere mostrato in situazioni difficili come la rimonta, andata poi a buon fine, che serviva fare contro il Milan negli ottavi o come la gestione delle gravi malattie di Abidal e Tito Villanova. Resta comunque la sensazione che la squadra di Villanova inizi a mostrare delle crepe soprattutto nel reparto arretrato dove l’età si sta facendo sentire. In ogni caso, il Barcellona fa paura.
LUCI E OMBRE – Il Barcellona era la bestia nera dei sorteggi ed evitare di averla nel proprio girone voleva dire tanto. Le “sfortunate” furono lo Spartak Mosca, il Celtic e il Benfica: mica tanto visto che i russi hanno dato parecchio filo da torcere agli uomini di Villanova e che gli scozzesi li hanno addirittura battuti. La prima partita del Barcellona nella fase a gironi non è affatto entusiasmante: al Camp Nou i catalani ospitano lo Spartak Mosca. Tello porta subito in vantaggio gli spagnoli ma un autorete di Dani Alves e Romulo ribaltano il punteggio a favore dei russi che cadranno però nel finale grazie alla doppietta di Messi: finisce 3-2. Nella seconda gara i blaugrana stendono il Benfica 2-0 (Sanchez e Fabregas) mentre in quella successiva contro il Celtic gli spagnoli rischiano tantissimo. Sono proprio i biancoverdi a sbloccare il risultato con Samaras prima che Iniesta e Jordi Alba in extremis capovolgano ancora le sorti di un match strano a favore del Barcellona.
Al Celtic Park arriva però la vittoria scozzese per 2-1 e la conseguente prima sconfitta europea per la squadra di Villanova: inutile il gol del solito Messi arrivato nel finale. La matematica qualificazione agli ottavi, anche se non c’erano rischi particolari, arriva contro lo Spartak Mosca, demolito 3-0 (doppietta Messi e Dani Alves). L’ultima partita in casa contro il Benfica è solo una passerella, i catalani giocheranno con parecchie riserve e le reti rimarranno inviolate. Tirando le somme, il Barcellona è passato come primo nel gruppo G con 13 punti: i blaugrana avrebbero potuto fare meglio vista la caratura degli avversari davvero modesta.
REMUNTADA E MESSI – Dicevamo delle luci e delle ombre del Barcellona. Soprattutto bisogna notare che gli spagnoli hanno sempre messo in mostra il solito calcio, bello e offensivo, anche nelle sconfitte. Queste sono arrivate come fulmini a ciel sereno visto che le occasioni da gol per Messi e compagni non sono mai mancate. A volte però il sistema di gioco catalano si è rivoltato contro il Barcellona: troppe finezze, giocate e poca concretezza hanno davvero fatto rischiare l’eliminazione ai catalani contro il Milan. Agli ottavi ecco il Milan. La gara d’andata a San Siro è forse la più brutta mai disputata dal Barcellona negli ultimi anni: un 2-0 per i rossoneri che demolisce le certezze di un club molto ambizioso. Nella gara di ritorno si scatena però la furia di Messi che fa valere di essere davvero il più forte al mondo. Un 4-0 secco che spedisce il Milan a casa grazie alla splendida doppietta di Messi, al gol del ritrovato Villa e alla ciliegina sulla torta finale di Jordi Alba. Ai quarti di finale, il nuovo avversario dei blaugrana si chiama Psg, cioè la squadra di un ex dal dente avvelenato: Zlatan Ibrahimovic. A Parigi termina 2-2 con il solito Messi che sblocca il risultato prima del pareggio proprio di Ibra. Nel finale arriva il 2-1 del Barça grazie a un rigore freddamente trasformato da Xavi ma all’ultimo secondo arriva il definitivo 2-2 di Matuidi. Il ritorno è una gara ricca di insidie per tutto l’ambiente catalano e i primi incubi si materializzano a inizio ripresa con il vantaggio ospite firmato Pastore. Il Psg gioca nettamente meglio del Barcellona e, con un Ibrahimovic in cattedra, si meriterebbe il passaggio alle semifinali ma il calcio non sempre premia i meritevoli. Messi, infortunatosi nella gara d’andata e non titolare nel ritorno, entra in campo a metà ripresa e i blaugrana, come per magia, si accendono. L’argentino costruirà l’azione del pareggio di Pedro: finisce 1-1 dopo tanta sofferenza. Adesso in semifinale arrivano i temibili tedeschi del Bayern Monaco: lì il Barcellona dovrà dare il massimo.
GIOCATORI CHIAVE – Il Barcellona è ricco di talenti capaci di mettere in crisi gli avversari ma il top del top è rappresentato da Messi, forse il giocatore più grande di tutti i tempi. Il cervello dei blaugrana passa però anche dai piedi di Iniesta uno che, zitto zitto, si è rivelato più determinante anche del compagno argentino. Visto poi il sistema di gioco catalano, un giocatore capace di dare equilibrio alla squadra è il sottovalutato Sergio Busquets: lo spagnolo, per molti oggetto di scherno, riesce a fungere da collante fra la parte offensiva e quella difensiva. Non un lavoro da poco in un Barcellona quasi interamente improntato alla manovra d’attacco.
