Tag: Barcellona 2010

  • Su Neymar 5 club, il Santos conferma

    Su Neymar 5 club, il Santos conferma

    L’astro nascente del calcio brasiliano Neymar è corteggiato da 5 club disposti a pagare la clausola di 45 milioni di euro. La conferma arriva dal presidente del Santos Luis Alvaro de Oliveira Ribeiro che si è rassegnato, dopo la conquista della Coppa Libertadores da parte della sua squadra, a perdere la sua stella che approderà quindi nel vecchio continente in questa finestra di mercato: “Vorrei trattenere Neymar ma c’è una clausola nel suo contratto che 5 club europei, di cui non posso fare i nomi, si sono già offerti di pagare. Ora sta al giocatore scegliere la destinazione“.

    © VANDERLEI ALMEIDA/AFP/Getty Images
    Nei giorni scorsi era dato per certo il suo trasferimento al Real Madrid ma non era del tutto corretto. In realtà il club spagnolo aveva garantito al Santos il pagamento della clausola rescissoria del forte attaccante verdeoro così come, però, gli altri 4 club interessati al “nuovo Pelè”. Nonostante il riserbo del numero uno del club paulista è facile risalire ai nomi delle squadre disposte a svenarsi per Neymar: oltre al Real Madrid solo Chelsea, Manchester City, Barcellona e, secondo Eurosport, anche il club russo in cui milita Roberto Carlos, l’Anzhi Makhachkala, potrebbero garantire un esborso economico di tale rilevanza.

  • Elezioni anticipate? Berlusconi corre ai ripari, ecco Ibra

    Elezioni anticipate? Berlusconi corre ai ripari, ecco Ibra

    Rinforzi? Spendo 65 milioni l’anno. Ibrahimovic? Non si sposerebbe con lo spogliatoio, porterebbe scompiglio.

    Queste le dichiarazioni del patron del Milan, nonchè presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, al raduno di Milanello dello scorso 20 luglio. Oramai ci siamo abituati o meglio, i politici stessi, ci hanno abituato coi fatti a non credere alle loro fallaci parole. Nonostante ciò, abiurare in poco più di un mese una linea filosofica improntata all’austerity, e dunque scaturita dalla necessità (così ci hanno fatto credere), spinge quantomeno a delle riflessioni. Prima non c’erano i soldi, e poi tadan!: 45 milioni (probabilmente ottenuti in parte da una o più cessioni). Prima Ibra è apostrofato come un “bad boy” spacca-spogliatoio, poi, folgorato sulla via di Damasco, diventa un bravo ragazzo. Evitiamo questa volta di sfogliare la margherita Ibra-sì Ibra-no ritenendo lo svedese utile o meno alla causa rossonera, e addentriamoci alla ricerca delle motivazioni che hanno spinto la dirigenza del diavolo alla sovversione del diktat “guardare e non toccare”.

    Di certo passare da poveracci, costretti ad elemosinare Boateng dal Genoa, a guest-star del calciomercato estivo 2010, rappresenta un cambio di rotta celante una causa da perorare che va al di là dei successi sportivi. A maggior ragione se si pensa che il presidente rossonero, alias quello che tira fuori il portafoglio, riteneva “il Milan allo stesso livello dell’Inter” quando ancora non c’erano “quel bel ragazzo di Yepes”, Sokratis al secolo “l’uomo che fermò Messi al Mondiale”, e Boateng, purtroppo ancora privo di una magnificenza presidenziale che non tarderà ad investirlo.

    Se poi passi in rassegna mentale che all’orizzonte di Silvio Berlusconi, patron del Milan, nonché presidente del Consiglio, nonché cornificato politicamente da Gianfranco Fini, si prospettano le elezioni anticipate, sei il più grande degli screanzati. Eh certo!: hai dimenticato di ringraziare Fini per averti appena regalato un campione in più da ammirare in Serie A. Per una volta la demagogia potrebbe servire a qualcosa di buono, ammesso che i quasi cinque milioni di tifosi milanisti decidano di votare appellandosi, unilateralmente, ai meriti politici.

    Dopo la smobilitazione per la cessione di Kakà era importante infervorare nuovamente la piazza. Tutto questo, oltre alla frase “se c’è qualcuno che copre tutto quello che ho speso sono disposto a vendere”, è l’ennesima testimonianza che il Milan è diventato un giocattolo per accattivare la massa di imbecilli, uno specchietto per le allodole. Caro Silvio ho una una notizia per te: noi non siamo imbecilli. Ah, dimenticavo: Grazie Fini!

  • Europei di Atletica: Italdonne alla riscossa. La Mantia è argento, Incerti bronzo

    Europei di Atletica: Italdonne alla riscossa. La Mantia è argento, Incerti bronzo

    Mancavano le donne a questa rassegna continentale spagnola, ed oggi sono arrivate. Dopo la delusione della Di Martino, le medaglie arrivano dove non ti aspetti, nella maratona con la Incerti e nel salto triplo con la La Mantia.

