Il Barcellona fa la storia, le ragazze guidate da Lluís Cortés hanno strapazzato il Chelsea con un netto 4-0 nella finale della Champions Leaguefemminile di Goteborg. Il club catalano diventa così la prima società calcistica ad avere in bacheca sia la Champions maschile che quella femminile.
Un successo sostanzialmente mai messo in discussione, l’equilibrio pronosticato alla vigilia si è spezzato dopo 36 secondi quando, dopo una super azione di Martens che aveva colpito la traversa al 26° secondo, una carambola su Leupolz ha causato l’autogol per il vantaggio del Barcellona.
Sbloccata la gara le blaugrana, stasera in maglia rosa, dopo uno spavento per un tocco poco sopra la traversa da due passi di Harder, hanno accelerato e con Alexia hanno trovato al 14° la rete del 2-0 dal dischetto per un fallo commesso da Leupolz (inizio shock per lei) su Jenny Hermoso.
Alexia non contenta del gol segnato al 21° ha trovato un assist perfetto per Bonmati che ha vinto un rimpallo su un’incertissima Carter ed ha deposito alla spalle di Berger il pallone del 3-0.
Il Chelsea non ha dato segni di reazione ed il Barcellona ha continuato a giocare e a creare ed al 36° ha calato il poker sul prato dello stadio Ullevi: strepitosa accelerazione sulla fascia da parte di Martens che ha portato a spasso la difesa inglese poi dal fondo ha servito un pallone che Graham Hansen ha dovuto semplicemente spingere oltre la linea di porta.
Il 4-0 con cui le due squadre sono rientrate negli spogliatoio aveva il sapore della sentenza già scritta.
Così è stato, il Chelsea ha provato a partire a tutta velocità ma il Barcellona si è ben difeso e sostanzialmente Panos non ha dovuto compiere nessun intervento di alta difficoltà.
Al fischio finale è stato trionfo per la Spagna che incide per la prima volta la propria bandiera nell’albo d’oro della Champions League Femminile.
Il Chelsea invece dovrà leccarsi le ferite, piuttosto pesanti, e provare nella prossima stagione a prendersi quella coppa, in fondo erano alla loro prima finale e magari proveranno ad emulare proprio quel Barcellona che nel 2019 perse pesantemente 4-1 la propria prima finale contro il Lione per poi rifarsi con gli interessi questa sera.
CHELSEA – BARCELLONA 0-4 (1° aut Leupolz, 14° rig. Alexia, 21° Bonmati, 36° Hansen)
Chelsea (4-3-3): Berger; Carter, Bright, Eriksson, Charles; Leupolz (46° Reiten), Ingle, Ji (73° Cuthbert); Kirby, Harder, Kerr (73° England).
Allenatore: Hayes.
Barcellona (4-3-3): Panos; Torrejon (82° Crnogorcevic), Guijarro, Maria Leon, Ouahabi (82° Serrano); Bonmati, Hamraoui, Alexia (71° Losada); Graham Hansen (62° Mariona), Hermoso (71° Oshohala), Martens.
Sarà stato il peggior Barcellona degli ultimi anni, sarà stato il Camp Nou vuoto fatto sta che alla Juve stasera serviva un impresa per vincere il girone e alla fine l’impresa è arrivata: 3-0 e primo posto.
Grandissima gioia per la Lazio che ha dovuto soffrire nel finale ma che ha ottenuto quel passaggio del turno tanto sognato ed agognato.
La Juventus era già qualificata e probabilmente con nulla da perdere, è andata al Camp Nou con l’obiettivo di provarci, di dimostrare di non esser la squadra brutta vista all’andata ed in diverse gare di campionato e così è stato.
Il rigore procurato e trasformato da Cristiano Ronaldo al 12°, la sforbiciata di McKennie al 20° hanno messo tutto in discesa per la Juve, Messi ci ha provato da fuori senza troppo infastidire Buffon, nella ripresa ancora CR7 dal dischetto ha sigillato un 3-0 storico e che regala la vetta del gruppo.
Gioia al fischio finale per la Lazio ma che paura.
I biancocelesti, a cui bastava un pari, sono andati in vantaggio, dopo il pari han trovato il 2-1 e l’espulsione di Sobol che ha lasciato il Bruges in 10.
Tutto facile? Assolutamente no perché la Lazio ha sbagliato diversa chance per chiuderla, ha subito il 2-2 ed ha dovuto ringraziare la traversa che al 92° ha respinto la conclusione di de Ketelaere.
Al triplice fischio i ragazzi di Inzaghi festeggiano una qualificazione tanto attesa, tanto sofferta e tanto meritata.
Veniamo al racconto della sfida dell’Olimpico tra Lazio e Bruges
Parte meglio la Lazio che prova a fare la partita. Al 12° i biancocelesti passano in vantaggio, Luis Alberto calcia, Mignolet è bravo a respingere ma arriva Correa che segna un facile tap in. Immediata risposta del Bruges, Lang calcia forte, Reina non trattiene e Vormer appoggia in rete.
La rete dà fiducia ai belgi che sfiorano il vantaggio con un bel tiro di De Ketelaere. La Lazio sembra perdere lo smalto iniziale e gli ospiti prendono coraggio. Immobile però con uno spunto riesce a guadagnarsi un calcio di rigore, per fallo di Clinton Mata, dal dischetto lo stesso attaccante trasforma.
Ancora una volta però la Lazio sembra spegnere la concentrazione e serve un gran colpo di testa di Hoedt per evitare un facile gol per Lang. Al 39° Sobol, graziato qualche minuto prima, prende il secondo giallo e lascia i suoi in 10.
Il primo tempo si chiude con la Lazio avanti 2-1.
La ripresa parte con l’ingresso di Radu al posto dell’ammonito Hoedt. La prima occasione capita sul piede di Correa, il suo diagonale esce di pochissimo. In campo c’è solo la Lazio, ci prova Marusic al 55° ma Mignolet copre bene il suo palo.
