Tag: barbara berlusconi

  • Milan, il futuro sarà ad oriente?

    Milan, il futuro sarà ad oriente?

    Il futuro del Milan potrebbe diventare sempre più orientale.

    Da mesi ormai si rincorrono voci e rumors su una possibile cessione, quantomeno della maggioranza delle quote del club, da parte di Berlusconi con tutti i possibili acquirenti provenienti dall’estremo oriente.

    Sino a qualche mese fa il potenziale futuro proprietario del Milan sembrava poter essere l’imprenditore thailandese Bee Taechaubol. Mr. Bee, del quale anche su internet si trova poco, avrebbe fatto un’offerta per l’acquisto dei rossoneri che poi però è stata smentita e sembra adesso svanita nel nulla.

    Dopo Mr Bee l’altro nome fatto è stato quel del miliardario cinese Zong Qinghou titolare della Wahaha Group, la più grande azienda di bevande cinese. Lo stesso Zong però ha voluto prontamente smentire il tutto definendo il tutto, tramite il proprio profilo su social network, come “Pura Finzione. Non c’è stato alcun contatto col Milan e non abbiamo intenzione di entrare nel calcio. Nel caso decidessimo di farlo, prenderemmo un club cinese”.

    Silvio Berlusconi e Barbara Berlusconi
    Silvio Berlusconi e Barbara Berlusconi

    In mattinata però è arrivata una notizia tramite l’agenzia Aska News che parlerebbe di una cessione del 75% del Milan ai cinesi. L’agenzia spiega che la news arriverebbe direttamente da alcuni colloqui avuti da Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli incontrando i rappresentanti delle comunità italiane all’estero sottolineando che vanno ancora discussi alcuni dettagli. Sempre Aska News parla di una cessione intorno al miliardo e miliardo e mezzo con la spinta nell’operazione da parte del governo cinese che vorrebbe così cercare di diffondere il calcio in Cina e costruire un movimento calcistico importante che porti ad ottenere risultati con la nazionale in brevi tempi. Una delle richieste di Berlusconi sarebbe quella di mantenere la figlia Barbara come amministratore delegato.

    Tutto chiuso? Tutto fatto? No, perchè nel primo pomeriggio è subito giunta una smentita battuta dall’Ansa che cita fonti vicine a Berlusconi che “precisano che non esiste alcuna trattativa in merito, che l’ipotesi è priva di fondamento, frutto di fantasia e verrà smentita anche in futuro”.

    Dunque tanto rumore per nulla, al momento la società rossonera rimane in mano a Silvio Berlusconi ma siamo certi che nei prossimi giorni arriveranno molte altre news.

  • Nuovo stadio Milan, ecco le prime immagini

    Nuovo stadio Milan, ecco le prime immagini

    Non è più solo un sogno di Barbara Berlusconi e di tutti i tifosi rossoneri, il nuovo stadio del Milan adesso ha un vero e proprio progetto.

    Dalle prime immagini e dal plastico, si può notare che non sarà una cattedrale nel deserto ma bensì una struttura che vorrà calarsi e diventare parte integrante del centro di Milano.

    Il nuovo stadio del Milan | © AcMilan.com
    Il nuovo stadio del Milan | © AcMilan.com

    Il nuovo impianto dei rossoneri avrà una pianta rettangolare con una capacità di 48.000 posti disposti su due anelli e sarà situato sui terreni della Fondazione Fiera, nella zona di Portello, proprio davanti a Casa Milan. Il nuovo stadio avrà un altezza di circa 30 metri da terra, la metà esatta di San Siro che ne misura 60, questo perchè verrà realizzato andando a scavare per una profondità di 10 metri. Il tetto sarà mobile per permettere ai tifosi, anche nei giorni di pioggia e gelo, di poter assistere alle partite nel più totale comfort. Un’altra importante caratteristica sarà il fatto che possiamo parlare di uno stadio “Silenzioso” in quanto, grazie ad appositi materiali fonoassorbenti, il rumore percepito all’esterno sarà pari a zero. Spariranno i tornelli che verranno sostituiti da sistemi dotati da sensori di alta tecnologia.