    La gara della Incerti è stata tutta di testa, con un calo solo negli ultimi km che non hanno però compromesso il risultato. L’ oro è andato alla lituana Zivile Balciunaite, mentre l’ argento è della russa Nailya Yulamanova. In serata arriva l’ altra bella sorpresa con la La Mantia che azzecca subito il primo salto a 14.56 m che le consegna un insperato, ma meritatissimo argento, visti i continui infortuni che da tre anni perseguitano la siciliana. L’oro va all’ucraina Olha Saladuha, che salta 14.81 metri ed il bronzo alla bielorussa Svetlana Bolshakova.

    Gara da gladiatore per Giuseppe Gibilisco che sfiora il podio fallendo per un soffio il primo tentativo a 5.85 che gli avrebbe garantito un argento sicuro. Il super-favorito Renaud Lavillenie si conferma vincendo la medaglia d’oro con la misura di 5.85 metri. Sul podio vanno anche l’ucraino Maksym Mazuryk (5.80) e il polacco Przemyslaw Czerwinski (5.75). nei 5000 m, meucci non ripete l’ imprese dei 10000 m dove aveva conquistato il bronzo, chiudendo con un onesto sesto posto, mentre l’ altro azzurro, la Rosa, chiude decimo. L’ oro è andato al britannico Mo Farah che piazza la doppietta vincendo l’oro anche nei 5.000, corsi con il tempo di 13:31.18. La Spagna festeggia il secondo posto di Jesus Espana (13:33.12), mentre il bronzo va all’azero Hayle Ibrahimov (13:34.15).

    Nelle altre finali, spicca l’ oro nel giavellotto maschile del norvegese Andreas Thorkildsen con la misura di 88.37, seguono il tedesco Matthias De Zordo (87.81 la sua misura, pari al suo personal best) e il finlandese Tero Pitkamaki (86.67). Nei 200 donne la vittoria è andata alla francese Myriam Soumaré (22.33) che lascia le russe con l’amaro in bocca, costringendo la Fedoriva alla medaglia di bronzo. In mezzo c’è l’ucraina Yelizaveta Bryzhina.

    In mattinata si qualificano per le finali di domani, le staffette 4×400 m sia uomini che donne, mentre non superano il turno le velociste. Per quanto riguarda gli uomini, in un primo momento, la staffetta azzurra era stata squalificata a causa di un invasione di corsia commessa da Simone Collio, la squalifica comminata dalla giuria per cambio irregolare è stata cancellata in seguito alla protesta avanzata dalla delegazione italiana, che ha presentato a supporto anche una documentazione filmata. Sotto accusa il passaggio del testimone tra Roberto Donati, in prima frazione, e Simone Collio, in seconda. Dalle immagini, però, risulta evidente il disturbo del secondo frazionista russo, subito segnalato da Donati e Collio. Da qui il reintegro dell’Italia e la squalifica della Russia. Il quartetto azzurro si riprende il secondo posto in semifinale con il crono di 38”82 alle spalle della Germania, vincitrice in 38”75.

  • Europei Barcellona 2010: Italia in chiaro scuro. Male Schwazer, Howe in finale

    Europei Barcellona 2010: Italia in chiaro scuro. Male Schwazer, Howe in finale

    Il francese Diniz vince la 50 km di marcia da autentico dominatore, comandando la gara dal primo all’ ultimo km, peccato per Schwazer che abbandona il sogno del podio a causa di una contrattura subita nel corso della gara.

    La gara è partita subito forte, a dispetto della lunga distanza con il francese Diniz subito a dettare il ritmo e a prendere un vantaggio che di lì a poco è arrivato al minuto quando si era nemmeno ai 10 km. Dietro si è formato un gruppetto di 5 elementi tra cui gli italiani Schwazer e De luca, con il campione olimpico in attesa ed i russi a fare l’ andatura. Diniz però è regolarissimo e a metà gara il suo vantaggio raggiunge i due minuti con dietro sempre i due russi  davanti e con Schawzer sempre in attesa e De Luca subito dietro. Al km 30 Diniz riesce a mantenere un vantaggio di 1’45” sugli inseguitori che rimangono in tre con il nostro Schwazer accompagnato dal polacco Sudol e dal russo Bakulin. Purtroppo per il nostro portacolori la resa avviene intorno al 40 km a causa di una contrattura alla coscia destra che ha costretto all’ altoatesino a fermarsi più volte alla ricerca della soluzione del problema, ma perdendo al tempo stesso la lotta per le medaglie con la resa finale che avviene subito dopo. Al traguardo trionfa così il francese Diniz con l’ argento conquistato dal polacco Sudol ed il bronzo al russo Bakulin con De Luca che chiude al sesto posto.