Il Bruges prova a prender campo, gli uomini di Inzaghi però sono attenti e non concedono niente. Al 74° Immobile spreca un contropiede calciando altissimo e due minuti dopo arriva la beffa, cross di Vormer e colpo di testa vincente di Vanaken. Brividi al 83°, Reina in uscita alta perde la palla, dalla mischia il pallone scivola sul palo ma a gioco fermo, c’era fallo sul portiere.
Incredibile al 92° de Ketelaere calcia a botta sicura ma la palla si stampa contro la parte interna della traversa.
Finisce così, la Lazio soffre ma porta a casa un preziosissimo pareggio che vale il passaggio agli ottavi di Champions League.
Lazio (3-5-2): Reina; Luiz Felipe, Hoedt (46° Radu), Acerbi; Lazzari, Milinkovic-Savic, Lucas Leiva (75° Escalante), Luis Alberto (75° Caicedo), Marusic; Immobile (75° Akpa Akpro), Correa (86° Pereira).
Allenatore: Inzaghi.
Bruges (4-3-1-2): Mignolet; Clinton Mata (84° van der Brempt), Kossounou, Ricca, Sobol; Vormer, Vanaken, Balanta (77° Rits); de Ketelaere; Diatta (84° Okereke), Lang (42° Deli).
Allenatore: Clement.
Arbitro: Cakir.
Ammoniti: Hoedt (L), Marusic (L).
Espulso: Sobol (B).
Passiamo alla sfida tra Barcellona e Juventus, la sfida tra Messi e Cristiano Ronaldo.
Partenza interessante con le due squadre che provano a tenere buoni ritmi. Ci prova Cristiano Ronaldo al 8°, tiro troppo debole, un minuto e ci prova Danilo, potente ma non preciso. Al 12° CR7 entra in area e viene abbattuto da Araujo, calcio di rigore con Ronaldo che trasforma.
La Juve non molla e al 20° con una combinazione Cuadrado–McKennie trova il raddoppio con tiro al volo dell’americano. Risposta di Messi con un bel rasoterra, Buffon salva in corner.
E’ una buona Juventus, il Barça prova ad aumentare la pressione ma non riesce a creare pericoli se non con un tiro di Messi bloccato in due tempi da Buffon.
I bianconeri si chiudono, reggono il colpo e provano a ripartire, il tiro di Ramsey al 43° finisce alto. Il primo tempo si chiude con la Juve avanti per 2-0 al Camp Nou.
La ripresa inizia con l’ingresso di Braithwaite per Trincao. Si riparte e c’è subito una buona chance per la Juve, Ramsey va al tiro e ter Stegen salva c’è però un probabile tocco di Lenglet che toglie palla a McKennie, dopo consulto al VAR viene assegnato il rigore e Cristiano Ronaldo trasforma nuovamente al minuto 52°.
Prima vera occasione per il Barcellona col colpo di testa di Griezmann che si appoggia sulla traversa. La Juve controlla ma serve un gran Buffon per dire no a Messi al 65°. Passano due minuti ed un liscio di De Ligt libera Griezmann che però calcia malissimo.
Al 74° fallo di De Ligt, è rigore ma Griezmann è in fuorigioco, punizione Juventus. Passa un minuto e sotto porta Bonucci mette in rete ma anche lui è in fuorigioco, il VAR annulla. Al 85° ci prova Messi da fuori, Buffon controlla che la palla esca.
Finisce così, impresa della Juventus che espugna 3-0 il Camp Nou e vince il girone di Champions.
La serata di Champions è stata segnata dalla sospensione della sfida di Parigi tra Psg e Basaksehir al 13° per una frase razzista pronunciata dal quarto uomo (come riportato da video e diversi siti di testate sportive) che ha fatto arrabbiare i turchi che hanno deciso di abbandonare la sfida, dopo che anche il Psg ha deciso di lasciare il campo la sfida è stata rimandata a domani.
Con la Lazio, seconda, nel gruppo F passa primo il Borussia Dortmund vincente a San Pietroburgo 2-1 in rimonta. Nel gruppo E tutto era già deciso, il Siviglia (2°) ha battuto 3-1 il Rennes mentre è finita 1-1 tra Chelsea (1°) e Krasnodar. Detto di Juventus e Barcellona, prima e seconda, è stata la Dynamo Kiev a vincere lo spareggio con il Ferencvaros e ad ottenere l’Europa League.
Rimane da capire chi vincerà il Gruppo H, il Lipsia si è garantito la qualificazione battendo e retrocedendo il Manchester United all’EuropaLeague, il Psg si è qualificato senza giocare e battendo il Basaksehir toglierebbe il primo posto ai tedeschi.
Si completa con una sconfitta ed un pareggio la due giorni Champions delle italiane, il Barça domina il gioco a Torino e batte 2-0 la Juventus, la Lazio con tante assenze esce da casa del Bruges con un pareggio decisamente importante.
Una Juve davvero brutta non è riuscita a tirare praticamente mai in porta, eccezion fatta per i tre gol annullati a Morata dal VAR, il Barça invece ha impresso il suo gioco, ha trovato il vantaggio con un tiro di Demelè deviato da Chiesa ed ha raddoppiato al 90° con il rigore trasformato da Messi, in mezzo tante potenziali chance che in un modo o nell’altro non sono state sfruttate.
Nota positiva il pareggio tra le altre due del gruppo che lascia ai bianconeri due punti di vantaggio sulla terza.
La Lazio invece, partita per il Belgio con tante assenze causa positivi al Covid, ha saputo conquistare il massimo, ha trovato il vantaggio con Correa, ha subito nel finale di primo tempo il pareggio su calcio di rigore ma ha retto bene nella ripresa anche grazie ad un Reina in ottima serata.
Biancocelesti che mantengono la testa del girone con il Bruges a quota 4 con però il Dortmund che si rende pericoloso.