    Insomma un vero e proprio gioiello tecnologico che rispetterà l’ambiente, con la produzione di energia pulita, e che sarà facilmente raggiungibile dai tifosi grazie al collegamento con tre linee della metropolitana ed al servizio pubblico.

    Il nuovo stadio del Milan | © AcMilan.com
    Il nuovo stadio del Milan | © AcMilan.com

    Non sarà però solo uno stadio fine a se stesso e ad ospitare le gare del Milan, sempre seguendo le indicazioni rilasciate dal club rossonero si viene a sapere che al suo interno la struttura ospiterà un albergo, un liceo ad indirizzo sportivo, parchi giochi, ristoranti ed anche percorsi nel verde.

    A progettare il tutto è stata la Arup, in collaborazione con il Politecnico di Milano, società leader nel settore dell’ingegneria e della progettazione, che è nota per aver progettato e realizzato, tra gli altri, l’Allianz Arena di Monaco ed il nuovo stadio di Pechino.

     

    Per quanto riguarda i costi si parla di una cifra intorno ai 320 milioni di euro che però, si dice,  sarebbero totalmente a carico degli sponsor senza andar ad influire sulle casse del Milan.

  • Milan, il nuovo stadio sul modello Arsenal

    Milan, il nuovo stadio sul modello Arsenal

    Lentamente, ma con tanta convinzione sta prendendo forma il nuovo stadio del Milan, o meglio ciò che sta prendendo sempre più concretezza è il progetto e sono già state fornite indicazioni precise sui tempi di costruzione che il Milan intende rispettare per la realizzazione dell’impianto privato rossonero.

    In pratica sono stati i co-finanziatori del progetto, che saranno Fondazione Fiera che metterà a disposizione spazi ed Emirates che parteciperà economicamente. L’area in questione è tra Via Gattamelata e Viale Scarampo proprio di fronte a Casa Milan nell’area del Portello per una superfice di 60 mila metri quadrati. Lo stadio, per adeguarsi alle norme che regolamentano l’urbanistica, inizierà per 15 metri sotto terra in modo da non superare in altezza i palazzi nella zona limitrofa e rovinare quindi l’impatto visivo. Sarà uno stadio da 42 mila posti, i lavori inizieranno nel 2016 ed entro il 2020 il Milan avrà una nuova casa.

    Nei primi mesi del nuovo anno inoltre quando si chiuderà il bando della Fondazione Fiera si saprà di più ma molte indiscrezioni portano a credere che la realizzazione dell’impianto avrà il contributo importante di Emirates che porrà il proprio nome sullo stadio come prevede l’accordo commerciale.

    L'Emirates Stadium, casa dell'Arsenal | Foto Web
    L’Emirates Stadium, casa dell’Arsenal | Foto Web

    Uno stadio senza barriere come lo Juventus Stadium e come l’impianto torinese avrà pannelli fonoassorbenti per convogliare l’effetto acustico verso il campo e gli spalti. Nella forma secondo voci insistenti invece avrà l’aspetto dello stadio dell’Arsenal, l’Emirates Stadium che combina perfettamente efficienza e modernità. Altro modello preso in considerazione è l’impianto del Bayern Monaco, l’Allianz Arena.

    Il lavoro di Barbara Berlusconi sta diventando sempre più importante per il futuro rossonero, prima importanti accordi di sponsorizzazione che garantiscono nei prossimi tre anni stabilità alle casse in principio e ricchezza più avanti e ora la chiusura del cerchio legato al nuovo stadio del Milan, che a sua volta, terminato, darà un altro importante introito per i rossoneri.

  • Inzaghi e Lady B., un intreccio a tinte rosa o no?

    Inzaghi e Lady B., un intreccio a tinte rosa o no?

    Il Milan in questa 14ma giornata di Serie A avrà a che fare con un avversario scomodissimo, il Genoa di Gasperini che adora fare o almeno provare a fare gli sgambetti a squadre blasonate ed al tempo stesso esprime un ottimo calcio offensivo, cosa che riesce in modo discontinuo ai rossoneri di Inzaghi.