Remuntada è uno dei termini più usati in questi anni. La sua origine, o meglio, il momento in cui questa parola ha fatto il giro del mondo finendo in primo piano in ogni paese è stato nei giorni precedenti il ritorno delle semifinali di Champions League (altro…)
Perché le squadre italiane corrono di meno? Questa è la domanda che ci facciamo ogni qual volta una squadra italiana viene dominata fisicamente dalla squadra tedesca, spagnola o inglese di turno. Questa volta è toccato alla Vecchia Signora, poco tempo fa ad Inter e Milan. (altro…)
Psg-Barcellona doveva garantire spettacolo e così è stato. Al termine dei novanta minuti di gioco nessuna delle due squadre è riuscita ad imporsi sull’altra e il risultato finale è stato un 2-2 agguantato all’ultimo secondo dai padroni di casa. (altro…)
Psg-Barcellona potrebbe sembrare la sfida finale della Champions League. No. Si tratta solamente di una “banale” andata dei quarti di finale della coppa ambita da tutti i migliori club d’Europa. Davanti, per contendersi il passaggio alle semifinali, ci sono proprio due dei migliori club del momento. Da una pare troviamo il Barcellona degli extra terrestri, dei fenomeni spagnoli che hanno vinto tutto o quasi fra premi individuali e non. Dall’altra i riflettori saranno puntati sul Paris Saint-Germain dello sceicco Nasser Al-Khelaifi, capace di trasformare la formazione parigina in una vera e propria corazzata ricca di fenomeni più o meno conosciuti. Il match, che si giocherà questa sera al “Parco dei Principi” alle ore 20.45, vedrà di fronte anche due icone del calcio mondiale: Ibrahimovic contro Messi. Due giocatori completamente opposti l’uno dall’altro sia per quanto riguarda la tecnica in campo sia per quanto concerne l’aspetto caratteriale.
I RICCONI – Il Psg è salito alla ribalta grazie ai costosi investimenti dello sceicco Al Khelaifi. Infatti prima di questa rivoluzione, i francesi erano un normalissimo club di media classifica con un mix di giocatori buoni ma di certo non fenomenali. In breve tempo è arrivata all’ombra della Tour Eiffel gente del calibro di Thiago Slva, Ibrahimovic (presi a fior di milioni dal Milan), Lavezzi, Verratti che è andata a integrarsi al nucleo esistente ovvero Pastore, Sirigu e Menez tanto per citare qualche nome. Ultimo acquisto: David Beckham. A guidare il tutto c’è Carlo Ancelotti, altra conoscenza del calcio nostrano. Nel campionato nazionale, il Psg non ha rivali e prosegue il suo cammino verso il probabile titolo ma in Europa la musica cambia. Per le squadre come il Paris Saint-Germain, non basta vincere il campionato per diventare una big, è necessario stupire nell’Europa che conta, magari vincendo anche lo stesso trofeo. Visti poi i prezzi dell’investimento, arrivare in finale non dovrebbe essere poi tanto difficile. Barcellona permettendo.
TRADIZIONE CATALANA – Il Barcellona è quasi l’opposto del PSG. Se i francesi hanno puntato tutto sull’acquisto di giocatori dalla fama internazionale per riuscire a emergere dalla mediocrità, i catalani hanno scelto di puntare sui propri giovani per fondare un ciclo che in breve tempo si è rivelato vincente. Certo, anche i blaugrana hanno speso qualche soldo per rafforzarsi (vedi Sanchez e Fabregas per esempio) ma l’ossatura della squadra è composta da ragazzi sfornati dalla Masìa. Il modello Barça è particolare: non tutti possono integrarsi in un gioco simile tanto che campioni come Ibrahimovic sono stati inghiottiti dal sistema spagnolo. Nel Barcellona può esserci solo un campione e quel fenomeno si chiama Messi. Tutti gli altri devono giocare con e per lui, non sono permessi egoismi e individualità all’interno dello spogliatoio catalano eccezion fatta per la Pulce. Ecco che Ibra si è subito trovato male con questi sillogismi e, con la maglia del PSG sarà voglioso di togliersi qualche sassolino dalla scarpa segnando almeno una rete al club che non lo ha saputo valorizzare a dovere. Da ricordare inoltre che sulla panchina del Barcellona torna Tito Vilanova dopo le cure ricevute in quel di New York.
PROBABILI FORMAZIONI PSG-BARCELLONA (Ore 20.45)
PSG(4-2-3-1): Sirigu; Maxwell, Thiago Silva, Alex, Van der Wiel; Matuidi, Verratti; Pastore, Lavezzi, Moura; Ibrahimovic. All. Ancelotti.