Veniamo al racconto della sfida dell’Allianz Stadium tra Juventus e Barcellona.
Partenza con un pasticcio di Demiral che rischia di innescare Messi, nell’azione successiva prima Pjanic impegna Szczesny poi Griezmann colpisce il palo interno. La Juventus prova a rispondere col pressing alto.
Al 14° la gara si sblocca, Dembelé calcia da fuori, Chiesa devia la palla che s’insacca alla spalle di Szczesny. Arriverebbe subito il pareggio di Morata, bravo a scattare e a mettere in gol dopo una respinta di ma si alza la bandierina, gol annullato.
I bianconeri provano ad esser pericolosi ma al 22° è Messi ad avere la palla d’oro, il suo sinistro da dentro l’area finisce sul fondo. Altro gol di Morata, altro fuorigioco millimetrico, altro gol annullato. Miracoloso Szczesny al 35° nel salvare su Dembelè e Griezmann, dopo una palla persa da Chiesa.
Non succede molto altro, si va al riposo sul 1-0 per il Barcellona.
La ripresa parte con Busquets in campo al posto di Araujo nel Barcellona.
Il Copione non cambia con gli ospiti a far pericoloso possesso palla e grande pressing, Juve in enorme difficoltà. Al 55° Morata sfrutta una bella sponda di Cuadrado e mette in rete, c’è un lungo controllo VAR, fuorigioco 3° gol annullato. Pericolosissimo il tiro di Messi che sibila a fil di palo a Szczesny battuto. Ci prova anche Kulusevski, pallonetto fuori di poco.
Occasione enorme di Griezmann, il suo diagonale però sfiora il palo ed esce. Il Barcellona è in perfetto controllo della partita, la Juve non riesce ad esser pericolosa. Al 85° secondo giallo per Demiral che lascia i suoi in 10.
Al 90° Bernardeschi appena entrato causa un fallo da rigore su Ansu Fati, dal dischetto Messi non sbaglia. Non succede altro, il Barça s’impone 2-0 e prende il comando solitario del girone di Champions League.
Passiamo alla prima trasferta stagionale di Champions League della Lazio in casa del Bruges.
Partenza buona della Lazio che si crea una discreta chance al 4°, il suo tiro però non impensierisce Mignolet. Anche i belgi si fanno vedere intorno al decimo minuto, al tiro va Vormer ma la difesa di Inzaghi respinge.
Correa sembra in buona serata ed al 14° con un bella conclusione porta in vantaggio la Lazio. Non c’è reazione dei padroni di casa, anzi è la Lazio a mantenere il pallino del gioco e a sfiorare il raddoppio con Caicedo di testa.
Brivido al 23°, De Ketelaere prende palla dopo un errore di Patric ma da due passi non riesce a battere Reina.
Al 42° Patric commette un fallo in area trattenendo Rits, l’arbitro prima non vede e poi richiamato dal VAR assegna il rigore per il Bruges, Vanaken trasforma. Il primo tempo si chiude sul 1-1.
La ripresa ricomincia con l’ingresso di Pereira per Patric nella Lazio.
I padroni di casa partono forte e creano una grossa occasione con Dennis al 52° bravissimo Reina a salvare in corner. I biancocelesti non riescono a reagire, al 64° Reina deve nuovamente salvare, stavolta su colpo di testa di Rits. Due minuti dopo è Sobol a calciare alto con la porta spalancata. Si rivede la Lazio al 71° ci prova Muriqi di testa, palla fuori.
Altra occasione Lazio al 77°, Milinkovic-Savic si fa trovare pronto e calcia, Mignolet è attento e salva. Doppia occasione per il Bruges tra il 79° e 81° prima Vormer non trova la porta, poi Parolo salva su De Ketelaere. La Lazio resiste e porta a casa un punto preziosissimo.
BRUGES –LAZIO 1-1 (14° Correa (L) 42° rig. Vanaken (B))
Bruges (3-5-2): Mignolet; Mata, Kossounou, Deli; Diatta, Vormer, Rits, Vanaken, Sobol; De Ketelaere (84° Lang), Dennis (88° Krmencik).
Nelle altre gare di serata, detto della vittoria del Dortmund sullo Zenit, nel girone della Lazio,e del pari tra Ferencvaros e Dinamo Kiev, nel girone della Juventus, spiccano i successi in goleada del Manchester United, 5-0 al Lipsia, e del Chelsea 4-0 a Krasnodar. Vittorie importanti anche per il Psg, 2-0 ad Istanbul con doppietta di Kean contro il Basaksehir, e del Siviglia 1-0 sul Rennes.
Ad un Messi in versione extra lusso bastano 45 minuti per accendersi, trovare un grandissimo gol e procurarsi un calcio di rigore per permettere al Barcellona di chiudere sul 3-1 la prima frazione.
Il Napoli di Gattuso però non ha sfigurato, è partito con il piglio giusto, ha sfiorato subito il gol e poi ha avuto il difetto di spegnersi, con la contemporanea crescita del Barcellona, per la restante parte del primo tempo chiuso come detto sotto per 3-1.
Nella ripresa gli azzurri ci hanno provato, non hanno rischiato praticamente niente ed hanno rischiato di riaprire la sfida con Lozano e con Milik che avrebbe anche segnato ma partendo da una posizione di fuorigioco.
Messi dunque trascina il suo Barcellona alla Final Eight dove dovranno scontrarsi contro il temibile Bayern Monaco (4-1 al Chelsea dopo il 3-0 dell’andata) del super bomber Lewandowski.
Veniamo al racconto della sfida del Camp Nou.