    Nelle ultime ore, mentre Inzaghi è impegnato a preparare la squadra per la difficile trasferta a Marassi, Adriano Galliani è intento a tessere trame importanti per dare al tecnico elementi essenziali da inserire nella prossima finestra di mercato e Barbara Berlusconi in missione negli Emirati Arabi ha concluso un vantaggiosissimo accordo commerciale con uno sponsor importante (Fly Emirates), si è insinuata attraverso i giornali scandalistici la voce per cui proprio Barbara Berlusconi e Filippo Inzaghi possono essere protagonisti di un intreccio amoroso.

    Dopo il famoso flirt con il giocatore brasiliano Alexandre Pato quindi, secondo le riviste specializzate, Lady B. avrebbe messo gli occhi sul tecnico della sua squadra mentre, lo ricordiamo, Barbara Berlusconi risulta fidanzata ufficialmente con Lorenzo Guerrieri, una storia iniziata ormai più di un anno fa e condita da tanti progetti di lavoro insieme e di convivenza.

    Barbara Berlusconi | Foto Twitter
    Barbara Berlusconi | Foto Twitter

    La “bomba” lanciata è stata subito replicata da un feroce comunicato dei diretti interessati, attraverso un dispaccio Ansa infatti Barbara Berlusconi ha fatto sapere di aver dato mandato ai propri legali di agire per vie legali contro chiunque metta riporti la notizia della presunta relazione. La risposta tanto piccata attraverso addirittura un comunicato stampa ha fatto drizzare le antenne di Alfonso Signorini, direttore di “Chi”, che prontamente attraverso un’intervista a La Repubblica ha, a sua volta, manifestato perplessità sulla troppa foga della smentita:

    “E’ il primo scoop di cui nessuno ha mai parlato, io stesso non ho mai saputo nulla, e clamorosamente è stato smentito via Ansa. E’ una excusatio non petita grande quanto un grattacielo.  E’ stata un’operazione maldestra sia da parte di Barbara Berlusconi che di Pippo Inzaghi. Anche perché la notizia era stata pubblicata da un giornalino, non da Chi, da Vanity Fair, oppure da Oggi. Addirittura un’Ansa per fare una smentita così secca, mi viene da pensare che forse qualcosa di vero c’è!”.

    Alfonso Signorini quindi afferma di non sapere nulla di questa presunta storia amorosa ma al tempo stesso con il fiuto della vecchia volpe annusa un fondo di verità nel presunto scoop.

    Una risposta secca di Barbara Berlusconi a dire il vero era plausibile visto che mentre ci sono in circolazione queste voci lei è completamente assorbita nel chiudere importanti contratti per il Milan. Al tempo stesso però è innegabile che un personaggio tanto in vista come lei non poteva pensare che una vocina in un corridoio si potesse tramutare in eco assordante se non si lasciava uscire dalla finestra senza degnarla nemmeno di una replica. Poi nei gossip si sa lavora tanto la fantasia, nell’immaginario collettivo infatti è rimasta viva la volontà ferrea di Barbara Berlusconi nell’aver voluto a tutti i costi Inzaghi alla guida del Milan mentre ancora in carica c’era Clarence Seedorf la scorsa stagione.

    Possibile che in casa Milan si insinui ancora una volta un intreccio amoroso tra la bellissima Barbara ed un tesserato rossonero? Il tempo ci dirà.

  • Demetrio Albertini annuncia la sua candidatura alla presidenza dalla FIGC

    Demetrio Albertini annuncia la sua candidatura alla presidenza dalla FIGC

    La notizia era nell’aria, la convocazione di una conferenza stampa oggi aveva fatto intuire quello che poi in realtà è stato: oggi pomeriggio a Milano Demetrio Albertini ha ufficializzato la propria scelta di candidarsi alla presidenza della Figc.