    Un’ altra delusione per i colori azzurri, arriva subito dopo, infatti Antonietta Di Martino viene subito eliminata nella qualificazione dell’ alto. L’atleta di Cava de Tirreni è entrata in gara a 1.83, passati alla prima prova, così come 1.87 e 1.90. A 1.92 i primi cedimenti con un dolore al tendine sentito dall’ azzurra, frutto di un precedente infortunio nella scorsa settimana. Eliminata anche l’ altra azzurra, la Lamera che si è fermata al 1.90. un po’ di soddisfazioni arrivano nel pomeriggio con Andrew Howe che conquista la finale del lungo grazie ad un primo salto di 8.15m. nei 400m femminili ottima la prova di Lebania Grenot che parte forte ma viene recuperata nel finale dalle tre russe. Nel martello la Salis, alla sua prima finale importante si piazza al settimo posto, identico piazzamento di Obrist nei 1500m.

    Nelle altre finali, dominio russo nelle donne che conquistano l’ oro con la Feofanova nell’ asta, della Zarudneva nei 3000 siepi, e della Firova nei 400m. la tedesca Heider fa suo l’ oro nel martello, mentre Christophe Lemaitre fa il bis conquistando anche i 200m. Infine, festeggia anche la Spagna, padrona di casa con Casado che conquista l’ oro nei 1500m.

  • Europei Barcellona 2010: Vizzoni d’argento. Lemaitre re dei 100

    Europei Barcellona 2010: Vizzoni d’argento. Lemaitre re dei 100

    Seconda giornata degli europei a Barcellona e nuove soddisfazioni per i colori azzurri dopo le due medaglie conquistate ieri da Schwazer nella 20 km di marcia ed il bronzo di Meucci nei 10000 m.

    Nicola Vizzoni, con un fantastico ultimo lancio, conquista la medaglia d’argento e torna su un podio dopo 10 anni, infatti l’ ultima medaglia conquistata dal capitano azzurro era ancora un’ argento alle olimpiadi di Sidney 2000. Grande grinta di Vizzoni che ha condotta una gara regolarissima, sempre con lanci superiori ai 77m e con l’ ultimo, fantastico di 79.12. l’ oro è andato allo slovacco Libro Charfreitag con 80.02  , bronzo all’ ungherese Pairscon 79.06 .

    Il clou della serata erano i 100m che vedevano la sfida tra il bianco più veloce di sempre, Cristophe Lemaitre ed il britannico Dwaine Chambers. La finale vede, con piacere anche la presenza di due azzurri, Emanuele di Gregorio e Simone Collio, con quest’ultimo però che disputa finale per onor di firma a causa di un infortunio occorsogli in semifinale e che rischia di pregiudicare una staffetta 4×100 in odor di medaglia. L’oro è andato al francese Lemaitre (10″11) davanti all’inglese Mark Lewis-Francis (10”18) e all’altro francese Martial Mband Jock (10”18). Settimo Emanuele Di Gregorio (10”34).

    Nelle altre finali, Elvan Abeylegesse vince i 10000 m con 31’10”23, seconda la russa Abitova (31’22”83) e terza la portoghese Augusto (31’25”77). Ritirata Federica Dal Ri. . Nel disco donne, prima vittoria importante della carriera per la giovane croata Sandra Precoci che spara l’attrezzo da un chilo a 64.67 metri proprio all’ultimo lancio utile, quando la rumena Nicoleta Grasu pensava di avere l’oro in tasca, mentrer si è dovuta accontentare della seconda piazza (63.48). Terza la polacca Joanna Wisniewska con 62.37. Il lungo donne ha visto la medaglia d’ oro della lettone Ineta Redancia con 6.92 (record nazionale),mentre le restanti medaglie se le sono aggiudicate la portoghese Naide Gomes (6.92 e primato personale) e la russa Olga Kucherenko con 6.84. in mattinata vi è stata la tripletta russa nella 20 km di marcia femminile con Olga Kaniskina che sale sul trono europeo dopo 1 ora, 27 secondi di marcia. Seconda e terza le connazionali Anisya Kirdyapkina (1h28:55) e Vera Sokolova (1h29:32). Squalificata l’azzurra Sibilla Di Vincenzo.

    In casa Italia bene i ragazzi degli 800 m, con tutti avanti nelle qualificazioni, eliminati dalla finali Barberi e Vistalli nei 400 uomini, mentre grandi le donne nella stessa specialià con due azzurre in finale,  Libania Grenot e Marta Milani. Male invece la Levorato nei 100 donne e la Scarpellini nel salto con l’ asta donne, ambedue eliminate.