Partenza super per il Napoli, dopo un minuto Mertens si trova un pallone d’oro dentro l’area, il belga però calcia malissimo colpendo solo il palo esterno. Il Barça risponde con un tiro di Messi deviato in corner, dal calcio d’angolo Langlet si libera e colpisce di testa mettendo in rete. Il Napoli pare accusare il colpo mentre il Barcellona inizia a giocare in scioltezza. Al 23° giocata straordinaria di Messi che sfida la difesa del Napoli, vince anche un paio di rimpalli e poi in caduta la piazza sul palo lontano. Gli uomini di Gattuso provano a reagire, protestano per un tocco di mano di Jordi Alba ma vengono puniti nell’azione successiva, Suarez arriva al tiro ma Ospina salva, la palla giunge a de Jong che pesca in area Messi, la pulce controlla e da due passi batte il portiere azzurro. C’è però un lungo consulto VAR per un dubbio contatto di mano di Messi, alla fine Cakir annulla. Al 40° Messi mette il piede davanti a Koulibaly, il senegalese calcia ma trova il piede dell’argentino, Cakir fa proseguire ma poi interviene il VAR che assegna il rigore, Suarez trasforma. Nel 3° minuto di recupero si invertono i ruoli, Mertens subisce un calcio da Rakitic, Cakir fischia ed Insigne trasforma. Nell’ultima azione del primo tempo Piqué salva su una palla diretta a Callejon piazzato nell’area piccola. Si va al riposo sul 3-1 per i catalani.
La ripresa comincia con l’ingresso di Lobotka per Demme, nessun cambio nel Barcellona. E’ un Napoli aggressivo che prova a crederci. Al 53° Insigne si trova a colpire di testa da dentro l’area piccola, il tocco è debole e centrale, ter Stegen blocca. I padroni di casa gestiscono il ritmo senza spingere non concedendo molto agli ospiti. Al 71° Lozano ha subito una ghiotta occasione ma spedisce alto su perfetto cross di Insigne. Al 81° Milik vola e di testa piazza la palla alle spalle di ter Stegen, si alza la bandierina, gol annullato. Ci prova ancora Lozano di testa, ter Stegen è incerto ma la palla va sul palo. Non succede molto altro, al Camp Nou finisce 3-1, il Barcellona va alla Final Eight, il Napoli conclude la propria stagione.
Chi si aspettava un successo facile del Barcellona sarà rimasto deluso dalla bella prova del Napoli che al San Paolo, nell’andata degli ottavi di Champions League, è riuscito a fermare il Barça sul 1-1.
E’ proprio il risultato finale quello che lascia l’amaro in bocca, non è bastata la perla di Dries Mertens, uscito al 54° per infortunio, nel primo tempo per conquistare il successo, nella ripresa infatti l’unica distrazione della difesa è costata il pari di Griezmann.
Un Napoli comunque molto attento, compatto, che ha seguito attentamente il piano gara preparato da Gattuso e che nella ripresa ha avuto anche la palla della vittoria sprecata da Callejon.
Al Camp Nou passare il turno sarà certamente una vera e propria impresa anche se al Barcellona mancheranno Busquets (ammonito e diffidato) e Arturo Vidal espulso nel finale di gara.
Veniamo al racconto di questa sfida di Champions League del San Paolo.
La gara parte esattamente come da previsione, il Barcellona fa possesso palla ed il Napoli attende con pazienza concedendo meno varchi possibili. Passano i minuti, le occasioni latitano con gli azzurri che provano a farsi vedere con veloci ripartenze. Al 29° Firpo perde una brutta palla sulla trequarti, Zielinski serve Mertens, il belga controlla e dal limite piazza la conclusione vincente. Ci si aspetta la reazione blaugrana ed invece è Manolas al 42° a sfiorare il gol con una girata che esce di poco. Si va al riposo con il Napoli avanti per 1-0.
Si riparte senza cambi per il secondo tempo. Il copione non cambia, possesso palla Barça e Napoli in attesa. Al 54° Mertens è costretto a lasciare il campo per infortunio, entra Milik. Passano 3 minuti, imbucata per Semedo che sorprende la difesa, il terzino mette in mezzo e Griezmann insacca da pochi passi. Al 63° clamorosa occasione sprecata da Callejon che, su perfetto assist di Milik, calcia addosso a ter Stegen. Nel finale brutto fallo di Vidal che gli costa il giallo, Mario Rui si rialza e scatta verso il cileno, i due vengono faccia a faccia, l’arbitro li ammonisce entrambi ma per Vidal è il secondo, Barcellona in 10. Finisce così, il Napoli ferma il Barcellona nella gara di andata degli ottavi di Champions League.
NAPOLI – BARCELLONA 1-1 (30° Mertens (N), 57° Griezmann (B))
Napoli (4-3-3): Ospina; Mario Rui, Maksimovic, Manolas, Di Lorenzo; Fabian Ruiz, Demme (79° Allan), Zielinski; Callejon (74° Politano), Mertens (54° Milik), Insigne.
Nell’altra partita di serata il Bayern Monaco trascinato da Gnabry (doppietta) e Lewandowski (due assist ed un gol) distrugge il Chelsea a Stamford Bridge con un 3-0 che lascia pochi dubbi sul passaggio del turno.
I Sorteggi Champions di Nyon hanno regalato sorrisi a Juventus ed Atalanta mentre hanno accoppiato il Napoli con un avversario davvero temibile.
La Juventus giocherà infatti gli ottavi di Champions League contro il Lione, l’Atalanta se la vedrà con il Valencia, sarà spagnola anche l’avversaria del Napoli, i partenopei hanno infatti pescato il Barcellona.
Parola d’ordine non sottovalutare nessuno ma certamente questi Sorteggi Champions lasciano un sapore piuttosto dolce per la Juve.
Il Lione di Rudi Garcia, subentrato a Sylvinho, è certamente l’avversaria meno insidiosa tra le 5 che i bianconeri potevano trovarsi contro, oltretutto la certa assenza del talentuoso Depay, rottura del crociato nella sfida di Ligue 1 contro il Rennes, rende la sfida sbilanciata in favore dei bianconeri che nell’ultimo scontro Champions con i francesi, fase a gironi 2016/17, avevano vinto 1-0 in Francia e pareggiato 1-1 a Torino.