    Demetrio Albertini
    Demetrio Albertini

    In tanti mi hanno chiesto di mettermi a disposizione. Ci vuole una volontà comune per cambiare completamente la situazione. Dopo la governance, il progetto principale deve essere quello sportivo: un progetto comune, con le varie specificità dei vari campionati, valorizzando i settori giovanili. La nostra Serie A deve attingere dai vivai: se non dovessimo riuscirci, difficile proporre qualsiasi modello sportivo.
    Dobbiamo guardare all’estero: non solo alle seconde squadre, ma a tutte la varie componenti. L’obiettivo? E’ quello dei tedeschi: senza regole, hanno il 36% degli stranieri, noi siamo al 54%. Dobbiamo puntare al loro livello, senza però usare il loro modello preciso, ma estrapolando il meglio dalle altre nazioni.
    Credo che la sinergia, ricca di valori, debba essere appunto valorizzata al massimo. Sono filosofie che ho maturato da dirigente, più che da giocatore: ho imparato il valore delle persone.
    Cosa manca alla Federazione? L’armonizzazione di questo percorso, da parte di tutti i componenti. Unico paese, l’Italia, ad avere 3 leghe professionisti e 1 dilettanti: gli altri ne hanno meno, semplificando il tutto. Dobbiamo creare un dialogo che unisca tutti, semplificando le cose.
    Gli altri paesi hanno un obiettivo: valorizzare le squadre di club tramite la Nazionale. Noi abbiamo fatto il Mondiale con 2-3 giocatori che erano alla prima partita internazionale della loro carriera. Dobbiamo capire cosa dobbiamo essere, se un campionato di passaggio o tornare a essere il campionato più bello del Mondo come negli Anni ’90: è questo il mio sogno. Ma sul mercato europeo le nostre squadre hanno meno forza contrattuale. Ed è impossibile imporre i cinque italiani in campo, da regolamento.

    Un Albertini che ha deciso di mettersi in gioco anche e sopratutto grazie alle pressioni che gli sono arrivate fin dalla serata del post Italia-Uruguay, quella sfida che segno l’addio degli azzurri al mondiale brasiliano e alle susseguenti dimissioni del Ct Cesare Prandelli e del presidente federale Giancarlo Abete.

    Una candidatura che è stata fortemente voluta dalla voglia di cambiare e dare una svolta al calcio italiano e fortemente sponsorizzata dal Ad del Milan Barbara Berlusconi e dal presidente della Juventus Andrea Agnelli.

    Albertini quindi nell’assemblea del 11 agosto sarà lo sfidante dell’attuale presidente della Lega Nazionale Dilettanti Tavecchio che pare avere dalla sua il sostegno di parecchie società di Serie A. Non sarà comunque una votazione a senso unico anche perchè la discesa in campo di Albertini potrebbe portare molti a cambiare idea e a puntare sull’ex centrocampista del Milan.

     

  • Milan, tutti contro Galliani

    Milan, tutti contro Galliani

    Tutti contro Galliani: sembra questo il leit motiv più gettonato in casa Milan. Uno scenario inimmaginabile solo fino a pochi mesi fa ma che, ora, è realtà. Memoria corta, forse. Analisi superficiali, ancor di più. Gerarchie modificate da questioni familiari. Il quadro d’insieme, per linee generali, è proprio questo. Se poi ci si aggiungono le oggettive difficoltà della squadra che ha cambiato tecnico per risollevarsi ma che, invece, è finita sempre più per sprofondare (uscendo anche in malo modo dalla Champions League) la situazione non può che essere nera. Il “tiro al bersaglio” contro Galliani, però, non era atteso anche considerando il suo ruolo e la sua autorevolezza come manager calcistico di successo, uno dei più vincenti degli ultimi vent’anni.

    Milan, tutti contro Galliani | foto da web
    Milan, tutti contro Galliani | foto da web