La notizia può apparire clamorosa considerando le caratteristiche del mercato dei diritti televisivi, dominato dai grandi colossi – in particolar modo Sky – che fagocitano il più possibile per ampliare l’offerta da proporre ai propri abbonati ed attrarne di nuovi rendendo, così, il ricorso alla pay tv un aspetto quasi indispensabile, soprattutto per gli appassionati di sport e di calcio in particolare. Invece, alla regola c’è stata una sorprendente eccezione: i diritti per le ultime dieci giornate della Liga Spagnola, che nella presente stagione non erano stati assegnati a nessuna emittente, sono stati acquistati in esclusiva a livello nazionale da un circuito di dieci emittenti locali, che suddivideranno la trasmissione nelle proprie aree di competenza sui propri canali in chiaro del digitale terrestre: in Liguria Primo Canale; in Piemonte Videogruppo; in Puglia Telenorba; in Veneto Rete Veneta; in Sicilia Antenna Sicilia; in Sardegna Videolina; nel Lazio Romauno; in Toscana RTV 38; in Lombardia Antenna 3 e Telelombardia; in Calabria Video Calabria che trasmetterà sul proprio territorio regionale al canale 13. Piccole realtà che, dunque, facendo “rete” ed unendo le forze sono riuscite laddove i colossi avevano desistito rinunciando ad acquistare a inizio stagione i diritti per la Liga e “cancellando” di fatto ogni riferimento alla cronaca della Liga Spagnola, anche a costo di una maggiore completezza dei notiziari sportivi, con grande delusione dei molti appassionati italiani alle prodezze del Barcellona di Messi o al Real Madrid dello Special One Josè Mourinho.
Si tratta, ad ogni modo, di un avvenimento importante perchè è la prima volta che un circuito di televisioni locali riesca ad acquistare i diritti di un campionato internazionale di spessore come la Liga Spagnola colmando un vuoto nell’offerta calcistica, mettendo in atto anche se in ambito differente una sorta di “sperimentazione” già effettuata lo scorso anno quando il circuito di tv locali aveva garantito la trasmissione a livello nazionale del programma di approfondimento politico “Servizio Pubblico” di Michele Santoro, prima che approdasse su La Sette.
Il programma delle ultime dieci giornate della Liga Spagnola sarà visibile a partire dal weekend di Pasqua, in cui saranno trasmesse quattro partite spalmate fra Sabato e Domenica, così come accadrà poi per le successive giornate. Per la giornata di Sabato 30 Marzo, alle ore 18, ci si potrà sintonizzare su Celta Vigo-Barcellona e alle ore 21 su Saragozza-Real Madrid, mentre Domenica 31 Marzo alle ore 19 sarà trasmessa Espanyol-Real Sociedad ed alle ore 21 Atletico Madrid-Valencia. Nella settimana successiva, invece, il 6 Aprile sarà trasmessa alle ore 18 Real Madrid-Levante e alle 21 Barcellona-Maiorca, mentre Domenica 7 Aprile alle 19 Getafe-Atletico Madrid e alle 21 Valencia-Valladolid. Il programma per le successive giornate è ancora da definire ma, in ogni caso, si saranno sempre garantite quattro partite relative alla giornata per un totale di 40 match trasmessi fino al termine della Liga in calendario il primo giugno: la produzione sarà affidata alla Liga Spagnola, mentre le telecronache verranno realizzate dalla squadra di Fabio Ravezzani direttore delle tv locali lombarde Antenna 3 e Telelombardia.
Per le piccole tv locali una grande vittoria; per i colossi a pagamento uno “smacco”; per gli appassionati della Liga Spagnola un’opportunità da non perdere.
Inizia il conto alla rovescia. Tra meno di mezzora a Nyon ci saranno i sorteggi dei Quarti di finale Champions League e la Juventus scoprirà chi troverà sul suo cammino verso il sogno della finale di Wembley. Rispetto alle passate stagioni, quest’anno l’Uefa ha deciso di sdoppiare gli appuntamenti non definendo l’intera griglia verso la finale e rimandando dunque al prossimo 15 aprile i sorteggi delle semifinali. Le altre regole del sorteggio sono rimaste inalterate, sarà possibile dunque aver derby oppure vedere di nuovo di fronte due squadre dello stesso girone eliminatorio.
I tifosi della Juventus sperano di beccare il Malaga che comunque ha delle buone individualità e nel girone eliminatorio ha dato filo da torcere al Milan di Massimiliano Allegri. Il sorteggio sarà trasmesso live sia sulla piattaforma satellitare (Sky Supercalcio e Sky Calcio 1 in diretta dalle 11.30 per gli abbonati) che in streaming su Sky Go e gratuitamente sul sito ufficiale dell’Uefa. Subito dopo ci saranno anche i sorteggi per l’Europa League.
Sorteggio quarti di finale Champions League 2013
Malaga-Borussia Dortmund
Real Madrid-Galatasaray
PSG-Barcellona
Bayern Monaco-Juventus