Per quanto riguarda questa edizione della Champions League il Lione si è qualificato al secondo posto nel gruppo G con 8 punti (2 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte) alle spalle del Lipsia.
Se i Sorteggi Champions hanno fatto sorridere la Juve, certamente l’urna di Nyon ha fatto molto felice l’Atalanta che ha evitato le super big europee e negli ottavi sfiderà un non certo imbattibile Valencia.
Los Murciélagos non sono certo gli ultimi arrivati, hanno vinto il proprio girone con 11 punti (3 vittorie, 2 pareggi ed una sconfitta) davanti a Chelsea ed Ajax ed hanno tra le proprie fila l’attaccante Rodrigo, l’ex Inter Kondogbia, gli esperti Gameiro e Garay ed anche il talentuoso Ferran Torres.
La Dea non dovrà certamente sottovalutare gli spagnoli o pensare di avercela già fatta ma certamente ci sono molte possibilità di veder proseguire i bergamaschi nel già storico e straordinario percorso Champions.
Amarissimo invece il risultato dei Sorteggi Champions per il Napoli, la squadra di Rino Gattuso agli ottavi dovrà vedersela contro il Barcellona.
Una sfida dal coefficiente di difficoltà altissimo, uno scontro che vede gli azzurri partire, sulla carta, in svantaggio e che vedrà Messi venire a giocare per la prima volta in quel San Paolo che fu teatro delle gesta del suo grande connazionale Diego Armando Maradona.
Il Barcellona si troverà di fronte la seconda italiana in questa edizione di Champions, i blaugrana hanno infatti vinto da imbattuti (4 vittorie e 2 pareggi) il proprio gruppo tenendosi alle spalle il Borussia Dortmund e costringendo all’Europa Legue l’Inter.
Nelle altre 5 sfide spiccano scontri di altissimo livello come Real Madrid-Manchester City,Chelsea-Bayern Monaco e Atletico Madrid-Liverpool. Il Tottenham di Mourinho se la vedrà con il Lipsia mentre Tuchel con il suo Psg sfiderà il proprio passato affrontando il Borussia Dortmund.
L’Inter di Antonio Conte saluta la Champions League già al termine della fase a gironi mentre il Napoli, trascinato da Milik, cala il Poker che vale il passaggio agli ottavi alle spalle del Liverpool.
Sembrava la serata perfetta, San Siro strapieno, un Barcellona già qualificato e senza l’alieno Messi, sembrava tutto apparecchiato per una festa nerazzurra, però così non è stato.
L’Inter, nonostante un Lautaro in versione extra lusso, non è riuscita a concretizzare le tante occasioni create, ha recuperato con Lukaku (ma con grande giocata del Toro) il primo svantaggio firmato da Perez, ma poi è caduta nel finale per colpa di un gol del giovanissimo gioiello blaugrana Ansu Fati.
I nerazzurri salutano con parecchio rammarico la Champions, passa il Borussia Dortmund che soffre ma batte 2-1 lo Slavia Praga, e scendono in Europa League.
Situazione diversa invece per il Napoli, nonostante il clima non certo dei migliori ed una lunga serie senza successi, gli azzurri di Ancelotti, che a fine gara ha dichiarato di non pensare alle dimissioni, hanno battuto nettamente il Genk ed hanno ottenuto il pass per gli ottavi, protagonista assoluto Arek Milik autore di una tripletta.
Nell’altra gara del gruppo il Liverpool soffre ma poi con un uno-due in due minuti stende 2-0 il Salisburgo.
Veniamo al racconto delle gare delle italiane in questa serata di Champions League partendo dal Napoli impegnato in casa contro il Genk.
Pronti via ed il Napoli colpisce una traversa col colpo di testa di Koulibaly. Al 3° il giovanissimo portiere dei belgi commette un pasticcio su un retropassaggio e regala un gol facile, facile a Milik. La rete sembra metter tutto in discesa ma il Napoli spegne la luce e Paintsil prima con il tiro da fuori e sopratutto Onuachu dopo, su bell’assist di Ito, sprecano le chance per pareggiare. Al 26° Di Lorenzo dalla destra pennella un assist perfetto per Milik che da dentro l’area non sbaglia. Al 38° Milik completa la tripletta realizzando dal dischetto il rigore procuratosi da Callejon. La difesa partenopea però è distratta, per fortuna degli azzurri Onuachu da pochi passi sbaglia nuovamente. Il primo tempo si chiude con il Napoli agevolmente avanti per 3-0.
Si riparte senza cambi per il secondo tempo. La seconda frazione, come ampiamente prevedibile, scorre via lentamente e senza il minimo acuto. Al 73° Callejon si conquista un altro calcio di rigore per un fallo di mano di De Norre, dal dischetto trasforma Mertens. Non succede praticamente altro, finisce 4-0 per il Napoli che ottiene la qualificazione, come seconda, agli ottavi di Champions League.
Passiamo ora al match di San Siro tra Inter e Barcellona.
L’Inter prova a partire aggressiva e a sfruttare una retroguardia del Barcellona piuttosto distratta. Al 7° Lukaku trova il gol ma la sua posizione è di fuorigioco, rete annullata. Risposta Barça con Perez che costringe Handanovic ad una bella parata in tuffo. Al 10° Lukaku spreca da pochi passi, il suo tiro è deviato in corner da Langlet. L’Inter è aggressiva, ruba palla e al 19° una conclusione forte di Biraghi impegna Neto nella respinta. Al 23° però è il Barcellona a passare in vantaggio con Perez, su tocco involontario di Godin, che da pochi passi batte Handanovic. I nerazzurri sembrano accusare il colpo, il Barcellona prova a gestire il possesso palla. Al 33° clamoroso errore di Lenglet che si trova un pallone buono sul piede, su azione da corner, ma calcia malamente. Lautaro, migliore in campo dei suoi, al 34° dopo un gran controllo lascia partire un tiro che Neto devia in corner. Passano due minuti e ci prova D’Ambrosio in tuffo, palla fuori di niente. Al 44° arriva il pareggio, Lautaro difende la palla ed appoggia a Lukaku che lascia partire il tiro vincente. Il primo tempo si chiude sul 1-1.