    La gratitudine, però, non sembra essere un valore del nostro tempo ed ecco che lo stesso presidente Berlusconi – nei giorni scorsi – pur difendendo a spada tratta Clarence Seedorf che rimarrà in panchina anche per la prossima stagione  ha voltato definitivamente le spalle al suo vice rossonero, affermando che i problemi del Milan di oggi sono frutto di cattiva gestione: “un Milan costruito male”. 
    Parole come macigni, pesanti e appuntiti, che non possono che provocare ferite profonde soprattutto se, come in questo caso, vanno a colpire il lavoro svolto da chi ha dovuto fare i conti con il taglio delle risorse ed “inventarsi” le scelte di mercato compiute. Singolare, dunque, che lo stesso Berlusconi critichi il mercato non all’altezza degli investimenti compiuti, facendo leva sul fatto che non sia concepibile che una squadra come il Milan venga eliminato dalla Champions League dall’Atletico Madrid che dispone di un monte ingaggi nettamente inferiore a quello rossonero. A ciò si aggiungono anche le parole dell’ex capitano rossonero Paolo Maldini che con grande amarezza, rabbia e delusione per i risultati del campo, si rivolge, con parole a dir poco aspre, sempre ad Adriano Galliani ed a tutta la società: “Galliani si sente onnipotente e Barbara Berlusconi non è esperta di calcio e calciatori”. Probabilmente nelle parole dell’ex bandiera rossonera potrà anche esserci una punta di risentimento per il fatto di non esser mai stato preso in considerazione in veste dirigenziale nonostante la sua figura di spessore in veste di direttore sportivo avrebbe potuto essere un valido contributo alla causa. Il pensiero di Maldini non sembra, comunque, esser dettato da acredini personali ma, bensì, dal sincero attaccamento alla squadra e dalla sincera frustrazione nel vederla nello stato attuale. Paolo Maldini ritiene che il Milan di oggi non abbia alcuna progettualità nè nuove idee e, indirettamente, il riferimento è nuovamente ed inevitabilmente ad Adriano Galliani, al quale sembra sia rimasta “solo la passione”. 

  • Arriva Seedorf, vince Barbara Berlusconi. Allegri esonerato

    Arriva Seedorf, vince Barbara Berlusconi. Allegri esonerato

    E’ stato devastante Berardi per il futuro rossonero di Massimiliano Allegri: il poker rifilato dall’attaccante calabrese al Milan è valso la panchina del tecnino toscano il cui incarico era già a tempo determinato. (altro…)

  • Adriano Galliani si dimette dal Milan: “Ho subito un grave danno alla reputazione”

    Adriano Galliani si dimette dal Milan: “Ho subito un grave danno alla reputazione”

    L’addio tra Adriano Galliani e il Milan era solo una questione di tempo, qualcuno ipotizzava già da tempo che per l’ad si trattasse dell’ultima stagione con i rossoneri ma le incomprensioni e i malumori di questo ultimo mese con Barbara Berlusconi non hanno fatto altro che accelerare la fine di una storia che dura ormai da 27 anni. E’ di oggi la notizia delle dimissioni di Adriano Galliani che lo stesso ha annunciato ufficialmente con un comunicato stampa diramato per mezzo dell’Ansa:

    Con o senza accordo sulla buonuscita, mi dimetterò per giusta causa fra pochi giorni, forse aspetto la partita di Champions contro l’Ajax. Sono d’accordo con il ricambio generazionale ma fatto con eleganza, non in questo modo. Ho subito un grave danno alla reputazione, non ci sto più a farmi rosolare a fuoco lento“. Il riferimento di Galliani è chiaramente rivolto alle critiche di Barbara Berlusconi alla sua gestione negli ultimi due anni.

    Si è detto che il Milan spende male e non ha una rete di osservatori come Roma e Fiorentina, ma la Roma negli ultimi 5 anni è andata in Champions una volta e la Fiorentina mai. Il Milan ha da due anni il bilancio in pareggio, altre società hanno montagne di debiti. Io sono andato a Madrid quest’estate per prendere Kaká senza un appuntamento e mi hanno aperto gli uffici del Real e quando sono andato nell’agosto 2010 a prendere Ibrahimovic al Barcellona il presidente Rosell è tornato apposta dalle ferie che aveva programmato con la sua famiglia

    Adriano Galliani si dimette da Direttore Sportivo del Milan | © AFP/ Getty Images
    Adriano Galliani si dimette da dirigente del Milan | © AFP/ Getty Images

    Galliani potrebbe quindi dire addio al suo Milan – “che continuerò ad amare a vita“, ndr – nei prossimi giorni. Non è mancato un pensiero verso l’amico e Presidente Silvio Berlusconi – “Il mio affetto per il presidente Berlusconi è immutato e immutabile” – ribadisce Galliani il quale spiega anche di aver comunicato la sua decisione a Bruno Ermolli, persona deputata a questa vicenda per non disturbare il Presidente.

    Per adesso non accetto nulla da nessuno quando si è offesi bisogna avere la forza e l’intelligenza di far passare un po’ di tempo: bisogna essere lucidi per prendere decisioni” – e intanto si tratta con il club per una super liquidazione di 50 milioni di euro.