Si riparte senza cambi per il secondo tempo. Al 51° pericolosa azione personale di Rakitic che arriva al tiro, palla deviata in corner. L’Inter ci prova ma deve stare attenta alle ripartenze del Barcellona che con la tecnica sa crearsi occasioni. Al 61° palla gol enorme sprecata da Lukaku che solo davanti a Neto centra in pieno il portiere. Passano tre minuti e sempre Lukaku non riesce a controllar palla solo davanti a Neto, palla sul fondo. Brividi al 68° quando un rasoterra di Vidal esce di pochissimo a fil di palo. Giocata incredibile di Lautaro al 72°, l’argentino di classe e potenza ruba palla e va al tiro, pallone che esce di poco. Un minuto dopo Lautaro segna ma si alza la bandierina, gol annullato. Altro gol annullato al 80°, a Lukaku, anche questa volta per fuorigioco. I nerazzurri spingono ma si espongono al contropiede, al 82° spreca clamorosamente Perez. Al 86° arriva un gran gol del giovanissimo Ansu Fati che, entrato da un minuto, infila la palla all’angolino basso. Il gol taglia sostanzialmente le gambe all’Inter che prova più con la forza della disperazione a riaprirla. Arriva il fischio finale, finisce l’avventura dell’Inter in Champions, i nerazzurri scendono in Europa League.
Nelle altre gare di serata clamoroso tonfo casalingo dell’Ajax che perde 1-0 col Valencia e viene eliminato, nello stesso girone il Chelsea batte 2-1 il Lille e si conquista il 2° posto alle spalle delle spagnole. Finisce in parità 2-2 Lione-Lipsia con tedeschi primi nel girone e francesi secondi. Successo pesante per il Benfica che batte 3-0 lo Zenit e va in Europa League.
Serata davvero da dimenticare per le due italiane impegnate oggi in Champions, il Napoli non brillantissimo non è andato oltre lo 0-0 in casa del Genk mentre l’Inter dopo un grandissimo primo tempo chiuso avanti 1-0 al Camp Nou, ha subito la rimonta ed il sorpasso del Barcellona.
Partiamo dal Napoli, gli azzurri di Carlo Ancelotti possono rimpiangere i legni colpiti ed un paio di grandissime occasioni sprecate da Milik ma poi nella ripresa non sono riusciti ad esser la bella squadra vista col Liverpool e a creare pericoli degni di nota verso la porta della squadra belga che, dopo il 2-6 di Salisburgo, mette così a segno il primo punto.
Altra storia invece quella dell’Inter, gli uomini di Conte sono andati in vantaggio subito con la rete di Lautaro, hanno creato una grandissima quantità di palle gol, non hanno concesso niente al Barcellona ed hanno chiuso il primo tempo con un solo gol di vantaggio. Nella ripresa però il talento dei vari Vidal, Suarez e sopratutto Messi, è venuto fuori ed i Blaugrana sono riusciti a compiere una beffarda rimonta che li porta in testa al girone, con il Dortmund, a quota 4, lasciando i nerazzurri ad un solo punto.
Veniamo al racconto della trasferta Champions in Belgio del Napoli.
La partenza vede i padroni di casa giocare con grinta ed aggressività, cercando di impensierire la retroguardia del Napoli. Al 15° occasione incredibile per gli azzurri, incomprensione tra portiere e difesa belga, Callejon calcia al volo ma Coucke di riflesso tocca la palla sul palo, Milik si fionda sulla respinta ma il suo tiro trova Cuesta a ribattere. Risposta del Genk con il tocco probabilmente fortuito di Cuesta, su conclusione di Hrosovsky, che spiazza Meret ma finisce di poco sul fondo. Al 25° altro legno per il Napoli, Milik abbastanza libero da pochi metri centra la traversa con il colpo di testa. Al 38° ci prova Koulibaly ma il Genk salva sulla linea poi ancora chance per Milik, da ottima posizione il polacco manda alto di testa. Il Genk non sta a guardare e sul finire di tempo una bella conclusione da fuori di Berge, leggermente deviata, costringe Meret alla grande parata. Si va al riposo sullo 0-0.
Si riparte senza cambi e sono i belgi a rendersi subito pericolosi con un paio di conclusioni respinte dalla difesa di Ancelotti. Il Napoli non è brillante ma al 58° Callejon ha sul piede il pallone del vantaggio ma, vicino all’area piccola, calcia male in diagonale. Entrano prima Mertens poi Llorente per dare un po’ di sprint all’attacco ma gli azzurri non riescono ad esser incisivi. Al 83° brivido per il Napoli, Ito mette in mezzo, Allan scivola, Hagi calcia al volo ma per poco non trova la porta. Non succede molto altro, finisce 0-0 la sfida di Champions alla Luminus Arena.
Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Mario Rui (33° Malcuit); Allan, Fabian Ruiz, Elmas (59° Mertens); Callejon, Milik (72° Llorente), Lozano.
Allenatore: Ancelotti.
Arbitro: Kovacs.
Ammoniti: Ito (G), Milik (N), Fabian Ruiz (N).
Veniamo ora alla partita del Camp Nou tra Barcellona ed Inter.
Pronti via, non passano nemmeno 3 minuti che l’Inter passa in vantaggio, Lautaro è bravo ad involarsi sfruttando un rimpallo, regge l’urto di Lenglet e piazza il diagonale vincente. Il Barça comincia a prender il possesso del gioco ma nel primo quarto d’ora Handanovic non corre alcun rischio. Proprio al 15° ci prova di testa Griezmann, palla alta sopra la traversa. I Nerazzurri resistono all’assalto dei catalani e non disdegnano le ripartenze. Al 27° Candreva trova la conclusione vincente ma si alza la bandierina, è fuorigioco. L’Inter insiste e al 33° va vicina al raddoppio con la bella conclusione di Barella salvata in corner da Semedo. Passano 5 minuti e serve una gran parata di ter Stegen sul colpo di testa di Lautaro per evitare il 2-0 Inter. C’è solo una squadra in campo, al 39° ci prova Sensi ma il suo tiro a giro sorvola la traversa, non di molto. Il primo tempo si chiude con la squadra di Conte avanti “soltanto” per 1-0.
Si riparte senza cambi e col Barcellona che prova a riversarsi in avanti. Valverde prova la mossa Vidal per cercare di rendere più vivace l’attacco blaugrana. La scelta porta i suoi frutti al 58° quando il cileno pennella per Suarez che al volo, dal limite, trova l’angolo basso. Il Barcellona si carica e sfiora il 2-1 con il tiro di Griezmann che colpisce l’esterno della rete. I padroni di casa accelerano e vanno al tiro con Dembelé al 67°, palla alta. L’Inter ha una grande chance in contropiede al 84° per trovare il vantaggio ma Politano spreca e sulla ripartenza Messi s’inventa una gran giocata, tocca per Suarez che controlla e batte Handanovic. Il gol è un colpo pesante per l’Inter, i blaugrana provano ad approfittarne ma il tiro di Messi è troppo debole per spaventare Handanovic. Finisce così, l’Inter esce sconfitta dal Camp Nou, un k.o. però immeritato visto il fantastico primo tempo giocato.
Nelle altre gare di serata vittorie esterne di Chelsea, 2-1 a Lille, Ajax, 3-0 a Valencia, e Lione, 2-0 in casa del Lipsia. Vince anche lo Zenit che sul proprio campo ha battuto 3-1 il Benfica. Nel girone del Napoli vittoria sofferta per 4-3 del Liverpool contro il Salzburg. Nel girone dell’Inter successo in trasferta per 2-0 del Borussia Dortmund a Praga contro lo Slavia.
“Champions’s coming home” si potrebbe dire modificando lo slogan utilizzato per i mondiali di Russia 2018 dalla nazionale dei tre leoni, la finale di Champions League a Madrid infatti sarà una sfida tutta inglese tra Liverpool e Tottenham.
Una finale che arriva dopo due semifinali straordinarie, per intensità, per ritmo, per bel gioco.
Lo spettacolo era già iniziato nella serata di ieri con il Liverpool di Jurgen Klopp che nonostante le pesantissime assenze di Salah, Firmino e Keita, era riuscito nell’impresa di ribaltare lo 0-3, decisamente immeritato, del Camp Nou ed eliminare il Barcellona con un 4-0 firmato dalle doppiette di Origi e Wijnaldum.
Una partita talmente piena di emozioni che sembrava difficilmente replicabile ed invece la Champions League ha voluto regalare un’altra serata piena di suspence e colpi di scena.
L’Ajax partiva con l’uno a zero maturato a Londra ed ha subito rafforzato la propria leadership trovando il vantaggio con de Ligt ed il raddoppio con Ziyech poco dopo la mezz’ora.
Tutto finito? Assolutamente no perché il Tottenham di Pochettino ha giocato un secondo tempo spettacolare,ed ha trovato una doppietta di Lucas Moura in soli quattro minuti tra il 55° ed il 59°.
La festa sugli spalti ha cominciato a trasformarsi in preoccupazione, il palo colpito da Ziyech al 80° è sembrato un brutto segnale ed al 95°, quinto ed ultimo minuto di recupero, ancora il fenomenale Lucas Moura ha lasciato partire il tiro che non ha lasciato scampo ad Onana ed ha regalato il successo ai suoi.
Una vera e propria beffa per i ragazzi di Ten Hag che hanno per lunghi minuti assaporato il dolce gusto della finale di Champions League e che purtroppo ha visto il tutto svanire a pochissimi passi dal traguardo.
Saranno quindi Tottenham e Liverpool a contendersi la Champions nella notte del 1° giugno al Wanda Metropolitano di Madrid, la seconda finale tutta inglese della storia della competizione dopo Chelsea-Manchester Utd del 2007/08.
Sarà una sfida sulla carta decisamente equilibrata e se quello che abbiamo visto in queste semifinali sarà replicato, sarà una finale decisamente spettacolare.
AJAX – TOTTENHAM 2-3 (5° de Ligt (A); 35° Ziyech (A); 55°, 59°, 95° Lucas Moura (T)) (andata 1-0)
Ajax (4-2-3-1): Onana; Mazraoui, de Ligt, Blind, Tagliafico; Schone (60° Veltman), de Jong; Ziyech, Van de Beek (88° Magallàn), Tadic; Dolberg (67° Sinkgraven).
Allenatore: Ten Hag.
Tottenham (4-2-3-1): Lloris; Trippier (81° Lamela), Alderweireld, Vertonghen, Rose (82° Davies); Wanyama (46° Llorente), Sissoko; Alli, Eriksen, Lucas Moura; Son.
Serata di pareggi, in rimonta, per le due italiane impegnate nella quarta giornata di Champions League.
I bomber Icardi ed Insigne sono riusciti a segnare i gol che hanno permesso ad Inter e Napoli di recuperare il gol di svantaggio.
I nerazzurri di Spalletti, nel match casalingo contro il Barcellona, hanno disputato una partita di gran sofferenza, hanno retto l’urto dei blaugrana per oltre ottanta minuti ma poi sono caduti dinanzi al gol di Malcolm.
La rete degli ospiti non ha però piegato l’Inter che, grazie al solito Mauro Icardi, hanno impiegato solo 4 minuti per riportarsi in parità.