  • Lady B spacca il Milan, Galliani e Balotelli possono andare via

    Lady B spacca il Milan, Galliani e Balotelli possono andare via

    L’esclusione dall’undici titolare al Camp Nou nella partitissima di Champions League aveva evidenziato le prime crepe nel rapporto Milan-Balotelli. (altro…)

  • Berlusconi, capitali stranieri nel Milan solo se costretto

    Berlusconi, capitali stranieri nel Milan solo se costretto

    Per Silvio Berlusconi il “Milan è una cosa di famiglia”, un pezzo importante del suo patrimonio, non solo economico ma anche affettivo, e questo messaggio è ben noto perchè è stato sottolineato più volte nei lunghi anni della sua presidenza (anche del Consiglio). Appare, dunque, come una notizia sorprendente che, per la prima volta, il presidente rossonero ammetta ed ipotizzi che in futuro, se le circostanze dovessero richiederlo e se la crisi dovesse continuare, tale discorso potrebbe cambiare. Certamente, in clima di campagna elettorale e considerando che siamo ormai a pochi giorni dal voto delle elezioni politiche, ogni parola deve essere pesata e considerata nel contesto nel quale viene pronunciata, magari per strizzare l’occhio a qualche elettore, oppure per sentirsi più vicino agli imprenditori che, in questi anni, stanno facendo i conti con la spirale recessiva. Tuttavia, il discorso di Berlusconi risulta essere dei più romantici e non solo perchè la festa di San Valentino si avvicina: si parla di cuore, di emozioni, di ricordi d’infanzia, del padre che portava il piccolo figlioletto allo stadio “e non pagava il biglietto perchè ero molto piccolo”, di quel bambino che allo stadio si innamorava di questo sport, dei campioni e del bel gioco ed iniziava a considerare il calcio come “una metafora della vita”, prima di acquistare quella squadra, quel “sogno d’infanzia” e tramutarlo in realtà vincente.

    Berlusconi, capitali stranieri nel Milan solo se costretto | © ANDREAS SOLARO/Getty Images
    Berlusconi, capitali stranieri nel Milan solo se costretto | © ANDREAS SOLARO/Getty Images

    Il Milan è, così, una questione di affetto e sentimenti che, negli anni, ha indotto il presidente ad investire copiosi capitali, per far crescere e rafforzare quella creatura che si è trasformata in una delle squadre più titolate e, parlando poi in prima persona, Silvio Berlusconi sottolinea come lui stesso sia divenuto “il presidente che ha vinto più trofei”, paragonando la sua gestione a quella di Santiago Bernabeu al Real Madrid: “basti pensare che il secondo dietro di me, Santiago Bernabeu ne ha vinti la metà e gli hanno anche intitolato uno stadio”.

    Il Milan è, dunque, un pezzo importante della famiglia Berlusconi, al punto che il presidente ha ritenuto opportuno che la figlia Barbara iniziasse a lavorarci dal di dentro, per considerarla come una società del gruppo, “facendo la verifica dei conti come se fosse una società del gruppo”, al pari delle varie Mondadori, Mediaset e via dicendo. Tuttavia, se questa crisi economica, che Berlusconi ha sempre negato o ridimensionato quand’era Premier e che evidenzia con forza oggi, in particolar modo in clima elettorale contro l’avversario Monti, dovesse continuare ad essere tanto grave e pesante, anche un grosso club come quello rossonero potrebbe essere costretto ad accettare l’ipotesi di aprire la propria compagine ad azionisti di minoranza esterni, ma solo se “ci dovesse essere qualche costrizione, allora il discorso potrebbe cambiare”, ed in tal senso, i capitali in ingresso potrebbero essere anche di provenienza straniera.

    Il discorso, dunque, potrebbe essere affrontato in futuro, se le circostanze negative lo dovessero richiedere ma, per ora, stando alle parole di Berlusconi a quanto pare tali problematiche non esistono e non appaiono neppure all’orizzonte, non preoccupando affatto il presidente Berlusconi, che in tal senso afferma con convinzione la sua felicità nel considerare il Milan “come un affare ed un affetto della sua famiglia”.</em