Un uno ad uno che permette all’Inter di andare in casa del Tottenham, vincente 2-1 in rimonta contro il Psv, e giocarsi la partita contro la squadra di Pochettino con maggiore serenità per cercare di raggiungere gli ottavi di Champions League.
Gli uomini di Ancelotti, al San Paolo contro il Psg, hanno giocato un primo tempo piuttosto spenti ed hanno subito il gol di Bernat proprio nel recupero. Nella ripresa si è visto tutto un altro Napoli che dopo una serie di chance sprecate, ha trovato il pareggio con il calcio di rigore trasformato da Insigne.
Un pareggio che rende il girone di Champions dei partenopei, calcolando anche il clamoroso K.o. del Liverpool a Belgrado contro la Stella Rossa, decisamente equilibrato con tutte e quattro le squadre ancora in corsa per il passaggio del turno.
Veniamo al racconto della gara di San Siro tra Inter e Barcellona.
Inizio di gara con l’Inter che prova subito a rendersi pericolosa con Vecino. Il Barcellona però prova a crescere con la sua dote migliore, il possesso palla. Al 12° grande occasione per Suarez che calcia dal limite ma non trova la porta. L’Inter si fa vedere al 19° con una bella discesa di Perisic, palla in mezzo per Asamoah che però calcia alto. Il più pericoloso degli ospiti è sempre Suarez, al 22° il pistolero s’inventa un pallonetto fuori di niente, un minuto dopo è Rakitic a lasciar partire un tiro che sibila vicino al palo della porta di Handanovic. Il Barça insiste ed intorno alla mezz’ora prima serve un salvataggio di Skriniar e poi, sul susseguente corner, Suarez calcia fuori in diagonale. Al 42° ancora Suarez protagonista ma Handanovic è attento e respinge la conclusione del numero 9 del Barcellona. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.
Si riparte senza cambi per i secondi 45 minuti. Il copione non cambia, il Barcellona fa possesso palla e poi va al tiro come accade al 52° con Coutinho, ancora attentissimo Handanovic. Al 60° il Barcellona trova il vantaggio, Rakitic solo davanti al portiere si fa respingere la conclusione, il croato va a riprendersi la palla e la mette in mezzo per il tocco vincente di Suarez ma la bandierina alzata, il pallone era uscito prima del cross di Rakitic, ferma tutto, è solo corner. I blaugrana insistono e al 63° serve ancora una parata di Handanovic per evitare il gol a Coutinho. Al 65° si rivede l’Inter, gran cross di Perisic, Politano s’inserisce e colpisce di testa, la palla però non trova lo specchio. I nerazzurri hanno alcuni minuti di buona pressione poi però sono gli ospiti a riprendere in mano il pallino del gioco. Al 83° il neoentrato Malcolm punta Asamoah e lascia partire un tiro secco che sorprende Handanovic. L’Inter reagisce e al 87° Icardi è freddissimo a sfruttare un flipper in area e a girare in rete il gol del pareggio. I nerazzurri reggono l’urto e portano a casa un prezioso pareggio.
INTER – BARCELLONA 1-1 (83° Malcolm (B), 87° Icardi (I))
BARCELLONA (4-3-3): Ter Stegen; Sergi Roberto, Piqué, Lenglet, Jordi Alba; Rakitic, Busquets, Arthur (74° Vidal); Dembélé (81° Malcolm), Suárez, Coutinho.
Allenatore: Valverde.
Arbitro: Marciniak.
Ammoniti: Rakitic (B), Vecino (I), Perisic (I).
Passiamo ora al San Paolo dove il Napoli ospitava il Paris Saint Germain.
Parte meglio il Psg che al 5° riesce ad andare al tiro con Verratti, Koulibaly salva in corner. La partita la fanno gli ospiti con un Neymar ispirato ed un Napoli un po’ distratto ed impreciso. Al 23° si vede Mbappé che entra in area e calcia al volo, il pallone sorvola la traversa. Il Psg prova ad insistere ma gli azzurri si chiudono bene anche grazie ad un Koulibaly in gran serata. Il Napoli si vede sul finale di frazione con una girata di Insigne deviata in corner da Thiago Silva. Nell’ultimo secondo del recupero, Mbappè si libera sulla sinistra e mette in mezzo per Bernat che sotto porta segna il gol del vantaggio. Il primo tempo si chiude con i parigini avanti 1-0.
Si riparte per il secondo tempo con gli stessi interpreti. Il Napoli però sembra avere un atteggiamento diverso, uno spirito migliore e al 50° serve una gran parata di Buffon per dire no al tiro di Mertens. Al 52° la sfida si ripete questa volta con un pallonetto morbido del belga che costringe Buffon al salvataggio in corner. I padroni di casa spingono e vanno vicino al pari con Callejon ma Kehrer è sulla traiettoria e devia oltre il fondo. Passa un minuto ed è ancora Mertens ad avere la palla del pareggio ma Thiago Silva lo disturba ed il belga manda alto con la porta spalancata. Al 62° Callejon s’infila tra Thiago Silva e Buffon, il portiere lo tocca e causa rigore, dal dischetto va Insigne che pareggia. Il Psg prova una reazione ma si rende pericoloso solo al 85° con Mbappé che spreca. L’assalto finale dei francesi non porta a niente, il Napoli tiene in difesa, e con il solito super Allan a metà campo, e aggiunge in classifica un altro punto importante per proseguire la corsa agli ottavi di Champions League.
Nelle altre gare di serata successo in goleada del Club Brugge in casa di un Monaco, ormai eliminato, vittorie anche dell’Atletico Madrid che con il 2-0 sul Dortmund aggancia i tedeschi in vetta al girone, del Porto che con il 4-1 alla Lokomotiv Mosca elimina i russi e dello Schalke che sconfigge 2-0 il Galatasaray e mette a 4 lunghezze di distanza proprio i turchi.